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Eugene Viollet-Le-Duc
4. Biografia
Eugène Viollet-le-Duc, nato a Parigi nel
1814 fu architetto e scrittore francese,
specializzato nel restauro di edifici
medievali. Nacque da genitori benestanti.
Contrario ai valori tradizionali, non volle
frequentare l'Ecole des Beaux-Arts e nel
1836 venne in Italia per studiarne le opere
architettoniche. L'incontro con Prosper
Mérimée, ispettore della Commissione per
i monumenti storici, rappresentò una
svolta decisiva per la sua vita.
5. Viollet-le-Duc progettò e sovrintese ai restauri della
città di Carcassonne e della sua cinta muraria, del
castello di Pierrefonds, della chiesa di Vézelay, nonché
delle cattedrali di Lâon e Notre-Dame di Parigi. Nei suoi
numerosi scritti sostenne la teoria secondo la quale lo
stile gotico, da lui proposto come stile nazionale,
sarebbe il risultato dei tentativi di risolvere un problema
di carattere ingegneristico: quello del collegamento degli
archi a sesto acuto con le volte a costoloni.
6. Fra le sue opere si annoverano il Dizionario ragionato
dell'architettura francese dall'XI al XVI secolo e il
Dizionario ragionato dell'arredamento francese
dall'epoca carolingia al Rinascimento.
Morì a Losanna nel 1879.
8. Sainte-Marie-Madeleine (Vézelay)
Il restauro della chiesa della
Madeleine a Vézelay, una delle più
belle chiese romaniche di Francia, è
la prima grande opera di Viollet-le-
Duc, quella che gli assicurò la gloria.
La Madeleine di Vézelay era
praticamente condannata; si trattò
dunque di un vero e proprio
salvataggio, grazie al quale Vézelay
poté sfuggire al destino di Cluny. I
lavori si protrassero dal 1840 al 1859,
data della chiusura ufficiale del
cantiere.
9. L'intero preventivo per il restauro era già
pronto nel maggio 1840, esaurientemente
corredato da acquerelli illustranti le
condizioni "attuali" dell'edificio e l'aspetto
che avrebbe assunto dopo il restauro: lavori
di puntellamento e di ricostruzione per le
parti pericolanti, rifacimento delle sculture
ed eliminazione delle tinteggiature.
Una delle maggiori difficoltà era la
ricostruzione delle sottofondazioni dei
pilastri della navata e delle torri della
facciata Viollet-le-Duc diede prova di
grande padronanza tecnica. Il
puntellamento e la ricostruzione della
quarta, quinta e sesta volta della navata
costituiscono ancor oggi un'opera di
incredibile abilità e delicatezza.
10. Nella facciata occidentale, Viollet-le-Duc riuscì a smontare e
rimontare il finestrone gotico che era inclinato di circa cinquanta
centimetri. Le volte interne delle torri erano crollate. Gli è stato
rimproverato di aver costruito due contrafforti ai lati del finestrone,
che forse non erano indispensabili per rafforzare la costruzione e
che, comunque, coprivano la decorazione gotica ad archi
abbozzata nelle parti laterali. Va rilevato che Viollet-le-Duc non
propose né di completare la.torre nord né di erigere le guglie.
11. Castello di Pierrefonds
Il castello di Pierrefonds è il più celebre, il più importante fra i
restauri di Viollet-le-Duc, quello a cui è legata la sua fama e,
addirittura, la sua leggenda. Il progetto quando venne approvato e
realizzato nel 1861 comincia a diventare molto più ambizioso.
Ormai, l'intenzione è quella di restaurare tutto il castello,
completando le parti completamente in rovina, al fine di ottenere
una residenza abitabile per i sovrani e il loro seguito.
12. La critica moderna approva
generalmente il modo in cui Viollet-
le-Duc ha restaurato il muro di cinta
e le torri e ha saputo ricostruire
fedelmente i due cammini di ronda
sovrapposti che seguono le mura.
Viollet-le-Duc disponeva di alcuni
disegni o stampe ma soprattutto
condusse un accurato studio sul
posto, disegnando le rovine,
rilevando le attaccature e
ricostruendo in modo logico le
disposizioni originarie delle mura
che erano state scapitozzate e
danneggiate con numerose brecce.
13. Quel castello così regolare e sistematico nella sua soluzione
difensiva non poteva che piacere a Viollet-le-Duc e alla sua
intuizione del funzionalismo dell'architettura medievale.
14. Notre Dame
L'intervento su Notre-Dame di Parigi costituisce una delle più grandi
imprese di Viollet-le-Duc. Il restauro della cattedrale della capitale
francese venne considerato un lavoro d'importanza nazionale e, in
quanto tale, fu discusso e seguito con estremo interesse.
15. I lavori di restauro iniziarono nel 1845, con un minuzioso
preventivo di una spesa di 2 milioni di franchi; e terminarono
nel 1864.
16. Viollet-le-Duc si
era opposto all'idea
di completare
l'edificio con le
guglie inizialmente
previste come
elemento terminale
delle due torri della
facciata, ma che
non erano mai state
realizzate.
17. Sanit Denis
Viollet-le-Duc accettò l'incarico
di restauro il 27 novembre
1847. L'architetto presentò nel
1860 un preventivo completo
che venne accettato, ad
eccezione della facciata che
egli intendeva rimodellare.
18. Egli proponeva di ripristinare la
guglia sulla torre nord, rimossa nel
1846, ma soprattutto di costruirne
una identica sulla torre sud;
inoltre, egli cambiava l'elevazione
delle due torri praticando nuove
aperture e ripristinava le sculture
sui piedritti dei portali.
Il progetto fu respinto e la facciata
rimase nelle condizioni in cui era
nel 1847, priva della guglia nord.
19. L'intervento del
restauratore era
troppo impegnativo
per poter essere
accettato. Si preferì
dunque conservare
Saint-Denis sfigurata
dall'inettitudine degli
architetti che lo
avevano preceduto.
20. Saint Nazaire
Fu con il restauro della chiesa di Saint-Nazaire, affidatogli nel
1844, che Viollet-le-Duc debuttò a Carcassonne, ove avrebbe poi
svolto un ruolo importante. La chiesa comporta una navata
centrale e un coro gotico verrà terminato soltanto successivamente
nel XIV secolo. Come già a Vézelay, Viollet-le-Duc si trovò
dunque di fronte a una chiesa in cui si contrapponevano due
epoche.
21. Il coro gotico era in condizioni di grande degradazione; nel suo
restauro, Viollet-le-Duc provvederà essenzialmente a consolidarlo,
nonchè a rimuovere e riparare i rosoni del transetto. Per quanto
riguarda la facciata occidentale, in compenso, egli dimostrò
un'eccessiva fantasia ristrutturandola immaginando che in realtà da
quel lato la chiesa fosse fortificata.In realtà Viollet-le-Duc applica
qui una sorta di contaminazione, adattando l'esterno della chiesa
all'architettura circostante.
22. Carcassone
Prima di affrontare tale impresa di restauro, Viollet-le-Duc si era
dedicato a un approfondito studio archeologico e storico, le cui
conclusioni vennero in seguito modificate ma non in modo
radicale. Cosciente del fatto che la città era stata costruita in epoche
diverse, egli cercò di conservare il carattere specifico di ognuna di
esse.
23. Una delle ricostruzioni più pittoresche è quella del "castello".
Viollet-le-Duc ne coronò le torri di caditoie in legno e ripristinò le
balconate interne di legno quali dovevano apparire nel XII secolo.
24. Una delle opzioni fondamentali
dell'architetto nelsuo restauro fu
la scelta dell'ardesia per le
coperture. In realtà se l'uso delle
tegole laterizie era stato
generale fino al XII secolo, nel
XIII secolo si cominciò a
utilizzare l'ardesia che
consentiva la realizzazione di
tetti più complessi, in
particolare per le vedette.
25. Per questa ragione, dopo aver
considerato la possibilità di
una copertura di tegole per la
porta Narbonnaise, egli optò
poi per l'ardesia. E poiché
l'inclinazione di un tetto in
ardesia è più accentuata di
quella di un tetto di tegole, la
città restaurata da Viollet-le-
Duc presenta nel suo insieme
un verticalismo che la rende
simile ai centri storici delle
città a nord della Loira.
26. Fonti
“Viollet-Le-Duc e il restauro degli edifici in Francia”
Biografia ricavata da www.Arte.it
Immagini tratte dal libro sopracitato
Immagini della Cittadella di Carcassone: WEB