Il corso TSSA (corso nazionale per l’attività di trasporto sanitario e soccorso in ambulanza) è il corso sanitario avanzato della Croce Rossa Italiana che si prefigge di formare il SOCCORRITORE, cioè il Volontario che svolgerà la sua attività sulle ambulanza e perciò il percorso addestrativo è tipicamente sanitario. I corsi sono tenuti da Istruttori di Croce Rossa qualificati con un apposito percorso specifico. I moduli formativi sono 6. Bastano i primi 4 moduli per diventare soccorritore, gli altri due moduli sono di approfondimento e completamento di percorsi regionali. L’accesso a questo corso prevede l’obbligatorietà di essere Socio Attivo CRI e quindi di aver frequentato il Corso Base. Gli incontri vertono principalmente sulle problematiche del soccorso extra-ospedaliero e si dividono in lezioni teoriche e parti pratiche con particolare riferimento alla Traumatologia, alla Rianimazione cardio-polmonare con l’ottenimento del brevetto BLS-D (defibrillazione) ed all’uso dei Presidi disponibili sulle ambulanze. La cooperazione che ha portato alla creazione di queste dispense di TSSA è molto importante. Infatti non esiste materiale univoco e ufficiale per tutto il territorio Nazionale. Il materiale delle lezioni che stiamo ripubblicando è nato grazie alla collaborazione dei formatori e degli istruttori di Croce Rossa, specializzati in PSTI (Pronto Soccorso e Trasporto Infermi). Questi istruttori hanno realizzato le schede che potete liberamente consultare. Il team è costituito da 15 istruttori qualificati, il cui lavoro è stato controllato da 5 revisori (formatori, medici specialistici e tecnici esperti) che hanno corretto alcuni contenuti scientifici, rendendo poi omogeneo l'aspetto visivo del corso. In questo modo sono nate delle wikiSLIDES che ad oggi hanno più di 5.000 download dal link ufficiale. Il ringraziamento di Emergency Live va al gruppo TSSA e al coordinatore Egidio Tuccio.
19. tachipnea ( > 40 o > 60)
respiro russante
respirazione nasale
retrazioni costali
Segni di insufficienza respiratoria
Trattamento
20. Segni di shock
aumento della frequenza respiratoria
estremità fredde
aumento della frequenza cardiaca
ipotensione (PA max < 70 mmHg)
Nel bambino l’ipotensione compare più
tardivamente rispetto all’adulto
Valutazione
46. • Osservazione dei parametri vitali e comprenderne le
variazioni anatomiche e fisiologiche
• Le condizioni cliniche possono cambiare rapidamente
• Un intervento precoce può produrre un risultato
migliore
• L’equipaggiamento va rapportato all’età e al peso
(utilizzo del bambinometro)
• Il supporto alla famiglia è importante quanto il
trattamento medico
Punti chiave
47. • Osservazione dei parametri vitali e comprenderne le
variazioni anatomiche e fisiologiche
• Le condizioni cliniche possono cambiare rapidamente
• Un intervento precoce può produrre un risultato
migliore
• L’equipaggiamento va rapportato all’età e al peso
(utilizzo del bambinometro)
• Il supporto alla famiglia è importante quanto il
trattamento medico
Punti chiave
54. In un evento traumatico le persone
anziane riportano generalmente lesioni
più severe rispetto ad un giovane
Non sottovalutare mai
un anziano infortunato
Valutazione
56. • aumento della ventilazione
• aumento della frequenza cardiaca
• aumento della volemia
• aumento della gittata cardiaca
• ipotensione dal 2° trimestre
• ipotensione supina
• rallentato svuotamento gastrico
Gravidanza
Modificazioni fisiologiche
57. La donna gravida può perdere sino
al 35% della massa ematica prima
che si manifestino i segni della
ipovolemia.
Importanti sanguinamenti interni
possono associarsi a mancanza di
segni esterni
Valutazione
58. • Somministrare immediatamente ossigeno
ad alti flussi (10-12 lt/min)
• Infondere precocemente liquidi per
mantenere una pressione arteriosa sistolica
di almeno 90-100 mmHg
• Trasportare sul fianco sinistro (se epoca
gravidanza > 20 sett.)
• Attenzione al vomito
Trattamento
60. si intende una LESIONE della cute con
interessamento della muscolatura interna
La LESIONE della cute, può essere superficiale o
profonda.
Essendo però il trauma causato da un corpo esterno,
si possono avere anche danni agli organi interni.
Trauma penetrante
61. • Valutazione A – B – C – D – E
• Valutare l’origine del TRAUMA, può avere anche aspetti legali
Arma da Fuoco o da Taglio
Infortunio sul Lavoro
• Valutare la profondità e l’estensione del trauma
• Valutare la posizione dell’oggetto
COSA FARE
• Controllare l’emorragia
• Lavaggio e disinfezione della ferita
• Medicazione
• NON TOGLIERE L’OGGETTO
PENETRATO, se ancora conficcato nella
carne, ma fissarlo con bende e cerotti
Valutazione
63. Cosa osservo nei dintorni del traumatizzato ?
Cosa osservo nel traumatizzato ?
ITM SITUAZIONALI
Grave riduzione dell'abitacolo di un veicolo
Estricazione complessa per gravi danni a un veicolo
Presenza di un altro paziente deceduto a bordo dello stesso mezzo
Proiezione dell'infortunato all'esterno dell'abitacolo
Motociclista/ciclista proiettato a grande distanza dal proprio mezzo
Grave danno al casco
Caduta da oltre 3 metri di altezza
ITM DI LESIONE
Ferite penetranti a livello di testa, collo, torace, addome
Lesioni penetranti alla radice degli arti
Lesioni da schiacciamento a livello di testa, collo, torace, addome
Amputazione di arti
Indicatori di gravità
64. Nel Traumatizzato occorre preoccuparsi nell’ordine per escludere…
Airways presenza di corpi estranei
fratture delle mandibole e/o del massiccio maxillo-faciale
rottura della trachea o del laringe
frattura del rachide cervicale
Breathing pneumotorace ipertensivo
lembo valvolare con contusione polmonare
pnx aperto
emotorace massivo
Circulation pnx ipertensivo
tamponamento pericardico
shock emorragico: lesioni intra-toraciche, lesioni addominali, fratture del bacino e/o del femore NB:
con il 30% di perdita del volume ematico compaiono alterazioni del colorito e delle caratteristiche
della cute; con una perdita del volume ematico uguale o maggiore al 50% compaiono alterazioni
dello stato di coscienza
Disability lesioni craniche
insufficiente ossigenazione
shock
intossicazione da alcool e/o droghe
Exposure ipotermia, il paziente politraumatizzato è RAFFREDDATO per definizione, l'approccio terapeutico,
l'esposizione per poterlo visitare completamente e le visite dei consulenti causano un raffreddamento
"iatrogeno. Ciò comporta una riduzione nell'efficacia dei sistemi di compenso, ed un abbassamento
delle difese immunitarie del soggetto.
Indicatori di gravità
65. Trasferimento di energia cinetica al corpo
1. Collisione del veicolo
2. Collisione del corpo contro il veicolo
3. Collisione degli organi contro il corpo
TEORIA DEL TRIPLICE IMPATTO:
Incidenti di autoveicoli
66. DEFORMAZIONI ESTERNE DEL VEICOLO
indicano l’energia liberata
DEFORMAZIONI INTERNE DEL VEICOLO
indicano la sede di impatto del corpo
DEFORMAZIONI (LESIONI) DEL CORPO
indicano le lesioni subite
Incidenti di autoveicoli
68. Incidenti di autoveicoli
Impatto frontale
Impatto posteriore
Impatto laterale
Impatto rotatorio
Cappottamento
Incidenti di motoveicoli
Investimento di pedone
Incidenti da traffico
69. Lesioni a testa, torace e
addome
IN BASSO E SOTTO
Il corpo continua il suo moto verso il
basso andando a urtare il piantone
dello sterzo, il pavimento del veicolo,
la pedaliera.
Indice di
sospetto
per
traumi
alla testa
Lesioni arti inf. bacino,
addome, torace
IN ALTO E SOPRA
Il corpo continua il suo moto
verso l’alto e al di sopra del
cruscotto. Spesso viene
colpito il parabrezza.
LE VELOCITA’ DEI
MEZZI SI SOMMANO
valutare sistemi di
protezione: Cinture – air
bag – poggiatesta –
seggiolini (lesioni da
contraccolpo)
Impatto frontale
70. • Trattare il bambino come un piccolo adulto
• Non usare l’equipaggiamento delle dimensioni
appropriate
• Quadri clinici subdoli
• Interpretare variazioni dei PV come anormali
• Non riconoscere i segni potenziali di un ira
circolatoria e neurologica
Errori comuni
72. Rottura delle coste e
lesione della milza,
fegato e rene
Frattura del bacino Frattura della clavicola
La testa nell’impatto può
spostarsi bruscamente
di lato e causare lesioni
alla colonna cervicale.
Non di rado anche
lesioni polmonari.
DEFORMITA’ ESTERNE
lato dell’impatto entità
dell’intrusione
DEFORMITA’ INTERNE
i sistemi di protezione sono
poco efficaci in questo caso.
Deformazione di portiera e
sedili lesioni arti superiori e
spalle, rachide cervicale,
cranio, torace
Impatto laterale
73. DEFORMITA’ ESTERNE
su tutti i lati del veicolo
DEFORMITA’ INTERNE
lesioni gravi se gli occupanti
non facevano uso di sistemi di
protezione.
Il veicolo subisce gravi urti e in
varie angolazioni che si
ripercuoteranno sugli occupanti e i
loro organi interni.
Le lesioni derivano da tutti questi
urti. È impossibile prevedere che
tipo di lesione ne derivi, ma
saranno quasi sempre gravi
Cappottamento
74. Il rischio di eiezione dal veicolo
dipende dal mancato uso dei
sistemi di ritenzione (cinture,
seggiolini) e aumenta in
maniera esponenziale la
possibilità di lesioni gravi
(300% lesione rachide cervicale)
Doppio impatto: lesioni contro
il veicolo + lesioni contro
ostacoli o terreno
Le eiezioni dal veicolo, compreso il
motociclista, un pedone investito, o
una persona precipitata dall’alto
hanno tutti il rischio di lesione del
rachide cervicale del 300% in più
rispetto a chiunque abbia subito una
qualsiasi altra dinamica di trauma
Eiezione del veicolo
75. La causa principale di morte è il trauma
cranico
Le lesioni dipendono da:
impatto iniziale + impatti successivi
deformazioni della moto
distanza dal punto di impatto
deformazione degli oggetti contro cui ha
urtato
tipo di superficie urtata
Esistono 3 tipi di impatto con caratteristiche
in parte diverse da quelle degli autoveicoli.
1. impatto frontale
2. impatto laterale
3. eiezione o disarcionamento
Incidenti di motoveicoli
76. Causa un arresto brusco del moto
proiettando il motociclista in avanti e in
alto.
Possono derivare lesioni al capo, al torace
e all’addome. Se nell’urto i piedi
rimangono incastrati tra i pedali, ne può
derivare una frattura delle ossa lunghe
della gamba.
Viene proiettato in aria con notevole
velocità, fino a che non incontra un ostacolo
sul quale fermarsi.
Rimane incastrato tra moto e oggetto urtato.
Frattura di tibia, perone, lussazioni dell’anca.
La caduta laterale: schiacciamento arto
inferiore
Impatto frontale
Impatto laterale Disarcionamento
77. Impatto primario
(paraurti)
Lesioni arto
inferiore, bacino
Impatto secondario
(cofano, parabrezza)
Lesioni bacino,
addome, torace,
cranio, colonna
Impatto terziario
(terreno, oggetti)
Lesioni variabili
Nel bambino è frequente
il trascinamento e
l’arrotamento
Investimento di pedone
79. Rapida decelerazione verticale
Il tipo di lesione dipende da tre
fattori:
altezza della caduta
caratteristiche della superficie
di impatto
parte corporea di primo
impatto
Lesioni dirette ed indirette
Più la vittima è pesante, più ha possibilità
di procurarsi lesioni (la velocità aumenta
nella caduta)
Più la superficie di impatto è morbida, più
si deformerà assorbendo energia attutendo
maggiormente l’urto.
Caduta
a piedi
uniti
Caduta dall’alto
80. Dirette, da primo impatto:
fratture piedi, gambe o capo e rachide cervicale
Indirette:
fratture vertebre tratto lombare, lesione degli organi
parenchimatosi addominali
Da impatto successivo:
trauma cranio-facciale, frattura polsi, arti superiori
NEL BAMBINO < DI 5 ANNI IL CAPO E’ LA
SEDE DI PRIMO IMPATTO
Caduta dall’alto
81. LESIONI PRIMARIE: causate dall’onda di pressione dell’esplosione
Organi bersaglio sono quelli contenenti gas (stomaco, intestino,
polmoni) e lesioni alle orecchie. In genere morte per emorragie interne
senza evidenti segni di lesioni. )
Lesioni da scoppio
82. LESIONI SECONDARIE: da materiali proiettati dall’esplosione
Vetri o detriti scagliati contro. Tipiche sono le fratture, le ferite
le ustioni e lacerazioni. Spesso anche ustioni gravi
LESIONI TERZIARIE: da proiezione brusca dell’infortunato
dipendono dalla distanza a cui il corpo è stato proiettato
dalla superficie di impatto
dalla parte del corpo di primo impatto
LE LESIONI PRIMARIE
SONO
LE PIÙ SEVERE E LE
PIÙ
MISCONOSCIUTE
83.
84. Altri termini comunemente usati:
Neonato sotto il mese d’età
Lattante fino a 12 mesi
Bambino fino a 8 anni
PER IL TRATTAMENTO SI
RACCOMANDA L’USO DEL
BAMBINOMETRO SOTTO I 5 ANNI
I pazienti pediatrici sono definiti
per età inferiori a 18 anni
85. • Caduta da altezza > 6 m
• Passeggero deceduto
• Estricazione > 20 minuti
• Meccanismo rotatorio
• Eiezione dal veicolo o arrotamento
• Impatto auto – pedone/ciclista a vel. > 10 Km/h
• Motociclista caduto a vel. > 40 Km/h o separazione dal mezzo
• Alta velocità
deformazione veicolo ( > 60 cm )
strada extraurbana ( vel. > 40 Km/h )
intrusione > 40 cm.
deformazione o abbattimento ostacoli fissi
Indicatori di gravità
86. Età < 5 anni o > 55 anni
Patologie cardiorespiratorie
Cirrosi epatica, diabete mellito
Pazienti in terapia con anticoagulanti o con
patologie della coagulazione
Pazienti immunosoppressi
Altre condizioni per la centralizzazione
del paziente
104. L’accesso al paziente è limitato e
l’intervento è lungo.
AUTOPROTEZIONE:
abbigliamento
collaborazione con altre Forze (VV.FF)
Il politraumatizzato incarcerato
105. Incarcerato reale (necessità di
rimuovere parte della vettura che
causa limitazione alla mobilità)
Incarcerato virtuale (capacità
motorie o sensitive limitate per
cause centrali, locali o sospetto di
lesioni rachide )
Classificazione
106. Il soccorritore deve scegliere tra due
alternative di liberazione opposte:
priorità alla rapidità
di fronte ad una grave compromissione delle
funzioni vitali (MANOVRA DI RAUTEK)
priorità al rachide in caso di indice di sospetto
per lesione della colonna in assenza di gravi
compromissioni delle funzioni vitali
Priorità
107. Pervietà vie aeree e immobilizzazione
rachide cervicale (l’incarcerato reale è
l’unica possibilità di intubazione naso-
tracheale)
O2 e ventilazione
Eventuale emostasi ed infusione venosa
Trattamento primario
108. Elementi importanti sono:
il sostegno psicologico al paziente
cosciente
la protezione termica
una analgesia ed una sedazione
corretta
Trattamento
109. La fase finale della estrinsecazione è
pericolosa quando vi è stata una
prolungata compressione degli arti
Prima della liberazione dovrà essere
accelerata la infusione (in caso di
shock si può ricorrere ai pantaloni
antishock se in uso)
Estricazione
110.
111. Ansia
Caos tra gli operatori
Difficoltà nel riflettere e organizzare
La rapidità dei quadri clinici sia
come aggravamento che
miglioramento
Primo approccio al bambino