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« AETATIS NOVAE»




           Istruzione Pastorale

AETATIS NOVAE
sulle Comunicazioni Sociali nel 20° Anniversario della
             Communio et Progressio

  Città del Vaticano, 22 febbraio 1992, Festa della Cattedra di
                       San Pietro Apostolo




                                                     SAGARA PERERA
DUE DOCUMENTI




                      &



    Maggio 23, 1971       Febraio 22, 1992
AETATIS NOVAE
  A Istruzione Pastorale
  "Il XX anniversario della Communio et Progressio
  Informalmente, "Sulla importanza della
   comunicazione"
  "Aetatis" (era); "novae" (nuovo)
  Letteralmente, "L'alba di una nuova era"
  Dal Pontificio Consiglio per le Comunicazioni Sociali
PROPONENTI




             PAPA GIOVANNI PAOLO II
PROPONENTI




             GIOVANNI PATRICK CARDINALE
                       FOLEY
LA NECESSITÀ DI A.N
  “Una vasta espansione delle comunicazioni influenza
   profondamente le culture del mondo. "(AN, 1)
  "Non c'è luogo in cui l'impatto dei media sulla
   atteggiamenti religiosi e morali, i sistemi politici e
   sociali, e l'istruzione." (AN, 1)
  "... I mezzi di comunicazione sociale hanno raggiunto
                                                ​
   una tale importanza da essere per molti il principale
   strumento informativo e formativo ..." (AN, 1)
GLI OBIETTIVI DI A.N.
  Per applicare i documenti conciliari e post-conciliare
   a realtà nuove ed emergenti (AN, 1)
  Per fornire uno strumento di lavoro, e una misura di
   incoraggiamento, di coloro affrontare le
   implementazioni pastorali delle nuove realtà (AN, 1)
  Per incoraggiare i pastori e la gente della Chiesa di
   approfondire la comprensione delle problematiche
   relative alle comunicazioni e media (AN, 3)
  Per tradurre la loro (pastori e persone) in progetti
   concreti e realizzabili (AN, 3)
GLI OBIETTIVI DI A.N.
  Per esprimere gratitudine ai responsabili delle comunicazioni
   creative lavori in corso nella Chiesa in tutto il mondo (AN, 3)
  Vescovi
  clero
  religioso
  i laici
  Ad accogliere iniziative positive nei mezzi di comunicazione
   Attività di cooperazione ecumenica per una presenza unita
   religiosa nel cuore delle comunicazioni di massa. (AN, 3)
  Per ribadire che la Chiesa vede i media come doni di Dio (AN,
   22).
Il Contenuto
   Introduzione: UNA RIVOLUZIONE NELLA COMUNICAZIONE


      Capitolo I: CONTESTO DELLE COMUNICAZIONI SOCIALI (4-5)


           Contesto culturale e sociale
           Contesto politico ed economico
Il Contenuto
     Capitolo II: COMPITO DEI MEZZI DI COMUNICAZIONE (6- 11)


      I media al servizio delle persone e delle culture
      I media al servizio del dialogo con il mondo
      I media al servizio della comunità umana e del
       progresso
      I media al servizio della comunione ecclesiale
      I media al servizio di una nuova evangelizzazione
Contenuto…
                   Capitolo III:SFIDE ATTUALI (12-15)

   La necessità di una valutazione critica
   Solidarietà e sviluppo integrale
   Politiche e le strutture
   Difesa del diritto all'informazione e alla comunicazione
   Capitolo IV: priorità pastorali e risposte
   Una difesa delle culture umane
   Sviluppo e promozione dei mezzi della Chiesa di
    Comunicazioni Sociali
   La formazione di Comunicazione Cristiana
   Pastorale e delle comunicazioni per il personale
Contenuto…
        Capitolo IV : PRIORITA' PASTORALI E MEZZI PER RISPONDERVI


                 A. Difesa delle culture umane (16)
                       * Media Populari vs Media Alternativi
                       * Contro manipulazione. Defedere la minoranza.
 B. Sviluppo e promozione dei mezzi di comunicazione della Chiesa (17)
           *LA stampa. public. Catholici. Radio, Tv. Ecc. un ruolo da giocare in tutti gli aspetti della
           missione della Chiesa
 C. Formazione dei cristiani incaricati delle comunicazioni sociali (18)
 Influenza dei media. Divario di infromazione. Contro manipulazione. Formazione spirituale e morale.

      D. Pastorale degli operatori delle comunicazioni sociali (19)
                      Prefessionalità. Piano Pasorale.
Il Contenuto…
   CAPITOLO V: NECESSITA DI UNA PROGRAMMAZIONE PASTORALE
      A. Responsabilità dei Vescovi (20) : Priorità: Approccio positivo.
    "Si privilegiano generalmente altri strumenti per l'annunzio evangelico e
    per la formazione, mentre i mass-media sono lasciati all'iniziativa dei
    singoli o di piccoli gruppi che entrano nella programmazione pastorale in
    linea secondaria" (32) Questa situazione richiede delle correzioni.
  B. Urgenza di un piano pastorale per le comunicazioni sociali (21):
  L’importanza di aver un piano pastorale. Rivedere e aggiornare i piani già esistenti
                              CONCLUSIONI (22)
     la Chiesa "considera questi strumenti (della Comunicazione Sociale)
       "doni di Dio", in quanto essi, nel disegno della Provvidenza, sono
     ordinati ad unire gli uomini in vincoli fraterni, cosicché collaborino
                         nel suo piano di salvezza". (33)
APPENDICE
ELEMENTI DI UN PIANO PASTORALE PER LE COMUNICAZIONI SOCIALI
                                  23

     i progetti e la partecipazione della Chiesa dovranno essere adattati
                              alle situazioni locali.


  Ogni Conferenza episcopale e ogni diocesi dovrebbe perciò sviluppare un piano
    pastorale : compresi quelli relativi al servizio sociale, alla didattica, e alla
                                 evangelizzazione


                previsioni realistiche di finanziamento
APPENDICE
 Direttive per l'elaborazione di piani pastorali per le comunicazioni sociali in una diocesi,
                        Conferenza episcopale o Sinodo patriarcale
                                     24
                GLI ELIMENTI DI UN PIANO PASTORALE

     a) una presentazione d'insieme a partire da una consultazione ampia che
           descriva, per tutti i ministeri della Chiesa, una strategia della
     comunicazione rispondente ai problemi ed alle esigenze del nostro tempo
b) un inventario o un accertamento che descriva il mondo dei media nel territorio
  preso in considerazione, comprendente il pubblico, i produttori e i direttori dei
media pubblici e privati, le risorse finanziarie e tecniche, i sistemi di distribuzione,
 le risorse ecumeniche e didattiche, il personale delle organizzazioni cattoliche di
             comunicazione, compreso quello delle comunità religiose;
APPENDICE
Direttive per l'elaborazione di piani pastorali per le comunicazioni sociali in una diocesi,
                       Conferenza episcopale o Sinodo patriarcale
                                    24
              GLI ELIMENTI DI UN PIANO PASTORALE


c) una proposta di strutturazione dei mezzi di comunicazione sociale della
Chiesa destinati ad appoggiare l'evangelizzazione, la catechesi e l'educazione, il
servizio sociale e la collaborazione ecumenica, e comprendente se possibile le
relazioni pubbliche, la stampa, la radio, la televisione, il cinema, le
videocassette, le reti informatiche, i servizi in facsimile ed analoghe forme di
telecomunicazione;
APPENDICE
Direttive per l'elaborazione di piani pastorali per le comunicazioni sociali in una diocesi,
                       Conferenza episcopale o Sinodo patriarcale
                                    24
              GLI ELIMENTI DI UN PIANO PASTORALE


  d) una educazione ai media con speciale sottolineatura al rapporto fra i
  media e i valori;
  e) un'apertura pastorale di dialogo con i professionisti dei media, con
  attenzione particolare allo sviluppo della loro fede e della loro crescita
  spirituale;
  f) indicazioni circa le possibilità di ottenere risorse finanziarie e di
  assicurare le modalità di finanziamento di questa pastorale.
APPENDICE
Direttive per l'elaborazione di piani pastorali per le comunicazioni sociali in una diocesi,
                       Conferenza episcopale o Sinodo patriarcale
                                    25
              GLI ELIMENTI DI UN PIANO PASTORALE

Processo per l'elaborazione di un piano pastorale per le comunicazioni sociali


                      1. Ricerca, e
                      2. Progettazione.
APPENDICE
                                 26

                        FASE DI RICERCA

una valutazione delle esigenze, la raccolta di informazioni, e la ricerca di
possibili modelli di piani pastorali: gli elementi di forza e di debolezza delle
strutture e dei programmi ecclesiali di comunicazione esistenti come pure delle
possibilità che si offrono e delle difficoltà che si possono incontrare.

                          Tre tipi di esame

           1: un accertamento delle esigenze
           2: un'indagine sui mezzi di comunicazione e
           3: un inventario delle risorse
APPENDICE
                                       26
1: un accertamento delle esigenze:
          catalogare i settori pastorali che necessitano di una
          particolare attenzione da parte della Conferenza episcopale
          o da parte della diocesi

2: un'indagine sui mezzi di comunicazione e

       i metodi in vigore con una valutazione della loro efficacia per
       identificare le forze e le debolezze delle strutture e delle procedure già
       esistenti.

3: un inventario delle risorse
individuare le risorse, le tecnologie e il personale di cui la Chiesa può disporre nel settore della
comunicazione, senza limitarsi alle risorse proprie della Chiesa, cioè tenendo conto anche di quelle
eventualmente disponibili nel mondo degli affari, nelle industrie dei media e nelle organizzazioni
ecumeniche.
APPENDICE
                                     27

                         Fase di progettazione

    Dopo questa raccolta e analisi di dati si entrerà allora nella fase di
 progettazione. Tenendo conto delle circostanze locali l'équipe dovrà poi
                    trattare dei problemi seguenti.

L'educazione: il Base e fondamentale: 28
  a) di proporre alcune possibilità di educazione in materia di comunicazione,
  presentandole come componenti essenziali della formazione di tutti coloro che
  sono impegnati nell'azione della Chiesa, sia che si tratti di seminaristi, sacerdoti,
  religiosi e religiose oppure di animatori laici
          b) di incoraggiare le scuole e le università cattoliche a proporre
          programmi e corsi in vista delle necessità della Chiesa e della società
          in materia di comunicazione
APPENDICE
                                     28

c) di proporre dei corsi, laboratori e seminari di tecnologia, di gestione, d'etica e di
politica della comunicazione, destinati ai responsabili della Chiesa in questa
materia, ai seminaristi, ai religiosi ed al clero

d) di prevedere e di mettere in opera dei programmi di educazione e d'intelligenza
dei media da proporre all'attenzione degli insegnanti, dei genitori e degli studenti

e) di incoraggiare gli artisti e gli scrittori a preoccuparsi di trasmettere i valori evangelici
nella utilizzazione che essi fanno dei loro talenti per la stampa, il teatro, la radio, le
trasmissioni televisive e i film ricreativi ed educativi

f) di trovare nuove strategie di evangelizzazione e di catechesi rese possibili
dall'applicazione delle tecnologie della comunicazione e dei mezzi di comunicazione
APPENDICE
                                     29

            Formazione spirituale e assistenza pastorale.

  Il Ruolo spirituale: i programi spirituali per tutti

a) di proporre ai laici cattolici ed agli altri professionisti delle comunicazioni
qualche occasione di arricchire la loro esperienza professionale attraverso
giornate di meditazione, ritiri, seminari e gruppi di sostegno professionale;

b) di proporre un'assistenza pastorale che procuri il sostegno necessario per
nutrire la fede dei responsabili della comunicazione e appoggiare il loro
impegno in questo difficile compito che consiste nel comunicare al mondo i
valori del Vangelo e gli autentici valori umani.
APPENDICE
                                           30


                                   collaborazione
 La collaborazione comprende la divisione delle risorse tra le conferenze e le 
diocesi, come anche tra le diocesi e le altre istituzioni, come le comunità 
religiose, le università e gli organismi della sanità. Un piano pastorale 
dovrebbe mirare:
a) a rafforzare le relazioni e incoraggiare la consultazione reciproca tra i rappresentanti della Chiesa e i 
professionisti dei media che possono offrire molto alla Chiesa in materia di utilizzazione dei media;
b) a cercare mezzi di produzione in collaborazione con i centri regionali e centri nazionali, e a favorire lo sviluppo 
delle reti comuni di promozione, di commercializzazione e di distribuzione;
c) a favorire la collaborazione con le congregazioni religiose che lavorano nel settore delle comunicazioni sociali;
d) a collaborare con gli organismi ecumenici e con le altre Chiese e gruppi religiosi per tutto quanto concerne la 
sicurezza e la garanzia di accesso della religione ai media, come anche "nel campo dei nuovi media: soprattutto per 
ciò che concerne l'uso comune dei satelliti, delle banche dati, delle reti cablo e, generalmente, dell'informatica, a 
cominciare dalla compatibilità dei sistemi. (nota 34)
e) a collaborare con i media profani, in particolare per quanto riguarda le preoccupazioni comuni sulle questioni 
religiose, morali, etiche, culturali, educative e sociali;
APPENDICE
                                     32

                            Relazioni pubbliche.

a) a organizzare degli uffici di relazioni pubbliche dotati di risorse umane e materiali 
sufficienti a rendere possibile una vera comunicazione tra la Chiesa e l'insieme della 
comunità;
b) alla produzione di pubblicazioni e programmi radio, di televisione e video di qualità 
eccellente, tali da rendere visibili il messaggio del Vangelo e la missione della Chiesa;
c) a promuovere dei premi ed altri modi di riconoscenza destinati a incoraggiare e 
sostenere i professionisti dei media;
d) a celebrare la Giornata mondiale delle comunicazioni sociali come un mezzo per 
promuovere la presa di coscienza dell'importanza della comunicazione e per appoggiare 
le iniziative prese della Chiesa in materia di comunicazione.
APPENDICE
                                     32

                                 Ricerca. 

a) a incoraggiare gli istituti di studi superiori, i centri di ricerca e le università a 
intraprendere ricerche fondamentali insieme ed applicate, sui bisogni e le 
preoccupazioni della Chiesa e della società in materia di comunicazione;

b) a determinare le modalità pratiche per l'interpretazione della ricerca fatta 
sulle comunicazioni sociali e sulla sua applicazione alla missione della Chiesa;

c) a sostenere una riflessione teologica permanente sui processi e gli 
strumenti della comunicazione sociale e sul loro ruolo nella Chiesa e nella 
società.
APPENDICE
                                    33

                Comunicazione e sviluppo dei popoli.

a) che i valori evangelici esercitino una influenza sul largo ventaglio delle attività 
dei media contemporanei - dall'edizione alle comunicazioni via satellite - in modo 
che esse contribuiscano alla crescita della solidarietà internazionale;

b) a difendere l'interesse pubblico e salvaguardare l'accesso delle religioni ai 
media prendendo una posizione documentata e responsabile sulle questioni di 
legislazione e di politica della comunicazione e sullo sviluppo dei sistemi di 
comunicazione;

c) ad analizzare l'impatto sociale delle tecnologie avanzate di comunicazione ed a 
contribuire ad evitare inutili rotture sociali e destabilitazioni culturali;
APPENDICE
                                       33


                  Comunicazione e sviluppo dei popoli…

d) ad aiutare i professionisti della comunicazione a definire ed osservare delle 
regole etiche, soprattutto nei riguardi dell'equità, della verità, della giustizia, della 
decenza e del rispetto della vita;

e) a elaborare delle strategie che incoraggino un accesso più esteso, più 
rappresentativo e responsabile ai media;

f) a esercitare un ruolo profetico prendendo la parola al momento giusto, allorché 
si tratta di sostenere il punto di vista del Vangelo in rapporto alle dimensioni 
morali di importanti questioni d'interesse pubblico
Esempio
        Piano Pastorale di Conferenza Episcopale di Stati Unitense : 1997


isegnamenti di Communio et progressio e Aetatis novae sono state messe in
practiche

Sette Obiettivi del piano pastorale.
 Evangelizzare
Influenza i valori, giudizi, e le azioni della società americana.
Raccontare la storia della Chiesa
Proteggere l'ambiente di comunicazione
Insegnamento di comunicazione
Sistematicamente reflectiong sulla qualità della comunicazione della Chiesa e;
Sostenere un l'altro in un ministero di comunicazione.

N.B. Questo piano pastorale comprende alcune linee guida anche specifiche in
materia di Internet .
GRAZIE

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Aetatis novae

  • 1. « AETATIS NOVAE» Istruzione Pastorale AETATIS NOVAE sulle Comunicazioni Sociali nel 20° Anniversario della Communio et Progressio Città del Vaticano, 22 febbraio 1992, Festa della Cattedra di San Pietro Apostolo SAGARA PERERA
  • 2. DUE DOCUMENTI & Maggio 23, 1971 Febraio 22, 1992
  • 3. AETATIS NOVAE  A Istruzione Pastorale  "Il XX anniversario della Communio et Progressio  Informalmente, "Sulla importanza della comunicazione"  "Aetatis" (era); "novae" (nuovo)  Letteralmente, "L'alba di una nuova era"  Dal Pontificio Consiglio per le Comunicazioni Sociali
  • 4. PROPONENTI PAPA GIOVANNI PAOLO II
  • 5. PROPONENTI GIOVANNI PATRICK CARDINALE FOLEY
  • 6. LA NECESSITÀ DI A.N  “Una vasta espansione delle comunicazioni influenza profondamente le culture del mondo. "(AN, 1)  "Non c'è luogo in cui l'impatto dei media sulla atteggiamenti religiosi e morali, i sistemi politici e sociali, e l'istruzione." (AN, 1)  "... I mezzi di comunicazione sociale hanno raggiunto ​ una tale importanza da essere per molti il principale strumento informativo e formativo ..." (AN, 1)
  • 7.
  • 8. GLI OBIETTIVI DI A.N.  Per applicare i documenti conciliari e post-conciliare a realtà nuove ed emergenti (AN, 1)  Per fornire uno strumento di lavoro, e una misura di incoraggiamento, di coloro affrontare le implementazioni pastorali delle nuove realtà (AN, 1)  Per incoraggiare i pastori e la gente della Chiesa di approfondire la comprensione delle problematiche relative alle comunicazioni e media (AN, 3)  Per tradurre la loro (pastori e persone) in progetti concreti e realizzabili (AN, 3)
  • 9. GLI OBIETTIVI DI A.N.  Per esprimere gratitudine ai responsabili delle comunicazioni creative lavori in corso nella Chiesa in tutto il mondo (AN, 3)  Vescovi  clero  religioso  i laici  Ad accogliere iniziative positive nei mezzi di comunicazione Attività di cooperazione ecumenica per una presenza unita religiosa nel cuore delle comunicazioni di massa. (AN, 3)  Per ribadire che la Chiesa vede i media come doni di Dio (AN, 22).
  • 10. Il Contenuto Introduzione: UNA RIVOLUZIONE NELLA COMUNICAZIONE Capitolo I: CONTESTO DELLE COMUNICAZIONI SOCIALI (4-5)  Contesto culturale e sociale  Contesto politico ed economico
  • 11. Il Contenuto Capitolo II: COMPITO DEI MEZZI DI COMUNICAZIONE (6- 11)  I media al servizio delle persone e delle culture  I media al servizio del dialogo con il mondo  I media al servizio della comunità umana e del progresso  I media al servizio della comunione ecclesiale  I media al servizio di una nuova evangelizzazione
  • 12. Contenuto… Capitolo III:SFIDE ATTUALI (12-15)  La necessità di una valutazione critica  Solidarietà e sviluppo integrale  Politiche e le strutture  Difesa del diritto all'informazione e alla comunicazione  Capitolo IV: priorità pastorali e risposte  Una difesa delle culture umane  Sviluppo e promozione dei mezzi della Chiesa di Comunicazioni Sociali  La formazione di Comunicazione Cristiana  Pastorale e delle comunicazioni per il personale
  • 13. Contenuto… Capitolo IV : PRIORITA' PASTORALI E MEZZI PER RISPONDERVI A. Difesa delle culture umane (16) * Media Populari vs Media Alternativi * Contro manipulazione. Defedere la minoranza. B. Sviluppo e promozione dei mezzi di comunicazione della Chiesa (17) *LA stampa. public. Catholici. Radio, Tv. Ecc. un ruolo da giocare in tutti gli aspetti della missione della Chiesa C. Formazione dei cristiani incaricati delle comunicazioni sociali (18) Influenza dei media. Divario di infromazione. Contro manipulazione. Formazione spirituale e morale. D. Pastorale degli operatori delle comunicazioni sociali (19) Prefessionalità. Piano Pasorale.
  • 14. Il Contenuto… CAPITOLO V: NECESSITA DI UNA PROGRAMMAZIONE PASTORALE A. Responsabilità dei Vescovi (20) : Priorità: Approccio positivo. "Si privilegiano generalmente altri strumenti per l'annunzio evangelico e per la formazione, mentre i mass-media sono lasciati all'iniziativa dei singoli o di piccoli gruppi che entrano nella programmazione pastorale in linea secondaria" (32) Questa situazione richiede delle correzioni. B. Urgenza di un piano pastorale per le comunicazioni sociali (21): L’importanza di aver un piano pastorale. Rivedere e aggiornare i piani già esistenti CONCLUSIONI (22) la Chiesa "considera questi strumenti (della Comunicazione Sociale) "doni di Dio", in quanto essi, nel disegno della Provvidenza, sono ordinati ad unire gli uomini in vincoli fraterni, cosicché collaborino nel suo piano di salvezza". (33)
  • 15. APPENDICE ELEMENTI DI UN PIANO PASTORALE PER LE COMUNICAZIONI SOCIALI 23 i progetti e la partecipazione della Chiesa dovranno essere adattati alle situazioni locali. Ogni Conferenza episcopale e ogni diocesi dovrebbe perciò sviluppare un piano pastorale : compresi quelli relativi al servizio sociale, alla didattica, e alla evangelizzazione previsioni realistiche di finanziamento
  • 16. APPENDICE Direttive per l'elaborazione di piani pastorali per le comunicazioni sociali in una diocesi, Conferenza episcopale o Sinodo patriarcale 24 GLI ELIMENTI DI UN PIANO PASTORALE a) una presentazione d'insieme a partire da una consultazione ampia che descriva, per tutti i ministeri della Chiesa, una strategia della comunicazione rispondente ai problemi ed alle esigenze del nostro tempo b) un inventario o un accertamento che descriva il mondo dei media nel territorio preso in considerazione, comprendente il pubblico, i produttori e i direttori dei media pubblici e privati, le risorse finanziarie e tecniche, i sistemi di distribuzione, le risorse ecumeniche e didattiche, il personale delle organizzazioni cattoliche di comunicazione, compreso quello delle comunità religiose;
  • 17. APPENDICE Direttive per l'elaborazione di piani pastorali per le comunicazioni sociali in una diocesi, Conferenza episcopale o Sinodo patriarcale 24 GLI ELIMENTI DI UN PIANO PASTORALE c) una proposta di strutturazione dei mezzi di comunicazione sociale della Chiesa destinati ad appoggiare l'evangelizzazione, la catechesi e l'educazione, il servizio sociale e la collaborazione ecumenica, e comprendente se possibile le relazioni pubbliche, la stampa, la radio, la televisione, il cinema, le videocassette, le reti informatiche, i servizi in facsimile ed analoghe forme di telecomunicazione;
  • 18. APPENDICE Direttive per l'elaborazione di piani pastorali per le comunicazioni sociali in una diocesi, Conferenza episcopale o Sinodo patriarcale 24 GLI ELIMENTI DI UN PIANO PASTORALE d) una educazione ai media con speciale sottolineatura al rapporto fra i media e i valori; e) un'apertura pastorale di dialogo con i professionisti dei media, con attenzione particolare allo sviluppo della loro fede e della loro crescita spirituale; f) indicazioni circa le possibilità di ottenere risorse finanziarie e di assicurare le modalità di finanziamento di questa pastorale.
  • 19. APPENDICE Direttive per l'elaborazione di piani pastorali per le comunicazioni sociali in una diocesi, Conferenza episcopale o Sinodo patriarcale 25 GLI ELIMENTI DI UN PIANO PASTORALE Processo per l'elaborazione di un piano pastorale per le comunicazioni sociali 1. Ricerca, e 2. Progettazione.
  • 20. APPENDICE 26 FASE DI RICERCA una valutazione delle esigenze, la raccolta di informazioni, e la ricerca di possibili modelli di piani pastorali: gli elementi di forza e di debolezza delle strutture e dei programmi ecclesiali di comunicazione esistenti come pure delle possibilità che si offrono e delle difficoltà che si possono incontrare. Tre tipi di esame 1: un accertamento delle esigenze 2: un'indagine sui mezzi di comunicazione e 3: un inventario delle risorse
  • 21. APPENDICE 26 1: un accertamento delle esigenze: catalogare i settori pastorali che necessitano di una particolare attenzione da parte della Conferenza episcopale o da parte della diocesi 2: un'indagine sui mezzi di comunicazione e i metodi in vigore con una valutazione della loro efficacia per identificare le forze e le debolezze delle strutture e delle procedure già esistenti. 3: un inventario delle risorse individuare le risorse, le tecnologie e il personale di cui la Chiesa può disporre nel settore della comunicazione, senza limitarsi alle risorse proprie della Chiesa, cioè tenendo conto anche di quelle eventualmente disponibili nel mondo degli affari, nelle industrie dei media e nelle organizzazioni ecumeniche.
  • 22. APPENDICE 27 Fase di progettazione Dopo questa raccolta e analisi di dati si entrerà allora nella fase di progettazione. Tenendo conto delle circostanze locali l'équipe dovrà poi trattare dei problemi seguenti. L'educazione: il Base e fondamentale: 28 a) di proporre alcune possibilità di educazione in materia di comunicazione, presentandole come componenti essenziali della formazione di tutti coloro che sono impegnati nell'azione della Chiesa, sia che si tratti di seminaristi, sacerdoti, religiosi e religiose oppure di animatori laici b) di incoraggiare le scuole e le università cattoliche a proporre programmi e corsi in vista delle necessità della Chiesa e della società in materia di comunicazione
  • 23. APPENDICE 28 c) di proporre dei corsi, laboratori e seminari di tecnologia, di gestione, d'etica e di politica della comunicazione, destinati ai responsabili della Chiesa in questa materia, ai seminaristi, ai religiosi ed al clero d) di prevedere e di mettere in opera dei programmi di educazione e d'intelligenza dei media da proporre all'attenzione degli insegnanti, dei genitori e degli studenti e) di incoraggiare gli artisti e gli scrittori a preoccuparsi di trasmettere i valori evangelici nella utilizzazione che essi fanno dei loro talenti per la stampa, il teatro, la radio, le trasmissioni televisive e i film ricreativi ed educativi f) di trovare nuove strategie di evangelizzazione e di catechesi rese possibili dall'applicazione delle tecnologie della comunicazione e dei mezzi di comunicazione
  • 24. APPENDICE 29 Formazione spirituale e assistenza pastorale. Il Ruolo spirituale: i programi spirituali per tutti a) di proporre ai laici cattolici ed agli altri professionisti delle comunicazioni qualche occasione di arricchire la loro esperienza professionale attraverso giornate di meditazione, ritiri, seminari e gruppi di sostegno professionale; b) di proporre un'assistenza pastorale che procuri il sostegno necessario per nutrire la fede dei responsabili della comunicazione e appoggiare il loro impegno in questo difficile compito che consiste nel comunicare al mondo i valori del Vangelo e gli autentici valori umani.
  • 25. APPENDICE 30 collaborazione  La collaborazione comprende la divisione delle risorse tra le conferenze e le  diocesi, come anche tra le diocesi e le altre istituzioni, come le comunità  religiose, le università e gli organismi della sanità. Un piano pastorale  dovrebbe mirare: a) a rafforzare le relazioni e incoraggiare la consultazione reciproca tra i rappresentanti della Chiesa e i  professionisti dei media che possono offrire molto alla Chiesa in materia di utilizzazione dei media; b) a cercare mezzi di produzione in collaborazione con i centri regionali e centri nazionali, e a favorire lo sviluppo  delle reti comuni di promozione, di commercializzazione e di distribuzione; c) a favorire la collaborazione con le congregazioni religiose che lavorano nel settore delle comunicazioni sociali; d) a collaborare con gli organismi ecumenici e con le altre Chiese e gruppi religiosi per tutto quanto concerne la  sicurezza e la garanzia di accesso della religione ai media, come anche "nel campo dei nuovi media: soprattutto per  ciò che concerne l'uso comune dei satelliti, delle banche dati, delle reti cablo e, generalmente, dell'informatica, a  cominciare dalla compatibilità dei sistemi. (nota 34) e) a collaborare con i media profani, in particolare per quanto riguarda le preoccupazioni comuni sulle questioni  religiose, morali, etiche, culturali, educative e sociali;
  • 26. APPENDICE 32  Relazioni pubbliche. a) a organizzare degli uffici di relazioni pubbliche dotati di risorse umane e materiali  sufficienti a rendere possibile una vera comunicazione tra la Chiesa e l'insieme della  comunità; b) alla produzione di pubblicazioni e programmi radio, di televisione e video di qualità  eccellente, tali da rendere visibili il messaggio del Vangelo e la missione della Chiesa; c) a promuovere dei premi ed altri modi di riconoscenza destinati a incoraggiare e  sostenere i professionisti dei media; d) a celebrare la Giornata mondiale delle comunicazioni sociali come un mezzo per  promuovere la presa di coscienza dell'importanza della comunicazione e per appoggiare  le iniziative prese della Chiesa in materia di comunicazione.
  • 27. APPENDICE 32 Ricerca.  a) a incoraggiare gli istituti di studi superiori, i centri di ricerca e le università a  intraprendere ricerche fondamentali insieme ed applicate, sui bisogni e le  preoccupazioni della Chiesa e della società in materia di comunicazione; b) a determinare le modalità pratiche per l'interpretazione della ricerca fatta  sulle comunicazioni sociali e sulla sua applicazione alla missione della Chiesa; c) a sostenere una riflessione teologica permanente sui processi e gli  strumenti della comunicazione sociale e sul loro ruolo nella Chiesa e nella  società.
  • 28. APPENDICE 33 Comunicazione e sviluppo dei popoli. a) che i valori evangelici esercitino una influenza sul largo ventaglio delle attività  dei media contemporanei - dall'edizione alle comunicazioni via satellite - in modo  che esse contribuiscano alla crescita della solidarietà internazionale; b) a difendere l'interesse pubblico e salvaguardare l'accesso delle religioni ai  media prendendo una posizione documentata e responsabile sulle questioni di  legislazione e di politica della comunicazione e sullo sviluppo dei sistemi di  comunicazione; c) ad analizzare l'impatto sociale delle tecnologie avanzate di comunicazione ed a  contribuire ad evitare inutili rotture sociali e destabilitazioni culturali;
  • 29. APPENDICE 33 Comunicazione e sviluppo dei popoli… d) ad aiutare i professionisti della comunicazione a definire ed osservare delle  regole etiche, soprattutto nei riguardi dell'equità, della verità, della giustizia, della  decenza e del rispetto della vita; e) a elaborare delle strategie che incoraggino un accesso più esteso, più  rappresentativo e responsabile ai media; f) a esercitare un ruolo profetico prendendo la parola al momento giusto, allorché  si tratta di sostenere il punto di vista del Vangelo in rapporto alle dimensioni  morali di importanti questioni d'interesse pubblico
  • 30. Esempio Piano Pastorale di Conferenza Episcopale di Stati Unitense : 1997 isegnamenti di Communio et progressio e Aetatis novae sono state messe in practiche Sette Obiettivi del piano pastorale.  Evangelizzare Influenza i valori, giudizi, e le azioni della società americana. Raccontare la storia della Chiesa Proteggere l'ambiente di comunicazione Insegnamento di comunicazione Sistematicamente reflectiong sulla qualità della comunicazione della Chiesa e; Sostenere un l'altro in un ministero di comunicazione. N.B. Questo piano pastorale comprende alcune linee guida anche specifiche in materia di Internet .