L'INNOVAZIONE TECNOLOGICA NELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE
Cinque anni per digitalizzare l'Italia
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PRIMO PIANO
GIORNALE DEI COMUNI MAGAZINE n. 4 | 2016
C
inque anni per digitalizzare e modernizza-
re l’Italia. È questo l’obiettivo fissato dal-
l’Agenda Digitale Europea, una delle sette
iniziative strategiche fissate dall’Unione
Europea da realizzare entro il 2020 che mira a stabi-
lire il ruolo chiave dell’uso delle TIC (Tecnologie
dell’Informazione della Comunicazione) attraverso
la diffusione della banda ultra larga, per promuove-
re l’innovazione, l’inclusione sociale, la crescita eco-
nomica e la competitività. L’Italia, per recuperare
l’importante ritardo strutturale accumulato nel tem-
po, con la costituzione dell’AgID (Agenzia per l’Italia
Digitale) che fa riferimento direttamente alla Presi-
denza del Consiglio dei Ministri, si è fissata degli
obiettivi di crescita, coerenti con l’Agenda Digitale
Europea, ma ancora più ambiziosi per quanto ri-
guarda la velocità di copertura nazionale della ban-
da ultra larga (entro il 2020 il 100% degli italiani po-
trà contare su una banda ultra larga garantita alla
velocità di 30 mbps e l’85%, in proporzione all’ap-
porto degli investimenti privati, ad una velocità di
100 mbps. L’UE si accontenterebbe del 50%).
Ma che cosa è l’Agenda Digitale? È una leva per lo
sviluppo di tutto il territorio attraverso l’efficienta-
mento dei servizi per le imprese e per i cittadini, che
possono essere garantiti solo tramite una progressi-
va informatizzazione della Pubblica Amministrazio-
ne e l’azzeramento del Digital Divide, ovvero il diva-
rio di alfabetizzazione digitale tra chi ha ac-
cessoeffettivoalletecnologiedell’informazio-
ne e chi ne è escluso, in modo parziale o tota-
le, anche a causa dei differenti livelli di infra-
strutturazione tecnologica di rete, come acca-
de, ad esempio, tra città e località montane.
Nei prossimi cinque anni l’Agenda Digita-
le, sinergica al modello di Open Government
voluto dall’UE e caratterizzato da una nuova
interazione tra PA e cittadini e tra Pubbliche
Amministrazioni in forza della rivoluzione di-
gitale degli ultimi venti anni, modificherà ra-
dicalmente il nostro modo di essere cittadini.
Gli attori di questo processo sono il Governo,
Banda ultra larga e nuove tecnologie
Ecco come cambierà la nostra vita nel 2020
Cinque anni decisivi
per modernizzare l’Italia
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le Regioni ed i Comuni che stanno assumendo im-
pegni e tempistiche precise per semplificare i per-
corsi burocratici e recuperare il ritardo competitivo,
liberando risorse per crescere e cambiare in meglio
la vita di cittadini, imprese e istituzioni. Per raggiun-
gere il risultato, circa il 50% delle risorse della Legge
di Stabilità sono state destinate alla realizzazione
degli obiettivi dell’Agenda Digitale.
La strategia italiana si sviluppa su sei assi. Il primo
riguarda l’Identità Digitale, caratterizzata dalla
realizzazione di un documento digitale unico (Car-
ta di identità e tessera sanitaria), dall’ANPR (Anagra-
fe Nazionale della Popolazione Residente), dal do-
micilio digitale del cittadini e obbligo della PEC (Po-
sta Elettronica Certificata) per le imprese; il secon-
do è riferito all’Amministrazione Digitale, caratte-
rizzato dalla trasmissione telematica di documenti,
contratti e certificazioni di malattia, misure per l’in-
novazione dei sistemi di trasporto, open data e in-
clusione digitale; il terzo fa riferimento alla scuola,
all’Istruzione Digitale attraverso l’anagrafe nazio-
nale degli studenti, libri e centri scolastici digitali; il
quarto punto strategico è la Sanità Digitale che si
sostanzia nel FSE (Fascicolo Sanitario Elettronico),
nei sistemi di sorveglianza nel settore sanitario e
nella prescrizione medica e cartella clinica digitale;
il quinto è appunto l’Azzeramento del Divario Di-
gitale e lo sviluppo dei pagamenti elettronici;
La Giustizia Digitale è l’ultimo asse a cui si affian-
cano ulteriori azioni per promuovere le comunità
intelligenti e le start-up innovative.
Alcuni di questi punti
sono in fase di realizza-
zione, la Giustizia Digita-
le, ad esempio, è già in
uno stadio avanzato gra-
zie all’entrata in vigore
nel 2014 del processo ci-
vile telematico, mentre
altri sono ancora in soffe-
renza. In questo quadro,
purtroppo, le Regioni
non si stanno muovendo
in maniera organica e la
realizzazione dei punti
degli assi si sta svilup-
pando soprattutto in for-
za del background tec-
nologico del territorio. Oltre alle best practice del-
l’Emilia Romagna, tra le Regioni impegnate nella rea-
lizzazione degli obiettivi dell’Agenda Digitale Italia-
na c’è anche il Friuli Venezia Giulia che, seppur alle
prese con gli interventi per l’azzeramento del divario
digitale dovuti alla complessità orografica, è tra le re-
altà capofila, assieme al Piemonte, Emilia Romagna,
Liguria, Toscana e Marche ed al Comune di Firenze,
del progetto Spid (Sistema Pubblico di Identità Digi-
tale) recentemente presentato dal Governo per l’av-
vio della sperimentazione. Si tratta di un nuovo siste-
ma di login che permetterà ai cittadini e alle imprese
di accedere con un’unica identità digitale a tutti i ser-
vizi on line delle Pubbliche Amministrazioni e impre-
se aderenti. Il sistema è pensato come una struttura
aperta, dove i vari attori della PA, e tra questi in pri-
mo piano saranno i Comuni, contribuiranno per la
propria area di competenza allo sviluppo dell’offerta
digitale dei servizi.
L’ultimo Indice dell’Unione Europea dell’econo-
mia e della società digitale (DESI) posiziona l’Italia
al 25° posto tra i 28 Paesi membri. Tuttavia, nono-
stante i numerosi problemi, l’indice mette in luce
diversi punti di potenziale sviluppo e l’emergere di
punti di forza, rispetto alla media UE, per la crescita
economica legati ai servizi pubblici digitali e all’in-
tegrazione della tecnologia. Il cantiere dell’Agenda
Digitale Italiana è avviato, l’obiettivo è il 2020. I
Vittorio Sgueglia della Marra
@Vittoriosdm
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