3. Riferimenti Legislativi
D.M. 14 settembre 1994, n.739
PROFILO PROFESSIONALE DELL’INFERMIERE
• Art. 1 Comma 1: L’Infermiere è responsabile dell’assistenza generale infermieristica
• Art. 1 Comma 3: L’Infermiere:
• partecipa all'identificazione dei bisogni di salute della persona e della collettività;
• identifica i bisogni di assistenza infermieristica della persona e della collettività e formula i
relativi obiettivi;
• pianifica, gestisce e valuta l'intervento assistenziale infermieristico; agisce sia individualmente
sia in collaborazione con gli altri operatori sanitari e sociali;
Legge 251, 10 agosto 2000 DISCIPLINA DELLE PROFESSIONI SANITARIE (Infermieristiche, tecniche, della
riabilitazione, della prevenzione, nonché della professione ostetrica).
• Art. 1 Comma 1 – 3: Pianificazione dell’assistenza per obiettivi (assistenza personalizzata).
• Art. 1 Comma 3: Diretta responsabilità:
• Gestione delle attività di assistenza, delle risorse umane e strumentali e delle funzioni.
• Revisione dell’organizzazione del lavoro.
4. POST-OPERATORIO
• Valutazione dei parametri vitali
• Gestione dei drenaggi
• Monitoraggio della ferita
chirurgica
• VITALITA’ DELLO STOMA
• Stoma-care
5.
6.
7. COMPLICANZE POST-OPERATORIO
IMMEDIATO
Altre Complicanze
Edema • Retrazione
• Distacco sutura muco-cutanea
• Suppurazioni e ascessi peristomali
• Malposizionamento
• Prolasso
Ischemia e Necrosi
• Fistola
• Stenosi
• Traumi
• Alterazioni Cutanee Peristomali
Emorragia intra e
peristomale
9. Complicanze stomali: EDEMA
DEFINIZIONE
Aumento della componente idrica
interstiziale dello stoma dovuta
ad un ostacolato deflusso venoso
10. Complicanze stomali: EDEMA
CAUSE POSSIBILI ESITI
• Eccessiva trazione dell'ansa • Stenosi momentanea con difficoltà di
• Insufficiente diametro dell'apertura scarico
nella parete muscolare o cutanea • Necrosi parcellare della mucosa
• Utilizzo di presidi non idonei
• Ristagno del contenuto fecale
11. Complicanze stomali: EDEMA
Interventi Trattamento
Infermieristici Chirurgico
Solitamente non necessario tranne in casi
Attendistico nelle prime 24 - 48 ore particolarmente gravi che esitano in ischemia e
necrosi massiva
Sostituzione del presidio non idoneo Piccole zone di necrosi limitate alla mucosa possono
guarire con il trattamento conservativo
Applicazione di borsa del ghiaccio
Irrigazione con acqua tiepida per ammorbidire il bolo
fecale
12. Complicanze stomali
EMORRAGIA
INTRA E
PERISTOMALE
Emorragia intra e
peristomale
DISTACCO
ISCHEMIA E MUCO-CUTANEO Malposizion
EDEMA EMORRAGIA Retrazione amento ERNIE PROLASSO FISTOLA STENOSI
NECROSI
13. Complicanze stomali:
EMORRAGIA INTRA E PERISTOMALE Insert your
own picture
DEFINIZIONE
Perdita di sangue di varia entità
proveniente dalla zona peristomale o dal
viscere stesso
14. Complicanze stomali: EMORRAGIA INTRA E PERISTOMALE
CAUSE POSSIBILI ESITI
• Eccessiva esteriorizzazione dell'ansa • Anemia in caso di emorragia di grave
• Necrosi delle arteriole del meso o entità
distacco di escare
• Emostasi difettosa
• Coagulopatie
• Microtraumi da malgestione
15. Complicanze stomali: EMORRAGIA INTRA E PERISTOMALE
Interventi Trattamento
Infermieristici Chirurgico
Emostasi per tamponamento e applicazione Emostasi con elettrocoagulazione
di una borsa del ghiaccio
Elettrocoagulazione per via endoscopica
(emorragia intraluminale)
Eventuale reintervento chirurgico
16. Complicanze stomali
ISCHEMIA E
NECROSI
Ischemia e Necrosi
DISTACCO
ISCHEMIA E MUCO-CUTANEO Malposizion
EDEMA EMORRAGIA Retrazione amento ERNIE PROLASSO FISTOLA STENOSI
NECROSI
17. Complicanze stomali: ISCHEMIA E NECROSI
ISCHEMIA
TOTALE:
interessa
l’intera ansa
ISCHEMIA
DEFINIZIONE
PARZIALE: E' la condizione che si instaura per
limitata alla insufficiente apporto di sangue
porzione arterioso nella sede della stomia;
emergente la mucosa apparirà prima pallida,
poi violacea (cianosi) e infine nera
(necrosi)
.
18. Complicanze stomali: ISCHEMIA E NECROSI
CAUSE POSSIBILI ESITI
• Eccessiva trazione del meso del • Stenosi della stomia
viscere • Distacco dello stoma (se totale,
• Arteriosclerosi o compressioni caduta del moncone in addome con
vascolari intrinseche conseguente peritonite)
• Eccessiva scheletrizzazione dell'ansa
in fase di preparazione
19. Complicanze stomali: ISCHEMIA E NECROSI
Interventi Trattamento
Infermieristici Chirurgico
Attendistico in caso di distacco parziale, Reintervento con riconfezionamento dello
con adatta preparazione dello stoma stoma anche nella stessa sede
utilizzando paste riempitive evitando
l'insorgenza di suppurazione
20. Complicanze stomali: ISCHEMIA E NECROSI
Caso Clinico
INTERVENTO CHIRURGICO: 2° INTERVENTO CHIRURGICO:
- Emicolectomia sinistra - COLECTOMIA TOTALE In attesa di intervento di
- Colostomia sinistra 1^ VISITA: ricanalizzazione (?)
(sec. Hartmann) - Ileostomia temporanea
- Presidio non idoneo
(OPACO, fondo
chiuso).
- Si rileva una necrosi
precoce della stomia.
12 sett. 2011 12 sett. 2011
12 sett. 2011
Ore 2.30 – 4.40 Ore 9.30
23. Complicanze stomali:
RETRAZIONE
DEFINIZIONE
Consiste in uno slivellamento dello
stoma (più o meno accentuato) sotto
il piano cutaneo
24. Complicanze stomali: RETRAZIONE
CAUSE POSSIBILI ESITI
• Malconfezionamento per insufficiente • Stenosi della stomia
preparazione dell'ansa e meso molto • Stomia infossata rispetto al piano
corto cutaneo
• Eccessivo spessore della parete • Dermatiti
addominale • Distacco
25. Complicanze stomali: RETRAZIONE
Interventi Trattamento
Infermieristici Chirurgico
Livellamento della zona peristomale con paste
riempitive
Reintervento con riconfezionamento dello
stoma anche nella stessa sede
Utilizzo di placche convesse
Utilizzo di cintura
Utilizzo di presidi quali anelli idrocolloidali piani o
convessi
Irrigazione nelle colostomie
27. Complicanze stomali: SUPPURAZIONI ED ASCESSI PERISTOMALI
DISTACCO MUCO-CUTANEO
CAUSE POSSIBILI ESITI
• Tecnica chirurgica (problemi nella suturazione • Separazione della giunzione
con i fili da sutura) mucocutanea (parziale o totale)
• Contaminazione intraoperatoria per scolo di
materiale da un intestino mal preparato • Drenaggio non completo
• Cute a rischio per fattori concomitanti • Stenosi della stomia
(diabete, steroidi, irradiazione) • Fistole
28. Complicanze stomali: SUPPURAZIONI ED ASCESSI PERISTOMALI
DISTACCO MUCO-CUTANEO
Interventi Trattamento
Infermieristici Chirurgico
Irrigazione eseguita precocemente (nelle colostomie) Reintervento con riconfezionamento dello stoma
(difficile!)
Palpazione/osservazione dell’area, esplorazione digitale
dello stoma per escludere/confermare la presenza di un Drenaggio della raccolta
tramite fistoloso
Rimozione precoce di alcuni punti di sutura Sutura muco-cutanea dopo o nel corso della
peristomali guarigione
Utilizzo di medicazioni avanzate
30. Complicanze stomali: SUPPURAZIONI ED ASCESSI PERISTOMALI
DISTACCO MUCO-CUTANEO
Cistectomia radicale con UCS bilaterale.
15.03.2010 UCS dx, necrosi peristomale, tessuto
di necrosi nella sede del pregresso drenaggio
29.03.2010 Fistolizzazione della zona peristomale
con la zona del pregresso drenaggio
29.03.2010 Medicazione a zaffo della lesione con
KENDALL KERLIX (tre volte a settimana)
06.04.2010 Recupero dell’uretere rimasto beante,
tramite apposizione di nuovi punti di sutura
15.04.2011 Medicazione con AQUACEL AG (due
volte a settimana)
04.05.2010 Chiusura della lesione
31. Complicanze stomali: SUPPURAZIONI ED ASCESSI PERISTOMALI
DISTACCO MUCO-CUTANEO
INTERVENTO CHIRURGICO:
- Intervento di Resezione
Anteriore del Retto
- Reintervento per rotazione
di ansa ileale e
riconfezionamento di
ileostomia
24.05.2010
01.06.2010
14.05.2010
32. Complicanze stomali: SUPPURAZIONI ED ASCESSI PERISTOMALI
DISTACCO MUCO-CUTANEO
07.06.2010
Medicazioni con AQUACEL AG
Medicazioni con
01.07.2010 25.08.2010
KENDALL KERLIX
34. Complicanze stomali: MALPOSIZIONAMENTO
Scorretto posizionamento
dello stoma situato in una
sede tale da rendere
difficoltose o impossibili le
manovre di gestione
35. Complicanze stomali: SUPPURAZIONI ED ASCESSI PERISTOMALI
DISTACCO MUCO-CUTANEO
CAUSE POSSIBILI ESITI
• Errata o mancata valutazione • Alterazioni Cutanee Peristomali
pre-operatoria (Disegno pre- • Infezioni della ferita chirurgica
operatorio)
• Posizionamento dello stoma in sede
di ferita laparotomica, in prossimità
di salienze ossee oppure su pliche
cutanee
36. Complicanze stomali: MALPOSIZIONAMENTO
Interventi Trattamento
Infermieristici Chirurgico
Adattamento dei vari sistemi di raccolta
con l'ausilio di pasta e polveri, anelli
idrocolloidali (anche convessi), film Reintervento con
protettivi, cintura. riconfezionamento dello stoma
in una sede più idonea
Irrigazione (nelle colostomie)
38. Complicanze stomali:
ERNIA
DEFINIZIONE
Dislocazione dell'ansa stomale per cedimento della
parete addominale dovuta ad un distacco completo o
parziale della fascia aponeurotica
Le ernie sono favorite da:
• BPCO, scompenso cardiaco (tosse,
incremento della tensione addominale)
• Obesità
• Stipsi
• Sforzi
40. Complicanze stomali: ERNIA
CAUSE POSSIBILI ESITI
• Incisione fasciale troppo ampia • Alterazioni dell'alvo, fino a quadri di
(> 3 cm) subocclusione/occlusione intestinale
• Dolori addominali
• Sede inadatta • Marcato disagio psicologico
• Cedimento progressivo • Difficoltà all’apparecchiamento della stomia
dell'aponeurosi • Insorgenza di altre complicanze (alterazioni
cutanee peristomali)
41. Complicanze stomali: ERNIA
Interventi Trattamento
Infermieristici Chirurgico
Utilizzo di idonei presidi con maggiore adesività
(eventualmente monopezzo, oppure convesso leggero), Riconfezionamento dello stoma in altra sede
anche in associazione alla cintura (fare molta attenzione
all’insorgenza di ulcerazioni cutanee peristomali da
decubito da cintura)
Utilizzo di fascie contenitive senza foro Plastica della parete con materiale protesico
Irrigazione nelle fasi iniziali (anche come La riparazione della porta erniaria con la semplice
prevenzione nelle colostomie sinistre) apposizione di punti di sutura sulla fascia provoca
soltanto l’insorgenza di recidive a breve termine
44. Complicanze stomali: PROLASSO
DEFINIZIONE
Protrusione eccessiva dell'ansa stomale dal piano
cutaneo addominale
Scivolamento della tonaca
MUCOSO mucosa sulla muscolare (max 3 -
4 cm)
Scivolamento dell'intera ansa su
TOTALE se stessa (può raggiungere
dimensioni notevoli)
• E' più frequente nei bambini e nelle colostomie specialmente quelle a doppia canna e in particolare
nell'ansa distale
• E' più frequente in colostomie allestite per una malattia ostruttiva
45. Complicanze stomali: PROLASSO
CAUSE POSSIBILI ESITI
• Eccessiva ampiezza dell'incisione • Difficoltà di mimetizzazione e di gestione
parietale e cutanea della stomia
• Emorragia da trauma della mucosa protrusa
• Insufficiente fissazione viscero- • Edema
parietale • Necrosi da strozzamento/stiramento
• Anemia
46. Complicanze stomali: PROLASSO
Interventi Trattamento
Infermieristici Chirurgico
Manovre e didattica di riduzione del tratto
prolassato (in fase iniziale)
Riconfezionamento dello stoma in altra sede
In caso di emorragia emostasi per compressione e
borsa di ghiaccio
Plastica della parete con materiale protesico
Educazione al riconoscimento dei segni e sintomi che
complicano un prolasso (dolore addominale,
emorragia, comparsa di aree ischemiche fino alla
necrosi franca)
49. Complicanze stomali: FISTOLA
DEFINIZIONE
Tragitto che mette in comunicazione due cavità o una
cavità con l'esterno
Mette in comunicazione il lume
VISCERO-CUTANEA dell'ansa stomale con la cute
Origina in prossimità della
PERISTOMALE parete viscerale senza
attraversarla e si apre sulla cute
Mette in comunicazione il lume
viscerale con l'esterno sboccando
TRANSTOMALE nella mucosa evertita sopra il
piano cutaneo
50. Complicanze stomali: FISTOLA
CAUSE POSSIBILI ESITI
• Da trauma (Trans-stomali) • Ascesso parastomale
• Da punto di sutura • Dermatiti
• Legate alla patologia primaria (es. • Stenosi
Morbo di Crohn)
51. Complicanze stomali: FISTOLA
Interventi Trattamento
Infermieristici Chirurgico
Facilitazione del drenaggio delle secrezioni al fine di
preservare l'adesività del presidio Escissione della fistola
Adattamento dei vari presidi alla specifica situazione Riconfezionamento dello stoma
Utilizzo di medicazioni avanzate per la gestione della
fistola
Irrigazione nelle colostomie sinistre
52. Complicanze stomali: FISTOLA1
CASO CLINICO
P.M., maschio, di anni 50 sottoposto ad intervento di
Resezione Anteriore del Retto per neoplasia, senza
confezionamento di stomia a protezione
dell’anastomosi.
In 2a giornata l’intervento è stato complicato da
deiscenza dell’anastomosi con quadro peritonitico,
tale da rendere necessario un nuovo intervento
chirurgico in urgenza dove è stata confezionata una 1GESTIONE INFERMIERISTICA DI UNA FISTOLA VISCERO-CUTANEA
sigmoidostomia terminale sinistra sec. Hartmann. -Antonini Mario
- Militello Gaetano
53. Complicanze stomali: FISTOLA
Nel corso della prima visita
ambulatoriale dopo la
dimissione, si notava continuo
distacco del presidio di
raccolta dovuto alla presenza
di un deiscenza della
giunzione muco-cutanea.
•Dall’analisi più approfondita
si evidenziava la fuoriuscita
di materiale fecale dal
distacco muco-cutaneo, con
presenza di una fistola
accessoria
54. Complicanze stomali: FISTOLA
Lo studio del tragitto fistoloso ci ha consentito di reperire i seguenti
dati fisiologici:
Fistola viscero-cutanea colica (unica) :
• fuoriuscita di materiale fecale dal tragitto fistoloso. La fistola è stata studiata attraverso
l’inserimento di una sonda tipo Nelaton (Æ10) che fuoriusciva all’interno del lume
intestinale ed era possibile apprezzarla attraverso l’esplorazione digitale;
Bassa gittata della fistola
• dovuta al tratto del viscere interessato, in questo caso colon discendente;
Assenza di ostruzioni a valle della fistola:
• la fistola viene attraversata dal catetere attraverso tutta la sua lunghezza;
Tragitto fistoloso lineare:
• all’atto dell’incanulamento la fistola veniva attraversata dalla sonda senza ostacoli al
decorso;
Profondità della fistola = 3 cm circa.
56. Complicanze stomali: FISTOLA
Risultati
• A distanza di circa 10 giorni dall’inizio del
trattamento terapeutico la fistola non riportava
emissione di materiale fecale, mentre il tessuto
iniziava a granuleggiare. Il quadro clinico è
andato via via migliorando, continuando a
segnalare l’assenza di emissione di materiale
fecale dal tragitto fistoloso anche ai controlli
successivi.
• La guarigione completa della fistola è stata
ottenuta a distanza di circa 18 giorni dalla
diagnosi. Il paziente ha continuato ad
effettuare l’irrigazione a giorni alterni per 6
mesi fino all’intervento di ricanalizzazione.
58. Complicanze stomali:
STENOSI
DEFINIZIONE
• Riduzione del calibro stomale al di sotto
della misura necessaria ad assicurare una
normale evacuazione
• Dipende da:
o Dimensioni del lume
o Elasticità della parte viscerale
transparietale
o Elasticità dei tessuti circostanti
59. Complicanze stomali: STENOSI
CAUSE POSSIBILI ESITI
• Inadeguata incisione cutanea • Ristagno fecale con
• Esito di un processo suppurativo iperfermentazione e putrefazione
• Esito di retrazione precoce delle feci
• Esito di ischemia o necrosi • Occlusione intestinale
• Presenza di concrezioni fosfatiche
60. Complicanze stomali: STENOSI
Interventi Trattamento
Infermieristici Chirurgico
Escissione del cercine fibroso e riconfezionamento
anche in anestesia locale
Dilatazioni digitali o con dilatatori (tipo DILASTOM)
Allargamento dell'apertura transparietale e
riconfezionamento dello stoma
Irrigazione (rende morbide le feci, l'utilizzo ripetuto
del cono dell’irrigatore facilita la dilatazione)
L’incisione a raggiera della parete è assolutamente
da escludere!!!
67. Complicanze stomali: GRANULOMI
DEFINIZIONE
Formazioni fibroproduttive a carattere benigno che compaiono sulla
superficie dello stoma
GRANULOMI DA CORPO Sulla giunzione muco-cutanea
ESTRANEO
NODULI Sulla semicirconferenza inferiore
FIBROPRODUTTIVI della giunzione muco-cutanea
ASPECIFICI
PSEUDOPOLIPI
Sulla superficie stomale
INFIAMMATORI
68. Complicanze stomali: GRANULOMI
CAUSE POSSIBILI ESITI
• Flogosi cronica • Emorragie ripetute
• Traumatismi • Dolore e bruciore al passaggio delle
• Corpi estranei (spec. filo da sutura) deiezioni
69. Complicanze stomali: GRANULOMI
Interventi Trattamento
Infermieristici Chirurgico
Toccature con Nitrato d'argento
Escissione (spec. in caso di sanguinamento)
Emostasi in attesa di intervento chirurgico (in caso di
sanguinamento massivo)
Adattamento del diametro nei presidi di raccolta
70. Complicanze stomali: GRANULOMI – Caso clinico
C.L., MASCHIO DI ANNI 59;
COLECTOMIA TOTALE PER RCU NEL 1998;
REVISIONE DELLA ILEOSTOMIA PER STENOSI NEL MAGGIO 2009;
SOSPETTO PER MORBO DI CHRON;
GIUNGE ALLA NOSTRA ATTENZIONE NELL’AGOSTO 2009 PER UN PROBLEMA SULLE PLACCHE.
• Margine della lesione rialzato rispetto al
piano cutaneo addominale;
• Fondo della lesione opaco, poco vitale;
• Facilità al sanguinamento;
• Presenza di dolore e bruciore;
• Eziologia non chiara;
• Biopsia cutanea.
71. Complicanze stomali: GRANULOMI – Caso clinico
BIOPSIA
MATERIALE INVIATO: Mucosa peristomale, tre frammenti di cm 0,6 x 0,2 x 0,2;
DIAGNOSI: nessuna documentabile proliferazione neoplastica nei frammenti in
esame. Mucosa rivestita da epitelio pavimentoso composto, con discreta
flogosi essudativa, produttiva ed angioplastica del corion (tessuto di
granulazione).
72. Complicanze stomali: GRANULOMI – Caso clinico
TRATTAMENTO
(18.12.2009):
Riduzione progressiva
del diametro del foro
della placca.
TRATTAMENTO
(02.09.2009):
Riduzione progressiva
del diametro del foro
della placca.
73. Complicanze stomali: ALTERAZIONI CUTANEE PERISTOMALI
DEPOSITI DI CRISTALLI
DEPOSITI DI CRISTALLI
Formazione di cristalli
facilitata da urine alcaline,
concentrate o in presenza di
infezione tratto urinario
Depositi cristallini biancastri
sullo stoma e cute
peristomale
74. Complicanze stomali: ALTERAZIONI CUTANEE PERISTOMALI
NEOPLASIE
NEOPLASIE
Massa neoplastica
alla base dello stoma
o su regione
peristomale
Facilità al
sanguinamento
Fattori predisponenti:
resezione inadeguata
75. Complicanze stomali: ALTERAZIONI CUTANEE PERISTOMALI
PERDITA DI SOSTANZA
PERDITA DI SOSTANZA
Forze di pressione o
trazione
Infezioni
Ritardi di guarigione
77. Complicanze stomali: ALTERAZIONI CUTANEE PERISTOMALI
PYODERMA GANGRENOSO PERISTOMALE
PIODERMA GANGRENOSO
Lesione cutanea ulcerativa
su base infiammatoria
Associata a patologie sistemiche: IBD
(Inflammatory Bowel Disease)
Neoplasie ematologiche, AR
Fenomeno
della patergia
Bordo
violaceo
78. Complicanze stomali: PYODERMA GANGRENOSO PERISTOMALE
Caso clinico
L.K., FEMMINA DI 40 ANNI;
COLECTOMIA TOTALE PER RCU NEL 2008;
A distanza di circa 20 giorni circa dall’intervento comparsa di piccola deiscenza peristomale seguita da vere e proprie
lesioni ulcerative;
Comparsa di lesioni ulcerative anche agli arti inferiori;
Visita dermatologica;
Biopsia cutanea.
79. Complicanze stomali: PYODERMA GANGRENOSO PERISTOMALE
Caso clinico2
TRATTAMENTO:
- Somministrazione di Infliximab, poi
sospeso e sostituito dalla Ciclosporina per
incremento della sintomatologia dolorosa;
- Medicazione dell’ulcerazione peristomale :
- Propil Betaina Poliesanide
(Prontosan);
- Idrofibra con Ag (Aquacel Ag);
- Placca idrocolloidale.
- Medicazione dalla ulcerazione agli arti
inferiori:
- Propil Betaina Poliesanide
(Prontosan);
- Idrofibra con Ag (Aquacel Ag);
- Schiuma di Poliuretano.
2PYODERMA GANGRENOSO PERISTOMALE: UN APPROCCIO
INTERDISCIPLINARE
-Militello Gaetano
-- Antonini Mario
80. Complicanze stomali: PYODERMA GANGRENOSO PERISTOMALE
Caso clinico3
Donna, 53 anni, sottoposta ad intervento chirurgico di colectomia totale per RettoColite Ulcerosa (RCU) con
confezionamento di ileostomia.
La paziente accede presso il nostro ambulatorio per l’educazione allo stoma-care.
Lo stoma si presenta lievemente protruso rispetto al piano cutaneo addominale, sono presenti ancora i punti di sutura
peristomali. La cute peristomale presenta una alterazione cutanea classificabile secondo SACS L4, TI-IV.
Viene utilizzato un presidio di raccolta due pezzi, convesso a fondo aperto (DANSAC NOVA 2 55MM FOLDUP).
3PYODERMA GANRENOSO PERISTOMALE: LA MATRICE MODULANTE DI PROTEASI PUÒ RAPPRESENTARE UNA NUOVA FRONTIERA NEL TRATTAMENTO TOPICO?
-Antonini Mario
- Militello Gaetano
81. Complicanze stomali: PYODERMA GANGRENOSO PERISTOMALE
Caso clinico
TRATTAMENTO:
In data 05/08/2011 l’ulcerazione cutanea appare
ulteriormente estesa andando ad interessare anche i
piani cutanei sottostanti. La paziente manifesta
intenso dolore durante l’effettuazione della
medicazione (VAS = 10). Vista la rapida progressione
dell’ulcerazione si decide di sostituire il trattamento
topico della lesione con lo schema seguente:
• Detersione della lesione e della cute
peristomale con abbondante fisiologica.
• Impacco con Prontosan per circa 10/15 min.
• Applicazione di Matrice Modulante di Proteasi
(Promogran).
• Utilizzo di presidio con placca piana.
Medicazione effettuata quotidianamente.
Controllo ambulatoriale tre volte a settimana.
82. Complicanze stomali
STUDIO SACS
ALTERAZIONI
CUTANEE
PERISTOMALI
PYODERMA
PERDITA DI DERMATITE GANGRENOSO
Depositi di
DIC DAC CANDIDOSI Follicolite GRANULOMI cristalli NEOPLASIE SOSTANZA ARTEFATTA PERISTOMALE
83. CLASSIFICAZIONE DELLE ALTERAZIONI CUTANEE PERISTOMALI
1. Identificazione delle condizioni della cute
peristomale
RACCOMANDAZIONE n.9
Valutare lo stoma immediatamente dopo l’intervento
e le condizioni della cute stomale/peristomale con
ogni misuratore utilizzando uno strumento per la
classificazione validato per monitorare le
complicanze.
Livello dell’evidenza IV
Studio Alterazioni Cutanee Stomali (SACS)
84. CLASSIFICAZIONE DELLE ALTERAZIONI CUTANEE PERISTOMALI
2. Identificazione dei fattori di rischio che
influenzato le complicanze stomali e
peristomali
RACCOMANDAZIONE n.10
Identificare i fattori di rischio che influenzano le
complicazioni stomali e peristomali .
Livello dell’evidenza III
MALATTIE DI BASE E CO-MORBIDITÀ: IDENTIFICARE I MECCANISMI/SEGNI E SINTOMI
• Interventi chirurgici in regime FARMACI: DELL’INFEZIONE:
d’urgenza. • Corticosteroidi • Biofilm
• Diabete Mellito • Quorum Sensing
• Immunosoppressori
• Malattie Infiammatorie Intestinali • Traslocazione batterica
(IBD) • Chemioterapici
85. CLASSIFICAZIONE DELLE ALTERAZIONI CUTANEE PERISTOMALI
3. Terapia topica per l’Alterazione Cutanea
Peristomale
Stomaterapista
Timing della lesione RACCOMANDAZIONE n.3
Consultare il team interdisciplinare per la valutazione
e gli interventi necessari per i nuovi pazienti o per chi
Scelta Medicazioni Avanzate è già portatore di stomia.
Livello dell’evidenza IV
VAC
Candidosi
Alginati Pyoderma Dermatologo
Biguanidi Gangrenoso
Idrofibre
Dermatite
artefatta
Psoriasi DIC/DAC
86. CLASSIFICAZIONE DELLE ALTERAZIONI CUTANEE PERISTOMALI
4. Educare il paziente e la famiglia
RACCOMANDAZIONE n.18
RACCOMANDAZIONE n.17 Paziente
Educare il cliente e la famiglia a riconoscere
È raccomandata una valutazione e un follow-
le complicanze che interessano lo stoma e la
up di un infermiere stomaterapista per il
cute peristomale.
paziente e per la famiglia dopo l’intervento Famiglia
Livello dell’evidenza IV
chirurgico, per diminuire il distress
psicologico, per promuovere una qualità di
Stomaterapista
vita ottimale e per prevenire le complicanze.
Livello dell’evidenza IIb
87. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista internazionale
OWM - OSTOMY WOUND MANAGEMENT
A proposal for classifying peristomal skin disorders: results
of a multicenters observational study
2007; 53(9): 38-43
88. Lo studio è stato anche pubblicato sulla rivista italiana
Il Giornale di Chirurgia
Studio osservazionale multicentrico sulle alterazioni cutanee
post-enterostomie (SACS). Classificazione delle alterazioni
peristomali
2006; Vol. 27 - n. 6/7 - pp. 251-254
89. CLASSIFICAZIONE DELLE ALTERAZIONI CUTANEE PERISTOMALI
L1
LESIONE IPEREMICA
(arrossamento peristomale
senza perdita di sostanza)
L1 LX
L2
Lesione
Lesione erosiva L3 L4 Lesione
iperemica Lesione proliferative
con perdita di Lesione
(arrossamento ulcerativa (granulomi,
sostanza sino e ulcerativa
peristomale fibrinosa/necr depositi di
non oltre il oltre il derma ossalati,
senza perdita di
derma otica neoplasie)
sostanza)
90. CLASSIFICAZIONE DELLE ALTERAZIONI CUTANEE PERISTOMALI
L2
LESIONE EROSIVA
Con perdita di sostanza sino e
non oltre il derma
L1 LX
L2
Lesione
Lesione erosiva L3 L4 Lesione
iperemica Lesione proliferative
con perdita di Lesione
(arrossamento ulcerativa (granulomi,
sostanza sino e ulcerativa
peristomale fibrinosa/necr depositi di
non oltre il oltre il derma ossalati,
senza perdita di
derma otica neoplasie)
sostanza)
91. CLASSIFICAZIONE DELLE ALTERAZIONI CUTANEE PERISTOMALI
L3
LESIONE ULCERATIVA
Oltre il derma
L1 LX
L2
Lesione
Lesione erosiva L3 L4 Lesione
iperemica Lesione proliferative
con perdita di Lesione
(arrossamento ulcerativa (granulomi,
sostanza sino e ulcerativa
peristomale fibrinosa/necr depositi di
non oltre il oltre il derma ossalati,
senza perdita di
derma otica neoplasie)
sostanza)
92. CLASSIFICAZIONE DELLE ALTERAZIONI CUTANEE PERISTOMALI
L4
LESIONE ULCERATIVA
Fibrinosa/necrotica
L1 LX
L2
Lesione
Lesione erosiva L3 L4 Lesione
iperemica Lesione proliferative
con perdita di Lesione
(arrossamento ulcerativa (granulomi,
sostanza sino e ulcerativa
peristomale fibrinosa/necr depositi di
non oltre il oltre il derma ossalati,
senza perdita di
derma otica neoplasie)
sostanza)
93. CLASSIFICAZIONE DELLE ALTERAZIONI CUTANEE PERISTOMALI
LX
LESIONE PROLIFERATIVA
(granulomi, depositi di
ossalati, neoplasie)
L1 LX
L2
Lesione
Lesione erosiva L3 L4 Lesione
iperemica Lesione proliferative
con perdita di Lesione
(arrossamento ulcerativa (granulomi,
sostanza sino e ulcerativa
peristomale fibrinosa/necr depositi di
non oltre il oltre il derma ossalati,
senza perdita di
derma otica neoplasie)
sostanza)
94. CLASSIFICAZIONE DELLE ALTERAZIONI CUTANEE PERISTOMALI
TOPOGRAPHY (T) Patient standing in front of the
HCP
- I = Upper Left Quadrant
- II = Upper Right Quadrant
- III = Lower Right Quadrant
- IV = Lower Left Quadrant
Perspective of the - V = All the Quadrants
HCP
The order of the quadrants around the stoma starts in the Upper
Left corner (TI) and ends in the Lower Left corner (TIV) clockwise.
95. CLASSIFICAZIONE DELLE ALTERAZIONI CUTANEE PERISTOMALI
PERISTOMALE
E’ stato definito come peristomale tutto ciò che sta
nella cute peristomale, anche non direttamente
collegato con la stomia, nei limiti di un raggio di cm
7,5.
7,5 cm 7,5 cm
CLASSIFICAZIONE
DEFINIZIONE TERMINOLOGICA
SEGNO PREVALENTE
E’ stato deciso che la classificazione deve sempre e
solo riportare il segno prevalente (più grave) e la
relativa topografia (T) che esprime il posizionamento
del segno prevalente della lesione; si avrà quindi una
sola “L” ed eventualmente più “T”.