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
Eric Richard Kandel
“Siamo ciò che siamo in
virtù di ciò che abbiamo
imparato e che
ricordiamo”
 Professore di biofisica e biochimica
presso la Columbia University dal
1974 in cui dirige il Center for
Neurobiology and Behavior
 Nel 2000 Premio Nobel per la
Medicina grazie alle sue ricerche sui
meccanismi biochimici che portano
alla formazione della memoria nelle
cellule nervose, premio che ha
condiviso con i colleghi Arvid
Carlsson e Paul Greengard
La nascita
 È nato a Vienna il 7 novembre 1929, periodo in
cui era un centro con grande livello culturale,
intellettualmente vibrante.
 La musica di Gustav Mahler all’inizio del 19°
Secolo risuonava nella città, così come le
immagini espressionistiche di Gustav Klimt,
Oskar Kokoschka ed Egon Schiele.
 Anche se allo stesso tempo la città iniziava a
diventare una capitale del sistema politico
autoritario oppressivo antisemita
I genitori
La madre
 La madre Charlotte Zimels
nacque nel 1897 a Kolomea,
città della Galizia,
appartenente all’Impero
Austo-Ungarico, attualmente
in Ucraina (Kolomyya).
 Proveniva da una buona
famiglia della media
borghesia, parlava e scriveva
correttamente in inglese,
tedesco e polacco.
Il padre
 Il padre Herman Kendler
nacque in una famiglia
povera nel 1989 a Olesko,
una piccola cittadina vicino
Lvov (Lemberg), ora
appartenente all’Ukraina.
 Durante la guerra frequentò
per qualche anno la scuola
superiore, e dopo la guerra
si recò a Vienna dove fece
diversi lavori per mantenersi.
I primi passi
 I genitori si incontrarono a Vienna, si
sposarono nel 1923 e aprirono un piccolo
negozio di giocattoli
 Il 14 novembre 1924 nacque il fratello Lewis,
cinque anni prima di Eric
 Vivevano in un piccolo appartamento alla
Severingasse, 8, un quartiere della classe
media, vicino alla scuola medica e non
distante dall’appartamento di Freud
I primi anni di studi
 Eric frequentò una scuola elementare
vicino casa, studiando con assiduità
greco e pianoforte
 Ricorda con nostalgia e malinconia le
vacanze estive con la famiglia a
Monichkirchen, un piccolo villaggio di
campagna nel sudest dell’Austria, non
lontano da Vienna; e le serate allegre
con i propri zii e genitori
Ma i tempi cambiarono…
 .. e dal giorno dell’annessione
austriaca alla Germania crebbe a
Vienna il fervore nazionalistico,
espresso con la caccia agli ebrei e la
distruzione delle loro proprietà.
 Lo scrittore tedesco Carl Zuckmayer
descriveva Vienna nei giorni
successivi all’annessione nazista
come una città trasformata “in un
quadro da incubo di Hieronymus
Bosch”
Il dolore e la decisione
 Nell’anno trascorso sotto il regime nazista
sperimentò l’umiliazione e l’antisemitismo.
 Il giorno dopo l’arrivo di Hitler a Vienna,
l’intera classe smise di parlare con lui ad
eccezione di una bambina e nel parco dove
andava a giocare era schernito e ingiuriato.
 Queste esperienze dolorose lo spinsero ad
interessarsi agli studi della mente, del
comportamento e dell’imprevedibilità delle
persone, delle contraddizioni e complessità
delle azioni umane e della biologia della
memoria conscia e inconscia
L’emigrazione
 Il clima di violenza e le leggi razziali convinsero i
genitori di Eric a lasciare l’Austria il più
velocemente possibile.
 Il fratello della madre, Berman Zimels emigrato un
decennio prima a New York, invitò la famiglia a
raggiungerlo, procurando loro un lasciapassare
 I genitori della madre partirono per primi nel
febbraio 1939, seguiti dal fratello e da Eric
nell’aprile 1939 ed infine dai genitori nel settembre
1939, pochi giorni prima dello scoppio della
seconda guerra mondiale.
L’arrivo negli Stati Uniti
 Andò ad abitare a Brooklyn con i
genitori della madre. Il nonno Hersch
Zimels era un uomo religioso e
studioso, molto colto, decisamente
fuori dal comune. Si sottolineava che
“parlava sette lingue”
 Lo convinse a frequentare una
eccellente scuola parrocchiale ebraica,
la Yeshiva of Flatbush, che offriva studi
classici e religiosi di elevato livello
Brooklyn
 Con i soldi accumulati con piccoli
lavori e con l’aiuto del nonno i
genitori si aprirono un piccolo
negozio di abbigliamento alla Church
Avenue, 411 a Brooklyn. Si
garantirono, così, un buon tenore di
vita consentendo ad Eric di
frequentare il college e la scuola
medica.
 Il padre lavorò nel negozio fino alla
sua morte avvenuta all’età di 78 anni
nel 1976. La madre morì nel 1991
all’età di 94 anni.
Erasmus Hall High School e Harvard College
 Nel 1944 (a 15 anni) iniziò a
frequentare la Erasmus Hall
High School, una scuola
pubblica situata a Brooklyn.
 Successivamente entrò alla
Harvard University dove si
laureò in Letteratura e Storia
Europea del 19° e 20° Secolo
con la tesi su “The Attitude
Toward National Socialism of
Three German Writers: Carl
Zuckmayer, Hans Carossa, and
Ernst Junger”.
L’incontro con la psicoanalisi
 Durante gli studi ad Harvard diventò amico di una studentessa,
Anna Kris, che anch’essa emigrata da Vienna con i suoi
genitori, Ernst e Marianne Kris, importanti psicoanalisti della
scuola di Freud.
 I coniugi Kris influenzarono il suo interesse per la psicoanalisi.
Inoltre, i genitori di Anna, che rappresentavano la psicoanalisi
accademica, erano persone straordinarie, intelligenti, colte e
piene di entusiasmo.
 La psicoanalisi gli offriva un approccio nuovo, forse l’unico
approccio allora possibile per la conoscenza della mente,
compresa la natura irrazionale della motivazione e della
memoria conscia e inconscia.
Scuola Medica alla N.Y.U.
 Per diventare uno psicoanalista era opportuno
essere medico e specializzarsi in psichiatria. Così
nel 1951 (a 22 anni) si iscrisse alla scuola estiva
di Harvard e incominciò a frequentare il corso
introduttivo di chimica.
 In quell’estate condivise la casa con Robert
Goldberger, Henry Nunberg, James Schwartz, e
Robert Spitzer che restarono suoi amici per tutta
la vita.
 Dopo pochi mesi fu accettato alla New York
University Medical School.
Il laboratorio di Harry Grundfest alla
Columbia University
 Affascinato dalle basi biologiche della
pratica medica incominciò ad
interessarsi della biologia della mente
 Decise, quindi, di effettuare un
periodo di studi alla Columbia
University con Harry Grundfest, il più
importante neurobiologo di New York
dell’epoca
L’incontro con Denise
 La sua decisione fu
incoraggiata da una nuova
amica, Denise Bystryn, una
ragazza francese che aveva
incontrato da poco e che
avrebbe poi sposato
Denise Bystryn Kandel
 Denise, anch’essa ebrea, si era nascosta
durante l’occupazione nazista in un convento
cattolico, vicino Cahors, nel sud della Francia.
 Nel 1949 Denise con suo fratello Jean-Claude e
i suoi genitori emigrarono negli Stati Uniti.
Frequentò il Lycée Français de New York per un
anno e fu ammessa all’età di 17 anni al Bryn
Mawr College.
 A 19 anni si iscrisse alla Columbia University
alla facoltà di Sociologia. Il padre di Denise era
un ingegnere meccanico che morì un anno
prima dell’incontro con Eric.
Professore di scienze sociali
alla Columbia University;
Direttrice sostanze da
abuso al New York State
Psychiatric Institute.
Nel laboratorio di Grundfest
 Nel laboratorio di Grundfest strascorse sei mesi
lavorando su diversi progetti con Dominick
Purpura, un giovane scienziato indipendente che
si interessava della fisiologia corticale, ricerca che
lo affascinò.
 Dominick Purpura (molto brillante e divertente)
era definito il “Woody Allen della neurobiologia”,
ma allo stesso tempo molto scrupoloso e attento.
 Lavorarono sulle risposte evocate che erano
prodotte dalla stimolazione di piccole aree
cerebrali, attraverso la attivazione di centinaia di
neuroni.
Dominick Purpura
Dominick Purpura
L’ introduzione a Stephen Kuffler
 Nel 1955 (a 26 anni) incominciò a leggere i lavori
di Kuffler sui dendriti e sulle loro connessioni
anatomiche.
 Iniziò ad apprendere dagli studi di Kuffler un
nuovo modo di guardare le scienze. Kuffler
aveva insegnato a rispettare il potere della
neurobiologia degli invertebrati.
 L’esperienza accumulata portò Grundfest a
raccomandarlo a Wade Marshall, direttore del
laboratorio di neurofisiologia al NIMH/NINCDS
Stephen Kuffler
Il laboratorio di neurofisiologia
al National Institutes of Health
 Incominciò ad esplorare il
coinvolgimento dell’ippocampo
nella memoria, per addentrarsi
nello studio dei meccanismi
molecolari e cellulari
dell’apprendimento e della
memoria
 Decisivo fu il suo incontro con
Alden Spencer, un ricercatore di
grande talento con buone
conoscenze chirurgiche e
dell’organizzazione anatomica
del cervello dei mammiferi.
 La loro collaborazione portò ad
effettuare numerose scoperte sui
potenziali di azione dei neuroni
dell’ippocampo, sull’attività di
fondo degli stessi e sulla loro
attività inibitoria, suscitando
un’entusiastica attenzione del
mondo scientifico.
Le basi dell’apprendimento
 Le basi dell’apprendimento
potevano risiedere nella
modificazione delle
interconnessioni da parte di
appropriati segnali sensori.
 L’ippocampo con i suoi
numerosi neuroni e con
l’immenso numero di
interconnessioni sembrava il
posto adatto per incominciare a
studiare i meccanismi biologici
dell’apprendimento e della
memoria.
 Nell’ ultimo periodo trascorso al
National Institute of Health Kandel
intuisce che il problema dell’infinità
di sinapsi che compongono il
cervello è risolvibile spostando i
suoi studi sull’ Aplysia californica
La Aplysia americana
 Per ricercare le basi fisiche della
memoria decise di studiare
 l’Aplysia californica , un placido
gasteropode, una sorta di
lumaca marina che abita le
scogliere rocciose di Catalina
Island.
 I suoi neuroni sono simili ai nostri;
poi, i segnali elettrici che le sue
cellule nervose si scambiano tra
loro sono assolutamente identici a
quelli che i raffinati neuroni del
nostro cervello utilizzano per
comunicare tra loro.
Internato di psichiatria
alla Harvard Medical School
 Kandel nella primavera del 1960,
all’età di 31 anni, iniziò il suo
internato in psichiatria al
Massachusetts Mental Health
Certer della Harvard Medical
School dove collaborò con
Steven ed il suo team.
Parigi, l’Aplysia e gli analoghi neuronale
dell’apprendimento
 Per approfondire i suoi studi sull’Aplysia, nel settembre
1962 con sua moglie e il figlio Paul si trasferì a Parigi per
lavorare nel laboratorio di Ladislav Tauc.
 Dalla loro collaborazione si arrivò alla conclusione che le
sinapsi godono di una plasticità e il risultato di queste
micro-modificazioni fisiche è proprio la memoria.
 Nel 1965 i due ricercatori pubblicano i loro esiti sul British
Journal of Physiology .
 Dopo 16 mesi trascorsi a Parigi ritornò ad Harvard nel
novembre 1963 e nel luglio del 1965 nacque sua figlia
Minouche.
Departments of Physiology and Psychiatry
 Ritornato da Parigi decise di
abbandonare la psicoanalisi,
di lasciare Harvard e di
accettare l’invito di formare
un piccolo gruppo di
neurofisiologia sulla
neurobiologia del
comportamento al
Departments of Physiology
and Psychiatry alla New York
University Medical School
Division of Neurobiology and Behavior at N.Y.U.
 La NYU gli permetteva, inoltre, di
riavvicinarsi ai propri familiari e di
collaborare con il ricercatore Alden
Spencer, con il quale entrarono
insieme nell’inverno del 1965.
 Nell’anno successivo furono
raggiunti dal biochimico James H
Schwartz.
 I tre formarono il nucleo della
Division of Neurobiology and
Behavior at N.Y.U.
James H Schwartz.
Meccanismi cellulari di apprendimento
 Kandel insieme a
Kupfermann e Castellucci,
utilizzando il riflesso del
sifone delle branchie della
Aplysia, stabilirono che la
memoria nel sistema
nervoso della Aplysia non è
rappresentato dai cicli
autoeccitanti dei neuroni ma
nelle variazioni nella forza
sinaptica.
Columbia University
 Per motivi di interesse professionale e per
avvicinarsi al luogo di lavoro della moglie Denise
e alla loro abitazione situata in Riverdale,
Kandel accettò di trasferirsi con il suo gruppo al
Center for Neurobiology and Behavior alla
Columbia University College of Physicians and
Surgeons.
 In quel periodo, nel 1974, si interessò della
azione della serotonina come modulatore tra i
neuroni.
 Kandel aveva scoperto che il
rimodellamento delle sinapsi
dipende da variazioni
dell'espressione genica.
 I geni infatti, oltre a stabilire
il colore dei nostri capelli,
modificano incessantemente
il nostro cervello in risposta
alle esperienze.
Howard Hughes Medical Research
Institute
 Nel 1983 con Schwartz, Axel formarono il
nucleo della Howard Hughes Medical
Research Institute alla Columbia, che si
interessò delle scienze neuronali molecolari
 Il loro obiettivo fu quello di esaminare il
meccanismo molecolare alla base delle
variazioni sinaptiche che intervengono
nell’immagazzinamento della memoria a
lungo termine
 Nello stesso anno divenne University
Professor alla Columbia
Numerosi riconoscimenti
 Dagli anni ‘80 è entrato a far
parte di importanti associazioni
quali la National Academy of
Science e del National Institute
of Nedicine, dell’American
Academy of Art and Sciences
 Ha ricevuto diverse lauree ad
honorem, la prima nel 1983 dal
Jewish Theological Seminary a
New York
L’inventore delle neuroscienze
 Nel 1981, la parola "neuroscienze”, introdotta dal Premio
Nobel Eric Kandel, rappresentava poco più di un neologismo
 All’epoca esistevano trattati di neurobiologia, neurofisiologia,
neuroanatomia, neurologia, neuropsicologia e
neurofarmacologia, nei quali lo studio del sistema nervoso era
proposto, facendo riferimento alle metodologie proprie delle
singole discipline.
 E’ stato merito di Kandel quello di aver evidenziato
l’importanza dell’approccio multidisciplinare allo studio del
sistema nervoso. La sua proposta ha anticipato e stimolato i
prodigiosi progressi che si sono registrati successivamente
Testi fondamentali
La scoperta rivoluzionaria
 Kandel ha scoperto che il
nostro apprendimento
avviene non già modificando
i neuroni, bensì rinforzando
le sinapsi - ovvero le
connessioni fra i neuroni -
oppure costruendone di
nuove.
Un ritorno all’ippocampo
 L’ippocampo è coinvolto
nella memoria esplicita (o
dichiarativa), la memoria
delle persone, obiettivi, o
piaceri, memorie che
richiedono la partecipazione
conscia del ricordo
 Nel 1990 ritornò allo studio
dell’ippocampo
Cervello e memoria
 Quando apprendiamo e
memorizziamo qualcosa, il nostro
cervello in qualche modo cambia
 Mandiamo a memoria una nuova
poesia che prima non
conoscevamo, impariamo a
guidare la macchina, cosa che non
sapevamo fare prima, e queste
tracce di memoria devono venire
impresse da qualche parte
all'interno del nostro cervello
Il cervello plastico
 Il cervello sarebbe un organo
estremamente plastico, definito
dalla trama di connessioni fra i
neuroni e fra le regioni del
cervello
 Il cervello è un sistema plastico
in costante riorganizzazione, in
grado di ricevere ed elaborare
stimoli molto diversi fra loro,
provenienti: dallo stesso
cervello, dall’organismo di cui è
parte integrante, dal mondo
esterno
Il Premio Nobel
 Nel 2000 per queste sue
scoperte ha avuto il premio
Nobel per la fisiologia o la
medicina, con Arvid Carlsson
dell'Università di Goteborg e
con Paul Greengard della
Rockefeller University.
 Nobel LectureThe Molecular
Biology of Memory Storage:
A Dialog between Genes and
Synapses
Fonti bibliografiche
 Kandel, Erich R., In Search of Memory: The Emergence of a New Science of Mind.
W.W. Norton, New York, 2006.
 MLA style: "Eric R. Kandel - Photo Gallery". Nobelprize.org. 30 Jun 2010
http://nobelprize.org/nobel_prizes/medicine/laureates/2000/kandel-photo.html
 Kandel ER. Autobiography in
http://nobelprize.org/nobel_prizes/medicine/laureates/2000/kandel-autobio.html
 Vincenzo Manna Dalle neuroscienze alla neurofilosofia: coscienza, mente o
cervello? www.salus.it/psichiatria/coscienza_mente_cervello.html
 Bailey CH, Abel T, Kandel ER. Meccanismi molecolari dei processi di apprendimento
e di memorizzazione. Il cervello di Homo Sapiens in AA.VV. Sistemi intelligenti. Vol.
3, 2009
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Kandel

  • 1.  Eric Richard Kandel “Siamo ciò che siamo in virtù di ciò che abbiamo imparato e che ricordiamo”
  • 2.  Professore di biofisica e biochimica presso la Columbia University dal 1974 in cui dirige il Center for Neurobiology and Behavior  Nel 2000 Premio Nobel per la Medicina grazie alle sue ricerche sui meccanismi biochimici che portano alla formazione della memoria nelle cellule nervose, premio che ha condiviso con i colleghi Arvid Carlsson e Paul Greengard
  • 3. La nascita  È nato a Vienna il 7 novembre 1929, periodo in cui era un centro con grande livello culturale, intellettualmente vibrante.  La musica di Gustav Mahler all’inizio del 19° Secolo risuonava nella città, così come le immagini espressionistiche di Gustav Klimt, Oskar Kokoschka ed Egon Schiele.  Anche se allo stesso tempo la città iniziava a diventare una capitale del sistema politico autoritario oppressivo antisemita
  • 4. I genitori La madre  La madre Charlotte Zimels nacque nel 1897 a Kolomea, città della Galizia, appartenente all’Impero Austo-Ungarico, attualmente in Ucraina (Kolomyya).  Proveniva da una buona famiglia della media borghesia, parlava e scriveva correttamente in inglese, tedesco e polacco. Il padre  Il padre Herman Kendler nacque in una famiglia povera nel 1989 a Olesko, una piccola cittadina vicino Lvov (Lemberg), ora appartenente all’Ukraina.  Durante la guerra frequentò per qualche anno la scuola superiore, e dopo la guerra si recò a Vienna dove fece diversi lavori per mantenersi.
  • 5. I primi passi  I genitori si incontrarono a Vienna, si sposarono nel 1923 e aprirono un piccolo negozio di giocattoli  Il 14 novembre 1924 nacque il fratello Lewis, cinque anni prima di Eric  Vivevano in un piccolo appartamento alla Severingasse, 8, un quartiere della classe media, vicino alla scuola medica e non distante dall’appartamento di Freud
  • 6. I primi anni di studi  Eric frequentò una scuola elementare vicino casa, studiando con assiduità greco e pianoforte  Ricorda con nostalgia e malinconia le vacanze estive con la famiglia a Monichkirchen, un piccolo villaggio di campagna nel sudest dell’Austria, non lontano da Vienna; e le serate allegre con i propri zii e genitori
  • 7. Ma i tempi cambiarono…  .. e dal giorno dell’annessione austriaca alla Germania crebbe a Vienna il fervore nazionalistico, espresso con la caccia agli ebrei e la distruzione delle loro proprietà.  Lo scrittore tedesco Carl Zuckmayer descriveva Vienna nei giorni successivi all’annessione nazista come una città trasformata “in un quadro da incubo di Hieronymus Bosch”
  • 8. Il dolore e la decisione  Nell’anno trascorso sotto il regime nazista sperimentò l’umiliazione e l’antisemitismo.  Il giorno dopo l’arrivo di Hitler a Vienna, l’intera classe smise di parlare con lui ad eccezione di una bambina e nel parco dove andava a giocare era schernito e ingiuriato.  Queste esperienze dolorose lo spinsero ad interessarsi agli studi della mente, del comportamento e dell’imprevedibilità delle persone, delle contraddizioni e complessità delle azioni umane e della biologia della memoria conscia e inconscia
  • 9. L’emigrazione  Il clima di violenza e le leggi razziali convinsero i genitori di Eric a lasciare l’Austria il più velocemente possibile.  Il fratello della madre, Berman Zimels emigrato un decennio prima a New York, invitò la famiglia a raggiungerlo, procurando loro un lasciapassare  I genitori della madre partirono per primi nel febbraio 1939, seguiti dal fratello e da Eric nell’aprile 1939 ed infine dai genitori nel settembre 1939, pochi giorni prima dello scoppio della seconda guerra mondiale.
  • 10. L’arrivo negli Stati Uniti  Andò ad abitare a Brooklyn con i genitori della madre. Il nonno Hersch Zimels era un uomo religioso e studioso, molto colto, decisamente fuori dal comune. Si sottolineava che “parlava sette lingue”  Lo convinse a frequentare una eccellente scuola parrocchiale ebraica, la Yeshiva of Flatbush, che offriva studi classici e religiosi di elevato livello
  • 11. Brooklyn  Con i soldi accumulati con piccoli lavori e con l’aiuto del nonno i genitori si aprirono un piccolo negozio di abbigliamento alla Church Avenue, 411 a Brooklyn. Si garantirono, così, un buon tenore di vita consentendo ad Eric di frequentare il college e la scuola medica.  Il padre lavorò nel negozio fino alla sua morte avvenuta all’età di 78 anni nel 1976. La madre morì nel 1991 all’età di 94 anni.
  • 12. Erasmus Hall High School e Harvard College  Nel 1944 (a 15 anni) iniziò a frequentare la Erasmus Hall High School, una scuola pubblica situata a Brooklyn.  Successivamente entrò alla Harvard University dove si laureò in Letteratura e Storia Europea del 19° e 20° Secolo con la tesi su “The Attitude Toward National Socialism of Three German Writers: Carl Zuckmayer, Hans Carossa, and Ernst Junger”.
  • 13. L’incontro con la psicoanalisi  Durante gli studi ad Harvard diventò amico di una studentessa, Anna Kris, che anch’essa emigrata da Vienna con i suoi genitori, Ernst e Marianne Kris, importanti psicoanalisti della scuola di Freud.  I coniugi Kris influenzarono il suo interesse per la psicoanalisi. Inoltre, i genitori di Anna, che rappresentavano la psicoanalisi accademica, erano persone straordinarie, intelligenti, colte e piene di entusiasmo.  La psicoanalisi gli offriva un approccio nuovo, forse l’unico approccio allora possibile per la conoscenza della mente, compresa la natura irrazionale della motivazione e della memoria conscia e inconscia.
  • 14. Scuola Medica alla N.Y.U.  Per diventare uno psicoanalista era opportuno essere medico e specializzarsi in psichiatria. Così nel 1951 (a 22 anni) si iscrisse alla scuola estiva di Harvard e incominciò a frequentare il corso introduttivo di chimica.  In quell’estate condivise la casa con Robert Goldberger, Henry Nunberg, James Schwartz, e Robert Spitzer che restarono suoi amici per tutta la vita.  Dopo pochi mesi fu accettato alla New York University Medical School.
  • 15. Il laboratorio di Harry Grundfest alla Columbia University  Affascinato dalle basi biologiche della pratica medica incominciò ad interessarsi della biologia della mente  Decise, quindi, di effettuare un periodo di studi alla Columbia University con Harry Grundfest, il più importante neurobiologo di New York dell’epoca
  • 16. L’incontro con Denise  La sua decisione fu incoraggiata da una nuova amica, Denise Bystryn, una ragazza francese che aveva incontrato da poco e che avrebbe poi sposato
  • 17. Denise Bystryn Kandel  Denise, anch’essa ebrea, si era nascosta durante l’occupazione nazista in un convento cattolico, vicino Cahors, nel sud della Francia.  Nel 1949 Denise con suo fratello Jean-Claude e i suoi genitori emigrarono negli Stati Uniti. Frequentò il Lycée Français de New York per un anno e fu ammessa all’età di 17 anni al Bryn Mawr College.  A 19 anni si iscrisse alla Columbia University alla facoltà di Sociologia. Il padre di Denise era un ingegnere meccanico che morì un anno prima dell’incontro con Eric. Professore di scienze sociali alla Columbia University; Direttrice sostanze da abuso al New York State Psychiatric Institute.
  • 18. Nel laboratorio di Grundfest  Nel laboratorio di Grundfest strascorse sei mesi lavorando su diversi progetti con Dominick Purpura, un giovane scienziato indipendente che si interessava della fisiologia corticale, ricerca che lo affascinò.  Dominick Purpura (molto brillante e divertente) era definito il “Woody Allen della neurobiologia”, ma allo stesso tempo molto scrupoloso e attento.  Lavorarono sulle risposte evocate che erano prodotte dalla stimolazione di piccole aree cerebrali, attraverso la attivazione di centinaia di neuroni. Dominick Purpura Dominick Purpura
  • 19. L’ introduzione a Stephen Kuffler  Nel 1955 (a 26 anni) incominciò a leggere i lavori di Kuffler sui dendriti e sulle loro connessioni anatomiche.  Iniziò ad apprendere dagli studi di Kuffler un nuovo modo di guardare le scienze. Kuffler aveva insegnato a rispettare il potere della neurobiologia degli invertebrati.  L’esperienza accumulata portò Grundfest a raccomandarlo a Wade Marshall, direttore del laboratorio di neurofisiologia al NIMH/NINCDS Stephen Kuffler
  • 20. Il laboratorio di neurofisiologia al National Institutes of Health  Incominciò ad esplorare il coinvolgimento dell’ippocampo nella memoria, per addentrarsi nello studio dei meccanismi molecolari e cellulari dell’apprendimento e della memoria  Decisivo fu il suo incontro con Alden Spencer, un ricercatore di grande talento con buone conoscenze chirurgiche e dell’organizzazione anatomica del cervello dei mammiferi.  La loro collaborazione portò ad effettuare numerose scoperte sui potenziali di azione dei neuroni dell’ippocampo, sull’attività di fondo degli stessi e sulla loro attività inibitoria, suscitando un’entusiastica attenzione del mondo scientifico.
  • 21. Le basi dell’apprendimento  Le basi dell’apprendimento potevano risiedere nella modificazione delle interconnessioni da parte di appropriati segnali sensori.  L’ippocampo con i suoi numerosi neuroni e con l’immenso numero di interconnessioni sembrava il posto adatto per incominciare a studiare i meccanismi biologici dell’apprendimento e della memoria.  Nell’ ultimo periodo trascorso al National Institute of Health Kandel intuisce che il problema dell’infinità di sinapsi che compongono il cervello è risolvibile spostando i suoi studi sull’ Aplysia californica
  • 22. La Aplysia americana  Per ricercare le basi fisiche della memoria decise di studiare  l’Aplysia californica , un placido gasteropode, una sorta di lumaca marina che abita le scogliere rocciose di Catalina Island.  I suoi neuroni sono simili ai nostri; poi, i segnali elettrici che le sue cellule nervose si scambiano tra loro sono assolutamente identici a quelli che i raffinati neuroni del nostro cervello utilizzano per comunicare tra loro.
  • 23. Internato di psichiatria alla Harvard Medical School  Kandel nella primavera del 1960, all’età di 31 anni, iniziò il suo internato in psichiatria al Massachusetts Mental Health Certer della Harvard Medical School dove collaborò con Steven ed il suo team.
  • 24. Parigi, l’Aplysia e gli analoghi neuronale dell’apprendimento  Per approfondire i suoi studi sull’Aplysia, nel settembre 1962 con sua moglie e il figlio Paul si trasferì a Parigi per lavorare nel laboratorio di Ladislav Tauc.  Dalla loro collaborazione si arrivò alla conclusione che le sinapsi godono di una plasticità e il risultato di queste micro-modificazioni fisiche è proprio la memoria.  Nel 1965 i due ricercatori pubblicano i loro esiti sul British Journal of Physiology .  Dopo 16 mesi trascorsi a Parigi ritornò ad Harvard nel novembre 1963 e nel luglio del 1965 nacque sua figlia Minouche.
  • 25. Departments of Physiology and Psychiatry  Ritornato da Parigi decise di abbandonare la psicoanalisi, di lasciare Harvard e di accettare l’invito di formare un piccolo gruppo di neurofisiologia sulla neurobiologia del comportamento al Departments of Physiology and Psychiatry alla New York University Medical School
  • 26. Division of Neurobiology and Behavior at N.Y.U.  La NYU gli permetteva, inoltre, di riavvicinarsi ai propri familiari e di collaborare con il ricercatore Alden Spencer, con il quale entrarono insieme nell’inverno del 1965.  Nell’anno successivo furono raggiunti dal biochimico James H Schwartz.  I tre formarono il nucleo della Division of Neurobiology and Behavior at N.Y.U. James H Schwartz.
  • 27. Meccanismi cellulari di apprendimento  Kandel insieme a Kupfermann e Castellucci, utilizzando il riflesso del sifone delle branchie della Aplysia, stabilirono che la memoria nel sistema nervoso della Aplysia non è rappresentato dai cicli autoeccitanti dei neuroni ma nelle variazioni nella forza sinaptica.
  • 28. Columbia University  Per motivi di interesse professionale e per avvicinarsi al luogo di lavoro della moglie Denise e alla loro abitazione situata in Riverdale, Kandel accettò di trasferirsi con il suo gruppo al Center for Neurobiology and Behavior alla Columbia University College of Physicians and Surgeons.  In quel periodo, nel 1974, si interessò della azione della serotonina come modulatore tra i neuroni.
  • 29.  Kandel aveva scoperto che il rimodellamento delle sinapsi dipende da variazioni dell'espressione genica.  I geni infatti, oltre a stabilire il colore dei nostri capelli, modificano incessantemente il nostro cervello in risposta alle esperienze.
  • 30. Howard Hughes Medical Research Institute  Nel 1983 con Schwartz, Axel formarono il nucleo della Howard Hughes Medical Research Institute alla Columbia, che si interessò delle scienze neuronali molecolari  Il loro obiettivo fu quello di esaminare il meccanismo molecolare alla base delle variazioni sinaptiche che intervengono nell’immagazzinamento della memoria a lungo termine  Nello stesso anno divenne University Professor alla Columbia
  • 31. Numerosi riconoscimenti  Dagli anni ‘80 è entrato a far parte di importanti associazioni quali la National Academy of Science e del National Institute of Nedicine, dell’American Academy of Art and Sciences  Ha ricevuto diverse lauree ad honorem, la prima nel 1983 dal Jewish Theological Seminary a New York
  • 32. L’inventore delle neuroscienze  Nel 1981, la parola "neuroscienze”, introdotta dal Premio Nobel Eric Kandel, rappresentava poco più di un neologismo  All’epoca esistevano trattati di neurobiologia, neurofisiologia, neuroanatomia, neurologia, neuropsicologia e neurofarmacologia, nei quali lo studio del sistema nervoso era proposto, facendo riferimento alle metodologie proprie delle singole discipline.  E’ stato merito di Kandel quello di aver evidenziato l’importanza dell’approccio multidisciplinare allo studio del sistema nervoso. La sua proposta ha anticipato e stimolato i prodigiosi progressi che si sono registrati successivamente
  • 34. La scoperta rivoluzionaria  Kandel ha scoperto che il nostro apprendimento avviene non già modificando i neuroni, bensì rinforzando le sinapsi - ovvero le connessioni fra i neuroni - oppure costruendone di nuove.
  • 35. Un ritorno all’ippocampo  L’ippocampo è coinvolto nella memoria esplicita (o dichiarativa), la memoria delle persone, obiettivi, o piaceri, memorie che richiedono la partecipazione conscia del ricordo  Nel 1990 ritornò allo studio dell’ippocampo
  • 36. Cervello e memoria  Quando apprendiamo e memorizziamo qualcosa, il nostro cervello in qualche modo cambia  Mandiamo a memoria una nuova poesia che prima non conoscevamo, impariamo a guidare la macchina, cosa che non sapevamo fare prima, e queste tracce di memoria devono venire impresse da qualche parte all'interno del nostro cervello
  • 37. Il cervello plastico  Il cervello sarebbe un organo estremamente plastico, definito dalla trama di connessioni fra i neuroni e fra le regioni del cervello  Il cervello è un sistema plastico in costante riorganizzazione, in grado di ricevere ed elaborare stimoli molto diversi fra loro, provenienti: dallo stesso cervello, dall’organismo di cui è parte integrante, dal mondo esterno
  • 38. Il Premio Nobel  Nel 2000 per queste sue scoperte ha avuto il premio Nobel per la fisiologia o la medicina, con Arvid Carlsson dell'Università di Goteborg e con Paul Greengard della Rockefeller University.  Nobel LectureThe Molecular Biology of Memory Storage: A Dialog between Genes and Synapses
  • 39. Fonti bibliografiche  Kandel, Erich R., In Search of Memory: The Emergence of a New Science of Mind. W.W. Norton, New York, 2006.  MLA style: "Eric R. Kandel - Photo Gallery". Nobelprize.org. 30 Jun 2010 http://nobelprize.org/nobel_prizes/medicine/laureates/2000/kandel-photo.html  Kandel ER. Autobiography in http://nobelprize.org/nobel_prizes/medicine/laureates/2000/kandel-autobio.html  Vincenzo Manna Dalle neuroscienze alla neurofilosofia: coscienza, mente o cervello? www.salus.it/psichiatria/coscienza_mente_cervello.html  Bailey CH, Abel T, Kandel ER. Meccanismi molecolari dei processi di apprendimento e di memorizzazione. Il cervello di Homo Sapiens in AA.VV. Sistemi intelligenti. Vol. 3, 2009
  • 40.

Notas do Editor

  1. Neurologo, Psichiatra, Psicoterapeuta,Docente di Neurologia e Neuropsicologia nel Corso di Laurea in Logopedia della Università degli Studi “La Sapienza” Sede di Ariccia - Roma