3. «Il significato del segno è dato quindi
dalla cooperazione di tre soggetti: il
simbolo (o segno),
idea (cioè il concetto)
referente (cioè la realtà
rappresentata dal segno).
Dunque il segno non ha alcun rapporto
diretto con l'oggetto concreto, ma con
l'immagine mentale.»
Il segno
Il segno è «qualcosa che sta
per qualcos'altro, a
qualcuno in qualche modo»
4. La fiaba
«C’è un significato più profondo nelle fiabe che mi furono narrate
nella mia infanzia che nella verità qual è insegnata dalla vita»
J.C.F. von Schiller, filosofo e drammaturgo tedesco
«Se volete che vostro figlio sia intelligente, raccontategli delle
fiabe; se volete che sia molto intelligente, raccontategliene di più»
Albert Einstein, fisico e filosofo
5. Archetipo
ρχ τυπον,ἀ έ comp. di ρχε-ἀ «principio» e τ πος «ύ modello»
Nel pensiero dello psichiatra e psicologo Jung (1875-1961),
immagine primordiale contenuta nell’inconscio collettivo, la
quale riunisce le esperienze della specie umana e della vita
animale che la precedette, costituendo gli elementi simbolici delle
favole, delle leggende e dei sogni.
Enciclopedia Treccani
6. Il simbolo nelle favole
I tre porcellini, Walt Disney ,1933
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7. «Il bambino ha bisogno d’idee sul modo di dare ordine alla sua
casa interiore, per poter creare, su tale base, l’ordine della sua
vita. Ha bisogno [...] di un’educazione morale che sottilmente, e
soltanto per induzione, gli indichi i vantaggi del comportamento
morale, non mediante concetti etici astratti, ma mediante quanto
gli appare tangibilmente giusto e quindi di significato
riconoscibile. Il bambino trova questo tipo di significato
attraverso le fiabe»
Bruno Bettelheim, nel suo libro “Il mondo incantato”
8. I simboli religiosi
La crocefissione era una modalità di esecuzione e di tortura.
Non poteva essere comminata ad un cittadino romano: era,
infatti, applicata agli schiavi, ai sovversivi e agli stranieri.
Cicerone la definì: «il supplizio più crudele e più tetro»
Per i cristiani costituisce:
•Un ricordo della passione, morte e resurrezione di Gesù
•Un monito: imitare Gesù anche accettando la sofferenza
«Chi non porta la propria croce e non viene dietro di me,
non può essere mio discepolo» Luca 14, 27
9. In hoc signo vinces
Apparizione della croce, Raffaello Sanzio
Eusebio, scrittore greco antico, narrò che
Costantino I si convertì al monoteismo
poco prima della battaglia contro
Massenzio.
L’imperatore pregò la divinità e, poco
dopo mezzogiorno, vide un evento
celeste incredibile: apparve un incrocio
di luci sopra il sole con la scritta Εν
Τουτ Νικαῳ .
Nella notte successiva gli apparve Cristo
e gli ordinò di adottare come proprio
vessillo il segno che aveva visto in cielo.
12. « [...] era giusto che l'aula del Sacro Battistero avesse otto lati, perché ai popoli venne
concessa la vera salvezza quando, all'alba dell'ottavo giorno, Cristo risorse dalla
morte»(Sant'Ambrogio, IV secolo d.C.)
Battistero Neoniano, Ravenna
13. Un simbolo di riconoscimento
Quando un cristiano
incontrava uno sconosciuto
di cui aveva bisogno di
conoscere la lealtà, tracciava
nella sabbia uno degli archi
che compongono l'ichthus.
Se l'altro completava il
segno, i due individui si
riconoscevano come seguaci
di Cristo e sapevano di
potersi fidare l'uno
dell'altro.
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14. Un simbolo per riconoscersi
Lo xenos, essendo privo di diritto, veniva accolto
dalla comunità e stabiliva un rapporto di
reciprocità testimoniato dal Symbolon, una
“tessera ospitale”, un coccio di pietra che:
“spezzato in due testimoniava il legame tra due
persone. Ognuno portava con sé il segno di una
comunione, di un patto amichevole che la
distanza non poteva annullare. Se poi accadeva
di ricongiungersi, allora si procedeva alla
ricomposizione delle due metà, e l'unità così
ottenuta attestava, dopo l'assenza, un'intimità
ininterrotta, un legame che non era stato
spezzato”.Francesco Clemente, Symbolon, 1977
15. Il simbolo nella giurisprudenza
«La decisione di mantenere il crocifisso nelle aule delle scuole
pubbliche rientra nei limiti dei poteri di cui dispone l’Italia nel
quadro del suo obbligo di rispettare, nell’esercizio delle proprie
funzioni in materia di educazione e d’insegnamento, il diritto dei
genitori di garantire tale istruzione secondo le loro convinzioni
religiose e filosofiche e non vìola quindi l’art. 2 del protocollo n. 1
Cedu.[diritto all’istruzione]»
Corte europea diritti dell’uomo, 18-03-2011
Parti: Lautsi vs Governo Italiano
http://www.europarl.europa.eu/meetdocs/2009_2014/documents/peti/dv/peti20110413_humanrights1594-10_/peti20110413_humanrights1594-10_it.pdf
16. «La pubblicità che reca l’immagine di Carlo
Chionna crocifisso, con la headline «Perdona
loro perché non sanno quello che
indossano ...», e la pubblicità che presenta
l’immagine dell’ultima cena, con la headline
«Prendete e indossatene tutti», utilizzando
simboli di altissimo valore nel credo cattolico e
raffigurandoli in modo veristico e riconoscibile,
a fini commerciali, suscitano una sensazione di
profanazione e, pertanto, contrastano con l’art.
10 codice di autodisciplina.»
Giurì codice autodisciplina pubblicitaria, 25-02-2011, n. 4
18. FONTI
• http://www.ildiogene.it
• www.wikipedia.it
• www.ansa.it
• B. Bettelheim, «Il mondo incantato. Uso, importanza e
significati psicoanalitici delle fiabe», Feltrinelli
• U. Eco «Semiotica e filosofia del linguaggio», Einaudi
• «I tre porcellini» https://www.youtube.com/watch?
v=KwHYh4S1OiY
• Usanze civiche https://www.youtube.com/watch?
v=ZOCsIj_b2cg