discorso generale sulla fisica e le discipline.pptx
La natura dà spettacolo.
1. La natura dà spettacolo
Diorami
liberamente
tratti
dall’ambiente
2. Nella prima parte vi mostriamo i cartelloni sugli
ambienti della terra.
Li abbiamo realizzati in classe, lavorando in gruppo,
nelle ore di scienze delle proff. Moriggi e Pariani.
Abbiamo progettato l’impostazione, poi scelto gli
elementi da mettere in evidenza, la tecnica da
utilizzare, le didascalie da inserire.
Abbiamo portato noi da casa il materiale utile.
16. Nella seconda parte vi facciamo vedere un lavoro fatto in laboratorio con
la prof. Macchi. Qui abbiamo messo alla prova la nostra manualità.
Abbiamo provato a ricostruire i diorami di tre ambienti utilizzando quasi
esclusivamente materiali di recupero portati dalla prof.
Abbiamo realizzato, quando era possibile, elementi tridimensionali come
si fa nel modellismo; diversamente, ci siamo serviti di immagini o
sagome ritagliate.
I fondali, molto belli, sono stati realizzati da alcune ragazze della classe
terza B, seguite dalla prof. Azzarello.
18. Iniziamo raccogliendo il materiale: rami, radici, bambù, samare, segatura, filtri già usati
di tè e tisane, rafia naturale, sassi leggeri di pomice, un levaragnatele di plastica verde.
19. Ripuliamo le cime di bambù dalle foglie e le
utilizziamo per il canneto.
Diventano CANNUCCE PALUSTRI incollando
una samara di acero privata del seme.
20. Con l’aggiunta della spiga in
Das colorata di marrone
otteniamo invece delle TIFE.
21. Prepariamo una
base di polistirene
estruso e, con una
biglia in metallo,
premiamo forte per
abbassare il livello
della zona dello
stagno .
Modelliamo anche un rialzo del terreno.
22. Coloriamo la segatura di verde e selezioniamo tè, camomille, tisane in base ai colori.
23. Per realizzare gli ALBERI abbiamo utilizzato radici molto ramificate.
Abbiamo ingrossato la base per rendere realistico il tronco e inserito una punta per
fissarla alla base del plastico.
24. Questo è l’unico materiale da
modellismo utilizzato: la rete
sintetica, che si aggroviglia ai
rami o alle radici per fare le
chiome degli alberi piccoli.
25. Prepariamo anche delle ERBE BASSE con:
• un filo di carta ritorta che si può aprire;
• della rafia verde;
• i ciuffi accorciati di un levaragnatele.
26. Per l’ALBERO GRANDE serve un ramo su cui si
incollano pazientemente i ciuffetti di teloxis,
un vegetale del nord Europa.
La chioma così ottenuta viene spruzzata di
colla e cosparsa con la segatura verde.
28. Finalmente si comincia a montare il diorama
partendo dal canneto:
• piantiamo le cannucce e le tife;
• creiamo un fondo adeguato con l’erba mate
sudamericana pressata su colla vinilica.
29. Vicino allo stagno piantiamo
anche le erbe ottenute dal
levaragnatele e dal filo verde.
Sul resto del prato, ben coperto di
colla, si spandono tè, tisane e
segatura di vari colori.
30. Adesso si possono collocare gli
alberi e scavare lo spazio in cui
affondare il tronco di un albero
caduto.
46. Ritagliamo gli animali da inserire.
Sono l’ORSO, una femmina di TRICHECO con il suo piccolo, un cucciolo di FOCA, la
piccolissima VOLPE artica e tre uccelli: il GUFO polare, la PERNICE e la STERNA.
47. Incolliamo sul retro delle foto gli
stuzzicadenti per tenerle in verticale.
Copriamo con una sagoma di crepla
bianco per nascondere il supporto.
48. Ritagliamo anche delle sagome in cartoncino
che riproducono tutte le basi degli animali:
serviranno per segnare nel finto ghiaccio le
posizioni esatte prima che si indurisca.
50. Coloriamo la base del diorama con
acrilico bianco e pochissimo azzurro.
Quando il colore è asciutto
prepariamo il ghiaccio.
51. Il ghiaccio è un insieme di bicarbonato, vinavil ,
poca acqua e un accenno di azzurro per rendere
freddo il colore.
Si stende e si liscia con una spatola piccola.
Abbiamo steso uno strato molto sottile perché
appesantisce la base: per coprirla sono serviti
circa 200 gr. di bicarbonato.
52. Mentre il nostro ghiaccio è ancora molle abbiamo posizionato le sagome di
cartone.
Queste poi sono state buttate perché si sono presto imbevute d’acqua, ma
hanno lasciato libere le zone in cui saranno collocati gli animali.
Il ghiaccio infatti, una volta seccato, non permetterebbe più di infilare gli
stuzzicadenti.
53. A distanza di due giorni la
base è pronta e finalmente
possiamo completare il
lavoro.
57. Questo sarà un paesaggio a
rilievo.
La mancanza di tempo e la
complessità del lavoro non ci
permettono infatti di
realizzare un modellino
tridimensionale come
abbiamo fatto con
l’ambiente della palude.
La nostra base di
conseguenza sarà stretta.
Da un foglio di crepla ricaviamo la
sagoma dell’albero grande.
58. Le nostre compagne di terza intanto sono già al lavoro per prepararci il fondale.
59. Ritagliamo l’immagine di un
albero con il GIAGUARO e
completiamo la zona mancante
con corteccia vera, quella
sottile che si stacca dal tronco
del caprifoglio.
60. Per popolare la foresta ritagliamo immagini
di animali e di piante.
64. Incolliamo i primi animali, un BRADIPO e un serpente BOA. Posizioniamo anche dei
rametti intrecciati di caprifoglio, una pianta a portamento lianoso che cresce da noi.
65. Copriamo la base con vinavil e vegetali
scuri ricavati dalle tisane.
66. Sul tronco, sfumato con un po’ di
tempera, incolliamo il muschio, le
epifite ritagliate e anche quella vera,
che è sproporzionata ma crea un
bell’effetto.
67. Con un doppio strato di carta creiamo delle
foglie con inserito un filo di ferro sottile.
Forbici tagliaprezzemolo ci permettono di
trasformarle in felci in un attimo.
Con la carta crespa invece
modelliamo un altro tipo di foglie.
68.
69. Sui rami della nostra
foresta abbiamo
messo un TUCANO,
un pappagallo ARA,
due CEBI, che sono
scimmie a coda
lunga.
A terra invece c’è un TAPIRO.
70.
71. Scuola secondaria di primo grado
SAN MACARIO
Classi 1ª A - 1ª B
Classe 3ª B:
Anno sc. 2015/16
Canziani Elisa
Layouss Jane
Garavaglia Gaia
Guiotto Laura