Messaggio della Consigliera per le Missioni_14 agosto 2021 ita
Messaggio della Consigliera, Sr. Alaide Deretti_14 ottobre 2018_ITA
1. Tempodell’ascolto
Roma, 14 ottobre 2018.
Carissime sorelle,
un saluto molto affettuoso a ciascuna e un ricordo nella preghiera, soprattutto
in questo “mese missionario” perché ognuna possa sentire risuonare nel proprio
cuore l’invito di Gesù: «Andate in tutto il mondo e predicate il vangelo ad ogni creatura».
Sia la nostra risposta gioiosa, il nostro sguardo allargato e il nostro cuore senza frontiere, aperto ai
grandi bisogni dei giovani e delle giovani.
Sono proprio loro, i giovani, al centro dell’attenzione della Chiesa in questa XV Assemblea
Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi – I giovani, la fede e il discernimento vocazionale –
in corso dal 3 ottobre e che si concluderà il prossimo 28 ottobre.
Papa Francesco insiste sempre che la Chiesa ha bisogno di ascoltare i giovani. Lo stesso
Instrumentum Laboris del Sinodo ribadisce che la Chiesa deve mettersi in ascolto dei giovani,
nessuno escluso! E, prima ancora, il Documento preparatorio al Sinodo già invitava a crescere nella
“cultura dell’ascolto”.
Guardando la realtà che ci circonda, possiamo intuire quanto il nostro tempo abbia bisogno di essere
trasformato nel tempo dell’ascolto. Ascoltare il grido della gioventù, «ascoltare le loro storie, le
loro gioie e speranze, le loro tristezze e angosce, per condividerle: è questa la strada per inculturare
il Vangelo ed evangelizzare ogni cultura, anche quella giovanile».
Può essere, per noi, una bella occasione e anche un impegno per crescere nella capacità di ascoltare!
Come ogni mattina, nella Meditazione, ascoltiamo la Parola di Dio, così allo stesso modo, immerse
nella nostra missione durante qualunque nostra giornata, i giovani diventano per noi FMA la Parola
di Dio che va accolta e ascoltata nell’ottica della ragione, della religione e dell’amorevolezza.
Carissime sorelle,
inoltre al Sinodo sui giovani, il mese di Ottobre ci fa un altro GRANDE DONO: la canonizzazione
di Papa Paolo VI, un Papa dal cuore missionario, aperto alle nuove frontiere del suo tempo, amante
dei giovani!
Si racconta che un giorno Papa Paolo VI, rivolgendosi a frère Roger di Taizé, gli disse: «Se Lei ha
la chiave per comunicare la fede ai giovani, me lo dica!».
Una richiesta molto attuale!
Nell’Esortazione Apostolica Evangelii Nuntiandi (n. 72), Papa Montini scrive: «Le circostanze ci
invitano a rivolgere un’attenzione tutta speciale ai giovani. Il loro aumento numerico e la loro
presenza crescente nella società, i problemi che li assillano devono risvegliare in tutti la
preoccupazione di offrire loro, con zelo e con intelligenza, l’ideale evangelico da conoscere e da
vivere. Ma d’altra parte occorre che i giovani, ben formati nella fede e nella preghiera, diventino
sempre più gli apostoli della gioventù. La Chiesa fa molto affidamento sul loro apporto e Noi
stessi, a diverse riprese, abbiamo manifestato la Nostra piena fiducia verso di essi».
2. Tempodell’ascolto
Carissime sorelle,
in questo 14 ottobre vi invito a partecipare con “cuore ecclesiale e missionario” alla
Canonizzazione del Beato Papa Paolo VI e ringraziare Dio per il dono della sua santità, dono
importante per il nostro Istituto.
Il 15 luglio 1972, durante l’Udienza in occasione del primo centenario dell’Istituto, Papa Paolo VI
descrisse le difficoltà che la Chiesa, il mondo, i giovani… stavano attraversando in quel periodo e
paragonò la Chiesa a una barca che non va mai a fondo perché c’è Gesù: Gesù è presente! Concluse
il suo pensiero con una domanda e con un suggerimento: «Saprà la vostra Congregazione
rispondere alle attese della Chiesa nella tormentata ora che volge? (…) Vorrei che ciascuna
rispondesse nel proprio cuore silenziosamente: “Farò quello che posso”».
Allora, care sorelle,
dando continuità al progetto “Per una casa comune nella diversità dei popoli” vorrei proporvi di
ascoltare in questi giorni almeno un giovane migrante. Cioè, dare ascolto a un giovane migrante o
a più di uno, ascoltando “le loro storie, le loro gioie e speranze, le loro tristezze e angosce, per
condividerle”: questa è l’unica strada per portare il Vangelo ai giovani e i giovani al Vangelo. È
l’unica strada per rendere i giovani protagonisti della propria storia, e non solo! Per renderli anche e
soprattutto “missionari di altri giovani”.
Come Papa Paolo VI, chiedo a ognuna di rispondere nel segreto del proprio cuore: “Farò quello che
posso”. “Farò quello che posso”…
Vi ringrazio per tutte le risonanze pervenute all’Ambito in questi ultimi mesi, manifestando così il
vostro apprezzamento per le proposte che scaturiscono dal progetto “Per una casa comune nella
diversità dei popoli”. Inoltre, vi esprimo un GRANDE grazie per la vostra vicinanza e preghiera
nei riguardi delle neo-missionarie che il 30 settembre u.s. hanno ricevuto, nella Basilica di Maria
Ausiliatrice, il Mandato e la Croce missionaria.
Quando ascoltiamo il grido dei giovani e i bisogni della Chiesa e dell’Istituto, non riusciamo a
rimanere ferme e bloccate nel nostro “piccolo mondo”. Dice il profeta Isaia (40, 31): «Quanti
sperano nel Signore riacquistano forza, mettono ali come aquile, corrono senza affannarsi,
camminano senza stancarsi».
Da un ascolto attento e amorevole, sempre nasce una risposta di amore e di fiducia, una risposta che
fa correre senza affannarsi e camminare senza stancarsi: “Eccomi, manda me!”.
Ci sono tanti giovani migranti che attendono il nostro sguardo, la nostra vicinanza, il nostro “essere
prossime”; che attendono un cuore consacrato al Signore che sa ascoltare!
Vi abbraccio e vi assicuro la mia vicinanza e il mio affetto,
Consigliera per le Missioni