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Veniero Ceccarini
LE AZIONI DI GESÙ
Prefazione
I Singoli brani dei Vangeli sono stati esaminati per raggruppare l’insegnamento del Signore
Gesù sotto forma di Azioni da Lui svolte in favore di tutti o di qualcuno ( ad esempio, Azione per la
fede o per le donne ).
Spero che gli insegnamenti Evangelici così strutturati Vi siano utili per comprendere la
grande opera che il Signore Gesù ha fatto con i Vangeli per spiegarci il Decalogo e i
Comandamenti dell’amore. A tutti si raccomanda di leggere l’Evangelo rivelato a Maria Valtorta e il
grande Vangelo di Giovanni rivelato a Jakob Lorber.
L’AZIONE DI GESÙ PER ABBANDONARSI ALLA PROVVIDENZA E ALLE SUE LEGGI
Noi uomini ci preoccupiamo troppo dei nostri bisogni materiali perché li riteniamo la cosa più
importante della nostra vita e trascuriamo l’insegnamento del Messia che ci invita a mettere Dio al
primo posto, a farci tesori in Cielo e a non preoccuparci delle faccende terrene come Marta 1
.
Non crediamo più agli Angeli e non sappiamo più che schiere di Angeli sono sempre al
lavoro per realizzare i piani di Dio, aiutando nel contempo tutti noi e ciascuno di noi con l’Angelo
Custode.
Noi uomini, in genere, siamo inconsapevoli che Dio, anche attraverso noi stessi, procura a
noi e agli altri uomini quello di cui abbiamo bisogno, come posti di lavoro, case libere e via e via,
perché tutto è nelle Sue mani.
Se si diventa consapevoli del nostro ruolo nel mondo, dai Presidenti della Repubblica agli
imprenditori, dai dirigenti ai lavoratori più umili, si comprenderà, ad esempio, come gli oziosi o i
negligenti commettano gravi mancanze non soltanto nei confronti di Dio, ma anche nei confronti
degli uomini. Coloro che hanno fiducia nell’Amore paterno e materno dell’Altissimo, nella Sua
Carità e nella Sua Giustizia, si prodigano, qualunque ruolo abbiano nel mondo.
1
Luca 11, 38-41
1
Ricordiamo sempre, religiosi o meno, consapevoli o meno, che la Provvidenza agisce
direttamente, per mezzo degli Angeli e attraverso ciascuno di noi, per i fini della Carità/amore.
Dobbiamo aver fiducia nell’amore paterno e materno dell’Altissimo, nella Sua esistenza e sulla Sua
Giustizia. Perciò Gesù ci consiglia ad abbandonarsi alla Provvidenza, che è continuamente
all’opera nel mondo, senza affannarsi per nessuna ragione materiale, nemmeno per il cibo e per il
domani. Il Signore ci consiglia di vivere il presente senza preoccuparci del domani; in proposito ci
disse: “ Perciò non preoccupatevi troppo per il domani: ci pensa lui, il domani, a portare altre pene:
per ogni giorno basta la sua pena 2
. Nello stesso brano evangelico dell’abbandono alla
Provvidenza il Messia ci dice anche che l’unica cosa di cui dobbiamo preoccuparci è di cercare “…
prima il Regno di Dio e la sua giustizia e tutte queste cose ci saranno date in aggiunta …” .
E’ inutile, quindi, anzi molto dannoso abbandonare la nostra mente ai pensieri negativi, ai
timori, alle preoccupazioni e infine alle paure per quanto potrebbe accaderci in futuro. Chi pensa in
tal modo non solo dimostra di non avere fede in Dio, ma finisce con lo star male poiché i pensieri
negativi tolgono la pace 3
. La mancanza di Fede è un’offesa alla bontà, alla onnipotenza e alla
giustizia dell’Altissimo. La si può considerare addirittura un peccato e come tutti i peccati non è
immune da conseguenze come l’esaurimento nervoso e la depressione che sono malattie
conseguenti a tali comportamenti, e contemporaneamente sono un insegnamento per le riflessioni
che suscitano in noi. La pena quindi è accompagnata al riscatto e questo si deve alla giustizia
misericordiosa del Padre-Madre-Dio 4
.
Le parole che il Signore Gesù disse in proposito dovrebbero essere scolpite nella nostra memoria
5
.
2
Matteo 6, 25-34
3
Eileen Caddy, Le porte interiori, Messaggio del 18 Agosto, Amrita
4
Eileen Caddy; la Voce di Dio a Findhorn, pagine 103-104, Mediterranee
5
Matteo 6, 25-34
2
Ricordiamo sempre il benevolo interessamento di Dio per ciascuno di noi, perché nessuno
è escluso dalla Sua assistenza, nemmeno gli empi e i malvagi, perché l’Essere Supremo, essendo
amore, ama tutti allo stesso modo 6
. Tutti traiamo benefici da questa assistenza divina anche se
non ce ne rendiamo conto; per tutti, ma specialmente per i malvagi l’Altissimo inventò il rimorso. In
proposito ricordiamo sempre che il Cristo disse: “non sono venuto per salvare i giusti ma i
peccatori” 7
.
La Buona Novella dunque è soprattutto per i peccatori, perché per gli umili, i sofferenti, i
miti, gli assetati di fame e di giustizia, i misericordiosi, i puri, gli operatori di pace, i perseguitati
dalla giustizia, i poveri, gli affamati, i sofferenti e quelli insultati e perseguitati a causa di Gesù
hanno la loro ricompensa già pronta: saranno accolti nel Regno di Dio 8
.
Tuttavia, non dobbiamo limitarci a considerare la Provvidenza che dona, ma anche la
Provvidenza che corregge attraverso il dolore fisico o psichico e le sfortune economiche perché il
dolore si è dimostrato un importante fattore di comprensione delle lezioni che la vita ci dà
attraverso traversie, tribolazioni e malattie.
Due fulgidi esempi bastino: Il primo di origine umana e il secondo di origine celeste,
ammesso ma non concesso che uno scrittore poeta come Manzoni non abbia scritto il seguente
verso senza una divina ispirazione: “il Dio che atterra, che suscita e consola”. Giobbe, dopo che
ebbe perso beni e figli disse: “…Nudo sono venuto al mondo e nudo ne uscirò; il Signore dà, il
Signore toglie, il Signore sia benedetto. Nonostante tutto Giobbe non peccò, non se la prese con
Dio “. Questa è una grande lezione per l’uomo moderno.
E poi Giobbe, dopo la malattia, dopo che la moglie gli aveva detto: “Rimani ancora fermo nella tua
integrità ....” ad essa rispose : “Parli come un’insensata! Se da Dio accettiamo il bene, perché non
dovremmo accettare anche il male?“
Quella di Giobbe è una logica stupenda, alla quale tutti dovremmo uniformarci. Chi riesce a
capire veramente, come Giobbe, lo scopo delle correzioni divine, sarebbe già arrivato vicino alle
soglie del Paradiso.
6
Eileen Caddy, Le porte interiori, Messaggi del 16 Marzo e del 16 Maggio, Amrita ; Matteo 5,45 e Siracide 35,11-24
7
Matteo 9, 10-13
8
Matteo 5, 1-12 e Luca 6,
3
Nella cristianità ricordiamo tutti le stupende parole messianiche riguardo alle
preoccupazioni contenute nel capitolo sesto del Vangelo di Matteo, ma non ricordiamo altrettanto
bene quanto Gesù ci disse della Provvidenza che corregge. Infatti, non si tratta di castighi, ma di
insegnamenti perché questi sono contrari alla natura intima di Dio, che è amore 9
.
La correzione, quindi, ci è data per aiutarci a comprendere con le lezioni del dolore (poiché
abbiamo rifiutato di comprendere le tante altre lezioni che ci sono state date prima dalla vita) quale
era il retto comportamento da tenere in determinate circostanze.
Una cosa importante che dobbiamo comprendere è quella intuita da Giobbe: la via del
Cielo si trova accettando tutto quello che ci capita , e quindi non solo le cose che ci piacciono o
che ci gratificano, ma anche quelle che non ci piacciono e che vorremmo evitare, perché esse ci
costringono a riflettere sul nostro rapporto con Dio e sui nostri comportamenti egoistici nei rapporti
con i fratelli. E dalla riflessione deriva la comprensione !
Il Signore Gesù con il brano dell’abbandono alla Provvidenza 10
ci insegna che Dio
provvede ai bisogni essenziali dell’uomo sia per quanto riguarda il nutrimento che per quello di cui
abbiamo bisogno per coprirci e ripararci dal clima inclemente nonché per ogni altra necessità
materiale. Ma non soltanto: l’Altissimo Signore provvede anche a tutti i nostri bisogni spirituali.
Tutto questo è già scritto nel Libro Divino della vita, nel capitolo che riguarda ogni uomo. I paragoni
degli uccelli del cielo e quello dei gigli e l’invito a non affannarci per mangiare, bere e vestire
confermano che a tutto ciò provvede Dio stesso. Ne deriva che non dobbiamo mai temere la
mancanza di ciò che ci occorrerà per le esperienze che dovremo fare nell’ambiente in cui vivremo.
Inoltre, il Messia ci disse che non giova a nulla affannarsi foss’anche per aggiungere un’ora
sola alla nostra vita perché queste cose sono già state stabilite.
A tutto provvede il Padre Celeste, anche al ruolo che avremo nel mondo, modesto o regale
che sia, perché Lui sa di che cosa abbiamo bisogno per realizzare lo scopo della nostra vita. Noi
dobbiamo solo fare la nostra parte per trarne i maggiori vantaggi spirituali possibili. Purtroppo,
l’uomo pensa quasi sempre soltanto ai bisogni materiali e dimentica, che non abbiamo necessità
soltanto di questi, perché fatti non fummo per viver come bruti, ma per conseguir virtute e
9
Eileen Caddy, La voce di Dio a Findhorn, pagina 42, Mediterranee
10
Matteo 6, 25-34
4
conoscenza, come disse il sommo poeta. Infatti, ognuno di noi nasce sul pianeta Terra con un solo
preciso obiettivo: conseguire gradualmente un determinato ampliamento della propria coscienza,
alla quale corrispondono altre evoluzioni a livello mentale e emotivo. Nella loro gradualità tali
ampliamenti di coscienza mentali ed emotivi sono eventi che ci cambiano in meglio – sempre
aiutati dalla Madre Spirito Santo, da Gesù, dalla Madonna, dagli Angeli Custodi, dai Santi e dagli
altri uomini, consapevoli o meno della ragione spirituale per la quale ci aiutano.
Il motivo è semplice: Dio è l’Ideatore e il Creatore della Vita e perciò l’ha progettata per il
solo scopo che conta: farci acquisire, prima o poi, uno stato d’essere paradisiaco. Ma non soltanto:
il Padre Celeste è anche Colui che indirizza tutti gli esseri – a cominciar dagli Angeli - ma mentre
loro obbediscono per natura, noi abbiamo la libertà di accettare o meno i consigli che ci vengono
dati a li livello di coscienza e di mente.
Gli Angeli provvedono a disciplinare la vita della Natura per assicurare che nonostante le
trasgressioni degli uomini alle leggi divine che la vita continui ad esistere sul pianeta Terra affinché
il Progetto minimo del Creatore si realizzi 11
. E questo accade nonostante noi si devasti la Natura
a causa della nostra cupidigia e noncuranza.
Noi non si riesce a rovinar la Terra per le nostre brame e la nostra animosità 12
perché
Dio è onnipotente e protegge la vita della Creazione; il Signore fu tanto saggio da non darci piena
libertà. Non ce la dette perché non siamo abbastanza saggi da usare il potere e la potenza che
abbiamo disponibili, con i quali faremmo irreparabili disastri sulla Terra e oltre.
Il Signore Gesù è l’Incarnazione di Dio sulla Terra per portare a compimento la Storia della
Salvezza. Il Cristo, prima o poi si interessa direttamente alla vita di tutti gli uomini – a qualunque
religioni o popolo appartengano. Ognuno di noi è aiutato, redento, perdonato e salvato 13
. Non
credo che sia necessario che Gesù si occupi direttamente della natura degli animali e delle piante
perché loro non hanno la libertà che abbiamo noi e sanno istintivamente cosa devono e possono
fare. Per tale ragione gli esseri viventi dei Regni inferiori sono stati affidati dall’Altissimo agli Angeli.
11
Dorothy Maclean, Spiriti di Natura, Mediterranee
12
Giacomo 3, 13-18 e 4, 1-12
13
Giovanni 12, 32 ; Eileen Caddy, Le porte interiori, Messaggi del 24 e 25 Dicembre, Amrita ; Cerchio Firenze 77, Le
Grandi Verità ricercate dall’uomo, pagina 160, Mediterranee
5
Tuttavia, anche la Natura, gli animali e le piante fanno parte del Corpo Mistico di Gesù e perciò
anche di questi il Cristo si occupa in modo a noi ignoto.
Nei versetti sulla Provvidenza Gesù ci insegna a fare l’unica cosa necessaria: cercare
prima il Regno di Dio e la Sua Giustizia; poi disse “tutto il resto Dio ve lo darà in più”.
Gesù conclude il suo discorso sulla Provvidenza consigliandoci a non preoccuparci per il
domani, perché il domani ha in sé le sue difficoltà da affrontare. E’ quindi dannoso sommarle a
quelle di oggi, perché non riusciremmo più a sopportarne il peso; penso che la maggior parte delle
depressioni, di cui tanto soffrono gli uomini di oggi, dipendano dalle preoccupazioni del domani.
Sempre nel brano dell’abbandono alla Provvidenza , il Messia ci avvisa che per ogni
giorno sono previste difficoltà per ognuno di noi che corrispondono ad esami da superare e a
scelte da fare, non del tutto semplici. E’ come dire: amici, le vostre forze sono più che sufficienti ad
affrontare le difficoltà di un giorno, ma se voi sommate quelle di più giorni e, peggio, se vi
preoccupate del futuro, allora vi ammalerete perché perderete la pace. Il che puntualmente accade
nel mondo, nonostante gli insegnamenti divini siano così semplici e chiari.
Il capitolo sesto del Vangelo di San Matteo costituisce in se stesso una Dottrina cristiana
parziale, che - se osservata 14
- sarebbe sufficiente a farci vivere bene e a portarci vicino alle
soglie del Paradiso.
A questo punto potremmo domandarci: se, dunque, Dio provvede al minimo necessario per
la vita di ciascuno di noi nei vari ambienti in cui ci fa nascere e vivere, perché tanta gente muore di
fame nei Paesi poveri? Le ragioni sono diverse e tutte imputabili agli uomini se è vero, come è
vero, che anche nei deserti si può trovare quanto basta per vivere; i pigmei sono un esempio per
tutti. Tutto ciò accade per cupidigia, per insensibilità e noncuranza delle conseguenze delle
violazioni alle leggi di Dio e per indifferenza ai bisogni degli altri. E perché gli uomini non
conoscono o non riflettono sugli insegnamenti di Dio 15
.
C’è almeno un’altra ragione che concorre a creare le condizioni per l’esistenza della fame
in certe zone del mondo: l’eccessiva natalità, nonostante che esista almeno un metodo, il metodo
Billings, che permette il controllo delle nascite e al contempo una autoregolamentazione dell’ardore
14
L’uomo deve sempre fare la sua parte perché nessuno in Cielo vuol farla per noi ; se la facessero non cresceremmo
mai
15
Esodo 16, 16-18 ; Levitico 19, 18 ; Deuteronomio 5, 6-21
6
sessuale nelle coppie, poiché Dio ha detto di moltiplicarsi, ma agli inizi dei tempi, quando gli uomini
erano pochissimi. Oggi, forse, ci direbbe qualcosa di molto diverso che ha attinenza con la Castità,
che è sorella della Purezza. I gay oggi sembrano molto più numerosi di ieri. Considerato che la
scienza ha appurato che tali condizioni sono conseguenze di alterazioni del cervello, si può
desumere che la moltiplicazione non è più necessaria come lo era duemilacinquecento anni fa.
Anche il numero degli sterili sono aumentati nei paesi ricchi, e questo mi pare un altro segno che la
moltiplicazione è limitata per un disegno divino, forse anche per consentire alle popolazioni povere
di insediarsi in occidente per realizzare popoli multietnici con diverse religioni per imparare a
convivere pacificamente per non dire fraternamente.
Quanto ho sopra detto riguardo alla fame introduce il tema della carità. La
Provvidenza e la Carità sono sorelle gemelle; la Provvidenza è insita nella vita a livello divino e
perciò tutto concorre al suo manifestarsi soprattutto per opera degli Angeli (ad esempio per la
fertilità del terreno, per le piogge o il mantenimento del calore del sole). Gli uomini hanno scelto di
ostacolare la vita naturale distruggendo o degradando: ad esempio deforestando e inquinando la
terra, l’aria e le acque.
La Carità, invece, è fatta da Dio insieme agli uomini, che agiscono per ispirazione divina
(attraverso la coscienza individuale). Si tratta delle persone che fanno del bene per volerlo fare
( obbedendo alla regola aurea: fate agli altri quel che volete sia fatto a voi 16
), oppure di persone
che lo fanno non a tal fine, o per collaborare ai piani della Provvidenza, ma per raggiungere i loro
scopi (ad esempio, l’imprenditore che crea posti lavoro per interesse personale o il criminale che
fa beneficenza per timore dei castighi di Dio).
La Provvidenza e la Carità sono dunque doni divini che esistono da sempre e per sempre.
San Paolo ha scritto un inno bellissimo alla Carità 17
; bisognerebbe che un altro santo lo
scrivesse per la Provvidenza.
Nell’Antico Testamento Dio ha parlato della Provvidenza molte volte, sia quando è
misericordioso che quando castiga, per educare gli uomini a comportarsi bene perché Dio è la
Provvidenza e la Provvidenza è Dio.
16
Matteo 7,12
17
Paolo 1 Corinzi 13
7
Nel Pentateuco la Provvidenza emerge chiaramente in tantissime pagine, tra le quali
ricordo quelle dedicate a Caino, ai fratelli di Giuseppe quando andarono in Egitto per le paure che
ebbero, e le lezioni date al popolo giudeo durante il quarantennale ritiro nel deserto.
Successivamente il Padre Celeste ci parlò delle Sue correzioni nei libri dei Profeti:
 Geremia 1, 9-19; 5, 22-31; 23, 20;
 Giobbe 14, 5; 26, 5-11; 28, 25-28; 38, 1-41;
 Isaia 14, 24; 28, 23-29; 40, 12-13; 45, 1 e segg.; 47, 10;
 1 Maccabei 3, 46-60;
 Proverbi 16, 9; 16, 10-11; 16, 32-33;
 Sapienza 6, 1-11;
 Salmi 8, 3; 145, 15-21
 E chissà in quante altre parti.
 E nel nuovo Testamento tramite Gesù:
- Provvidenza che dona: Matteo 6, 25-34 e 18, 23-35; Atti
17, 24-28;
- Provvidenza che corregge per portare gli uomini sulla
retta via: Matteo 6, 12; 10, 28-31; 23, 33-36; 21, 33-46;
23, 13-33; 24, 1-3; 24, 4-31; 24, 36-42; 25, 31-46; 18, 23-
35; Luca 11, 37-44; 11, 45-54; 12, 41-48; 12, 35-48; 12,
54-59; 13, 1-5; 23, 27-32; 14, 7-15; 16, 19-31; 17, 22-37;
19, 41-44; Giovanni 12, 37-50.
Siccome “Dio è il tutto e il tutto è Dio” ed Egli è oltre per effetto della trascendenza, è
sbagliato attribuirGli delle qualità perché lo si limita; Dio disse infatti: “Non attribuirmi qualità che
hanno un contrario, perché mi limiti. Dunque Io Sono illimitato. Ma pure questa è una qualità:
dunque Io sono indefinibile 18
“.
18
Cerchio Firenze 77, La Fonte Preziosa, pagina 266, Mediterranee
8
Ciò premesso, anch’io ho bisogno di esprimere ciò che penso di Dio perciò dico, sapendo
di darne un’idea limitata, che l’Essere Supremo Dio, che è Spirito 19
è anche Amore 20
e perciò
Provvidenza; tutta Creazione visibile e invisibile e tutti gli esseri viventi hanno origine e vita dal Suo
Spirito 21
.
L’Altissimo provvede anche al mantenimento dell’Ordine e dell’Armonia Cosmica perché è
Energia e con essa “ Tiene tutto il Creato nella Sua mano 22
“ per dare vita macroscopica alla
Creazione e vita microcosmica agli Esseri 23
. Il Signore Dio è anche Carità e Misericordia, nonché
tutto ciò che c’è di bello, di buono, di valido e di positivo. Ma in estrema sintesi si può dire che
l’Essere Supremo, il nostro Padre-Madre-Dio è il Dio dell’Amore e della vita fisica e ultrafisica che
Ha luogo in Lui.
Tornando alla Provvidenza: si ha un concetto limitato all’aiuto che ci dà, ma è sbagliato: la
Provvidenza provvede a tutto ciò che occorre a realizzare il Piano di Dio per la vita di ogni uomo e
dei popoli. Quindi, la Provvidenza impartisce anche le lezioni del dolore, le uniche che alla fine di
un periodo tormentato sappiamo decifrare 24
. Quando non si osservano i Comandamenti e si
sceglie di vivere a modo nostro, cioè materialmente, Babilonia può essere ogni Nazione del
mondo, ma anche ogni uomo, sia re o mendicante; per correggerci ogni sollecitazione o
suggerimento si sono rivelati inutili, tranne il dolore attraverso traversie e tribolazioni, sia per i
singoli individui come per le Nazioni; perciò la Provvidenza provvede a sostenerci nel cammino
spirituale anche con mezzi più che energici: tempeste, trombe d’aria, cicloni, maremoti, terremoti,
valanghe, acquazzoni, malattie, infortuni, fame, sete, rovesci di fortuna e via e via.
I disastri naturali di oggi come quelli di ieri sono chiamati atti di Dio nella marineria perché contro di
essi non c’era e non c’è difesa. Durante tali eventi molti morivano, altri si salvavano (ed ancor oggi
è così) senza che le religioni teiste sappiano spiegare razionalmente la logica di quelle morti e di
quei salvataggi. In Oriente se la spiegano da millenni con le verità della reincarnazione e della
legge del karma o legge di causa ad effetto.
19
Eileen Caddy, Le porte interiori, Messaggio del 29 Marzo, Amrita
20
Eileen Caddy, Le porte interiori, Messaggio del 17 Luglio, Amrita
21
Eileen Caddy, Le porte interiori, Messaggio del113 Febbraio e del 17 Luglio, Amrita
22
Eileen Caddy, Le porte interiori, Messaggio del 13 Febbraio, Amrita
23
Cerchio Firenze 77, Per un mondo migliore, pagina 217, Mediterranee
24
Isaia 47, 10-15; Apocalisse 18; Geremia 51
9
Riguardo ad esse il Signore Gesù disse nel XIX° secolo a Jakob Lorber: “Io permetto che
miseria e sventure di tutti i generi vengano tra gli uomini, quando essi si allontano completamente
da me e diventano servi del mondo. Poiché miseria e avversità costringono gli uomini a pensare
alla causa della loro miseria, li rendono più acuti e intuitivi e in questo modo dal popolo sorgono
uomini saggi e intelligenti, che aprono gli occhi agli altri e mostrano loro le cause della loro
comune miseria, e così molti rinunciano alla loro pigrizia e si apprestano a combattere contro
quegli sfaccendati divenuti potenti che comandano sui popoli e sono le cause della comune
miseria. Costoro vengano allora sovente vinti, oppure costretti a dare ai popoli leggi tali che
consentono loro di sopravvivere. E in questo modo felicità e benessere ritornano tra gli uomini,
nella misura in cui gli uomini si sono nuovamente rivolti all’unico vero Dio…Un giudeo greco
chiese una volta al Signore perché mai il povero uomo mortale possa giungere a Dio solo
attraverso dolori e sofferenze di ogni genere. E il Signore gli diede questa risposta: <<Questo
dipende soprattutto dall’uomo stesso. Persino la maggior parte delle malattie del corpo sono
conseguenze dei peccati di tutti i tipi che l’uomo commette dalla sua giovinezza fino alla vecchiaia
e alla fine diventano una sorta di abitudine. Certe malattie degli uomini sono una eredità dei
genitori e degli antenati, poiché essi già peccarono ( mia nota: per me è un implicito riferimento alla
reincarnazione 25
). Non si può certo dar la colpa a Dio se gli uomini si procurano da soli malattie e
dolori di tutti i generi. Dio ha continuamente destato per gli uomini di questa terra veggenti e
profeti, che hanno insegnato agli uomini divenuti sempre più ciechi e sordi la volontà di Dio.
L’uomo quindi non può certo dire che nessuno gli ha insegnato come deve vivere in base alla
volontà di Dio. Ma gli uomini sovente hanno deriso e dileggiato i veggenti destati da Dio, e non
hanno badato al senso dei loro discorsi. Ora, uomini di questo genere possono imparare solo
dall’amara esperienza personale e in questo modo darsi da sé una regola di vita. Se Dio vuole
conquistare alla vita eterna l’anima di questi uomini, può farlo solo attraverso i dolori fisici, nel
senso che queste anime sprofondate totalmente nei piaceri del mondo se ne possono distaccare
solo attraverso dolori e sofferenze, senza i quali sarebbero totalmente inghiottiti dalla materia del
mondo, e vedete, questo è il motivo per cui gli uomini qui sulla terra devono soffrire tante cose 26
.
25
Jakob Lorber, Il Signore parla, pagina 184, Armenia
26
Jakob Lorber, Il Signore parla, pagina 134/ 136 Armenia
10
Quanto sopra dimostra che Dio è anche onnipotente e che trova sempre una soluzione per
l’avveramento dei Suoi Piani di Salvezza . Quindi le vicende della vita non dipendono né da un
destino cieco, né dal caos, ma dalle leggi di Dio e dai comportamenti degli uomini; per cui anche le
traversie e le tribolazioni, con tutte le sofferenze fisiche e psichiche, sono funzionali alla Storia
della Salvezza, che culmina con la redenzione cristica 27
.
Ne deriva che anche nella vita dell’uomo tutto è armoniosamente diretto a far parte
dell’armonia della vita. In questo Tutto 28
armonico che è la vita anche il disordine introdotto
dall’uomo è strumentale al piano di Salvezza. Non destino cieco né caos dunque perché si tratta di
ben altro, così come il Signore Gesù ci ha spiegato: anche nelle catastrofi naturali, così come nelle
epidemie e nei conflitti, muoiono soltanto coloro che hanno già completato l’esperienza che
dovevano fare sul pianeta Terra in una determinata esistenza terrena, mentre si salvano tutti gli
altri.
Chi muore sulla terra rinasce subito nell’altro mondo e da quel momento in poi comincia a
vivere in un piano ultrafisico 29
dove riceverà altre lezioni di vita, così come disse il Signore Gesù
nel XIX ° secolo a Jakob Lorber, il suo scrivano viennese 30
. Durante i cataclismi o atti di Dio
continuano a vivere sul pianeta Terra coloro che devono ancora completare le esperienze di una
determinata esistenza terrena., qualunque sia la loro età e la loro condizione sociale.
La spiegazione della morte degli innocenti o delle gravi malattie che li colpiscono, è
logicamente spiegata dalle leggi di reincarnazione e di causa ad effetto o karmica o del taglione,
così come si evince dalle parole del Signore, dalle quali si desume che la responsabilità di tutto ciò
che ci accade di bene o di male dipende da noi, così come disse l’Altissimo nel Deuteronomio 31
.
A molti cristiani non bastano le spiegazioni delle loro chiese sulle ragioni del dolore; perciò
molti tra noi non sono soddisfatti, specialmente coloro che si vogliono rendere conto delle ragioni
degli eventi, perché intuiscono che Dio vuole che i Suoi figli sappiano le vere ragioni delle traversie
27
Eileen Caddy, Le porte interiori, Messaggi del 24 e 25 Dicembre ; Cerchio Firenze 77, Le Verità ricercate dall’uomo,
pagina 160, Mediterranee
28
Maria Valtorta, L’Evangelo come mi è stato rivelato, Volume VII°, pagina 66, CEV srl, Isola del Liri (FR)
29
Cerchio Firenze 77, Dizionario del Cerchio pagine 188/189, Mediterranee
30
Jakob Lorber, Il Signore parla, pagine 170/178, Armenia
31
Deuteronomio 30, 15-20
11
e delle tribolazioni. Molti perdono la fede perché la Chiesa Cattolica non spiega logicamente le
ragioni del dolore che soffrono che sono attribuibili a loro stessi.
Ritornando all’argomento della morte bisogna sempre dire che nessun uomo in realtà
muore, perché la loro vita si sposta da un piano all’altro del Cosmo formato dai mondi fisico,
astrale, mentale e dal mondo akasico o della coscienza 32
. Tutti, anche nell’Aldilà, si continua la
nostra ascesi perché la Salvezza, prima o poi, è assicurata a tutti, così come ci dice la Bibbia: i
Piani di Dio si realizzano sempre 33
.
Nessuno si disperi dunque perché lo Spirito che ci anima è eterno e la coscienza che ci
guida è destinata a vivere in eterno insieme alla Scintilla Divina o Anima; i Maestri del Cerchio
Firenze 77, insegnano che l’uomo vive molteplici volte nei quattro piani del Cosmo per nascere
spiritualmente e ciò avverrà quando il Suo Spirito, increato e immutabile, si manifesterà nella
coscienza dell’individuo che è giunto all’ultima incarnazione terrena 34
.
Spirito o Anima o Scintilla Divina, insieme formano l’Ego di cui parlano i Maestri del Cerchio
Firenze 77 35
.
Così stando le cose per l’amore invincibile di Dio, non dobbiamo aver paura, così come ci
dice la Madonna da Medjugorje “Cari figli non abbiate paura, io sono sempre con voi.
Dobbiamo soltanto, ma non è facile, imparare a vivere evangelicamente; fortunatamente il
Signore Dio non pretende la perfezione da noi; perciò io credo che a Lui basti che si viva il Vangelo
al meglio delle nostre possibilità.
Gli antichi chiamarono gli eventi disastrosi che ho prima citato, Atti di Dio, con felice
intuizione; l’Altissimo li ha preordinati dall’eternità con le leggi dell’energia, in base alle quali, ha
detto un fisico di questa epoca, “…Non possiamo esercitare una azione se non può esserci una
reazione….Ad ogni azione corrisponde una reazione uguale e opposta. Se esercitiamo una spinta
intensa sul mondo, il mondo esercita una spinta intensa su di noi. Se tocchiamo il mondo
32
Cerchio Firenze 77, Dizionario del Cerchio, pagina 65 e pagine 238/240, Mediterranee ; Jakob Lorber, Il Signore
parla, pagina 184 e ss e pagina 170 e seguenti, Amrita
33
Salmo 34, 8-9-10 e Salmo 82 ; Isaia 46, 9-13 e 49,15 e 51, 4-8; 55, 6-11 e 56 ;
34
Cerchio Firenze 77, Le Grandi Verità ricercate dall’u8omo, pagina 161, Mediterranee
35
Cerchio Firenze 77, Per un mondo migliore, pagina 206, Mediterranee
12
delicatamente, il mondo, in risposta, ci tocca delicatamente. Il modo in cui tocchiamo gli altri è il
modo in cui gli altri toccano noi”. Questo secondo la Fisica 36
.
Ma le leggi dell’energia operano anche su piani ultraterreni; il karma o la legge di causa ad
effetto sono leggi dell’Energia vivente 37
.
Riflettendo sulle leggi dell’energia della vita si può convenire che la Provvidenza è
automatica nel senso che come sorge un bisogno si produce la risorsa destinata alla soddisfazione
di quel bisogno. Ma per la carità, soprattutto materiale, la distribuzione delle ricchezze o delle
risorse dipende anche dagli uomini che le possiedono; se essi le tesaurizzano e poi rimangono
ciechi e sordi di fronte ai bisogni di chi ha fame o sete l’automatismo della Provvidenza non può
funzionare bene e in certi casi non funziona affatto. Prendiamo ad esempio l’Africa con le sue
enormi ricchezze naturali: da secoli ne approfittano gli imprenditori del mondo e i capi africani in
diversi modi; perciò la Carità che mette a disposizione le risorse viene bloccata dalla avidità e
dalla disonestà degli uomini.
Le sofferenze e le miserie delle popolazioni africane sono effetti delle cause da essi mosse
in esistenze terrene precedenti e perciò ogni uomo o donna che soffre ne è direttamente
responsabile 38
. Ma alleviarle spetta a tutti coloro che possono aiutarli, vicini o lontani, ma in
special modo compete ai loro ricchissimi capi di stato o di tribù e alle loro corti e a quegli
imprenditori che beneficiano delle risorse naturali dell’Africa per le loro attività industriali o
commerciali.
Tali persone hanno grandi responsabilità spirituali per non sovvenire ai bisogni di pane,
acqua, medicine e servizi sanitari delle popolazioni africane. E per la legge di causa ad effetto, o
karmica o del taglione, ne dovranno rispondere personalmente in questa o in future esistenze
terrene, patendo le stesse sofferenze finché non ne avranno assimilato l’insegnamento.
Torniamo alla Terra: quando l’uomo inquina, distrugge o deturpa la Natura, la Natura
reagisce con cataclismi, come sappiamo. Ne deriva che i cataclismi dipendono principalmente
dall’egoismo dell’uomo quando rigetta i consigli che gli provengono dalla coscienza. Le reazioni
uguali e contrarie alle nostre malefatte diventano indispensabili per farci comprendere che una
36
Paul G: Hewitt, Fisica per concetti, pagina 62, Zanichelli
37
Eileen Caddy, Le porte interiori, Messaggio del 13 Febbraio, Amrita
38
Cerchio Firenze 77, Le grandi Verità ricercate dagli uomini, pagina 49, Mediterranee
13
sola cosa è necessaria e solo quella dobbiamo scegliere: la via dello Spirito, cioè l’obbedienza alle
Leggi di Dio, così come ci fu detto fin dall’antichità 39
; dobbiamo perciò rispettare l’ambiente e
obbedire al Decalogo e ai Comandamenti dell’amore.
In questa epoca sono particolarmente attuali gli insegnamenti che l’Altissimo ci dette
attraverso il Profeta Geremia 40
sia per i peccati che abbiamo commesso, sia per aver
sconvolto l’armonia della creazione con inquinamenti e deforestazioni. Al tempo in cui Geremia
parlò, il Padre Celeste doveva esprimersi con un linguaggio che gli uomini di allora avrebbero
potuto comprendere, e quindi parlava di punizioni e di castighi; ma oggi l’umanità può ben capire
che un genitore più che punire corregge, e se lo facciamo noi che siamo cattivi, come disse Gesù,
a maggior ragione lo fa l’Altissimo, che è buono.
L’insegnamento del dolore è l’altro aspetto della Provvidenza, quello che corregge e educa
attraverso cataclismi, traversie e malattie.
La Provvidenza che dona e quella che corregge sono ciascuna funzione dell’altra e tutte e
due hanno uno scopo preciso: farci comprendere che una cosa soltanto è importante, imparare ad
amare per ritornare nella casa di Dio, ovvero nel Piano Divino come tanti figlioli prodighi che
sperperano gran parte del dono più grande vivendolo male, quello della vita nel pianeta Terra, che
è stata definita dal Signore Gesù ottima scuola di vita 41
; sulla Terra, infatti, si ricevono le lezioni
del dolore quando non si obbedisce ai comandamenti di Dio.
La vita quotidiana - ognuno lo può osservare – è il risultato di azioni, reazioni e
interrelazioni tra le creature e la Creazione che agiscono sui diversi piani (fisico, psichico e
sentimentale). Per la legge del karma il bene fatto dagli uomini è compensato dal Cielo con pace e
tranquillità e con pene e angosce il male da loro fatto 42
.
Ci sono karma individuali e karma collettivi; quelli collettivi colpiscono popoli, etnie o tribù 43
. I Karma collettivi colpiscono in diverso modo le persone che risultano più o meno coinvolte in un
cataclisma; talvolta interi ambienti o nazioni rimangono sconvolte dal cataclisma ( ad esempio, in
39
Deuteronomio 28, 15-68
40
Geremia 5
41
Jakob Lorber, Il Signore parla, pagina 185, Armenia
42
Cerchio Firenze 77, Le grandi verità ricercate dall’uomo, pagina 49, Mediterranee
43
Cerchio Firenze 77, Dizionario del Cerchio, pagina 156, Mediterranee
14
caso di terremoti, maremoti, uragani o da guerre o rivoluzioni ). Le conseguenze per gli uomini
sono di diverso tipo e intensità, anche dal punto di vista psichico.
Ogni evento dannoso è causa di effetti che si diffondono tra le creature che vi sono
interessate a seguito delle relazioni e interrelazioni che esistono tra persone, gruppi, tribù e
nazioni.
Un esempio chiarirà ciò che vorrei dire meglio: la vita associata può essere paragonata al
corpo fisico dell’uomo dove ogni cellula interagisce con le altre cellule, con gli organi, i sistemi e
con il cervello che coordina tutto. Un medico lo spiegherà molto meglio di me. Inoltre bisogna tener
conto che la vita dell’uomo è complessa, lo sappiamo bene: infatti non è soltanto materiale, ma e
fatta anche di sensazioni, emozioni, desideri, pensieri, sentimenti e stati d’animo.
Questo complesso e incommensurabile mosaico che è l’Umanità, è controllato dalla
Provvidenza fino a livello individuale 44
, affinché il Piano Divino non sia alterato dagli uomini oltre
una certa misura (per la libertà che ha loro concesso). Oltre tale misura sarebbero compromessi gli
equilibri che devono esistere perché la vita continui su questa terra e sia fatta la volontà di Dio per
la salvezza degli uomini in generale e per evitare che i malvagi e i prepotenti abbiano campo libero
e possano infierire a lungo anche su chi si è meritato di vivere in pace in base alla legge karmica o
di causa ad effetto.
La Provvidenza, dunque, fa in modo che la correzione karmica colpisca soltanto tutti coloro
che hanno bisogno di riflettere sul dolore fisico o psichico che li ha colpiti, ancorché con intensità
diversa perché sciagure e malattie fanno capire le ragioni del dolore.
Il Signore ha tutto nelle sue mani; è stato detto:
a. “L’uomo fa molti progetti, ma il Signore ha l’ultima parola. L’uomo può pensare che tutte le
sue azioni siano buone, ma chi giudica le intenzioni è solo il Signore. Affida al Signore la tua
attività, i tuoi progetti si realizzeranno. Il Signore ha dato a ogni cosa il suo destino, l’empio è
destinato alla condanna. Il superbo non è gradito al Signore, non sfuggirà alla punizione. Dio
perdona i peccati di chi è fedele e leale. Rispetta il Signore e eviterai il male. Se il Signore approva
44
Proverbi 16, 1-9 ???
15
la tua condotta, ti rappacificherà con i tuoi nemici. Meglio poco, ma onestamente che molto, ma
ingiustamente. L’uomo progetta la sua vita, ma il Signore dirige i suoi passi” 45
.
E’ bene anche dire che il Male non è oggettivo come più o meno disse S. Agostino; perciò
Satana non può opporsi a Dio come un vero avversario, altrimenti Dio non sarebbe più assoluto e
quindi infinito perché il male e Satana lo limiterebbero; perciò di oggettivo c’è solo Dio. Se il male
fosse tanto forte da contrastare i Piani di Dio, l’Altissimo non sarebbe più nemmeno perfetto e
onnipotente 46
; perciò anche il male è strumentale al bene.
b. “Le decisioni di un re sono volontà divine; i suoi giudizi non sono mai sbagliati. Ma soltanto
il Signore ha la bilancia per giudicare, tutti i pesi sono opera sua” 47
.
c. “Chi è paziente è più di un eroe, chi domina se stesso è più di un conquistatore” 48
.
d. I re devono ricercare la sapienza. La loro autorità “... viene da Dio, l’Altissimo ... è
particolarmente severo con chi sta in alto, chi non conta niente merita pietà e può essere
perdonato ... il sovrano del mondo non si arresterà davanti a nessuno ...” 49
.
e. “...contro gli avversari hai costruito una fortezza per ridurre al silenzio nemici e ribelli ...” 50
.
f. “Gli occhi di tutti sono fissi su di te e tu doni il cibo a tempo opportuno. Apri la tua mano
generosa e sazi ogni vivente ... Il Signore veglia su quanti lo amano, ma distrugge tutti i malvagi.”
51
.
Oltre che dall’Antico Testamento si può desumere anche dai Vangeli che l’attività correttrice e
educatrice di Dio/Provvidenza ( ma anche Misericordia, come per i miracoli ) è rivolta contro chi
trasgredisce i Comandamenti , con correzioni le più diverse; si fa anche noi con i nostri figli. Non
mi pare necessario riportare o commentare i passi dei Vangeli che ho già citato, nei quali sono
descritte, molte volte simbolicamente, le correzioni che ci saranno inflitte se non torneremo sulla
via retta, quelle fissate dai Comandamenti che non vanno interpretati soltanto alla lettera. Ad
45
Proverbi 16, 1-9 (Bibbia in lingua corrente, LDC . ABU
46
Cerchio Firenze 77, Dizionario del Cerchio, pagina 172 e Per un mondo migliore, pagina 138, Mediterranee
47
Proverbi 16, 10-11, Bibbia in lingua corrente, LDC . ABU
48
Proverbi 16,32 e 25,28
49
Sapienza 6, 1-11, Bibbia in lingua corrente, LDC . ABU
50
Genesi 6, 5-22; Salmo 8, 3 , Bibbia in lingua corrente, LDC . ABU
51
Salmo 145, 15-21. Bibbia in lingua corrente, LDC . ABU
16
esempio, il comando di non uccidere va interpretato estensivamente, perché tutto è sacro nella
Creazione. Per me neppure una pianta si dovrebbe tagliare se non fosse necessario farlo.
Riassumendo, la correzione diventa indispensabile per gli irriducibili, che non sono pochi:
infatti siamo in tanti, basta leggere un giornale o vedere un telegiornale, per non parlare dei peccati
più piccoli. La maggior parte di noi deve essere catalogata fra questi, come potrebbero
testimoniare tutti i sacerdoti. Infatti, le nostre confessioni sono spesso ripetitive per lunghi periodi
perché in realtà, pur sapendo di sbagliare, perseveriamo a lungo nell’errore; quindi, la maggior
parte di noi non si pente veramente e non si propone veramente di cambiare o meglio di
convertirsi.
Il Beato Padre Pio era particolarmente severo con questo tipo di peccatori, ai quali negava
l’assoluzione anche per peccati veniali perché – come ben sappiamo – lo scopo della nostra vita è
quello di crescere spiritualmente, ma non si cresce se non si esercita il dominio su noi stessi 52
con la volontà di convertirsi ( cioè di camminare sulle vie di Dio 53
).
Si può pertanto dire che tutto è Provvidenza e, quindi, il benessere come le malattie, la
fortuna come la sfortuna, la pioggia come il bel tempo, le traversie come la buona fortuna, la
stabilità della terra come i terremoti, il mare calmo come i maremoti, il diluvio come la siccità 54
, la
pace come la guerra e via e via tutti i contrari, perché il nostro mondo è un mondo relativo. Di
assoluto c’è solo Dio.
Per quanto riguarda i contrari è stato riferito che Dio ha detto:
“Sono il tuo essere e il tuo non essere, in forza del quale sei come sei, imperciocché ogni cosa del
mondo relativo esiste perché esiste il suo contrario. Ma Io sono la spiegazione dei contrari perché
li trascendo. Sono Colui che dalla materia bruta trae la coscienza in forza della quale tutto esiste.
Se infatti ciò che è non sentisse o non fosse sentito non esisterebbe. Così il prodigio dell’esistenza
è il prodigio della coscienza. Esistere è sentire di esistere. Io sono l’esistenza assoluta. Perciò
sentire di esistere è sentire Me. Ogni essere mi sente perché sente di esistere, ed in forza della
sua stessa esistenza Io sono presente in ogni essere. La semplice coscienza di esistere è la Mia
più velata manifestazione negli esseri, ma Io sono anche ciò che alimenta la loro coscienza.
52
Proverbi 16,32 e 25,28
53
Deuteronomio 30, 15-20
54
Genesi 6, 5-22; 7, 8-9
17
Perciò sono la gioia che aneli e il dolore che ti schianta. Sono l’ambizione che ti spinge alla
conquista ed il vuoto che alla conquista subentra ...” 55
.
Quindi, la Provvidenza è attività dell’Essere Supremo, dell’Altissimo, mentre svolge le sue
diverse funzioni di Padre-Madre dolce, misericordioso e affettuoso con i figli che lo rispettano,
oppure quella di Padre severo, ma paziente, sempre giusto e misericordioso, tanto da risuscitare
anche i morti come fece attraverso il Signore Gesù, Elia 56
e Eliseo 57
.
Penso che nessun uomo possa comprendere veramente Dio, essendo uno Spirito infinito,
almeno finché vivrà su questa terra, ma basta sapere che persegue sempre il nostro vero bene per
abbandonarsi tra le sue braccia paterne e materne insieme 58
, accettando senza protestare anche
le avversità della vita.
Tuttavia, ciascuno di noi può trovare Dio dentro se stesso attraverso la propria coscienza,
la propria mente o il proprio Spirito perché Dio è in noi 59
, nel profondo del nostro cuore 60
.
L’incontro, se chi lo cerca è mosso da un sentimento puro, dovrebbe essere semplice;
ritengo che sia sufficiente chiamarlo mentalmente per trovarlo, ma non basta farlo sporadicamente,
si deve perseverare per dimostrare la conversione . Però, chi ha camminato a lungo sulle vie
dell’uomo, trasgredendo le leggi divine, dovrà dimostrare il suo cambiamento di vita, e dovrà
perseverare nel chiamare Dio anche mentalmente per un certo periodo, giorno per giorno, alla
sera, ma preferibilmente prima dell’alba, verso le tre/quattro del mattino. Dopo averGli dimostrato
di essersi pentiti e di aver cambiato vita (conversione) riprendendo a camminare sulle vie del
Signore, allora l’Altissimo ascolterà il nostro richiamo oppure il lamento di chi veramente ha
sofferto a lungo, e risponderà a ognuno senza eccezioni di sorta; è sufficiente crederci ed aver
pazienza. Più si è umili, si ha fede e pazienza, più è facile che l’Altissimo si manifesti nel modo più
adatto ad ogni persona e più rapidamente.
55
Cerchio Firenze 77, La Fonte preziosa, pagina 266, ed. Mediterranee
56
1 Re 17, 17-24
57
2 Re 4, 29-37
58
Isaia 66, 13 ; Eileen Caddy, La Voce di Dio a Findhorn, pagine 103/104, Mediterranee
59
Giovanni capitoli 14 e 15 ; Maria Valtorta, L’Evangelo come mi è stato rivelato, Volume 7°, pagina 65, CEV srl, Isola
del Liri (FR) ; Eileen Caddy, Le porte interiori, messaggio del 29 Maggio, Amrita
60
Eileen Caddy, Le porte interiori, Messaggio del 4 Settembre, Amrita
18
E lo stesso è per il Cristo e la Madonna: non ci sono file da fare o raccomandazioni da
cercare perché anche Loro sono amore 61
ci amano di un amore senza limiti e aspettano insieme
al Padre-Madre-Dio il nostro ritorno come tanti figlioli prodighi 62
perché tutti in Cielo attendono
i peccatori con gioia; e quando si arriverà ci faranno grande festa; io stesso posso testimoniarlo.
L’incontro con il Padre, o il Figlio o la Madre Spirito Santo fa parte del nostro destino,
così come l’incontro con la Madonna che giustamente la Chiesa Cattolica definì con felice intuito la
Corredentrice. L’incontro avverrà perché non siamo stati creati per soffrire, bensì per essere felici
nella plenitudine del Paradiso.
Ma l’uomo deve sempre fare la sua parte e il primo passo perché nessuno lo vuol fare al posto
nostro 63
.
La nostra parte consiste nel comprendere tale destino e nel non cercare la felicità nei beni
terreni, nelle carriere, nel potere, bensì dove ci ha insegnato a trovarla Gesù nei discorsi sulle
beatitudini riportati da S. Matteo e S. Luca. Non è possibile quindi cercare Dio quando la nostra
mente è tutta presa dai beni materiali e dai sensi. Noi cerchiamo, sbagliando, la felicità nella
ricchezza, nel potere e nelle carriere, tutte cose che ci fanno diventare più egoisti, cattivi o spietati,
e che pertanto ci allontanano da Dio, anche se non definitivamente, perché il Suo amore è tale
“che non accetta mai un no come risposta dai Suoi figli “.
Inoltre, non è indispensabile essere poveri per potersi guadagnare il Paradiso, più per grazia che
per meriti, perché anche la ricchezza e il potere possono diventare strumento di Bene per i ricchi e
i potenti che comprendono il compito che Dio ha assegnato loro: essere tramiti della Carità/Amore
per dare agli altri il pane quotidiano, intendendo per pane tutto ciò di cui l’uomo ha bisogno per
vivere su questa terra: dal pane a un posto di lavoro, ad una abitazione e così via.
Gli insegnamenti divini sono necessari, anche se dolorosi, per comprendere che l’unico
scopo della nostra vita è quello di crescere in coscienza e nell’amore. Ma l’uomo deve prima capire
tutto ciò e poi liberamente scegliere l’altruismo, e quindi vivere per gli altri. Nessun altro può fare
61
Maria di Nazareth da Medjugorje, Messaggio del 25 Giugno 1988, MIR, Ancona
62
Luca 15, 11-31
63
Eileen Caddy, Le4 porte interiori, Messaggio del 30 Maggio e del 29 Agosto, Amrita
19
questa scelta per lui, perché l’Essere Supremo ci ha dato libertà di scelta tra i contrari delle dualità
della vita 64
.
L’Azione del Signore Gesù di abbandonarci alla Provvidenza 65
è stata di fondamentale
importanza per la nostra vita di cristiani.
Con la Provvidenza il Signore Dio ci dimostra il Suo amore di Padre e di Madre, ma anche
la potenza del Suo Essere Dio. Poche considerazioni basteranno a Voi e a me per rendercene
conto: sul piano spirituale noi siamo come bambini piccoli che dipendono totalmente dai genitori, in
particolare dalla mamma che ci nutre e provvede ad ogni nostro bisogno.
Lo stesso fa Dio con ognuno di noi, ma per Lui le cose sono molto più complesse perché
siamo miliardi e miliardi di individui; la Creazione si può dividere in due parti: Creazione materiale e
Creazione degli Esseri vegetali, animali e umani.
Soltanto gli uomini sono molti miliardi. I Vegetali e gli animali sono moltissimi di più, ma ad
essi provvedono gli Angeli in quanto sono esseri non dotati di libero arbitrio, né dell’intelligenza,
delle capacità e dell’autonomia degli uomini.
E’ da ritenere che un solo Angelo accudisca ad intere specie di vegetali e animali o quanto
meno a branchi di animali. Ma per gli uomini è molto diverso. Infatti per gli uomini Dio ha previsto
un Angelo Custode per ciascuno di noi.
Ne deriva che per l’evoluzione degli uomini occorrano miliardi di Angeli per mezzo dei quali
il Signore Dio è in grado di provvedere, uomo per uomo, all’ampliamento della loro coscienza
affinché la vita si svolga all’insegna dell’amore e della giustizia misericordiosa che consente la
crescita in coscienza di ogni l’uomo fino alla santità.
Affinché tutto questo possa avvenire con precisione e rispettando la nostra libertà sono
necessari un corpo di leggi evolutive delle diverse specie di esseri, legioni e legioni di Angeli e una
perfetta contabilità, assai complessa per gli uomini, che tenga conto di pensieri, intenzioni e azioni.
Tutto ciò per assicurare un’assistenza benevola, ma giusta a ciascun individuo umano nel
cammino di perfezione che Dio ha previsto per la Salvezza di ognuno di noi.
64
Eileen Caddy, Le porte interiori, Messaggi del 30 Maggio, del 18 Luglio, 28 Luglio, 23 Agosto e del 14 Novembre,
Amrita
65
Vangelo di Matteo 6, 25-34 e Vangelo di Luca 12, 22 - 34
20
In tal modo il Signore Dio può indirizzare la Storia dell’uomo continuando a tenerla nelle
Sue mani capaci, sollecite e amorevoli di Padre-Madre-Dio.
Grazie mille o Dio, a nome di tutti.
21

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095 - Prefazione e azione per abbandonarsi alla provvidenza e alle sue leggi

  • 1. Veniero Ceccarini LE AZIONI DI GESÙ Prefazione I Singoli brani dei Vangeli sono stati esaminati per raggruppare l’insegnamento del Signore Gesù sotto forma di Azioni da Lui svolte in favore di tutti o di qualcuno ( ad esempio, Azione per la fede o per le donne ). Spero che gli insegnamenti Evangelici così strutturati Vi siano utili per comprendere la grande opera che il Signore Gesù ha fatto con i Vangeli per spiegarci il Decalogo e i Comandamenti dell’amore. A tutti si raccomanda di leggere l’Evangelo rivelato a Maria Valtorta e il grande Vangelo di Giovanni rivelato a Jakob Lorber. L’AZIONE DI GESÙ PER ABBANDONARSI ALLA PROVVIDENZA E ALLE SUE LEGGI Noi uomini ci preoccupiamo troppo dei nostri bisogni materiali perché li riteniamo la cosa più importante della nostra vita e trascuriamo l’insegnamento del Messia che ci invita a mettere Dio al primo posto, a farci tesori in Cielo e a non preoccuparci delle faccende terrene come Marta 1 . Non crediamo più agli Angeli e non sappiamo più che schiere di Angeli sono sempre al lavoro per realizzare i piani di Dio, aiutando nel contempo tutti noi e ciascuno di noi con l’Angelo Custode. Noi uomini, in genere, siamo inconsapevoli che Dio, anche attraverso noi stessi, procura a noi e agli altri uomini quello di cui abbiamo bisogno, come posti di lavoro, case libere e via e via, perché tutto è nelle Sue mani. Se si diventa consapevoli del nostro ruolo nel mondo, dai Presidenti della Repubblica agli imprenditori, dai dirigenti ai lavoratori più umili, si comprenderà, ad esempio, come gli oziosi o i negligenti commettano gravi mancanze non soltanto nei confronti di Dio, ma anche nei confronti degli uomini. Coloro che hanno fiducia nell’Amore paterno e materno dell’Altissimo, nella Sua Carità e nella Sua Giustizia, si prodigano, qualunque ruolo abbiano nel mondo. 1 Luca 11, 38-41 1
  • 2. Ricordiamo sempre, religiosi o meno, consapevoli o meno, che la Provvidenza agisce direttamente, per mezzo degli Angeli e attraverso ciascuno di noi, per i fini della Carità/amore. Dobbiamo aver fiducia nell’amore paterno e materno dell’Altissimo, nella Sua esistenza e sulla Sua Giustizia. Perciò Gesù ci consiglia ad abbandonarsi alla Provvidenza, che è continuamente all’opera nel mondo, senza affannarsi per nessuna ragione materiale, nemmeno per il cibo e per il domani. Il Signore ci consiglia di vivere il presente senza preoccuparci del domani; in proposito ci disse: “ Perciò non preoccupatevi troppo per il domani: ci pensa lui, il domani, a portare altre pene: per ogni giorno basta la sua pena 2 . Nello stesso brano evangelico dell’abbandono alla Provvidenza il Messia ci dice anche che l’unica cosa di cui dobbiamo preoccuparci è di cercare “… prima il Regno di Dio e la sua giustizia e tutte queste cose ci saranno date in aggiunta …” . E’ inutile, quindi, anzi molto dannoso abbandonare la nostra mente ai pensieri negativi, ai timori, alle preoccupazioni e infine alle paure per quanto potrebbe accaderci in futuro. Chi pensa in tal modo non solo dimostra di non avere fede in Dio, ma finisce con lo star male poiché i pensieri negativi tolgono la pace 3 . La mancanza di Fede è un’offesa alla bontà, alla onnipotenza e alla giustizia dell’Altissimo. La si può considerare addirittura un peccato e come tutti i peccati non è immune da conseguenze come l’esaurimento nervoso e la depressione che sono malattie conseguenti a tali comportamenti, e contemporaneamente sono un insegnamento per le riflessioni che suscitano in noi. La pena quindi è accompagnata al riscatto e questo si deve alla giustizia misericordiosa del Padre-Madre-Dio 4 . Le parole che il Signore Gesù disse in proposito dovrebbero essere scolpite nella nostra memoria 5 . 2 Matteo 6, 25-34 3 Eileen Caddy, Le porte interiori, Messaggio del 18 Agosto, Amrita 4 Eileen Caddy; la Voce di Dio a Findhorn, pagine 103-104, Mediterranee 5 Matteo 6, 25-34 2
  • 3. Ricordiamo sempre il benevolo interessamento di Dio per ciascuno di noi, perché nessuno è escluso dalla Sua assistenza, nemmeno gli empi e i malvagi, perché l’Essere Supremo, essendo amore, ama tutti allo stesso modo 6 . Tutti traiamo benefici da questa assistenza divina anche se non ce ne rendiamo conto; per tutti, ma specialmente per i malvagi l’Altissimo inventò il rimorso. In proposito ricordiamo sempre che il Cristo disse: “non sono venuto per salvare i giusti ma i peccatori” 7 . La Buona Novella dunque è soprattutto per i peccatori, perché per gli umili, i sofferenti, i miti, gli assetati di fame e di giustizia, i misericordiosi, i puri, gli operatori di pace, i perseguitati dalla giustizia, i poveri, gli affamati, i sofferenti e quelli insultati e perseguitati a causa di Gesù hanno la loro ricompensa già pronta: saranno accolti nel Regno di Dio 8 . Tuttavia, non dobbiamo limitarci a considerare la Provvidenza che dona, ma anche la Provvidenza che corregge attraverso il dolore fisico o psichico e le sfortune economiche perché il dolore si è dimostrato un importante fattore di comprensione delle lezioni che la vita ci dà attraverso traversie, tribolazioni e malattie. Due fulgidi esempi bastino: Il primo di origine umana e il secondo di origine celeste, ammesso ma non concesso che uno scrittore poeta come Manzoni non abbia scritto il seguente verso senza una divina ispirazione: “il Dio che atterra, che suscita e consola”. Giobbe, dopo che ebbe perso beni e figli disse: “…Nudo sono venuto al mondo e nudo ne uscirò; il Signore dà, il Signore toglie, il Signore sia benedetto. Nonostante tutto Giobbe non peccò, non se la prese con Dio “. Questa è una grande lezione per l’uomo moderno. E poi Giobbe, dopo la malattia, dopo che la moglie gli aveva detto: “Rimani ancora fermo nella tua integrità ....” ad essa rispose : “Parli come un’insensata! Se da Dio accettiamo il bene, perché non dovremmo accettare anche il male?“ Quella di Giobbe è una logica stupenda, alla quale tutti dovremmo uniformarci. Chi riesce a capire veramente, come Giobbe, lo scopo delle correzioni divine, sarebbe già arrivato vicino alle soglie del Paradiso. 6 Eileen Caddy, Le porte interiori, Messaggi del 16 Marzo e del 16 Maggio, Amrita ; Matteo 5,45 e Siracide 35,11-24 7 Matteo 9, 10-13 8 Matteo 5, 1-12 e Luca 6, 3
  • 4. Nella cristianità ricordiamo tutti le stupende parole messianiche riguardo alle preoccupazioni contenute nel capitolo sesto del Vangelo di Matteo, ma non ricordiamo altrettanto bene quanto Gesù ci disse della Provvidenza che corregge. Infatti, non si tratta di castighi, ma di insegnamenti perché questi sono contrari alla natura intima di Dio, che è amore 9 . La correzione, quindi, ci è data per aiutarci a comprendere con le lezioni del dolore (poiché abbiamo rifiutato di comprendere le tante altre lezioni che ci sono state date prima dalla vita) quale era il retto comportamento da tenere in determinate circostanze. Una cosa importante che dobbiamo comprendere è quella intuita da Giobbe: la via del Cielo si trova accettando tutto quello che ci capita , e quindi non solo le cose che ci piacciono o che ci gratificano, ma anche quelle che non ci piacciono e che vorremmo evitare, perché esse ci costringono a riflettere sul nostro rapporto con Dio e sui nostri comportamenti egoistici nei rapporti con i fratelli. E dalla riflessione deriva la comprensione ! Il Signore Gesù con il brano dell’abbandono alla Provvidenza 10 ci insegna che Dio provvede ai bisogni essenziali dell’uomo sia per quanto riguarda il nutrimento che per quello di cui abbiamo bisogno per coprirci e ripararci dal clima inclemente nonché per ogni altra necessità materiale. Ma non soltanto: l’Altissimo Signore provvede anche a tutti i nostri bisogni spirituali. Tutto questo è già scritto nel Libro Divino della vita, nel capitolo che riguarda ogni uomo. I paragoni degli uccelli del cielo e quello dei gigli e l’invito a non affannarci per mangiare, bere e vestire confermano che a tutto ciò provvede Dio stesso. Ne deriva che non dobbiamo mai temere la mancanza di ciò che ci occorrerà per le esperienze che dovremo fare nell’ambiente in cui vivremo. Inoltre, il Messia ci disse che non giova a nulla affannarsi foss’anche per aggiungere un’ora sola alla nostra vita perché queste cose sono già state stabilite. A tutto provvede il Padre Celeste, anche al ruolo che avremo nel mondo, modesto o regale che sia, perché Lui sa di che cosa abbiamo bisogno per realizzare lo scopo della nostra vita. Noi dobbiamo solo fare la nostra parte per trarne i maggiori vantaggi spirituali possibili. Purtroppo, l’uomo pensa quasi sempre soltanto ai bisogni materiali e dimentica, che non abbiamo necessità soltanto di questi, perché fatti non fummo per viver come bruti, ma per conseguir virtute e 9 Eileen Caddy, La voce di Dio a Findhorn, pagina 42, Mediterranee 10 Matteo 6, 25-34 4
  • 5. conoscenza, come disse il sommo poeta. Infatti, ognuno di noi nasce sul pianeta Terra con un solo preciso obiettivo: conseguire gradualmente un determinato ampliamento della propria coscienza, alla quale corrispondono altre evoluzioni a livello mentale e emotivo. Nella loro gradualità tali ampliamenti di coscienza mentali ed emotivi sono eventi che ci cambiano in meglio – sempre aiutati dalla Madre Spirito Santo, da Gesù, dalla Madonna, dagli Angeli Custodi, dai Santi e dagli altri uomini, consapevoli o meno della ragione spirituale per la quale ci aiutano. Il motivo è semplice: Dio è l’Ideatore e il Creatore della Vita e perciò l’ha progettata per il solo scopo che conta: farci acquisire, prima o poi, uno stato d’essere paradisiaco. Ma non soltanto: il Padre Celeste è anche Colui che indirizza tutti gli esseri – a cominciar dagli Angeli - ma mentre loro obbediscono per natura, noi abbiamo la libertà di accettare o meno i consigli che ci vengono dati a li livello di coscienza e di mente. Gli Angeli provvedono a disciplinare la vita della Natura per assicurare che nonostante le trasgressioni degli uomini alle leggi divine che la vita continui ad esistere sul pianeta Terra affinché il Progetto minimo del Creatore si realizzi 11 . E questo accade nonostante noi si devasti la Natura a causa della nostra cupidigia e noncuranza. Noi non si riesce a rovinar la Terra per le nostre brame e la nostra animosità 12 perché Dio è onnipotente e protegge la vita della Creazione; il Signore fu tanto saggio da non darci piena libertà. Non ce la dette perché non siamo abbastanza saggi da usare il potere e la potenza che abbiamo disponibili, con i quali faremmo irreparabili disastri sulla Terra e oltre. Il Signore Gesù è l’Incarnazione di Dio sulla Terra per portare a compimento la Storia della Salvezza. Il Cristo, prima o poi si interessa direttamente alla vita di tutti gli uomini – a qualunque religioni o popolo appartengano. Ognuno di noi è aiutato, redento, perdonato e salvato 13 . Non credo che sia necessario che Gesù si occupi direttamente della natura degli animali e delle piante perché loro non hanno la libertà che abbiamo noi e sanno istintivamente cosa devono e possono fare. Per tale ragione gli esseri viventi dei Regni inferiori sono stati affidati dall’Altissimo agli Angeli. 11 Dorothy Maclean, Spiriti di Natura, Mediterranee 12 Giacomo 3, 13-18 e 4, 1-12 13 Giovanni 12, 32 ; Eileen Caddy, Le porte interiori, Messaggi del 24 e 25 Dicembre, Amrita ; Cerchio Firenze 77, Le Grandi Verità ricercate dall’uomo, pagina 160, Mediterranee 5
  • 6. Tuttavia, anche la Natura, gli animali e le piante fanno parte del Corpo Mistico di Gesù e perciò anche di questi il Cristo si occupa in modo a noi ignoto. Nei versetti sulla Provvidenza Gesù ci insegna a fare l’unica cosa necessaria: cercare prima il Regno di Dio e la Sua Giustizia; poi disse “tutto il resto Dio ve lo darà in più”. Gesù conclude il suo discorso sulla Provvidenza consigliandoci a non preoccuparci per il domani, perché il domani ha in sé le sue difficoltà da affrontare. E’ quindi dannoso sommarle a quelle di oggi, perché non riusciremmo più a sopportarne il peso; penso che la maggior parte delle depressioni, di cui tanto soffrono gli uomini di oggi, dipendano dalle preoccupazioni del domani. Sempre nel brano dell’abbandono alla Provvidenza , il Messia ci avvisa che per ogni giorno sono previste difficoltà per ognuno di noi che corrispondono ad esami da superare e a scelte da fare, non del tutto semplici. E’ come dire: amici, le vostre forze sono più che sufficienti ad affrontare le difficoltà di un giorno, ma se voi sommate quelle di più giorni e, peggio, se vi preoccupate del futuro, allora vi ammalerete perché perderete la pace. Il che puntualmente accade nel mondo, nonostante gli insegnamenti divini siano così semplici e chiari. Il capitolo sesto del Vangelo di San Matteo costituisce in se stesso una Dottrina cristiana parziale, che - se osservata 14 - sarebbe sufficiente a farci vivere bene e a portarci vicino alle soglie del Paradiso. A questo punto potremmo domandarci: se, dunque, Dio provvede al minimo necessario per la vita di ciascuno di noi nei vari ambienti in cui ci fa nascere e vivere, perché tanta gente muore di fame nei Paesi poveri? Le ragioni sono diverse e tutte imputabili agli uomini se è vero, come è vero, che anche nei deserti si può trovare quanto basta per vivere; i pigmei sono un esempio per tutti. Tutto ciò accade per cupidigia, per insensibilità e noncuranza delle conseguenze delle violazioni alle leggi di Dio e per indifferenza ai bisogni degli altri. E perché gli uomini non conoscono o non riflettono sugli insegnamenti di Dio 15 . C’è almeno un’altra ragione che concorre a creare le condizioni per l’esistenza della fame in certe zone del mondo: l’eccessiva natalità, nonostante che esista almeno un metodo, il metodo Billings, che permette il controllo delle nascite e al contempo una autoregolamentazione dell’ardore 14 L’uomo deve sempre fare la sua parte perché nessuno in Cielo vuol farla per noi ; se la facessero non cresceremmo mai 15 Esodo 16, 16-18 ; Levitico 19, 18 ; Deuteronomio 5, 6-21 6
  • 7. sessuale nelle coppie, poiché Dio ha detto di moltiplicarsi, ma agli inizi dei tempi, quando gli uomini erano pochissimi. Oggi, forse, ci direbbe qualcosa di molto diverso che ha attinenza con la Castità, che è sorella della Purezza. I gay oggi sembrano molto più numerosi di ieri. Considerato che la scienza ha appurato che tali condizioni sono conseguenze di alterazioni del cervello, si può desumere che la moltiplicazione non è più necessaria come lo era duemilacinquecento anni fa. Anche il numero degli sterili sono aumentati nei paesi ricchi, e questo mi pare un altro segno che la moltiplicazione è limitata per un disegno divino, forse anche per consentire alle popolazioni povere di insediarsi in occidente per realizzare popoli multietnici con diverse religioni per imparare a convivere pacificamente per non dire fraternamente. Quanto ho sopra detto riguardo alla fame introduce il tema della carità. La Provvidenza e la Carità sono sorelle gemelle; la Provvidenza è insita nella vita a livello divino e perciò tutto concorre al suo manifestarsi soprattutto per opera degli Angeli (ad esempio per la fertilità del terreno, per le piogge o il mantenimento del calore del sole). Gli uomini hanno scelto di ostacolare la vita naturale distruggendo o degradando: ad esempio deforestando e inquinando la terra, l’aria e le acque. La Carità, invece, è fatta da Dio insieme agli uomini, che agiscono per ispirazione divina (attraverso la coscienza individuale). Si tratta delle persone che fanno del bene per volerlo fare ( obbedendo alla regola aurea: fate agli altri quel che volete sia fatto a voi 16 ), oppure di persone che lo fanno non a tal fine, o per collaborare ai piani della Provvidenza, ma per raggiungere i loro scopi (ad esempio, l’imprenditore che crea posti lavoro per interesse personale o il criminale che fa beneficenza per timore dei castighi di Dio). La Provvidenza e la Carità sono dunque doni divini che esistono da sempre e per sempre. San Paolo ha scritto un inno bellissimo alla Carità 17 ; bisognerebbe che un altro santo lo scrivesse per la Provvidenza. Nell’Antico Testamento Dio ha parlato della Provvidenza molte volte, sia quando è misericordioso che quando castiga, per educare gli uomini a comportarsi bene perché Dio è la Provvidenza e la Provvidenza è Dio. 16 Matteo 7,12 17 Paolo 1 Corinzi 13 7
  • 8. Nel Pentateuco la Provvidenza emerge chiaramente in tantissime pagine, tra le quali ricordo quelle dedicate a Caino, ai fratelli di Giuseppe quando andarono in Egitto per le paure che ebbero, e le lezioni date al popolo giudeo durante il quarantennale ritiro nel deserto. Successivamente il Padre Celeste ci parlò delle Sue correzioni nei libri dei Profeti:  Geremia 1, 9-19; 5, 22-31; 23, 20;  Giobbe 14, 5; 26, 5-11; 28, 25-28; 38, 1-41;  Isaia 14, 24; 28, 23-29; 40, 12-13; 45, 1 e segg.; 47, 10;  1 Maccabei 3, 46-60;  Proverbi 16, 9; 16, 10-11; 16, 32-33;  Sapienza 6, 1-11;  Salmi 8, 3; 145, 15-21  E chissà in quante altre parti.  E nel nuovo Testamento tramite Gesù: - Provvidenza che dona: Matteo 6, 25-34 e 18, 23-35; Atti 17, 24-28; - Provvidenza che corregge per portare gli uomini sulla retta via: Matteo 6, 12; 10, 28-31; 23, 33-36; 21, 33-46; 23, 13-33; 24, 1-3; 24, 4-31; 24, 36-42; 25, 31-46; 18, 23- 35; Luca 11, 37-44; 11, 45-54; 12, 41-48; 12, 35-48; 12, 54-59; 13, 1-5; 23, 27-32; 14, 7-15; 16, 19-31; 17, 22-37; 19, 41-44; Giovanni 12, 37-50. Siccome “Dio è il tutto e il tutto è Dio” ed Egli è oltre per effetto della trascendenza, è sbagliato attribuirGli delle qualità perché lo si limita; Dio disse infatti: “Non attribuirmi qualità che hanno un contrario, perché mi limiti. Dunque Io Sono illimitato. Ma pure questa è una qualità: dunque Io sono indefinibile 18 “. 18 Cerchio Firenze 77, La Fonte Preziosa, pagina 266, Mediterranee 8
  • 9. Ciò premesso, anch’io ho bisogno di esprimere ciò che penso di Dio perciò dico, sapendo di darne un’idea limitata, che l’Essere Supremo Dio, che è Spirito 19 è anche Amore 20 e perciò Provvidenza; tutta Creazione visibile e invisibile e tutti gli esseri viventi hanno origine e vita dal Suo Spirito 21 . L’Altissimo provvede anche al mantenimento dell’Ordine e dell’Armonia Cosmica perché è Energia e con essa “ Tiene tutto il Creato nella Sua mano 22 “ per dare vita macroscopica alla Creazione e vita microcosmica agli Esseri 23 . Il Signore Dio è anche Carità e Misericordia, nonché tutto ciò che c’è di bello, di buono, di valido e di positivo. Ma in estrema sintesi si può dire che l’Essere Supremo, il nostro Padre-Madre-Dio è il Dio dell’Amore e della vita fisica e ultrafisica che Ha luogo in Lui. Tornando alla Provvidenza: si ha un concetto limitato all’aiuto che ci dà, ma è sbagliato: la Provvidenza provvede a tutto ciò che occorre a realizzare il Piano di Dio per la vita di ogni uomo e dei popoli. Quindi, la Provvidenza impartisce anche le lezioni del dolore, le uniche che alla fine di un periodo tormentato sappiamo decifrare 24 . Quando non si osservano i Comandamenti e si sceglie di vivere a modo nostro, cioè materialmente, Babilonia può essere ogni Nazione del mondo, ma anche ogni uomo, sia re o mendicante; per correggerci ogni sollecitazione o suggerimento si sono rivelati inutili, tranne il dolore attraverso traversie e tribolazioni, sia per i singoli individui come per le Nazioni; perciò la Provvidenza provvede a sostenerci nel cammino spirituale anche con mezzi più che energici: tempeste, trombe d’aria, cicloni, maremoti, terremoti, valanghe, acquazzoni, malattie, infortuni, fame, sete, rovesci di fortuna e via e via. I disastri naturali di oggi come quelli di ieri sono chiamati atti di Dio nella marineria perché contro di essi non c’era e non c’è difesa. Durante tali eventi molti morivano, altri si salvavano (ed ancor oggi è così) senza che le religioni teiste sappiano spiegare razionalmente la logica di quelle morti e di quei salvataggi. In Oriente se la spiegano da millenni con le verità della reincarnazione e della legge del karma o legge di causa ad effetto. 19 Eileen Caddy, Le porte interiori, Messaggio del 29 Marzo, Amrita 20 Eileen Caddy, Le porte interiori, Messaggio del 17 Luglio, Amrita 21 Eileen Caddy, Le porte interiori, Messaggio del113 Febbraio e del 17 Luglio, Amrita 22 Eileen Caddy, Le porte interiori, Messaggio del 13 Febbraio, Amrita 23 Cerchio Firenze 77, Per un mondo migliore, pagina 217, Mediterranee 24 Isaia 47, 10-15; Apocalisse 18; Geremia 51 9
  • 10. Riguardo ad esse il Signore Gesù disse nel XIX° secolo a Jakob Lorber: “Io permetto che miseria e sventure di tutti i generi vengano tra gli uomini, quando essi si allontano completamente da me e diventano servi del mondo. Poiché miseria e avversità costringono gli uomini a pensare alla causa della loro miseria, li rendono più acuti e intuitivi e in questo modo dal popolo sorgono uomini saggi e intelligenti, che aprono gli occhi agli altri e mostrano loro le cause della loro comune miseria, e così molti rinunciano alla loro pigrizia e si apprestano a combattere contro quegli sfaccendati divenuti potenti che comandano sui popoli e sono le cause della comune miseria. Costoro vengano allora sovente vinti, oppure costretti a dare ai popoli leggi tali che consentono loro di sopravvivere. E in questo modo felicità e benessere ritornano tra gli uomini, nella misura in cui gli uomini si sono nuovamente rivolti all’unico vero Dio…Un giudeo greco chiese una volta al Signore perché mai il povero uomo mortale possa giungere a Dio solo attraverso dolori e sofferenze di ogni genere. E il Signore gli diede questa risposta: <<Questo dipende soprattutto dall’uomo stesso. Persino la maggior parte delle malattie del corpo sono conseguenze dei peccati di tutti i tipi che l’uomo commette dalla sua giovinezza fino alla vecchiaia e alla fine diventano una sorta di abitudine. Certe malattie degli uomini sono una eredità dei genitori e degli antenati, poiché essi già peccarono ( mia nota: per me è un implicito riferimento alla reincarnazione 25 ). Non si può certo dar la colpa a Dio se gli uomini si procurano da soli malattie e dolori di tutti i generi. Dio ha continuamente destato per gli uomini di questa terra veggenti e profeti, che hanno insegnato agli uomini divenuti sempre più ciechi e sordi la volontà di Dio. L’uomo quindi non può certo dire che nessuno gli ha insegnato come deve vivere in base alla volontà di Dio. Ma gli uomini sovente hanno deriso e dileggiato i veggenti destati da Dio, e non hanno badato al senso dei loro discorsi. Ora, uomini di questo genere possono imparare solo dall’amara esperienza personale e in questo modo darsi da sé una regola di vita. Se Dio vuole conquistare alla vita eterna l’anima di questi uomini, può farlo solo attraverso i dolori fisici, nel senso che queste anime sprofondate totalmente nei piaceri del mondo se ne possono distaccare solo attraverso dolori e sofferenze, senza i quali sarebbero totalmente inghiottiti dalla materia del mondo, e vedete, questo è il motivo per cui gli uomini qui sulla terra devono soffrire tante cose 26 . 25 Jakob Lorber, Il Signore parla, pagina 184, Armenia 26 Jakob Lorber, Il Signore parla, pagina 134/ 136 Armenia 10
  • 11. Quanto sopra dimostra che Dio è anche onnipotente e che trova sempre una soluzione per l’avveramento dei Suoi Piani di Salvezza . Quindi le vicende della vita non dipendono né da un destino cieco, né dal caos, ma dalle leggi di Dio e dai comportamenti degli uomini; per cui anche le traversie e le tribolazioni, con tutte le sofferenze fisiche e psichiche, sono funzionali alla Storia della Salvezza, che culmina con la redenzione cristica 27 . Ne deriva che anche nella vita dell’uomo tutto è armoniosamente diretto a far parte dell’armonia della vita. In questo Tutto 28 armonico che è la vita anche il disordine introdotto dall’uomo è strumentale al piano di Salvezza. Non destino cieco né caos dunque perché si tratta di ben altro, così come il Signore Gesù ci ha spiegato: anche nelle catastrofi naturali, così come nelle epidemie e nei conflitti, muoiono soltanto coloro che hanno già completato l’esperienza che dovevano fare sul pianeta Terra in una determinata esistenza terrena, mentre si salvano tutti gli altri. Chi muore sulla terra rinasce subito nell’altro mondo e da quel momento in poi comincia a vivere in un piano ultrafisico 29 dove riceverà altre lezioni di vita, così come disse il Signore Gesù nel XIX ° secolo a Jakob Lorber, il suo scrivano viennese 30 . Durante i cataclismi o atti di Dio continuano a vivere sul pianeta Terra coloro che devono ancora completare le esperienze di una determinata esistenza terrena., qualunque sia la loro età e la loro condizione sociale. La spiegazione della morte degli innocenti o delle gravi malattie che li colpiscono, è logicamente spiegata dalle leggi di reincarnazione e di causa ad effetto o karmica o del taglione, così come si evince dalle parole del Signore, dalle quali si desume che la responsabilità di tutto ciò che ci accade di bene o di male dipende da noi, così come disse l’Altissimo nel Deuteronomio 31 . A molti cristiani non bastano le spiegazioni delle loro chiese sulle ragioni del dolore; perciò molti tra noi non sono soddisfatti, specialmente coloro che si vogliono rendere conto delle ragioni degli eventi, perché intuiscono che Dio vuole che i Suoi figli sappiano le vere ragioni delle traversie 27 Eileen Caddy, Le porte interiori, Messaggi del 24 e 25 Dicembre ; Cerchio Firenze 77, Le Verità ricercate dall’uomo, pagina 160, Mediterranee 28 Maria Valtorta, L’Evangelo come mi è stato rivelato, Volume VII°, pagina 66, CEV srl, Isola del Liri (FR) 29 Cerchio Firenze 77, Dizionario del Cerchio pagine 188/189, Mediterranee 30 Jakob Lorber, Il Signore parla, pagine 170/178, Armenia 31 Deuteronomio 30, 15-20 11
  • 12. e delle tribolazioni. Molti perdono la fede perché la Chiesa Cattolica non spiega logicamente le ragioni del dolore che soffrono che sono attribuibili a loro stessi. Ritornando all’argomento della morte bisogna sempre dire che nessun uomo in realtà muore, perché la loro vita si sposta da un piano all’altro del Cosmo formato dai mondi fisico, astrale, mentale e dal mondo akasico o della coscienza 32 . Tutti, anche nell’Aldilà, si continua la nostra ascesi perché la Salvezza, prima o poi, è assicurata a tutti, così come ci dice la Bibbia: i Piani di Dio si realizzano sempre 33 . Nessuno si disperi dunque perché lo Spirito che ci anima è eterno e la coscienza che ci guida è destinata a vivere in eterno insieme alla Scintilla Divina o Anima; i Maestri del Cerchio Firenze 77, insegnano che l’uomo vive molteplici volte nei quattro piani del Cosmo per nascere spiritualmente e ciò avverrà quando il Suo Spirito, increato e immutabile, si manifesterà nella coscienza dell’individuo che è giunto all’ultima incarnazione terrena 34 . Spirito o Anima o Scintilla Divina, insieme formano l’Ego di cui parlano i Maestri del Cerchio Firenze 77 35 . Così stando le cose per l’amore invincibile di Dio, non dobbiamo aver paura, così come ci dice la Madonna da Medjugorje “Cari figli non abbiate paura, io sono sempre con voi. Dobbiamo soltanto, ma non è facile, imparare a vivere evangelicamente; fortunatamente il Signore Dio non pretende la perfezione da noi; perciò io credo che a Lui basti che si viva il Vangelo al meglio delle nostre possibilità. Gli antichi chiamarono gli eventi disastrosi che ho prima citato, Atti di Dio, con felice intuizione; l’Altissimo li ha preordinati dall’eternità con le leggi dell’energia, in base alle quali, ha detto un fisico di questa epoca, “…Non possiamo esercitare una azione se non può esserci una reazione….Ad ogni azione corrisponde una reazione uguale e opposta. Se esercitiamo una spinta intensa sul mondo, il mondo esercita una spinta intensa su di noi. Se tocchiamo il mondo 32 Cerchio Firenze 77, Dizionario del Cerchio, pagina 65 e pagine 238/240, Mediterranee ; Jakob Lorber, Il Signore parla, pagina 184 e ss e pagina 170 e seguenti, Amrita 33 Salmo 34, 8-9-10 e Salmo 82 ; Isaia 46, 9-13 e 49,15 e 51, 4-8; 55, 6-11 e 56 ; 34 Cerchio Firenze 77, Le Grandi Verità ricercate dall’u8omo, pagina 161, Mediterranee 35 Cerchio Firenze 77, Per un mondo migliore, pagina 206, Mediterranee 12
  • 13. delicatamente, il mondo, in risposta, ci tocca delicatamente. Il modo in cui tocchiamo gli altri è il modo in cui gli altri toccano noi”. Questo secondo la Fisica 36 . Ma le leggi dell’energia operano anche su piani ultraterreni; il karma o la legge di causa ad effetto sono leggi dell’Energia vivente 37 . Riflettendo sulle leggi dell’energia della vita si può convenire che la Provvidenza è automatica nel senso che come sorge un bisogno si produce la risorsa destinata alla soddisfazione di quel bisogno. Ma per la carità, soprattutto materiale, la distribuzione delle ricchezze o delle risorse dipende anche dagli uomini che le possiedono; se essi le tesaurizzano e poi rimangono ciechi e sordi di fronte ai bisogni di chi ha fame o sete l’automatismo della Provvidenza non può funzionare bene e in certi casi non funziona affatto. Prendiamo ad esempio l’Africa con le sue enormi ricchezze naturali: da secoli ne approfittano gli imprenditori del mondo e i capi africani in diversi modi; perciò la Carità che mette a disposizione le risorse viene bloccata dalla avidità e dalla disonestà degli uomini. Le sofferenze e le miserie delle popolazioni africane sono effetti delle cause da essi mosse in esistenze terrene precedenti e perciò ogni uomo o donna che soffre ne è direttamente responsabile 38 . Ma alleviarle spetta a tutti coloro che possono aiutarli, vicini o lontani, ma in special modo compete ai loro ricchissimi capi di stato o di tribù e alle loro corti e a quegli imprenditori che beneficiano delle risorse naturali dell’Africa per le loro attività industriali o commerciali. Tali persone hanno grandi responsabilità spirituali per non sovvenire ai bisogni di pane, acqua, medicine e servizi sanitari delle popolazioni africane. E per la legge di causa ad effetto, o karmica o del taglione, ne dovranno rispondere personalmente in questa o in future esistenze terrene, patendo le stesse sofferenze finché non ne avranno assimilato l’insegnamento. Torniamo alla Terra: quando l’uomo inquina, distrugge o deturpa la Natura, la Natura reagisce con cataclismi, come sappiamo. Ne deriva che i cataclismi dipendono principalmente dall’egoismo dell’uomo quando rigetta i consigli che gli provengono dalla coscienza. Le reazioni uguali e contrarie alle nostre malefatte diventano indispensabili per farci comprendere che una 36 Paul G: Hewitt, Fisica per concetti, pagina 62, Zanichelli 37 Eileen Caddy, Le porte interiori, Messaggio del 13 Febbraio, Amrita 38 Cerchio Firenze 77, Le grandi Verità ricercate dagli uomini, pagina 49, Mediterranee 13
  • 14. sola cosa è necessaria e solo quella dobbiamo scegliere: la via dello Spirito, cioè l’obbedienza alle Leggi di Dio, così come ci fu detto fin dall’antichità 39 ; dobbiamo perciò rispettare l’ambiente e obbedire al Decalogo e ai Comandamenti dell’amore. In questa epoca sono particolarmente attuali gli insegnamenti che l’Altissimo ci dette attraverso il Profeta Geremia 40 sia per i peccati che abbiamo commesso, sia per aver sconvolto l’armonia della creazione con inquinamenti e deforestazioni. Al tempo in cui Geremia parlò, il Padre Celeste doveva esprimersi con un linguaggio che gli uomini di allora avrebbero potuto comprendere, e quindi parlava di punizioni e di castighi; ma oggi l’umanità può ben capire che un genitore più che punire corregge, e se lo facciamo noi che siamo cattivi, come disse Gesù, a maggior ragione lo fa l’Altissimo, che è buono. L’insegnamento del dolore è l’altro aspetto della Provvidenza, quello che corregge e educa attraverso cataclismi, traversie e malattie. La Provvidenza che dona e quella che corregge sono ciascuna funzione dell’altra e tutte e due hanno uno scopo preciso: farci comprendere che una cosa soltanto è importante, imparare ad amare per ritornare nella casa di Dio, ovvero nel Piano Divino come tanti figlioli prodighi che sperperano gran parte del dono più grande vivendolo male, quello della vita nel pianeta Terra, che è stata definita dal Signore Gesù ottima scuola di vita 41 ; sulla Terra, infatti, si ricevono le lezioni del dolore quando non si obbedisce ai comandamenti di Dio. La vita quotidiana - ognuno lo può osservare – è il risultato di azioni, reazioni e interrelazioni tra le creature e la Creazione che agiscono sui diversi piani (fisico, psichico e sentimentale). Per la legge del karma il bene fatto dagli uomini è compensato dal Cielo con pace e tranquillità e con pene e angosce il male da loro fatto 42 . Ci sono karma individuali e karma collettivi; quelli collettivi colpiscono popoli, etnie o tribù 43 . I Karma collettivi colpiscono in diverso modo le persone che risultano più o meno coinvolte in un cataclisma; talvolta interi ambienti o nazioni rimangono sconvolte dal cataclisma ( ad esempio, in 39 Deuteronomio 28, 15-68 40 Geremia 5 41 Jakob Lorber, Il Signore parla, pagina 185, Armenia 42 Cerchio Firenze 77, Le grandi verità ricercate dall’uomo, pagina 49, Mediterranee 43 Cerchio Firenze 77, Dizionario del Cerchio, pagina 156, Mediterranee 14
  • 15. caso di terremoti, maremoti, uragani o da guerre o rivoluzioni ). Le conseguenze per gli uomini sono di diverso tipo e intensità, anche dal punto di vista psichico. Ogni evento dannoso è causa di effetti che si diffondono tra le creature che vi sono interessate a seguito delle relazioni e interrelazioni che esistono tra persone, gruppi, tribù e nazioni. Un esempio chiarirà ciò che vorrei dire meglio: la vita associata può essere paragonata al corpo fisico dell’uomo dove ogni cellula interagisce con le altre cellule, con gli organi, i sistemi e con il cervello che coordina tutto. Un medico lo spiegherà molto meglio di me. Inoltre bisogna tener conto che la vita dell’uomo è complessa, lo sappiamo bene: infatti non è soltanto materiale, ma e fatta anche di sensazioni, emozioni, desideri, pensieri, sentimenti e stati d’animo. Questo complesso e incommensurabile mosaico che è l’Umanità, è controllato dalla Provvidenza fino a livello individuale 44 , affinché il Piano Divino non sia alterato dagli uomini oltre una certa misura (per la libertà che ha loro concesso). Oltre tale misura sarebbero compromessi gli equilibri che devono esistere perché la vita continui su questa terra e sia fatta la volontà di Dio per la salvezza degli uomini in generale e per evitare che i malvagi e i prepotenti abbiano campo libero e possano infierire a lungo anche su chi si è meritato di vivere in pace in base alla legge karmica o di causa ad effetto. La Provvidenza, dunque, fa in modo che la correzione karmica colpisca soltanto tutti coloro che hanno bisogno di riflettere sul dolore fisico o psichico che li ha colpiti, ancorché con intensità diversa perché sciagure e malattie fanno capire le ragioni del dolore. Il Signore ha tutto nelle sue mani; è stato detto: a. “L’uomo fa molti progetti, ma il Signore ha l’ultima parola. L’uomo può pensare che tutte le sue azioni siano buone, ma chi giudica le intenzioni è solo il Signore. Affida al Signore la tua attività, i tuoi progetti si realizzeranno. Il Signore ha dato a ogni cosa il suo destino, l’empio è destinato alla condanna. Il superbo non è gradito al Signore, non sfuggirà alla punizione. Dio perdona i peccati di chi è fedele e leale. Rispetta il Signore e eviterai il male. Se il Signore approva 44 Proverbi 16, 1-9 ??? 15
  • 16. la tua condotta, ti rappacificherà con i tuoi nemici. Meglio poco, ma onestamente che molto, ma ingiustamente. L’uomo progetta la sua vita, ma il Signore dirige i suoi passi” 45 . E’ bene anche dire che il Male non è oggettivo come più o meno disse S. Agostino; perciò Satana non può opporsi a Dio come un vero avversario, altrimenti Dio non sarebbe più assoluto e quindi infinito perché il male e Satana lo limiterebbero; perciò di oggettivo c’è solo Dio. Se il male fosse tanto forte da contrastare i Piani di Dio, l’Altissimo non sarebbe più nemmeno perfetto e onnipotente 46 ; perciò anche il male è strumentale al bene. b. “Le decisioni di un re sono volontà divine; i suoi giudizi non sono mai sbagliati. Ma soltanto il Signore ha la bilancia per giudicare, tutti i pesi sono opera sua” 47 . c. “Chi è paziente è più di un eroe, chi domina se stesso è più di un conquistatore” 48 . d. I re devono ricercare la sapienza. La loro autorità “... viene da Dio, l’Altissimo ... è particolarmente severo con chi sta in alto, chi non conta niente merita pietà e può essere perdonato ... il sovrano del mondo non si arresterà davanti a nessuno ...” 49 . e. “...contro gli avversari hai costruito una fortezza per ridurre al silenzio nemici e ribelli ...” 50 . f. “Gli occhi di tutti sono fissi su di te e tu doni il cibo a tempo opportuno. Apri la tua mano generosa e sazi ogni vivente ... Il Signore veglia su quanti lo amano, ma distrugge tutti i malvagi.” 51 . Oltre che dall’Antico Testamento si può desumere anche dai Vangeli che l’attività correttrice e educatrice di Dio/Provvidenza ( ma anche Misericordia, come per i miracoli ) è rivolta contro chi trasgredisce i Comandamenti , con correzioni le più diverse; si fa anche noi con i nostri figli. Non mi pare necessario riportare o commentare i passi dei Vangeli che ho già citato, nei quali sono descritte, molte volte simbolicamente, le correzioni che ci saranno inflitte se non torneremo sulla via retta, quelle fissate dai Comandamenti che non vanno interpretati soltanto alla lettera. Ad 45 Proverbi 16, 1-9 (Bibbia in lingua corrente, LDC . ABU 46 Cerchio Firenze 77, Dizionario del Cerchio, pagina 172 e Per un mondo migliore, pagina 138, Mediterranee 47 Proverbi 16, 10-11, Bibbia in lingua corrente, LDC . ABU 48 Proverbi 16,32 e 25,28 49 Sapienza 6, 1-11, Bibbia in lingua corrente, LDC . ABU 50 Genesi 6, 5-22; Salmo 8, 3 , Bibbia in lingua corrente, LDC . ABU 51 Salmo 145, 15-21. Bibbia in lingua corrente, LDC . ABU 16
  • 17. esempio, il comando di non uccidere va interpretato estensivamente, perché tutto è sacro nella Creazione. Per me neppure una pianta si dovrebbe tagliare se non fosse necessario farlo. Riassumendo, la correzione diventa indispensabile per gli irriducibili, che non sono pochi: infatti siamo in tanti, basta leggere un giornale o vedere un telegiornale, per non parlare dei peccati più piccoli. La maggior parte di noi deve essere catalogata fra questi, come potrebbero testimoniare tutti i sacerdoti. Infatti, le nostre confessioni sono spesso ripetitive per lunghi periodi perché in realtà, pur sapendo di sbagliare, perseveriamo a lungo nell’errore; quindi, la maggior parte di noi non si pente veramente e non si propone veramente di cambiare o meglio di convertirsi. Il Beato Padre Pio era particolarmente severo con questo tipo di peccatori, ai quali negava l’assoluzione anche per peccati veniali perché – come ben sappiamo – lo scopo della nostra vita è quello di crescere spiritualmente, ma non si cresce se non si esercita il dominio su noi stessi 52 con la volontà di convertirsi ( cioè di camminare sulle vie di Dio 53 ). Si può pertanto dire che tutto è Provvidenza e, quindi, il benessere come le malattie, la fortuna come la sfortuna, la pioggia come il bel tempo, le traversie come la buona fortuna, la stabilità della terra come i terremoti, il mare calmo come i maremoti, il diluvio come la siccità 54 , la pace come la guerra e via e via tutti i contrari, perché il nostro mondo è un mondo relativo. Di assoluto c’è solo Dio. Per quanto riguarda i contrari è stato riferito che Dio ha detto: “Sono il tuo essere e il tuo non essere, in forza del quale sei come sei, imperciocché ogni cosa del mondo relativo esiste perché esiste il suo contrario. Ma Io sono la spiegazione dei contrari perché li trascendo. Sono Colui che dalla materia bruta trae la coscienza in forza della quale tutto esiste. Se infatti ciò che è non sentisse o non fosse sentito non esisterebbe. Così il prodigio dell’esistenza è il prodigio della coscienza. Esistere è sentire di esistere. Io sono l’esistenza assoluta. Perciò sentire di esistere è sentire Me. Ogni essere mi sente perché sente di esistere, ed in forza della sua stessa esistenza Io sono presente in ogni essere. La semplice coscienza di esistere è la Mia più velata manifestazione negli esseri, ma Io sono anche ciò che alimenta la loro coscienza. 52 Proverbi 16,32 e 25,28 53 Deuteronomio 30, 15-20 54 Genesi 6, 5-22; 7, 8-9 17
  • 18. Perciò sono la gioia che aneli e il dolore che ti schianta. Sono l’ambizione che ti spinge alla conquista ed il vuoto che alla conquista subentra ...” 55 . Quindi, la Provvidenza è attività dell’Essere Supremo, dell’Altissimo, mentre svolge le sue diverse funzioni di Padre-Madre dolce, misericordioso e affettuoso con i figli che lo rispettano, oppure quella di Padre severo, ma paziente, sempre giusto e misericordioso, tanto da risuscitare anche i morti come fece attraverso il Signore Gesù, Elia 56 e Eliseo 57 . Penso che nessun uomo possa comprendere veramente Dio, essendo uno Spirito infinito, almeno finché vivrà su questa terra, ma basta sapere che persegue sempre il nostro vero bene per abbandonarsi tra le sue braccia paterne e materne insieme 58 , accettando senza protestare anche le avversità della vita. Tuttavia, ciascuno di noi può trovare Dio dentro se stesso attraverso la propria coscienza, la propria mente o il proprio Spirito perché Dio è in noi 59 , nel profondo del nostro cuore 60 . L’incontro, se chi lo cerca è mosso da un sentimento puro, dovrebbe essere semplice; ritengo che sia sufficiente chiamarlo mentalmente per trovarlo, ma non basta farlo sporadicamente, si deve perseverare per dimostrare la conversione . Però, chi ha camminato a lungo sulle vie dell’uomo, trasgredendo le leggi divine, dovrà dimostrare il suo cambiamento di vita, e dovrà perseverare nel chiamare Dio anche mentalmente per un certo periodo, giorno per giorno, alla sera, ma preferibilmente prima dell’alba, verso le tre/quattro del mattino. Dopo averGli dimostrato di essersi pentiti e di aver cambiato vita (conversione) riprendendo a camminare sulle vie del Signore, allora l’Altissimo ascolterà il nostro richiamo oppure il lamento di chi veramente ha sofferto a lungo, e risponderà a ognuno senza eccezioni di sorta; è sufficiente crederci ed aver pazienza. Più si è umili, si ha fede e pazienza, più è facile che l’Altissimo si manifesti nel modo più adatto ad ogni persona e più rapidamente. 55 Cerchio Firenze 77, La Fonte preziosa, pagina 266, ed. Mediterranee 56 1 Re 17, 17-24 57 2 Re 4, 29-37 58 Isaia 66, 13 ; Eileen Caddy, La Voce di Dio a Findhorn, pagine 103/104, Mediterranee 59 Giovanni capitoli 14 e 15 ; Maria Valtorta, L’Evangelo come mi è stato rivelato, Volume 7°, pagina 65, CEV srl, Isola del Liri (FR) ; Eileen Caddy, Le porte interiori, messaggio del 29 Maggio, Amrita 60 Eileen Caddy, Le porte interiori, Messaggio del 4 Settembre, Amrita 18
  • 19. E lo stesso è per il Cristo e la Madonna: non ci sono file da fare o raccomandazioni da cercare perché anche Loro sono amore 61 ci amano di un amore senza limiti e aspettano insieme al Padre-Madre-Dio il nostro ritorno come tanti figlioli prodighi 62 perché tutti in Cielo attendono i peccatori con gioia; e quando si arriverà ci faranno grande festa; io stesso posso testimoniarlo. L’incontro con il Padre, o il Figlio o la Madre Spirito Santo fa parte del nostro destino, così come l’incontro con la Madonna che giustamente la Chiesa Cattolica definì con felice intuito la Corredentrice. L’incontro avverrà perché non siamo stati creati per soffrire, bensì per essere felici nella plenitudine del Paradiso. Ma l’uomo deve sempre fare la sua parte e il primo passo perché nessuno lo vuol fare al posto nostro 63 . La nostra parte consiste nel comprendere tale destino e nel non cercare la felicità nei beni terreni, nelle carriere, nel potere, bensì dove ci ha insegnato a trovarla Gesù nei discorsi sulle beatitudini riportati da S. Matteo e S. Luca. Non è possibile quindi cercare Dio quando la nostra mente è tutta presa dai beni materiali e dai sensi. Noi cerchiamo, sbagliando, la felicità nella ricchezza, nel potere e nelle carriere, tutte cose che ci fanno diventare più egoisti, cattivi o spietati, e che pertanto ci allontanano da Dio, anche se non definitivamente, perché il Suo amore è tale “che non accetta mai un no come risposta dai Suoi figli “. Inoltre, non è indispensabile essere poveri per potersi guadagnare il Paradiso, più per grazia che per meriti, perché anche la ricchezza e il potere possono diventare strumento di Bene per i ricchi e i potenti che comprendono il compito che Dio ha assegnato loro: essere tramiti della Carità/Amore per dare agli altri il pane quotidiano, intendendo per pane tutto ciò di cui l’uomo ha bisogno per vivere su questa terra: dal pane a un posto di lavoro, ad una abitazione e così via. Gli insegnamenti divini sono necessari, anche se dolorosi, per comprendere che l’unico scopo della nostra vita è quello di crescere in coscienza e nell’amore. Ma l’uomo deve prima capire tutto ciò e poi liberamente scegliere l’altruismo, e quindi vivere per gli altri. Nessun altro può fare 61 Maria di Nazareth da Medjugorje, Messaggio del 25 Giugno 1988, MIR, Ancona 62 Luca 15, 11-31 63 Eileen Caddy, Le4 porte interiori, Messaggio del 30 Maggio e del 29 Agosto, Amrita 19
  • 20. questa scelta per lui, perché l’Essere Supremo ci ha dato libertà di scelta tra i contrari delle dualità della vita 64 . L’Azione del Signore Gesù di abbandonarci alla Provvidenza 65 è stata di fondamentale importanza per la nostra vita di cristiani. Con la Provvidenza il Signore Dio ci dimostra il Suo amore di Padre e di Madre, ma anche la potenza del Suo Essere Dio. Poche considerazioni basteranno a Voi e a me per rendercene conto: sul piano spirituale noi siamo come bambini piccoli che dipendono totalmente dai genitori, in particolare dalla mamma che ci nutre e provvede ad ogni nostro bisogno. Lo stesso fa Dio con ognuno di noi, ma per Lui le cose sono molto più complesse perché siamo miliardi e miliardi di individui; la Creazione si può dividere in due parti: Creazione materiale e Creazione degli Esseri vegetali, animali e umani. Soltanto gli uomini sono molti miliardi. I Vegetali e gli animali sono moltissimi di più, ma ad essi provvedono gli Angeli in quanto sono esseri non dotati di libero arbitrio, né dell’intelligenza, delle capacità e dell’autonomia degli uomini. E’ da ritenere che un solo Angelo accudisca ad intere specie di vegetali e animali o quanto meno a branchi di animali. Ma per gli uomini è molto diverso. Infatti per gli uomini Dio ha previsto un Angelo Custode per ciascuno di noi. Ne deriva che per l’evoluzione degli uomini occorrano miliardi di Angeli per mezzo dei quali il Signore Dio è in grado di provvedere, uomo per uomo, all’ampliamento della loro coscienza affinché la vita si svolga all’insegna dell’amore e della giustizia misericordiosa che consente la crescita in coscienza di ogni l’uomo fino alla santità. Affinché tutto questo possa avvenire con precisione e rispettando la nostra libertà sono necessari un corpo di leggi evolutive delle diverse specie di esseri, legioni e legioni di Angeli e una perfetta contabilità, assai complessa per gli uomini, che tenga conto di pensieri, intenzioni e azioni. Tutto ciò per assicurare un’assistenza benevola, ma giusta a ciascun individuo umano nel cammino di perfezione che Dio ha previsto per la Salvezza di ognuno di noi. 64 Eileen Caddy, Le porte interiori, Messaggi del 30 Maggio, del 18 Luglio, 28 Luglio, 23 Agosto e del 14 Novembre, Amrita 65 Vangelo di Matteo 6, 25-34 e Vangelo di Luca 12, 22 - 34 20
  • 21. In tal modo il Signore Dio può indirizzare la Storia dell’uomo continuando a tenerla nelle Sue mani capaci, sollecite e amorevoli di Padre-Madre-Dio. Grazie mille o Dio, a nome di tutti. 21