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Prefazione del traduttore




Benvenuti in questo libro.
 Prima di lasciarvi cominciare—pur sapendo che la maggior parte di voi tralascerà senza alcun
rimorso queste poche righe (come darvi torto), voglio lasciare qualche saluto e spiegare qualcosa
riguardo le circostanze in cui ho deciso di fare questa traduzione. Questo magnifico romanzo è stato
pubblicato nell'anno 2008 in lingua inglese e da allora nessuna notizia è arrivata a noi italiani
riguardo un'eventuale edizione in italiano. Ovviamente non ho saputo resistere. Nell'estate del 2008
ne ho acquistata l'edizione inglese—anzi, per la precisione ho chiesto ad un mio carissimo amico,
Kronack, di acquistarla su internet e dopo averne prese due copie (una per me e una per lui), m'ha
fatto questo stupendo regalo di compleanno. Dopo aver letto il romanzo in inglese, con non troppe
difficoltà, ho avuto modo di discutere delle tematiche del libro con un numero relativamente
ristretto di persone, a causa della sua esistenza unicamente in inglese. Ho cercato in internet per
eventuali traduzioni nella nostra lingua, ma nulla. Così, circa un mese fa, mi son deciso a far partire
questo piccolo progetto. Ed ora eccomi qui, nel giro di un mese ho completato la traduzione e la
revisione e il libro e pronto ad essere letto da tutti voi, come me, appassionati di Death Note. Voglio
ringraziare le persone che mi hanno sostenuto—sconosciuti, conoscenti, nemici, amici, familiari e
quant'altro. In più volevo ringraziare il KHF—Kingdom Hearts Forum, per avermi concesso un
piccolo spazietto dove parlare del mio progetto e dei miei progressi, con utenti che mi hanno
sostenuto giorno dopo giorni. Dedico questo libro a tutti coloro che lo leggeranno, perché se sono
riuscito a tradurlo è, oltre alla mia passione per Death Note, grazie al pensiero di render felice
qualcuno. Mi scuso in anticipo se la resa in italiano possa non risultare perfetta e talvolta difficile da
comprendere, ma per riuscire a mantenere lo stesso stile dell'autore ho dovuto, anzi, ho voluto
adottare una traduzione più letterale che “a senso”.
 Volevo scrivere qualcos'altro, ma l'ho dimenticato, come mio solito d'altronde. “Beh, meglio così”
penserete voi. Allora vi lascio a queste pagine augurandovi una tranquilla e appassionante lettura.


Ness1
Quando Beyond Birthday commise il suo terzo omicidio, tentò un esperimento. Ovvero, vedere se
era possibile per un umano morire di emorragia interna senza la rottura di un qualunque organo. Per
l'esattezza, lui drogò la sua vittima così che essa rimanesse inconscia, la legò e continuò a colpire il
suo braccio sinistro accuratamente, facendo attenzione a non scalfire la pelle. Lui sperava di
portarla ad un'emorragia tale da farla morire per perdita di sangue, ma questo tentativo finì,
tristemente, in fallimento. Il sangue si congestionò nel braccio che divenne di un rosso porpora al di
sotto della pelle, ma la vittima non morì. Semplicemente entrò in shock, ebbe le convulsioni, e
rimase in vita. Lui era convinto che la perdita di sangue derivante da questo metodo sarebbe stata
abbastanza per uccidere qualcuno, ma evidentemente aveva sottovalutato la cosa. Per quanto
Beyond Birthday ne fosse interessato, l'attuale metodo di uccisione risultava relativamente basso a
livello di divertimento, e non era più che un interessante esperimento. Non gli importava
particolarmente se avesse successo o no. Beyond Birthday semplicemente scrollò le spalle, e tirò
fuori un coltello.
 No, no, no, no,no.
 Non in questo modo, non questa voce narrativa. Non riuscirò mai a tenere il passo su questo tono
aulico attraverso tutto il percorso. Più mi sforzo di provarci, più divento noioso e più trasandata
risulterà la scrittura. Per metterla in termini che Holden Caulfield (uno dei più famosi ciarlatani
della storia letteraria) potrebbe utilizzare, descrivere dettagliatamente ciò che fece e pensò Beyond
Birthday non si addice al mio scopo (anche se, dal mio punto di vista, nutro una gran simpatia per
lui). Spiegare per intero i suoi omicidi con frasi accuratamente formulate non aumenta in alcun
modo il valore di queste note. Questo è né un rapporto né un romanzo. Anche se dovesse succedere
di ritrovarci in uno quelli, io non ne sarò contento. Odio utilizzare termini usuali, ma immagino che
nel momento in cui qualcuno metterà gli occhi su queste parole, io non sarò più vivo.
 Difficilmente ho bisogno di ricordare al lettore dell'epica battaglia tra il detective più grande del
secolo, L, e il grottesco assassino, Kira. L'arma che portava la morte era giusto un po' più fantasiosa
di una ghigliottina (per fare un esempio), ma tutto ciò che Kira portò a termine fu un ulteriore regno
del terrore e un modo di pensare pateticamente infantile. Guardandomi indietro, posso solo supporre
che gli dei della vittoria sorrisero a Kira per loro invano divertimento. Magari quegli dei cercavano
realmente un mondo imbevuto di sangue, di tradimento e false accuse. Magari l'intero episodio
esiste come una lezione per insegnarci la differenza tra l'Onnipotente e lo shinigami. Chi lo sa? Io,
per primo, non ho intenzione di sprecare altro tempo pensando a questa serie di eventi molto
negativi.
 Al diavolo Kira.
 Chi conta per me è L.
 L.
  Il detective più grande del secolo. Alla luce delle sue strabilianti abilità mentali, L morì di
un'ingiusta e prematura morte. Contando solo le documentazioni pubbliche, lui risolse oltre 3,500
casi difficili, e mandò in prigione un numero degenerati pari a tre volte quella cifra. Esercitò un
incredibile potere, fu in grado di mobilitare ogni organizzazione investigativa nel mondo, ed fu
applaudito generosamente per il suo contributo. E durante tutto ciò, non mostrò mai il suo volto. Io
voglio ricordare le sue parole nel modo più accurato possibile. E voglio lasciar loro qualcosa da
cercare. Come a qualcuno al quale fu concesso di seguire le proprie orme... Beh, potrei non essere
un suo degno successore, ma voglio lasciarmi questo argomento alle spalle.
 Così ciò che tu ora stai leggendo sono i miei appunti riguardo L. E' un messaggio di morte, non da
parte mia, e non diretto al mondo. La persona la quale leggerà per prima questo quaderno sarà
probabilmente quello stupido testone di Near. Ma se fosse il caso, non gli direi di fare a pezzi o
bruciare queste pagine. Se gli causasse dolore scoprire che io sapevo cose riguardo L che lui non
sapeva, sarebbero guai. C'è anche la possibilità che Kira possa leggere ciò... e spero lo faccia. Se
queste pagine dicessero all'assassino che è andato avanti solo grazie ad un sovrannaturale quaderno
della morte e un idiota di uno shinigami, e che lui, in qualunque altra circostanza, non sarebbe
valso neanche il fango sotto le scarpe di L, allora sarebbero servite al loro scopo.
  Io sono una delle poche persone che abbia mai incontrato L così com'è. Quando e dove lo
incontrai...questo è ricordo più prezioso che ho, e non lo scriverò qui, ma in quella occasione L mi
raccontò tre delle sue imprese, e l'episodio che ha a che fare con Beyond Birthday era uno di queste.
Se evitassi i pretesti e semplicemente mi riferissi ad esso come il Los Angeles BB Murder Cases,
poi immagino che molti di voi ricordereste di averlo sentito. Ovviamente, non venne mai alla luce
che L- e più importante, la Wammy's House, la quale mi aveva trovato quando avevo solo 15 anni-
erano profondamente collegato al caso, ma infatti, lo erano. L, in principio, non si era mai coinvolto
in un caso in cui non c'erano almeno dieci vittime o un milione di dollari in ballo e questa è la
ragione per cui tardivamente, ma in maniera aggressiva, si coinvolse in questo piccolo caso, il quale
aveva solo tre o quattro vittime. Ne spiegherò il motivo più avanti, nelle pagine che seguiranno, ma
proprio per questa ragione, il Los Angeles BB Murder Cases è uno spartiacque per L, per me, e
anche per Kira. Fu un monumentale evento per tutti noi.
 Perché?
 Perché questo è il caso in cui L si presentò per la prima volta come Ryuzaki.
 Quindi lasciamo al passato tutte le noiose notizie di cosa pensò Beyond Birthday e di come lui
arrivò a uccidere tre vittime, dal momento che non mi interessa molto dopo tutto, e mentre siamo
qui, saltiamo la seconda e la prima vittima, senza quindi impegnarci a tornare sui primi omicidi, e
portiamoci al mattino del giorno dopo, lo scintillante momento in cui il più gran detective del
secolo, L, comincia per la prima volta a investigare sul caso. Oh, quasi dimenticavo. Nel caso in cui
qualcuno oltre il testone di Near o il deluso assassino stia leggendo queste pagine, vi farò la cortesia
di presentarmi, ora, alla fine del prologo. Io sono il tuo narratore, il tuo navigatore, il tuo
cantastorie. Per chiunque altro tranne loro due, la mia identità potrebbe essere di nessun interesse,
ma io sono il colui che nel vecchio mondo occupa la seconda posizione, quello vestito meglio, che è
morto come un cane, Mihael Keehl. Una volta mi facevo chiamare Mello ed utilizzavo quel nome,
ma era molto tempo fa.
 Buoni ricordi e incubi.
Mentre ora ci si riferisce ad esso come Los Angeles BB Murder Cases—un titolo piuttosto
orecchiabile- nel momento in cui tutto ciò stava accadendo, proprio nell'occhio del ciclone, non era
mai stato chiamato in maniera così impressionante. I media lo chiamavano “Gli omicidi di Wara
Ningyo”, o il “Gli omicidi a porte chiuse di L.A.”, oppure in qualunque altro genere di nome
orribile. Ciò era indubbiamente fonte di gran fastidio per Beyond Birthday- l'esecutore degli
omicidi in questione- ma francamente, io penso che quei nomi provvedevano ad una più accurata
descrizione di ciò che stava succedendo. D'altro canto, il giorno dopo che Beyond Birthday portò a
termine il terzo degli omicidi, il 14 Agosto 2002, alle 8.15 a.m. ora locale, l'agente dell'FBI Naomi
Misora riposava stremata sul letto del suo appartamento, appena sveglia. Indossava dei pantaloni
nei in pelle con corrispondente giacca in pelle, ma non era corretto supporre che lei dormisse
abitualmente in questo modo. La notte prima aveva passato parecchie ore girando in moto, nel vano
tentativo di riuscire a smaltire lo stress, e quando infine tornò nel suo appartamento, cadde
istantaneamente in un sonno profondo senza né lavarsi né svestirsi. Quasi come per il nome del
caso, Misora è entrata nella coscienza di tutti come l'unica che avrebbe eventualmente potuto
risolvere il Los Angeles BB Murder Cases, ma la verità è che al tempo in cui questi eventi si
stavano susseguendo, lei era stata sospesa dai suoi doveri come agente dell'FBI. Secondo i rapporti
ufficiali era in congedo, ma questo è solo perché lei non era assolutamente in grado di resistere alla
pressione dei suoi superiori e dei colleghi. Sospensione, congedo, vacanza estiva. Non credo che
abbiamo bisogno di trattare ragioni della sua sospensione. Ciò che è certo è che questa era
l'America, lei era Giapponese, una donna, molto brava nel proprio lavoro, e l'FBI è una grande
organizzazione...questa dovrebbe essere un'informazione esaustiva. Ovviamente, aveva dei colleghi
i quali avevano una gran considerazione di lei e questo proprio perché è riuscita a lavorare
nell'organizzazione così a lungo, ma un mese prima, proprio prima degli omicidi di BB di Los
Angeles, Misora aveva commesso un grande sbaglio, così grande che nemmeno lei riusciva a
crederci- il che l'aveva portata dritta nell'attuale situazione. Questo non è il genere di problemi che
può essere alleviato correndo in giro in moto nel bel mezzo della notte.
 Misora stava seriamente considerando di lasciare l'FBI, cambiando la sua intera vita e tornando in
Giappone. Ovviamente, parte di lei era stufa di tutte le incoerenze che venivano col lavoro, ma oltre
questo c'era la colpa che sentiva per il suo errore, che le gravava sulle spalle come un peso morto.
Anche se non ci fosse stata pressione intorno a lei- non che questa ipotesi fosse remotamente
possibile- Misora avrebbe lei stessa chiesto una pausa.
 O anche le dimissioni.
 Misora lentamente si alzò dal letto, intenta a lavare via il sudore della notte precedente, ma poi si
accorse che il laptop sulla sua scrivania era, per qualche ragione, acceso. Lei non ricordava di
averlo acceso—dopotutto si era appena svegliata. Aveva lei stessa premuto il tasto di accensione la
notte prima? E poi si era addormentata senza ripremerlo? Non ricordava di averlo fatto, ma giacché
lo screen saver era in funzione, non c'era altra spiegazione. Si dovrebbe presumere che se lei avesse
avuto le forze necessarie per accenderlo, avrebbe avuto anche abbastanza energia per svestirsi.
Misora si tolse la giacca e i pantaloni, e sentendosi più leggera scese dal letto, andò ala scrivania e
scosse il mouse. Ciò fu abbastanza per togliere lo screen saver, ma a questo punto Misora si sentì
ancora più confusa. Il programma principale di e-mail era acceso e segnalava un messaggio di
“nuova posta in entrata”. Era possibile che si fosse addormentata col suo computer acceso, ma lo
era anche addormentarsi nel bel mezzo del controllo di una mail? Mentre ancora si stava
domandando a riguardo, cliccò sulla casella di posta in entrata. C'era un nuovo messaggio, da Raye
Penber. Questo era il nome dell'attuale ragazzo di Misora, anche lui agente dell'FBI. Era il più ovvio
esempio di agente il quale aveva una grande opinione di lei (non che questo lo avesse fermato dal
suggerirle di trasferirsi ad un dipartimento meno pericoloso ogni volta che accadeva qualcosa). Dal
momento che il suo congedo era ormai agli sgoccioli, questo sarebbe potuto tranquillamente essere
un messaggio di lavoro, così Misora andò avanti ed aprì il messaggio...

“Naomi Misora-sama
Mi scuso per l'averti contattata in questo modo.

Vorrei chiederti il tuo aiuto nel risolvere un certo caso.
Se desideri aiutarmi, per favore accedi al terzo blocco della terza sessione del server “Funny Dish”,
il 14 Agosto, alle nove del mattino. La linea sarà aperta per esattamente cinque minuti (per favore
irrompi nel firewall da te).

L

PS: Per contattarti, mi sono preso la libertà di prendere in prestito l'indirizzo di un tuo amico.
Questo era il modo più semplice e sicuro di contattarti, perdonami. A prescindere dalla decisione
che prenderai, ho bisogno che tu distrugga questo computer entro ventiquattro ore dalla lettura di
questo messaggio.”

“...”
Quando finì di leggere, Misora rilesse immediatamente l'intera lettera e infine controllò il nome del
mittente ancora una volta.
 L.
 Poteva anche esser sospesa, ma era ancora un Agente dell'FBI, e ovviamente ne riconosceva il
nome—sarebbe stato imperdonabile il contrario. Brevemente considerò l'idea che Raye Penber, o
qualcun altro, le stesse semplicemente giocando uno scherzo, ma trovò difficile da credere che
qualcuno potesse esser stato così audace da firmarsi in quel modo. L non si era mai rivelato in
pubblico o in privato, ma Misora aveva sentito orribili cose riguardo ciò che era successo ai
detectives che avevano provato a farsi passare per L. Era meglio dire che nessuno avrebbe osato
utilizzare il suo nome, neanche per scherzo.
 Quindi.
  “Diamine” brontolò lei, e continuò a farsi la doccia, lavando via la stanchezza della notte
precedente. Asciugò i suoi lunghi capelli neri e bevve una tazza di caffè caldo.
 Ma lei stava semplicemente fingendo di considerare la situazione—in realtà non aveva scelta.
Nessun agente dell'FBI, in particolar modo uno di basso livello, potrebbe mai considerare di
rifiutare una richiesta di L. Ma in questo momento Misora non aveva un'opinione particolarmente
positiva del gran detective L, così dovette fingere di esitare, se se anche solo la faceva sentire
meglio. Se consideri la personalità di Misora, la ragione per questo è chiara. Sembra ovvio che la
ragione per la quale il suo laptop era acceso era che L lo aveva hackato, e lei era più che un po'
depressa per il fatto che avrebbe dovuto distruggere per una ragione a caso il suo computer, che
aveva comprato giusto un mese prima.
 “Non ci baderò... voglio dire, lo farò, ma...”
 Lei non aveva scelta.
 Appena furono le 8.50, Misora si sedette davanti al suo laptop, il quale ora aveva meno di ventitré
ore di vita, e cominciò a seguire le istruzioni di L. Lei non era un hacker esperto, ma le erano state
insegnate le basi come parte del suo addestramento all'FBI.
  Non appena ottenne con successo l'accesso al server, il suo schermo diventò completamente
bianco. Misora fu momentaneamente allarmata, ma poi vide una grande e calligrafica L fluttuare al
centro dello schermo e si rilassò.
 “Naomi Misora,” la voce venne dalle casse del laptop dopo una breve pausa. Era ovviamente una
voce sintetica. Ma questa era la voce riconosciuta come quella di L da ogni dipartimento
investigativo nel mondo. Misora l'aveva sentita parecchie volte in passato—ma questa era la prima
volta che era indirizzata direttamente a lei. Sentì una strana sensazione, come se stesse sentendo il
suo nome alla TV—non che lei avesse mai provato l'esperienza, ma questo è come lei immaginava
sarebbe stato.
 “Sono L.”
 “Ciao,” iniziò a dire Misora, ma realizzò poi quanto inutile fosse. Il suo laptop non aveva un
microfono installato, e non c'era modo per lui di sentirla.
 Quindi, cominciò a scrivere, “Sono Naomi Misora. E' un onore parlarti, L.” Se la connessione
risultava stabilita, allora lui avrebbe ricevuto il messaggio.
 “Naomi Misora, ti suona familiare il caso sugli omicidi di Los Angeles di cui ti sto parlando?”
  L andò dritto al punto, senza dar conto alle sue parole. Presumibilmente poiché lui doveva
completare la comunicazione entro le 9.05, ma queste maniere e questo atteggiamento infastidirono
Misora. Come se fosse dato per scontato che lei volesse cooperare con lui—il che era vero, ma
mettendola in quel modo sembrò non mostrare rispetto per il suo orgoglio. Così Misora si permise
di rispondergli con tono ugualmente sprezzante.
 “Non sono così abile da tenere traccia di tutti i casi di omicidi che avvengono a Los Angeles.”
 “Oh? Io si.”
 Lui rispose al suo sarcasmo con del vanto.
 L continuò, “Mi sto riferendo alla serie di omicidi—la terza vittima è stata trovata ieri. Credo che ci
saranno altre vittime. HNN news chiama il caso col nome “Omicidi Wara Ningyo.”
 “Omicidi Wara Ningyo?”
 Lei non ne aveva sentito parlare. Era in congedo e aveva deliberatamente evitato quel genere di
notizie. Misora aveva vissuto in Giappone fino al diploma di scuola superiore e quindi il termine le
era familiare, ma sentirlo pronunciato in Inglese dava a quelle parole un senso di estraneità.
 “Io desidero risolvere il caso,” disse L. “Ho bisogno di arrestare il killer. Ma il tuo aiuto in questa
situazione è vitale, Naomi Misora.”
 “Perché me?” scrisse lei. Questo però poteva stare a significare sia “Perché hai bisogno del mio
aiuto?” che “Perché io dovrei aiutarti?” ma L, senza un attimo di esitazione, considerò il primo
significato. Il sarcasmo sembrò sparire dalle sue parole.
 “Naturalmente, perché tu sei un'abile investigatrice, Naomi Misora.”
 “Io sono in congedo...”
 “Lo so. Non lo trovi opportuno?”
 Tre vittime, aveva detto.
 Ovviamente, dipendeva dalle vittime, ma da quanto L le aveva detto, questo caso non era ancora
arrivato ai livelli necessari per richiedere l'intervento dell'FBI. Lei voleva semplicemente presumere
che questo era il motivo per cui lui si era avvicinato a lei invece di andare dal direttore dell'FBI, ma
il tutto avvenne troppo improvvisamente e non le fu dato tempo di pensare le cose come stavano.
Ma ce n'era stato abbastanza di tempo per immaginare perché L si sarebbe voluto coinvolgere in un
caso troppo piccolo per arrivare all'FBI. Ad ogni modo immaginava che lui non le avrebbe risposto
a questa domanda attraverso il computer.
 Lei guardò il suo orologio.
 Aveva ancora un minuto.
 “Ok, ti aiuterò in qualunque modo mi sia possibile,” scrisse Misora.
 L rispose istantaneamente, “Grazie, sapevo che avresti accettato.”
 Le sue parole non suonarono però molto grate.
 Ma forse la colpa poteva essere addotta alla natura artificiale della sua voce.
 “Lasciami spiegare come ti contatterò in futuro. Non abbiamo tempo, sarò breve. Allora...”


Per primo, lei dovette esser messa a conoscenza dei dettagli di base del Los Angeles BB Murder
Cases. Il 31 Luglio2002, nella stanza da letto di una piccola casa in Hollywood's Insist Street, un
uomo chiamato Believe Bridesmaid era stato ucciso. Lui viveva da solo, lavorava come scrittore
free-lance. Aveva scritto dozzine di articoli per dozzine di riviste sotto differenti nomi ed era
relativamente ben conosciuto nel settore—anche se ciò non significa esattamente nulla. Era stato
strangolato. Era stato prima privato di sensi con una qualche sorta di droga e poi strangolato da
dietro con una specie di stringa. Non vi erano segni di colluttazione—tutto considerato, un crimine
eseguito in maniera pulita. Il secondo omicidio avvenne quattro giorni dopo, il 4 Agosto 2002.
Questa volta era avvenuto in centro, in un appartamento sulla Third Avenue, e la vittima era una
donna chiamata Quarter Queen. Questa volta la vittima era stata picchiata fino alla morte, il suo
cranio era stato incavato sulla fronte da qualcosa di lungo e duro. Ancora una volta, la vittima era
sembrata esser stata prima drogata, resa poi inconscia al momento della morte. Il motivo per cui si
era convinti che quei due omicidi erano stati commessi dallo stesso killer... beh, chiunque avesse
vinto le scene del crimine avrebbe immediatamente notato il collegamento.
 C'erano delle bambole voodoo di paglia inchiodate ai muri in entrambi i posti. Quelle bambole
erano specificamente conosciute come Wara Ningyo.
 Quattro di esse a Insist Street.
 Tre sulla Third Avenue.
 Inchiodate ai muri.
 Le Wara Ningyo erano state nascoste nelle notizie, poiché a parlarne apertamente c'era il rischio
che qualcuno ne imitasse lo stile in un eventuale crimine, ma molti altri dettagli furono messi
insieme così bene, da portare la polizia a iniziare a considerare il caso come una serie di omicidi.
Ma se così fosse, rimaneva in sospeso un forte dubbio—non c'era assolutamente alcun
collegamento tra Believe Bridesmaid e Quarter Queen. Nessuno dei due aveva il numero dell'altro
nel proprio cellulare, nessuno di loro aveva il biglietto da visita dell'altro nel proprio portafogli, e
inoltre, Quarter Queen non possedeva né un cellulare né un biglietto da visita—lei era una ragazza
di tredici anni. Che connessione poteva mai avere con uno scrittore free-lance quarantaquattrenne?
Se c'era una connessione, probabilmente riguardava la madre della ragazza, la quale era fuori città
quando l'omicidio è avvenuto, ma data la differenza dei quartieri e la diversa situazione tra i due,
era ugualmente difficile vederci una connessione significante. Per usare un termine da romanzi
gialli vecchio stile, c'era un collegamento mancante—loro non riuscivano a trovare una qualunque
connessione tra le vittime. L'investigazione naturalmente si concentrò su questo, ma nove giorni
dopo (da quando i media avevano cominciato a chiamarli Gli Omicidi di Wara Ningyo) il 13 Agosto
2002, avvenne il terzo omicidio.
 C'erano due Wara Ningyo sul muro.
 C'era una bambola in meno ogni omicidio.
 Il terzo omicidio avvenne nella zona ovest di L.A., in una cittadina vicino la metropolitana di Glass
Station, e il nome della vittima era Backyard Bottomslash. Questa vittima era un'altra donna—
ventisei anni, una via di mezzo tra la prima e la seconda vittima—ed era un'impiegata bancaria.
Ancora una volta non c'erano connessioni con Believe Bridesmaid o Quarter Queen dopo tutto. Era
anche improbabile che loro si fossero incontrati in una qualsiasi altra strada. Lei era morta
dissanguata—un'emorragia massiva. Strangolamento, pestaggio e infine accoltellamento—ogni
volta un metodo di uccidere differente, dando l'innaturale impressione che stesse cercando qualcosa
di nuovo con ogni uccisione. E non lasciava indizi utili su ogni scena del crimine. L'unica altra cosa
su cui investigare era il collegamento fra loro, ma dal momento che non fu trovato—il che era molto
strano per omicidi del genere—il terzo omicidio lasciò la polizia in completo stallo. Il killer era
stato di gran lunga migliore di quanto lo fosse stata la polizia. Non ho intenzione di elogiare
Beyond Birthday, ma in questo caso devo accreditargli il merito che gli si deve.
 Oh, giusto—in più alle Wara Ningyo, c'era un'ulteriore similitudine tra le scene—essere erano tutte
a porte chiuse. Proprio come un vecchio romanzo del mistero. I detectives che hanno investigato sul
caso non hanno dato peso a questo particolare aspetto del caso...ma quando Naomi Misora ricevette
da L il file sul caso, questa parola fu la prima cosa che attirò la sua attenzione.
 Quando Misora cominciò a investigare sul caso—non come agente dell'FBI, ma individualmente
sotto la supervisione di L—fu il giorno dopo la richiesta di L, il 15 Agosto. Era fuori servizio,
quindi il suo distintivo e la pistola le erano stati portati via, lasciandola senza più diritti o armi di
qualsiasi altro cittadino.
 Me non dava molta importanza alla cosa—Misora non era mai stata il tipo di agente che spargeva
la sua autorità in giro. Lei veniva in disparte, e la sua condizione mentale era leggermente instabile,
quindi non era nelle migliori condizioni per affrontare il caso, ma in quel senso il suo stato
emozionale era simile a quello di L. In altre parole lei non era brava a lavorare in gruppo, le sue
abilità erano più brillanti quando fuggiva ai vincoli dell'organizzazione e lavorava da sé—il che
potrebbe spiegare perché ha avuto un pizzico di risentimento nei suoi sentimenti verso L.
 Ma il 15 Agosto, passato mezzogiorno, Naomi Misora era sulla Hollywood's Insist Street, la scena
del primo omicidio. Cercando per la casa, la quale sembrava un tantino grande per un uomo che
viveva da solo, Misora scavò nella sua borsa , tirò fuori il cellulare, e digitò il numero che le era
stato dato. Le era stato detto che era cinque volte criptato e completamente sicuro. Non solo sicuro
per L, ma ance sicuro per la Misora fuori servizio.
 “L, ho raggiunto la scena del crimine.”
 “Bene,” disse la voce artificiale, come se stesse aspettando qualcosa da lei. Misora brevemente
immaginò dove fosse L, in che genere di ambiente lui si trovasse per le sue investigazioni, ma
velocemente realizzò che non avrebbe fatto alcuna differenza.
 “Cosa dovrei fare?”
 “Naomi Misora, sei dentro o fuori dall'edificio?”
 “Fuori. Sono giunta alla scena del crimine ma non sono ancora entrata.”
 “Allora per favore entra. Dovrebbe essere aperto. Ho predisposto la situazione.”
 “Grazie.”
 Ben preparato.
 Strinse i denti, resistendo al bisogno di dire qualcosa di sarcastico. Lei normalmente considerava
che a livello di premeditazione L meritasse un certo rispetto, ma trovava difficile che qualcuno fosse
così accuratamente preparato.
 Lei aprì la porta ed entrò in casa. La vittime era stata uccisa nella sua camera da letto e Misora era
stata coinvolta in un tale numero di investigazioni con l'FBI da riuscire a indovinare facilmente
dove si trovasse quella stanza, solo guardando dall'esterno. Una casa come quella di solito aveva la
camera da letto al primo piano, così lei si mosse di conseguenza. Erano passate due settimane
dall'omicidio, ma il posto era stato mantenuto ovviamente pulito. Non c'era nemmeno un granello di
polvere.
 “Ma, L...”
 “Cosa?”
  “Secondo i dati che ho ricevuto ieri—non che non sia evidente, ma la polizia non aveva già
esaminato la scena?”
 “Si.”
 “Io non sono certa di come tu abbia fatto, ma hai già le relazioni della polizia a riguardo.”
 “Si.”
 “...”
 Non era stato molto d'aiuto.
 “Quindi non c'è motivo che io sia qui?”
 “No,” disse L. “Mi aspetto che tu sia in grado di trovare ciò che la polizia non è riuscita a trovare.”
 “Bene... è abbastanza chiaro.”
  O almeno un po' ovvio.
  Infondo non aveva spiegato niente.
 “Dicono che dovresti visitare la scena del crimine un centinaio di volte, così che sia praticamente
inutile. E' passato un po' di tempo, quindi è possibile che qualcosa sia venuto a galla. Naomi
Misora, la prima cosa che noi dobbiamo pensare riguardo questo caso è la connessione tra le
vittime. Cosa collega Believe Bridesmaid, Quarter Queen, e la nuova vittima, Backyard
Bottomslash? O non c'è connessione e quegli omicidi sono completamente a caso? Ma anche se
fossero a caso, ci deve essere qualcosa di logico per il quale il killer ha scelto le sue vittime. Ciò che
ti sto chiedendo, Naomi Misora, è di trovare questo collegamento mancante.”
 “Capisco...”
 Non era vero, però lei aveva cominciato a capire che discuterne con L non lo avrebbe fermato
dall'essere evasivo e dirle cosa lei voleva sapere al momento, così lei decise di non fare troppe
domande. Oltretutto, lei aveva trovato la camera da letto. La porta era aperta verso l'interno e, al
momento del primo sopralluogo della polizia, aveva la serratura bloccata.
 Una stanza chiusa.
Anche le scene del secondo e del terzo crimine avevano la serratura chiusa... era quello il
collegamento? No, c'erano più informazioni in quel file. La polizia lo aveva già notificato. L
cercava qualcosa di più.
 Non era una stanza molto grande, ma non c'erano molti mobili, così da non avvertire angustia.
C'era un gran letto nel centro dello spazio, ma il solo altro mobile presente era una libreria. Quegli
scaffali erano principalmente riempiti con libri di fai da tè, con differenti attività per il tempo, libero
e famosi fumetti giapponesi, suggerendo che Believe Bridesmaid usava questa stanza
esclusivamente per rilassarsi. Sembrava essere il tipo che separa meticolosamente il lavoro dalla
vita privata—un tipo insolito da trovare tra gli scrittori free-lance. Presumibilmente c'era un qualche
tipo di studio al secondo piano, pensò Misora, osservando distrattamente il soffitto. Sarebbe andata
a controllare lì dopo.
 “Ad ogni modo, Naomi Misora. Cosa ne pensi del colpevole degli omicidi? Mi piacerebbe sentire il
tuo personale pensiero a riguardo.”
 “Io dubito che il mio pensiero possa esserti utile in qualche modo, L...”
 “Tutti i pensieri sono utili.”
 “...”
 Oh?
 Misora pensò per un momento.
 “E' anormale,” rispose lei, senza ponderare la scelta delle parole, dando semplicemente ascolto alla
sua mente. Questa era la principale impressione che aveva avuto il giorno prima, leggendo il file.
“Non solo perché lui ha ucciso tre persone, ma...ogni azione che ha compiuto portava a
quell'impressione. E non provava a nasconderlo.”
 “Ad esempio?”
 “Ad esempio... le impronte digitali. Non è stata trovata una singola impronta in nessuna scena del
crimine. Sono state pulite completamente.”
 “Vero... ma Naomi Misora, sicuramente il non lasciare impronte digitali è la più basilare delle
tecniche criminali.”
 “Non in questa situazione,” disse Misora, infastidita—sapeva che L capiva a cosa voleva arrivare
ed era sicura che stesse testando le sue abilità, ma in nessun modo l'avrebbe detto. Un test per
vedere se lei era in grado di essere utile sulla scena del crimine. “Se tu non volessi lasciare impronte
digitali, la maggior parte delle persone indosserebbe dei guanti—oppure, pulirebbero ciò che ha
toccato. Ma questo tizio...apparentemente ha ripulito ogni impronta nella casa. In tutte e tre le
scene. Inizialmente ho immaginato che se fosse andato a casa della vittima più volte, non avrebbe
avuto idea di cose aveva toccato e cosa no, ma una volta letto che lui ha svitato le lampadine e
pulito le prese, diventa una storia completamente diversa. In che altro modo puoi definirlo, se non
anormale?”
 “Sono d'accordo.”
 “...”
 Lo era, ora?
 “Quindi, L, tornando a ciò che stavo dicendo prima, se lui ha preso precauzioni così estreme, poi
dubito che sarei in grado di trovare qualcosa di nuovo qui. E' una flebile speranza nel migliore dei
casi. Qualcuno come lui non commetterebbe un errore.”
 Un errore.
 Come quello che lei ha fatto lo scorso mese.
  “Normalmente questo genere di investigazioni comincia trovando l'errore del criminale, e poi
riempendo il puzzle da quel punto, ma in questo caso, dubito che noi troveremo qualcosa di simile.”
 “No, io non credo lo troveremo,” disse L. “Ma che ne pensi se non fosse un errore?”
 “Se non fosse un errore?”
  “Sì. Qualcosa di deliberatamente lasciato alle spalle. E se i detectives della polizia hanno
semplicemente fallito nel notarlo...allora noi potremmo avere una chance.”
 “...”
 Lasciare deliberatamente indizi? Era mai successo? Non nel normale scorrere degli eventi, no—
perché qualcuno dovrebbe lasciarsi dietro qualcosa che potrebbe essere utilizzato contro di lui? O
aspetta. Ora che l'ha menzionato, loro hanno già riscontrato due esempi di un comportamento
simile. Uno erano le Wara Ningyo inchiodate al muro e l'altro erano le serrature chiuse, creando una
stanza bloccata. Quelli non erano errori, ma erano tracce chiaramente lasciate indietro dal killer.
Specialmente quest'ultimo. Esattamente la cosa alla quale Misora era stata più interessata—stanze
chiuse che di solito venivano sempre create quando il killer cercava di far sembrare la cosa come un
suicidio. Ma la prima vittima era stata strangolata alle spalle, la seconda era stata picchiata a morte
con un arma che non è stata trovata sulla scena e la terza era stata pugnalata con, ancora una volta,
un'arma non lasciata sulla scena...nessuna di queste poteva mai essere una situazione che indicasse
dei suicidi. Il che significa che non c'era nulla da guadagnare nel creare delle stanze chiuse. Non era
un errore, ma era innaturale.
 Lo stesso valeva per le Wara Ningyo.
 Lei non aveva idea di cosa significassero.
  Da quando le Wara Ningyo erano utilizzate per maledizioni in Giappone, c'erano persone che
teorizzavano selvaggiamente che il killer fosse Giapponese, o qualcuno con un radicato rancore
contro i Giapponesi, ma dal momento che quelle Wara Ningyo erano una varietà molto economica
che poteva facilmente essere acquistata in ogni negozio di giocattoli (per circa tre dollari) nessuna
teoria era stata messa in evidenza.
 Misora chiuse la porta dietro di sé e quando la serratura fu all'altezza della sua vita, distrattamente
lo girò e si chiuse all'interno. Poi scrutò ogni posizione nella quale le bambole erano state
inchiodate ai muri.
 Ce n'erano quattro.
 Una su ognuno dei quattro muri della stanza quadrata. Ovviamente, erano state portate via dalla
polizia come prova importante e non erano più lì. Era abbastanza facile dire dove si trovavano, dal
momento che c'erano dei buchi nei muri. Misora tirò fuori sei foto dalla borsa. Una di ognuno dei
quattro muri. Una che mostrava la vittima, Believe Bridesmaid, disteso con la schiena sul letto.
Questa foto mostrava chiaramente i segni della corda intorno al suo collo.
 E infine l'ultima foto.
 Questa non era della scena, ma un'inquadratura del petto nudo di Believe Bridesmaid, presa durante
l'autopsia. C'era un gran numero di tagli su di esso, i quali sembravano essere intagliati nella sua
carne con un coltello. Non erano profondi, ma andavano in tutte le direzioni. Secondo la relazione
erano stati fatti dopo la morte della vittima.
 “Generalmente parlando, quando i killer si impegna in questa sorta di inspiegabile deturpazione del
corpo, significa che hanno un profondo rancore nei confronti della vittima...per uno scrittore free-
lance il quale prenderebbe un qualsiasi lavoro, non sarei sorpreso se avesse un po' di nemici. Lui ha
trattato molte riviste di gossip...”
 “Ma Naomi Misora, ciò non spiega la connessione con il secondo e il terzo omicidio. Entrambi gli
altri corpi erano anch'essi danneggiati in un modo che non ha dirette connessioni alla causa della
morte—infatti, il danno sembra essersi intensificato con ogni omicidio.”
 “E' possibile che Bridesmaid fosse il solo per il quale provasse rancore e gli altri due omicidi erano
designati a mascherare questo. O forse non era Bridesmaid, ma uno degli altri due...o due dei tre, e
il terzo era un camuffamento. La distruzione potrebbe man mano aumentare poiché parte del
camuffamento, o...”
 “Tu credi che il killer stia solo fingendo di uccidere indiscriminatamente?”
  “No. Questa è solo un'ipotesi che prendo in considerazione. Questa idea spiegherebbe le Wara
Ningyo. Voglio dire, forse lui le ha deliberatamente lasciate lì per provare che tutti e tre erano stati
uccisi dallo stesso uomo—e le porte bloccate potrebbero essere per qualche ragione.”
 In quel caso lo spostarsi da Hollywood al centro città, e poi a ovest, potrebbe esser visto come un
mezzo per confondere le investigazioni. Più sono le persone connesse al caso, più diventa caotica
l'investigazione...e la scelta di una giovane ragazza come seconda vittima potrebbe esser stata fatta
deliberatamente per farlo sembrare uno psicopatico.
 “Ammettendo che sia anormale...beh, già l'idea di fare tutto ciò è abbastanza anormale,” disse L.
Misora fu sorpresa di sentirgli esprimere sentimenti umani. L'emozione che lei sentì era molto
simile all'essere impressionata e rapidamente riportò la conversazione sull'argomento—per coprire
la propria reazione, se non per nasconderla.
 “Così, L, io mi sento ridicola a provare di immaginare una connessione tra le vittime. Penso che la
polizia stia facendo un buon lavoro e...francamente, esaminare chiunque conoscesse ognuno di loro
sembrerebbe più utile. Voglio dire, la terza vittima, Backyard Bottomslash...lei doveva esser
coinvolta in ogni genere di affare con la banca.”
 “Ma Naomi Misora,” L la interruppe. “Questo non è il momento per inutili riflessioni. Credo che in
un futuro non molto lontano ci sarà un quarto omicidio.”
 “Mmm...”
 Aveva detto qualcosa di simile il giorno prima. Che ci sarebbero state più vittime. Ma su cosa si è
basato? Con il killer ancora lontano, era un'ovvia possibilità, ma sembrava quasi come se gli
omicidi fossero finiti al terzo. Tutto dipende dal capriccio del killer—come investigatore lei trovava
difficile stabilire una probabilità più alta del cinquanta-e-cinquanta.
 “Il numero di Wara Ningyo,” disse L. “Quattro dove sei tu, tre nel centro città con la seconda
vittima, e due alla terza scena, a ovest di L.A.—una in meno ad ogni scena del crimine.”
 “Sì. E con ciò?”
 “Il numero di bambole decresce di uno in uno.”
 “...”
 Lei l'avrebbe dovuto supporre. Infatti, ha semplicemente contato a ritroso da quattro a due, e basta.
Anche se la teoria di Misora era giusta, e lui stava uccidendo indiscriminatamente per camuffare la
sua vera vittima, più sarebbero state le vittime, più il piano sarebbe stato efficace. Di certo, ogni
nuovo omicidio era un rischio in più, ma il tornaconto probabilmente ne giustificava la scelta.
Francamente non c'era modo di dire se il killer aveva considerato gli omicidi come un rischio—
c'erano certamente assassini che consideravano l'omicidio stesso come un profitto esauriente. Ed era
anormale pretendere di essere anormale...
 “Così, L...tu credi che ci saranno altri due omicidi?”
 “C'è più del novanta percento di possibilità,” disse lui. “Direi cento, ma c'è una piccola possibilità
che qualcosa accada al killer, impedendogli di continuare. Quindi direi novantadue percento. Ma
Misora, se dovesse accadere qualcosa, non saranno più due, ma solo uno. C'è solo il trenta percento
di possibilità che avvenga un quinto omicidio.”
 “Trenta percento?”
 Quasi una goccia.
  “Perché? Ci sono ancora due Wara Ningyo...e se lui le sta usando per rappresentare le sue
vittime...”
 “Ma in quel caso, lui non sarebbe in grado di lasciare una Wara Ningyo alla quinta scena del
crimine. Lui passerà da due a una quando ucciderà la quarta vittima. Quella bambola renderà ovvio
che quello sarà il lavoro dello stesso killer, ma...”
 “Oh! Capisco,” disse Misora, rabbrividendo per propria stupidità. Ovviamente, qualunque fosse il
movente del killer, lasciare una Wara Ningyo alla scena del crimine faceva parte delle regole. Lui
difficilmente avrebbe ucciso una quinta vittima quando il numero delle bambole avrebbe raggiunto
lo zero.
 “C'è un trenta percento di possibilità che il killer non pensi a questa eventualità, ma la cosa è molto
incerta. Dopotutto lui ha ripulito le prese delle lampadine...”
 “Così ci saranno solo quattro vittime in totale. La prossima è l'ultima.”
 “No. La terza era l'ultima,” disse L con fermezza. Nonostante fosse una voce artificiale. “Non ce ne
sarà un'altra. Non con me coinvolto.”
 “...”
 Fiducia?
 O presunzione?
 Nessuna delle due, era qualcosa alla quale Misora aveva dato particolare. Le ultime due settimane
in particolare.
Cosa ne era stato della fiducia?
 Cosa ne era stato dell'orgoglio?
 Misora non lo sapeva più.
 “Ma io ho bisogno del tuo aiuto, Naomi Misora. Mi aspetto grandi cose dalla tua investigazione.”
 “Davvero?”
 “Sì. Per favore, tieni gelido il tuo cuore mentre lavori. Nelle mie esperienze, un caso come questo
richiede una mente che non si lasci scuotere da nulla. Comportati come se tu stessi giocando a
scacchi sul ghiaccio.”
 “...”
 Quello non era chiamato curling?
 “L, tu lo sai che sono in congedo?
  “Sì. E' per questo che ho chiesto il tuo aiuto. Per questo caso, ho bisogno di una persona
individualmente abile che possa lavorare da sola.”
 “Quindi io immagino che tu conosca anche perché sono in congedo?”
 “No,” disse lui, con lo stupore di Misora. “Non lo so.”
 “Non hai controllato?”
 “Non mi interessava. Tu sei abile ed eri al momento disponibile e questo era tutto ciò che mi
importava—a meno che non ci sia qualcosa che dovrei sapere? In quel caso potrei trovarlo in un
minuto.”
 “No...” disse lei, facendo una smorfia.
 Sentì come se l'intero mondo conoscesse il suo errore, ma neanche il detective più grande del
mondo lo sapeva. E aveva descritto il congedo/sospensione di Misora, come fosse solamente un
“renderla disponibile”. Non aveva mai pensato di immaginarlo, ma le sembrò come se L avesse il
senso dello humor.
 “Okay, L, se vogliamo fermare il quarto omicidio, dovremmo cominciare. Cosa dovrei fare per
primo?”
 “Cosa sai fare?”
 “Io so fare ciò che so fare,” disse Misora. “So di averlo già chiesto, ma se sto indagando sulla scena
ancora una volta...cercando qualcosa che lui ha lasciato al di fuori delle Wara Ningyo...cosa sto
esattamente cercando?”
 “Ogni genere di messaggio.”
 “Messaggio?”
 “Sì. Questo non c'era scritto nei dati che ti ho fornito, ma nove giorni prima del 31 Luglio, prima
del primo omicidio, il 22 Luglio, il LAPD1 ricevette una lettera.”
 “Una lettera?”
 Dove voleva arrivare?
 Il LAPD...?
 “Connessa al caso?”
 “Al momento, nessuno dei detectives coinvolti ha trovato una connessione. Non so per certo se
effettivamente ce ne sia una, ma credo di sì.”
 “Che percentuale?”
 “Ottanta percento.”
 Risposta istantanea.
 “Il mittente è sconosciuto—era stato usato un sistema di inoltro nella spedizione e non c'è modo di
dire da dove provenga. Dentro la busta c'era un singolo pezzo di carta con su scritto un cruciverba.”
 “Parole crociate? Humh...”
 “Non essere sbrigativa. Era un enigma molto difficile, e nessuno ha saputo risolverlo. Ovviamente,
noi possiamo anche considerare che nessuno si sia applicato sul serio, ma sembra ragionevole
ipotizzare che parecchi poliziotti che hanno lavorato assieme non sono stati in grado di risolverlo.”
 “Capisco. E quindi?”
 “Forse avranno deciso che l'enigma era solo uno scherzo ed è stato messo da parte....ma la mia rete

1 Los Angeles Police Department, dall'inglese “Dipartimento di Polizia di Los Angeles”
di raccolta di informazioni ha ottenuto una copia attraverso altri canali ieri.”
 “Ieri...”
  Così era per questo che non si trovava nel file. Anche quando Misora si stava preparando per
l'investigazione, L stava proseguendo nel caso da un'angolazione differente.
 “Io l'ho risolto,” disse L.
 Apparentemente quell'ipotesi riguardo la difficoltà dell'enigma era stata preventiva al vanto. Lui
doveva averci impiegato parecchie energie, pensò Misora. Non che ne stesse per parlare.
 “Se non erro, allora la risposta all'enigma è il luogo in cui ti trovi—l'indirizzo del primo omicidio.”
 “221 Insist St., Hollywood? Dove io mi trovo ora? Ma ciò significa...che...”
 “Esattamente. Lui aveva detto loro che stava per commettere quegli omicidi. Ma dal momento che
l'enigma era così difficile che nessuno poteva risolverlo, non c'era una realistica possibilità che
servisse a quello scopo...”
  “Il LAPD ha ricevuto altre lettere come quella? Indicando l'indirizzo per il secondo e il terzo
omicidio?”
 “No. Ho controllato l'intero stato della California, proprio per esserne certo. Non ho scoperto altre
lettere o e-mail simili. Credo che continuerò a controllare, ma...”
  “Quindi potrebbe essere semplicemente una coincidenza? No, è impossibile. Se lui ha scritto
l'indirizzo esattamente com'è, deve essere così...ma perché nove giorni prima?”
 “Anche il tempo tra il secondo e il terzo omicidio è stato di nove giorni. Dal 4 Agosto al 13 Agosto.
E' possibile che al killer piaccia il numero nove.”
 “Ma ci sono solo quattro giorni tra il primo e il secondo omicidio...semplice casualità?”
  “Un'interpretazione ragionevole. Ma sembra che valga la pena ricordare il lasso di tempo che
intercorre. Nove giorni, quattro giorni, nove giorni. In entrambi i casi, il killer è il tipo che
preavvisa le proprie azioni alla polizia. Anche se lui stava solo fingendo di essere quel tipo di killer,
rimane comunque un'ottima possibilità che ci sia qualche tipo di messaggio nella stanza, qualcosa al
di fuori delle Wara Ningyo.”
 “Hmm...quindi...”
 Qualcosa di deliberato.
  Un messaggio più difficile da comprendere che le Wara Ningyo...qualcosa come un difficile
enigma di parole crociate. Misora si sentì come se cominciasse finalmente a capire perché L aveva
bisogno del suo aiuto. Non c'era modo che un detective da salotto fosse in grado di trovare qualcosa
del genere da sé. Devi vedere la scena con i tuoi occhi, essere in grado di raggiungere e toccare le
cose...e ciò richiede la qualità oltre la quantità. Qualcuno che possa osservare la scena dalla propria
prospettiva, con il proprio modo di pensare...
 Ma pensò anche che ci stesse mettendo troppo di suo. Se doveva essere gli occhi di L...allora era
troppo da gestire per un ordinario agente dell'FBI.
 “Qualcosa che non va, Naomi Misora?”
 “No...non pensarci.”
 “Okay. Al momento, interrompiamo la comunicazione. Ho molte cose che mi aspettano.”
 “Certamente.”
  Questo era L, lui stava indubitabilmente risolvendo molti altri casi tutti insieme. Casi in tutto il
mondo. Per lui, questo caso era solo uno delle tante investigazioni parallele. In che altro modo
poteva mantenere la propria reputazione di detective migliore del mondo?
 Il più grande detective del secolo, L.
 Il detective senza clienti.
  “Mi aspetto di sentire buone notizie da te. La prossima volta che mi chiami, per favore usa il
numero sulla quinta linea, Naomi Misora.” disse L, e agganciò.
  Misora chiuse il telefono e lo mise nella borsa. Poi si mosse verso la scrivania per cominciare
l'investigazione. Non c'era nulla nella stanza da letto se non il letto e la scrivania, quindi non c'era
nient'altro da investigare.
 “Non tanto quanto il killer, ma sembra che anche Believe Bridesmaid fosse stato ragionevolmente
ossessivo...”
I libri erano incastrati ermeticamente negli scaffali senza eccesso di spazio. Misora fece un rapido
conto—cinquantasette volumi. Provò a prenderne uno a caso, ma ciò le risultò piuttosto più difficile
da fare. Il suo dito indice da solo si rivelò insufficiente e dovette utilizzare il suo pollice e il
principio della leva per tirarlo fuori. Ne sfogliò le pagine, ben consapevole che ciò era inutile. Stava
semplicemente tenendo le sue mani impegnate mentre provava a immaginare cosa fare. Sarebbe
stato piacevole e semplice se ci fosse stato un messaggio nascosto tra le pagine del libro, ma era
troppo da sperare. Secondo i files, come la presa della lampadina, ogni pagina di ogni libro era stata
pulita, rimuovendo tutte le impronte digitali—suggerendo non solo che il killer era estremamente
meticoloso, ma che la polizia ha infatti controllato tutti i libri. Si potrebbe presumere che non ci
siano messaggi.
 O il messaggio è stato creato in maniera tale che la polizia non lo notasse...qualcosa che sembri
come un semplice segnalibro, ma che serbi in sé un codice nascosto...ma dopo aver sfogliato altri
libri, scartò questa ipotesi. Quei libri non avevano segnalibri. Believe Bridesmaid non sembrava il
tipo da segnalibri. Molti lettori pignoli detestavano le lievi curve che i segnalibri potevano lasciare
nelle pagine.
  ...Il che significa che anche il più fastidioso dei killer non si sognerebbe mai di piazzare un
qualsiasi oggetto in un libro.
 Misora si spostò dagli scaffali. Guardò in basso verso il letto, ma sembrò che lì ci fosse ancora
meno da investigare. Non c'era nulla da fare se non tirare via le fodere e guardare sotto il materasso.
E lei non aveva avuto nemmeno bisogno di guardare i file per sapere che la polizia lo aveva già
fatto. Sembrava virtualmente impossibile nascondere in un letto un messaggio che la polizia non
avrebbe notato.
  “Sotto il tappeto...dietro la tappezzeria...no, no, perché dovrebbe nascondere il messaggio? Lui
vuole che sia trovato. Non è un messaggio se non viene trovato. Lui ha mandato l'enigma di parole
crociate alla polizia...molto egoistico. Lui vuole che l'enigma sia difficile...per provare che noi
siamo stupidi.”
 Lui non stava cercando di batterli in astuzia.
 Lui voleva beffarli.
 “'Tu sei sotto di me,' 'Tu non puoi mai sconfiggermi,'—questo è ciò che diceva il messaggio. Il che
significa...che non sta cercando di far andare tutto per il verso giusto e evitare di essere catturato,
cerca qualcosa oltre il suo obbiettivo...o prendersi gioco di noi è il suo scopo? Ma chi 'noi'? La
polizia? Il LAPD? La società? Gli U.S.A.? Il mondo? No... l'obbiettivo deve essere più
piccolo...Qualcosa di più personale. Così questo messaggio...o qualcosa come un messaggio...Deve
essercene uno da qualche parte in questa stanza...o, aspetta...”
 “Ci dev'essere...” era sbagliato.
 Forse non c'era.
 “Qualcosa che sarebbe dovuto esserci, ma che non c'è...qualcosa di mancante, che prima era qui...le
Wara Ningyo? No, quelle erano un simbolo per le vittime, non un messaggio...la stanza da letto...oh,
giusto! L'inquilino! L'abitante della stanza non è qui.”
 Qualcosa di mancante, che non è più qui.
 Come il proprietario della stanza, Believe Bridesmaid.
  Misora prese di nuovo le fotografie e guardò attentamente le due fotografie del corpo di
Bridesmaid—una scattata sulla scena del crimine, e l'altra scattata durante l'autopsia. Se il killer ha
lasciato un messaggio sul corpo, questo ovviamente non era il segno della corda, ma i tagli sul suo
petto. Come Misora aveva detto ad L, normalmente questi sarebbero stati considerati come il segno
di una vendetta personale, ma ora che ci pensava, non erano naturali. Nella foto sulla scena del
crimine, il corpo era poggiato con la schiena, indossando una T-shirt che aveva poche tracce di
sangue su di essa...ma la T-shirt stessa non era danneggiata. Il che significa che il killer dopo averlo
ucciso, gli ha tolto la T-shirt, ha fatto i tagli con un coltello e poi gli ha rimesso la T-shirt. Se fosse
stato semplice rancore, lui avrebbe semplicemente tagliato attraverso il tessuto. C'era una ragione
per la quale non aveva tagliato la T-shirt? Ma sembrava non gli importasse se si sporcava di
sangue...e la T-shirt apparteneva certamente alla vittima. Era quella con la quale dormiva sempre...
“Se tu...li guardi attentamente...quei segni...sembrano delle lettere...una sorta di...”
 Devi roteare molto l'immagine, pensò.
  “V...V...I? No, M...un'altra V...X? D...e quelle sono tre I in riga...L? Sembrerebbe una
L...hmm...sento come se la stessi forzando...”
 Lo diventa solo se la cerchi. Non erano come i Kanji o gli Hangul—lettere dell'alfabeto costituite
da semplici linee e curve, e ogni altro segno a caso, che con un pennarello o un coltello potrebbero
sembrare come un qualcosa.
 “In genere preferisco vedere cosa pensano i detective in carica, le persone effettivamente coinvolte
nel caso...ma al momento non ho il distintivo, quindi è fuori questione. Certo, L probabilmente si
occuperebbe di questo genere di cose per me.”
  Misora cominciava a riconoscere quanto fosse dura lavorare da soli, senza il supporto
dell'organizzazione. Lei s'è sempre sentita fuori posto nel FBI, ma solo ora realizzava quanti
vantaggi prendeva dalle risorse che le venivano offerte.
 “Suppongo che dovrei controllare nelle altre stanze...sembra piuttosto inutile. Ma se lui ha pulito
tutte le impronte dalla casa...” mormorò lei, e si voltò per lasciare la stanza.
 Ma poi si rese conto che c'era un posto che non aveva ancora controllato. Sotto il letto. Abbastanza
facile da controllare, e molto più probabile che sotto il tappeto o dietro la tappezzeria—sembrò
abbastanza improbabile che avesse mancato un posto del genere, ma sembrava valesse la pena
strisciare lì sotto, giusto per esserne sicuri. Poteva esserci qualcosa di nuovo che lei poteva vedere
da lì sotto. Per questa ragione, Misora si accovacciò in basso verso il letto...
 “...?!”
 Una mano si allungo da lì sotto.
  Misora balzò indietro istantaneamente, trattenendo l'aumento delle sue emozioni che questa
improvvisa serie di eventi aveva mescolato, e tirò su i pugni. Non aveva una pistola con sé—non
perché era sospesa, ma semplicemente perché non era solita portarsene una in giro. Senza pistola,
non aveva un grilletto da premere.
 “Cosa...no, chi sei tu?” ruggì lei, cercando di usare un tono intimidatorio. Ma la mano fu raggiunta
da una seconda mano, come le la sua voce fosse solo il vento che soffiava, e un corpo ne seguì. Un
uomo strisciò fuori da sotto il letto.
 Da quanto tempo...lui era lì...?
 E' stato sotto il letto tutto questo tempo?
 L'aveva sentita parlare con L?
 Tutto questo genere di domante passò per la mente di Misora.
 “Rispondimi” Chi sei tu?!”
 Lei mise una mano nella giacca, fingendo di avere una pistola. L'uomo alzò la testa.
 E lentamente si alzò.
 Intensi capelli neri.
 Una semplice maglia, dei jeans scoloriti.
 Era un ragazzo, con delle linee sotto i suoi ampi, sporgenti occhi.
 Magro e apparentemente abbastanza alto, ma la sua schiena era curva, portando il suo sguardo più
in giù di quello di Misora, così che sembrava guardarla dal basso.
 “Piacere di conoscerti,” disse lui, completamente imperturbato. Si inchinò ancora più in basso. “Per
favore, chiamami Ryuzaki.”
L aveva guadagnato un certo grado di ostilità dagli altri detectives, e quelli gelosi lo chiamavano il
detective eremita, o il computer detective, ma nessuna di quelle è un'accurata rappresentazione della
realtà. Naomi Misora è anche arrivata a pensare di L come un detective da salotto, ma infatti, L era
esattamente l'opposto, molto attivo e individualmente aggressivo. Mentre lui non aveva
assolutamente alcun interesse nelle convenzioni sociali, certamente non era il genere di detective da
starsene zitto in una stanza all'ombra e rifiutandosi di venirne fuori. E' risaputo che i tre grandi
detective del dopoguerra , L, Eraldo Coil e Danuve, erano al momento la stessa persona. Di certo,
chiunque leggendo queste pagine è alquanto certo di saperlo...sebbene potrebbero non sapere che L
ha ingaggiato una lotta con il vero Eraldo Coil e il vero Danuve e ne è emerso vincitore, riscattando
le loro identità da detective. I dettagli di questa guerra tra detectives li conserverò per un'altra
occasione, ma oltre a quei tre nomi, L possedeva molte altre identità da detective. Non ho idea di
quante, ma era almeno un valore a tre cifre. E piccola parte di essi erano detectives abbastanza
conosciuti—infatti coloro che leggono queste pagine devono sapere che lui comparì prima di Kira,
chiamandosi ad esempio Ryuzaki o Ryuga Hideki. Certo, Naomi Misora non aveva modo di
saperlo, ma secondo me, il nome L era, per lui, semplicemente uno di tanti. Lui non aveva mai
avuto alcuna connessione diretta con la sua identità, non aveva mai pensato a sé stesso come a L—
era solo la più famosa e influente delle tante identità da detectives che lui aveva utilizzato durante la
sua vita. Nome che aveva la sua utilità, ma mancava di mistero. L aveva un vero nome che nessuno
sapeva, e nessuno saprà mai, ma un nome che solo lui sapeva che non aveva mai dichiarato. A volte
mi chiedo se L stesso avesse mai conosciuto esattamente quale nome fu scritto sul Death Note,
quale nome fu quello che lo uccise.
 Ci penso.
 Ma torniamo al Los Angeles BB Murder Case.
  “Ryuzaki...” disse Naomi Misora, guardando oltre il biglietto da visita nero che le aveva
consegnato senza preoccuparsi di nasconderle i sospetti.
 “Rue Ryuzaki, giusto?”
 “Sì. Rue Ryuzaki,” disse l'uomo, nello stesso tono noncurante. I suoi larghi occhi puntavano verso
lei attraversati da scuri cerchi, e si mordicchiò l'unghia del pollice.
 Loro si spostarono fuori dalla camera da letto verso il soggiorno della casa di Believe Bridesmaid.
Si sedettero l'uno di fronte all'altro su di un costoso divano. Ryuzaki era seduto con le ginocchia in
su e le braccia avvolte intorno ad esse. Misora pensò fosse un po' infantile, ma dal momento che
Ryuzaki non ovviamente non un bambino, sembrò un tantino inquietante. Il fatto che non riuscì a
commentarlo era poiché era troppo cresciuta. Per sfuggire all'imbarazzante silenzio, Misora guardò
giù nuovamente verso il biglietto—Rue Ryuzaki: Detective.
 “Secondo questo, tu sei un detective?”
 “Sì, lo sono.”
 “Intendi...un detective privato?”
 “No, quel termine non è molto preciso. La parola 'privato' mi suona come se portasse con sé un
eccesso di egoismo nevrotico...potresti dire che sono un detective non privato—un detective senza
ego.”
 “Capisco...”
 In altre parole, lui non aveva la licenza.
 Se avesse avuto una penna, avrebbe scritto “idiota” sul biglietto, ma purtroppo, non c'erano mezzi
per scrivere nei paraggi, quindi decise posarlo sul tavolo non appena fosse possibile, come se fosse
sporco.
 “Quindi, Ryuzaki...permettimi di chiedertelo ancora una volta, esattamente cosa stai facendo tu
qui?”
  “La stessa cosa che stai facendo tu. Sto investigando,” disse Ryuzaki, senza il minimo
cambiamento di espressione.
 I suoi occhi bordati di nero non sbattevano. Piuttosto inquietante.
 “Sono stato ingaggiato dai genitori del proprietario della casa—dai genitori del signor Bridesmaid,
e al momento sto conducendo un'investigazione sull'omicidio. Mi sembra che tu sia qui più o meno
per la ragione, Misora.”
 “...”
 A questo punto a Misora non interessava più chi fosse questo Ryuzaki- detective privato o non
privato, lei non aveva nulla a che fare con lui. L'unico problema era quanto della sua conversazione
lui aveva sentito da sotto il letto...il che nel peggiore dei casi potrebbe danneggiare la sua futura
carriera. Se una qualunque informazione riguardo il misterioso L fosse resa pubblica a causa sua, lei
avrebbe dovuto fare molto più che dare semplicemente le dimissioni. Affrontando subito la
questione avrebbe affermato che il letto aveva attenuato il suono della sua voce e che quindi lui non
era stato in grado di capire cosa stava dicendo, ma questo era qualcosa che lei stessa avrebbe
stentato a credere.
 “Sì...anche io sono un detective,” disse Misora, sentendo come se non avesse altra scelta. Se lei non
fosse stata in congedo, avrebbe potuto fregiarsi di essere un agente dell'FBI, ma dal momento che
era sospesa, non voleva correre il rischio che lui le chiedesse il distintivo. Sembrava più sicuro
mentire—dopotutto, c'era una distinta possibilità anche lui stesse mentendo. Non era il caso per lei
di sentirsi in colpa.
 “Non posso dirti per chi sto lavorando, ma mi è stato chiesto di investigare in segreto. Per scoprire
chi ha ucciso Believe Bridesmaid, Quarter Queen e Backyard Bottomslash...”
 “Davvero? Allora potremmo cooperare!” disse lui istantaneamente.
 La sfacciataggine a questi livelli l'aveva travolta come una doccia fredda.
 “Quindi, Ryuzaki. Hai trovato nulla sotto il letto che potrebbe risultare una prova utile per risolvere
il caso? Presumo che tu stessi cercando qualcosa che il killer potrebbe essersi lasciato alle spalle,
ma...”
  “No, niente del genere. Ho sentito qualcuno entrare in casa, così ho deciso di nascondermi e
monitorare la situazione. Dopodiché è divenuto chiaro che non eri un individuo pericoloso, così
sono uscito allo scoperto.”
 “Un individuo pericoloso?”
  “Sì. Ad esempio lo stesso killer, tornato a prendere qualcosa che aveva dimenticato. Se fosse
accaduto, sarebbe stata una buona possibilità! Ma apparentemente le mie erano vane speranze.”
 “...”
 Bugiardo.
 Avvertiva l'odore delle menzogne.
  Misora era quasi completamente convinta che lui si stesse nascondendo per ascoltare la sua
conversazione con L. In qualunque altra situazione, questa sarebbe potuta essere semplicemente
paranoia, ma questo strano individuo che era Ryuzaki non era un persona ordinaria.
 Non c'era nulla di lui che non fosse sospetto.
 “Ad ogni modo, io invece sono stato abbastanza fortunato ad incontrarti, non è stato un fallimento
totale. Non è un romanzo o un libro comico, quindi non c'è ragione per colleghi detectives di
disprezzarsi l'un l'altro. Che ne dici Misora? Sei d'accordo per scambiarci informazioni?”
  “...No. Ti ringrazio per l'offerta, ma devo rifiutare. Ho il dovere di mantenere la segretezza,”
rispose Misora. L riguardo il caso le aveva dato tutto ciò che si potesse ottenere—non sembrava che
lei potesse riceve una qualunque informazione da un detective privato inesperto. E di certo, non
aveva intenzione di dargli nulla. “Sono certa che anche tu hai dei segreti.”
 “No.”
 “...Certamente ne hai. Sei un detective.”
 “Oh? Sì che lo sono.”
 Docile.
 Ad ogni modo, sembrava a suo agio con lui.
 “Ma mi sembra che la soluzione di questo caso debba avere la precedenza...Molte bene, Misora.
Che ne pensi di questo: io ti darò tutte le informazioni che posseggo in cambio di nulla.”
 “Eh...? Uh, non potrei eventualmente...”
 “Per favore. Fondamentalmente, non mi importa se il caso lo risolvo io o lo risolvi tu. Il desiderio
dei miei clienti è vedere il caso risolto, e nulla più. Se tu possiedi una mente più acuta della mia,
allora dirti tutto sarà più efficace.”
  Tutto suonava piacevole, ma difficilmente si poteva pensare che in realtà, la diffidenza nei
confronti di Ryuzaki cresceva in maniera sempre più pronunciata.
 A cosa voleva arrivare? Pochi minuti fa aveva improvvisato una bugia, dichiarando che lui aveva
pensato che lei fosse il killer tornato sulla scena del crimine, ma la teoria di Misora per la quale si
era nascosto sotto al letto, sembrava di gran lunga più adatta della sua.
  “In seguito potresti decidere se desideri darmi una qualunque tua informazione. Quindi, per
cominciare c'è questo,” disse Ryuzaki, tirando fuori dalla tasca del suo jeans un pezzo di carta
piegato. Lo porse a lei senza preoccuparsi di aprirlo. Misora lo prese e lo aprì dubbiosamente...era
un cruciverba. Una griglia, e gli indizi in una scrittura minuscola. Misora intuì di cosa si trattasse.
 “Questo è...”
 “Oh? Tu ne sai qualcosa a riguardo?
  “Uh, no...non direttamente...” lei balbettò, incerta su come reagire. Sembrava ovvio che questo
fosse lo stesso gioco di parole che era stato mandato al LAPD da un ignoto mittente.
Apparentemente, nessuno sapeva risolverlo, ma se tu fossi riuscito a risolverlo, ti avrebbe dato
l'indirizzo d questa casa. Presumibilmente era una sorta di avvertimento del killer alla polizia e alla
società in generale. Una dichiarazione di guerra, qualcuno potrebbe dire.”
 “Capisco. Ancora...”
  A differenza di ciò che aveva detto L, parte di lei ignorava ancora la cosa, proprio come il
cruciverba, ma ora che poteva leggere gli indizi da sé, sembrava davvero difficile. Gli indizi
sembravano così frustranti che la maggior parte delle persone si sarebbe arresa persino prima di
provare a risolverne uno. Ma l'uomo di fronte a lei li aveva risolti tutti da solo?
 “Sei sicuro che la risposta mostri questo indirizzo?”
  “Sì. Sentiti libera di risolverlo a tuo piacimento se dubiti di me. Ad ogni modo, i killer che
mandano avvertimenti generalmente sono in cerca di attenzione, presumendo che loro non abbiano
degli scopi maggiori. Sia le Wara Ningyo sia le stanze chiuse sono aspetti del caso che si adattano a
quel profilo. Quindi sembra ci sia un'ottima possibilità di che ci siano altri messaggi...o qualcosa di
simile ad un messaggio, qualcosa lasciato sulla scena. Sei d'accordo, Misora?
 “...”
 Le stesse conclusioni di L.
 Chi è quest'uomo?
 Se lui ha semplicemente tratto le stesse conclusioni di L, lei potrebbe essersele lasciate scappare
dalla conversazione che lui avrebbe sentito nascosto sotto il letto, ma effettivamente per lui avere
una copia del cruciverba, una copia che solo qualcuno con me L potrebbe essere in grado di
ottenere...il dubbio sull'identità di Ryuzaki stava diventando di importanza critica ancora una volta
per lei.
  “Scusami,” disse Ryuzaki, mettendo entrambi i piedi sul pavimento e dirigendosi, ancora curvo,
verso la cucina—come se scivolasse via dalla stanza per dare a Misora il tempo di riprendersi. Aprì
il frigorifero con un abile movimento, come se questa fosse casa sua, introdusse il suo braccio
all'interno tirandone fuori un vaso—e poi si ritrasferì sul divano, lasciando la porta del frigorifero
aperta. Sembrava essere un vaso di marmellata di fragole.
 “Che ci fai con quella marmellata?!
  “Oh, questa è mia. L'ho portata con me e l'ho messa lì perché si mantenesse fredda. E' ora di
pranzo.”
 “Pranzo?”
  Era sensato che non ci fosse cibo nel frigorifero di un uomo morto due settimane prima, ma il
pranzo? Anche a Misora piaceva la marmellata, ma lei non vedeva del pane—e prima che il
pensiero le passasse per la testa Ryuzaki aprì il coperchio, infilò la mano dentro, tirò su della
marmellata e cominciò a leccarla dalle sue dita..
 “...”
 Naomi Misora restò a bocca aperta.
Le parole le mancavano.
“...Mmm? Qualcosa a riguardo, Misora?
 “T-tu hai strane abitudini nel mangiare.”
 “Davvero? Non la penso così.”
 Ryuzaki tirò su un'altra mano piena di marmellata nella sua bocca.
  “Quando ho cominciato a pensare, mi è venuta voglia di dolci. Se devo lavorare bene, la
marmellata è essenziale. Lo zucchero fa bene al cervello.”
 “Hunh...”
 Misora era dell'opinione che il suo cervello necessitasse di più di una visita medica specializzata
che dello zucchero, ma al momento, non aveva i nervi per dirlo. I suoi atteggiamenti gli ricordavano
quelli dell'orsetto Pooh, ma Ryuzaki non era né giallo né adorabile, e ancora meno un orso incline a
fare null'altro che un uomo alto con un'andatura trascinata pronunciata. Quando lui portò per la
quarta volta la mano, piena di marmellata, alla bocca, cominciò a mettere le sue labbra direttamente
sul bordo del vaso come se fosse una tazza di tè e ne bevve il contenuto rumorosamente. In un
momento lui aveva consumato l'intero vaso.
 “Scusa per il tempo.”
 “Oh...non fa nulla.”
 “Ho altra marmellata nel frigorifero, ne vuoi un po'?”
 “N-no grazie...”
 Quel pasto fu come una tortura. Avrebbe rifiutato anche se stesse morendo di fame. Ogni fibra del
suo corpo rifiutava Ryuzaki. Completamente. Misora non aveva mai avuto molta confidenza nel
fingere di sorridere, ma stavolta mentre lo stava guardando era davvero convincente.
 Le persone possono morire anche quando sono terrificate.
 “Okay,” disse Ryuzaki, leccando la marmellata dalle sue dita, senza dare segni di come avesse
preso la sua reazione. “Bene, Misora, andiamo.”
 “Andare? Andare dove?” chiese Misora, cercando disperatamente di trovare un modo di rifiutare
con poca possibilità il suo tentativo di stringerle la mano.
 “Ovviamente,” disse Ryuzaki. “a continuare la nostra investigazione della scena, Misora.”


A questo punto, Misora non era in grado di scegliere (arbitrariamente) il suo cammino per ciò che
stava avvenendo. Lei poteva fisicamente cacciare Ryuzaki dalla casa di Believe Bridesmaid, e
potremmo anche dire che facendo così avrebbe mostrato la reazione più ragionevole alla sua
presenza, ma malgrado fosse molto, molto tentata a scegliere l'approccio ragionevole, Misora
convinse la sua mente a farlo rimanere. Più di ogni cosa, la possibilità che lui avesse ascoltato la sua
conversazione con L faceva di Ryuzaki un rischio, ma anche escludendo ciò lui era sospetto,
sinistro, e aveva una copia del cruciverba, che abbracciava la situazione. Lei aveva bisogno di
tenerlo sotto osservazione fino a quando non avesse avuto un'idea migliore su chi lui fosse.
Certamente, chiunque sapeva di più riguardo la situazione, chiunque come me, poteva dire che
questo era esattamente ciò che sperava Ryuzaki, esattamente quello che cercava di ottenere, ma
sarebbe stato troppo chiedersi se Misora avesse realizzato ciò così presto. Dopotutto, molti anni
dopo il Los Angeles BB Murder Cases, quando lei fu uccisa da Kira, Misora rimase convinta che
non avrebbe mai incontrato L in persona, che lei aveva obbedito solo agli ordini della sua voce
alterata attraverso lo schermo del suo computer. A seconda di come guardi la cosa, questa potrebbe
essere stata una buona cosa per il mondo—se l'assassino Kira, che ha conosciuto quanto fosse
profonda la connessione tra Misora ed L, non l'avrebbe mai uccisa così velocemente. La vita di L
era stata estesa solo di qualche anno, ma anche quello potrebbe essere grazie a Misora...nah, è
inutile rifletterci su.
 Tornando al punto.
 Chiunque abbia letto Sherlock Holmes ricorderà la vivida descrizione del gran detective che
balzava per la stanza scrutando attentamente ogni cosa con la sua lente d'ingrandimento. Un'ironica
immagine che è così fermamente associata con i romanzi polizieschi antichi che non si è mai più
visto un detective comportarsi in quel modo. Per quel motivo, il termine romanzo poliziesco non è
più utilizzato—ora sono stati chiamati racconti del mistero o romanzi gialli. Nessuno vuole un
detective che ora come ora deduca tutto—sarebbe molto più eccitante se loro semplicemente
trovassero la verità. Il processo di deduzione richiede così tanto lavoro, e nessun vero genio ha
bisogno di lavoro. Lo stesso vale per i ragazzi fumetto in Giappone, popolari in tutto il mondo. I
libri più popolari hanno tutti eroi con eccezionali poteri.
 Così, una volta entrati nella camera da letto, Ryuzaki si abbassò bruscamente a quattro zampe,
proprio come quando era emerso dal letto e quando cominciò a strisciare per tutta la stanza (anche
se senza una lente d'ingrandimento), Misora rimase genuinamente sorpresa. Apparentemente l''esser
stato sotto al letto non era l'unica ragione per la sua postura. Sembrò così abituato a stare a quattro
zampe che parve pronto a scalare il muro attraverso il soffitto.
 “Cosa stai aspettando, Misora? Unisciti a me!”
 “!!”
 Misora scosse la testa così velocemente da rimanere confusa.
Era al di sotto del suo orgoglio di donna. No, di essere umano—unirsi a lui l'avrebbe per sempre
divisa da qualcosa di estremamente importante.
 “Oh? Che peccato,” disse Ryuzaki apparentemente senza aver trovato qualcosa di fondamentale nel
primo posto in cui aveva cercato. Agitò la testa tristemente e continuò a cercare per la stanza.
 “M-ma Ryuzaki, non credo ci sia qualcosa lasciato qui da trovare. Voglio dire, la polizia ha già
cercato molto accuratamente...”
  “Ma la polizia ha sorvolato sul cruciverba. Non mi sorprenderebbe se avessero sorvolato su
qualcos'altro qui.”
 “Se la metti così...ma c'è così poco con cui lavorare. Desidererei avere un indizio su cosa suppongo
stiamo cercando—la stanza è troppo vuota per mettere a soqquadro semplicemente le cose a caso. E
la casa è troppo grande.”
 “Un indizio...?” disse Ryuzaki, fermandosi a quasi a carponi. Poi lentamente morse l'unghia del suo
pollice—così attentamente che sembrò riflettere, ma i movimenti erano così infantili da farlo
sembrare ugualmente stupido. Misora non sapeva decidere chi ne sarebbe emerso vittorioso. “Cosa
ne pensi, Misora? Quando sei entrata, hai pensato a qualcosa? Un'idea su qualcosa che potrebbe
aiutarci a restringere il campo?”
 “Beh...si, ma...”
 C'era una cosa—i tagli sul petto della vittima. Lei non si sentiva del tutto sicura di parlarne a
Ryuzaki. Ma era anche vero che altrimenti non sarebbe arrivata a nulla...sia col caso, che con
Ryuzaki. Possibilmente avrebbe dovuto testarlo, proprio come lui aveva osservato la sua reazione
quando le aveva mostrato il cruciverba. Se avesse giocato bene le sue carte, avrebbe potuto capire
se lui aveva ascoltato la sua conversazione al telefono da sotto il letto.
 “Beh...Ryuzaki. Come ringraziamento per prima, per un completo scambio di informazioni...guarda
questa fotografia.”
 “Fotografia?” disse Ryuzaki, con una reazione così esagerata che qualcuno avrebbe potuto pensare
che lui non avesse mai sentito quella parola prima. Lui si mosse verso lei...ancora a carponi, e senza
preoccuparsi di girarle attorno. Essenzialmente si torse verso lei, uno spettacolo che avrebbe
certamente fatto piangere un bambino.
 “Un'immagine della vittima...” disse Misora, porgendogli la foto dell'autopsia.
 Ryuzaki la prese, annuendo in maniera molto accentuata. O fingendo di annuire in quel modo. Per
quanto riguardava il suo test—da questa apparente reazione, non riusciva a leggere assolutamente
nulla.
 “Ben fatto, Misora!”
 “Sì?”
 “Le notizie non menzionavano che il corpo era stato tagliato in questo modo, il che significa che
questa fotografia arriva dai file della polizia. Sono impressionato che tua sia stata in grado di
metterci le mani sopra. Ovviamente non sei un detective ordinario.”
 “...Quindi tu come hai ottenuto il cruciverba, Ryuzaki?”
 “Sarebbe mio dovere tenerlo segreto.”
Il suo tentativo fu spazzato via così facilmente. Tardivamente lei desiderò che le fosse permesso di
negargli di avere un segreto, che non gli avesse mai insegnato per prima il concetto.
 Lei era anche molto sicura del fatto che la cosa non aveva senso grammaticalmente.
  “Ad ogni modo non ti chiederò come hai ottenuto questa foto, Misora. Ma in che modo è
relazionata alla tua idea?”
 “Sì, bene...Io immagino che il messaggio potrebbe essere qualcosa che non è più nella stanza, ma
era nella stanza in quel momento. E la cosa più ovvia che poteva essere qui, ma non c'è...”
 “E' il proprietario della stanza, Believe Bridesmaid. Geniale.”
  “E se tu guardi l'immagine proprio da quest'angolazione...i tagli non ti sembrano delle lettere?
Immagino che potrebbero essere una sorta di messaggio...”
 “Oh?” disse Ryuzaki, tenendo l'immagine perfettamente dritta mentre ne muoveva attorno la sua
testa a scatti. Non c'erano ossa solide nel suo collo? Si muoveva come un contorsionista. Misora
sentì l'urgenza di guardare altrove.
 “No, non lettere...”
 “No? ...Io pensavo di averne trovate e lette parecchie...”
 “No, no, Misora, non sto completamente cancellando la tua idea, solo una parte. Queste non sono
lettere, ma numeri romani.”
 “...”
 Oh.
  Giusto, numeri romani, gli stessi che lei vedeva su orologi e cose varie ogni giorno—V e I,
ovviamente, e C, M, D, X, e L...avrebbe dovuto immaginarlo quando aveva visto le tre I l'una vicina
all'altra—non erano tre I, ma III. Ma ma c'era una L proprio dopo di esse, e lei l'aveva collegato con
il nome del detective, distraendosi.
 “I è uno, II è due, III è tre, IV, è quattro, V è cinque, VI è sei, VII è sette, VIII è otto, IX è nove, X è
dieci, L è cinquanta, C è cento, D è cinquecento, M è mille. Quindi questi tagli potrebbero essere
letti come 16, 59, 1423, 159, 13, 7, 582, 724, 1001, 40, 51 e 31,” disse Ryuzaki, leggendo i
complicati numeri senza un secondo di pausa. Era bravo con i numeri romani, o la sua mente
lavorava davvero così velocemente? “E' solo una fotografia, quindi potrei non leggerli
correttamente, ma c'è l'ottanta percento di possibilità che non mi sbagli.”
 “Percento?”
 “Comunque, Ho paura che non cambi la situazione. Senza sapere cosa presuppongono quei numeri,
potrebbe essere dannoso presumere che quello sia un messaggio del killer. Magari potrebbe essere
semplicemente un depistaggio.”
 “...Scusami, Ryuzaki,” disse Misora, facendo un passo indietro.
 “Per cosa?”
 “Devo rifarmi il trucco.”
 Senza aspettare risposta, Misora lasciò la stanza e salì per le scale, puntando al secondo (non il
primo) bagno. Chiuse la porta dall'interno e prese il suo cellulare. Esitò per un momento, poi
chiamò L. Sul numero della quinta linea. Ci fu un breve bip seguito da un rumore di codifica di
segnale, e poi finalmente si connesse.
 “Che c'è, Naomi Misora?”
 La voce artificiale.
 L.
 Abbassando la voce e nascondendo la bocca dietro la sua mano, Misora disse, “Ho qualcosa da
riferire”.
 “Progressi col caso? Un lavoro davvero veloce.”
 “No...beh, un po'. Potrei essermi imbattuta nel messaggio del killer.”
 “Magnifico.”
 “Ma non è questo il punto. Come posso dire...una specie di...misterioso detective privano...”
 Un misterioso detective privato.
 L'espressione quasi la faceva ridere.
 “...è apparso.”
“Capisco,” disse la voce artificiale, e cadde il silenzio.
 Era uno sconfortante silenzio per Misora—dopotutto, lei aveva preso la decisione di mostrare a
Ryuzaki l'immagine tentando di testarlo. Quando L non disse nulla, Misora continuò a spiegare cosa
Ryuzaki aveva detto riguardo la foto dell'autopsia. E che lui aveva una copia del cruciverba. Questa
parte di informazione creò una reazione in L, ma dal momento che si trattava di una voce sintetica,
lei non poté leggere l'emozione dietro essa.
 “Che dovrei fare? Francamente, penso sia pericoloso togliergli gli occhi di dosso.”
 “Era figo?”
 “Hunh?”
 La domanda di L fu completamente fuori luogo, e lui si spinse s chiederlo un secondo prima che
Misora rispondesse, ancora incapace di capire dove voleva arrivare.
 “No, assolutamente no,” disse lei, con onestà. “Raccapricciante e patetico, e così sospettoso che se
non fossi in congedo, lo avrei arrestato nel momento in cui gli ho messo gli occhi addosso. Se noi
dividessimo il mondo tra chi sarebbe meglio morissero e chi no, non avrei dubbi che lui sarebbe tra
i primi. Una tale anormalità che mi stupisce non si sia ucciso da solo.”
 “...”
 Non ci fu risposta.
 Che era successo?
 “Quindi Naomi Misora, le tue istruzioni.”
 “Sì?”
 “Immagino che tu stia pensando più o meno ciò che penso io, ma lascia fare a questo detective
privato ciò che vuole per il momento. In parte perché è pericoloso lasciarlo fuori dal tuo mirino, ma
ancora più importante perché è importante osservare le sue azioni. Credo che i meriti per le
deduzioni riguardo la foto dell'autopsia appartengano più a te che a lui, ma lui non è di certo una
persona ordinaria.”
 “Sono d'accordo.”
 “E' vicino a te?”
 “No, sono sola. Sto chiamando dal bagno, in cima alle scale sul retro della casa, lontano dalla
camera da letto.”
 “Torna presto da lui. Io indagherò sul suo conto, e proverò a scoprire se un detective di nome
Ryuzaki è stato realmente ingaggiato dai genitori di Believe Bridesmaid.”
 “Okay.”
 “Puoi usare la stessa linea la prossima volta che chiami.”
 E riagganciò.
 Misora chiuse il telefono con un colpo secco.
 Doveva tornare presto indietro, così lui non avrebbe avuto sospetti, ma l'aveva lasciato solo con un
tempismo piuttosto strano, pensò lei, lasciando il bagno.
 Ryuzaki era lì proprio davanti alla porta.
 “Eek...!”
 “Misora. Così eri qui?”
 Non era a quattro zampe, ma Misora sobbalzò ugualmente. Da quanto tempo era lì?
  “Dopo che hai lasciato la stanza, Ho scoperto qualcosa di interessante, e non sono riuscito ad
aspettare. Così sono venuto a cercarti. Hai appena finito?”
 “S-sì...”
 “Da questa parte.”
 Lui si trascinò via, ancora curvo, verso le scale. Ancora scossa, Misora lo seguì. Aveva ascoltato
attraverso la porta? Questa domanda la torturava. Aveva scoperto qualcosa di interessante? Quella
poteva essere la chiave di svolta...lei aveva tenuto la sua voce così bassa che in nessun modo lui
avrebbe potuto sentirla, ma comunque sia, deve averci certamente provato. Il che significa...
 “Oh, Misora...” disse Ryuzaki, senza girarsi attorno.
 “S-sì?”
 “Perché non ho sentito lo sciacquone prima che tu lasciassi la stanza?”
“...E' alquanto rude chiedere ad una ragazza una cosa come questa, Ryuzaki,”
 tentò di rispondere Misora, contraendo leggermente il viso a suo sfavore. Ryuzaki non sembrò
toccato.
  “E' così? Tuttavia...se dimentichi di tirare lo scarico, non è troppo tardi. Puoi ancora tornare
indietro. I sessi sono uguali quando accorre il bisogno sanitario.”
 “...”
 Che orribile modo di esprimere la cosa.
 In qualunque modo la si volesse esprimere.
  “Ero al telefono. Un semplice controllo con il mio cliente. Ma non volevo sentissi nulla a
riguardo.”
 “Oh? Ma in qualunque caso, da ora, mi raccomando di tirare lo sciacquone. Risulta un ottimo
camuffamento.”
 “Suppongo lo sia.”
 Raggiunsero la camera da letto. Ryuzaki si abbassò a gattoni e varcò la soglia. Più che un metodo
d'investigazione su modello di Sherlock Holmes, sembrava una sorta di rito religioso.
 “Proprio qui.”
 Ryuzaki attraversò il tappeto verso la libreria. La libreria di Believe Bridesmaid, con cinquantasette
libri ermeticamente incastrati. Era il primo posto in cui Misora aveva cercato dopo aver parlato con
L.
 “Hai detto di aver trovato qualcosa di nuovo?”
 “Sì. Qualcosa di nuovo—no, permettiamoci di essere sfacciati. Ho scoperto un fatto importante.”
 “...”
 Il suo tentativo di suonare figo la infastidì.
 Lei lo ignorò.
 “Quindi tu hai trovato un qualche genere di indizio nella libreria, giusto?”
  “Guarda qui,” disse Ryuzaki, puntando alla destra del secondo scaffale sul fondo. C'era una
collezione di undici volumi di un famoso fumetto giapponese chiamato Akazukin Chacha.
 “...quindi?”
 “Adoro questo manga.”
 “Ah si?”
 “Già.”
 “...”
  Come si supponeva dovesse rispondere? In diretto contrasto con coi suoi desideri, lei sentì la
propria espressione attenuarsi, senza alcun tentativo di sondare la sua lotta interiore. Ryuzaki
continuò.
 “Tu sei nikkei2, giusto?”
 “Nikkei...? I miei genitori sono entrambi Giapponesi. Il mio passaporto è americano ora, ma io ho
vissuto in Giappone fino alle scuole superiori...”
 “Quindi devi conoscere questo manga. La creazione del leggendario maestro Min Ayahana. Io ho
letto ogni uscita mai realizzata. Shiine è così adorabile! L'anime mi piace tanto quanto il manga.
Amore, coraggio e speranza—Sacralità!”
 “Ryuzaki, hai ancora intenzione di continuare? Se è così, posso aspettare in un'altra stanza...”
 “Perché dovresti farlo mentre ti parlo?”
  “Er, um...voglio dire, mi piace Akazukin Chacha. Ho guardato l'anime. Ho provato amore,
coraggio, speranza e Sacralità.”
 Lei desiderava informarlo esattamente di quanto poco gli interessasse il suo hobby, ma dubitava
che il detective privato fosse in grado di comprendere una critica così diretta. Discutibile quanto
Ryuzaki stesso.
 O stava esagerando?
  “Bene. Noi potremmo discutere del piacere offerto dall'anime nel dettaglio in qualche altra
occasione, ma per ora guarda qui.”

2 Nikkei: emigrati Giapponesi e loro discendenti che hanno creato comunità in giro per il mondo.
“Hunh...” disse Misora, osservando ubbidientemente i volumi di Akazukin Chacha sullo scaffale.
 “Noti nulla?”
 “Nulla in realtà...”
 Era solo un gruppo di fumetti. Al massimo potevano indicare che Believe Bridesmaid era pratico di
giapponese, e gli piacevano i manga...ma c'erano tante persone alle quali piaceva in America.
Leggere l'originale giapponese invece della versione tradotta non era tremendamente inusuale
dopotutto. Con l'avvento dell'acquisto in Internet, è diventato estremamente semplice ottenerli.
 Gli occhi bordati di nero di Ryuzaki rimasero immobili a fissarla. Sconfortata, Misora evitò il suo
sguardo, controllando ogni volume singolarmente. Ma anche dopo che aveva finito di controllarli,
lei non aveva trovato nulla che la incuriosisse o qualcosa di simile ad un indizio.
 “Non vedo nulla...qualche idea riguardo quei fumetti?”
 “No.”
 “...Hunh?” C'era più che un accenno di rabbia nella sua voce.
 Non le piaceva essere presa in giro.
 “No? Cosa intendi dire...”
 “Nessuno di quelli,” disse Ryuzaki. “Qualcosa che dovrebbe essere qui, ma che non c'è. Misora, tu
sei la prima che ha immaginato ciò—ogni messaggio del killer è indicato dall'assenza di qualcosa
che dovrebbe esserci. Tu sei la prima che ha immaginato che questo dovrebbe riferirsi al corpo di
Believe Bridesmaid. Non credo di dovertelo spiegare—guarda attentamente, Misora. Non ci sono
tutti. I volumi quattro e nove mancano.”
 “Eh?”
 “Akazukin Chacha è composto da tredici volumi. Non undici.”
 Misora guardò di nuovo verso i libri, e i numeri erano uno, due, da tre si passava a cinque, sei, sette
e da otto direttamente a dieci. Se Ryuzaki aveva ragione, e c'erano tredici volumi in tutto, allora due
mancavano—i volumi quattro e nove.
 “Hmm...bene. Ma...Ryuzaki, quindi? Vuoi dire che il killer avrebbe portato quei due volumi con
sé? E' certamente una possibilità, ma si potrebbe ugualmente considerare che li abbia smarriti. Forse
il killer aveva pianificato di leggerli per primi. Non tutti leggono i manga in ordine, lo sai. Cioè,
guarda, c'è anche la serie interrotta di Dickwood, quassù...”
 “Impossibile,” disse Ryuzaki, con fermezza. “Nessuno sulla terra salterebbe mai due volumi nel
mezzo di Akazukin Chacha. Sono assolutamente sicuro che questa cosa passerebbe sotto giudizio
penale.”
 “...”
 Quest'uomo è mai stato da un giudice?
  “O almeno ci finirebbe se i membri della giuria conoscessero qualcosa riguardo i fumetti
giapponesi.”
 “Che giuria imparziale.”
 “Il killer li ha ovviamente portati con sé,” disse Ryuzaki, ignorandola palesemente.
 Misora non era della stessa idea. I suoi piedi era saldamente ancorati su un piano realistico.
 “Ma non hai prove di tutto ciò, Ryuzaki. E' ugualmente possibile che lui li abbia solo prestati ad un
amico.
 “Akazukin Chacha?! Tu non lo presteresti mai neanche ai tuoi genitori! Gli diresti di comprarsene
uno loro! L'unica spiegazione possibile è che il killer li abbia portati via!” Ryuzaki insisté, con
molta fermezza.
 Non si fermò lì.
 “Per di più, nessuno sulla terra vorrebbe leggere solo i volumi quattro e nove—ci scommetterei la
mia marmellata!”
 “Se ti stai riferendo alla marmellata che hai mangiato prima, un vaso di quelli si vende per soli
cinque dollari.”
 Il maestro Min Ayahana non sarebbe stato d'accordo.
 “Ne consegue, Misora, che quando il killer ha rimosso quei due volumi dalla stanza, aveva qualche
altra ragione essenzialmente non correlata ai manga stessi per fare ciò.”
“...Dal momento che è vero che quei due volumi mancano, ignorando la logica e la possibilità per il
momento e proseguendo per questa ipotesi...è ancora strano, no? Voglio dire, Ryuzaki, questa
libreria...”
 Era piena. Così strettamente che rimuovere un libro da li sarebbe stato parecchio difficile. Se lui
avesse davvero rimosso due volumi del manga, allora ci dovrebbe essere un po' di spazio...o
aspetta...
 “Ryuzaki. Sai quante pagine ci sono nei volumi quattro e nove di Akazukin Chacha?”
 “Sì. 192 e 184 pagine.”
 “...”
 Lei non si aspettava che lui conoscesse la risposta...ma 192 più 184 faceva 376 pagine. Misora
diede un'occhiata allo scaffale, cercando tra quei cinquantasette libri un volume dello stesso
spessore delle 376 pagine del manga. Non ci volle molto. C'era solo un libro di quello spessore sullo
scaffale—Rilassamento Insufficiente di Permit Winter.
 Quando lo prese dalla scrivania, infatti, risultò essere esattamente 376 pagine.
 “...”
 Speranzosa, Misora, girò tra le pagine, ma non vide nulla di particolarmente interessante.
 “Cos'è Misora?”
 “Oh...ho immaginato che se il killer avesse messo un libro sullo scaffale per rimpiazzare i due che
aveva preso, e se quel libro fosse stato il vero messaggio...”
 Presumiamo che sia stato realmente Believe Bridesmaid a sistemare attentamente i suoi libri per
riempire con precisione lo scaffale. Sarebbe dovuta essere una cosa più a casaccio, e il killer
avrebbe arbitrariamente riempito lo spazio con libri presi da un'altra stanza—e continuando per
questa ipotesi prima di tutto non ci sarebbe stato quest'altro libro se Akazukin Chacha effettivamente
non fosse appartenuto a Believe Bridesmaid. Con la mancanza di segnalibri, potrebbe essere tutto
parte di un messaggio del killer—ma se anche così fosse? Se era così, aveva reso la comprensione
del messaggio in maniera piuttosto convincente. Ma se non ci fosse stato nulla di insolito riguardo i
libri stessi, poi l'intera teoria sarebbe stata da accantonare. Non era nulla più che una vana fantasia.
  “Un'idea niente male. No, meglio, una buona idea—nient'altro avrebbe senso,” disse Ryuzaki,
allungandosi verso Misora.
 Per un momento pensò che lui volesse stringerle la mano, e si fece prendere dal panico, ma poi
realizzò che lui voleva solo Rilassamento Insufficiente. Glielo porse. Ryuzaki lo strappò dalla sua
stretta con le dita indice e il pollice, e cominciò a leggere. Lesse velocemente—attraverso tutte e
376 pagine con velocità impressionante.
 Ci mise meno di cinque minuti a leggere l'intero libro.
 Misora era tentata dal fargli leggere Natsuhiko Kyogoku.
 “Capisco!”
 “Eh? Hai trovato qualcosa?”
 “No. Non c'è assolutamente niente qui. Non guardarmi così. Lo giuro, non sto scherzando. Questo
è semplicemente un normale romanzo d'intrattenimento, non un messaggio, o neppure una metafora
come le Wara Ningyo. E di certo, non c'erano lettere di alcun genere nascoste tra le pagine, o un
qualunque scarabocchio sui margini.”
 “I margini?”
 “Sì, non c'era nulla ai margini se non i numeri delle pagine.”
  “Numeri delle pagine?” gli fece eco Misora. Numeri delle pagine...numeri? Numeri, come...i
numeri romani? “Ryuzaki, presumendo che quei tagli sul petto della vittima fossero numeri romani,
quali erano?”
 “16, 59, 1423, 159, 13, 7, 582, 724, 1001, 40, 51 e 31.”
 Buona memoria. Non aveva avuto bisogno di guardare nuovamente la foto. Quasi una memoria
fotografica—prima i numeri delle pagine dei manga e ora questo.
 “Quindi?”
 “Stavo giusto immaginando se loro potevano indicare le pagine di questo libro, ma...due di quei
numeri sono a quattro cifre. Il libro è grande solo 376 pagine. Gli altri non c'entrano.”
“Sì...no, Misora, e se si ripartisse? Ad esempio, 476 potrebbe esser visto come 376 più un
centinaio, indicando la pagina 100.”
 “...Cosa significherebbe?”
 “Non lo so. Ma proviamoci...16 è facile, pagina 16. 59, 1423, 159, 13, 7, 582, 724, 1001, 40, 51,
31...”
 Lui strinse i suoi occhi bordati di nero.
 Senza neanche guardare il libro. Seriamente? Nonostante la velocità con la quale aveva letto, aveva
memorizzato l'intero contenuto perfettamente? Era possibile? Poteva farlo davvero? In ogni caso,
Misora poteva solo star lì e aspettare.
 “...Capisco.”
 “Che non c'è niente lì?”
 “No...c'è qualcosa. Qualcosa di molto specifico, Misora.”
 Ryuzaki restituì Rilassamento Insufficiente a Misora. “Aprilo a pagina 16,” disse lui.
 “Okay.”
 “Qual è la prima parola sulla pagina?”
 “Quadratic.”
 “La prossima pagina è 59. La prima parola della pagina?”
 “Ukulele.”
 “La prossima è 259. 1423 completa il libro tre volte, e termina sulla pagina 259 al quarto giro. La
prima parola è?”
 “Tenacious.”
 Continuarono. 159 era 159, 13 era 13, 7 era 7, 582 era pagina 206, 725 era pagina 348, 1001 era
pagina 249, 40 era pagina 40, 51 era 51 e 31 era pagina 31 e su ogni pagina, Misora lesse la prima
parola. In ordine: “rabble,” “table,” “egg,” “arbiter,” “equable,” “thud,” “effect,” “elsewhere,” e
“name.”
 “Quindi.”
 “Quindi...cosa?”
 “Prendi la prima lettera da ogni parola.”
 “La prima lettera? Um...”
  Misora tornò di nuovo tra le pagine. Lei non aveva cattiva memoria, ma non era in grado di
ricordare venti parole in un colpo. Almeno, non senza essere avvisata di doverlo fare.
 “Q-U-T-R-T-E-A-E-T-E-E-N...qutr tea teen? Cosa?”
 “Molto simile al nome della seconda vittima. La ragazza di tredici anni, non credi?
 “Immagino che...”
 La seconda vittima. La ragazza di tredici anni.
 Quarter Queen.
 “C'è una vaga rassomiglianza...Quarter Queen...solo quattro lettere sono differenti.”
 “Sì. Comunque...” disse Ryuzaki, riluttante. “Quattro lettere su dodici sono troppe. Un terzo di
quelle sono sbagliate. Se anche una lettera fosse differente, l'intera teoria cadrebbe. Se non
corrisponde perfettamente non ha senso chiamarlo messaggio. Penso ci dovrebbe essere qualcosa lì,
ma potrebbe essere solo una coincidenza....”
 “Ma...per essere una coincidenza...”
 Era così ovvia.
 Come poteva essere?
 Doveva essere intenzionale.
 Intenzionale...o anormale.
 “Ancora, Misora...se non corrisponde, non corrisponde. C'è poco da fare, ma...”
 “No, Ryuzaki. Pensaci. Tutti e quattro i numeri sbagliati corrispondono con i numeri oltre il 376.
Sono tutti numeri che noi abbiamo aggirato.”
 Lei sfogliò le pagine, e al quarto giro...”non dobbiamo usare la prima lettera, ma la quarta lettera.
Non T, ma A. E con 582, e 'arbiter,' una volta rigirato il libro, al secondo giro ci dà R invece di A. Si
trasforma quindi da Qutrtea a Quarter.”
Con la stessa logica, “equable,” numero 724, ancora una volta, al secondo giro, la seconda lettera:
Q. E con 1001 e “thud”—non T, ma U. Che trasforma Eteen in Queen. Quarter Queen.
 L aveva ragione.
 Il killer aveva lasciato un messaggio.
  I tagli sul corpo, i due libri mancanti—il killer aveva lasciato un messaggio. Proprio come il
cruciverba che aveva mandato alla polizia, un messaggio descrivente la sua prossima vittima...
 “Bel lavoro, Misora,” disse Ryuzaki, placido. “Ottima deduzione. Io non ci avrei mai pensato.”
Se dovessimo discutere sul motivo per cui L rifiutò di rivelarsi così categoricamente, potremmo
spiegarlo molto facilmente: farlo sarebbe stato pericoloso. Molto pericoloso. Tanto per cominciare i
leader del mondo dovrebbero sforzarsi di tenere al sicuro tutte le migliori menti, non solo quelle dei
detectives, ma il fatto è che l'attuale sistema sociale non lo permette, e L credette di non avere altra
scelta che proteggere la sua mente sotto il suo potere. Partendo dalla semplice aritmetica, le abilità
di L nel 2002 erano l'equivalente di cinque ordinari bureau di investigazione, e sette agenzie di
intelligence (e dal momento che lui si scontrò con Kira, quelle cifre schizzarono verso medie più
alte). E' comodo pensare a questa come una ragione per rispettare ed ammirare qualcuno, ma
permettetemi di dirlo nella maniera più chiara possibile: tutte quelle abilità per un solo essere
umano, è una cosa molto pericolosa. Le moderne tecniche di gestione del pericolo contano molto
sull'esposizione al rischio, ma la sua stessa esistenza era l'esatto opposto. In altre parole, se
qualcuno avesse pianificato un crimine, avrebbe potuto incrementate sostanzialmente le sue
possibilità di riuscita semplicemente uccidendo L prima di cominciare. Per questo motivo L nascose
la sua identità. Non perché fosse timido, o perché non avesse mai lasciato casa. Per assicurare a sé
la propria salvezza. Per un detective dell'abilità di L, la propria salvaguardia e quella della pace
mondiale erano allo stesso livello, e non sarebbe corretto descrivere le sue azioni come codarde o
egocentriche. Nonostante io nemmeno consideri l'idea di paragonarli, se Kira ha avuto l'abilità di
uccidere qualcuno solo scrivendo il suo nome su un quaderno, allora difficilmente avrebbe
pubblicizzato tale cosa, per le stesse identiche ragioni. Le persone più intelligenti mascherano il
fatto di esser tali. Gli uomini saggi non usano targhette col nome. Più le persone parlano delle loro
abilità, più sono disperate—il loro lavoro dovrebbe parlare da sé.
 Quindi in qualunque momento L stesse lavorando, lui avrebbe probabilmente avuto qualcuno da
mostrare come suo volto pubblico—e in questo caso specifico, l'agente dell'FBI, Naomi Misora,
stava occupando quel ruolo. Misora comprese questo già dall'inizio. Lei era lo scudo di L. E ancora
più rischioso, il suo collegamento diretto con L, metteva lei stessa in... Misora provò molte volte a
comprendere la vera natura di Ryuzaki, ma in nessun modo, per quanto lei potesse ottimisticamente
vedere la situazione, era in grado di vederla meglio di, “Lui probabilmente non ha sentito molto
della conversazione,” e tale supposizione non era nemmeno tanto sicura. Se Ryuzaki avesse notato
la connessione tra Misora e L, e avesse fatto fuoriuscire l'informazione nel posto giusto, lei sarebbe
stata in grave pericolo prima che tu possa dire...prima che tu possa anche solo pensare di dire
qualcosa, e tale pensiero rendeva Misora nervosa. E date le palesi abilità deduttive di Ryuzaki...il
giorno dopo la risoluzione del messaggio nascosto nella camera da letto di Believe Bridesmaid,
Misora ha cominciato a chiedersi se le sue stesse deduzioni non fossero state guidate dalle capacità
di Ryuzaki. In quel momento sentì come se fosse stata tutta opera sua. Ma ripensandoci, i numeri
delle pagine, l'idea di rigirare il libro—lei l'aveva notato solo perché lui ne aveva posto le basi. Ci
sarebbe stata una reale ragione per la quale lei sarebbe andata ad aprire il libro da sé, estrapolandone
ogni parola? Non poteva respingere l'idea che questa fosse stata tutta una trovata per far sentire
Misora come se stesse prendendo parte nella risoluzione dell'enigma, e che lui le avesse
efficacemente permesso di fare il passo finale dopo aver risolto attentamente ogni cosa anche per
lei. Tutto ciò poteva essere nient'altro che paranoia portata dalla pressione di avere dietro di sé
L...ma scoprire il nome della seconda vittima nella libreria di Believe Bridesmaid era un gran
risultato per la sua investigazione. In seguito lei aveva controllato, e la seconda vittima era l'unica
persona, nell'intera area di Greater Los Angeles, chiamata Quarter Queen—ma ciò non era
rilevante.
 16 Agosto.
 Naomi Misora era nel centro, sulla Third Avenue, visitando la scena del secondo omicidio. Non
conosceva la strada del quartiere, quindi dovette cercare su una cartina per scovarla. Senza sapere
quando sarebbe avvenuto il quarto omicidio, parte di lei cercò di venirne a capo dalla casa di
Believe Bridesmaid, ma lei aveva altre cose ca controllare prima, così tante prove da cercare, e dato
il problema dello spostamento lei aveva finito con l'aspettare fino al giorno successivo. Erano
passati tre giorni dal terzo omicidio—nove giorni, quattro giorni, nove giorni, e se il killer aveva
deciso di nuovo per quattro giorni, allora il prossimo omicidio sarebbe avvenuto l'indomani, ma non
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Death note another note the los angeles bb murder cases

  • 1.
  • 2.
  • 3. Prefazione del traduttore Benvenuti in questo libro. Prima di lasciarvi cominciare—pur sapendo che la maggior parte di voi tralascerà senza alcun rimorso queste poche righe (come darvi torto), voglio lasciare qualche saluto e spiegare qualcosa riguardo le circostanze in cui ho deciso di fare questa traduzione. Questo magnifico romanzo è stato pubblicato nell'anno 2008 in lingua inglese e da allora nessuna notizia è arrivata a noi italiani riguardo un'eventuale edizione in italiano. Ovviamente non ho saputo resistere. Nell'estate del 2008 ne ho acquistata l'edizione inglese—anzi, per la precisione ho chiesto ad un mio carissimo amico, Kronack, di acquistarla su internet e dopo averne prese due copie (una per me e una per lui), m'ha fatto questo stupendo regalo di compleanno. Dopo aver letto il romanzo in inglese, con non troppe difficoltà, ho avuto modo di discutere delle tematiche del libro con un numero relativamente ristretto di persone, a causa della sua esistenza unicamente in inglese. Ho cercato in internet per eventuali traduzioni nella nostra lingua, ma nulla. Così, circa un mese fa, mi son deciso a far partire questo piccolo progetto. Ed ora eccomi qui, nel giro di un mese ho completato la traduzione e la revisione e il libro e pronto ad essere letto da tutti voi, come me, appassionati di Death Note. Voglio ringraziare le persone che mi hanno sostenuto—sconosciuti, conoscenti, nemici, amici, familiari e quant'altro. In più volevo ringraziare il KHF—Kingdom Hearts Forum, per avermi concesso un piccolo spazietto dove parlare del mio progetto e dei miei progressi, con utenti che mi hanno sostenuto giorno dopo giorni. Dedico questo libro a tutti coloro che lo leggeranno, perché se sono riuscito a tradurlo è, oltre alla mia passione per Death Note, grazie al pensiero di render felice qualcuno. Mi scuso in anticipo se la resa in italiano possa non risultare perfetta e talvolta difficile da comprendere, ma per riuscire a mantenere lo stesso stile dell'autore ho dovuto, anzi, ho voluto adottare una traduzione più letterale che “a senso”. Volevo scrivere qualcos'altro, ma l'ho dimenticato, come mio solito d'altronde. “Beh, meglio così” penserete voi. Allora vi lascio a queste pagine augurandovi una tranquilla e appassionante lettura. Ness1
  • 4.
  • 5.
  • 6. Quando Beyond Birthday commise il suo terzo omicidio, tentò un esperimento. Ovvero, vedere se era possibile per un umano morire di emorragia interna senza la rottura di un qualunque organo. Per l'esattezza, lui drogò la sua vittima così che essa rimanesse inconscia, la legò e continuò a colpire il suo braccio sinistro accuratamente, facendo attenzione a non scalfire la pelle. Lui sperava di portarla ad un'emorragia tale da farla morire per perdita di sangue, ma questo tentativo finì, tristemente, in fallimento. Il sangue si congestionò nel braccio che divenne di un rosso porpora al di sotto della pelle, ma la vittima non morì. Semplicemente entrò in shock, ebbe le convulsioni, e rimase in vita. Lui era convinto che la perdita di sangue derivante da questo metodo sarebbe stata abbastanza per uccidere qualcuno, ma evidentemente aveva sottovalutato la cosa. Per quanto Beyond Birthday ne fosse interessato, l'attuale metodo di uccisione risultava relativamente basso a livello di divertimento, e non era più che un interessante esperimento. Non gli importava particolarmente se avesse successo o no. Beyond Birthday semplicemente scrollò le spalle, e tirò fuori un coltello. No, no, no, no,no. Non in questo modo, non questa voce narrativa. Non riuscirò mai a tenere il passo su questo tono aulico attraverso tutto il percorso. Più mi sforzo di provarci, più divento noioso e più trasandata risulterà la scrittura. Per metterla in termini che Holden Caulfield (uno dei più famosi ciarlatani della storia letteraria) potrebbe utilizzare, descrivere dettagliatamente ciò che fece e pensò Beyond Birthday non si addice al mio scopo (anche se, dal mio punto di vista, nutro una gran simpatia per lui). Spiegare per intero i suoi omicidi con frasi accuratamente formulate non aumenta in alcun modo il valore di queste note. Questo è né un rapporto né un romanzo. Anche se dovesse succedere di ritrovarci in uno quelli, io non ne sarò contento. Odio utilizzare termini usuali, ma immagino che nel momento in cui qualcuno metterà gli occhi su queste parole, io non sarò più vivo. Difficilmente ho bisogno di ricordare al lettore dell'epica battaglia tra il detective più grande del secolo, L, e il grottesco assassino, Kira. L'arma che portava la morte era giusto un po' più fantasiosa di una ghigliottina (per fare un esempio), ma tutto ciò che Kira portò a termine fu un ulteriore regno del terrore e un modo di pensare pateticamente infantile. Guardandomi indietro, posso solo supporre che gli dei della vittoria sorrisero a Kira per loro invano divertimento. Magari quegli dei cercavano realmente un mondo imbevuto di sangue, di tradimento e false accuse. Magari l'intero episodio esiste come una lezione per insegnarci la differenza tra l'Onnipotente e lo shinigami. Chi lo sa? Io, per primo, non ho intenzione di sprecare altro tempo pensando a questa serie di eventi molto negativi. Al diavolo Kira. Chi conta per me è L. L. Il detective più grande del secolo. Alla luce delle sue strabilianti abilità mentali, L morì di un'ingiusta e prematura morte. Contando solo le documentazioni pubbliche, lui risolse oltre 3,500 casi difficili, e mandò in prigione un numero degenerati pari a tre volte quella cifra. Esercitò un incredibile potere, fu in grado di mobilitare ogni organizzazione investigativa nel mondo, ed fu applaudito generosamente per il suo contributo. E durante tutto ciò, non mostrò mai il suo volto. Io voglio ricordare le sue parole nel modo più accurato possibile. E voglio lasciar loro qualcosa da cercare. Come a qualcuno al quale fu concesso di seguire le proprie orme... Beh, potrei non essere un suo degno successore, ma voglio lasciarmi questo argomento alle spalle. Così ciò che tu ora stai leggendo sono i miei appunti riguardo L. E' un messaggio di morte, non da parte mia, e non diretto al mondo. La persona la quale leggerà per prima questo quaderno sarà probabilmente quello stupido testone di Near. Ma se fosse il caso, non gli direi di fare a pezzi o bruciare queste pagine. Se gli causasse dolore scoprire che io sapevo cose riguardo L che lui non sapeva, sarebbero guai. C'è anche la possibilità che Kira possa leggere ciò... e spero lo faccia. Se queste pagine dicessero all'assassino che è andato avanti solo grazie ad un sovrannaturale quaderno della morte e un idiota di uno shinigami, e che lui, in qualunque altra circostanza, non sarebbe valso neanche il fango sotto le scarpe di L, allora sarebbero servite al loro scopo. Io sono una delle poche persone che abbia mai incontrato L così com'è. Quando e dove lo
  • 7. incontrai...questo è ricordo più prezioso che ho, e non lo scriverò qui, ma in quella occasione L mi raccontò tre delle sue imprese, e l'episodio che ha a che fare con Beyond Birthday era uno di queste. Se evitassi i pretesti e semplicemente mi riferissi ad esso come il Los Angeles BB Murder Cases, poi immagino che molti di voi ricordereste di averlo sentito. Ovviamente, non venne mai alla luce che L- e più importante, la Wammy's House, la quale mi aveva trovato quando avevo solo 15 anni- erano profondamente collegato al caso, ma infatti, lo erano. L, in principio, non si era mai coinvolto in un caso in cui non c'erano almeno dieci vittime o un milione di dollari in ballo e questa è la ragione per cui tardivamente, ma in maniera aggressiva, si coinvolse in questo piccolo caso, il quale aveva solo tre o quattro vittime. Ne spiegherò il motivo più avanti, nelle pagine che seguiranno, ma proprio per questa ragione, il Los Angeles BB Murder Cases è uno spartiacque per L, per me, e anche per Kira. Fu un monumentale evento per tutti noi. Perché? Perché questo è il caso in cui L si presentò per la prima volta come Ryuzaki. Quindi lasciamo al passato tutte le noiose notizie di cosa pensò Beyond Birthday e di come lui arrivò a uccidere tre vittime, dal momento che non mi interessa molto dopo tutto, e mentre siamo qui, saltiamo la seconda e la prima vittima, senza quindi impegnarci a tornare sui primi omicidi, e portiamoci al mattino del giorno dopo, lo scintillante momento in cui il più gran detective del secolo, L, comincia per la prima volta a investigare sul caso. Oh, quasi dimenticavo. Nel caso in cui qualcuno oltre il testone di Near o il deluso assassino stia leggendo queste pagine, vi farò la cortesia di presentarmi, ora, alla fine del prologo. Io sono il tuo narratore, il tuo navigatore, il tuo cantastorie. Per chiunque altro tranne loro due, la mia identità potrebbe essere di nessun interesse, ma io sono il colui che nel vecchio mondo occupa la seconda posizione, quello vestito meglio, che è morto come un cane, Mihael Keehl. Una volta mi facevo chiamare Mello ed utilizzavo quel nome, ma era molto tempo fa. Buoni ricordi e incubi.
  • 8.
  • 9. Mentre ora ci si riferisce ad esso come Los Angeles BB Murder Cases—un titolo piuttosto orecchiabile- nel momento in cui tutto ciò stava accadendo, proprio nell'occhio del ciclone, non era mai stato chiamato in maniera così impressionante. I media lo chiamavano “Gli omicidi di Wara Ningyo”, o il “Gli omicidi a porte chiuse di L.A.”, oppure in qualunque altro genere di nome orribile. Ciò era indubbiamente fonte di gran fastidio per Beyond Birthday- l'esecutore degli omicidi in questione- ma francamente, io penso che quei nomi provvedevano ad una più accurata descrizione di ciò che stava succedendo. D'altro canto, il giorno dopo che Beyond Birthday portò a termine il terzo degli omicidi, il 14 Agosto 2002, alle 8.15 a.m. ora locale, l'agente dell'FBI Naomi Misora riposava stremata sul letto del suo appartamento, appena sveglia. Indossava dei pantaloni nei in pelle con corrispondente giacca in pelle, ma non era corretto supporre che lei dormisse abitualmente in questo modo. La notte prima aveva passato parecchie ore girando in moto, nel vano tentativo di riuscire a smaltire lo stress, e quando infine tornò nel suo appartamento, cadde istantaneamente in un sonno profondo senza né lavarsi né svestirsi. Quasi come per il nome del caso, Misora è entrata nella coscienza di tutti come l'unica che avrebbe eventualmente potuto risolvere il Los Angeles BB Murder Cases, ma la verità è che al tempo in cui questi eventi si stavano susseguendo, lei era stata sospesa dai suoi doveri come agente dell'FBI. Secondo i rapporti ufficiali era in congedo, ma questo è solo perché lei non era assolutamente in grado di resistere alla pressione dei suoi superiori e dei colleghi. Sospensione, congedo, vacanza estiva. Non credo che abbiamo bisogno di trattare ragioni della sua sospensione. Ciò che è certo è che questa era l'America, lei era Giapponese, una donna, molto brava nel proprio lavoro, e l'FBI è una grande organizzazione...questa dovrebbe essere un'informazione esaustiva. Ovviamente, aveva dei colleghi i quali avevano una gran considerazione di lei e questo proprio perché è riuscita a lavorare nell'organizzazione così a lungo, ma un mese prima, proprio prima degli omicidi di BB di Los Angeles, Misora aveva commesso un grande sbaglio, così grande che nemmeno lei riusciva a crederci- il che l'aveva portata dritta nell'attuale situazione. Questo non è il genere di problemi che può essere alleviato correndo in giro in moto nel bel mezzo della notte. Misora stava seriamente considerando di lasciare l'FBI, cambiando la sua intera vita e tornando in Giappone. Ovviamente, parte di lei era stufa di tutte le incoerenze che venivano col lavoro, ma oltre questo c'era la colpa che sentiva per il suo errore, che le gravava sulle spalle come un peso morto. Anche se non ci fosse stata pressione intorno a lei- non che questa ipotesi fosse remotamente possibile- Misora avrebbe lei stessa chiesto una pausa. O anche le dimissioni. Misora lentamente si alzò dal letto, intenta a lavare via il sudore della notte precedente, ma poi si accorse che il laptop sulla sua scrivania era, per qualche ragione, acceso. Lei non ricordava di averlo acceso—dopotutto si era appena svegliata. Aveva lei stessa premuto il tasto di accensione la notte prima? E poi si era addormentata senza ripremerlo? Non ricordava di averlo fatto, ma giacché lo screen saver era in funzione, non c'era altra spiegazione. Si dovrebbe presumere che se lei avesse avuto le forze necessarie per accenderlo, avrebbe avuto anche abbastanza energia per svestirsi. Misora si tolse la giacca e i pantaloni, e sentendosi più leggera scese dal letto, andò ala scrivania e scosse il mouse. Ciò fu abbastanza per togliere lo screen saver, ma a questo punto Misora si sentì ancora più confusa. Il programma principale di e-mail era acceso e segnalava un messaggio di “nuova posta in entrata”. Era possibile che si fosse addormentata col suo computer acceso, ma lo era anche addormentarsi nel bel mezzo del controllo di una mail? Mentre ancora si stava domandando a riguardo, cliccò sulla casella di posta in entrata. C'era un nuovo messaggio, da Raye Penber. Questo era il nome dell'attuale ragazzo di Misora, anche lui agente dell'FBI. Era il più ovvio esempio di agente il quale aveva una grande opinione di lei (non che questo lo avesse fermato dal suggerirle di trasferirsi ad un dipartimento meno pericoloso ogni volta che accadeva qualcosa). Dal momento che il suo congedo era ormai agli sgoccioli, questo sarebbe potuto tranquillamente essere un messaggio di lavoro, così Misora andò avanti ed aprì il messaggio... “Naomi Misora-sama
  • 10. Mi scuso per l'averti contattata in questo modo. Vorrei chiederti il tuo aiuto nel risolvere un certo caso. Se desideri aiutarmi, per favore accedi al terzo blocco della terza sessione del server “Funny Dish”, il 14 Agosto, alle nove del mattino. La linea sarà aperta per esattamente cinque minuti (per favore irrompi nel firewall da te). L PS: Per contattarti, mi sono preso la libertà di prendere in prestito l'indirizzo di un tuo amico. Questo era il modo più semplice e sicuro di contattarti, perdonami. A prescindere dalla decisione che prenderai, ho bisogno che tu distrugga questo computer entro ventiquattro ore dalla lettura di questo messaggio.” “...” Quando finì di leggere, Misora rilesse immediatamente l'intera lettera e infine controllò il nome del mittente ancora una volta. L. Poteva anche esser sospesa, ma era ancora un Agente dell'FBI, e ovviamente ne riconosceva il nome—sarebbe stato imperdonabile il contrario. Brevemente considerò l'idea che Raye Penber, o qualcun altro, le stesse semplicemente giocando uno scherzo, ma trovò difficile da credere che qualcuno potesse esser stato così audace da firmarsi in quel modo. L non si era mai rivelato in pubblico o in privato, ma Misora aveva sentito orribili cose riguardo ciò che era successo ai detectives che avevano provato a farsi passare per L. Era meglio dire che nessuno avrebbe osato utilizzare il suo nome, neanche per scherzo. Quindi. “Diamine” brontolò lei, e continuò a farsi la doccia, lavando via la stanchezza della notte precedente. Asciugò i suoi lunghi capelli neri e bevve una tazza di caffè caldo. Ma lei stava semplicemente fingendo di considerare la situazione—in realtà non aveva scelta. Nessun agente dell'FBI, in particolar modo uno di basso livello, potrebbe mai considerare di rifiutare una richiesta di L. Ma in questo momento Misora non aveva un'opinione particolarmente positiva del gran detective L, così dovette fingere di esitare, se se anche solo la faceva sentire meglio. Se consideri la personalità di Misora, la ragione per questo è chiara. Sembra ovvio che la ragione per la quale il suo laptop era acceso era che L lo aveva hackato, e lei era più che un po' depressa per il fatto che avrebbe dovuto distruggere per una ragione a caso il suo computer, che aveva comprato giusto un mese prima. “Non ci baderò... voglio dire, lo farò, ma...” Lei non aveva scelta. Appena furono le 8.50, Misora si sedette davanti al suo laptop, il quale ora aveva meno di ventitré ore di vita, e cominciò a seguire le istruzioni di L. Lei non era un hacker esperto, ma le erano state insegnate le basi come parte del suo addestramento all'FBI. Non appena ottenne con successo l'accesso al server, il suo schermo diventò completamente bianco. Misora fu momentaneamente allarmata, ma poi vide una grande e calligrafica L fluttuare al centro dello schermo e si rilassò. “Naomi Misora,” la voce venne dalle casse del laptop dopo una breve pausa. Era ovviamente una voce sintetica. Ma questa era la voce riconosciuta come quella di L da ogni dipartimento investigativo nel mondo. Misora l'aveva sentita parecchie volte in passato—ma questa era la prima volta che era indirizzata direttamente a lei. Sentì una strana sensazione, come se stesse sentendo il suo nome alla TV—non che lei avesse mai provato l'esperienza, ma questo è come lei immaginava sarebbe stato. “Sono L.” “Ciao,” iniziò a dire Misora, ma realizzò poi quanto inutile fosse. Il suo laptop non aveva un
  • 11. microfono installato, e non c'era modo per lui di sentirla. Quindi, cominciò a scrivere, “Sono Naomi Misora. E' un onore parlarti, L.” Se la connessione risultava stabilita, allora lui avrebbe ricevuto il messaggio. “Naomi Misora, ti suona familiare il caso sugli omicidi di Los Angeles di cui ti sto parlando?” L andò dritto al punto, senza dar conto alle sue parole. Presumibilmente poiché lui doveva completare la comunicazione entro le 9.05, ma queste maniere e questo atteggiamento infastidirono Misora. Come se fosse dato per scontato che lei volesse cooperare con lui—il che era vero, ma mettendola in quel modo sembrò non mostrare rispetto per il suo orgoglio. Così Misora si permise di rispondergli con tono ugualmente sprezzante. “Non sono così abile da tenere traccia di tutti i casi di omicidi che avvengono a Los Angeles.” “Oh? Io si.” Lui rispose al suo sarcasmo con del vanto. L continuò, “Mi sto riferendo alla serie di omicidi—la terza vittima è stata trovata ieri. Credo che ci saranno altre vittime. HNN news chiama il caso col nome “Omicidi Wara Ningyo.” “Omicidi Wara Ningyo?” Lei non ne aveva sentito parlare. Era in congedo e aveva deliberatamente evitato quel genere di notizie. Misora aveva vissuto in Giappone fino al diploma di scuola superiore e quindi il termine le era familiare, ma sentirlo pronunciato in Inglese dava a quelle parole un senso di estraneità. “Io desidero risolvere il caso,” disse L. “Ho bisogno di arrestare il killer. Ma il tuo aiuto in questa situazione è vitale, Naomi Misora.” “Perché me?” scrisse lei. Questo però poteva stare a significare sia “Perché hai bisogno del mio aiuto?” che “Perché io dovrei aiutarti?” ma L, senza un attimo di esitazione, considerò il primo significato. Il sarcasmo sembrò sparire dalle sue parole. “Naturalmente, perché tu sei un'abile investigatrice, Naomi Misora.” “Io sono in congedo...” “Lo so. Non lo trovi opportuno?” Tre vittime, aveva detto. Ovviamente, dipendeva dalle vittime, ma da quanto L le aveva detto, questo caso non era ancora arrivato ai livelli necessari per richiedere l'intervento dell'FBI. Lei voleva semplicemente presumere che questo era il motivo per cui lui si era avvicinato a lei invece di andare dal direttore dell'FBI, ma il tutto avvenne troppo improvvisamente e non le fu dato tempo di pensare le cose come stavano. Ma ce n'era stato abbastanza di tempo per immaginare perché L si sarebbe voluto coinvolgere in un caso troppo piccolo per arrivare all'FBI. Ad ogni modo immaginava che lui non le avrebbe risposto a questa domanda attraverso il computer. Lei guardò il suo orologio. Aveva ancora un minuto. “Ok, ti aiuterò in qualunque modo mi sia possibile,” scrisse Misora. L rispose istantaneamente, “Grazie, sapevo che avresti accettato.” Le sue parole non suonarono però molto grate. Ma forse la colpa poteva essere addotta alla natura artificiale della sua voce. “Lasciami spiegare come ti contatterò in futuro. Non abbiamo tempo, sarò breve. Allora...” Per primo, lei dovette esser messa a conoscenza dei dettagli di base del Los Angeles BB Murder Cases. Il 31 Luglio2002, nella stanza da letto di una piccola casa in Hollywood's Insist Street, un uomo chiamato Believe Bridesmaid era stato ucciso. Lui viveva da solo, lavorava come scrittore free-lance. Aveva scritto dozzine di articoli per dozzine di riviste sotto differenti nomi ed era relativamente ben conosciuto nel settore—anche se ciò non significa esattamente nulla. Era stato strangolato. Era stato prima privato di sensi con una qualche sorta di droga e poi strangolato da dietro con una specie di stringa. Non vi erano segni di colluttazione—tutto considerato, un crimine eseguito in maniera pulita. Il secondo omicidio avvenne quattro giorni dopo, il 4 Agosto 2002. Questa volta era avvenuto in centro, in un appartamento sulla Third Avenue, e la vittima era una
  • 12. donna chiamata Quarter Queen. Questa volta la vittima era stata picchiata fino alla morte, il suo cranio era stato incavato sulla fronte da qualcosa di lungo e duro. Ancora una volta, la vittima era sembrata esser stata prima drogata, resa poi inconscia al momento della morte. Il motivo per cui si era convinti che quei due omicidi erano stati commessi dallo stesso killer... beh, chiunque avesse vinto le scene del crimine avrebbe immediatamente notato il collegamento. C'erano delle bambole voodoo di paglia inchiodate ai muri in entrambi i posti. Quelle bambole erano specificamente conosciute come Wara Ningyo. Quattro di esse a Insist Street. Tre sulla Third Avenue. Inchiodate ai muri. Le Wara Ningyo erano state nascoste nelle notizie, poiché a parlarne apertamente c'era il rischio che qualcuno ne imitasse lo stile in un eventuale crimine, ma molti altri dettagli furono messi insieme così bene, da portare la polizia a iniziare a considerare il caso come una serie di omicidi. Ma se così fosse, rimaneva in sospeso un forte dubbio—non c'era assolutamente alcun collegamento tra Believe Bridesmaid e Quarter Queen. Nessuno dei due aveva il numero dell'altro nel proprio cellulare, nessuno di loro aveva il biglietto da visita dell'altro nel proprio portafogli, e inoltre, Quarter Queen non possedeva né un cellulare né un biglietto da visita—lei era una ragazza di tredici anni. Che connessione poteva mai avere con uno scrittore free-lance quarantaquattrenne? Se c'era una connessione, probabilmente riguardava la madre della ragazza, la quale era fuori città quando l'omicidio è avvenuto, ma data la differenza dei quartieri e la diversa situazione tra i due, era ugualmente difficile vederci una connessione significante. Per usare un termine da romanzi gialli vecchio stile, c'era un collegamento mancante—loro non riuscivano a trovare una qualunque connessione tra le vittime. L'investigazione naturalmente si concentrò su questo, ma nove giorni dopo (da quando i media avevano cominciato a chiamarli Gli Omicidi di Wara Ningyo) il 13 Agosto 2002, avvenne il terzo omicidio. C'erano due Wara Ningyo sul muro. C'era una bambola in meno ogni omicidio. Il terzo omicidio avvenne nella zona ovest di L.A., in una cittadina vicino la metropolitana di Glass Station, e il nome della vittima era Backyard Bottomslash. Questa vittima era un'altra donna— ventisei anni, una via di mezzo tra la prima e la seconda vittima—ed era un'impiegata bancaria. Ancora una volta non c'erano connessioni con Believe Bridesmaid o Quarter Queen dopo tutto. Era anche improbabile che loro si fossero incontrati in una qualsiasi altra strada. Lei era morta dissanguata—un'emorragia massiva. Strangolamento, pestaggio e infine accoltellamento—ogni volta un metodo di uccidere differente, dando l'innaturale impressione che stesse cercando qualcosa di nuovo con ogni uccisione. E non lasciava indizi utili su ogni scena del crimine. L'unica altra cosa su cui investigare era il collegamento fra loro, ma dal momento che non fu trovato—il che era molto strano per omicidi del genere—il terzo omicidio lasciò la polizia in completo stallo. Il killer era stato di gran lunga migliore di quanto lo fosse stata la polizia. Non ho intenzione di elogiare Beyond Birthday, ma in questo caso devo accreditargli il merito che gli si deve. Oh, giusto—in più alle Wara Ningyo, c'era un'ulteriore similitudine tra le scene—essere erano tutte a porte chiuse. Proprio come un vecchio romanzo del mistero. I detectives che hanno investigato sul caso non hanno dato peso a questo particolare aspetto del caso...ma quando Naomi Misora ricevette da L il file sul caso, questa parola fu la prima cosa che attirò la sua attenzione. Quando Misora cominciò a investigare sul caso—non come agente dell'FBI, ma individualmente sotto la supervisione di L—fu il giorno dopo la richiesta di L, il 15 Agosto. Era fuori servizio, quindi il suo distintivo e la pistola le erano stati portati via, lasciandola senza più diritti o armi di qualsiasi altro cittadino. Me non dava molta importanza alla cosa—Misora non era mai stata il tipo di agente che spargeva la sua autorità in giro. Lei veniva in disparte, e la sua condizione mentale era leggermente instabile, quindi non era nelle migliori condizioni per affrontare il caso, ma in quel senso il suo stato emozionale era simile a quello di L. In altre parole lei non era brava a lavorare in gruppo, le sue abilità erano più brillanti quando fuggiva ai vincoli dell'organizzazione e lavorava da sé—il che
  • 13. potrebbe spiegare perché ha avuto un pizzico di risentimento nei suoi sentimenti verso L. Ma il 15 Agosto, passato mezzogiorno, Naomi Misora era sulla Hollywood's Insist Street, la scena del primo omicidio. Cercando per la casa, la quale sembrava un tantino grande per un uomo che viveva da solo, Misora scavò nella sua borsa , tirò fuori il cellulare, e digitò il numero che le era stato dato. Le era stato detto che era cinque volte criptato e completamente sicuro. Non solo sicuro per L, ma ance sicuro per la Misora fuori servizio. “L, ho raggiunto la scena del crimine.” “Bene,” disse la voce artificiale, come se stesse aspettando qualcosa da lei. Misora brevemente immaginò dove fosse L, in che genere di ambiente lui si trovasse per le sue investigazioni, ma velocemente realizzò che non avrebbe fatto alcuna differenza. “Cosa dovrei fare?” “Naomi Misora, sei dentro o fuori dall'edificio?” “Fuori. Sono giunta alla scena del crimine ma non sono ancora entrata.” “Allora per favore entra. Dovrebbe essere aperto. Ho predisposto la situazione.” “Grazie.” Ben preparato. Strinse i denti, resistendo al bisogno di dire qualcosa di sarcastico. Lei normalmente considerava che a livello di premeditazione L meritasse un certo rispetto, ma trovava difficile che qualcuno fosse così accuratamente preparato. Lei aprì la porta ed entrò in casa. La vittime era stata uccisa nella sua camera da letto e Misora era stata coinvolta in un tale numero di investigazioni con l'FBI da riuscire a indovinare facilmente dove si trovasse quella stanza, solo guardando dall'esterno. Una casa come quella di solito aveva la camera da letto al primo piano, così lei si mosse di conseguenza. Erano passate due settimane dall'omicidio, ma il posto era stato mantenuto ovviamente pulito. Non c'era nemmeno un granello di polvere. “Ma, L...” “Cosa?” “Secondo i dati che ho ricevuto ieri—non che non sia evidente, ma la polizia non aveva già esaminato la scena?” “Si.” “Io non sono certa di come tu abbia fatto, ma hai già le relazioni della polizia a riguardo.” “Si.” “...” Non era stato molto d'aiuto. “Quindi non c'è motivo che io sia qui?” “No,” disse L. “Mi aspetto che tu sia in grado di trovare ciò che la polizia non è riuscita a trovare.” “Bene... è abbastanza chiaro.” O almeno un po' ovvio. Infondo non aveva spiegato niente. “Dicono che dovresti visitare la scena del crimine un centinaio di volte, così che sia praticamente inutile. E' passato un po' di tempo, quindi è possibile che qualcosa sia venuto a galla. Naomi Misora, la prima cosa che noi dobbiamo pensare riguardo questo caso è la connessione tra le vittime. Cosa collega Believe Bridesmaid, Quarter Queen, e la nuova vittima, Backyard Bottomslash? O non c'è connessione e quegli omicidi sono completamente a caso? Ma anche se fossero a caso, ci deve essere qualcosa di logico per il quale il killer ha scelto le sue vittime. Ciò che ti sto chiedendo, Naomi Misora, è di trovare questo collegamento mancante.” “Capisco...” Non era vero, però lei aveva cominciato a capire che discuterne con L non lo avrebbe fermato dall'essere evasivo e dirle cosa lei voleva sapere al momento, così lei decise di non fare troppe domande. Oltretutto, lei aveva trovato la camera da letto. La porta era aperta verso l'interno e, al momento del primo sopralluogo della polizia, aveva la serratura bloccata. Una stanza chiusa.
  • 14. Anche le scene del secondo e del terzo crimine avevano la serratura chiusa... era quello il collegamento? No, c'erano più informazioni in quel file. La polizia lo aveva già notificato. L cercava qualcosa di più. Non era una stanza molto grande, ma non c'erano molti mobili, così da non avvertire angustia. C'era un gran letto nel centro dello spazio, ma il solo altro mobile presente era una libreria. Quegli scaffali erano principalmente riempiti con libri di fai da tè, con differenti attività per il tempo, libero e famosi fumetti giapponesi, suggerendo che Believe Bridesmaid usava questa stanza esclusivamente per rilassarsi. Sembrava essere il tipo che separa meticolosamente il lavoro dalla vita privata—un tipo insolito da trovare tra gli scrittori free-lance. Presumibilmente c'era un qualche tipo di studio al secondo piano, pensò Misora, osservando distrattamente il soffitto. Sarebbe andata a controllare lì dopo. “Ad ogni modo, Naomi Misora. Cosa ne pensi del colpevole degli omicidi? Mi piacerebbe sentire il tuo personale pensiero a riguardo.” “Io dubito che il mio pensiero possa esserti utile in qualche modo, L...” “Tutti i pensieri sono utili.” “...” Oh? Misora pensò per un momento. “E' anormale,” rispose lei, senza ponderare la scelta delle parole, dando semplicemente ascolto alla sua mente. Questa era la principale impressione che aveva avuto il giorno prima, leggendo il file. “Non solo perché lui ha ucciso tre persone, ma...ogni azione che ha compiuto portava a quell'impressione. E non provava a nasconderlo.” “Ad esempio?” “Ad esempio... le impronte digitali. Non è stata trovata una singola impronta in nessuna scena del crimine. Sono state pulite completamente.” “Vero... ma Naomi Misora, sicuramente il non lasciare impronte digitali è la più basilare delle tecniche criminali.” “Non in questa situazione,” disse Misora, infastidita—sapeva che L capiva a cosa voleva arrivare ed era sicura che stesse testando le sue abilità, ma in nessun modo l'avrebbe detto. Un test per vedere se lei era in grado di essere utile sulla scena del crimine. “Se tu non volessi lasciare impronte digitali, la maggior parte delle persone indosserebbe dei guanti—oppure, pulirebbero ciò che ha toccato. Ma questo tizio...apparentemente ha ripulito ogni impronta nella casa. In tutte e tre le scene. Inizialmente ho immaginato che se fosse andato a casa della vittima più volte, non avrebbe avuto idea di cose aveva toccato e cosa no, ma una volta letto che lui ha svitato le lampadine e pulito le prese, diventa una storia completamente diversa. In che altro modo puoi definirlo, se non anormale?” “Sono d'accordo.” “...” Lo era, ora? “Quindi, L, tornando a ciò che stavo dicendo prima, se lui ha preso precauzioni così estreme, poi dubito che sarei in grado di trovare qualcosa di nuovo qui. E' una flebile speranza nel migliore dei casi. Qualcuno come lui non commetterebbe un errore.” Un errore. Come quello che lei ha fatto lo scorso mese. “Normalmente questo genere di investigazioni comincia trovando l'errore del criminale, e poi riempendo il puzzle da quel punto, ma in questo caso, dubito che noi troveremo qualcosa di simile.” “No, io non credo lo troveremo,” disse L. “Ma che ne pensi se non fosse un errore?” “Se non fosse un errore?” “Sì. Qualcosa di deliberatamente lasciato alle spalle. E se i detectives della polizia hanno semplicemente fallito nel notarlo...allora noi potremmo avere una chance.” “...” Lasciare deliberatamente indizi? Era mai successo? Non nel normale scorrere degli eventi, no—
  • 15. perché qualcuno dovrebbe lasciarsi dietro qualcosa che potrebbe essere utilizzato contro di lui? O aspetta. Ora che l'ha menzionato, loro hanno già riscontrato due esempi di un comportamento simile. Uno erano le Wara Ningyo inchiodate al muro e l'altro erano le serrature chiuse, creando una stanza bloccata. Quelli non erano errori, ma erano tracce chiaramente lasciate indietro dal killer. Specialmente quest'ultimo. Esattamente la cosa alla quale Misora era stata più interessata—stanze chiuse che di solito venivano sempre create quando il killer cercava di far sembrare la cosa come un suicidio. Ma la prima vittima era stata strangolata alle spalle, la seconda era stata picchiata a morte con un arma che non è stata trovata sulla scena e la terza era stata pugnalata con, ancora una volta, un'arma non lasciata sulla scena...nessuna di queste poteva mai essere una situazione che indicasse dei suicidi. Il che significa che non c'era nulla da guadagnare nel creare delle stanze chiuse. Non era un errore, ma era innaturale. Lo stesso valeva per le Wara Ningyo. Lei non aveva idea di cosa significassero. Da quando le Wara Ningyo erano utilizzate per maledizioni in Giappone, c'erano persone che teorizzavano selvaggiamente che il killer fosse Giapponese, o qualcuno con un radicato rancore contro i Giapponesi, ma dal momento che quelle Wara Ningyo erano una varietà molto economica che poteva facilmente essere acquistata in ogni negozio di giocattoli (per circa tre dollari) nessuna teoria era stata messa in evidenza. Misora chiuse la porta dietro di sé e quando la serratura fu all'altezza della sua vita, distrattamente lo girò e si chiuse all'interno. Poi scrutò ogni posizione nella quale le bambole erano state inchiodate ai muri. Ce n'erano quattro. Una su ognuno dei quattro muri della stanza quadrata. Ovviamente, erano state portate via dalla polizia come prova importante e non erano più lì. Era abbastanza facile dire dove si trovavano, dal momento che c'erano dei buchi nei muri. Misora tirò fuori sei foto dalla borsa. Una di ognuno dei quattro muri. Una che mostrava la vittima, Believe Bridesmaid, disteso con la schiena sul letto. Questa foto mostrava chiaramente i segni della corda intorno al suo collo. E infine l'ultima foto. Questa non era della scena, ma un'inquadratura del petto nudo di Believe Bridesmaid, presa durante l'autopsia. C'era un gran numero di tagli su di esso, i quali sembravano essere intagliati nella sua carne con un coltello. Non erano profondi, ma andavano in tutte le direzioni. Secondo la relazione erano stati fatti dopo la morte della vittima. “Generalmente parlando, quando i killer si impegna in questa sorta di inspiegabile deturpazione del corpo, significa che hanno un profondo rancore nei confronti della vittima...per uno scrittore free- lance il quale prenderebbe un qualsiasi lavoro, non sarei sorpreso se avesse un po' di nemici. Lui ha trattato molte riviste di gossip...” “Ma Naomi Misora, ciò non spiega la connessione con il secondo e il terzo omicidio. Entrambi gli altri corpi erano anch'essi danneggiati in un modo che non ha dirette connessioni alla causa della morte—infatti, il danno sembra essersi intensificato con ogni omicidio.” “E' possibile che Bridesmaid fosse il solo per il quale provasse rancore e gli altri due omicidi erano designati a mascherare questo. O forse non era Bridesmaid, ma uno degli altri due...o due dei tre, e il terzo era un camuffamento. La distruzione potrebbe man mano aumentare poiché parte del camuffamento, o...” “Tu credi che il killer stia solo fingendo di uccidere indiscriminatamente?” “No. Questa è solo un'ipotesi che prendo in considerazione. Questa idea spiegherebbe le Wara Ningyo. Voglio dire, forse lui le ha deliberatamente lasciate lì per provare che tutti e tre erano stati uccisi dallo stesso uomo—e le porte bloccate potrebbero essere per qualche ragione.” In quel caso lo spostarsi da Hollywood al centro città, e poi a ovest, potrebbe esser visto come un mezzo per confondere le investigazioni. Più sono le persone connesse al caso, più diventa caotica l'investigazione...e la scelta di una giovane ragazza come seconda vittima potrebbe esser stata fatta deliberatamente per farlo sembrare uno psicopatico. “Ammettendo che sia anormale...beh, già l'idea di fare tutto ciò è abbastanza anormale,” disse L.
  • 16. Misora fu sorpresa di sentirgli esprimere sentimenti umani. L'emozione che lei sentì era molto simile all'essere impressionata e rapidamente riportò la conversazione sull'argomento—per coprire la propria reazione, se non per nasconderla. “Così, L, io mi sento ridicola a provare di immaginare una connessione tra le vittime. Penso che la polizia stia facendo un buon lavoro e...francamente, esaminare chiunque conoscesse ognuno di loro sembrerebbe più utile. Voglio dire, la terza vittima, Backyard Bottomslash...lei doveva esser coinvolta in ogni genere di affare con la banca.” “Ma Naomi Misora,” L la interruppe. “Questo non è il momento per inutili riflessioni. Credo che in un futuro non molto lontano ci sarà un quarto omicidio.” “Mmm...” Aveva detto qualcosa di simile il giorno prima. Che ci sarebbero state più vittime. Ma su cosa si è basato? Con il killer ancora lontano, era un'ovvia possibilità, ma sembrava quasi come se gli omicidi fossero finiti al terzo. Tutto dipende dal capriccio del killer—come investigatore lei trovava difficile stabilire una probabilità più alta del cinquanta-e-cinquanta. “Il numero di Wara Ningyo,” disse L. “Quattro dove sei tu, tre nel centro città con la seconda vittima, e due alla terza scena, a ovest di L.A.—una in meno ad ogni scena del crimine.” “Sì. E con ciò?” “Il numero di bambole decresce di uno in uno.” “...” Lei l'avrebbe dovuto supporre. Infatti, ha semplicemente contato a ritroso da quattro a due, e basta. Anche se la teoria di Misora era giusta, e lui stava uccidendo indiscriminatamente per camuffare la sua vera vittima, più sarebbero state le vittime, più il piano sarebbe stato efficace. Di certo, ogni nuovo omicidio era un rischio in più, ma il tornaconto probabilmente ne giustificava la scelta. Francamente non c'era modo di dire se il killer aveva considerato gli omicidi come un rischio— c'erano certamente assassini che consideravano l'omicidio stesso come un profitto esauriente. Ed era anormale pretendere di essere anormale... “Così, L...tu credi che ci saranno altri due omicidi?” “C'è più del novanta percento di possibilità,” disse lui. “Direi cento, ma c'è una piccola possibilità che qualcosa accada al killer, impedendogli di continuare. Quindi direi novantadue percento. Ma Misora, se dovesse accadere qualcosa, non saranno più due, ma solo uno. C'è solo il trenta percento di possibilità che avvenga un quinto omicidio.” “Trenta percento?” Quasi una goccia. “Perché? Ci sono ancora due Wara Ningyo...e se lui le sta usando per rappresentare le sue vittime...” “Ma in quel caso, lui non sarebbe in grado di lasciare una Wara Ningyo alla quinta scena del crimine. Lui passerà da due a una quando ucciderà la quarta vittima. Quella bambola renderà ovvio che quello sarà il lavoro dello stesso killer, ma...” “Oh! Capisco,” disse Misora, rabbrividendo per propria stupidità. Ovviamente, qualunque fosse il movente del killer, lasciare una Wara Ningyo alla scena del crimine faceva parte delle regole. Lui difficilmente avrebbe ucciso una quinta vittima quando il numero delle bambole avrebbe raggiunto lo zero. “C'è un trenta percento di possibilità che il killer non pensi a questa eventualità, ma la cosa è molto incerta. Dopotutto lui ha ripulito le prese delle lampadine...” “Così ci saranno solo quattro vittime in totale. La prossima è l'ultima.” “No. La terza era l'ultima,” disse L con fermezza. Nonostante fosse una voce artificiale. “Non ce ne sarà un'altra. Non con me coinvolto.” “...” Fiducia? O presunzione? Nessuna delle due, era qualcosa alla quale Misora aveva dato particolare. Le ultime due settimane in particolare.
  • 17. Cosa ne era stato della fiducia? Cosa ne era stato dell'orgoglio? Misora non lo sapeva più. “Ma io ho bisogno del tuo aiuto, Naomi Misora. Mi aspetto grandi cose dalla tua investigazione.” “Davvero?” “Sì. Per favore, tieni gelido il tuo cuore mentre lavori. Nelle mie esperienze, un caso come questo richiede una mente che non si lasci scuotere da nulla. Comportati come se tu stessi giocando a scacchi sul ghiaccio.” “...” Quello non era chiamato curling? “L, tu lo sai che sono in congedo? “Sì. E' per questo che ho chiesto il tuo aiuto. Per questo caso, ho bisogno di una persona individualmente abile che possa lavorare da sola.” “Quindi io immagino che tu conosca anche perché sono in congedo?” “No,” disse lui, con lo stupore di Misora. “Non lo so.” “Non hai controllato?” “Non mi interessava. Tu sei abile ed eri al momento disponibile e questo era tutto ciò che mi importava—a meno che non ci sia qualcosa che dovrei sapere? In quel caso potrei trovarlo in un minuto.” “No...” disse lei, facendo una smorfia. Sentì come se l'intero mondo conoscesse il suo errore, ma neanche il detective più grande del mondo lo sapeva. E aveva descritto il congedo/sospensione di Misora, come fosse solamente un “renderla disponibile”. Non aveva mai pensato di immaginarlo, ma le sembrò come se L avesse il senso dello humor. “Okay, L, se vogliamo fermare il quarto omicidio, dovremmo cominciare. Cosa dovrei fare per primo?” “Cosa sai fare?” “Io so fare ciò che so fare,” disse Misora. “So di averlo già chiesto, ma se sto indagando sulla scena ancora una volta...cercando qualcosa che lui ha lasciato al di fuori delle Wara Ningyo...cosa sto esattamente cercando?” “Ogni genere di messaggio.” “Messaggio?” “Sì. Questo non c'era scritto nei dati che ti ho fornito, ma nove giorni prima del 31 Luglio, prima del primo omicidio, il 22 Luglio, il LAPD1 ricevette una lettera.” “Una lettera?” Dove voleva arrivare? Il LAPD...? “Connessa al caso?” “Al momento, nessuno dei detectives coinvolti ha trovato una connessione. Non so per certo se effettivamente ce ne sia una, ma credo di sì.” “Che percentuale?” “Ottanta percento.” Risposta istantanea. “Il mittente è sconosciuto—era stato usato un sistema di inoltro nella spedizione e non c'è modo di dire da dove provenga. Dentro la busta c'era un singolo pezzo di carta con su scritto un cruciverba.” “Parole crociate? Humh...” “Non essere sbrigativa. Era un enigma molto difficile, e nessuno ha saputo risolverlo. Ovviamente, noi possiamo anche considerare che nessuno si sia applicato sul serio, ma sembra ragionevole ipotizzare che parecchi poliziotti che hanno lavorato assieme non sono stati in grado di risolverlo.” “Capisco. E quindi?” “Forse avranno deciso che l'enigma era solo uno scherzo ed è stato messo da parte....ma la mia rete 1 Los Angeles Police Department, dall'inglese “Dipartimento di Polizia di Los Angeles”
  • 18. di raccolta di informazioni ha ottenuto una copia attraverso altri canali ieri.” “Ieri...” Così era per questo che non si trovava nel file. Anche quando Misora si stava preparando per l'investigazione, L stava proseguendo nel caso da un'angolazione differente. “Io l'ho risolto,” disse L. Apparentemente quell'ipotesi riguardo la difficoltà dell'enigma era stata preventiva al vanto. Lui doveva averci impiegato parecchie energie, pensò Misora. Non che ne stesse per parlare. “Se non erro, allora la risposta all'enigma è il luogo in cui ti trovi—l'indirizzo del primo omicidio.” “221 Insist St., Hollywood? Dove io mi trovo ora? Ma ciò significa...che...” “Esattamente. Lui aveva detto loro che stava per commettere quegli omicidi. Ma dal momento che l'enigma era così difficile che nessuno poteva risolverlo, non c'era una realistica possibilità che servisse a quello scopo...” “Il LAPD ha ricevuto altre lettere come quella? Indicando l'indirizzo per il secondo e il terzo omicidio?” “No. Ho controllato l'intero stato della California, proprio per esserne certo. Non ho scoperto altre lettere o e-mail simili. Credo che continuerò a controllare, ma...” “Quindi potrebbe essere semplicemente una coincidenza? No, è impossibile. Se lui ha scritto l'indirizzo esattamente com'è, deve essere così...ma perché nove giorni prima?” “Anche il tempo tra il secondo e il terzo omicidio è stato di nove giorni. Dal 4 Agosto al 13 Agosto. E' possibile che al killer piaccia il numero nove.” “Ma ci sono solo quattro giorni tra il primo e il secondo omicidio...semplice casualità?” “Un'interpretazione ragionevole. Ma sembra che valga la pena ricordare il lasso di tempo che intercorre. Nove giorni, quattro giorni, nove giorni. In entrambi i casi, il killer è il tipo che preavvisa le proprie azioni alla polizia. Anche se lui stava solo fingendo di essere quel tipo di killer, rimane comunque un'ottima possibilità che ci sia qualche tipo di messaggio nella stanza, qualcosa al di fuori delle Wara Ningyo.” “Hmm...quindi...” Qualcosa di deliberato. Un messaggio più difficile da comprendere che le Wara Ningyo...qualcosa come un difficile enigma di parole crociate. Misora si sentì come se cominciasse finalmente a capire perché L aveva bisogno del suo aiuto. Non c'era modo che un detective da salotto fosse in grado di trovare qualcosa del genere da sé. Devi vedere la scena con i tuoi occhi, essere in grado di raggiungere e toccare le cose...e ciò richiede la qualità oltre la quantità. Qualcuno che possa osservare la scena dalla propria prospettiva, con il proprio modo di pensare... Ma pensò anche che ci stesse mettendo troppo di suo. Se doveva essere gli occhi di L...allora era troppo da gestire per un ordinario agente dell'FBI. “Qualcosa che non va, Naomi Misora?” “No...non pensarci.” “Okay. Al momento, interrompiamo la comunicazione. Ho molte cose che mi aspettano.” “Certamente.” Questo era L, lui stava indubitabilmente risolvendo molti altri casi tutti insieme. Casi in tutto il mondo. Per lui, questo caso era solo uno delle tante investigazioni parallele. In che altro modo poteva mantenere la propria reputazione di detective migliore del mondo? Il più grande detective del secolo, L. Il detective senza clienti. “Mi aspetto di sentire buone notizie da te. La prossima volta che mi chiami, per favore usa il numero sulla quinta linea, Naomi Misora.” disse L, e agganciò. Misora chiuse il telefono e lo mise nella borsa. Poi si mosse verso la scrivania per cominciare l'investigazione. Non c'era nulla nella stanza da letto se non il letto e la scrivania, quindi non c'era nient'altro da investigare. “Non tanto quanto il killer, ma sembra che anche Believe Bridesmaid fosse stato ragionevolmente ossessivo...”
  • 19. I libri erano incastrati ermeticamente negli scaffali senza eccesso di spazio. Misora fece un rapido conto—cinquantasette volumi. Provò a prenderne uno a caso, ma ciò le risultò piuttosto più difficile da fare. Il suo dito indice da solo si rivelò insufficiente e dovette utilizzare il suo pollice e il principio della leva per tirarlo fuori. Ne sfogliò le pagine, ben consapevole che ciò era inutile. Stava semplicemente tenendo le sue mani impegnate mentre provava a immaginare cosa fare. Sarebbe stato piacevole e semplice se ci fosse stato un messaggio nascosto tra le pagine del libro, ma era troppo da sperare. Secondo i files, come la presa della lampadina, ogni pagina di ogni libro era stata pulita, rimuovendo tutte le impronte digitali—suggerendo non solo che il killer era estremamente meticoloso, ma che la polizia ha infatti controllato tutti i libri. Si potrebbe presumere che non ci siano messaggi. O il messaggio è stato creato in maniera tale che la polizia non lo notasse...qualcosa che sembri come un semplice segnalibro, ma che serbi in sé un codice nascosto...ma dopo aver sfogliato altri libri, scartò questa ipotesi. Quei libri non avevano segnalibri. Believe Bridesmaid non sembrava il tipo da segnalibri. Molti lettori pignoli detestavano le lievi curve che i segnalibri potevano lasciare nelle pagine. ...Il che significa che anche il più fastidioso dei killer non si sognerebbe mai di piazzare un qualsiasi oggetto in un libro. Misora si spostò dagli scaffali. Guardò in basso verso il letto, ma sembrò che lì ci fosse ancora meno da investigare. Non c'era nulla da fare se non tirare via le fodere e guardare sotto il materasso. E lei non aveva avuto nemmeno bisogno di guardare i file per sapere che la polizia lo aveva già fatto. Sembrava virtualmente impossibile nascondere in un letto un messaggio che la polizia non avrebbe notato. “Sotto il tappeto...dietro la tappezzeria...no, no, perché dovrebbe nascondere il messaggio? Lui vuole che sia trovato. Non è un messaggio se non viene trovato. Lui ha mandato l'enigma di parole crociate alla polizia...molto egoistico. Lui vuole che l'enigma sia difficile...per provare che noi siamo stupidi.” Lui non stava cercando di batterli in astuzia. Lui voleva beffarli. “'Tu sei sotto di me,' 'Tu non puoi mai sconfiggermi,'—questo è ciò che diceva il messaggio. Il che significa...che non sta cercando di far andare tutto per il verso giusto e evitare di essere catturato, cerca qualcosa oltre il suo obbiettivo...o prendersi gioco di noi è il suo scopo? Ma chi 'noi'? La polizia? Il LAPD? La società? Gli U.S.A.? Il mondo? No... l'obbiettivo deve essere più piccolo...Qualcosa di più personale. Così questo messaggio...o qualcosa come un messaggio...Deve essercene uno da qualche parte in questa stanza...o, aspetta...” “Ci dev'essere...” era sbagliato. Forse non c'era. “Qualcosa che sarebbe dovuto esserci, ma che non c'è...qualcosa di mancante, che prima era qui...le Wara Ningyo? No, quelle erano un simbolo per le vittime, non un messaggio...la stanza da letto...oh, giusto! L'inquilino! L'abitante della stanza non è qui.” Qualcosa di mancante, che non è più qui. Come il proprietario della stanza, Believe Bridesmaid. Misora prese di nuovo le fotografie e guardò attentamente le due fotografie del corpo di Bridesmaid—una scattata sulla scena del crimine, e l'altra scattata durante l'autopsia. Se il killer ha lasciato un messaggio sul corpo, questo ovviamente non era il segno della corda, ma i tagli sul suo petto. Come Misora aveva detto ad L, normalmente questi sarebbero stati considerati come il segno di una vendetta personale, ma ora che ci pensava, non erano naturali. Nella foto sulla scena del crimine, il corpo era poggiato con la schiena, indossando una T-shirt che aveva poche tracce di sangue su di essa...ma la T-shirt stessa non era danneggiata. Il che significa che il killer dopo averlo ucciso, gli ha tolto la T-shirt, ha fatto i tagli con un coltello e poi gli ha rimesso la T-shirt. Se fosse stato semplice rancore, lui avrebbe semplicemente tagliato attraverso il tessuto. C'era una ragione per la quale non aveva tagliato la T-shirt? Ma sembrava non gli importasse se si sporcava di sangue...e la T-shirt apparteneva certamente alla vittima. Era quella con la quale dormiva sempre...
  • 20. “Se tu...li guardi attentamente...quei segni...sembrano delle lettere...una sorta di...” Devi roteare molto l'immagine, pensò. “V...V...I? No, M...un'altra V...X? D...e quelle sono tre I in riga...L? Sembrerebbe una L...hmm...sento come se la stessi forzando...” Lo diventa solo se la cerchi. Non erano come i Kanji o gli Hangul—lettere dell'alfabeto costituite da semplici linee e curve, e ogni altro segno a caso, che con un pennarello o un coltello potrebbero sembrare come un qualcosa. “In genere preferisco vedere cosa pensano i detective in carica, le persone effettivamente coinvolte nel caso...ma al momento non ho il distintivo, quindi è fuori questione. Certo, L probabilmente si occuperebbe di questo genere di cose per me.” Misora cominciava a riconoscere quanto fosse dura lavorare da soli, senza il supporto dell'organizzazione. Lei s'è sempre sentita fuori posto nel FBI, ma solo ora realizzava quanti vantaggi prendeva dalle risorse che le venivano offerte. “Suppongo che dovrei controllare nelle altre stanze...sembra piuttosto inutile. Ma se lui ha pulito tutte le impronte dalla casa...” mormorò lei, e si voltò per lasciare la stanza. Ma poi si rese conto che c'era un posto che non aveva ancora controllato. Sotto il letto. Abbastanza facile da controllare, e molto più probabile che sotto il tappeto o dietro la tappezzeria—sembrò abbastanza improbabile che avesse mancato un posto del genere, ma sembrava valesse la pena strisciare lì sotto, giusto per esserne sicuri. Poteva esserci qualcosa di nuovo che lei poteva vedere da lì sotto. Per questa ragione, Misora si accovacciò in basso verso il letto... “...?!” Una mano si allungo da lì sotto. Misora balzò indietro istantaneamente, trattenendo l'aumento delle sue emozioni che questa improvvisa serie di eventi aveva mescolato, e tirò su i pugni. Non aveva una pistola con sé—non perché era sospesa, ma semplicemente perché non era solita portarsene una in giro. Senza pistola, non aveva un grilletto da premere. “Cosa...no, chi sei tu?” ruggì lei, cercando di usare un tono intimidatorio. Ma la mano fu raggiunta da una seconda mano, come le la sua voce fosse solo il vento che soffiava, e un corpo ne seguì. Un uomo strisciò fuori da sotto il letto. Da quanto tempo...lui era lì...? E' stato sotto il letto tutto questo tempo? L'aveva sentita parlare con L? Tutto questo genere di domante passò per la mente di Misora. “Rispondimi” Chi sei tu?!” Lei mise una mano nella giacca, fingendo di avere una pistola. L'uomo alzò la testa. E lentamente si alzò. Intensi capelli neri. Una semplice maglia, dei jeans scoloriti. Era un ragazzo, con delle linee sotto i suoi ampi, sporgenti occhi. Magro e apparentemente abbastanza alto, ma la sua schiena era curva, portando il suo sguardo più in giù di quello di Misora, così che sembrava guardarla dal basso. “Piacere di conoscerti,” disse lui, completamente imperturbato. Si inchinò ancora più in basso. “Per favore, chiamami Ryuzaki.”
  • 21.
  • 22. L aveva guadagnato un certo grado di ostilità dagli altri detectives, e quelli gelosi lo chiamavano il detective eremita, o il computer detective, ma nessuna di quelle è un'accurata rappresentazione della realtà. Naomi Misora è anche arrivata a pensare di L come un detective da salotto, ma infatti, L era esattamente l'opposto, molto attivo e individualmente aggressivo. Mentre lui non aveva assolutamente alcun interesse nelle convenzioni sociali, certamente non era il genere di detective da starsene zitto in una stanza all'ombra e rifiutandosi di venirne fuori. E' risaputo che i tre grandi detective del dopoguerra , L, Eraldo Coil e Danuve, erano al momento la stessa persona. Di certo, chiunque leggendo queste pagine è alquanto certo di saperlo...sebbene potrebbero non sapere che L ha ingaggiato una lotta con il vero Eraldo Coil e il vero Danuve e ne è emerso vincitore, riscattando le loro identità da detective. I dettagli di questa guerra tra detectives li conserverò per un'altra occasione, ma oltre a quei tre nomi, L possedeva molte altre identità da detective. Non ho idea di quante, ma era almeno un valore a tre cifre. E piccola parte di essi erano detectives abbastanza conosciuti—infatti coloro che leggono queste pagine devono sapere che lui comparì prima di Kira, chiamandosi ad esempio Ryuzaki o Ryuga Hideki. Certo, Naomi Misora non aveva modo di saperlo, ma secondo me, il nome L era, per lui, semplicemente uno di tanti. Lui non aveva mai avuto alcuna connessione diretta con la sua identità, non aveva mai pensato a sé stesso come a L— era solo la più famosa e influente delle tante identità da detectives che lui aveva utilizzato durante la sua vita. Nome che aveva la sua utilità, ma mancava di mistero. L aveva un vero nome che nessuno sapeva, e nessuno saprà mai, ma un nome che solo lui sapeva che non aveva mai dichiarato. A volte mi chiedo se L stesso avesse mai conosciuto esattamente quale nome fu scritto sul Death Note, quale nome fu quello che lo uccise. Ci penso. Ma torniamo al Los Angeles BB Murder Case. “Ryuzaki...” disse Naomi Misora, guardando oltre il biglietto da visita nero che le aveva consegnato senza preoccuparsi di nasconderle i sospetti. “Rue Ryuzaki, giusto?” “Sì. Rue Ryuzaki,” disse l'uomo, nello stesso tono noncurante. I suoi larghi occhi puntavano verso lei attraversati da scuri cerchi, e si mordicchiò l'unghia del pollice. Loro si spostarono fuori dalla camera da letto verso il soggiorno della casa di Believe Bridesmaid. Si sedettero l'uno di fronte all'altro su di un costoso divano. Ryuzaki era seduto con le ginocchia in su e le braccia avvolte intorno ad esse. Misora pensò fosse un po' infantile, ma dal momento che Ryuzaki non ovviamente non un bambino, sembrò un tantino inquietante. Il fatto che non riuscì a commentarlo era poiché era troppo cresciuta. Per sfuggire all'imbarazzante silenzio, Misora guardò giù nuovamente verso il biglietto—Rue Ryuzaki: Detective. “Secondo questo, tu sei un detective?” “Sì, lo sono.” “Intendi...un detective privato?” “No, quel termine non è molto preciso. La parola 'privato' mi suona come se portasse con sé un eccesso di egoismo nevrotico...potresti dire che sono un detective non privato—un detective senza ego.” “Capisco...” In altre parole, lui non aveva la licenza. Se avesse avuto una penna, avrebbe scritto “idiota” sul biglietto, ma purtroppo, non c'erano mezzi per scrivere nei paraggi, quindi decise posarlo sul tavolo non appena fosse possibile, come se fosse sporco. “Quindi, Ryuzaki...permettimi di chiedertelo ancora una volta, esattamente cosa stai facendo tu qui?” “La stessa cosa che stai facendo tu. Sto investigando,” disse Ryuzaki, senza il minimo cambiamento di espressione. I suoi occhi bordati di nero non sbattevano. Piuttosto inquietante. “Sono stato ingaggiato dai genitori del proprietario della casa—dai genitori del signor Bridesmaid, e al momento sto conducendo un'investigazione sull'omicidio. Mi sembra che tu sia qui più o meno
  • 23. per la ragione, Misora.” “...” A questo punto a Misora non interessava più chi fosse questo Ryuzaki- detective privato o non privato, lei non aveva nulla a che fare con lui. L'unico problema era quanto della sua conversazione lui aveva sentito da sotto il letto...il che nel peggiore dei casi potrebbe danneggiare la sua futura carriera. Se una qualunque informazione riguardo il misterioso L fosse resa pubblica a causa sua, lei avrebbe dovuto fare molto più che dare semplicemente le dimissioni. Affrontando subito la questione avrebbe affermato che il letto aveva attenuato il suono della sua voce e che quindi lui non era stato in grado di capire cosa stava dicendo, ma questo era qualcosa che lei stessa avrebbe stentato a credere. “Sì...anche io sono un detective,” disse Misora, sentendo come se non avesse altra scelta. Se lei non fosse stata in congedo, avrebbe potuto fregiarsi di essere un agente dell'FBI, ma dal momento che era sospesa, non voleva correre il rischio che lui le chiedesse il distintivo. Sembrava più sicuro mentire—dopotutto, c'era una distinta possibilità anche lui stesse mentendo. Non era il caso per lei di sentirsi in colpa. “Non posso dirti per chi sto lavorando, ma mi è stato chiesto di investigare in segreto. Per scoprire chi ha ucciso Believe Bridesmaid, Quarter Queen e Backyard Bottomslash...” “Davvero? Allora potremmo cooperare!” disse lui istantaneamente. La sfacciataggine a questi livelli l'aveva travolta come una doccia fredda. “Quindi, Ryuzaki. Hai trovato nulla sotto il letto che potrebbe risultare una prova utile per risolvere il caso? Presumo che tu stessi cercando qualcosa che il killer potrebbe essersi lasciato alle spalle, ma...” “No, niente del genere. Ho sentito qualcuno entrare in casa, così ho deciso di nascondermi e monitorare la situazione. Dopodiché è divenuto chiaro che non eri un individuo pericoloso, così sono uscito allo scoperto.” “Un individuo pericoloso?” “Sì. Ad esempio lo stesso killer, tornato a prendere qualcosa che aveva dimenticato. Se fosse accaduto, sarebbe stata una buona possibilità! Ma apparentemente le mie erano vane speranze.” “...” Bugiardo. Avvertiva l'odore delle menzogne. Misora era quasi completamente convinta che lui si stesse nascondendo per ascoltare la sua conversazione con L. In qualunque altra situazione, questa sarebbe potuta essere semplicemente paranoia, ma questo strano individuo che era Ryuzaki non era un persona ordinaria. Non c'era nulla di lui che non fosse sospetto. “Ad ogni modo, io invece sono stato abbastanza fortunato ad incontrarti, non è stato un fallimento totale. Non è un romanzo o un libro comico, quindi non c'è ragione per colleghi detectives di disprezzarsi l'un l'altro. Che ne dici Misora? Sei d'accordo per scambiarci informazioni?” “...No. Ti ringrazio per l'offerta, ma devo rifiutare. Ho il dovere di mantenere la segretezza,” rispose Misora. L riguardo il caso le aveva dato tutto ciò che si potesse ottenere—non sembrava che lei potesse riceve una qualunque informazione da un detective privato inesperto. E di certo, non aveva intenzione di dargli nulla. “Sono certa che anche tu hai dei segreti.” “No.” “...Certamente ne hai. Sei un detective.” “Oh? Sì che lo sono.” Docile. Ad ogni modo, sembrava a suo agio con lui. “Ma mi sembra che la soluzione di questo caso debba avere la precedenza...Molte bene, Misora. Che ne pensi di questo: io ti darò tutte le informazioni che posseggo in cambio di nulla.” “Eh...? Uh, non potrei eventualmente...” “Per favore. Fondamentalmente, non mi importa se il caso lo risolvo io o lo risolvi tu. Il desiderio dei miei clienti è vedere il caso risolto, e nulla più. Se tu possiedi una mente più acuta della mia,
  • 24. allora dirti tutto sarà più efficace.” Tutto suonava piacevole, ma difficilmente si poteva pensare che in realtà, la diffidenza nei confronti di Ryuzaki cresceva in maniera sempre più pronunciata. A cosa voleva arrivare? Pochi minuti fa aveva improvvisato una bugia, dichiarando che lui aveva pensato che lei fosse il killer tornato sulla scena del crimine, ma la teoria di Misora per la quale si era nascosto sotto al letto, sembrava di gran lunga più adatta della sua. “In seguito potresti decidere se desideri darmi una qualunque tua informazione. Quindi, per cominciare c'è questo,” disse Ryuzaki, tirando fuori dalla tasca del suo jeans un pezzo di carta piegato. Lo porse a lei senza preoccuparsi di aprirlo. Misora lo prese e lo aprì dubbiosamente...era un cruciverba. Una griglia, e gli indizi in una scrittura minuscola. Misora intuì di cosa si trattasse. “Questo è...” “Oh? Tu ne sai qualcosa a riguardo? “Uh, no...non direttamente...” lei balbettò, incerta su come reagire. Sembrava ovvio che questo fosse lo stesso gioco di parole che era stato mandato al LAPD da un ignoto mittente. Apparentemente, nessuno sapeva risolverlo, ma se tu fossi riuscito a risolverlo, ti avrebbe dato l'indirizzo d questa casa. Presumibilmente era una sorta di avvertimento del killer alla polizia e alla società in generale. Una dichiarazione di guerra, qualcuno potrebbe dire.” “Capisco. Ancora...” A differenza di ciò che aveva detto L, parte di lei ignorava ancora la cosa, proprio come il cruciverba, ma ora che poteva leggere gli indizi da sé, sembrava davvero difficile. Gli indizi sembravano così frustranti che la maggior parte delle persone si sarebbe arresa persino prima di provare a risolverne uno. Ma l'uomo di fronte a lei li aveva risolti tutti da solo? “Sei sicuro che la risposta mostri questo indirizzo?” “Sì. Sentiti libera di risolverlo a tuo piacimento se dubiti di me. Ad ogni modo, i killer che mandano avvertimenti generalmente sono in cerca di attenzione, presumendo che loro non abbiano degli scopi maggiori. Sia le Wara Ningyo sia le stanze chiuse sono aspetti del caso che si adattano a quel profilo. Quindi sembra ci sia un'ottima possibilità di che ci siano altri messaggi...o qualcosa di simile ad un messaggio, qualcosa lasciato sulla scena. Sei d'accordo, Misora? “...” Le stesse conclusioni di L. Chi è quest'uomo? Se lui ha semplicemente tratto le stesse conclusioni di L, lei potrebbe essersele lasciate scappare dalla conversazione che lui avrebbe sentito nascosto sotto il letto, ma effettivamente per lui avere una copia del cruciverba, una copia che solo qualcuno con me L potrebbe essere in grado di ottenere...il dubbio sull'identità di Ryuzaki stava diventando di importanza critica ancora una volta per lei. “Scusami,” disse Ryuzaki, mettendo entrambi i piedi sul pavimento e dirigendosi, ancora curvo, verso la cucina—come se scivolasse via dalla stanza per dare a Misora il tempo di riprendersi. Aprì il frigorifero con un abile movimento, come se questa fosse casa sua, introdusse il suo braccio all'interno tirandone fuori un vaso—e poi si ritrasferì sul divano, lasciando la porta del frigorifero aperta. Sembrava essere un vaso di marmellata di fragole. “Che ci fai con quella marmellata?! “Oh, questa è mia. L'ho portata con me e l'ho messa lì perché si mantenesse fredda. E' ora di pranzo.” “Pranzo?” Era sensato che non ci fosse cibo nel frigorifero di un uomo morto due settimane prima, ma il pranzo? Anche a Misora piaceva la marmellata, ma lei non vedeva del pane—e prima che il pensiero le passasse per la testa Ryuzaki aprì il coperchio, infilò la mano dentro, tirò su della marmellata e cominciò a leccarla dalle sue dita.. “...” Naomi Misora restò a bocca aperta. Le parole le mancavano.
  • 25. “...Mmm? Qualcosa a riguardo, Misora? “T-tu hai strane abitudini nel mangiare.” “Davvero? Non la penso così.” Ryuzaki tirò su un'altra mano piena di marmellata nella sua bocca. “Quando ho cominciato a pensare, mi è venuta voglia di dolci. Se devo lavorare bene, la marmellata è essenziale. Lo zucchero fa bene al cervello.” “Hunh...” Misora era dell'opinione che il suo cervello necessitasse di più di una visita medica specializzata che dello zucchero, ma al momento, non aveva i nervi per dirlo. I suoi atteggiamenti gli ricordavano quelli dell'orsetto Pooh, ma Ryuzaki non era né giallo né adorabile, e ancora meno un orso incline a fare null'altro che un uomo alto con un'andatura trascinata pronunciata. Quando lui portò per la quarta volta la mano, piena di marmellata, alla bocca, cominciò a mettere le sue labbra direttamente sul bordo del vaso come se fosse una tazza di tè e ne bevve il contenuto rumorosamente. In un momento lui aveva consumato l'intero vaso. “Scusa per il tempo.” “Oh...non fa nulla.” “Ho altra marmellata nel frigorifero, ne vuoi un po'?” “N-no grazie...” Quel pasto fu come una tortura. Avrebbe rifiutato anche se stesse morendo di fame. Ogni fibra del suo corpo rifiutava Ryuzaki. Completamente. Misora non aveva mai avuto molta confidenza nel fingere di sorridere, ma stavolta mentre lo stava guardando era davvero convincente. Le persone possono morire anche quando sono terrificate. “Okay,” disse Ryuzaki, leccando la marmellata dalle sue dita, senza dare segni di come avesse preso la sua reazione. “Bene, Misora, andiamo.” “Andare? Andare dove?” chiese Misora, cercando disperatamente di trovare un modo di rifiutare con poca possibilità il suo tentativo di stringerle la mano. “Ovviamente,” disse Ryuzaki. “a continuare la nostra investigazione della scena, Misora.” A questo punto, Misora non era in grado di scegliere (arbitrariamente) il suo cammino per ciò che stava avvenendo. Lei poteva fisicamente cacciare Ryuzaki dalla casa di Believe Bridesmaid, e potremmo anche dire che facendo così avrebbe mostrato la reazione più ragionevole alla sua presenza, ma malgrado fosse molto, molto tentata a scegliere l'approccio ragionevole, Misora convinse la sua mente a farlo rimanere. Più di ogni cosa, la possibilità che lui avesse ascoltato la sua conversazione con L faceva di Ryuzaki un rischio, ma anche escludendo ciò lui era sospetto, sinistro, e aveva una copia del cruciverba, che abbracciava la situazione. Lei aveva bisogno di tenerlo sotto osservazione fino a quando non avesse avuto un'idea migliore su chi lui fosse. Certamente, chiunque sapeva di più riguardo la situazione, chiunque come me, poteva dire che questo era esattamente ciò che sperava Ryuzaki, esattamente quello che cercava di ottenere, ma sarebbe stato troppo chiedersi se Misora avesse realizzato ciò così presto. Dopotutto, molti anni dopo il Los Angeles BB Murder Cases, quando lei fu uccisa da Kira, Misora rimase convinta che non avrebbe mai incontrato L in persona, che lei aveva obbedito solo agli ordini della sua voce alterata attraverso lo schermo del suo computer. A seconda di come guardi la cosa, questa potrebbe essere stata una buona cosa per il mondo—se l'assassino Kira, che ha conosciuto quanto fosse profonda la connessione tra Misora ed L, non l'avrebbe mai uccisa così velocemente. La vita di L era stata estesa solo di qualche anno, ma anche quello potrebbe essere grazie a Misora...nah, è inutile rifletterci su. Tornando al punto. Chiunque abbia letto Sherlock Holmes ricorderà la vivida descrizione del gran detective che balzava per la stanza scrutando attentamente ogni cosa con la sua lente d'ingrandimento. Un'ironica immagine che è così fermamente associata con i romanzi polizieschi antichi che non si è mai più visto un detective comportarsi in quel modo. Per quel motivo, il termine romanzo poliziesco non è
  • 26. più utilizzato—ora sono stati chiamati racconti del mistero o romanzi gialli. Nessuno vuole un detective che ora come ora deduca tutto—sarebbe molto più eccitante se loro semplicemente trovassero la verità. Il processo di deduzione richiede così tanto lavoro, e nessun vero genio ha bisogno di lavoro. Lo stesso vale per i ragazzi fumetto in Giappone, popolari in tutto il mondo. I libri più popolari hanno tutti eroi con eccezionali poteri. Così, una volta entrati nella camera da letto, Ryuzaki si abbassò bruscamente a quattro zampe, proprio come quando era emerso dal letto e quando cominciò a strisciare per tutta la stanza (anche se senza una lente d'ingrandimento), Misora rimase genuinamente sorpresa. Apparentemente l''esser stato sotto al letto non era l'unica ragione per la sua postura. Sembrò così abituato a stare a quattro zampe che parve pronto a scalare il muro attraverso il soffitto. “Cosa stai aspettando, Misora? Unisciti a me!” “!!” Misora scosse la testa così velocemente da rimanere confusa. Era al di sotto del suo orgoglio di donna. No, di essere umano—unirsi a lui l'avrebbe per sempre divisa da qualcosa di estremamente importante. “Oh? Che peccato,” disse Ryuzaki apparentemente senza aver trovato qualcosa di fondamentale nel primo posto in cui aveva cercato. Agitò la testa tristemente e continuò a cercare per la stanza. “M-ma Ryuzaki, non credo ci sia qualcosa lasciato qui da trovare. Voglio dire, la polizia ha già cercato molto accuratamente...” “Ma la polizia ha sorvolato sul cruciverba. Non mi sorprenderebbe se avessero sorvolato su qualcos'altro qui.” “Se la metti così...ma c'è così poco con cui lavorare. Desidererei avere un indizio su cosa suppongo stiamo cercando—la stanza è troppo vuota per mettere a soqquadro semplicemente le cose a caso. E la casa è troppo grande.” “Un indizio...?” disse Ryuzaki, fermandosi a quasi a carponi. Poi lentamente morse l'unghia del suo pollice—così attentamente che sembrò riflettere, ma i movimenti erano così infantili da farlo sembrare ugualmente stupido. Misora non sapeva decidere chi ne sarebbe emerso vittorioso. “Cosa ne pensi, Misora? Quando sei entrata, hai pensato a qualcosa? Un'idea su qualcosa che potrebbe aiutarci a restringere il campo?” “Beh...si, ma...” C'era una cosa—i tagli sul petto della vittima. Lei non si sentiva del tutto sicura di parlarne a Ryuzaki. Ma era anche vero che altrimenti non sarebbe arrivata a nulla...sia col caso, che con Ryuzaki. Possibilmente avrebbe dovuto testarlo, proprio come lui aveva osservato la sua reazione quando le aveva mostrato il cruciverba. Se avesse giocato bene le sue carte, avrebbe potuto capire se lui aveva ascoltato la sua conversazione al telefono da sotto il letto. “Beh...Ryuzaki. Come ringraziamento per prima, per un completo scambio di informazioni...guarda questa fotografia.” “Fotografia?” disse Ryuzaki, con una reazione così esagerata che qualcuno avrebbe potuto pensare che lui non avesse mai sentito quella parola prima. Lui si mosse verso lei...ancora a carponi, e senza preoccuparsi di girarle attorno. Essenzialmente si torse verso lei, uno spettacolo che avrebbe certamente fatto piangere un bambino. “Un'immagine della vittima...” disse Misora, porgendogli la foto dell'autopsia. Ryuzaki la prese, annuendo in maniera molto accentuata. O fingendo di annuire in quel modo. Per quanto riguardava il suo test—da questa apparente reazione, non riusciva a leggere assolutamente nulla. “Ben fatto, Misora!” “Sì?” “Le notizie non menzionavano che il corpo era stato tagliato in questo modo, il che significa che questa fotografia arriva dai file della polizia. Sono impressionato che tua sia stata in grado di metterci le mani sopra. Ovviamente non sei un detective ordinario.” “...Quindi tu come hai ottenuto il cruciverba, Ryuzaki?” “Sarebbe mio dovere tenerlo segreto.”
  • 27. Il suo tentativo fu spazzato via così facilmente. Tardivamente lei desiderò che le fosse permesso di negargli di avere un segreto, che non gli avesse mai insegnato per prima il concetto. Lei era anche molto sicura del fatto che la cosa non aveva senso grammaticalmente. “Ad ogni modo non ti chiederò come hai ottenuto questa foto, Misora. Ma in che modo è relazionata alla tua idea?” “Sì, bene...Io immagino che il messaggio potrebbe essere qualcosa che non è più nella stanza, ma era nella stanza in quel momento. E la cosa più ovvia che poteva essere qui, ma non c'è...” “E' il proprietario della stanza, Believe Bridesmaid. Geniale.” “E se tu guardi l'immagine proprio da quest'angolazione...i tagli non ti sembrano delle lettere? Immagino che potrebbero essere una sorta di messaggio...” “Oh?” disse Ryuzaki, tenendo l'immagine perfettamente dritta mentre ne muoveva attorno la sua testa a scatti. Non c'erano ossa solide nel suo collo? Si muoveva come un contorsionista. Misora sentì l'urgenza di guardare altrove. “No, non lettere...” “No? ...Io pensavo di averne trovate e lette parecchie...” “No, no, Misora, non sto completamente cancellando la tua idea, solo una parte. Queste non sono lettere, ma numeri romani.” “...” Oh. Giusto, numeri romani, gli stessi che lei vedeva su orologi e cose varie ogni giorno—V e I, ovviamente, e C, M, D, X, e L...avrebbe dovuto immaginarlo quando aveva visto le tre I l'una vicina all'altra—non erano tre I, ma III. Ma ma c'era una L proprio dopo di esse, e lei l'aveva collegato con il nome del detective, distraendosi. “I è uno, II è due, III è tre, IV, è quattro, V è cinque, VI è sei, VII è sette, VIII è otto, IX è nove, X è dieci, L è cinquanta, C è cento, D è cinquecento, M è mille. Quindi questi tagli potrebbero essere letti come 16, 59, 1423, 159, 13, 7, 582, 724, 1001, 40, 51 e 31,” disse Ryuzaki, leggendo i complicati numeri senza un secondo di pausa. Era bravo con i numeri romani, o la sua mente lavorava davvero così velocemente? “E' solo una fotografia, quindi potrei non leggerli correttamente, ma c'è l'ottanta percento di possibilità che non mi sbagli.” “Percento?” “Comunque, Ho paura che non cambi la situazione. Senza sapere cosa presuppongono quei numeri, potrebbe essere dannoso presumere che quello sia un messaggio del killer. Magari potrebbe essere semplicemente un depistaggio.” “...Scusami, Ryuzaki,” disse Misora, facendo un passo indietro. “Per cosa?” “Devo rifarmi il trucco.” Senza aspettare risposta, Misora lasciò la stanza e salì per le scale, puntando al secondo (non il primo) bagno. Chiuse la porta dall'interno e prese il suo cellulare. Esitò per un momento, poi chiamò L. Sul numero della quinta linea. Ci fu un breve bip seguito da un rumore di codifica di segnale, e poi finalmente si connesse. “Che c'è, Naomi Misora?” La voce artificiale. L. Abbassando la voce e nascondendo la bocca dietro la sua mano, Misora disse, “Ho qualcosa da riferire”. “Progressi col caso? Un lavoro davvero veloce.” “No...beh, un po'. Potrei essermi imbattuta nel messaggio del killer.” “Magnifico.” “Ma non è questo il punto. Come posso dire...una specie di...misterioso detective privano...” Un misterioso detective privato. L'espressione quasi la faceva ridere. “...è apparso.”
  • 28. “Capisco,” disse la voce artificiale, e cadde il silenzio. Era uno sconfortante silenzio per Misora—dopotutto, lei aveva preso la decisione di mostrare a Ryuzaki l'immagine tentando di testarlo. Quando L non disse nulla, Misora continuò a spiegare cosa Ryuzaki aveva detto riguardo la foto dell'autopsia. E che lui aveva una copia del cruciverba. Questa parte di informazione creò una reazione in L, ma dal momento che si trattava di una voce sintetica, lei non poté leggere l'emozione dietro essa. “Che dovrei fare? Francamente, penso sia pericoloso togliergli gli occhi di dosso.” “Era figo?” “Hunh?” La domanda di L fu completamente fuori luogo, e lui si spinse s chiederlo un secondo prima che Misora rispondesse, ancora incapace di capire dove voleva arrivare. “No, assolutamente no,” disse lei, con onestà. “Raccapricciante e patetico, e così sospettoso che se non fossi in congedo, lo avrei arrestato nel momento in cui gli ho messo gli occhi addosso. Se noi dividessimo il mondo tra chi sarebbe meglio morissero e chi no, non avrei dubbi che lui sarebbe tra i primi. Una tale anormalità che mi stupisce non si sia ucciso da solo.” “...” Non ci fu risposta. Che era successo? “Quindi Naomi Misora, le tue istruzioni.” “Sì?” “Immagino che tu stia pensando più o meno ciò che penso io, ma lascia fare a questo detective privato ciò che vuole per il momento. In parte perché è pericoloso lasciarlo fuori dal tuo mirino, ma ancora più importante perché è importante osservare le sue azioni. Credo che i meriti per le deduzioni riguardo la foto dell'autopsia appartengano più a te che a lui, ma lui non è di certo una persona ordinaria.” “Sono d'accordo.” “E' vicino a te?” “No, sono sola. Sto chiamando dal bagno, in cima alle scale sul retro della casa, lontano dalla camera da letto.” “Torna presto da lui. Io indagherò sul suo conto, e proverò a scoprire se un detective di nome Ryuzaki è stato realmente ingaggiato dai genitori di Believe Bridesmaid.” “Okay.” “Puoi usare la stessa linea la prossima volta che chiami.” E riagganciò. Misora chiuse il telefono con un colpo secco. Doveva tornare presto indietro, così lui non avrebbe avuto sospetti, ma l'aveva lasciato solo con un tempismo piuttosto strano, pensò lei, lasciando il bagno. Ryuzaki era lì proprio davanti alla porta. “Eek...!” “Misora. Così eri qui?” Non era a quattro zampe, ma Misora sobbalzò ugualmente. Da quanto tempo era lì? “Dopo che hai lasciato la stanza, Ho scoperto qualcosa di interessante, e non sono riuscito ad aspettare. Così sono venuto a cercarti. Hai appena finito?” “S-sì...” “Da questa parte.” Lui si trascinò via, ancora curvo, verso le scale. Ancora scossa, Misora lo seguì. Aveva ascoltato attraverso la porta? Questa domanda la torturava. Aveva scoperto qualcosa di interessante? Quella poteva essere la chiave di svolta...lei aveva tenuto la sua voce così bassa che in nessun modo lui avrebbe potuto sentirla, ma comunque sia, deve averci certamente provato. Il che significa... “Oh, Misora...” disse Ryuzaki, senza girarsi attorno. “S-sì?” “Perché non ho sentito lo sciacquone prima che tu lasciassi la stanza?”
  • 29. “...E' alquanto rude chiedere ad una ragazza una cosa come questa, Ryuzaki,” tentò di rispondere Misora, contraendo leggermente il viso a suo sfavore. Ryuzaki non sembrò toccato. “E' così? Tuttavia...se dimentichi di tirare lo scarico, non è troppo tardi. Puoi ancora tornare indietro. I sessi sono uguali quando accorre il bisogno sanitario.” “...” Che orribile modo di esprimere la cosa. In qualunque modo la si volesse esprimere. “Ero al telefono. Un semplice controllo con il mio cliente. Ma non volevo sentissi nulla a riguardo.” “Oh? Ma in qualunque caso, da ora, mi raccomando di tirare lo sciacquone. Risulta un ottimo camuffamento.” “Suppongo lo sia.” Raggiunsero la camera da letto. Ryuzaki si abbassò a gattoni e varcò la soglia. Più che un metodo d'investigazione su modello di Sherlock Holmes, sembrava una sorta di rito religioso. “Proprio qui.” Ryuzaki attraversò il tappeto verso la libreria. La libreria di Believe Bridesmaid, con cinquantasette libri ermeticamente incastrati. Era il primo posto in cui Misora aveva cercato dopo aver parlato con L. “Hai detto di aver trovato qualcosa di nuovo?” “Sì. Qualcosa di nuovo—no, permettiamoci di essere sfacciati. Ho scoperto un fatto importante.” “...” Il suo tentativo di suonare figo la infastidì. Lei lo ignorò. “Quindi tu hai trovato un qualche genere di indizio nella libreria, giusto?” “Guarda qui,” disse Ryuzaki, puntando alla destra del secondo scaffale sul fondo. C'era una collezione di undici volumi di un famoso fumetto giapponese chiamato Akazukin Chacha. “...quindi?” “Adoro questo manga.” “Ah si?” “Già.” “...” Come si supponeva dovesse rispondere? In diretto contrasto con coi suoi desideri, lei sentì la propria espressione attenuarsi, senza alcun tentativo di sondare la sua lotta interiore. Ryuzaki continuò. “Tu sei nikkei2, giusto?” “Nikkei...? I miei genitori sono entrambi Giapponesi. Il mio passaporto è americano ora, ma io ho vissuto in Giappone fino alle scuole superiori...” “Quindi devi conoscere questo manga. La creazione del leggendario maestro Min Ayahana. Io ho letto ogni uscita mai realizzata. Shiine è così adorabile! L'anime mi piace tanto quanto il manga. Amore, coraggio e speranza—Sacralità!” “Ryuzaki, hai ancora intenzione di continuare? Se è così, posso aspettare in un'altra stanza...” “Perché dovresti farlo mentre ti parlo?” “Er, um...voglio dire, mi piace Akazukin Chacha. Ho guardato l'anime. Ho provato amore, coraggio, speranza e Sacralità.” Lei desiderava informarlo esattamente di quanto poco gli interessasse il suo hobby, ma dubitava che il detective privato fosse in grado di comprendere una critica così diretta. Discutibile quanto Ryuzaki stesso. O stava esagerando? “Bene. Noi potremmo discutere del piacere offerto dall'anime nel dettaglio in qualche altra occasione, ma per ora guarda qui.” 2 Nikkei: emigrati Giapponesi e loro discendenti che hanno creato comunità in giro per il mondo.
  • 30. “Hunh...” disse Misora, osservando ubbidientemente i volumi di Akazukin Chacha sullo scaffale. “Noti nulla?” “Nulla in realtà...” Era solo un gruppo di fumetti. Al massimo potevano indicare che Believe Bridesmaid era pratico di giapponese, e gli piacevano i manga...ma c'erano tante persone alle quali piaceva in America. Leggere l'originale giapponese invece della versione tradotta non era tremendamente inusuale dopotutto. Con l'avvento dell'acquisto in Internet, è diventato estremamente semplice ottenerli. Gli occhi bordati di nero di Ryuzaki rimasero immobili a fissarla. Sconfortata, Misora evitò il suo sguardo, controllando ogni volume singolarmente. Ma anche dopo che aveva finito di controllarli, lei non aveva trovato nulla che la incuriosisse o qualcosa di simile ad un indizio. “Non vedo nulla...qualche idea riguardo quei fumetti?” “No.” “...Hunh?” C'era più che un accenno di rabbia nella sua voce. Non le piaceva essere presa in giro. “No? Cosa intendi dire...” “Nessuno di quelli,” disse Ryuzaki. “Qualcosa che dovrebbe essere qui, ma che non c'è. Misora, tu sei la prima che ha immaginato ciò—ogni messaggio del killer è indicato dall'assenza di qualcosa che dovrebbe esserci. Tu sei la prima che ha immaginato che questo dovrebbe riferirsi al corpo di Believe Bridesmaid. Non credo di dovertelo spiegare—guarda attentamente, Misora. Non ci sono tutti. I volumi quattro e nove mancano.” “Eh?” “Akazukin Chacha è composto da tredici volumi. Non undici.” Misora guardò di nuovo verso i libri, e i numeri erano uno, due, da tre si passava a cinque, sei, sette e da otto direttamente a dieci. Se Ryuzaki aveva ragione, e c'erano tredici volumi in tutto, allora due mancavano—i volumi quattro e nove. “Hmm...bene. Ma...Ryuzaki, quindi? Vuoi dire che il killer avrebbe portato quei due volumi con sé? E' certamente una possibilità, ma si potrebbe ugualmente considerare che li abbia smarriti. Forse il killer aveva pianificato di leggerli per primi. Non tutti leggono i manga in ordine, lo sai. Cioè, guarda, c'è anche la serie interrotta di Dickwood, quassù...” “Impossibile,” disse Ryuzaki, con fermezza. “Nessuno sulla terra salterebbe mai due volumi nel mezzo di Akazukin Chacha. Sono assolutamente sicuro che questa cosa passerebbe sotto giudizio penale.” “...” Quest'uomo è mai stato da un giudice? “O almeno ci finirebbe se i membri della giuria conoscessero qualcosa riguardo i fumetti giapponesi.” “Che giuria imparziale.” “Il killer li ha ovviamente portati con sé,” disse Ryuzaki, ignorandola palesemente. Misora non era della stessa idea. I suoi piedi era saldamente ancorati su un piano realistico. “Ma non hai prove di tutto ciò, Ryuzaki. E' ugualmente possibile che lui li abbia solo prestati ad un amico. “Akazukin Chacha?! Tu non lo presteresti mai neanche ai tuoi genitori! Gli diresti di comprarsene uno loro! L'unica spiegazione possibile è che il killer li abbia portati via!” Ryuzaki insisté, con molta fermezza. Non si fermò lì. “Per di più, nessuno sulla terra vorrebbe leggere solo i volumi quattro e nove—ci scommetterei la mia marmellata!” “Se ti stai riferendo alla marmellata che hai mangiato prima, un vaso di quelli si vende per soli cinque dollari.” Il maestro Min Ayahana non sarebbe stato d'accordo. “Ne consegue, Misora, che quando il killer ha rimosso quei due volumi dalla stanza, aveva qualche altra ragione essenzialmente non correlata ai manga stessi per fare ciò.”
  • 31. “...Dal momento che è vero che quei due volumi mancano, ignorando la logica e la possibilità per il momento e proseguendo per questa ipotesi...è ancora strano, no? Voglio dire, Ryuzaki, questa libreria...” Era piena. Così strettamente che rimuovere un libro da li sarebbe stato parecchio difficile. Se lui avesse davvero rimosso due volumi del manga, allora ci dovrebbe essere un po' di spazio...o aspetta... “Ryuzaki. Sai quante pagine ci sono nei volumi quattro e nove di Akazukin Chacha?” “Sì. 192 e 184 pagine.” “...” Lei non si aspettava che lui conoscesse la risposta...ma 192 più 184 faceva 376 pagine. Misora diede un'occhiata allo scaffale, cercando tra quei cinquantasette libri un volume dello stesso spessore delle 376 pagine del manga. Non ci volle molto. C'era solo un libro di quello spessore sullo scaffale—Rilassamento Insufficiente di Permit Winter. Quando lo prese dalla scrivania, infatti, risultò essere esattamente 376 pagine. “...” Speranzosa, Misora, girò tra le pagine, ma non vide nulla di particolarmente interessante. “Cos'è Misora?” “Oh...ho immaginato che se il killer avesse messo un libro sullo scaffale per rimpiazzare i due che aveva preso, e se quel libro fosse stato il vero messaggio...” Presumiamo che sia stato realmente Believe Bridesmaid a sistemare attentamente i suoi libri per riempire con precisione lo scaffale. Sarebbe dovuta essere una cosa più a casaccio, e il killer avrebbe arbitrariamente riempito lo spazio con libri presi da un'altra stanza—e continuando per questa ipotesi prima di tutto non ci sarebbe stato quest'altro libro se Akazukin Chacha effettivamente non fosse appartenuto a Believe Bridesmaid. Con la mancanza di segnalibri, potrebbe essere tutto parte di un messaggio del killer—ma se anche così fosse? Se era così, aveva reso la comprensione del messaggio in maniera piuttosto convincente. Ma se non ci fosse stato nulla di insolito riguardo i libri stessi, poi l'intera teoria sarebbe stata da accantonare. Non era nulla più che una vana fantasia. “Un'idea niente male. No, meglio, una buona idea—nient'altro avrebbe senso,” disse Ryuzaki, allungandosi verso Misora. Per un momento pensò che lui volesse stringerle la mano, e si fece prendere dal panico, ma poi realizzò che lui voleva solo Rilassamento Insufficiente. Glielo porse. Ryuzaki lo strappò dalla sua stretta con le dita indice e il pollice, e cominciò a leggere. Lesse velocemente—attraverso tutte e 376 pagine con velocità impressionante. Ci mise meno di cinque minuti a leggere l'intero libro. Misora era tentata dal fargli leggere Natsuhiko Kyogoku. “Capisco!” “Eh? Hai trovato qualcosa?” “No. Non c'è assolutamente niente qui. Non guardarmi così. Lo giuro, non sto scherzando. Questo è semplicemente un normale romanzo d'intrattenimento, non un messaggio, o neppure una metafora come le Wara Ningyo. E di certo, non c'erano lettere di alcun genere nascoste tra le pagine, o un qualunque scarabocchio sui margini.” “I margini?” “Sì, non c'era nulla ai margini se non i numeri delle pagine.” “Numeri delle pagine?” gli fece eco Misora. Numeri delle pagine...numeri? Numeri, come...i numeri romani? “Ryuzaki, presumendo che quei tagli sul petto della vittima fossero numeri romani, quali erano?” “16, 59, 1423, 159, 13, 7, 582, 724, 1001, 40, 51 e 31.” Buona memoria. Non aveva avuto bisogno di guardare nuovamente la foto. Quasi una memoria fotografica—prima i numeri delle pagine dei manga e ora questo. “Quindi?” “Stavo giusto immaginando se loro potevano indicare le pagine di questo libro, ma...due di quei numeri sono a quattro cifre. Il libro è grande solo 376 pagine. Gli altri non c'entrano.”
  • 32. “Sì...no, Misora, e se si ripartisse? Ad esempio, 476 potrebbe esser visto come 376 più un centinaio, indicando la pagina 100.” “...Cosa significherebbe?” “Non lo so. Ma proviamoci...16 è facile, pagina 16. 59, 1423, 159, 13, 7, 582, 724, 1001, 40, 51, 31...” Lui strinse i suoi occhi bordati di nero. Senza neanche guardare il libro. Seriamente? Nonostante la velocità con la quale aveva letto, aveva memorizzato l'intero contenuto perfettamente? Era possibile? Poteva farlo davvero? In ogni caso, Misora poteva solo star lì e aspettare. “...Capisco.” “Che non c'è niente lì?” “No...c'è qualcosa. Qualcosa di molto specifico, Misora.” Ryuzaki restituì Rilassamento Insufficiente a Misora. “Aprilo a pagina 16,” disse lui. “Okay.” “Qual è la prima parola sulla pagina?” “Quadratic.” “La prossima pagina è 59. La prima parola della pagina?” “Ukulele.” “La prossima è 259. 1423 completa il libro tre volte, e termina sulla pagina 259 al quarto giro. La prima parola è?” “Tenacious.” Continuarono. 159 era 159, 13 era 13, 7 era 7, 582 era pagina 206, 725 era pagina 348, 1001 era pagina 249, 40 era pagina 40, 51 era 51 e 31 era pagina 31 e su ogni pagina, Misora lesse la prima parola. In ordine: “rabble,” “table,” “egg,” “arbiter,” “equable,” “thud,” “effect,” “elsewhere,” e “name.” “Quindi.” “Quindi...cosa?” “Prendi la prima lettera da ogni parola.” “La prima lettera? Um...” Misora tornò di nuovo tra le pagine. Lei non aveva cattiva memoria, ma non era in grado di ricordare venti parole in un colpo. Almeno, non senza essere avvisata di doverlo fare. “Q-U-T-R-T-E-A-E-T-E-E-N...qutr tea teen? Cosa?” “Molto simile al nome della seconda vittima. La ragazza di tredici anni, non credi? “Immagino che...” La seconda vittima. La ragazza di tredici anni. Quarter Queen. “C'è una vaga rassomiglianza...Quarter Queen...solo quattro lettere sono differenti.” “Sì. Comunque...” disse Ryuzaki, riluttante. “Quattro lettere su dodici sono troppe. Un terzo di quelle sono sbagliate. Se anche una lettera fosse differente, l'intera teoria cadrebbe. Se non corrisponde perfettamente non ha senso chiamarlo messaggio. Penso ci dovrebbe essere qualcosa lì, ma potrebbe essere solo una coincidenza....” “Ma...per essere una coincidenza...” Era così ovvia. Come poteva essere? Doveva essere intenzionale. Intenzionale...o anormale. “Ancora, Misora...se non corrisponde, non corrisponde. C'è poco da fare, ma...” “No, Ryuzaki. Pensaci. Tutti e quattro i numeri sbagliati corrispondono con i numeri oltre il 376. Sono tutti numeri che noi abbiamo aggirato.” Lei sfogliò le pagine, e al quarto giro...”non dobbiamo usare la prima lettera, ma la quarta lettera. Non T, ma A. E con 582, e 'arbiter,' una volta rigirato il libro, al secondo giro ci dà R invece di A. Si trasforma quindi da Qutrtea a Quarter.”
  • 33. Con la stessa logica, “equable,” numero 724, ancora una volta, al secondo giro, la seconda lettera: Q. E con 1001 e “thud”—non T, ma U. Che trasforma Eteen in Queen. Quarter Queen. L aveva ragione. Il killer aveva lasciato un messaggio. I tagli sul corpo, i due libri mancanti—il killer aveva lasciato un messaggio. Proprio come il cruciverba che aveva mandato alla polizia, un messaggio descrivente la sua prossima vittima... “Bel lavoro, Misora,” disse Ryuzaki, placido. “Ottima deduzione. Io non ci avrei mai pensato.”
  • 34.
  • 35. Se dovessimo discutere sul motivo per cui L rifiutò di rivelarsi così categoricamente, potremmo spiegarlo molto facilmente: farlo sarebbe stato pericoloso. Molto pericoloso. Tanto per cominciare i leader del mondo dovrebbero sforzarsi di tenere al sicuro tutte le migliori menti, non solo quelle dei detectives, ma il fatto è che l'attuale sistema sociale non lo permette, e L credette di non avere altra scelta che proteggere la sua mente sotto il suo potere. Partendo dalla semplice aritmetica, le abilità di L nel 2002 erano l'equivalente di cinque ordinari bureau di investigazione, e sette agenzie di intelligence (e dal momento che lui si scontrò con Kira, quelle cifre schizzarono verso medie più alte). E' comodo pensare a questa come una ragione per rispettare ed ammirare qualcuno, ma permettetemi di dirlo nella maniera più chiara possibile: tutte quelle abilità per un solo essere umano, è una cosa molto pericolosa. Le moderne tecniche di gestione del pericolo contano molto sull'esposizione al rischio, ma la sua stessa esistenza era l'esatto opposto. In altre parole, se qualcuno avesse pianificato un crimine, avrebbe potuto incrementate sostanzialmente le sue possibilità di riuscita semplicemente uccidendo L prima di cominciare. Per questo motivo L nascose la sua identità. Non perché fosse timido, o perché non avesse mai lasciato casa. Per assicurare a sé la propria salvezza. Per un detective dell'abilità di L, la propria salvaguardia e quella della pace mondiale erano allo stesso livello, e non sarebbe corretto descrivere le sue azioni come codarde o egocentriche. Nonostante io nemmeno consideri l'idea di paragonarli, se Kira ha avuto l'abilità di uccidere qualcuno solo scrivendo il suo nome su un quaderno, allora difficilmente avrebbe pubblicizzato tale cosa, per le stesse identiche ragioni. Le persone più intelligenti mascherano il fatto di esser tali. Gli uomini saggi non usano targhette col nome. Più le persone parlano delle loro abilità, più sono disperate—il loro lavoro dovrebbe parlare da sé. Quindi in qualunque momento L stesse lavorando, lui avrebbe probabilmente avuto qualcuno da mostrare come suo volto pubblico—e in questo caso specifico, l'agente dell'FBI, Naomi Misora, stava occupando quel ruolo. Misora comprese questo già dall'inizio. Lei era lo scudo di L. E ancora più rischioso, il suo collegamento diretto con L, metteva lei stessa in... Misora provò molte volte a comprendere la vera natura di Ryuzaki, ma in nessun modo, per quanto lei potesse ottimisticamente vedere la situazione, era in grado di vederla meglio di, “Lui probabilmente non ha sentito molto della conversazione,” e tale supposizione non era nemmeno tanto sicura. Se Ryuzaki avesse notato la connessione tra Misora e L, e avesse fatto fuoriuscire l'informazione nel posto giusto, lei sarebbe stata in grave pericolo prima che tu possa dire...prima che tu possa anche solo pensare di dire qualcosa, e tale pensiero rendeva Misora nervosa. E date le palesi abilità deduttive di Ryuzaki...il giorno dopo la risoluzione del messaggio nascosto nella camera da letto di Believe Bridesmaid, Misora ha cominciato a chiedersi se le sue stesse deduzioni non fossero state guidate dalle capacità di Ryuzaki. In quel momento sentì come se fosse stata tutta opera sua. Ma ripensandoci, i numeri delle pagine, l'idea di rigirare il libro—lei l'aveva notato solo perché lui ne aveva posto le basi. Ci sarebbe stata una reale ragione per la quale lei sarebbe andata ad aprire il libro da sé, estrapolandone ogni parola? Non poteva respingere l'idea che questa fosse stata tutta una trovata per far sentire Misora come se stesse prendendo parte nella risoluzione dell'enigma, e che lui le avesse efficacemente permesso di fare il passo finale dopo aver risolto attentamente ogni cosa anche per lei. Tutto ciò poteva essere nient'altro che paranoia portata dalla pressione di avere dietro di sé L...ma scoprire il nome della seconda vittima nella libreria di Believe Bridesmaid era un gran risultato per la sua investigazione. In seguito lei aveva controllato, e la seconda vittima era l'unica persona, nell'intera area di Greater Los Angeles, chiamata Quarter Queen—ma ciò non era rilevante. 16 Agosto. Naomi Misora era nel centro, sulla Third Avenue, visitando la scena del secondo omicidio. Non conosceva la strada del quartiere, quindi dovette cercare su una cartina per scovarla. Senza sapere quando sarebbe avvenuto il quarto omicidio, parte di lei cercò di venirne a capo dalla casa di Believe Bridesmaid, ma lei aveva altre cose ca controllare prima, così tante prove da cercare, e dato il problema dello spostamento lei aveva finito con l'aspettare fino al giorno successivo. Erano passati tre giorni dal terzo omicidio—nove giorni, quattro giorni, nove giorni, e se il killer aveva deciso di nuovo per quattro giorni, allora il prossimo omicidio sarebbe avvenuto l'indomani, ma non