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Dr. Sabrina Campregher Apprendimento cooperativo e modalità inclusive 
Gruppo PAS anno 2014 Progetto didattico “Mangio non mangio” 
1 
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI TRENTO 
Progetto didattico “Mangio non Mangio” 
Anno 2014 
REALIZZAZIONE DI: 
Cerbone Giuseppe, De Gregorio Loredana, Gallinaro Valerio, 
Giuliani Demis, Guarneri Arcangelo
Dr. Sabrina Campregher Apprendimento cooperativo e modalità inclusive 
Gruppo PAS anno 2014 Progetto didattico “Mangio non mangio” 
2 
La finalità del progetto è di responsabilizzare i discenti circa il corretto uso degli alimenti. La modalità didattica privilegiata è di tipo integrato e progressivo, che permette agli insegnanti e agli studenti delle modalità che richiedono a quest’ultimi un impegno diverso dall’ascolto di una lezione basata sul sapere dell’insegnante. Organizzare la classe attraverso i gruppi cooperativi migliora le relazioni, l’Interdipendenza positiva o competenze interpersonali (L'interdipendenza positiva consiste nella percezione da parte di ogni membro del gruppo che senza il successo degli altri ii singolo non può avere successo, ovvero a un rapporto per cui "o nuotiamo tutti assieme o affondiamo tutti"), l’interazione promozionale faccia a faccia. Ciò permette ai discenti di lavorare più efficacemente nei compiti, fare progressi nelle discipline, apprendere modi adeguati per sviluppare schemi cognitivi, abilità, responsabilità. L’avvio del progetto prevede per una comprensione significativa alcune domande stimolo sull’alimentazione. 
Il progetto si articola secondo le seguenti fasi: 
1. Avvio dell’attività; 
2. Studio, ricerca, produzione; 
3. Presentazione dei prodotti; 
4. Revisione dei processi e autovalutazione. 
Figure coinvolte e tempi 
 Esperto esterno: introduzione con proiezione di pubblicità di cibi e bevande; conversazione guidata e critica dei messaggi, dichiarati e nascosti; lettura collettive delle etichette per mettere in luce come spesso i prodotti pubblicizzati siano tutt’altro che sani e naturali (2 ore). 
 Il docente di classe di italiano si occuperà di accompagnare i discenti alla casa di riposo per intervistare i nonni sugli alimenti e la preparazione delle pietanze di una volta (2 ore circa). 
 Il docente di classe di scienze si occuperà di rilevare gli ingredienti, il loro valore nutritivo, la loro collocazione nella piramide alimentare e le tecniche di preparazione dei cibi (2 ore). 
 A cura del docente di storia approfondire l’origine e la storia di un ingrediente scelto dagli alunni (1 ora).
Dr. Sabrina Campregher Apprendimento cooperativo e modalità inclusive 
Gruppo PAS anno 2014 Progetto didattico “Mangio non mangio” 
3 
 A cura del docente di tecnologia la ricerca su aspetti produttivi di quell’ingrediente (produzione, lavorazione, valore nutritivo, ruolo commerciale,tecniche di lavorazione, pubblicità) (2 ore). 
Domande stimolo e sviluppo delle competenze relazionali 
Come fare in modo che gli studenti lavorino in modo efficace? Come attivare una ricerca profonda invece che superficiale? Come fare perché ognuno pensi individualmente ma sia arricchito anche dalle riflessioni dell’altro? Per creare le relazioni di gruppo e favorire l’inclusione di Delia utilizziamo la metodologia a “Tre passi”. 
1. Gli studenti lavorano in coppia: uno è l’intervistatore e l’altro è l’intervistato; 
2. I ruoli vengono scambiati; 
3. Al termine dell’intervista gli studenti, a turno, condividono con il gruppo quello che hanno appreso nell’intervistare il compagno. 
Incominciamo per gradi a definire le varie fasi del progetto “Mangio non Mangio” 
Fase 1 - Intervista agli ospiti della casa di riposo. 
Attraverso lezioni frontali dialogate “tenute dall’insegnante di lettere”, video e ricerche gli alunni approfondiranno le conoscenze sulle proprie abitudini alimentari. Si serviranno di un diario (blog on-line) alimentare nel quale riporteranno la provenienza dei cibi consumati e le principali tecniche di conservazione. 
Finalità : conoscere e confrontare le differenze dei propri stili alimentari con quelli delle generazioni precedenti. 
Dopo questa fase, inizia il lavoro di gruppo che ha come obiettivo quello di preparare e somministrare domande agli anziani della casa di riposo circa le loro abitudini alimentari. Successivamente, gli alunni potranno ipotizzare le motivazioni circa i cambiamenti dei comportamenti alimentari delle nuove generazioni. 
La fase successiva riguarda l’organizzazione del lavoro, l’insegnante dividerà la classe in: 5 gruppi eterogenei di 4 alunni (l’attività sarà rivolta alla classe 2°A). I gruppi in questa fase sono composti tenendo in considerazione la motivazione, l' impegno e la creatività dei singoli. Ogni gruppo sarà composto da un alunno di basso profilo, due di livello medio e uno di fascia alta. I vantaggi di tale
Dr. Sabrina Campregher Apprendimento cooperativo e modalità inclusive 
Gruppo PAS anno 2014 Progetto didattico “Mangio non mangio” 
4 
tipologia di gruppo sono i seguenti: 
 Equilibrati 
 Più alto livello di interazione razziale, sessuale e di capacità 
 Elevate possibilità per studenti con difficoltà (Delia) di essere seguita da un Tutor. 
Nella classe, oltretutto è presente Delia che ha difficoltà di attenzione e di memoria. Per lei 
l' obiettivo da perseguire è quello di acquisire una maggiore autostima e affrontare con maggiore sicurezza il rapporto con i pari e con gli adulti. L’inclusione di Delia nella classe attraverso le attività proposte diventa l’obiettivo primario. 
Gli alunni all' inizio dell' attività costruiranno dei cartellini che identificano 4 ruoli all’interno del gruppo. 
Possiamo così elencarli: 
1. un responsabile che coordina la discussione e gli accordi tra i membri del gruppo (incoraggiatore/leader affettivo). 
2. un addetto che documenta il lavoro effettuato (segretario). 
3. un responsabile dei materiali che distribuisce gli stessi all’inizio del lavoro e li riordina alla fine di ogni attività (materialista). 
4. un responsabile della comunicazione che ha il compito di assicurare la piena condivisione delle informazioni all’interno del gruppo (facilitatore, legge e sintetizza). 
Per permettere una migliore relazione tra gli alunni, il “setting d’aula” prevederà banchi affiancati intorno ai quali i discenti possano facilmente relazionarsi/interagire. Il compito di ogni gruppo è quello di formulare otto domande significative per ottenere le notizie necessarie finalizzate all’intervista. L’insegnante controllerà l’esecuzione del compito assegnato e interverrà su richiesta o per fornire assistenza. 
Completata da tutti i gruppi, secondo tempi concordati, il lavoro di preparazione dell’intervista; sarà organizzata l' uscita alla Casa di riposo “Gli Ever Green”. 
Gli alunni a coppie (un intervistatore e un o scrivente) porranno le domande prodotte in classe agli anziani e raccoglieranno le risposte su un apposito book. 
Si evidenzieranno, così le principali differenze alimentari tra le due generazioni, che saranno discusse in classe in prima battuta in coppia, poi in gruppo ed infine in plenaria (T.P.S.). Le modalità
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previste terranno conto delle potenzialità e delle abilità degli alunni in difficoltà come Delia che potrà fruire degli strumenti informatici a lei più congeniali ( computer, tablet ecc…). 
Fase 2 - Laboratorio di cucina 
Dopo la raccolta delle interviste effettuate alla Casa di Riposo, è necessario che i gruppi analizzino/elaborino tutti i dati, al fine di scegliere la ricetta di cucina che più è piaciuta. 
La classe sarà suddivisa nuovamente in gruppi eterogenei costituiti da 4 elementi. Questa fase sarà curata dall’insegnante di matematica e scienze che osserverà e guiderà il lavoro dei discenti. 
Organizzazione dell'attività dei singoli gruppi: 
Uno studente legge le ricette, un altro prende nota circa le tipologie culinarie e i giudizi espressi dai componenti del gruppo, un terzo studente si assicura che tutti i membri esprimano la loro opinione o diano informazioni sulle ricette e il quarto componente è responsabile del materiale utilizzato (ruoli all’interno del gruppo). Questa prima parte si svolge in classe, ogni gruppo si riunisce disponendosi con i banchi vicini (setting d’aula) in modo che tutti i componenti si vedano e possano interagire tra loro. 
La seconda parte dell'attività si svolge in aula informatica. Ogni gruppo dispone di due computers. Si formano due coppie per lavorare al computer e all'interno di ciascuna coppia i componenti si alterneranno nella scrittura e nelle ricerca di informazioni ed immagini su web riguardanti gli argomenti del progetto. Le coppie poi si devono confrontare sul lavoro svolto. 
L'utilizzo del computer permette anche a Delia di poter partecipare dinamicamente all'attività (si mira alla gratificazione che lei potrebbe avere dalla mansione svolta, creando così un ambiente favorevole alla sua inclusione). 
Il portavoce di ogni gruppo condivide con l'intera classe la motivazione della ricetta scelta e la relativa preparazione. 
Quando i portavoce hanno terminato l’esposizione, ogni gruppo valuta il lavoro degli altri e in base al gradimento dei più si definisce la ricetta che verrà preparata. 
Preparazione delle ricette In Mensa scolastica. 
All’ inizio dell’ attività l’insegnante informa gli studenti sulle norme igieniche/sanitarie, sulle modalità di lavoro e sulle regole comportamentali da rispettare in sala mensa.
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Due membri di ciascun gruppo hanno il compito di distribuire gli utensili da cucina e gli ingredienti per la preparazione della pietanza. Delia (la ragazza in difficoltà) sarà coinvolta in questa attività, che la farà sentire utile migliorando la sua autostima e il rapporto con i pari. 
Dopo la distribuzione del materiale l'insegnante spiega e prepara, con l'aiuto di un collega, le varie fasi dell'impasto. Gli insegnanti, in questa fase, controllano che tutti i gruppi svolgano l’attività e intervengono solo su richiesta esplicita degli alunni. 
Ogni membro contribuisce alla realizzazione della “Torta di frigolotti” condividendo utensili e ingredienti. 
Terminata la preparazione gli studenti designati raccolgono il materiale, altri puliscono lo spazio che hanno utilizzato e a turno lavano e asciugano il tutto. 
Alla fine dell'attività culinaria, in un momento conviviale, la torta verrà distribuita in porzioni ad alunni ed insegnati che avranno modo di degustare e valutare il prodotto finito. 
Fase 3 - Realizzazione di un video spot sulla corretta alimentazione. 
Premessa. 
L’istituto, all’interno del progetto di alimentazione, ha deciso di realizzare alcuni video-spot. I soggetti coinvolti sono gli studenti, i docenti e due esperti esterni. Il risultato finale sarà la realizzazione di alcuni video spot improntati sull’importanza della corretta alimentazione fin dall’età adolescenziale, da pubblicare sul sito della scuola. 
Il ruolo dell’insegnante: 
- docente di tecnologia: monitoraggio degli alunni nella parte informatica e tecnica; 
- docente di scienze: monitoraggio degli alunni nella parte di scienze alimentari; 
- docente di lettere: monitoraggio dell’alunno nei testi utilizzati. 
Il ruolo degli esperti esterni di video e cinematografia. 
Le figure professionali chiamate dall’Istituto accompagneranno e aiuteranno, con le loro competenze tecniche, la classe alla realizzazione di un video clip.
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Setting dell’aula. 
La classe sarà suddivisa in 5 gruppi, l’attività sarà svolta in aula informatica avendo disposizione software adatti per il video-editing. La proposta è di lavorare una settimana intera solo su questo progetto visto il coinvolgimento di più discipline in modo da tenere alto l’interesse degli alunni. La chiameremo “ Settimana dell’alimentazione responsabile”. 
Esempio di elaborazione di un video. 
Cosa fanno gli eperti: 
1. Mostrano esempi di video/clip già realizzati; 
2. Danno indicazioni e guida circa gli SW da utilizzare; 
3. Consigliano una sitografia di riferimento; 
4. Revisionano il prodotto finale. 
Suddivisione in 4 gruppi eterogenei(A-B-C-D) 
Titolo Video-Spot da realizzare: “Spaghetti VS Cheesburgher” (esempio di un video/spot) 
Compiti dei gruppi: 
- gruppo A: realizzare la trama e i dialoghi del video 
- gruppo B: casting, attori del video 
- gruppo C: montaggio del video (con l’aiuto degli esperti) 
- gruppo D: vestiti e trucco 
Produzione del lavoro finale 
Ogni gruppo sarà protagonista di uno spot/video che metterà in risalto l’importanza della corretta alimentazione, il tutto girato in chiave umoristica. Alla fine del progetto i gruppi eterogenei, che avevamo costituito prima, realizzeranno un PowerPoint celebrante la corretta alimentazione (I gruppi saranno guidati, per espletare tale lavoro, dall’insegnante di Tecnologia). I lavori finali <<presentazioni multimediali, proiezioni video, interventi di esperti sul tema dell’alimentazione>> verranno presentati al “Palatrentino” in presenza di: alunni dell’istituto comprensivo, docenti, famiglie, responsabili dell’amministrazione comunale locale.
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Gruppo PAS anno 2014 Progetto didattico “Mangio non mangio” 
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La valutazione autentica e la revisione metacognitiva 
Il momento della revisione e del controllo del lavoro svolto, sia a livello personale che a livello di gruppo, riveste un ruolo fondamentale al fine di migliorare i risultati finali e delle competenze relazionali acquisite durante la fase di lavoro. Si distinguono due fasi: il monitoring e il processing. Il monitoring è l’osservazione durante il lavoro di gruppo (realizzazione della torta di frigolotti e del video/spot) e prevede che l’insegnante a ciò designato faccia il punto della situazione sia a livello cognitivo che comunicativo (feedback), al fine di rendere possibile il miglioramento, correggendo o mutando anche totalmente la rotta del percorso intrapreso. Il processing è la revisione del gruppo al termine del lavoro svolto, che aiuta a capire cosa ha funzionato e cosa deve essere ancora migliorato. Questa fase può essere effettuata utilizzando le osservazioni raccolte durante il monitoring, oppure, attraverso l’assegnazione di domande scritte o schede di autovalutazione riguardanti il raggiungimento dei propri obiettivi. 
Conclusioni: 
Le competenze sono “saperi in azione, saperi agiti” e non consistono nella semplice addizione di conoscenze e abilità ma in “processi generativi di cognizione e metacognizione”. Il concetto di competenza implica una irrinunciabile componente di responsabilità delle proprie azioni. E’ un modo di essere non di avere. In questo progetto sviluppiamo competenze relazionali e l’apprendimento dinamico/cooperativo. Individuiamo, in questo progetto alcune competenze chiave definite dalla Comunità Europea: 
 comunicazione in madrelingua 
 competenza di matematica e di scienza e tecnologia 
 competenze digitali 
 imparare ad imparare 
 competenze sociali e civiche 
 spirito di iniziativa e imprenditorialità 
E accanto a queste vi sono le competenze di cittadinanza: 
 Progettare 
 Comunicare 
 Collaborare e partecipare 
 Problem solving 
 Agire in modo responsabile 
 Acquisire ed interpretare l’informazione

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  • 1. Dr. Sabrina Campregher Apprendimento cooperativo e modalità inclusive Gruppo PAS anno 2014 Progetto didattico “Mangio non mangio” 1 UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI TRENTO Progetto didattico “Mangio non Mangio” Anno 2014 REALIZZAZIONE DI: Cerbone Giuseppe, De Gregorio Loredana, Gallinaro Valerio, Giuliani Demis, Guarneri Arcangelo
  • 2. Dr. Sabrina Campregher Apprendimento cooperativo e modalità inclusive Gruppo PAS anno 2014 Progetto didattico “Mangio non mangio” 2 La finalità del progetto è di responsabilizzare i discenti circa il corretto uso degli alimenti. La modalità didattica privilegiata è di tipo integrato e progressivo, che permette agli insegnanti e agli studenti delle modalità che richiedono a quest’ultimi un impegno diverso dall’ascolto di una lezione basata sul sapere dell’insegnante. Organizzare la classe attraverso i gruppi cooperativi migliora le relazioni, l’Interdipendenza positiva o competenze interpersonali (L'interdipendenza positiva consiste nella percezione da parte di ogni membro del gruppo che senza il successo degli altri ii singolo non può avere successo, ovvero a un rapporto per cui "o nuotiamo tutti assieme o affondiamo tutti"), l’interazione promozionale faccia a faccia. Ciò permette ai discenti di lavorare più efficacemente nei compiti, fare progressi nelle discipline, apprendere modi adeguati per sviluppare schemi cognitivi, abilità, responsabilità. L’avvio del progetto prevede per una comprensione significativa alcune domande stimolo sull’alimentazione. Il progetto si articola secondo le seguenti fasi: 1. Avvio dell’attività; 2. Studio, ricerca, produzione; 3. Presentazione dei prodotti; 4. Revisione dei processi e autovalutazione. Figure coinvolte e tempi  Esperto esterno: introduzione con proiezione di pubblicità di cibi e bevande; conversazione guidata e critica dei messaggi, dichiarati e nascosti; lettura collettive delle etichette per mettere in luce come spesso i prodotti pubblicizzati siano tutt’altro che sani e naturali (2 ore).  Il docente di classe di italiano si occuperà di accompagnare i discenti alla casa di riposo per intervistare i nonni sugli alimenti e la preparazione delle pietanze di una volta (2 ore circa).  Il docente di classe di scienze si occuperà di rilevare gli ingredienti, il loro valore nutritivo, la loro collocazione nella piramide alimentare e le tecniche di preparazione dei cibi (2 ore).  A cura del docente di storia approfondire l’origine e la storia di un ingrediente scelto dagli alunni (1 ora).
  • 3. Dr. Sabrina Campregher Apprendimento cooperativo e modalità inclusive Gruppo PAS anno 2014 Progetto didattico “Mangio non mangio” 3  A cura del docente di tecnologia la ricerca su aspetti produttivi di quell’ingrediente (produzione, lavorazione, valore nutritivo, ruolo commerciale,tecniche di lavorazione, pubblicità) (2 ore). Domande stimolo e sviluppo delle competenze relazionali Come fare in modo che gli studenti lavorino in modo efficace? Come attivare una ricerca profonda invece che superficiale? Come fare perché ognuno pensi individualmente ma sia arricchito anche dalle riflessioni dell’altro? Per creare le relazioni di gruppo e favorire l’inclusione di Delia utilizziamo la metodologia a “Tre passi”. 1. Gli studenti lavorano in coppia: uno è l’intervistatore e l’altro è l’intervistato; 2. I ruoli vengono scambiati; 3. Al termine dell’intervista gli studenti, a turno, condividono con il gruppo quello che hanno appreso nell’intervistare il compagno. Incominciamo per gradi a definire le varie fasi del progetto “Mangio non Mangio” Fase 1 - Intervista agli ospiti della casa di riposo. Attraverso lezioni frontali dialogate “tenute dall’insegnante di lettere”, video e ricerche gli alunni approfondiranno le conoscenze sulle proprie abitudini alimentari. Si serviranno di un diario (blog on-line) alimentare nel quale riporteranno la provenienza dei cibi consumati e le principali tecniche di conservazione. Finalità : conoscere e confrontare le differenze dei propri stili alimentari con quelli delle generazioni precedenti. Dopo questa fase, inizia il lavoro di gruppo che ha come obiettivo quello di preparare e somministrare domande agli anziani della casa di riposo circa le loro abitudini alimentari. Successivamente, gli alunni potranno ipotizzare le motivazioni circa i cambiamenti dei comportamenti alimentari delle nuove generazioni. La fase successiva riguarda l’organizzazione del lavoro, l’insegnante dividerà la classe in: 5 gruppi eterogenei di 4 alunni (l’attività sarà rivolta alla classe 2°A). I gruppi in questa fase sono composti tenendo in considerazione la motivazione, l' impegno e la creatività dei singoli. Ogni gruppo sarà composto da un alunno di basso profilo, due di livello medio e uno di fascia alta. I vantaggi di tale
  • 4. Dr. Sabrina Campregher Apprendimento cooperativo e modalità inclusive Gruppo PAS anno 2014 Progetto didattico “Mangio non mangio” 4 tipologia di gruppo sono i seguenti:  Equilibrati  Più alto livello di interazione razziale, sessuale e di capacità  Elevate possibilità per studenti con difficoltà (Delia) di essere seguita da un Tutor. Nella classe, oltretutto è presente Delia che ha difficoltà di attenzione e di memoria. Per lei l' obiettivo da perseguire è quello di acquisire una maggiore autostima e affrontare con maggiore sicurezza il rapporto con i pari e con gli adulti. L’inclusione di Delia nella classe attraverso le attività proposte diventa l’obiettivo primario. Gli alunni all' inizio dell' attività costruiranno dei cartellini che identificano 4 ruoli all’interno del gruppo. Possiamo così elencarli: 1. un responsabile che coordina la discussione e gli accordi tra i membri del gruppo (incoraggiatore/leader affettivo). 2. un addetto che documenta il lavoro effettuato (segretario). 3. un responsabile dei materiali che distribuisce gli stessi all’inizio del lavoro e li riordina alla fine di ogni attività (materialista). 4. un responsabile della comunicazione che ha il compito di assicurare la piena condivisione delle informazioni all’interno del gruppo (facilitatore, legge e sintetizza). Per permettere una migliore relazione tra gli alunni, il “setting d’aula” prevederà banchi affiancati intorno ai quali i discenti possano facilmente relazionarsi/interagire. Il compito di ogni gruppo è quello di formulare otto domande significative per ottenere le notizie necessarie finalizzate all’intervista. L’insegnante controllerà l’esecuzione del compito assegnato e interverrà su richiesta o per fornire assistenza. Completata da tutti i gruppi, secondo tempi concordati, il lavoro di preparazione dell’intervista; sarà organizzata l' uscita alla Casa di riposo “Gli Ever Green”. Gli alunni a coppie (un intervistatore e un o scrivente) porranno le domande prodotte in classe agli anziani e raccoglieranno le risposte su un apposito book. Si evidenzieranno, così le principali differenze alimentari tra le due generazioni, che saranno discusse in classe in prima battuta in coppia, poi in gruppo ed infine in plenaria (T.P.S.). Le modalità
  • 5. Dr. Sabrina Campregher Apprendimento cooperativo e modalità inclusive Gruppo PAS anno 2014 Progetto didattico “Mangio non mangio” 5 previste terranno conto delle potenzialità e delle abilità degli alunni in difficoltà come Delia che potrà fruire degli strumenti informatici a lei più congeniali ( computer, tablet ecc…). Fase 2 - Laboratorio di cucina Dopo la raccolta delle interviste effettuate alla Casa di Riposo, è necessario che i gruppi analizzino/elaborino tutti i dati, al fine di scegliere la ricetta di cucina che più è piaciuta. La classe sarà suddivisa nuovamente in gruppi eterogenei costituiti da 4 elementi. Questa fase sarà curata dall’insegnante di matematica e scienze che osserverà e guiderà il lavoro dei discenti. Organizzazione dell'attività dei singoli gruppi: Uno studente legge le ricette, un altro prende nota circa le tipologie culinarie e i giudizi espressi dai componenti del gruppo, un terzo studente si assicura che tutti i membri esprimano la loro opinione o diano informazioni sulle ricette e il quarto componente è responsabile del materiale utilizzato (ruoli all’interno del gruppo). Questa prima parte si svolge in classe, ogni gruppo si riunisce disponendosi con i banchi vicini (setting d’aula) in modo che tutti i componenti si vedano e possano interagire tra loro. La seconda parte dell'attività si svolge in aula informatica. Ogni gruppo dispone di due computers. Si formano due coppie per lavorare al computer e all'interno di ciascuna coppia i componenti si alterneranno nella scrittura e nelle ricerca di informazioni ed immagini su web riguardanti gli argomenti del progetto. Le coppie poi si devono confrontare sul lavoro svolto. L'utilizzo del computer permette anche a Delia di poter partecipare dinamicamente all'attività (si mira alla gratificazione che lei potrebbe avere dalla mansione svolta, creando così un ambiente favorevole alla sua inclusione). Il portavoce di ogni gruppo condivide con l'intera classe la motivazione della ricetta scelta e la relativa preparazione. Quando i portavoce hanno terminato l’esposizione, ogni gruppo valuta il lavoro degli altri e in base al gradimento dei più si definisce la ricetta che verrà preparata. Preparazione delle ricette In Mensa scolastica. All’ inizio dell’ attività l’insegnante informa gli studenti sulle norme igieniche/sanitarie, sulle modalità di lavoro e sulle regole comportamentali da rispettare in sala mensa.
  • 6. Dr. Sabrina Campregher Apprendimento cooperativo e modalità inclusive Gruppo PAS anno 2014 Progetto didattico “Mangio non mangio” 6 Due membri di ciascun gruppo hanno il compito di distribuire gli utensili da cucina e gli ingredienti per la preparazione della pietanza. Delia (la ragazza in difficoltà) sarà coinvolta in questa attività, che la farà sentire utile migliorando la sua autostima e il rapporto con i pari. Dopo la distribuzione del materiale l'insegnante spiega e prepara, con l'aiuto di un collega, le varie fasi dell'impasto. Gli insegnanti, in questa fase, controllano che tutti i gruppi svolgano l’attività e intervengono solo su richiesta esplicita degli alunni. Ogni membro contribuisce alla realizzazione della “Torta di frigolotti” condividendo utensili e ingredienti. Terminata la preparazione gli studenti designati raccolgono il materiale, altri puliscono lo spazio che hanno utilizzato e a turno lavano e asciugano il tutto. Alla fine dell'attività culinaria, in un momento conviviale, la torta verrà distribuita in porzioni ad alunni ed insegnati che avranno modo di degustare e valutare il prodotto finito. Fase 3 - Realizzazione di un video spot sulla corretta alimentazione. Premessa. L’istituto, all’interno del progetto di alimentazione, ha deciso di realizzare alcuni video-spot. I soggetti coinvolti sono gli studenti, i docenti e due esperti esterni. Il risultato finale sarà la realizzazione di alcuni video spot improntati sull’importanza della corretta alimentazione fin dall’età adolescenziale, da pubblicare sul sito della scuola. Il ruolo dell’insegnante: - docente di tecnologia: monitoraggio degli alunni nella parte informatica e tecnica; - docente di scienze: monitoraggio degli alunni nella parte di scienze alimentari; - docente di lettere: monitoraggio dell’alunno nei testi utilizzati. Il ruolo degli esperti esterni di video e cinematografia. Le figure professionali chiamate dall’Istituto accompagneranno e aiuteranno, con le loro competenze tecniche, la classe alla realizzazione di un video clip.
  • 7. Dr. Sabrina Campregher Apprendimento cooperativo e modalità inclusive Gruppo PAS anno 2014 Progetto didattico “Mangio non mangio” 7 Setting dell’aula. La classe sarà suddivisa in 5 gruppi, l’attività sarà svolta in aula informatica avendo disposizione software adatti per il video-editing. La proposta è di lavorare una settimana intera solo su questo progetto visto il coinvolgimento di più discipline in modo da tenere alto l’interesse degli alunni. La chiameremo “ Settimana dell’alimentazione responsabile”. Esempio di elaborazione di un video. Cosa fanno gli eperti: 1. Mostrano esempi di video/clip già realizzati; 2. Danno indicazioni e guida circa gli SW da utilizzare; 3. Consigliano una sitografia di riferimento; 4. Revisionano il prodotto finale. Suddivisione in 4 gruppi eterogenei(A-B-C-D) Titolo Video-Spot da realizzare: “Spaghetti VS Cheesburgher” (esempio di un video/spot) Compiti dei gruppi: - gruppo A: realizzare la trama e i dialoghi del video - gruppo B: casting, attori del video - gruppo C: montaggio del video (con l’aiuto degli esperti) - gruppo D: vestiti e trucco Produzione del lavoro finale Ogni gruppo sarà protagonista di uno spot/video che metterà in risalto l’importanza della corretta alimentazione, il tutto girato in chiave umoristica. Alla fine del progetto i gruppi eterogenei, che avevamo costituito prima, realizzeranno un PowerPoint celebrante la corretta alimentazione (I gruppi saranno guidati, per espletare tale lavoro, dall’insegnante di Tecnologia). I lavori finali <<presentazioni multimediali, proiezioni video, interventi di esperti sul tema dell’alimentazione>> verranno presentati al “Palatrentino” in presenza di: alunni dell’istituto comprensivo, docenti, famiglie, responsabili dell’amministrazione comunale locale.
  • 8. Dr. Sabrina Campregher Apprendimento cooperativo e modalità inclusive Gruppo PAS anno 2014 Progetto didattico “Mangio non mangio” 8 La valutazione autentica e la revisione metacognitiva Il momento della revisione e del controllo del lavoro svolto, sia a livello personale che a livello di gruppo, riveste un ruolo fondamentale al fine di migliorare i risultati finali e delle competenze relazionali acquisite durante la fase di lavoro. Si distinguono due fasi: il monitoring e il processing. Il monitoring è l’osservazione durante il lavoro di gruppo (realizzazione della torta di frigolotti e del video/spot) e prevede che l’insegnante a ciò designato faccia il punto della situazione sia a livello cognitivo che comunicativo (feedback), al fine di rendere possibile il miglioramento, correggendo o mutando anche totalmente la rotta del percorso intrapreso. Il processing è la revisione del gruppo al termine del lavoro svolto, che aiuta a capire cosa ha funzionato e cosa deve essere ancora migliorato. Questa fase può essere effettuata utilizzando le osservazioni raccolte durante il monitoring, oppure, attraverso l’assegnazione di domande scritte o schede di autovalutazione riguardanti il raggiungimento dei propri obiettivi. Conclusioni: Le competenze sono “saperi in azione, saperi agiti” e non consistono nella semplice addizione di conoscenze e abilità ma in “processi generativi di cognizione e metacognizione”. Il concetto di competenza implica una irrinunciabile componente di responsabilità delle proprie azioni. E’ un modo di essere non di avere. In questo progetto sviluppiamo competenze relazionali e l’apprendimento dinamico/cooperativo. Individuiamo, in questo progetto alcune competenze chiave definite dalla Comunità Europea:  comunicazione in madrelingua  competenza di matematica e di scienza e tecnologia  competenze digitali  imparare ad imparare  competenze sociali e civiche  spirito di iniziativa e imprenditorialità E accanto a queste vi sono le competenze di cittadinanza:  Progettare  Comunicare  Collaborare e partecipare  Problem solving  Agire in modo responsabile  Acquisire ed interpretare l’informazione