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Strategia di comunicazione Gianni Florido e la Provincia di Taranto Opinioni pubbliche  Perché la politica deve inseguire la Rete Michele Emiliano, Nichi Vendola, le amministrative 2011, Piazza Tahrir: quattro anni lunghi un secolo Urbino, 25 giugno 2011 Corso di studi OPERA Opinione Pubblica e Rappresentanza Dino Amenduni, Proforma
Chi parla? Mi chiamo  Dino Amenduni  ( biglietto da visita elettronico ) Sono il  responsabile dei nuovi media e consulente per la comunicazione politica  a Proforma, agenzia di comunicazione di Bari, mia città natale, dove ho sempre studiato e lavorato e dove vivo tuttora Sono blogger sul Fatto Quotidiano (link al blog) e tra i fondatori di Quink, collettivo di satira e mediattivismo (www.quink.it)
Di che si parla? Quattro anni che cambiano un secolo:  cosa cambia con i social media in (comunicazione) politica Da Obama ai referendum passando per Piazza Tahrir: gli elementi di continuità La demografia, i nativi digitali, la coda lunga e le  nuove maggioranze Due casi di comunicazione politica:  Michele Emiliano  e  Nichi Vendola Esercitazione finale: due campagne elettorali del futuro
Temi Quali sono le  conseguenze , online e offline, della diffusione dei social media  nella costruzione dell’opinione pubblica ? Qual è la  situazione italiana ? Qual è il rapporto tra  nuovi media  e (comunicazione)  politica  nel nostro Paese? Quali sono le  prospettive di sviluppo  e le applicazioni possibili? Perché alcuni  processi  sono oramai  irreversibili ?
Il grande assente #1 Non ci sono abbastanza camion?  Allora lavoriamo 28 ore al giorno.  Non ci sono scarpe?  Lavoriamo trenta ore al giorno.  Non ci sono vestiti?  Lavoriamo cinquanta ore al giorno. (Aleksandr Lukashenko)
Ted – Video #1 Clay Shirky: come il surplus cognitivo cambierà il mondo
TED, un’eccellenza  del web-marketing Guardiamo insieme questo video tratto dall’archivio di  Ted  ( http://www.ted.com ) Ted è una conferenza multidisciplinare la cui missione è riassunta nella formula " ideas worth spreading " (idee degne di essere diffuse) e, in effetti,  le migliori conferenze sono state pubblicate gratuitamente sul sito web del TED . Le lezioni abbracciano una vasta gamma di argomenti che include scienza, arte, politica, temi globali, architettura, musica e altri saperi
TED, video #1 http://www.ted.com/talks/lang/ita/clay_shirky_how_cognitive_surplus_will_change_the_world.html Clay Shirky indaga sul "surplus cognitivo", il lavoro condiviso online che eseguiamo con i nostri cicli mentali liberi. Mentre siamo occupati nel redarre Wikepedia, postare su Ushahidi (e sì, anche creando i lolcats), stiamo costruendo un mondo migliore e più cooperativo.
I nuovi nuovi media Web 2.0 e social media Cosa sono e perché nascono
Il web 2.0 Trattazione teorica originale di Tim O’Reilly.  Traduzione integrale qui Una breve definizione: Il Web 2.0 è un termine utilizzato per indicare genericamente uno stato di evoluzione di Internet (e in particolare del World Wide Web), rispetto alla condizione precedente. Si tende a indicare come Web 2.0 l'insieme di tutte quelle applicazioni online che permettono uno spiccato livello di interazione tra il sito e l'utente
Il web 2.0 – modelli teorici di riferimento Legge di Pareto Modello Wikipedia Coda lunga Saggezza della folla
A. Legge di Pareto 80/20 Secondo la "legge 80/20" (i valori 80% e 20% sono ottenuti mediante osservazioni empiriche di numerosi fenomeni e sono solo indicativi), in genere  l'80% dei risultati dipende dal 20% delle cause
A. Legge di Pareto 80/20 Questo principio può avere diverse applicazioni pratiche in diversi settori, ad esempio: Economia:  l'80% delle ricchezze è in mano al 20% della popolazione (ma ovviamente i valori reali variano a seconda dei paesi e dei periodi). Oppure: il 20% dei venditori fa l'80% delle vendite, ed il restante 80% dei commerciali fa solo il 20% delle vendite Qualità:  il 20% dei tipi possibili di guasto in un processo produttivo genera l'80% delle non conformità totali. Oppure: l'80% dei reclami proviene dal 20% dei clienti Informatica :  l’80% del tempo di esecuzione è impiegato solo dal 20% delle istruzioni di un programma. Oppure: l'80% delle operazioni degli utenti sono dovute al 20% delle funzioni a disposizione di un applicativo. L'80% degli errori di codifica è riconducibile al 20% dei moduli (fonte: Wikipedia)
B. Modello Wikipedia – divisione disorganizzata del lavoro ,[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object]
C. La coda lunga La coda lunga è una  teoria economica  formulata da Chris Anderson (fondatore di Wired) nel 2004 È un modello che sembra poter spiegare i funzionamenti del mercato. È una teoria attuale per il mercato dei beni immateriali e “futuribile” perché pare essere in grado di teorizzare il cambiamento delle leggi che regolano il tradizionale meccanismo distributivo (produzione/stoccaggio/vendita al dettaglio)
C. La coda lunga La diffusione di internet, il non-luogo dove chiunque in qualunque momento può consultare infiniti elenchi di prodotti, ha permesso di abbattere i costi di distribuzione e magazzino ,  spezzando il legame che vincolava il successo alla visibilità La possibilità di gestire un catalogo virtuale pressoché illimitato ha  rivoluzionato il modello economico dominante : semplicemente, vendere anche solo poche copie al mese di migliaia di titoli è più redditizio che vendere migliaia di copie di pochi titoli Oggi:  le corporazioni dei beni immateriali sono in profonda difficoltà (esempi: mercato discografico e pornografia)
C. La coda lunga - cause Nuove tecnologie hardware e software a  basso costo  che permettono ai produttori di beni immateriali (grafica, musica, video, servizi) di farlo a costi contenuti o addirittura nulli Servizi  (Internet, archiviazione dati)  a costi contenuti  che forniscono banda e hosting illimitato ai produttori di beni immateriali Possibilità di distribuire i propri prodotti a costo zero  (es. attraverso Youtube), combinata alla possibilità che questi prodotti siano fruiti da chiunque attraverso Internet, anche senza pubblicità o senza conoscenza diretta del prodotto o dell’autore (es. attraverso Google o aggregatori di notizie)
C. La coda lunga - cause Approcci di marketing e comunicazione più efficienti  e misurati per la distribuzione di questi prodotti (niente più costi di stampa, di magazzino e di spedizione) Possibilità per tutti di entrare in questo mercato (finisce la divisione tra produttore e consumatore: si parla di  prosumer , ovvero di un utente che fa entrambe le cose in contemporanea)
C. La coda lunga - conseguenze Dal broadcasting al narrowcasting : da una platea con milioni di persone come pubblico a milioni di platee con poche persone come pubblico Questo modello economico, chiamato “coda lunga”, è economicamente sostenibile proprio perché non ha costi se non quelli (minimi) per produrre il contenuto e, in caso di contenuti professionali, ha costi nulli per la distribuzione Gli utenti, avendo molte più alternative di scelta, abbandonano il  mainstream  e  si rivolgono alle nicchie di mercato  che più soddisfano le loro necessità
D. Saggezza della folla È una teoria dimostrata da James Surowiecki attraverso un’infinità di prove empiriche (2005). Secondo questa teoria,  una variabile è misurata in modo più preciso da una massa di persone inesperte che da un gruppo di specialisti
D. Saggezza della folla Esempio (1):  durante una fiera, Surowiecki fece scommettere 100 persone sul peso di un vitello. Le 100 persone dichiararono il loro peso stimato. A seguire, fece ripetere l’esperimento a 10 allevatori Il peso del vitello fu indovinato con precisione assoluta dalla “massa”  (il valore medio delle 100 valutazioni era precisamente il peso del vitello) Esempio (2) :  prediction markets – un istituto di ricerca universitario permise ai cittadini di scommettere sul vincitore alle elezioni. Nelle scommesse, le quote variano sulla base dell’orientamento della giocata (sia sulla base di chi viene scelto, sia su quanto si punta) Il risultato del prediction market fu più affidabile di quello dei sondaggi  nel misurare la distanza tra i vincitori
Ted – Video #2 Johanna Blakley: I media sociali e la fine dei generi
TED, video #2 http://www.ted.com/talks/lang/ita/johanna_blakley_social_media_and_the_end_of_gender.html I media e le compagnie pubblicitarie usano ancora gli stessi vecchi dati demografici per capire il pubblico, ma la ricercatrice dei media Johanna Blakley dice che stanno diventando sempre di più difficili da cercare e seguire on line. Mentre i media sociali superano i media tradizionali, e le utenti sono più numerose degli utenti, la Blakley spiega quali cambiamenti attendono i media del futuro.
Dal web 1.0 al web 2.0 – una mappa
Il grande assente #2 La sinistra ha vinto ai referendum perché loro, i dipendenti pubblici, dalle 14 alle 22, stanno su Internet. Quelli di sinistra non fanno un cazzo! (Giorgio Stracquadanio)
Un secolo lungo quattro anni Obama, Wikileaks,  Piazza Tahrir, referendum:  la storia del mondo  unita dalla Rete
Obama e la Rete La campagna elettorale di Barack Obama, assai più tradizionale nella pianificazione mezzi di ciò che è stato raccontato in Italia, marca la  sua discontinuità nell’organizzazione  del lavoro rispetto a qualsiasi campagna elettorale del passato i social media, gli strumenti inseriti all’interno del cappello concettuale del cosiddetto web 2.0 (Facebook, Twitter e Youtube su tutti, oltre al sito www.barackobama.com che era un social network a sua volta) sono stati utilizzati in modo esplicito, coraggioso, disinvolto, strategicamente rilevante
Obama e la Rete La campagna elettorale di Barack Obama, assai più tradizionale nella pianificazione mezzi di ciò che è stato raccontato in Italia, marca la  sua discontinuità nell’organizzazione  del lavoro rispetto a qualsiasi campagna elettorale del passato i social media, gli strumenti inseriti all’interno del cappello concettuale del cosiddetto web 2.0 (Facebook, Twitter e Youtube su tutti, oltre al sito www.barackobama.com che era un social network a sua volta)  sono stati utilizzati in modo esplicito, coraggioso, disinvolto, strategicamente rilevante Un eccesso di attenzione sull’idea di Obama “Presidente 2.0” ha portato a sottovalutare le conseguenze organizzative di questo cambio di paradigma
Obama e la Rete Un comitato elettorale orientato alla comunicazione, all’ascolto e al feedback sui nuovi media richiede una quantità di risorse umane ingenti , profili professionali difficilmente reperibili  (giovane, nativo digitale, appassionato di politica, non a digiuno di economia e marketing, esperto di cultura pop, capace di lavorare sotto pressione, poco propenso alla polemica) Perché cio fosse possibile, quindi, si è stabilito un budget cospicuo da dedicare a questa area di lavoro che, per certi versi, assomiglia a un settore Ricerca e Sviluppo di un’azienda. Nella campagna di Obama la sezione web e nuovi media era animata da 100 persone, tra collaboratori retribuiti e risorse volontarie.  Chi, in Italia, oggi, dedicherebbe tutto questo sforzo per un risultato analogo?
Wikileaks e la Rete La storia di Wikileaks ci insegna che esistono  infrastrutture e prassi che permettono a chiunque di offrire contenuti anonimi a un centro di calcolo che può analizzarlo, verificarlo e pubblicarlo Forse non sapremo mai se dietro Julian Assange ci siano finanziatori occulti, poteri o contropoteri: siamo però certi che i cittadini di tutto il mondo, attraverso un’adeguata formazione e in presenza di un insieme di condizioni contemporanee (autonomia finanziaria, competenze giornalistiche e informatiche, capacità di protezione dei dati personali e delle identità delle fonti) potranno organizzare dei  Wikileaks ‘civili’, su scala territoriale anche molto più piccola
La Primavera Araba e la Rete  Le rivoluzioni arabe, i cui risultati politici sono ancora in via di maturazione, hanno avuto un comune innesco che, a prescindere degli esiti conclusivi della Primavera del Nord Africa, rappresentano un  nuovo standard per la costruzione di alternative civiche e politiche a sistemi politici al governo , democratici o autoritari che siano. Assistiamo infatti alla comparsa di  nuove variabili  sulla scena civica mondiale: 1.  il ritorno preponderante dei giovani all’interno dei processi di cambiamento politico , specie laddove l’obiettivo sia colpire il cuore dello status quo al fine di modificare alcune norme basilari della vita politica;
La Primavera Araba e la Rete 2 . L’alfabetizzazione matura all’uso dei nuovi media da parte dei principali protagonisti di questo movimento , spesso guidato da nativi digitali (ossia da under35): i leader politici hanno dimostrato di saper utilizzare perfettamente Facebook e Twitter per innescare campagne virali, impossibili da monitorare e soffocare (e molto difficili da censurare) e come supporto ai processi organizzativi; 3.  una nuova idea di rivoluzione, che non è di parte bensì a-ideologica : non è laica né cattolica, non è musulmana né cristiana, non è moderata né radicale, non è giovane né vecchia, non è povera né ricca, non è di destra né di sinistra. Questo movimento ha liberato nuovo capitale sociale, forse sopito per la difficoltà di libera espressione, forse nato addirittura grazie alla Primavera araba, sicuramente motore di un processo di cambiamento irreversibile nei rapporti tra potere, consenso e rappresentanza
I referendum e la Rete Oggi l’Italia si narra in modo molto diverso rispetto a soli sei mesi fa: il vento delle amministrative, il disastro di Fukushima, una nuova consapevolezza collettiva per la difesa dei beni comuni, le divisioni della compagine di Governo e il sentimento generalizzato di paralisi istituzionale hanno portato alla creazione di un nuovo sentimento che oggi fa guardare al futuro con maggiore fiducia, consapevole che  la sensazione di soffocamento mediatico può essere attenuata dalla comunicazione tra pari, allo scambio di prassi, informazioni e metodi che solo i nuovi media possono garantire Pare essersi creato un nuovo blocco sociale, meno sensibile alle appartenenze politiche e  unito , non si sa quanto stabilmente, da una  comune insofferenza verso le istituzioni
Social media  e politica #1 Michele Emiliano,  sindaco di Bari, 2009-2011
Bari – il caso EmiLab Michele Emiliano- Amministrative 2009 Michele Emiliano  (PD), sindaco di Bari dal 2004, secondo un sondaggio di giugno del 2008, ha 8 punti di svantaggio sul suo avversario, Simeone Di Cagno Abbrescia, già sindaco dal 1994 al 2004 L’attività amministrativa è, però, soddisfacente (abbattimento Punta Perotti, riapertura Teatro Petruzzelli, innovazioni nei trasporti pubblici, bonifica ex sede Fibronit) La questione decisiva per vincere le elezioni diventa:  Come si comunicano le cose fatte in modo capillare ed in poco tempo?
Bari – il caso EmiLab Michele Emiliano- Amministrative 2009 Nasce EmiLab. Inizialmente è un  gruppo di lavoro specialistico  che nasce in seno a Proforma. Si tratta di un’unità di sei ragazzi di età inferiore ai 30 anni. Si dovevano occupare  di analisi, gestione e monitoraggio della comunicazione sui social network , di ascolto e feedback alla cittadinanza, di analisi del comportamento dell’avversario Le precedenti esperienze di networking dei due coordinatori e la volontà di misurare l’effettivo potenziale della loro generazione ispirano un decisivo cambio di passo. Attraverso un reclutamento basato sul  passaparola qualificato  (riconoscimento di fiducia e competenza tra amici + dichiarato interesse/amore/attaccamento alla città) il gruppo di lavoro si trasforma in un laboratorio politico composto da  150 volontari under 30
Bari – il caso EmiLab Michele Emiliano- Amministrative 2009 ,[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object]
EmiLab – i gruppi di quartiere Michele Emiliano- Amministrative 2009 I 150 ragazzi auto-certificano la loro appartenenza ad un gruppo di quartiere, sulla base della loro residenza, del loro luogo di lavoro o di vita I gruppi sono composti da un numero di componenti proporzionale agli abitanti del quartiere. Secondo la stessa proporzione sono raccolte le 1000 video-domande Ogni gruppo nomina un proprio coordinatore, crea un gruppo Facebook autonomo, organizza eventi nei punti di snodo del quartiere, scrive progetti sociali (realizzati durante la campagna elettorale) e parti di programma relativi ai problemi emersi durante la raccolta delle video-domande Ogni gruppo si identifica secondo il nome del quartiere + claim della campagna elettorale (Japigia vai Avanti, Carrassi vai Avanti, San Paolo vai Avanti…)
EmiLab - strumenti Michele Emiliano- Amministrative 2009 Copertina  “Ce ha ffàtte Emiliane” , libro di 84 pagine sull’attività amministrativa
EmiLab - strumenti Michele Emiliano- Amministrative 2009 Interno “Ce ha ffàtte Emiliane”:  non solo fatti, ma quiz, curiosità ed immagini
EmiLab - strumenti Michele Emiliano- Amministrative 2009 Street art @ San Paolo:  l’arte urbana  colora un quartiere periferico della città
EmiLab - strumenti Michele Emiliano- Amministrative 2009 La Gemma  – video-inchieste sull’attività amministrativa di Di Cagno Abbrescia ( link a Youtube )
EmiLab - strumenti Michele Emiliano- Amministrative 2009 Problemi di elezione –  web-spot no-budget  divenuto poi ufficiale e trasmesso in TV ( link a Youtube )
EmiLab - strumenti Michele Emiliano- Amministrative 2009 Gianni Paulicelli –  televendita nucleare Il video più popolare della campagna ( link a Youtube )
Emiliano vince Michele Emiliano- Amministrative 2009 Michele Emiliano si conferma Sindaco di Bari , prevalendo su Simeone Di Cagno Abbrescia al ballottaggio, con il 59,7% delle preferenze (al primo turno Emiliano si è fermato al 49,3). Nella stessa tornata elettorale il centro-sinistra perde la provincia di Bari al primo turno. Emiliano è il primo sindaco in Italia per fan su Facebook (circa 12000) Tommy Attanasio, coordinatore cittadino del PDL, commenta così la sconfitta: “ abbiamo totalmente perso il voto giovanile” EmiLab firma un intero capitolo del programma di governo , “trenta idee under 30”, che consiste nella raccolta di tutti i progetti a medio termine “ispirati” dalle richieste dei cittadini e dall’ascolto attraverso mezzi tradizionali ed innovativi
EmiLab - Cosa non ha funzionato? Michele Emiliano- Amministrative 2009 Durante la campagna elettorale ci è stato chiesto un improvviso e intempestivo intervento attivo nella competizione attraverso la  formazione di una lista civica , Bari Vai Avanti L’ ipotesi strategica generale  che ha portato a questa scelta è: la forza propulsiva di EmiLab, il nome e il logo possono generare consenso diretto e immediato Abbiamo candidato un solo consigliere comunale e alcuni rappresentanti nei consigli di circoscrizione (gli altri posti sono stati riempiti da persone che non avevano condiviso il percorso di EmiLab) La lista non è andata oltre lo 0,7% , compromettendo, ad ora, il potenziale di  rappresentanza politica  del gruppo e causando problemi di  tenuta complessiva
Michele Emiliano Prendersi cura della città via Facebook: una case-history
Emiliano, il sindaco di Facebook Michele Emiliano è sindaco di Bari , capoluogo della Puglia (350mila abitanti)  dal 2004 . È stato segretario regionale del PD (2007-2009) e ora ne è Presidente La sua rielezione, nel 2009, ha visto in  EmiLab ,  gruppo di 150 volontari under-30  a supporto della sua candidatura, uno dei suoi principali punti di forza EmiLab nasce come gruppo specialistico che doveva occuparsi della gestione dei social media e del monitoraggio dell’avversario, poi diventa molto più centrale e gestisce processi complessi di  campagna elettorale , che però risulterà essere comunque caratterizzata da una  fortissima rilevanza del web
Emiliano, il sindaco di Facebook Michele Emiliano – fanpage Facebook  ( http://www.facebook.com/micheleemiliano )
Emiliano, il sindaco di Facebook Al momento della sua  elezione , nel giugno 2009,  Emiliano è il sindaco in Italia con più supporter su Facebook  (ora è terzo, dietro De Luca e Renzi) Da settembre 2010 gestisce la pagina Facebook in prima persona : lo staff lo supporta solo nell’ordinaria amministrazione, nel reperimento di fonti o contenuti multimediali, o quando è impegnato in altre attività  L’amore sboccia durante la Fiera del Levante 2010: durante la preparazione del discorso di inaugurazione, il sindaco chiede consigli e suggerimenti ai suoi sostenitori, che rispondono nel cuore della notte.  L’inizio e la fine del suo discorso sono stati scritti integralmente da sostenitori
Emiliano, il sindaco di Facebook Emiliano scrive su FB (prima di celebrarlo pubblicamente) il discorso inaugurale alla Fiera del Levante 2010
Cosa fa Emiliano con Facebook ,[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object]
Emiliano, la giornata su Facebook Emiliano pubblica online un video da lui realizzato in cui porta due anziani signori al Teatro Petruzzelli, che non avevano mai visto dopo la ricostruzione
Emiliano, la giornata su Facebook Emiliano festeggia per il pareggio  della squadra di calcio del Bari
Emiliano, la giornata su Facebook Emiliano commenta la vittoria  di Roberto Vecchioni a Sanremo
Emiliano, la giornata su Facebook Emiliano chiede un parere sulla sua apparizione televisiva  a “Le invasioni barbariche”, su La7
Emiliano e Facebook: le polemiche ,[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object]
Emiliano e i “fannulloni” Il momento di massima esposizione mediatica della fanpage di Emiliano giunge quando il sindaco di Bari pubblica questa foto, pubblicata da un cittadino, in cui tre dipendenti dell’AMIU (azienda municipalizzata per l’igiene urbana) chiacchierano durante l’orario di lavoro
Emiliano e i “fannulloni” Emiliano ripubblica la foto e la commenta, dando il via a giorni di dibattiti, polemiche, commenti e repliche
Emiliano e i “fannulloni” – reazioni dei media e dell’opinione pubblica La notizia è riportata da tutti i principali telegiornali nazionali Emiliano è intervistato da testate, radio e tv locali e nazionali Giornalisti, editorialisti e blogger parlano per giorni dell’operazione fannulloni dividendosi  tra entusiasti e contrari Sindacati, dipendenti pubblici e un  pezzo consistente del suo elettorato  (di sinistra, in particolare)  lo critica  per questi metodi, definiti sommari e delatori La federazione locale della CGIL chiede a Emiliano  la chiusura della pagina Facebook
Emiliano e i fannulloni – effetti immediati su Facebook I cittadini pubblicano sistematicamente  foto e video che dimostrano comportamenti non professionali o situazioni di degrado in varie parti della città Allo stesso tempo,  altri cittadini elogiano i comportamenti virtuosi di dipendenti pubblici , e Emiliano rilancia queste testimonianze L’AMIU  (in particolare il suo direttore generale)  ha iniziato a comunicare con i propri cittadini via Facebook Emiliano non ha chiuso la sua pagina Facebook né ha cambiato atteggiamento : continua a confrontarsi quotidianamente con i cittadini e con i giornalisti sulle sue decisioni amministrative e i suoi convincimenti politici
Emiliano e i “fannulloni” -  le reazioni La replica alla CGIL
Emiliano e i “fannulloni” –  le reazioni Elogio ai lavoratori pubblici virtuosi  (su suggerimento di un utente)
Emiliano e i “fannulloni” –  le reazioni Emiliano scrive una nota su Facebook (e non un comunicato) rivolgendosi a due poliziotti che gli avevano manifestato perplessità sulla strategia comunicativa
Emiliano e i “fannulloni” –  le reazioni Emiliano pubblica un video di Youtube realizzato da un cittadino che illustra come la polizia abbia esercitato un abuso di potere, riservando trenta posti auto durante la celebrazione di un matrimonio di un vigile urbano
Emiliano e i “fannulloni” –  le reazioni Emiliano pubblica la foto di un cittadino che testimonia come un auto della polizia sia parcheggiata in modo irregolare, bloccando il traffico
Emiliano e i fannulloni –  punti di forza Crescita improvvisa  e sostenuta del numero dei sostenitori su Facebook Popolarità nazionale Interazione sincera e sistematica  tra sindaco e cittadini Crescita della  percezione di autorevolezza , autorità e rappresentatività da parte del potere pubblico nei confronti della cittadinanza
Emiliano e i fannulloni –  punti di debolezza Questo metodo , così com’è,  non è scientifico . Dipende infatti dalla volontà (variabile) dei cittadini di condividere informazioni e dalla disponibilità di tempo ed energia del sindaco  Un utilizzo distorto dell’intuizione di Emiliano potrebbe incitare i cittadini a utilizzare la fanpage di un sindaco di una grande città, e frequentata dall’intera comunità, per atti di  delazione Emiliano è il sindaco, dunque è il principale responsabile dei comportamenti inadeguati che lui denuncia , soprattutto perché le municipalizzate sono guidate da dirigenti scelti politicamente
Emiliano e i fannulloni –  opportunità ,[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object]
Emiliano e i fannulloni –  minacce Il sistema attuale potrebbe generare un sentimento di  preoccupazione costante da parte dei dipendenti pubblici  all’idea di essere fotografati in qualsiasi momento, anche in assenza di comportamenti certamente irregolari Non c’è nessun sistema di verifica che l’uso delle segnalazioni non abbia un interesse personale di chi lo fa:  come si può avere la certezza che un cittadino denuncia qualcuno e che non abbia mai graziato qualcun altro ? L’opposizione al Comune di Bari potrebbe utilizzare i contenuti pubblicati dagli utenti sulla fanpage di Emiliano per aggredire politicamente il sindaco , soprattutto quando denunciano mancanze dell’Amministrazione Comunale o i problemi restano irrisolti.
Emiliano e i fannulloni –  effetti su  Facebook Tasso di incremento delle pagine Facebook nel mese di gennaio 2011, nel periodo dell’operazione mediatica  (fonte: Baroncelli.eu –  link al sito ) Emiliano, sebbene sia “solo” il sindaco di una città, è terzo in Italia per numero di nuovi sostenitori acquisiti. Solo Vendola e Berlusconi hanno saputo fare meglio
Emiliano e i “fannulloni” –  effetti di medio periodo Un sondaggio pubblicato a fine 2011 posiziona  Emiliano al settimo posto tra i sindaci più amati in Italia nel 2010 . Un anno fa Emiliano era 23imo. Al primo posto c’è Matteo Renzi, sindaco di Firenze: anche lui usa Facebook in prima persona. Sono indizi del  crescente peso dei social media nel consolidamento del consenso
Social media  e politica #2 Nichi Vendola, Presidente della Regione Puglia e portavoce di SEL (2010-2011)
Nichi Vendola, 1995 Nichi intervistato da Patrizio Roversi e Susy Blady a Turisti per Caso
Sono passati 15 anni, ma… “ Se rinasco non faccio più l’Onorevole” “ Il  Sud non si narra più , non si racconta più come una comunità;” “ Serve una grande opera di ricostruzione di un tessuto di  coralità ” “ Sono collocato dentro  la mia biografia ”
Nichi Vendola – i punti di forza (a prescindere dai comunicatori) Credibilità : Nichi è la sua biografia Coerenza : Nichi ha sposato le sue idee e non le ha lasciate, neanche quando impopolari (esempio: posizioni sui ROM) Coraggio : Nichi ha fatto la lotta alla mafia in prima persona, non può avere paura adesso Forte senso di appartenenza : alla terra, alla comunità, al popolo (“connessione sentimentale”)
Nichi Vendola – punti di debolezza attribuiti (a prescindere dai comunicatori) “ È  comunista ”; “ È  omosessuale  (e si dice cattolico nonostante tutto)”; “ È  sovversivo ” “ Sui suoi Assessori coinvolti in scandali,  non poteva non sapere ” “ La  Sanità pugliese  ha debiti per centinaia di milioni”
E i comunicatori? Proforma  è stata responsabile della strategia generale e dei concept delle campagne elettorali di Nichi Vendola (Primarie + Regionali) sia nel 2005 che nel 2010 Gli scenari politici, la popolarità di Nichi, la condizione di partenza, l’avversario e gli alleati sono variabili che sono  cambiate profondamente  nel corso dei cinque anni La stella polare della strategia comunicativa delle campagne è stata una sola:  ribaltare i punti di debolezza in punti di forza
Nichi Vendola – campagna Regionali 2005 Nichi Vendola – manifesto “ diverso ”
Nichi Vendola – campagna Regionali 2005 Nichi Vendola – manifesto “ estremista ”
Nichi Vendola – campagna Regionali 2005 Nichi Vendola – manifesto “ pericoloso ”
Nichi Vendola – campagna Regionali 2005 Nichi Vendola – manifesto “ sovversivo ”
Nichi Vendola – campagna Regionali 2005 Nichi Vendola e sua mamma
Puglia 2009 – lo scandalo sanità Nichi Vendola-  Primarie 2010 6 febbraio :  Alberto Tedesco  (PD), Assessore alla Sanità, si dimette dopo essere entrato nel registro degli indagati per abusi relativi alla fornitura di prodotti e servizi 13 luglio : Vendola annuncia un rimpasto di Giunta, dalla quale uscirà anche  Sandro Frisullo  (PD), suo vicepresidente, poi coinvolto in un’inchiesta in piena campagna elettorale (marzo 2010) Queste mosse risulteranno decisive per il successo di Vendola.  La comunicazione politica non basta
Puglia 2009 – Nichi si ricandida? Nichi Vendola-  Primarie 2010 Amministrare bene non basta. Nonostante aver allontanato Assessori prima che fossero rinviati a giudizio e nonostante straordinari risultati su politiche giovanili, innovazione, politiche energetiche ed ambientali Nichi rischia di non potersi candidare e, dopo un’estenuante trattativa politica interna al centro-sinistra, raggiunge l’obiettivo “minimo” delle Primarie. Ma la politica non è con lui.  Nichi è solo contro tutti…o no?
Nichi – solo con(tro) tutti Nichi Vendola-  Primarie 2010 Solo contro tutti  – manifesto Vendola primarie 2010
Puglia – le Fabbriche di Nichi Nichi Vendola-  Primarie 2010 Ancora una volta la campagna di comunicazione ribalta un punto debole di Nichi. Lasciato solo dalla politica, è solo contro tutti i dirigenti. Ma è con la gente Nasce un movimento trasversale (interno al PD, a SEL, ai comuni cittadini) che lotta per difendere il diritto di Vendola a ricandidarsi.  Nascono così le  Fabbriche di Nichi, comitati elettorali diffusi e assai eterogenei per composizione
Puglia – le Fabbriche di Nichi Nichi Vendola-  Primarie 2010 Perché è un modello vincente?  Il successo di questo modello organizzativo, contemporaneamente leggero nella struttura (totalmente autogestita)  ma densa nella produzione (bottom-up) e nella diffusione (top-down) dei contenuti , porta alla nascita di Fabbriche in tutta Italia e nelle principali città d’Europa
Nichi – solo con(tro) tutti Nichi Vendola-  Primarie 2010 Il simbolo del successo  Nichi x2  – azione di reclutamento al voto alle Primarie  costruita integralmente su Facebook e sostenuto da una videolettera ( Videolettera Nichix2 )  Costo dell’operazione: 0 Euro
Nichi vince le Primarie Nichi Vendola-  Primarie 2010 Il 24 gennaio 2010 si celebrano le elezioni Primarie Vendola batte Boccia con il 73% dei consensi A votare si recano 200mila persone (80mila nel 2005) L’UDC aveva annnunciato che non avrebbe appoggiato Vendola in caso di successo. I pugliesi, dunque, ignorano questa indicazione politica
Nichi vince le Primarie Nichi Vendola-  Primarie 2010 La storia delle Primarie è sintetizzata da un video realizzato da Diego Bianchi (Zoro), per “Parla con Me” Tolleranza Zoro Puglia - prima parte Tolleranza Zoro Puglia - seconda parte
Perché Nichi vince le Primarie Nichi Vendola-  Primarie 2010 ,[object Object],[object Object],[object Object],[object Object]
Nichi stravince le Primarie Nichi Vendola-  Primarie 2010 Nel frattempo, su Facebook (30 gennaio 2010: 39503 fan),  + 68,7% in quattro settimane )
Cambia lo scenario, non i punti di forza Nichi Vendola-  Regionali 2010 Siamo alle Regionali Le Fabbriche di Nichi hanno poco più di due mesi per fare campagna elettorale, ma sono una macchina già ampiamente rodata. Il loro ruolo: a.Attivare le  comunità , declinando messaggi di campagna elettorale su  scala iper-locale ; b.Proporre  soluzioni creative  o interpretare le azioni suggerite dal comitato elettorale sul territorio;
Cambia lo scenario, non i punti di forza Nichi Vendola-  Regionali 2010 Consolidare il consenso e  la ritrovata unità della coalizione ; Comunicare il loro lavoro e l’attività amministrativa di Vendola con spazi autogestiti sui  social network Costruire  interi pezzi di campagna , sia politici che organizzativi che creativi Perché ciò sia possibile, sono necessarie linee guida condivise che regolino il “disordine organizzato”
Come si apre una Fabbrica? Nichi Vendola-  Regionali 2010 Fabbrica di Nichi – video-tutorial
Puglia – le Fabbriche di Nichi Nichi Vendola-  Regionali 2010 Il centro-sinistra si ricompatta su Vendola, il centro-destra implode e si presenta con due candidati (Palese, Poli Bortone)  La campagna di Vendola, come nel 2005, parte da un presunto punto di debolezza del candidato per trasformarlo in un punto di forza.  Nascono così le “poesie”, declinate in infinite varianti su Internet, anche dagli avversari, che promuovono involontariamente il “brand Vendola”
Vendola – la poesia è nei fatti Nichi Vendola-  Regionali 2010
Vendola – la poesia è nei fatti Nichi Vendola-  Regionali 2010
Vendola – la poesia è nei fatti Nichi Vendola-  Regionali 2010
Vendola – la poesia è nei fatti Nichi Vendola-  Regionali 2010
Vendola  - la poesia è nei fatti Nichi Vendola-  Regionali 2010 Non solo manifesti La campagna non si sviluppa solo sui mezzi tradizionali. I manifesti sono la sintesi “generalista” di un processo di analisi dell’attività amministrativa declinata sui vari mezzi (soprattutto online) e non una forma di propaganda Questo è possibile anche grazie ad uno staff che offre competenze multiformi.  Proforma  è affiancata da  FF3300 , insieme a  Ed Testa  e  Carla Palladino , designer della comunicazione, che realizzano i “tweet della Puglia Migliore”
La Puglia migliore è fatta così Nichi Vendola-  Regionali 2010 Puglia Migliore – spot web Apulia Film Commission
La Puglia migliore è fatta così Nichi Vendola-  Regionali 2010 Puglia Migliore – spot web Principi Attivi
Case history Taroccailmanifesto.com Nichi Vendola-  Regionali 2010 La democrazia conviene Il meccanismo di propagazione virale della comunicazione dei tre candidati avvantaggia Vendola La sua campagna è più efficace, è la più “taroccabile”, ci sono più sostenitori sul web/detrattori degli altri candidati E così è prodotto un cavallo di troia anonimo, un sito che permette a tutti di personalizzare a piacimento le campagne elettorali dei tre candidati e di condividere i propri lavori sui social network Contenuti prodotti: migliaia  Costo dell’operazione: 0 Euro
Taroccailmanifesto.com Nichi Vendola-  Regionali 2010
Vendola: perché vince?  Nichi Vendola-  Regionali 2010 ,[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object]
La Puglia dal medico Nichi Vendola-  Regionali 2010 Lo spot ufficiale della campagna elettorale di Vendola 2010 è paragonabile a un gol in trasferta in contropiede Mentre Palese attacca l’Amministrazione sulla Sanità (e subisce un contrattacco sull’indebitamento della Giunta Fitto, di cui Palese era Assessore alla Sanità),  Vendola sfida apertamente il tema  con uno spot in cui la “Signora Puglia” va a farsi curare da un medico romano
La Puglia dal medico Nichi Vendola-  Regionali 2010 Puglia dal Medico  –  spot TV
… e Nichi dalla mamma Nichi Vendola-  Regionali 2010 In parallelo, sul web, compaiono pillole web raccolte durante  una vera discussione tra Nichi e sua madre . Le pillole rispondono a tutte le domande sulla gestione della sanità che erano state mosse dal centro-destra durante i due mesi di campagna elettorale. La destra attacca Vendola solo sulla sanità , Nichi depotenzia questa strategia e va a vincere
… e Nichi dalla mamma Nichi Vendola-  Regionali 2010 Nichi Vendola - a proposito di salute
Nichi vince le Regionali Nichi Vendola-  Regionali 2010 Il 28 e il 29 Marzo 2010 si celebrano le elezioni Regionali: Vendola  vince con il 48,7%,  Palese  non va oltre il 42,2%, Adriana  Poli Bortone  ottiene l’8,71% Palese aveva un budget  otto volte  superiore a Vendola Vendola, attraverso il rimpasto di giunta, è riuscito a preservare l’immagine di politico onesto Con la comunicazione ha anticipato le mosse dell’avversario
Nichi vince le Regionali Nichi Vendola-  Regionali 2010 Nel frattempo, su Facebook (30 marzo 2010, 79103 fan,  +126% in due mesi )
Social media  dopo le elezioni Comunicare l’attività amministrativa Facebook è solo uno strumento elettorale? NO! Il tandem sito internet personale – Facebook rappresenta un meccanismo parallelo di comunicazione istituzionale e permette la costruzione di una  narrazione I social network permettono la creazione di uno spazio autogestito di comunicazione pubblico/politica e soprattutto assolvono al principale compito della comunicazione istituzionale:  collegare la politica alle politiche
Collegare politica e politiche Comunicare l’attività amministrativa Nichi Vendola – sceenshot pagina Facebook Tre temi:  attività della regione, rapporti coi media, politica nazionale
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Compiti statici – le cinque foto L’identità di Nichi Vendola  nelle cinque foto profilo su Facebook
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Compiti dinamici – le dirette Livestreaming del comizio di Nichi Vendola a  “ Cambia l’Italia, Roma, 27 Febbraio”
La strategia osmotica Sia i compiti statici che quelli dinamici non sono presi in perfetta solitudine:  ogni passaggio è discusso e concordato con la redazione  e il responsabile comunicazione della Fabbrica. I compiti dinamici sono condivisi anche dalla cabina di regia politica La comunicazione di Vendola a regime comporta un lavoro più simile a quello redazionale . Il mio compito diventa tecnico e non politico: mi devo occupare di come presentare i contenuti e di valutare eventuali reazioni impreviste Quando c’è un eccesso o una mancanza di flusso di comunicazione , invece, può accadere che siano i social media a dettare l’agenda, indicando quali sono i temi cui Vendola vuole porre l’acceleratore, o addirittura a creare top stories
La strategia osmotica – un esempio 18 agosto 2010: Vendola supera Berlusconi su FB  e diventa il politico più seguito in Italia Nichi è in vacanza fuori dall’Italia, così come buona parte dello staff (e degli italiani). Anche  l’intero sistema politico italiano è in vacanza : le Camere sono chiuse, gli enti pubblici procedono a ritmo ridotto, le attività partitiche sono rallentate Così decido di anticipare il ritorno dalle vacanze e  di gestire la comunicazione del sorpasso  (comunicato stampa, dichiarazioni + copertura assoluta sui social media). I giornali non hanno notizie politiche rilevanti di cui parlare: è più facile conquistare titoli o posizioni privilegiate.  La notizia,  anche per questo motivo , fa il giro d’Italia
Bossi: “è un complotto” Dichiarazione di Umberto Bossi  sul sorpasso di Vendola su Facebook
Risultati: Vendola in Italia  (Facebook) Numero di fan e trend di crescita in Italia –  ultimi 12 mesi  (fonte: Baroncelli.eu)
Ma tanto, è tutto sul web…o no? Nichi Vendola-  Regionali 2010 Nichi Vendola, videolettera di risposta a Berlusconi ( link a Youtube  – 823000 visualizzazioni)
Ma tanto, è tutto sul web…o no? Nichi Vendola-  Regionali 2010 Nichi Vendola, pagine visualizzate per giorno  ( link alla pagina Facebook )
Risultati: Vendola in Europa  Popolarità dei politici europei sui social media  (fonte:  Famecount.com )
Risultati: Vendola in Europa  Vendola supera Sarkozy:  è il politico più popolare in Europa su Facebook
Risultati: Vendola nel mondo Popolarità dei politici nel mondo su Facebook (fonte:  Famecount.com )
Si può migliorare ancora? (1)  ,[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object]
Si può migliorare ancora? (2)  Migliorare il coordinamento comunicativo  sui social media tra le singole organizzazioni a cui Nichi fa riferimento, in particolare con Sinistra Ecologia Libertà, con la Regione Puglia e la Giunta Regionale (quanto migliorerebbe la comunicazione di un ente pubblico se tutti i dirigenti e gli assessori avessero una pagina pubblica su Facebook?) Questo permetterebbe di alleggerire Nichi dal compito di “parafulmine”, di aggregatore di richieste dei cittadini sulla sua pagina. Inoltre permetterebbe di  moltiplicare le fonti di comunicazione e di personalizzare i contenuti sulla base degli utenti  (la pagina di Vendola, invece, dovrà essere necessariamente generalista)
Si può migliorare ancora? (3)  ,[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object]
Il grande assente #3 La scorsa puntata di Annozero  è stata micidiale.  Me l’hanno fatta vedere in cassetta. (Silvio Berlusconi)
Amministrative 2011 I perché di una  campagna elettorale storica
Amministrative 2011 Cosa ricorderemo di queste elezioni Amministrative? Se la risposta è: #morattiquotes #sucate Red Ronnie Satira politica Vuol dire che la comunicazione politica italiana è cambiata in modo irreversibile
Verso la comunicazione politica generativa I processi comunicativi di maggior successo  di questa campagna elettorale sono nati: In rete, in particolare, su  Twitter. Poi sono diventate notizie e sono finiti sui mezzi tradizionali ; Grazie agli utenti e non nei comitati elettorali o nei partiti  (che nel caso di Pisapia e De Magistris sono stati bravi a riprendere e valorizzare i processi spontanei) Non necessariamente nelle città dove si andava a votare : alla campagna elettorale ha partecipato tutta l’Italia. Come voleva Berlusconi, ma per la prima volta con effetti per lui nefasti A costo zero Quasi mai grazie al lavoro di attivisti politici “puri”
Verso la comunicazione politica generativa ,[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object]
La nuova comunicazione politica: da spin doctor a ricercatori I manager di campagna elettorale, i consulenti, i ghost writer, i creativi  non dovranno più basare le loro scelte sulla base di precedenti esperienze , di intuito o attraverso presunte doti sciamaniche Le campagne saranno guidate dai dati , prodotti ogni giorno e in grande quantità dagli utenti della Rete che non faranno altro che continuare la loro attività di aggiornamento e condivisione dei contenuti Più che scrivere e pensare sarà importante leggere e interpretare La variabile decisiva (e non esistente fino a 10 anni fa) è la possibilità degli utenti di utilizzare il  surplus cognitivo
I nuovi comunicatori politici: tutti ,[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object]
I nuovi comunicatori politici: tutti ,[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object]
Ma il web sostituirà la TV? Non è necessario Ogni programma sarà oggetto di una narrazione parallela sul web.  Questo è già molto visibile nei programmi di approfondimento politico (Annozero, Ballarò, Exit) e nelle trasmissioni di maggior successo (Vieni via con me, Festival di Sanremo), seguiti con dirette su siti, blog, Facebook e Twitter Ogni diretta porta alla produzione di tantissimi contenuti,  specie qualitativi, sui programmi : cosa piace, cosa no, cosa può essere migliorato (i social media come Auditel qualitativo?) La diretta web è un’evoluzione (o involuzione, a seconda dei gusti) della visione della TV a casa con la famiglia e con gli amici: l’esperienza di visione è più ricca ed emozionante
Non più web  versus  tv,  ma tv più web Il web, dunque, permette agli spettatori di analizzare ciò che accade in televisione, di valutarne l’attendibilità e di aumentare il valore dell’esperienza in termini di informazioni acquisite e divertimento Il web, inoltre, permette di vedere la TV senza vederla. Non è più necessario essere davanti al televisore per seguire un programma, se quest’ultimo è oggetto di una diretta web Queste opportunità, però, sono parimenti a portata di mano  per chi costruisce programmi televisivi I dati possono entrare nel programma: sovraimpressione di tweets, infografiche in tempo reale su ciò che è detto in diretta, feedback della Rete con possibili colpi di scena
Da politica pop a pop politico I programmi cosidetti di ‘ infotainment ’, ritenuti da molti alla base dei modelli di costruzione del consenso di Silvio Berlusconi, sembrano i format ideali per ospitare questa nuova integrazione crossmediale tra vecchi e nuovi mezzi Un politico sbugiardato in diretta o una grandissima approvazione della Rete in seguito a un botta e risposta può regolare l’andamento del programma, rendendolo  potenzialmente più spettacolare e certamente imprevedibile Questo potrebbe portare a una  nuova stagione dell’informazione politica , ancora più soft e legata all’intrattenimento ma non per questo meno ricca di contenuti e approfondimento Se tutto è politica, quest’ultima entra nelle vite quotidiani di ognuno:  è dunque ‘pop’  (nell’accezione classica del termine, popular)
Berlusconi e l’obbligo del web Per tutte queste ragioni  il controllo diretto o politico delle televisioni, per Silvio Berlusconi, non è più sufficiente I metodi e i linguaggi della televisione non potranno essere replicati in modo acritico sui nuovi media, che hanno logiche assai differenti e hanno una capacità di memoria sicuramente più alta dell’opinione pubblica tradizionale . Serviranno nuovi codici, nuovi linguaggi, nuova pianificazione: non basta copiare modelli di marketing già di successo altrove Letizia Moratti, fino al ballottaggio, non aveva comunicato in modo professionale sui nuovi media. Dopo  il ballottaggio ha impostato una campagna elettorale “di prodotto” , come se il suo profilo identitario non esistesse, come se non fosse conosciuta Dalle auto coi vetri oscurati a Foursquare: un grave errore di comunicazione
Le opinioni pubbliche italiane Perché l’ottimismo è inevitabile  anche nel Nostro Paese
La Millennial Generation oggi Se esiste un prima e un dopo nell’interazione tra giovani e modalità di accesso all’informazione, quella data è il  1976 Si assume, infatti, che i nati dopo il 1976 (24 anni nel 2000, 34 nel 2010, 39 nel 2015, 44 nel 2020) ritengano Internet come fonte potenzialmente determinante nella fruizione di informazioni di qualunque natura Dunque Internet risulta determinante nella socializzazione politica, nella formazione dell’opinione pubblica e nell’orientamento al voto ( http://en.wikipedia.org/wiki/Generation_Y )
La Millennial Generation oggi Cittadini italiani di età compresa  tra i 18 e i 34 anni (dati Istat)
La Millennial Generation nel 2015 Stima dei cittadini italiani di età compresa  tra i 18 e i 39 anni nel 2015 (13-34 anni oggi)
La Millennial Generation nel 2020 Stima dei cittadini italiani di età compresa  tra i 18 e i 44 anni nel 2020 (8-34 anni oggi)
I giovani sono il futuro: solo retorica? “ I giovani sono il futuro di questo Paese ”: quante volte i politici hanno usato questa frase, (specie in campagna elettorale)? E quante volte avete tratto giovamento da politiche orientate al  favorire l’accesso dei giovani  alla politica, all’impresa, alla ricerca, al lavoro? Comunque sia andata fino a oggi, le tabelle ISTAT dimostrano che  qualcosa sta cambiando:  lo stabilisce la demografia
I giovani sono il futuro: solo retorica? Millennial generation che vota  oggi :  12 milioni di persone Millennial generation che vota nel  2015 :  15 milioni di persone  Millennial generation che vota nel  2020 :  17,7 milioni di persone E se ognuno di loro convincesse un non-Millennial? 2020:  gli under 35 di oggi hanno la maggioranza a un solo grado di separazione
Siamo pronti? 2010:  “Pensare di fare politica senza internet, oggi, è un suicidio”  (Sam Graham-Felsen, direttore del blog di Obama nel 2008) 2015:  Tutti i politici avranno usato  Facebook  per comunicare (e molti di loro, per fare campagna elettorale) 2020:  La Millenial Generation ha un potenziale elettorale di  34 milioni  di italiani. Questo è il gruppo sociale più trasversale, eterogeneo e contemporaneamente oggettivo che ci possa essere Il Premier del 2020, quasi certamente, apparterrà alla Millenial Generation perché dovrà rappresentarla
Cosa fare in questi 10 anni? Aiutare organizzazioni, aziende, persone di cui abbiamo fiducia  a vincere le loro sfide competitive Assumersi responsabilità  (ovunque sia possibile, non importa il livello decisionale) Considerare lo studio dei  nuovi media  come modalità supplementare di formazione, qualsiasi sia l’ambito professionale Valutare una concezione  post-ideologica  (e non post-etica o post-morale) della gestione della cosa pubblica Diventare unici e decisivi
Cosa si può fare da subito? Fare rete con tutte le persone di cui abbiamo  fiducia  e a cui riconosciamo una  competenza ,  anche non politica Essere  inclusivi  e non pregiudizialmente di parte Lavorare coi nostri  coetanei , quando possibile Non cercare subito i  soldi , quando possibile Non scendere a  compromessi di carriera , quando possibile Avere coraggio, idee, faccia tosta.  Non avere paura
Gli hashtag, le parole chiave #politica #comunicazione (sempre dopo la politica) #interpretazione #motivazione #costanza #editing #ascolto #analisi #scientificità #entusiasmo #nicchie
Ted – Video finale Wael Ghonim: Dentro la rivoluzione egiziana
TED, video #3 http://www.ted.com/talks/lang/ita/wael_ghonim_inside_the_egyptian_revolution.html Wael Ghonim è il dirigente di Google che ha contribuito a innescare la rivoluzione democratica in Egitto... con una pagina di Facebook dedicata alla memoria di una vittima della violenza del regime. Al TEDx del Cairo ci narra le vicende degli ultimi due mesi viste dall'interno, in cui l'uomo della strada ha dimostrato come  "il potere della gente è più forte della gente al potere”
Grazie! Un grande abbraccio Dino Amenduni Facebook:  http://www.facebook.com/dinoamenduni Twitter:  http://www.twitter.com/doonie LinkedIn:  http://www.linkedin.com/dinoamenduni   Slideshare:  http://www.slideshare.net/doonie  (here you can find this slideshow) Proforma Site:  http://www.proformaweb.it Facebook:  http://www.facebook.com/proformaweb   Twitter:  http://www.twitter.com/proformaweb   Youtube:  http://www.youtube.com/proformaweb

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Opinioni Pubbliche - Perché la politica deve inseguire la Rete

  • 1. Strategia di comunicazione Gianni Florido e la Provincia di Taranto Opinioni pubbliche Perché la politica deve inseguire la Rete Michele Emiliano, Nichi Vendola, le amministrative 2011, Piazza Tahrir: quattro anni lunghi un secolo Urbino, 25 giugno 2011 Corso di studi OPERA Opinione Pubblica e Rappresentanza Dino Amenduni, Proforma
  • 2. Chi parla? Mi chiamo Dino Amenduni ( biglietto da visita elettronico ) Sono il responsabile dei nuovi media e consulente per la comunicazione politica a Proforma, agenzia di comunicazione di Bari, mia città natale, dove ho sempre studiato e lavorato e dove vivo tuttora Sono blogger sul Fatto Quotidiano (link al blog) e tra i fondatori di Quink, collettivo di satira e mediattivismo (www.quink.it)
  • 3. Di che si parla? Quattro anni che cambiano un secolo: cosa cambia con i social media in (comunicazione) politica Da Obama ai referendum passando per Piazza Tahrir: gli elementi di continuità La demografia, i nativi digitali, la coda lunga e le nuove maggioranze Due casi di comunicazione politica: Michele Emiliano e Nichi Vendola Esercitazione finale: due campagne elettorali del futuro
  • 4. Temi Quali sono le conseguenze , online e offline, della diffusione dei social media nella costruzione dell’opinione pubblica ? Qual è la situazione italiana ? Qual è il rapporto tra nuovi media e (comunicazione) politica nel nostro Paese? Quali sono le prospettive di sviluppo e le applicazioni possibili? Perché alcuni processi sono oramai irreversibili ?
  • 5. Il grande assente #1 Non ci sono abbastanza camion? Allora lavoriamo 28 ore al giorno. Non ci sono scarpe? Lavoriamo trenta ore al giorno. Non ci sono vestiti? Lavoriamo cinquanta ore al giorno. (Aleksandr Lukashenko)
  • 6. Ted – Video #1 Clay Shirky: come il surplus cognitivo cambierà il mondo
  • 7. TED, un’eccellenza del web-marketing Guardiamo insieme questo video tratto dall’archivio di Ted ( http://www.ted.com ) Ted è una conferenza multidisciplinare la cui missione è riassunta nella formula " ideas worth spreading " (idee degne di essere diffuse) e, in effetti, le migliori conferenze sono state pubblicate gratuitamente sul sito web del TED . Le lezioni abbracciano una vasta gamma di argomenti che include scienza, arte, politica, temi globali, architettura, musica e altri saperi
  • 8. TED, video #1 http://www.ted.com/talks/lang/ita/clay_shirky_how_cognitive_surplus_will_change_the_world.html Clay Shirky indaga sul "surplus cognitivo", il lavoro condiviso online che eseguiamo con i nostri cicli mentali liberi. Mentre siamo occupati nel redarre Wikepedia, postare su Ushahidi (e sì, anche creando i lolcats), stiamo costruendo un mondo migliore e più cooperativo.
  • 9. I nuovi nuovi media Web 2.0 e social media Cosa sono e perché nascono
  • 10. Il web 2.0 Trattazione teorica originale di Tim O’Reilly. Traduzione integrale qui Una breve definizione: Il Web 2.0 è un termine utilizzato per indicare genericamente uno stato di evoluzione di Internet (e in particolare del World Wide Web), rispetto alla condizione precedente. Si tende a indicare come Web 2.0 l'insieme di tutte quelle applicazioni online che permettono uno spiccato livello di interazione tra il sito e l'utente
  • 11. Il web 2.0 – modelli teorici di riferimento Legge di Pareto Modello Wikipedia Coda lunga Saggezza della folla
  • 12. A. Legge di Pareto 80/20 Secondo la "legge 80/20" (i valori 80% e 20% sono ottenuti mediante osservazioni empiriche di numerosi fenomeni e sono solo indicativi), in genere l'80% dei risultati dipende dal 20% delle cause
  • 13. A. Legge di Pareto 80/20 Questo principio può avere diverse applicazioni pratiche in diversi settori, ad esempio: Economia: l'80% delle ricchezze è in mano al 20% della popolazione (ma ovviamente i valori reali variano a seconda dei paesi e dei periodi). Oppure: il 20% dei venditori fa l'80% delle vendite, ed il restante 80% dei commerciali fa solo il 20% delle vendite Qualità: il 20% dei tipi possibili di guasto in un processo produttivo genera l'80% delle non conformità totali. Oppure: l'80% dei reclami proviene dal 20% dei clienti Informatica : l’80% del tempo di esecuzione è impiegato solo dal 20% delle istruzioni di un programma. Oppure: l'80% delle operazioni degli utenti sono dovute al 20% delle funzioni a disposizione di un applicativo. L'80% degli errori di codifica è riconducibile al 20% dei moduli (fonte: Wikipedia)
  • 14.
  • 15. C. La coda lunga La coda lunga è una teoria economica formulata da Chris Anderson (fondatore di Wired) nel 2004 È un modello che sembra poter spiegare i funzionamenti del mercato. È una teoria attuale per il mercato dei beni immateriali e “futuribile” perché pare essere in grado di teorizzare il cambiamento delle leggi che regolano il tradizionale meccanismo distributivo (produzione/stoccaggio/vendita al dettaglio)
  • 16. C. La coda lunga La diffusione di internet, il non-luogo dove chiunque in qualunque momento può consultare infiniti elenchi di prodotti, ha permesso di abbattere i costi di distribuzione e magazzino , spezzando il legame che vincolava il successo alla visibilità La possibilità di gestire un catalogo virtuale pressoché illimitato ha rivoluzionato il modello economico dominante : semplicemente, vendere anche solo poche copie al mese di migliaia di titoli è più redditizio che vendere migliaia di copie di pochi titoli Oggi: le corporazioni dei beni immateriali sono in profonda difficoltà (esempi: mercato discografico e pornografia)
  • 17. C. La coda lunga - cause Nuove tecnologie hardware e software a basso costo che permettono ai produttori di beni immateriali (grafica, musica, video, servizi) di farlo a costi contenuti o addirittura nulli Servizi (Internet, archiviazione dati) a costi contenuti che forniscono banda e hosting illimitato ai produttori di beni immateriali Possibilità di distribuire i propri prodotti a costo zero (es. attraverso Youtube), combinata alla possibilità che questi prodotti siano fruiti da chiunque attraverso Internet, anche senza pubblicità o senza conoscenza diretta del prodotto o dell’autore (es. attraverso Google o aggregatori di notizie)
  • 18. C. La coda lunga - cause Approcci di marketing e comunicazione più efficienti e misurati per la distribuzione di questi prodotti (niente più costi di stampa, di magazzino e di spedizione) Possibilità per tutti di entrare in questo mercato (finisce la divisione tra produttore e consumatore: si parla di prosumer , ovvero di un utente che fa entrambe le cose in contemporanea)
  • 19. C. La coda lunga - conseguenze Dal broadcasting al narrowcasting : da una platea con milioni di persone come pubblico a milioni di platee con poche persone come pubblico Questo modello economico, chiamato “coda lunga”, è economicamente sostenibile proprio perché non ha costi se non quelli (minimi) per produrre il contenuto e, in caso di contenuti professionali, ha costi nulli per la distribuzione Gli utenti, avendo molte più alternative di scelta, abbandonano il mainstream e si rivolgono alle nicchie di mercato che più soddisfano le loro necessità
  • 20. D. Saggezza della folla È una teoria dimostrata da James Surowiecki attraverso un’infinità di prove empiriche (2005). Secondo questa teoria, una variabile è misurata in modo più preciso da una massa di persone inesperte che da un gruppo di specialisti
  • 21. D. Saggezza della folla Esempio (1): durante una fiera, Surowiecki fece scommettere 100 persone sul peso di un vitello. Le 100 persone dichiararono il loro peso stimato. A seguire, fece ripetere l’esperimento a 10 allevatori Il peso del vitello fu indovinato con precisione assoluta dalla “massa” (il valore medio delle 100 valutazioni era precisamente il peso del vitello) Esempio (2) : prediction markets – un istituto di ricerca universitario permise ai cittadini di scommettere sul vincitore alle elezioni. Nelle scommesse, le quote variano sulla base dell’orientamento della giocata (sia sulla base di chi viene scelto, sia su quanto si punta) Il risultato del prediction market fu più affidabile di quello dei sondaggi nel misurare la distanza tra i vincitori
  • 22. Ted – Video #2 Johanna Blakley: I media sociali e la fine dei generi
  • 23. TED, video #2 http://www.ted.com/talks/lang/ita/johanna_blakley_social_media_and_the_end_of_gender.html I media e le compagnie pubblicitarie usano ancora gli stessi vecchi dati demografici per capire il pubblico, ma la ricercatrice dei media Johanna Blakley dice che stanno diventando sempre di più difficili da cercare e seguire on line. Mentre i media sociali superano i media tradizionali, e le utenti sono più numerose degli utenti, la Blakley spiega quali cambiamenti attendono i media del futuro.
  • 24. Dal web 1.0 al web 2.0 – una mappa
  • 25. Il grande assente #2 La sinistra ha vinto ai referendum perché loro, i dipendenti pubblici, dalle 14 alle 22, stanno su Internet. Quelli di sinistra non fanno un cazzo! (Giorgio Stracquadanio)
  • 26. Un secolo lungo quattro anni Obama, Wikileaks, Piazza Tahrir, referendum: la storia del mondo unita dalla Rete
  • 27. Obama e la Rete La campagna elettorale di Barack Obama, assai più tradizionale nella pianificazione mezzi di ciò che è stato raccontato in Italia, marca la sua discontinuità nell’organizzazione del lavoro rispetto a qualsiasi campagna elettorale del passato i social media, gli strumenti inseriti all’interno del cappello concettuale del cosiddetto web 2.0 (Facebook, Twitter e Youtube su tutti, oltre al sito www.barackobama.com che era un social network a sua volta) sono stati utilizzati in modo esplicito, coraggioso, disinvolto, strategicamente rilevante
  • 28. Obama e la Rete La campagna elettorale di Barack Obama, assai più tradizionale nella pianificazione mezzi di ciò che è stato raccontato in Italia, marca la sua discontinuità nell’organizzazione del lavoro rispetto a qualsiasi campagna elettorale del passato i social media, gli strumenti inseriti all’interno del cappello concettuale del cosiddetto web 2.0 (Facebook, Twitter e Youtube su tutti, oltre al sito www.barackobama.com che era un social network a sua volta) sono stati utilizzati in modo esplicito, coraggioso, disinvolto, strategicamente rilevante Un eccesso di attenzione sull’idea di Obama “Presidente 2.0” ha portato a sottovalutare le conseguenze organizzative di questo cambio di paradigma
  • 29. Obama e la Rete Un comitato elettorale orientato alla comunicazione, all’ascolto e al feedback sui nuovi media richiede una quantità di risorse umane ingenti , profili professionali difficilmente reperibili (giovane, nativo digitale, appassionato di politica, non a digiuno di economia e marketing, esperto di cultura pop, capace di lavorare sotto pressione, poco propenso alla polemica) Perché cio fosse possibile, quindi, si è stabilito un budget cospicuo da dedicare a questa area di lavoro che, per certi versi, assomiglia a un settore Ricerca e Sviluppo di un’azienda. Nella campagna di Obama la sezione web e nuovi media era animata da 100 persone, tra collaboratori retribuiti e risorse volontarie. Chi, in Italia, oggi, dedicherebbe tutto questo sforzo per un risultato analogo?
  • 30. Wikileaks e la Rete La storia di Wikileaks ci insegna che esistono infrastrutture e prassi che permettono a chiunque di offrire contenuti anonimi a un centro di calcolo che può analizzarlo, verificarlo e pubblicarlo Forse non sapremo mai se dietro Julian Assange ci siano finanziatori occulti, poteri o contropoteri: siamo però certi che i cittadini di tutto il mondo, attraverso un’adeguata formazione e in presenza di un insieme di condizioni contemporanee (autonomia finanziaria, competenze giornalistiche e informatiche, capacità di protezione dei dati personali e delle identità delle fonti) potranno organizzare dei Wikileaks ‘civili’, su scala territoriale anche molto più piccola
  • 31. La Primavera Araba e la Rete Le rivoluzioni arabe, i cui risultati politici sono ancora in via di maturazione, hanno avuto un comune innesco che, a prescindere degli esiti conclusivi della Primavera del Nord Africa, rappresentano un nuovo standard per la costruzione di alternative civiche e politiche a sistemi politici al governo , democratici o autoritari che siano. Assistiamo infatti alla comparsa di nuove variabili sulla scena civica mondiale: 1. il ritorno preponderante dei giovani all’interno dei processi di cambiamento politico , specie laddove l’obiettivo sia colpire il cuore dello status quo al fine di modificare alcune norme basilari della vita politica;
  • 32. La Primavera Araba e la Rete 2 . L’alfabetizzazione matura all’uso dei nuovi media da parte dei principali protagonisti di questo movimento , spesso guidato da nativi digitali (ossia da under35): i leader politici hanno dimostrato di saper utilizzare perfettamente Facebook e Twitter per innescare campagne virali, impossibili da monitorare e soffocare (e molto difficili da censurare) e come supporto ai processi organizzativi; 3. una nuova idea di rivoluzione, che non è di parte bensì a-ideologica : non è laica né cattolica, non è musulmana né cristiana, non è moderata né radicale, non è giovane né vecchia, non è povera né ricca, non è di destra né di sinistra. Questo movimento ha liberato nuovo capitale sociale, forse sopito per la difficoltà di libera espressione, forse nato addirittura grazie alla Primavera araba, sicuramente motore di un processo di cambiamento irreversibile nei rapporti tra potere, consenso e rappresentanza
  • 33. I referendum e la Rete Oggi l’Italia si narra in modo molto diverso rispetto a soli sei mesi fa: il vento delle amministrative, il disastro di Fukushima, una nuova consapevolezza collettiva per la difesa dei beni comuni, le divisioni della compagine di Governo e il sentimento generalizzato di paralisi istituzionale hanno portato alla creazione di un nuovo sentimento che oggi fa guardare al futuro con maggiore fiducia, consapevole che la sensazione di soffocamento mediatico può essere attenuata dalla comunicazione tra pari, allo scambio di prassi, informazioni e metodi che solo i nuovi media possono garantire Pare essersi creato un nuovo blocco sociale, meno sensibile alle appartenenze politiche e unito , non si sa quanto stabilmente, da una comune insofferenza verso le istituzioni
  • 34. Social media e politica #1 Michele Emiliano, sindaco di Bari, 2009-2011
  • 35. Bari – il caso EmiLab Michele Emiliano- Amministrative 2009 Michele Emiliano (PD), sindaco di Bari dal 2004, secondo un sondaggio di giugno del 2008, ha 8 punti di svantaggio sul suo avversario, Simeone Di Cagno Abbrescia, già sindaco dal 1994 al 2004 L’attività amministrativa è, però, soddisfacente (abbattimento Punta Perotti, riapertura Teatro Petruzzelli, innovazioni nei trasporti pubblici, bonifica ex sede Fibronit) La questione decisiva per vincere le elezioni diventa: Come si comunicano le cose fatte in modo capillare ed in poco tempo?
  • 36. Bari – il caso EmiLab Michele Emiliano- Amministrative 2009 Nasce EmiLab. Inizialmente è un gruppo di lavoro specialistico che nasce in seno a Proforma. Si tratta di un’unità di sei ragazzi di età inferiore ai 30 anni. Si dovevano occupare di analisi, gestione e monitoraggio della comunicazione sui social network , di ascolto e feedback alla cittadinanza, di analisi del comportamento dell’avversario Le precedenti esperienze di networking dei due coordinatori e la volontà di misurare l’effettivo potenziale della loro generazione ispirano un decisivo cambio di passo. Attraverso un reclutamento basato sul passaparola qualificato (riconoscimento di fiducia e competenza tra amici + dichiarato interesse/amore/attaccamento alla città) il gruppo di lavoro si trasforma in un laboratorio politico composto da 150 volontari under 30
  • 37.
  • 38. EmiLab – i gruppi di quartiere Michele Emiliano- Amministrative 2009 I 150 ragazzi auto-certificano la loro appartenenza ad un gruppo di quartiere, sulla base della loro residenza, del loro luogo di lavoro o di vita I gruppi sono composti da un numero di componenti proporzionale agli abitanti del quartiere. Secondo la stessa proporzione sono raccolte le 1000 video-domande Ogni gruppo nomina un proprio coordinatore, crea un gruppo Facebook autonomo, organizza eventi nei punti di snodo del quartiere, scrive progetti sociali (realizzati durante la campagna elettorale) e parti di programma relativi ai problemi emersi durante la raccolta delle video-domande Ogni gruppo si identifica secondo il nome del quartiere + claim della campagna elettorale (Japigia vai Avanti, Carrassi vai Avanti, San Paolo vai Avanti…)
  • 39. EmiLab - strumenti Michele Emiliano- Amministrative 2009 Copertina “Ce ha ffàtte Emiliane” , libro di 84 pagine sull’attività amministrativa
  • 40. EmiLab - strumenti Michele Emiliano- Amministrative 2009 Interno “Ce ha ffàtte Emiliane”: non solo fatti, ma quiz, curiosità ed immagini
  • 41. EmiLab - strumenti Michele Emiliano- Amministrative 2009 Street art @ San Paolo: l’arte urbana colora un quartiere periferico della città
  • 42. EmiLab - strumenti Michele Emiliano- Amministrative 2009 La Gemma – video-inchieste sull’attività amministrativa di Di Cagno Abbrescia ( link a Youtube )
  • 43. EmiLab - strumenti Michele Emiliano- Amministrative 2009 Problemi di elezione – web-spot no-budget divenuto poi ufficiale e trasmesso in TV ( link a Youtube )
  • 44. EmiLab - strumenti Michele Emiliano- Amministrative 2009 Gianni Paulicelli – televendita nucleare Il video più popolare della campagna ( link a Youtube )
  • 45. Emiliano vince Michele Emiliano- Amministrative 2009 Michele Emiliano si conferma Sindaco di Bari , prevalendo su Simeone Di Cagno Abbrescia al ballottaggio, con il 59,7% delle preferenze (al primo turno Emiliano si è fermato al 49,3). Nella stessa tornata elettorale il centro-sinistra perde la provincia di Bari al primo turno. Emiliano è il primo sindaco in Italia per fan su Facebook (circa 12000) Tommy Attanasio, coordinatore cittadino del PDL, commenta così la sconfitta: “ abbiamo totalmente perso il voto giovanile” EmiLab firma un intero capitolo del programma di governo , “trenta idee under 30”, che consiste nella raccolta di tutti i progetti a medio termine “ispirati” dalle richieste dei cittadini e dall’ascolto attraverso mezzi tradizionali ed innovativi
  • 46. EmiLab - Cosa non ha funzionato? Michele Emiliano- Amministrative 2009 Durante la campagna elettorale ci è stato chiesto un improvviso e intempestivo intervento attivo nella competizione attraverso la formazione di una lista civica , Bari Vai Avanti L’ ipotesi strategica generale che ha portato a questa scelta è: la forza propulsiva di EmiLab, il nome e il logo possono generare consenso diretto e immediato Abbiamo candidato un solo consigliere comunale e alcuni rappresentanti nei consigli di circoscrizione (gli altri posti sono stati riempiti da persone che non avevano condiviso il percorso di EmiLab) La lista non è andata oltre lo 0,7% , compromettendo, ad ora, il potenziale di rappresentanza politica del gruppo e causando problemi di tenuta complessiva
  • 47. Michele Emiliano Prendersi cura della città via Facebook: una case-history
  • 48. Emiliano, il sindaco di Facebook Michele Emiliano è sindaco di Bari , capoluogo della Puglia (350mila abitanti) dal 2004 . È stato segretario regionale del PD (2007-2009) e ora ne è Presidente La sua rielezione, nel 2009, ha visto in EmiLab , gruppo di 150 volontari under-30 a supporto della sua candidatura, uno dei suoi principali punti di forza EmiLab nasce come gruppo specialistico che doveva occuparsi della gestione dei social media e del monitoraggio dell’avversario, poi diventa molto più centrale e gestisce processi complessi di campagna elettorale , che però risulterà essere comunque caratterizzata da una fortissima rilevanza del web
  • 49. Emiliano, il sindaco di Facebook Michele Emiliano – fanpage Facebook ( http://www.facebook.com/micheleemiliano )
  • 50. Emiliano, il sindaco di Facebook Al momento della sua elezione , nel giugno 2009, Emiliano è il sindaco in Italia con più supporter su Facebook (ora è terzo, dietro De Luca e Renzi) Da settembre 2010 gestisce la pagina Facebook in prima persona : lo staff lo supporta solo nell’ordinaria amministrazione, nel reperimento di fonti o contenuti multimediali, o quando è impegnato in altre attività L’amore sboccia durante la Fiera del Levante 2010: durante la preparazione del discorso di inaugurazione, il sindaco chiede consigli e suggerimenti ai suoi sostenitori, che rispondono nel cuore della notte. L’inizio e la fine del suo discorso sono stati scritti integralmente da sostenitori
  • 51. Emiliano, il sindaco di Facebook Emiliano scrive su FB (prima di celebrarlo pubblicamente) il discorso inaugurale alla Fiera del Levante 2010
  • 52.
  • 53. Emiliano, la giornata su Facebook Emiliano pubblica online un video da lui realizzato in cui porta due anziani signori al Teatro Petruzzelli, che non avevano mai visto dopo la ricostruzione
  • 54. Emiliano, la giornata su Facebook Emiliano festeggia per il pareggio della squadra di calcio del Bari
  • 55. Emiliano, la giornata su Facebook Emiliano commenta la vittoria di Roberto Vecchioni a Sanremo
  • 56. Emiliano, la giornata su Facebook Emiliano chiede un parere sulla sua apparizione televisiva a “Le invasioni barbariche”, su La7
  • 57.
  • 58. Emiliano e i “fannulloni” Il momento di massima esposizione mediatica della fanpage di Emiliano giunge quando il sindaco di Bari pubblica questa foto, pubblicata da un cittadino, in cui tre dipendenti dell’AMIU (azienda municipalizzata per l’igiene urbana) chiacchierano durante l’orario di lavoro
  • 59. Emiliano e i “fannulloni” Emiliano ripubblica la foto e la commenta, dando il via a giorni di dibattiti, polemiche, commenti e repliche
  • 60. Emiliano e i “fannulloni” – reazioni dei media e dell’opinione pubblica La notizia è riportata da tutti i principali telegiornali nazionali Emiliano è intervistato da testate, radio e tv locali e nazionali Giornalisti, editorialisti e blogger parlano per giorni dell’operazione fannulloni dividendosi tra entusiasti e contrari Sindacati, dipendenti pubblici e un pezzo consistente del suo elettorato (di sinistra, in particolare) lo critica per questi metodi, definiti sommari e delatori La federazione locale della CGIL chiede a Emiliano la chiusura della pagina Facebook
  • 61. Emiliano e i fannulloni – effetti immediati su Facebook I cittadini pubblicano sistematicamente foto e video che dimostrano comportamenti non professionali o situazioni di degrado in varie parti della città Allo stesso tempo, altri cittadini elogiano i comportamenti virtuosi di dipendenti pubblici , e Emiliano rilancia queste testimonianze L’AMIU (in particolare il suo direttore generale) ha iniziato a comunicare con i propri cittadini via Facebook Emiliano non ha chiuso la sua pagina Facebook né ha cambiato atteggiamento : continua a confrontarsi quotidianamente con i cittadini e con i giornalisti sulle sue decisioni amministrative e i suoi convincimenti politici
  • 62. Emiliano e i “fannulloni” - le reazioni La replica alla CGIL
  • 63. Emiliano e i “fannulloni” – le reazioni Elogio ai lavoratori pubblici virtuosi (su suggerimento di un utente)
  • 64. Emiliano e i “fannulloni” – le reazioni Emiliano scrive una nota su Facebook (e non un comunicato) rivolgendosi a due poliziotti che gli avevano manifestato perplessità sulla strategia comunicativa
  • 65. Emiliano e i “fannulloni” – le reazioni Emiliano pubblica un video di Youtube realizzato da un cittadino che illustra come la polizia abbia esercitato un abuso di potere, riservando trenta posti auto durante la celebrazione di un matrimonio di un vigile urbano
  • 66. Emiliano e i “fannulloni” – le reazioni Emiliano pubblica la foto di un cittadino che testimonia come un auto della polizia sia parcheggiata in modo irregolare, bloccando il traffico
  • 67. Emiliano e i fannulloni – punti di forza Crescita improvvisa e sostenuta del numero dei sostenitori su Facebook Popolarità nazionale Interazione sincera e sistematica tra sindaco e cittadini Crescita della percezione di autorevolezza , autorità e rappresentatività da parte del potere pubblico nei confronti della cittadinanza
  • 68. Emiliano e i fannulloni – punti di debolezza Questo metodo , così com’è, non è scientifico . Dipende infatti dalla volontà (variabile) dei cittadini di condividere informazioni e dalla disponibilità di tempo ed energia del sindaco Un utilizzo distorto dell’intuizione di Emiliano potrebbe incitare i cittadini a utilizzare la fanpage di un sindaco di una grande città, e frequentata dall’intera comunità, per atti di delazione Emiliano è il sindaco, dunque è il principale responsabile dei comportamenti inadeguati che lui denuncia , soprattutto perché le municipalizzate sono guidate da dirigenti scelti politicamente
  • 69.
  • 70. Emiliano e i fannulloni – minacce Il sistema attuale potrebbe generare un sentimento di preoccupazione costante da parte dei dipendenti pubblici all’idea di essere fotografati in qualsiasi momento, anche in assenza di comportamenti certamente irregolari Non c’è nessun sistema di verifica che l’uso delle segnalazioni non abbia un interesse personale di chi lo fa: come si può avere la certezza che un cittadino denuncia qualcuno e che non abbia mai graziato qualcun altro ? L’opposizione al Comune di Bari potrebbe utilizzare i contenuti pubblicati dagli utenti sulla fanpage di Emiliano per aggredire politicamente il sindaco , soprattutto quando denunciano mancanze dell’Amministrazione Comunale o i problemi restano irrisolti.
  • 71. Emiliano e i fannulloni – effetti su Facebook Tasso di incremento delle pagine Facebook nel mese di gennaio 2011, nel periodo dell’operazione mediatica (fonte: Baroncelli.eu – link al sito ) Emiliano, sebbene sia “solo” il sindaco di una città, è terzo in Italia per numero di nuovi sostenitori acquisiti. Solo Vendola e Berlusconi hanno saputo fare meglio
  • 72. Emiliano e i “fannulloni” – effetti di medio periodo Un sondaggio pubblicato a fine 2011 posiziona Emiliano al settimo posto tra i sindaci più amati in Italia nel 2010 . Un anno fa Emiliano era 23imo. Al primo posto c’è Matteo Renzi, sindaco di Firenze: anche lui usa Facebook in prima persona. Sono indizi del crescente peso dei social media nel consolidamento del consenso
  • 73. Social media e politica #2 Nichi Vendola, Presidente della Regione Puglia e portavoce di SEL (2010-2011)
  • 74. Nichi Vendola, 1995 Nichi intervistato da Patrizio Roversi e Susy Blady a Turisti per Caso
  • 75. Sono passati 15 anni, ma… “ Se rinasco non faccio più l’Onorevole” “ Il Sud non si narra più , non si racconta più come una comunità;” “ Serve una grande opera di ricostruzione di un tessuto di coralità ” “ Sono collocato dentro la mia biografia ”
  • 76. Nichi Vendola – i punti di forza (a prescindere dai comunicatori) Credibilità : Nichi è la sua biografia Coerenza : Nichi ha sposato le sue idee e non le ha lasciate, neanche quando impopolari (esempio: posizioni sui ROM) Coraggio : Nichi ha fatto la lotta alla mafia in prima persona, non può avere paura adesso Forte senso di appartenenza : alla terra, alla comunità, al popolo (“connessione sentimentale”)
  • 77. Nichi Vendola – punti di debolezza attribuiti (a prescindere dai comunicatori) “ È comunista ”; “ È omosessuale (e si dice cattolico nonostante tutto)”; “ È sovversivo ” “ Sui suoi Assessori coinvolti in scandali, non poteva non sapere ” “ La Sanità pugliese ha debiti per centinaia di milioni”
  • 78. E i comunicatori? Proforma è stata responsabile della strategia generale e dei concept delle campagne elettorali di Nichi Vendola (Primarie + Regionali) sia nel 2005 che nel 2010 Gli scenari politici, la popolarità di Nichi, la condizione di partenza, l’avversario e gli alleati sono variabili che sono cambiate profondamente nel corso dei cinque anni La stella polare della strategia comunicativa delle campagne è stata una sola: ribaltare i punti di debolezza in punti di forza
  • 79. Nichi Vendola – campagna Regionali 2005 Nichi Vendola – manifesto “ diverso ”
  • 80. Nichi Vendola – campagna Regionali 2005 Nichi Vendola – manifesto “ estremista ”
  • 81. Nichi Vendola – campagna Regionali 2005 Nichi Vendola – manifesto “ pericoloso ”
  • 82. Nichi Vendola – campagna Regionali 2005 Nichi Vendola – manifesto “ sovversivo ”
  • 83. Nichi Vendola – campagna Regionali 2005 Nichi Vendola e sua mamma
  • 84. Puglia 2009 – lo scandalo sanità Nichi Vendola- Primarie 2010 6 febbraio : Alberto Tedesco (PD), Assessore alla Sanità, si dimette dopo essere entrato nel registro degli indagati per abusi relativi alla fornitura di prodotti e servizi 13 luglio : Vendola annuncia un rimpasto di Giunta, dalla quale uscirà anche Sandro Frisullo (PD), suo vicepresidente, poi coinvolto in un’inchiesta in piena campagna elettorale (marzo 2010) Queste mosse risulteranno decisive per il successo di Vendola. La comunicazione politica non basta
  • 85. Puglia 2009 – Nichi si ricandida? Nichi Vendola- Primarie 2010 Amministrare bene non basta. Nonostante aver allontanato Assessori prima che fossero rinviati a giudizio e nonostante straordinari risultati su politiche giovanili, innovazione, politiche energetiche ed ambientali Nichi rischia di non potersi candidare e, dopo un’estenuante trattativa politica interna al centro-sinistra, raggiunge l’obiettivo “minimo” delle Primarie. Ma la politica non è con lui. Nichi è solo contro tutti…o no?
  • 86. Nichi – solo con(tro) tutti Nichi Vendola- Primarie 2010 Solo contro tutti – manifesto Vendola primarie 2010
  • 87. Puglia – le Fabbriche di Nichi Nichi Vendola- Primarie 2010 Ancora una volta la campagna di comunicazione ribalta un punto debole di Nichi. Lasciato solo dalla politica, è solo contro tutti i dirigenti. Ma è con la gente Nasce un movimento trasversale (interno al PD, a SEL, ai comuni cittadini) che lotta per difendere il diritto di Vendola a ricandidarsi. Nascono così le Fabbriche di Nichi, comitati elettorali diffusi e assai eterogenei per composizione
  • 88. Puglia – le Fabbriche di Nichi Nichi Vendola- Primarie 2010 Perché è un modello vincente? Il successo di questo modello organizzativo, contemporaneamente leggero nella struttura (totalmente autogestita) ma densa nella produzione (bottom-up) e nella diffusione (top-down) dei contenuti , porta alla nascita di Fabbriche in tutta Italia e nelle principali città d’Europa
  • 89. Nichi – solo con(tro) tutti Nichi Vendola- Primarie 2010 Il simbolo del successo Nichi x2 – azione di reclutamento al voto alle Primarie costruita integralmente su Facebook e sostenuto da una videolettera ( Videolettera Nichix2 ) Costo dell’operazione: 0 Euro
  • 90. Nichi vince le Primarie Nichi Vendola- Primarie 2010 Il 24 gennaio 2010 si celebrano le elezioni Primarie Vendola batte Boccia con il 73% dei consensi A votare si recano 200mila persone (80mila nel 2005) L’UDC aveva annnunciato che non avrebbe appoggiato Vendola in caso di successo. I pugliesi, dunque, ignorano questa indicazione politica
  • 91. Nichi vince le Primarie Nichi Vendola- Primarie 2010 La storia delle Primarie è sintetizzata da un video realizzato da Diego Bianchi (Zoro), per “Parla con Me” Tolleranza Zoro Puglia - prima parte Tolleranza Zoro Puglia - seconda parte
  • 92.
  • 93. Nichi stravince le Primarie Nichi Vendola- Primarie 2010 Nel frattempo, su Facebook (30 gennaio 2010: 39503 fan), + 68,7% in quattro settimane )
  • 94. Cambia lo scenario, non i punti di forza Nichi Vendola- Regionali 2010 Siamo alle Regionali Le Fabbriche di Nichi hanno poco più di due mesi per fare campagna elettorale, ma sono una macchina già ampiamente rodata. Il loro ruolo: a.Attivare le comunità , declinando messaggi di campagna elettorale su scala iper-locale ; b.Proporre soluzioni creative o interpretare le azioni suggerite dal comitato elettorale sul territorio;
  • 95. Cambia lo scenario, non i punti di forza Nichi Vendola- Regionali 2010 Consolidare il consenso e la ritrovata unità della coalizione ; Comunicare il loro lavoro e l’attività amministrativa di Vendola con spazi autogestiti sui social network Costruire interi pezzi di campagna , sia politici che organizzativi che creativi Perché ciò sia possibile, sono necessarie linee guida condivise che regolino il “disordine organizzato”
  • 96. Come si apre una Fabbrica? Nichi Vendola- Regionali 2010 Fabbrica di Nichi – video-tutorial
  • 97. Puglia – le Fabbriche di Nichi Nichi Vendola- Regionali 2010 Il centro-sinistra si ricompatta su Vendola, il centro-destra implode e si presenta con due candidati (Palese, Poli Bortone) La campagna di Vendola, come nel 2005, parte da un presunto punto di debolezza del candidato per trasformarlo in un punto di forza. Nascono così le “poesie”, declinate in infinite varianti su Internet, anche dagli avversari, che promuovono involontariamente il “brand Vendola”
  • 98. Vendola – la poesia è nei fatti Nichi Vendola- Regionali 2010
  • 99. Vendola – la poesia è nei fatti Nichi Vendola- Regionali 2010
  • 100. Vendola – la poesia è nei fatti Nichi Vendola- Regionali 2010
  • 101. Vendola – la poesia è nei fatti Nichi Vendola- Regionali 2010
  • 102. Vendola - la poesia è nei fatti Nichi Vendola- Regionali 2010 Non solo manifesti La campagna non si sviluppa solo sui mezzi tradizionali. I manifesti sono la sintesi “generalista” di un processo di analisi dell’attività amministrativa declinata sui vari mezzi (soprattutto online) e non una forma di propaganda Questo è possibile anche grazie ad uno staff che offre competenze multiformi. Proforma è affiancata da FF3300 , insieme a Ed Testa e Carla Palladino , designer della comunicazione, che realizzano i “tweet della Puglia Migliore”
  • 103. La Puglia migliore è fatta così Nichi Vendola- Regionali 2010 Puglia Migliore – spot web Apulia Film Commission
  • 104. La Puglia migliore è fatta così Nichi Vendola- Regionali 2010 Puglia Migliore – spot web Principi Attivi
  • 105. Case history Taroccailmanifesto.com Nichi Vendola- Regionali 2010 La democrazia conviene Il meccanismo di propagazione virale della comunicazione dei tre candidati avvantaggia Vendola La sua campagna è più efficace, è la più “taroccabile”, ci sono più sostenitori sul web/detrattori degli altri candidati E così è prodotto un cavallo di troia anonimo, un sito che permette a tutti di personalizzare a piacimento le campagne elettorali dei tre candidati e di condividere i propri lavori sui social network Contenuti prodotti: migliaia Costo dell’operazione: 0 Euro
  • 107.
  • 108. La Puglia dal medico Nichi Vendola- Regionali 2010 Lo spot ufficiale della campagna elettorale di Vendola 2010 è paragonabile a un gol in trasferta in contropiede Mentre Palese attacca l’Amministrazione sulla Sanità (e subisce un contrattacco sull’indebitamento della Giunta Fitto, di cui Palese era Assessore alla Sanità), Vendola sfida apertamente il tema con uno spot in cui la “Signora Puglia” va a farsi curare da un medico romano
  • 109. La Puglia dal medico Nichi Vendola- Regionali 2010 Puglia dal Medico – spot TV
  • 110. … e Nichi dalla mamma Nichi Vendola- Regionali 2010 In parallelo, sul web, compaiono pillole web raccolte durante una vera discussione tra Nichi e sua madre . Le pillole rispondono a tutte le domande sulla gestione della sanità che erano state mosse dal centro-destra durante i due mesi di campagna elettorale. La destra attacca Vendola solo sulla sanità , Nichi depotenzia questa strategia e va a vincere
  • 111. … e Nichi dalla mamma Nichi Vendola- Regionali 2010 Nichi Vendola - a proposito di salute
  • 112. Nichi vince le Regionali Nichi Vendola- Regionali 2010 Il 28 e il 29 Marzo 2010 si celebrano le elezioni Regionali: Vendola vince con il 48,7%, Palese non va oltre il 42,2%, Adriana Poli Bortone ottiene l’8,71% Palese aveva un budget otto volte superiore a Vendola Vendola, attraverso il rimpasto di giunta, è riuscito a preservare l’immagine di politico onesto Con la comunicazione ha anticipato le mosse dell’avversario
  • 113. Nichi vince le Regionali Nichi Vendola- Regionali 2010 Nel frattempo, su Facebook (30 marzo 2010, 79103 fan, +126% in due mesi )
  • 114. Social media dopo le elezioni Comunicare l’attività amministrativa Facebook è solo uno strumento elettorale? NO! Il tandem sito internet personale – Facebook rappresenta un meccanismo parallelo di comunicazione istituzionale e permette la costruzione di una narrazione I social network permettono la creazione di uno spazio autogestito di comunicazione pubblico/politica e soprattutto assolvono al principale compito della comunicazione istituzionale: collegare la politica alle politiche
  • 115. Collegare politica e politiche Comunicare l’attività amministrativa Nichi Vendola – sceenshot pagina Facebook Tre temi: attività della regione, rapporti coi media, politica nazionale
  • 116.
  • 117. Compiti statici – le cinque foto L’identità di Nichi Vendola nelle cinque foto profilo su Facebook
  • 118.
  • 119. Compiti dinamici – le dirette Livestreaming del comizio di Nichi Vendola a “ Cambia l’Italia, Roma, 27 Febbraio”
  • 120. La strategia osmotica Sia i compiti statici che quelli dinamici non sono presi in perfetta solitudine: ogni passaggio è discusso e concordato con la redazione e il responsabile comunicazione della Fabbrica. I compiti dinamici sono condivisi anche dalla cabina di regia politica La comunicazione di Vendola a regime comporta un lavoro più simile a quello redazionale . Il mio compito diventa tecnico e non politico: mi devo occupare di come presentare i contenuti e di valutare eventuali reazioni impreviste Quando c’è un eccesso o una mancanza di flusso di comunicazione , invece, può accadere che siano i social media a dettare l’agenda, indicando quali sono i temi cui Vendola vuole porre l’acceleratore, o addirittura a creare top stories
  • 121. La strategia osmotica – un esempio 18 agosto 2010: Vendola supera Berlusconi su FB e diventa il politico più seguito in Italia Nichi è in vacanza fuori dall’Italia, così come buona parte dello staff (e degli italiani). Anche l’intero sistema politico italiano è in vacanza : le Camere sono chiuse, gli enti pubblici procedono a ritmo ridotto, le attività partitiche sono rallentate Così decido di anticipare il ritorno dalle vacanze e di gestire la comunicazione del sorpasso (comunicato stampa, dichiarazioni + copertura assoluta sui social media). I giornali non hanno notizie politiche rilevanti di cui parlare: è più facile conquistare titoli o posizioni privilegiate. La notizia, anche per questo motivo , fa il giro d’Italia
  • 122. Bossi: “è un complotto” Dichiarazione di Umberto Bossi sul sorpasso di Vendola su Facebook
  • 123. Risultati: Vendola in Italia (Facebook) Numero di fan e trend di crescita in Italia – ultimi 12 mesi (fonte: Baroncelli.eu)
  • 124. Ma tanto, è tutto sul web…o no? Nichi Vendola- Regionali 2010 Nichi Vendola, videolettera di risposta a Berlusconi ( link a Youtube – 823000 visualizzazioni)
  • 125. Ma tanto, è tutto sul web…o no? Nichi Vendola- Regionali 2010 Nichi Vendola, pagine visualizzate per giorno ( link alla pagina Facebook )
  • 126. Risultati: Vendola in Europa Popolarità dei politici europei sui social media (fonte: Famecount.com )
  • 127. Risultati: Vendola in Europa Vendola supera Sarkozy: è il politico più popolare in Europa su Facebook
  • 128. Risultati: Vendola nel mondo Popolarità dei politici nel mondo su Facebook (fonte: Famecount.com )
  • 129.
  • 130. Si può migliorare ancora? (2) Migliorare il coordinamento comunicativo sui social media tra le singole organizzazioni a cui Nichi fa riferimento, in particolare con Sinistra Ecologia Libertà, con la Regione Puglia e la Giunta Regionale (quanto migliorerebbe la comunicazione di un ente pubblico se tutti i dirigenti e gli assessori avessero una pagina pubblica su Facebook?) Questo permetterebbe di alleggerire Nichi dal compito di “parafulmine”, di aggregatore di richieste dei cittadini sulla sua pagina. Inoltre permetterebbe di moltiplicare le fonti di comunicazione e di personalizzare i contenuti sulla base degli utenti (la pagina di Vendola, invece, dovrà essere necessariamente generalista)
  • 131.
  • 132. Il grande assente #3 La scorsa puntata di Annozero è stata micidiale. Me l’hanno fatta vedere in cassetta. (Silvio Berlusconi)
  • 133. Amministrative 2011 I perché di una campagna elettorale storica
  • 134. Amministrative 2011 Cosa ricorderemo di queste elezioni Amministrative? Se la risposta è: #morattiquotes #sucate Red Ronnie Satira politica Vuol dire che la comunicazione politica italiana è cambiata in modo irreversibile
  • 135. Verso la comunicazione politica generativa I processi comunicativi di maggior successo di questa campagna elettorale sono nati: In rete, in particolare, su Twitter. Poi sono diventate notizie e sono finiti sui mezzi tradizionali ; Grazie agli utenti e non nei comitati elettorali o nei partiti (che nel caso di Pisapia e De Magistris sono stati bravi a riprendere e valorizzare i processi spontanei) Non necessariamente nelle città dove si andava a votare : alla campagna elettorale ha partecipato tutta l’Italia. Come voleva Berlusconi, ma per la prima volta con effetti per lui nefasti A costo zero Quasi mai grazie al lavoro di attivisti politici “puri”
  • 136.
  • 137. La nuova comunicazione politica: da spin doctor a ricercatori I manager di campagna elettorale, i consulenti, i ghost writer, i creativi non dovranno più basare le loro scelte sulla base di precedenti esperienze , di intuito o attraverso presunte doti sciamaniche Le campagne saranno guidate dai dati , prodotti ogni giorno e in grande quantità dagli utenti della Rete che non faranno altro che continuare la loro attività di aggiornamento e condivisione dei contenuti Più che scrivere e pensare sarà importante leggere e interpretare La variabile decisiva (e non esistente fino a 10 anni fa) è la possibilità degli utenti di utilizzare il surplus cognitivo
  • 138.
  • 139.
  • 140. Ma il web sostituirà la TV? Non è necessario Ogni programma sarà oggetto di una narrazione parallela sul web. Questo è già molto visibile nei programmi di approfondimento politico (Annozero, Ballarò, Exit) e nelle trasmissioni di maggior successo (Vieni via con me, Festival di Sanremo), seguiti con dirette su siti, blog, Facebook e Twitter Ogni diretta porta alla produzione di tantissimi contenuti, specie qualitativi, sui programmi : cosa piace, cosa no, cosa può essere migliorato (i social media come Auditel qualitativo?) La diretta web è un’evoluzione (o involuzione, a seconda dei gusti) della visione della TV a casa con la famiglia e con gli amici: l’esperienza di visione è più ricca ed emozionante
  • 141. Non più web versus tv, ma tv più web Il web, dunque, permette agli spettatori di analizzare ciò che accade in televisione, di valutarne l’attendibilità e di aumentare il valore dell’esperienza in termini di informazioni acquisite e divertimento Il web, inoltre, permette di vedere la TV senza vederla. Non è più necessario essere davanti al televisore per seguire un programma, se quest’ultimo è oggetto di una diretta web Queste opportunità, però, sono parimenti a portata di mano per chi costruisce programmi televisivi I dati possono entrare nel programma: sovraimpressione di tweets, infografiche in tempo reale su ciò che è detto in diretta, feedback della Rete con possibili colpi di scena
  • 142. Da politica pop a pop politico I programmi cosidetti di ‘ infotainment ’, ritenuti da molti alla base dei modelli di costruzione del consenso di Silvio Berlusconi, sembrano i format ideali per ospitare questa nuova integrazione crossmediale tra vecchi e nuovi mezzi Un politico sbugiardato in diretta o una grandissima approvazione della Rete in seguito a un botta e risposta può regolare l’andamento del programma, rendendolo potenzialmente più spettacolare e certamente imprevedibile Questo potrebbe portare a una nuova stagione dell’informazione politica , ancora più soft e legata all’intrattenimento ma non per questo meno ricca di contenuti e approfondimento Se tutto è politica, quest’ultima entra nelle vite quotidiani di ognuno: è dunque ‘pop’ (nell’accezione classica del termine, popular)
  • 143. Berlusconi e l’obbligo del web Per tutte queste ragioni il controllo diretto o politico delle televisioni, per Silvio Berlusconi, non è più sufficiente I metodi e i linguaggi della televisione non potranno essere replicati in modo acritico sui nuovi media, che hanno logiche assai differenti e hanno una capacità di memoria sicuramente più alta dell’opinione pubblica tradizionale . Serviranno nuovi codici, nuovi linguaggi, nuova pianificazione: non basta copiare modelli di marketing già di successo altrove Letizia Moratti, fino al ballottaggio, non aveva comunicato in modo professionale sui nuovi media. Dopo il ballottaggio ha impostato una campagna elettorale “di prodotto” , come se il suo profilo identitario non esistesse, come se non fosse conosciuta Dalle auto coi vetri oscurati a Foursquare: un grave errore di comunicazione
  • 144. Le opinioni pubbliche italiane Perché l’ottimismo è inevitabile anche nel Nostro Paese
  • 145. La Millennial Generation oggi Se esiste un prima e un dopo nell’interazione tra giovani e modalità di accesso all’informazione, quella data è il 1976 Si assume, infatti, che i nati dopo il 1976 (24 anni nel 2000, 34 nel 2010, 39 nel 2015, 44 nel 2020) ritengano Internet come fonte potenzialmente determinante nella fruizione di informazioni di qualunque natura Dunque Internet risulta determinante nella socializzazione politica, nella formazione dell’opinione pubblica e nell’orientamento al voto ( http://en.wikipedia.org/wiki/Generation_Y )
  • 146. La Millennial Generation oggi Cittadini italiani di età compresa tra i 18 e i 34 anni (dati Istat)
  • 147. La Millennial Generation nel 2015 Stima dei cittadini italiani di età compresa tra i 18 e i 39 anni nel 2015 (13-34 anni oggi)
  • 148. La Millennial Generation nel 2020 Stima dei cittadini italiani di età compresa tra i 18 e i 44 anni nel 2020 (8-34 anni oggi)
  • 149. I giovani sono il futuro: solo retorica? “ I giovani sono il futuro di questo Paese ”: quante volte i politici hanno usato questa frase, (specie in campagna elettorale)? E quante volte avete tratto giovamento da politiche orientate al favorire l’accesso dei giovani alla politica, all’impresa, alla ricerca, al lavoro? Comunque sia andata fino a oggi, le tabelle ISTAT dimostrano che qualcosa sta cambiando: lo stabilisce la demografia
  • 150. I giovani sono il futuro: solo retorica? Millennial generation che vota oggi : 12 milioni di persone Millennial generation che vota nel 2015 : 15 milioni di persone Millennial generation che vota nel 2020 : 17,7 milioni di persone E se ognuno di loro convincesse un non-Millennial? 2020: gli under 35 di oggi hanno la maggioranza a un solo grado di separazione
  • 151. Siamo pronti? 2010: “Pensare di fare politica senza internet, oggi, è un suicidio” (Sam Graham-Felsen, direttore del blog di Obama nel 2008) 2015: Tutti i politici avranno usato Facebook per comunicare (e molti di loro, per fare campagna elettorale) 2020: La Millenial Generation ha un potenziale elettorale di 34 milioni di italiani. Questo è il gruppo sociale più trasversale, eterogeneo e contemporaneamente oggettivo che ci possa essere Il Premier del 2020, quasi certamente, apparterrà alla Millenial Generation perché dovrà rappresentarla
  • 152. Cosa fare in questi 10 anni? Aiutare organizzazioni, aziende, persone di cui abbiamo fiducia a vincere le loro sfide competitive Assumersi responsabilità (ovunque sia possibile, non importa il livello decisionale) Considerare lo studio dei nuovi media come modalità supplementare di formazione, qualsiasi sia l’ambito professionale Valutare una concezione post-ideologica (e non post-etica o post-morale) della gestione della cosa pubblica Diventare unici e decisivi
  • 153. Cosa si può fare da subito? Fare rete con tutte le persone di cui abbiamo fiducia e a cui riconosciamo una competenza , anche non politica Essere inclusivi e non pregiudizialmente di parte Lavorare coi nostri coetanei , quando possibile Non cercare subito i soldi , quando possibile Non scendere a compromessi di carriera , quando possibile Avere coraggio, idee, faccia tosta. Non avere paura
  • 154. Gli hashtag, le parole chiave #politica #comunicazione (sempre dopo la politica) #interpretazione #motivazione #costanza #editing #ascolto #analisi #scientificità #entusiasmo #nicchie
  • 155. Ted – Video finale Wael Ghonim: Dentro la rivoluzione egiziana
  • 156. TED, video #3 http://www.ted.com/talks/lang/ita/wael_ghonim_inside_the_egyptian_revolution.html Wael Ghonim è il dirigente di Google che ha contribuito a innescare la rivoluzione democratica in Egitto... con una pagina di Facebook dedicata alla memoria di una vittima della violenza del regime. Al TEDx del Cairo ci narra le vicende degli ultimi due mesi viste dall'interno, in cui l'uomo della strada ha dimostrato come "il potere della gente è più forte della gente al potere”
  • 157. Grazie! Un grande abbraccio Dino Amenduni Facebook: http://www.facebook.com/dinoamenduni Twitter: http://www.twitter.com/doonie LinkedIn: http://www.linkedin.com/dinoamenduni Slideshare: http://www.slideshare.net/doonie (here you can find this slideshow) Proforma Site: http://www.proformaweb.it Facebook: http://www.facebook.com/proformaweb Twitter: http://www.twitter.com/proformaweb Youtube: http://www.youtube.com/proformaweb