Messaggio della Consigliera per le Missioni_14 agosto 2021 por
14 novembre 2015
1. Roma, 14 novembre 2015.
Carissime sorelle,
eccoci ad un nuovo appuntamento mensile, suggerito da
motivi molto particolari. L’11 novembre 1875 partivano da
Genova i primi missionari SDB con una destinazione ben
precisa: l’America del Sul - la Patagonia - la Terra del Fuoco.
In questa ricorrenza che celebra 140° anno dalla Prima Spedizione Missionaria, ringraziamo il Signore,
insieme ai nostri fratelli Salesiani, per la vita dei primi partenti, per il bene che hanno operato, per la santità
che hanno vissuto e testimoniato. Ci chiediamo: perché Don Bosco ha inviato i suoi figli in Argentina?
Raccontano le Memorie Biografiche (MB 11, p. 386) che Don Bosco aveva in mente, prima di tutto, di
soccorrere le famiglie italiane immigrate in Argentina, e poi, un passo avanti avrebbe portato i Salesiani alle
Pampas, alla Patagonia, dove si trovavano tanti indigeni ai quali non era ancora arrivato il Vangelo, «né la
civiltà, né il commercio, dove piede europeo non poté finora lasciare alcun vestigio».
Infatti, ai primi missionari dell’allora 1875, Don Bosco aveva detto: «Vi raccomando poi con insistenza
particolare la dolorosa posizione di molte famiglie italiane, che numerose vivono disperse in quelle città
e in quei paesi e in mezzo alle stesse campagne. I genitori, la loro figliolanza poco istruita della lingua e dei
costumi dei luoghi, lontani dalle scuole e dalle chiese, o non vanno alle pratiche religiose o, se ci vanno,
niente capiscono. […] Andate, cercate questi nostri fratelli, cui la miseria o la sventura portò in terra
straniera, e adoperatevi per far loro conoscere quanto sia grande la misericordia di quel Dio, che ad essi vi
manda pel bene delle loro anime, per aiutarli a conoscere e seguire quella strada, che sicura li conduca alla
eterna loro salvezza».
Anche le nostre prime sorelle missionarie (1877) sono partite per l’America con il compito di seguire gli
immigrati italiani, le giovani e gli indigeni della Patagonia. Al loro arrivo in Uruguay, non avendo ancora
una casa sistemata, sono state ospiti per un mese dalle sorelle della Visitazione. La Cronistoria (vol. 2)
riporta una narrazione di sr. Giovanna Borgna, che si conclude così: «Qualche breve e ripetuta visita alla
bella città non ce l’hanno fatta sospirare; però, che pena nel doverci persuadere che questo non é un luogo
di missione quale ce lo eravamo immaginato noi!... Ebbene, se non saremo subito missionarie tra i selvaggi
della Pampa o della Patagonia, cominceremo - come ha detto don Bosco - a consolidare il regno di Dio in
mezzo ai già fedeli; a ravvivarlo tra quelli che lo hanno abbandonato, ad estenderlo tra i civili che
ancora non lo conoscono».
Questi racconti di famiglia ci motivano a vivere un altro momento importante, che vuol dare attenzione al
fenomeno migratorio, ormai diventato globale in una società secolarizzata, alla pastorale giovanile, al
Sistema Preventivo, e alla città come luogo di missione, di primo annuncio di Cristo.
Nel sessennio scorso abbiamo realizzato in tutti i continenti, insieme al Settore per le Missioni SDB, le
Giornate di Studio sul Primo Annuncio di Cristo. Adesso, dal 15 al 21 novembre, a Roma, vivremo un’altra
bella esperienza insieme FMA e SDB. Realizzeremo le Giornate di Studio sul Primo Annuncio di Cristo
nel contesto urbano, con l’obiettivo di “arrivare a una comprensione più profonda sulle sfide della missione
e avere nuove intuizioni e prospettive in vista di una rinnovata prassi missionaria”.
Il primo annuncio è “la priorità permanente nella missione” e “tutte le forme dell'attività missionaria tendono
verso questa proclamazione” (RM 44). Esso è la proclamazione che porta il messaggero con la sua
testimonianza di vita, il modo di agire, di parlare e con le attività che suscitano un interesse per la
persona di Gesù Cristo.
Il primo annuncio cerca di stabilire relazioni e suscitare nella mente e nel cuore l’interesse a conoscere la
persona di Gesù Cristo, e in ultima analisi, ad avere fede in Lui. “È il primo in senso qualitativo, perché è
l’annuncio principale, quello che si deve sempre tornare ad ascoltare in modi diversi e che si deve sempre
tornare ad annunciare durante la catechesi in una forma o nell’altra, in tutte le sue tappe e i suoi momenti.”
2. (EG 164). Quindi, tutte noi dobbiamo essere attentamente coscienti di favorire il Primo Annuncio ogni
volta che si pone un’opportunità.
È fondamentale riscoprire l’importanza e l’attualità del primo annuncio in tutte le nostre attività pastorali nei
contesti urbani perché può illuminare meglio le strategie per accompagnare i giovani alla conoscenza e
all’incontro personale con Cristo, favorire la nostra presenza missionaria nell’ambiente digitale e tra gli
immigrati e profughi, aiutare a riscoprire il Sistema Preventivo come proposta evangelizzatrice, ed
evidenziare il rapporto tra educazione ed evangelizzazione.
Per le FMA vi parteciperanno alcune sorelle in rappresentanza delle Conferenze Interispettoriali:
Sr. Irene Arango – ANG e Sr. Patricia Finn – AFM (CIAM);
Sr. Anna Grassi – THA e Sr. Juliet Kwye Kwye – CMY (CIAO);
Sr. Teresa Cristina Domiciano – BSP e Sr. Teresinha Ambrosim – BRJ (CIB);
Sr. María Graciela Fernández – PAR (CICSAL);
Sr. Amira Kondos – MOR e Sr. Marta Raducha – PLJ (CIEM);
Sr. Rosario Ten – SBA e Sr. Maria Alzira Sousa Saraiva – POR (CIEP);
Sr. Anna Maria Geuna – IPI (CII);
Sr. María del Carmen Durán – CAR e Sr. María Alma Patricia Aguilar Maltez – CAM (CIMAC);
Sr. Gloria Elena García – CMA e Sr. Elena Tinitana – ECU (CINAB);
Sr. Elizabeth Villanueva – SUO e Sr. Maryann Schaefer – SUA (NAC);
Sr. Theresa Joseph – INB (PCI);
Sr. Anna Maria Gervasoni – SPR per l’Oceania.
Inoltre, le Giornate di Studio vedranno impegnate anche le collaboratrici dell’Ambito e Sr. Maria Ko,
consulente esterna dell’Ambito Missioni. Sr. Runita Borja, Consigliera per la Pastorale giovanile, offrirà il
suo apporto nella prima giornata, presentando insieme a D. Jorge Ormeño (ZMB) la sintesi delle risposte al
questionario inviato ai partecipanti in preparazione alle Giornate di Studio.
Noi vi chiediamo di accompagnarci con tanta preghiera ma anche sulla rete. Ci farà piacere se vi sarà
possibile visitare la pagina Initial Proclamation / Primo Annuncio su Facebook
(https://www.facebook.com/primoannuncio) e partecipare interessandovi del contenuto, facendo i vostri
commenti e cogliendo la novità di questo momento che ci fa vedere e capire la città come luogo di
missione, come spazio di primo annuncio.
Diceva l’allora card. Jorge Mario Bergoglio, oggi Papa Francesco: «Dio vive nella città e la Chiesa vive nella
città. La missione non si oppone a cercare di apprendere dalla città – dalle sue culture e dai suoi cambiamenti
– mentre noi usciamo a predicarle il Vangelo».
Carissime sorelle,
anche noi diciamo: Dio vive nella città, la Chiesa vive nella città, il nostro Istituto vive nella città. La gente
vive in città. Dovunque si trovi l’essere umano, in città o altrove, è lì che Gesù desidera esserci e arrivare al
cuore di chi lo cerca pur senza saperlo. È lì che abbiamo l’opportunità di annunciarlo, di renderlo conosciuto
e amato dai giovani e dalle giovani.
Vi auguro giorni fecondi della gioia di evangelizzare, giorni pieni della certezza che lo Spirito Santo ci
precede in ogni nostro annuncio e che la gente, i giovani, aspettano da noi la testimonianza di una vita
totalmente consacrata a Dio e al suo Regno: questo è il PRIMO ANNUNCIO il più credibile e più efficace.
In comunione, un ricordo nella preghiera e un fraterno abbraccio.
Consigliera per le Missioni