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UDITOUDITO
Il sistema uditivo ci
permette di percepire le
onde sonore e di
trasmetterle al nostro
sistema nervoso sotto
forma di impulsi
neuronali.
La ricezione dei suoni e
la loro trasduzione sono
rispettivamente affidati
al sistema uditivo
periferico e a quello
centrale
Il sistema uditivo
Sistema uditivo periferico
Il sistema uditivo
periferico inizia con
l'orecchio ed è deputato
alla ricezione e alla prima
fase della trasduzione del
suono
Orecchio esterno
L'orecchio esterno è
composto dal padiglione
auricolare, è costituito da
cartilagine e la sua
funzione è quella di
raccogliere i suoni per
convogliarli nel condotto
uditivo.
Il condotto uditivo è
ricoperto da cerume ed
infondo ad esso è
posizionata la membrana
timpanica, che delimita
l'orecchio esterno da
quello medio
Orecchio medio
L'orecchio medio amplifica il
suono di circa venti volte e lo
convoglia all'orecchio interno.
Le onde sonore vanno a
colpire la membrana timpanica
e la mettono in vibrazione.
Questa informazione sotto
forma di onda viaggia
attraverso la cavità
dell'orecchio medio piena
d'aria attraverso una serie di
ossa: martello, incudine e
staffa. Questi ossicini agiscono
come una leva, convertendo le
vibrazioni sonore del timpano
in vibrazioni sonore ad alta
pressione.
Riflesso stapediale
Il riflesso stapediale è la contrazione bilaterale involontaria del muscolo
stapedio dovuta ad eccessiva stimolazione dell'orecchio interno.
Svolge principalmente tre funzioni:
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● Estensione campo dinamico uditivo
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dal settimo nervo cranico e si inserisce al collo della staffa e
contraendosi trae quest'ultima fuori dalla finestra ovale, riducendo la
pressione sui liquidi labirintici
Orecchio interno
L'orecchio interno è costituito dal
labirinto osseo e membranoso che
contengono del liquido (endolinfa). La
coclea si compone di tre sezioni piene di
liquido e divise da membrane, essa
supporta un onda di fluido dovuta alla
pressione scaricata attraverso la
membrana basilare. La coclea contiene
anche l'organo dei corti, una struttura
caratterizzata da numerose cellule
ciliate, deputata a trasformare le onde
meccaniche in segnali elettrici neuronali.
Altre due importanti divisioni di questo
organo uditivo sono la scala timpanica e
quella vestibolare, posizionate nel
labirinto osseo, riepito a sua volta da un
fluido chiamato perilinfa. Per tutta la
lunghezza della coclea vengono
percepite frequenze specifiche.
Organo del Corti
L' organo del Corti ospita all'
incirca 16.000 cellule ciliate
per lato divise in esterne ed
interne. Le cellule variano
nella loro ricettività ai suoni in
base alla loro intensità. Le
cellule ciliate vengono
stimolate mediante i liquidi
coclearied hanno il compito di
effettuare la trasduzione
meccano-elettrica che tramite
le sottile fibre del nervo
acustico arrivano al cervello,
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sensazione uditiva.
Cellule ciliate
Le cellule ciliate sono
colonnari a base ovalare.
All'altra estremità presentano
un fascio di 100-200 ciglia
specializzate. Le cellule ciliate
interne sono una struttura
motoria dei meccanorecettori
dell'udito: trasducono la
vibrazione del suono in attività
elettrica nelle fibre nervose,
che vengo trasmesse fino al
cervello. All'estremità apicale
sono presenti dei canali ionici
per il potassio.
Neuroni
I neuroni afferenti innervano le
cellule ciliate interne cocleari
tramite alcune sinapsi in cui
tramite il neuro trasmettitore
glutammato comunica i segnali
inviati dalle cellule ciliate ai
dendriti dei neuroni uditivi
primari. Questi dendriti neuronali
appartengono ai neuroni del
nervo uditivo, il quale a sua volta
si unisce al nervo vestibolare a
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Dopo che l'informazione è stata rielaborata passa attraverso varie
"stazioni intermedie", che formano il sistema uditivo centrale, tra
queste:
● I nuclei cocleari
● Il corpo trapezoidale
● Il complesso olivare superiore
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● Il nucleo genicolato mediale
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NUCLEI COCLEARI
I nuclei cocleari sono la prima stazione
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uno dei processi più importanti, il
processo binaurale che permette la
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uditivo
LEMNISCO LATERALE
Il lemnisco laterale è un tratto di assoni
che si trovano nel tronco encefalico.
Questa stazione nervosa trasporta le
informazioni sonore dal nucleo cocleare
in direzione di diversi nuclei del tronco
cerebrale e infine al collicolo inferiore
controlaterale del mesencefalo.
IL COMPLESSO OLIVARE SUPERIORE
si trova nel ponte e riceve le proiezioni sia
dal nucleo cocleare ventrale che dal nucleo
cocleare dorsale. All'interno del complesso
olivare superiore si trova l'oliva superiore
laterale e mediale. La prima è importante
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CORPO TRAPEZOIDALE
Il corpo è un fascio di fibre che
si incrociano formando una X
nel ponte e che portano le
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calcoli binaurali nel tronco
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IL NUCLEO GENICOLATO MEDIALE
è parte del sistema di relè talamico. Da qui
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superiore in corrispondenza dell'area
acustica primaria.
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si trova posizionato sotto i centri di
elaborazione visiva, il collicolo
inferiore è quasi un relè obbligato
nel sistema uditivo. Esso agisce per
integrare le informazioni prima di
inviarle al talamo e alla corteccia.
Corteccia uditiva primaria
La corteccia uditiva primaria è la prima regione della
corteccia cerebrale che riceve le informazioni di tipo
uditivo. La percezione del suono è associata alla
circonvoluzione temporale superiore posteriore di
sinistra. Questa contiene diverse importanti strutture
del cervello comprese le aree di Brodmann 41 e 42,
le quali segnano la localizzazione della corteccia
uditiva primaria, la regione corticale responsabile
delle sensazioni caratteristiche è fondamentale nel
suono. La corteccia uditiva primaria è suddivisa in
sotto-regioni funzionalmente differenziabili. I neuroni
possono essere considerati come strutture che
coprono un ampia gamma di frequenze uditive e
possono avere risposte selettive a componenti
armonici. I neuroni che integrano le informazioni
provenienti dai due orecchi hanno campi recettivi
che coprono una particolare regione dello spazio
uditivo. La corteccia uditiva primaria è circondata
dalla corteccia uditiva secondaria e strettamente
interconnessa con essa. Queste aree secondarie si
interconnettono con ulteriori aree di processazione
localizzate nella circonvoluzione temporale
superiore, nella banca dorsale del dorso temporale
superiore, e nel lobo frontale.
Patologie
• Acufene
• Iperacusia
• Ipoacusia
• Presbiacusia
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Le patologie più frequenti che possono colpire il sistema uditivo:
Onde sonore
Un’onda sonora è un’oscillazione compiuta dalle
particelle in un mezzo attorno alla loro posizione di
riposo . Quest’ oscillazione è causata dalla
vibrazione di un corpo, detto sorgente del suono.
Di un un’onda sonora si misurano
• il periodo, ossia il tempo impiegato per tornare
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• L’ampiezza, la distanza massima percorsa dalla
posizione di riposo
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base all’andamento grafico
• Onde sinusoidali, completamente regolari
• Onde periodiche non sinusoidali, presentano
irregolarità nelle curve
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Come percepiamo la musica
La musica ha accompagnato il genere umano da sempre , tuttavia ancora non sappiamo perché
la musica ci piaccia tanto e soprattutto gli studiosi non sono ancora riusciti ad isolare un’area
del cervello strettamente collegata alla musica. Tuttavia sono riusciti a collegare certe aree del
cervello a diversi modi di approcciare la musica
La musica come stimolo necessario
Sebbene non siano riusciti ad identificare una singola regione
del cervello collegata alla musica gli studiosi dell’istituto
McGill sono riusciti a dimostrare come l’ascolto di musica
stimoli nel cervello le stesse zone connesse col il piacere, il
cibo ed il sesso.
Da ciò hanno ipotizzato che come il piacere del sesso e del cibo
sono stimoli essenziali per la sopravvivenza così potrebbe
essere anche per la musica. Un esempio lampante può
consistere ad esempio nel maggiore spirito di gruppo che
caratterizza i paesi di religione protestante, infatti durante le
funzioni la musica rivestiva un ruolo di prima importanza, e
tutti i fedeli intonavano suoni assieme, tutto questo per
accrescere uno spirito comunitario, a differenza di quanto
avveniva nella chiesa cattolica in cui il fedele assisteva
passivamente alle rare messe cantate che avevano luogo.
Un ulteriore dilemma riguarda la gamma di diverse
emozioni che la musica suscita nell'uomo, come ad
esempio l’ associazione della gioia al tono maggiore e
della tristezza al tono minore. Per quale ragione quelle
che sarebbero semplici vibrazioni riscontrano quasi
un'unanime reazione delle emozioni umane?
Alcuni studi ritengono che la musica non venga subito
trasformata dal nostro cervello in emozione, ma passi
prima dal riconoscimento dell'uomo di un qualcosa
nella musica che è poi associato ad una determinata
emozione. Ad esempio il tono minore si dovrebbe
prima identificare con un ''basta'' che viene poi
associato ad una condizione di turbamento quindi
associato alla tristezza. Un semplice cambiamento
della percezione può essere determinato dal colore
con quale si fa suonare una determinata armonia, un
tono minore suonato forte suscita una sensazione di
rabbia o violenza: Bisogna dunque immaginarselo con
un ''BASTAA!''.
Tuttavia in questo campo vi sono ancora teorie
contrastanti e il dibattito riguardante musica ed
emozioni resta largamente aperto e ancora poco
esplorato.
Musica ed emozioni
Come l’udito influenza l’evoluzione
fonologica
Le cause dell’evoluzione possono essere ristrette a tre
categorie
• Una maggiore semplicità di pronuncia, che è frutto
dell’erosione fonologica che avviene nel cosiddetto
«casual speech»
• Innovazione, ossia l’origine del mutamento è
sconosciuta, a volte semplicemente si vuole che
due parole suonino più diverse
• Interferenza acustica, ossia sentire «fischi per
fiaschi», ciò avviene quando i parlanti «sbagliano»
sempre più spesso confondendo una parola per
un’altra , fino a che ciò non diventa la norma
Come l’interferenza acustica influenza le
lingue
Alcuni esempi pratici :
Quante volte ci è capitato di confondere un nome preceduto da un
articolo determinativo per un’altra parola cominciante per elle ?
Per esempio l’acca v.s. lacca
Il fenomeno è così comune che in certi casi ha
addirittura influenzato la forma di alcune parole
Per esempio:
Latino v.s. Italiano
lusciniolus usignolo
durante l’evoluzione della lingua italiana la prima
elle della parola è stata confusa con l’articolo e
sentita come parte a sé
Altri esempi di interferenza acustica
Altri comuni fenomeni dovuti all’ interferenza acustica sono
• La geminazione, quando due consonanti diverse si assimilano e formano una
consonante geminata (o doppia)
per esempio: lat. Octo, somnus e relaxare > itaiano otto sonno rilassare
• La nasalizzazione, quando una consonante nasale (n,m) viene assorbita dalla
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• Allungamento di compenso , ossia quando una consonante cade e dunque lo spazio
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per esempio: bar Rp (non-rotico)/ba:/ vs. general american (rotico) /bar/
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Consonanti: esse oltre che per punto di articolazione, si distinguono anche per modo di articolazione.
Si passa dalla minima sonorità (occlusive) fino alla massima sonorità (approssimanti e semivocali, che
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Vocali
Le vocali si dividono
orizzontalmente (in frontali,
centrali ed anteriori) e
verticalmente in chiuse,
medie e aperte). Questi
parametri ci indicano quanto
grande sia il cavo orale
durante la fonazione.
Dunque una vocale frontale
chiusa avrà il minimo spazio
e una vocale anteriore
aperta ne ha il massimo.
Inoltre il cavo orale può
essere allungato ancor di più
arrotondando le labbra (una
caratteristica nota come
«arrotondamento»)
Interazione fra cause diverse
Alla luce di questi principi si possono ordinare i foni secondo questa gerarchia di sonorità
Dunque coscienti di ciò si può capire come certi mutamenti fonetici siano una convergenza di
semplicità di pronuncia ed interferenza acustica
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Lenizione
quando un suono scende di un gradino nella gerarchia, i tipi più frequenti sono:
• Da occlusiva a fricativa
ciò è per esempio avvenuto nel passaggio da latino ad italiano
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• Da fricativa sonora ad approssimante
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Udito

  • 2. Il sistema uditivo ci permette di percepire le onde sonore e di trasmetterle al nostro sistema nervoso sotto forma di impulsi neuronali. La ricezione dei suoni e la loro trasduzione sono rispettivamente affidati al sistema uditivo periferico e a quello centrale Il sistema uditivo
  • 3. Sistema uditivo periferico Il sistema uditivo periferico inizia con l'orecchio ed è deputato alla ricezione e alla prima fase della trasduzione del suono
  • 4. Orecchio esterno L'orecchio esterno è composto dal padiglione auricolare, è costituito da cartilagine e la sua funzione è quella di raccogliere i suoni per convogliarli nel condotto uditivo. Il condotto uditivo è ricoperto da cerume ed infondo ad esso è posizionata la membrana timpanica, che delimita l'orecchio esterno da quello medio
  • 5. Orecchio medio L'orecchio medio amplifica il suono di circa venti volte e lo convoglia all'orecchio interno. Le onde sonore vanno a colpire la membrana timpanica e la mettono in vibrazione. Questa informazione sotto forma di onda viaggia attraverso la cavità dell'orecchio medio piena d'aria attraverso una serie di ossa: martello, incudine e staffa. Questi ossicini agiscono come una leva, convertendo le vibrazioni sonore del timpano in vibrazioni sonore ad alta pressione.
  • 6. Riflesso stapediale Il riflesso stapediale è la contrazione bilaterale involontaria del muscolo stapedio dovuta ad eccessiva stimolazione dell'orecchio interno. Svolge principalmente tre funzioni: ● Protettiva ● Estensione campo dinamico uditivo ● Miglioramento discriminazione rumore ● Il muscolo stapedio è il più piccolo del corpo umano ed è innervato dal settimo nervo cranico e si inserisce al collo della staffa e contraendosi trae quest'ultima fuori dalla finestra ovale, riducendo la pressione sui liquidi labirintici
  • 7. Orecchio interno L'orecchio interno è costituito dal labirinto osseo e membranoso che contengono del liquido (endolinfa). La coclea si compone di tre sezioni piene di liquido e divise da membrane, essa supporta un onda di fluido dovuta alla pressione scaricata attraverso la membrana basilare. La coclea contiene anche l'organo dei corti, una struttura caratterizzata da numerose cellule ciliate, deputata a trasformare le onde meccaniche in segnali elettrici neuronali. Altre due importanti divisioni di questo organo uditivo sono la scala timpanica e quella vestibolare, posizionate nel labirinto osseo, riepito a sua volta da un fluido chiamato perilinfa. Per tutta la lunghezza della coclea vengono percepite frequenze specifiche.
  • 8. Organo del Corti L' organo del Corti ospita all' incirca 16.000 cellule ciliate per lato divise in esterne ed interne. Le cellule variano nella loro ricettività ai suoni in base alla loro intensità. Le cellule ciliate vengono stimolate mediante i liquidi coclearied hanno il compito di effettuare la trasduzione meccano-elettrica che tramite le sottile fibre del nervo acustico arrivano al cervello, dove determinano la sensazione uditiva.
  • 9. Cellule ciliate Le cellule ciliate sono colonnari a base ovalare. All'altra estremità presentano un fascio di 100-200 ciglia specializzate. Le cellule ciliate interne sono una struttura motoria dei meccanorecettori dell'udito: trasducono la vibrazione del suono in attività elettrica nelle fibre nervose, che vengo trasmesse fino al cervello. All'estremità apicale sono presenti dei canali ionici per il potassio.
  • 10. Neuroni I neuroni afferenti innervano le cellule ciliate interne cocleari tramite alcune sinapsi in cui tramite il neuro trasmettitore glutammato comunica i segnali inviati dalle cellule ciliate ai dendriti dei neuroni uditivi primari. Questi dendriti neuronali appartengono ai neuroni del nervo uditivo, il quale a sua volta si unisce al nervo vestibolare a formare il nervo vestibolo- cocleare.
  • 11. Sistema uditivo centrale Dopo che l'informazione è stata rielaborata passa attraverso varie "stazioni intermedie", che formano il sistema uditivo centrale, tra queste: ● I nuclei cocleari ● Il corpo trapezoidale ● Il complesso olivare superiore ● Il lemnisco laterale ● Il collicolo inferiore ● Il nucleo genicolato mediale ● Corteccia uditiva primaria
  • 12. NUCLEI COCLEARI I nuclei cocleari sono la prima stazione che il,segnale incontra, qui avviene uno dei processi più importanti, il processo binaurale che permette la fusione di due impulsi diversi in uno solo. Il nucleo cocleare è diviso in ventrale e dorsale Le stazioni del sistema uditivo LEMNISCO LATERALE Il lemnisco laterale è un tratto di assoni che si trovano nel tronco encefalico. Questa stazione nervosa trasporta le informazioni sonore dal nucleo cocleare in direzione di diversi nuclei del tronco cerebrale e infine al collicolo inferiore controlaterale del mesencefalo. IL COMPLESSO OLIVARE SUPERIORE si trova nel ponte e riceve le proiezioni sia dal nucleo cocleare ventrale che dal nucleo cocleare dorsale. All'interno del complesso olivare superiore si trova l'oliva superiore laterale e mediale. La prima è importante nel rilevare le differenze nel livello, mentre la seconda nel distinguere quelle temporali CORPO TRAPEZOIDALE Il corpo è un fascio di fibre che si incrociano formando una X nel ponte e che portano le informazioni utilizzate per i calcoli binaurali nel tronco encefalico IL NUCLEO GENICOLATO MEDIALE è parte del sistema di relè talamico. Da qui originano le radiazioni acustiche che vanno a terminare nella circonvoluzione temporale superiore in corrispondenza dell'area acustica primaria. IL COLLICOLO INFERIORE si trova posizionato sotto i centri di elaborazione visiva, il collicolo inferiore è quasi un relè obbligato nel sistema uditivo. Esso agisce per integrare le informazioni prima di inviarle al talamo e alla corteccia.
  • 13. Corteccia uditiva primaria La corteccia uditiva primaria è la prima regione della corteccia cerebrale che riceve le informazioni di tipo uditivo. La percezione del suono è associata alla circonvoluzione temporale superiore posteriore di sinistra. Questa contiene diverse importanti strutture del cervello comprese le aree di Brodmann 41 e 42, le quali segnano la localizzazione della corteccia uditiva primaria, la regione corticale responsabile delle sensazioni caratteristiche è fondamentale nel suono. La corteccia uditiva primaria è suddivisa in sotto-regioni funzionalmente differenziabili. I neuroni possono essere considerati come strutture che coprono un ampia gamma di frequenze uditive e possono avere risposte selettive a componenti armonici. I neuroni che integrano le informazioni provenienti dai due orecchi hanno campi recettivi che coprono una particolare regione dello spazio uditivo. La corteccia uditiva primaria è circondata dalla corteccia uditiva secondaria e strettamente interconnessa con essa. Queste aree secondarie si interconnettono con ulteriori aree di processazione localizzate nella circonvoluzione temporale superiore, nella banca dorsale del dorso temporale superiore, e nel lobo frontale.
  • 14. Patologie • Acufene • Iperacusia • Ipoacusia • Presbiacusia • Sordità Le patologie più frequenti che possono colpire il sistema uditivo:
  • 15. Onde sonore Un’onda sonora è un’oscillazione compiuta dalle particelle in un mezzo attorno alla loro posizione di riposo . Quest’ oscillazione è causata dalla vibrazione di un corpo, detto sorgente del suono. Di un un’onda sonora si misurano • il periodo, ossia il tempo impiegato per tornare nella posizione di riposo • L’ampiezza, la distanza massima percorsa dalla posizione di riposo Le onde sonore si possono dividere in tre tipi in base all’andamento grafico • Onde sinusoidali, completamente regolari • Onde periodiche non sinusoidali, presentano irregolarità nelle curve • Onde aperiodiche, caotiche e zigzaganti
  • 16. Come percepiamo la musica La musica ha accompagnato il genere umano da sempre , tuttavia ancora non sappiamo perché la musica ci piaccia tanto e soprattutto gli studiosi non sono ancora riusciti ad isolare un’area del cervello strettamente collegata alla musica. Tuttavia sono riusciti a collegare certe aree del cervello a diversi modi di approcciare la musica
  • 17. La musica come stimolo necessario Sebbene non siano riusciti ad identificare una singola regione del cervello collegata alla musica gli studiosi dell’istituto McGill sono riusciti a dimostrare come l’ascolto di musica stimoli nel cervello le stesse zone connesse col il piacere, il cibo ed il sesso. Da ciò hanno ipotizzato che come il piacere del sesso e del cibo sono stimoli essenziali per la sopravvivenza così potrebbe essere anche per la musica. Un esempio lampante può consistere ad esempio nel maggiore spirito di gruppo che caratterizza i paesi di religione protestante, infatti durante le funzioni la musica rivestiva un ruolo di prima importanza, e tutti i fedeli intonavano suoni assieme, tutto questo per accrescere uno spirito comunitario, a differenza di quanto avveniva nella chiesa cattolica in cui il fedele assisteva passivamente alle rare messe cantate che avevano luogo.
  • 18. Un ulteriore dilemma riguarda la gamma di diverse emozioni che la musica suscita nell'uomo, come ad esempio l’ associazione della gioia al tono maggiore e della tristezza al tono minore. Per quale ragione quelle che sarebbero semplici vibrazioni riscontrano quasi un'unanime reazione delle emozioni umane? Alcuni studi ritengono che la musica non venga subito trasformata dal nostro cervello in emozione, ma passi prima dal riconoscimento dell'uomo di un qualcosa nella musica che è poi associato ad una determinata emozione. Ad esempio il tono minore si dovrebbe prima identificare con un ''basta'' che viene poi associato ad una condizione di turbamento quindi associato alla tristezza. Un semplice cambiamento della percezione può essere determinato dal colore con quale si fa suonare una determinata armonia, un tono minore suonato forte suscita una sensazione di rabbia o violenza: Bisogna dunque immaginarselo con un ''BASTAA!''. Tuttavia in questo campo vi sono ancora teorie contrastanti e il dibattito riguardante musica ed emozioni resta largamente aperto e ancora poco esplorato. Musica ed emozioni
  • 19. Come l’udito influenza l’evoluzione fonologica Le cause dell’evoluzione possono essere ristrette a tre categorie • Una maggiore semplicità di pronuncia, che è frutto dell’erosione fonologica che avviene nel cosiddetto «casual speech» • Innovazione, ossia l’origine del mutamento è sconosciuta, a volte semplicemente si vuole che due parole suonino più diverse • Interferenza acustica, ossia sentire «fischi per fiaschi», ciò avviene quando i parlanti «sbagliano» sempre più spesso confondendo una parola per un’altra , fino a che ciò non diventa la norma
  • 20. Come l’interferenza acustica influenza le lingue Alcuni esempi pratici : Quante volte ci è capitato di confondere un nome preceduto da un articolo determinativo per un’altra parola cominciante per elle ? Per esempio l’acca v.s. lacca Il fenomeno è così comune che in certi casi ha addirittura influenzato la forma di alcune parole Per esempio: Latino v.s. Italiano lusciniolus usignolo durante l’evoluzione della lingua italiana la prima elle della parola è stata confusa con l’articolo e sentita come parte a sé
  • 21. Altri esempi di interferenza acustica Altri comuni fenomeni dovuti all’ interferenza acustica sono • La geminazione, quando due consonanti diverse si assimilano e formano una consonante geminata (o doppia) per esempio: lat. Octo, somnus e relaxare > itaiano otto sonno rilassare • La nasalizzazione, quando una consonante nasale (n,m) viene assorbita dalla precedente vocale. Questo è tipico del francese: lat. Bonus, annus > franc. bon, an ( /bô, â / • Allungamento di compenso , ossia quando una consonante cade e dunque lo spazio lasciato libero viene occupato dall’ allungamento della vocale precedente, ciò è tipico del greco ma anche dei dialetti inglesi non rotici per esempio: bar Rp (non-rotico)/ba:/ vs. general american (rotico) /bar/
  • 22. La gerarchia di sonorità I foni, ossia qualsiasi suono prodotto da un essere umano, possono essere suddivisi in base alla loro sonorità, ossia in base a quanto sono «rumorosi» . Dunque maggiore è la quantità di aria spostata maggiore sarà la sonorità del fono Consonanti: esse oltre che per punto di articolazione, si distinguono anche per modo di articolazione. Si passa dalla minima sonorità (occlusive) fino alla massima sonorità (approssimanti e semivocali, che sono al limite) Si noti come minore diventi la costrizione maggiore sia la possibilità che il fono sia sonoro
  • 23. Vocali Le vocali si dividono orizzontalmente (in frontali, centrali ed anteriori) e verticalmente in chiuse, medie e aperte). Questi parametri ci indicano quanto grande sia il cavo orale durante la fonazione. Dunque una vocale frontale chiusa avrà il minimo spazio e una vocale anteriore aperta ne ha il massimo. Inoltre il cavo orale può essere allungato ancor di più arrotondando le labbra (una caratteristica nota come «arrotondamento»)
  • 24. Interazione fra cause diverse Alla luce di questi principi si possono ordinare i foni secondo questa gerarchia di sonorità Dunque coscienti di ciò si può capire come certi mutamenti fonetici siano una convergenza di semplicità di pronuncia ed interferenza acustica • La sonorizzazione , ossia quando un suono sordo posto fra due sonori diventa sonoro a sua volta, ciò sarà sia più semplice da dire che sentire poiché richiede meno sforzo Per esempio: latino acutiare italiano aguzzare, quindi k (un suono sordo) è diventato g (un suono sonoro) in mezzo a due vocali
  • 25. Lenizione quando un suono scende di un gradino nella gerarchia, i tipi più frequenti sono: • Da occlusiva a fricativa ciò è per esempio avvenuto nel passaggio da latino ad italiano es. lat. laborabat > it. Lavorava, b (un’occlusiva è diventata v (una fricativa) • Da fricativa sonora ad approssimante per esempio Ant. Lat. flosem > lat. clas. florem , la s sonora (/z/) è diventata r un’approssimante • Da approssimante a semivocale per esempio lat. plattum > it. piatto, l è diventata /j/