I Modelli Atomici: Bhor, Rutherford, Dalton, Thomson.pptx
Fratture vertebrali: l'intervento di vertebroplastica e cifoplastica
1. Fratture vertebrali: l'intervento di vertebroplastica e cifoplastica
Le fratture delle vertebre possono verificarsi in seguito ad eventi traumatici o essere dipendenti da altre
patologie come, per esempio, neoplasie oppure disturbi del metabolismo dell’osso quali l’osteoporosi. Il
rachide lombare e quella cervicale, che corrispondono alle zone più mobili della colonna vertebrale, sono
anche quelle che, con maggior facilità, subiscono lesioni di tipo traumatico. Queste, a loro volta, possono
essere distinte in diversi tipi: quelle che provocano danni al midollo spinale, con conseguente sviluppo di
disturbi neurologici, vengono dette Mieliche mentre, al contrario, quelle Amieliche sottolineano l'assenza di
un coinvolgimento del sistema nervoso. Le lesioni vengono ritenute Stabili quando non compromettono la
capacità della colonna di sopportare i carichi e le sollecitazioni determinate dai movimenti . Instabili
vengono invece definite le fratture vertebrali che non rispondono a questi requisiti e che nella maggior
parte dei casi richiedono una risoluzione di tipo chirurgico. La suddivisione tra le diverse tipologie di
fratture vertebrali ha una notevole importanza, dal momento che permette di scegliere il mezzo più idoneo
per trattarle. Il trattamento chirurgico delle lesioni vertebrali può essere di tipo tradizionale e volto a
ridurre e stabilizzare le fratture, oppure avere un carattere mini invasivo grazie alla scelta di ricorrere alla
cifoplastica o alla vertebroplastica. Queste due metodiche sono percutanee e trovano il loro impiego
elettivo nel trattamento delle fratture vertebrali secondarie, quelle cioè legate a osteoporosi o a patologie
tumorali e metastasiche.
Grazie all'intervento di vertebroplastica è possibile procedere a stabilizzare la frattura utilizzando la tecnica
della cementazione che, più precisamente, consiste nell'andare ad iniettare all'interno del corpo vertebrale
del cemento acrilico. Nell'arco di pochi secondi il polimetilmetacrilicato diventa solido, e la sua resistenza e
durezza agiscono rendendo la vertebra fratturata più resistente al carico. Grazie all'impiego di questa
metodica la frattura va a incontro a una sorta di cicatrizzazione e al blocco del processo di deformazione
delle vertebre, il che scongiura un peggioramento nel corso del tempo. I vantaggi dell'intervento sono
dovuti anche al fatto che la vertebroplastica può essere condotta in anestesia locale ed evita quindi i
possibili disagi legati all'impiego dell'anestesia totale.
La cifoplastica viene considerata dagli specialisti una vera e propria evoluzione della vertebroplastica. A
differenza di quest'ultima, infatti, prima ancora di procedere a cementare le vertebre fratturate, si tenta di
correggerne la deformità servendosi di un particolare palloncino realizzato in materiale sintetico che,
gonfiato internamente al corpo vertebrale, espandendosi tende a rimodellarlo. Una volta ottenuto il
corretto rimodellamento si procede all'estrazione del palloncino e si conclude l'intervento con la medesima
cementazione utilizzata anche nella vertebroplastica. Diversamente rispetto a quanto accade per la
vertebroplastica, che bengono per lo più effettuati in anestesia locale,in alcuni casi gli interventi di
cifoplastica necessitano di anestesia generale.
Negli ultimi tempi sono stati sviluppati dispositivi molto innovativi per la cifoplastica, che stanno
progressivamente sostituendo il tradizionale palloncino e possiedono una capacità di rimodellamento della
deformità vertebrale più spiccata ed un risultato più duraturo nel tempo.