2. Professore di biofisica e biochimica
presso la Columbia University dal
1974 in cui dirige il Center for
Neurobiology and Behavior
Nel 2000 Premio Nobel per la
Medicina grazie alle sue ricerche sui
meccanismi biochimici che portano
alla formazione della memoria nelle
cellule nervose, premio che ha
condiviso con i colleghi Arvid
Carlsson e Paul Greengard
3. La nascita
È nato a Vienna il 7 novembre 1929, periodo in
cui era un centro con grande livello culturale,
intellettualmente vibrante.
La musica di Gustav Mahler all’inizio del 19°
Secolo risuonava nella città, così come le
immagini espressionistiche di Gustav Klimt,
Oskar Kokoschka ed Egon Schiele.
Anche se allo stesso tempo la città iniziava a
diventare una capitale del sistema politico
autoritario oppressivo antisemita
4. I genitori
La madre
La madre Charlotte Zimels
nacque nel 1897 a Kolomea,
città della Galizia,
appartenente all’Impero
Austo-Ungarico, attualmente
in Ucraina (Kolomyya).
Proveniva da una buona
famiglia della media
borghesia, parlava e scriveva
correttamente in inglese,
tedesco e polacco.
Il padre
Il padre Herman Kendler
nacque in una famiglia
povera nel 1989 a Olesko,
una piccola cittadina vicino
Lvov (Lemberg), ora
appartenente all’Ukraina.
Durante la guerra frequentò
per qualche anno la scuola
superiore, e dopo la guerra
si recò a Vienna dove fece
diversi lavori per mantenersi.
5. I primi passi
I genitori si incontrarono a Vienna, si
sposarono nel 1923 e aprirono un piccolo
negozio di giocattoli
Il 14 novembre 1924 nacque il fratello Lewis,
cinque anni prima di Eric
Vivevano in un piccolo appartamento alla
Severingasse, 8, un quartiere della classe
media, vicino alla scuola medica e non
distante dall’appartamento di Freud
6. I primi anni di studi
Eric frequentò una scuola elementare
vicino casa, studiando con assiduità
greco e pianoforte
Ricorda con nostalgia e malinconia le
vacanze estive con la famiglia a
Monichkirchen, un piccolo villaggio di
campagna nel sudest dell’Austria, non
lontano da Vienna; e le serate allegre
con i propri zii e genitori
7. Ma i tempi cambiarono…
.. e dal giorno dell’annessione
austriaca alla Germania crebbe a
Vienna il fervore nazionalistico,
espresso con la caccia agli ebrei e la
distruzione delle loro proprietà.
Lo scrittore tedesco Carl Zuckmayer
descriveva Vienna nei giorni
successivi all’annessione nazista
come una città trasformata “in un
quadro da incubo di Hieronymus
Bosch”
8. Il dolore e la decisione
Nell’anno trascorso sotto il regime nazista
sperimentò l’umiliazione e l’antisemitismo.
Il giorno dopo l’arrivo di Hitler a Vienna,
l’intera classe smise di parlare con lui ad
eccezione di una bambina e nel parco dove
andava a giocare era schernito e ingiuriato.
Queste esperienze dolorose lo spinsero ad
interessarsi agli studi della mente, del
comportamento e dell’imprevedibilità delle
persone, delle contraddizioni e complessità
delle azioni umane e della biologia della
memoria conscia e inconscia
9. L’emigrazione
Il clima di violenza e le leggi razziali convinsero i
genitori di Eric a lasciare l’Austria il più
velocemente possibile.
Il fratello della madre, Berman Zimels emigrato un
decennio prima a New York, invitò la famiglia a
raggiungerlo, procurando loro un lasciapassare
I genitori della madre partirono per primi nel
febbraio 1939, seguiti dal fratello e da Eric
nell’aprile 1939 ed infine dai genitori nel settembre
1939, pochi giorni prima dello scoppio della
seconda guerra mondiale.
10. L’arrivo negli Stati Uniti
Andò ad abitare a Brooklyn con i
genitori della madre. Il nonno Hersch
Zimels era un uomo religioso e
studioso, molto colto, decisamente
fuori dal comune. Si sottolineava che
“parlava sette lingue”
Lo convinse a frequentare una
eccellente scuola parrocchiale ebraica,
la Yeshiva of Flatbush, che offriva studi
classici e religiosi di elevato livello
11. Brooklyn
Con i soldi accumulati con piccoli
lavori e con l’aiuto del nonno i
genitori si aprirono un piccolo
negozio di abbigliamento alla Church
Avenue, 411 a Brooklyn. Si
garantirono, così, un buon tenore di
vita consentendo ad Eric di
frequentare il college e la scuola
medica.
Il padre lavorò nel negozio fino alla
sua morte avvenuta all’età di 78 anni
nel 1976. La madre morì nel 1991
all’età di 94 anni.
12. Erasmus Hall High School e Harvard College
Nel 1944 (a 15 anni) iniziò a
frequentare la Erasmus Hall
High School, una scuola
pubblica situata a Brooklyn.
Successivamente entrò alla
Harvard University dove si
laureò in Letteratura e Storia
Europea del 19° e 20° Secolo
con la tesi su “The Attitude
Toward National Socialism of
Three German Writers: Carl
Zuckmayer, Hans Carossa, and
Ernst Junger”.
13. L’incontro con la psicoanalisi
Durante gli studi ad Harvard diventò amico di una studentessa,
Anna Kris, che anch’essa emigrata da Vienna con i suoi
genitori, Ernst e Marianne Kris, importanti psicoanalisti della
scuola di Freud.
I coniugi Kris influenzarono il suo interesse per la psicoanalisi.
Inoltre, i genitori di Anna, che rappresentavano la psicoanalisi
accademica, erano persone straordinarie, intelligenti, colte e
piene di entusiasmo.
La psicoanalisi gli offriva un approccio nuovo, forse l’unico
approccio allora possibile per la conoscenza della mente,
compresa la natura irrazionale della motivazione e della
memoria conscia e inconscia.
14. Scuola Medica alla N.Y.U.
Per diventare uno psicoanalista era opportuno
essere medico e specializzarsi in psichiatria. Così
nel 1951 (a 22 anni) si iscrisse alla scuola estiva
di Harvard e incominciò a frequentare il corso
introduttivo di chimica.
In quell’estate condivise la casa con Robert
Goldberger, Henry Nunberg, James Schwartz, e
Robert Spitzer che restarono suoi amici per tutta
la vita.
Dopo pochi mesi fu accettato alla New York
University Medical School.
15. Il laboratorio di Harry Grundfest alla
Columbia University
Affascinato dalle basi biologiche della
pratica medica incominciò ad
interessarsi della biologia della mente
Decise, quindi, di effettuare un
periodo di studi alla Columbia
University con Harry Grundfest, il più
importante neurobiologo di New York
dell’epoca
16. L’incontro con Denise
La sua decisione fu
incoraggiata da una nuova
amica, Denise Bystryn, una
ragazza francese che aveva
incontrato da poco e che
avrebbe poi sposato
17. Denise Bystryn Kandel
Denise, anch’essa ebrea, si era nascosta
durante l’occupazione nazista in un convento
cattolico, vicino Cahors, nel sud della Francia.
Nel 1949 Denise con suo fratello Jean-Claude e
i suoi genitori emigrarono negli Stati Uniti.
Frequentò il Lycée Français de New York per un
anno e fu ammessa all’età di 17 anni al Bryn
Mawr College.
A 19 anni si iscrisse alla Columbia University
alla facoltà di Sociologia. Il padre di Denise era
un ingegnere meccanico che morì un anno
prima dell’incontro con Eric.
Professore di scienze sociali
alla Columbia University;
Direttrice sostanze da
abuso al New York State
Psychiatric Institute.
18. Nel laboratorio di Grundfest
Nel laboratorio di Grundfest strascorse sei mesi
lavorando su diversi progetti con Dominick
Purpura, un giovane scienziato indipendente che
si interessava della fisiologia corticale, ricerca che
lo affascinò.
Dominick Purpura (molto brillante e divertente)
era definito il “Woody Allen della neurobiologia”,
ma allo stesso tempo molto scrupoloso e attento.
Lavorarono sulle risposte evocate che erano
prodotte dalla stimolazione di piccole aree
cerebrali, attraverso la attivazione di centinaia di
neuroni.
Dominick Purpura
Dominick Purpura
19. L’ introduzione a Stephen Kuffler
Nel 1955 (a 26 anni) incominciò a leggere i lavori
di Kuffler sui dendriti e sulle loro connessioni
anatomiche.
Iniziò ad apprendere dagli studi di Kuffler un
nuovo modo di guardare le scienze. Kuffler
aveva insegnato a rispettare il potere della
neurobiologia degli invertebrati.
L’esperienza accumulata portò Grundfest a
raccomandarlo a Wade Marshall, direttore del
laboratorio di neurofisiologia al NIMH/NINCDS
Stephen Kuffler
20. Il laboratorio di neurofisiologia
al National Institutes of Health
Incominciò ad esplorare il
coinvolgimento dell’ippocampo
nella memoria, per addentrarsi
nello studio dei meccanismi
molecolari e cellulari
dell’apprendimento e della
memoria
Decisivo fu il suo incontro con
Alden Spencer, un ricercatore di
grande talento con buone
conoscenze chirurgiche e
dell’organizzazione anatomica
del cervello dei mammiferi.
La loro collaborazione portò ad
effettuare numerose scoperte sui
potenziali di azione dei neuroni
dell’ippocampo, sull’attività di
fondo degli stessi e sulla loro
attività inibitoria, suscitando
un’entusiastica attenzione del
mondo scientifico.
21. Le basi dell’apprendimento
Le basi dell’apprendimento
potevano risiedere nella
modificazione delle
interconnessioni da parte di
appropriati segnali sensori.
L’ippocampo con i suoi
numerosi neuroni e con
l’immenso numero di
interconnessioni sembrava il
posto adatto per incominciare a
studiare i meccanismi biologici
dell’apprendimento e della
memoria.
Nell’ ultimo periodo trascorso al
National Institute of Health Kandel
intuisce che il problema dell’infinità
di sinapsi che compongono il
cervello è risolvibile spostando i
suoi studi sull’ Aplysia californica
22. La Aplysia americana
Per ricercare le basi fisiche della
memoria decise di studiare
l’Aplysia californica , un placido
gasteropode, una sorta di
lumaca marina che abita le
scogliere rocciose di Catalina
Island.
I suoi neuroni sono simili ai nostri;
poi, i segnali elettrici che le sue
cellule nervose si scambiano tra
loro sono assolutamente identici a
quelli che i raffinati neuroni del
nostro cervello utilizzano per
comunicare tra loro.
23. Internato di psichiatria
alla Harvard Medical School
Kandel nella primavera del 1960,
all’età di 31 anni, iniziò il suo
internato in psichiatria al
Massachusetts Mental Health
Certer della Harvard Medical
School dove collaborò con
Steven ed il suo team.
24. Parigi, l’Aplysia e gli analoghi neuronale
dell’apprendimento
Per approfondire i suoi studi sull’Aplysia, nel settembre
1962 con sua moglie e il figlio Paul si trasferì a Parigi per
lavorare nel laboratorio di Ladislav Tauc.
Dalla loro collaborazione si arrivò alla conclusione che le
sinapsi godono di una plasticità e il risultato di queste
micro-modificazioni fisiche è proprio la memoria.
Nel 1965 i due ricercatori pubblicano i loro esiti sul British
Journal of Physiology .
Dopo 16 mesi trascorsi a Parigi ritornò ad Harvard nel
novembre 1963 e nel luglio del 1965 nacque sua figlia
Minouche.
25. Departments of Physiology and Psychiatry
Ritornato da Parigi decise di
abbandonare la psicoanalisi,
di lasciare Harvard e di
accettare l’invito di formare
un piccolo gruppo di
neurofisiologia sulla
neurobiologia del
comportamento al
Departments of Physiology
and Psychiatry alla New York
University Medical School
26. Division of Neurobiology and Behavior at N.Y.U.
La NYU gli permetteva, inoltre, di
riavvicinarsi ai propri familiari e di
collaborare con il ricercatore Alden
Spencer, con il quale entrarono
insieme nell’inverno del 1965.
Nell’anno successivo furono
raggiunti dal biochimico James H
Schwartz.
I tre formarono il nucleo della
Division of Neurobiology and
Behavior at N.Y.U.
James H Schwartz.
27. Meccanismi cellulari di apprendimento
Kandel insieme a
Kupfermann e Castellucci,
utilizzando il riflesso del
sifone delle branchie della
Aplysia, stabilirono che la
memoria nel sistema
nervoso della Aplysia non è
rappresentato dai cicli
autoeccitanti dei neuroni ma
nelle variazioni nella forza
sinaptica.
28. Columbia University
Per motivi di interesse professionale e per
avvicinarsi al luogo di lavoro della moglie Denise
e alla loro abitazione situata in Riverdale,
Kandel accettò di trasferirsi con il suo gruppo al
Center for Neurobiology and Behavior alla
Columbia University College of Physicians and
Surgeons.
In quel periodo, nel 1974, si interessò della
azione della serotonina come modulatore tra i
neuroni.
29. Kandel aveva scoperto che il
rimodellamento delle sinapsi
dipende da variazioni
dell'espressione genica.
I geni infatti, oltre a stabilire
il colore dei nostri capelli,
modificano incessantemente
il nostro cervello in risposta
alle esperienze.
30. Howard Hughes Medical Research
Institute
Nel 1983 con Schwartz, Axel formarono il
nucleo della Howard Hughes Medical
Research Institute alla Columbia, che si
interessò delle scienze neuronali molecolari
Il loro obiettivo fu quello di esaminare il
meccanismo molecolare alla base delle
variazioni sinaptiche che intervengono
nell’immagazzinamento della memoria a
lungo termine
Nello stesso anno divenne University
Professor alla Columbia
31. Numerosi riconoscimenti
Dagli anni ‘80 è entrato a far
parte di importanti associazioni
quali la National Academy of
Science e del National Institute
of Nedicine, dell’American
Academy of Art and Sciences
Ha ricevuto diverse lauree ad
honorem, la prima nel 1983 dal
Jewish Theological Seminary a
New York
32. L’inventore delle neuroscienze
Nel 1981, la parola "neuroscienze”, introdotta dal Premio
Nobel Eric Kandel, rappresentava poco più di un neologismo
All’epoca esistevano trattati di neurobiologia, neurofisiologia,
neuroanatomia, neurologia, neuropsicologia e
neurofarmacologia, nei quali lo studio del sistema nervoso era
proposto, facendo riferimento alle metodologie proprie delle
singole discipline.
E’ stato merito di Kandel quello di aver evidenziato
l’importanza dell’approccio multidisciplinare allo studio del
sistema nervoso. La sua proposta ha anticipato e stimolato i
prodigiosi progressi che si sono registrati successivamente
34. La scoperta rivoluzionaria
Kandel ha scoperto che il
nostro apprendimento
avviene non già modificando
i neuroni, bensì rinforzando
le sinapsi - ovvero le
connessioni fra i neuroni -
oppure costruendone di
nuove.
35. Un ritorno all’ippocampo
L’ippocampo è coinvolto
nella memoria esplicita (o
dichiarativa), la memoria
delle persone, obiettivi, o
piaceri, memorie che
richiedono la partecipazione
conscia del ricordo
Nel 1990 ritornò allo studio
dell’ippocampo
36. Cervello e memoria
Quando apprendiamo e
memorizziamo qualcosa, il nostro
cervello in qualche modo cambia
Mandiamo a memoria una nuova
poesia che prima non
conoscevamo, impariamo a
guidare la macchina, cosa che non
sapevamo fare prima, e queste
tracce di memoria devono venire
impresse da qualche parte
all'interno del nostro cervello
37. Il cervello plastico
Il cervello sarebbe un organo
estremamente plastico, definito
dalla trama di connessioni fra i
neuroni e fra le regioni del
cervello
Il cervello è un sistema plastico
in costante riorganizzazione, in
grado di ricevere ed elaborare
stimoli molto diversi fra loro,
provenienti: dallo stesso
cervello, dall’organismo di cui è
parte integrante, dal mondo
esterno
38. Il Premio Nobel
Nel 2000 per queste sue
scoperte ha avuto il premio
Nobel per la fisiologia o la
medicina, con Arvid Carlsson
dell'Università di Goteborg e
con Paul Greengard della
Rockefeller University.
Nobel LectureThe Molecular
Biology of Memory Storage:
A Dialog between Genes and
Synapses
39. Fonti bibliografiche
Kandel, Erich R., In Search of Memory: The Emergence of a New Science of Mind.
W.W. Norton, New York, 2006.
MLA style: "Eric R. Kandel - Photo Gallery". Nobelprize.org. 30 Jun 2010
http://nobelprize.org/nobel_prizes/medicine/laureates/2000/kandel-photo.html
Kandel ER. Autobiography in
http://nobelprize.org/nobel_prizes/medicine/laureates/2000/kandel-autobio.html
Vincenzo Manna Dalle neuroscienze alla neurofilosofia: coscienza, mente o
cervello? www.salus.it/psichiatria/coscienza_mente_cervello.html
Bailey CH, Abel T, Kandel ER. Meccanismi molecolari dei processi di apprendimento
e di memorizzazione. Il cervello di Homo Sapiens in AA.VV. Sistemi intelligenti. Vol.
3, 2009
Neurologo, Psichiatra, Psicoterapeuta,Docente di Neurologia e Neuropsicologia nel Corso di Laurea in Logopedia della Università degli Studi “La Sapienza” Sede di Ariccia - Roma