TRASFORMARE LA CARRIERA IN UN BUSINESS PLAN Fine anno: tempo di bilanci. Cosa abbiamo fatto quest’anno per la nostra crescita professionale? Le nostre azioni ci hanno portato un risultato? Proprio come se la nostra carriera fosse un’impresa possiamo redigerne il business plan
1. TRASFORMARE LA CARRIERA IN UN BUSINESS PLAN
Fine anno: tempo di bilanci.
Cosa abbiamo fatto quest’anno per la nostra crescita professionale? Le nostre azioni ci hanno
portato un risultato?
Siamo ormai tutti abituati a lavorare per obiettivi. Ma quando si tratta della nostra carriera, siamo
in grado di esprimere e formalizzare un piano strategico? Nessun imprenditore si aspetta di avere
successo senza tattica e pianificazione.
Proprio come se la nostra carriera fosse un’impresa possiamo redigerne il business plan.
Un processo semplice in quattro step che ci può aiutare a mettere nero su bianco i nostri propositi
per il futuro.
Descrizione del progetto
Questo sei tu. Oltre a descrivere le esperienze e le competenze acquisite, dobbiamo focalizzarci
sulle hard e soft skill possedute che ci contraddistinguono e che possono diventare valore aggiunto
per l’azienda.
È utile riflettere non solo sullo stato attuale ma anche su eventuali sviluppi futuri (es.
frequentazione di corsi, disponibilità a trasferimenti, ecc.)
2. Attenzione: durante questa fase, la competenza più difficile della quale avvalersi è l’onestà!
Analisi di mercato
Il mondo del lavoro è un vero e proprio mercato che risponde a logiche di domanda e offerta.
Analizzare la situazione ci aiuta a comprendere quanto può valere la nostra professionalità.
Questo ci darà già una prima idea della bontà del nostro curriculum ed, eventualmente, ci fornirà
gli strumenti necessari per modificarlo e migliorarlo.
Iniziamo con il nostro contesto attuale, valutando le opportunità che esistono e quali sono le
competenze da maturare per accedere a più possibilità.
Affacciamoci al mercato esterno per capire se le nostre competenze possono generare
competitività per altre organizzazioni.
Strategia di marketing
Ora che abbiamo compreso il nostro posizionamento sul mercato e identificato i fattori sui quali
puntare, dobbiamo fare un po’ di personal branding.
Insomma dobbiamo comunicare in maniera efficace cosa facciamo, come lo sappiamo fare e
quali benefici portiamo.
Ho trovato un divertentissimo video su youtube che spiega efficacemente il concetto:
www.youtube.com/watch?v=bFiGGWvtsCs
Piano operativo
E qui ci viene in aiuto la teoria del Goal Setting elaborata da Edwin Locke e Gary Latham. Il goal, è
l’obbiettivo che il soggetto vuole consapevolmente conquistare. Il nostro goal potrebbe essere:
diventare, tra dieci anni, responsabile tecnico nel settore dell’automazione. Ma avere un proposito
troppo lontano nel tempo non è stimolante sulle azioni immediate. Diversamente, concentrarsi su
obiettivi a breve e medio termine ci permette di monitorare le nostre azioni e eventualmente
modificarle.
Se tra dieci anni voglio essere un responsabile tecnico, cosa dovrò essere tra 5 anni? Potrei
puntare a essere un team leader.
Se tra 5 anni voglio essere un team leader, cosa dovrò essere tra due anni?
Quali sono le competenze che dovrò sviluppare? Le relazioni che dovrò intessere? Quali sono le
competenze in mio possesso che dovrò maggiormente promuovere?
3. A questo punto non mi resta che augurarvi buona fortuna!
Perchè per quanta motivazione e programmazione ci mettiate non dimenticate che ci sono
variabili che non potete controllare ma che in nessun modo possono sminuire il vostro valore.