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Il senso della pena
Ad un anno dalla sentenza Torreggiani della
Corte EDU
Roma, 28 maggio 2014
Ing. Vito Gamberale
Seminario dell’Associazione Italiana dei Costituzionalisti
Popolazione carceraria pag. 3
Good prison management pag. 9
Proposte pag. 14
2
Indice
3
Popolazione carceraria
4
Popolazione carceraria
– Nel 2013, la popolazione carceraria dei principali Paesi europei era
compresa tra i 60.000 e gli 80.000 detenuti.
– In rapporto alla popolazione i Paesi con il maggior numero di detenuti sono
l'Inghilterra e la Spagna.
Paese Detenuti Detenuti/100k ab.
Inghilterra 84.697 148
Francia 68.859 103
Spagna 66.937 144
Germania 62.632 78
Italia 60.197 100
Dati relativi al 31/03/2014 per ITA, Fra, Spa, Uk; al 30/11/13 per la Germania
Fonte: International Centre for Prison Studies
5
Popolazione carceraria
– Negli ultimi 10 anni la popolazione carceraria risulta in leggero aumento in
tutti i principali Paesi europei, ad eccezione della Germania:
35.000
45.000
55.000
65.000
75.000
85.000
2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013
Germania Spagna Francia Italia Inghilterra
+1,0%
CAGR '03 – '13
-2,3%
+1,8%
+2,2%
+1,4%
Fonti: EUROSTAT e International Centre for Prison Studies
Nel 2006, ca. 27.000
detenuti hanno
beneficiato dell'indulto
6
Popolazione carceraria
– In tutti i principali Paesi europei, la popolazione carceraria è prevalentemente
composta da individui di età compresa tra i 18 e i 50 anni (mediamente oltre
l'85% del totale). Il 98% ca. è in età di lavoro:
Fonte: Elaborazioni F2i
su dati Council of Europe –
Annual penal statistics
(dati 2012)
7
Popolazione carceraria
– Le donne rappresentano, mediamente, il 5% della popolazione carceraria,
mentre gli stranieri il 25% ca. L'Italia è il Paese con la maggiore incidenza di
stranieri (34% ca.).
Fonte: Council of Europe –
Annual penal statistics
(dati 2012)
85,0 - 90%
40,5% 39,1%
24,2%
10,6%
0,0%
20,0%
40,0%
60,0%
80,0%
100,0%
Germania Spagna Francia Italia Inghilterra
8
Popolazione carceraria
– Il tasso di occupazione dei detenuti è molto variabile nei principali Paesi europei: si
passa da una occupazione quasi piena in Germania ad una pressoché nulla in
Inghilterra.
Media: 40% ca.
– In Italia, il tasso di occupazione, pari
al 24% ca., risulta inferiore alla media
dei Paesi considerati (40%). L'85% ca.
dei detenuti occupati lavorano alle
dipendenze dell'Amministrazione
Penitenziaria: solo la parte restante è
impiegata alle dipendenze di terzi (vs.
oltre 40% della Francia).
– Il tasso dei detenuti che lavorano
all'interno degli istituti penitenziari
(attività "intramuraria") è dell'86%
ca.: dunque solo 1 detenuto su 7
occupati lavora all'esterno (attività
"extramuraria").
– A fine 2013, vi erano poco più di 2.000
detenuti impiegati in attività
"extramurarie" (3,4% ca. della
popolazione carceraria totale),
distribuiti come nella figura accanto:
36%
35%
29%
Semilibertà (in
proprio o aziende
esterne)
Dipendenze
dell'Amministrazione
Penitenziaria
Dipendenze Aziende
esterne
9
Good prison management
10
Good prison management
– In termini di gestione dei penitenziari, l'Italia è il Paese con il maggior tasso
di riempimento (eccedente di un quarto la capacità massima)…
Paese Detenuti
Capacità
totale
Tasso di
riempimento
Inghilterra 84.697 75.562 112,1%
Francia 68.859 57.680 119,4%
Spagna 66.937 77.955 85,9%
Germania 62.632 76.556 81,8%
Italia 60.197 48.309 124,6%
Dati relativi al 31/03/2014 per ITA, Fra, Spa, Uk; al 30/11/13 per la Germania
Fonte: International Centre for Prison Studies
Good prison management
– … ed è il secondo paese in Europa per tasso di decessi in carcere …
– … e per tasso di suicidi:
0,29%
0,25%
0,22% 0,22%
0,18%
0,00%
0,05%
0,10%
0,15%
0,20%
0,25%
0,30%
0,35%
Spagna Italia Inghilterra Francia Germania
0,13%
0,10%
0,08%
0,07%
0,02%
0,00%
0,02%
0,04%
0,06%
0,08%
0,10%
0,12%
0,14%
Francia Italia Germania Inghilterra Spagna Fonte: Council of Europe –
Annual penal statistics
(dati 2012) 11
Good prison management
– Il sovraffollamento delle carceri italiane determina condizioni negative
sullo stato psicofisico dei detenuti, come testimoniato dall'elevato tasso di
decessi e suicidi.
– Oltre che sul piano infrastrutturale, appare necessario lavorare sui
programmi riabilitativi all'interno dei penitenziari, al fine di migliorare le
condizioni dei detenuti e favorirne la risocializzazione.
– Il lavoro durante la detenzione, in particolare, risulta un ottimo
strumento riabilitativo: a fronte di un tasso di recidiva complessivo di ca. il
60%, quello relativo ai detenuti occupati è di circa la metà.
– In particolare, bisognerebbe incrementare il tasso di occupazione dei
detenuti (che, come visto, in Italia è particolarmente basso), utilizzando il
lavoro come strumento principale per il reinserimento nella società.
12
Good prison management
– Nel corso della mia attività di manager aziendale, ho avuto modo di
collaborare con il carcere di Rebibbia per l'avvio di due programmi di
reinserimento dei detenuti nel mondo del lavoro:
– il primo, nel 1998, durante la mia esperienza in TIM, riguardante l'attivazione di
un progetto per la registrazione dei contratti di locazione e delle utenze del
gestore telefonico da parte dei detenuti. La collaborazione tra Telecom Italia e
Rebibbia va avanti ancora oggi, con un progetto di call center ("Call Center
1254");
– il secondo, nel 2005, con Autostrade, relativo alla gestione delle infrazioni sulla
rete autostradale, attraverso l'elaborazione dei dati relativi alle targhe dei veicoli
registrate dai dispositivi di controllo. Tale collaborazione è, tutt'oggi, attiva.
– Peraltro, Rebibbia è sempre stato un penitenziario all'avanguardia in fatto di
formazione e lavoro per i detenuti (nel 1985 proprio a Rebibbia sono nate le
prime cooperative costituite da detenuti ed ex detenuti).
– Oltre alle collaborazioni sopra citate, nel carcere sono stati attivati progetti
come la digitalizzazione di 140 mila fascicoli dell’archivio storico del
Tribunale di Sorveglianza di Roma, l'outsourcing del CUP per l'Ospedale
“Bambino Gesù”, il trattamento dei rifiuti (oltre alla presenza di officine di
falegnameria e carpenteria), la produzione di infissi metallici.
13
14
Proposte
Proposte
15
– La positive esperienze lavorative, intra ed extramurarie, dei detenuti
dovrebbero uscire dalla perdurante fase progettuale e diventare prassi per il
sistema penitenziario italiano.
– A tal fine, il mondo del lavoro dovrebbe essere coinvolto nel reinserimento
sociale dei detenuti non su base volontaristica ma per legge.
– Si potrebbe pensare all'introduzione di obblighi di assunzione di detenuti, alla
stregua di altre categorie più vulnerabili (disabili, rifugiati politici, ecc.), per le
aziende pubbliche e private.
– Ad esempio la legge potrebbe prevedere l'assunzione di detenuti al
raggiungimento di determinate soglie di dipendenti, così come oggi avviene
per altre "categorie protette", in particolare:
– al raggiungimento di una prima soglia di dipendenti (es. 15 - 35) l'assunzione di
un detenuto (o di un rifugiato politico) dovrebbe essere concorrente a quella delle
attuali categorie protette;
– al raggiungimento della soglia successiva, l'azienda dovrebbe assumere un
dipendente di una categoria diversa da quella alla quale si è attinto al
raggiungimento della soglia precedente.

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  • 1. Il senso della pena Ad un anno dalla sentenza Torreggiani della Corte EDU Roma, 28 maggio 2014 Ing. Vito Gamberale Seminario dell’Associazione Italiana dei Costituzionalisti
  • 2. Popolazione carceraria pag. 3 Good prison management pag. 9 Proposte pag. 14 2 Indice
  • 4. 4 Popolazione carceraria – Nel 2013, la popolazione carceraria dei principali Paesi europei era compresa tra i 60.000 e gli 80.000 detenuti. – In rapporto alla popolazione i Paesi con il maggior numero di detenuti sono l'Inghilterra e la Spagna. Paese Detenuti Detenuti/100k ab. Inghilterra 84.697 148 Francia 68.859 103 Spagna 66.937 144 Germania 62.632 78 Italia 60.197 100 Dati relativi al 31/03/2014 per ITA, Fra, Spa, Uk; al 30/11/13 per la Germania Fonte: International Centre for Prison Studies
  • 5. 5 Popolazione carceraria – Negli ultimi 10 anni la popolazione carceraria risulta in leggero aumento in tutti i principali Paesi europei, ad eccezione della Germania: 35.000 45.000 55.000 65.000 75.000 85.000 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 Germania Spagna Francia Italia Inghilterra +1,0% CAGR '03 – '13 -2,3% +1,8% +2,2% +1,4% Fonti: EUROSTAT e International Centre for Prison Studies Nel 2006, ca. 27.000 detenuti hanno beneficiato dell'indulto
  • 6. 6 Popolazione carceraria – In tutti i principali Paesi europei, la popolazione carceraria è prevalentemente composta da individui di età compresa tra i 18 e i 50 anni (mediamente oltre l'85% del totale). Il 98% ca. è in età di lavoro: Fonte: Elaborazioni F2i su dati Council of Europe – Annual penal statistics (dati 2012)
  • 7. 7 Popolazione carceraria – Le donne rappresentano, mediamente, il 5% della popolazione carceraria, mentre gli stranieri il 25% ca. L'Italia è il Paese con la maggiore incidenza di stranieri (34% ca.). Fonte: Council of Europe – Annual penal statistics (dati 2012)
  • 8. 85,0 - 90% 40,5% 39,1% 24,2% 10,6% 0,0% 20,0% 40,0% 60,0% 80,0% 100,0% Germania Spagna Francia Italia Inghilterra 8 Popolazione carceraria – Il tasso di occupazione dei detenuti è molto variabile nei principali Paesi europei: si passa da una occupazione quasi piena in Germania ad una pressoché nulla in Inghilterra. Media: 40% ca. – In Italia, il tasso di occupazione, pari al 24% ca., risulta inferiore alla media dei Paesi considerati (40%). L'85% ca. dei detenuti occupati lavorano alle dipendenze dell'Amministrazione Penitenziaria: solo la parte restante è impiegata alle dipendenze di terzi (vs. oltre 40% della Francia). – Il tasso dei detenuti che lavorano all'interno degli istituti penitenziari (attività "intramuraria") è dell'86% ca.: dunque solo 1 detenuto su 7 occupati lavora all'esterno (attività "extramuraria"). – A fine 2013, vi erano poco più di 2.000 detenuti impiegati in attività "extramurarie" (3,4% ca. della popolazione carceraria totale), distribuiti come nella figura accanto: 36% 35% 29% Semilibertà (in proprio o aziende esterne) Dipendenze dell'Amministrazione Penitenziaria Dipendenze Aziende esterne
  • 10. 10 Good prison management – In termini di gestione dei penitenziari, l'Italia è il Paese con il maggior tasso di riempimento (eccedente di un quarto la capacità massima)… Paese Detenuti Capacità totale Tasso di riempimento Inghilterra 84.697 75.562 112,1% Francia 68.859 57.680 119,4% Spagna 66.937 77.955 85,9% Germania 62.632 76.556 81,8% Italia 60.197 48.309 124,6% Dati relativi al 31/03/2014 per ITA, Fra, Spa, Uk; al 30/11/13 per la Germania Fonte: International Centre for Prison Studies
  • 11. Good prison management – … ed è il secondo paese in Europa per tasso di decessi in carcere … – … e per tasso di suicidi: 0,29% 0,25% 0,22% 0,22% 0,18% 0,00% 0,05% 0,10% 0,15% 0,20% 0,25% 0,30% 0,35% Spagna Italia Inghilterra Francia Germania 0,13% 0,10% 0,08% 0,07% 0,02% 0,00% 0,02% 0,04% 0,06% 0,08% 0,10% 0,12% 0,14% Francia Italia Germania Inghilterra Spagna Fonte: Council of Europe – Annual penal statistics (dati 2012) 11
  • 12. Good prison management – Il sovraffollamento delle carceri italiane determina condizioni negative sullo stato psicofisico dei detenuti, come testimoniato dall'elevato tasso di decessi e suicidi. – Oltre che sul piano infrastrutturale, appare necessario lavorare sui programmi riabilitativi all'interno dei penitenziari, al fine di migliorare le condizioni dei detenuti e favorirne la risocializzazione. – Il lavoro durante la detenzione, in particolare, risulta un ottimo strumento riabilitativo: a fronte di un tasso di recidiva complessivo di ca. il 60%, quello relativo ai detenuti occupati è di circa la metà. – In particolare, bisognerebbe incrementare il tasso di occupazione dei detenuti (che, come visto, in Italia è particolarmente basso), utilizzando il lavoro come strumento principale per il reinserimento nella società. 12
  • 13. Good prison management – Nel corso della mia attività di manager aziendale, ho avuto modo di collaborare con il carcere di Rebibbia per l'avvio di due programmi di reinserimento dei detenuti nel mondo del lavoro: – il primo, nel 1998, durante la mia esperienza in TIM, riguardante l'attivazione di un progetto per la registrazione dei contratti di locazione e delle utenze del gestore telefonico da parte dei detenuti. La collaborazione tra Telecom Italia e Rebibbia va avanti ancora oggi, con un progetto di call center ("Call Center 1254"); – il secondo, nel 2005, con Autostrade, relativo alla gestione delle infrazioni sulla rete autostradale, attraverso l'elaborazione dei dati relativi alle targhe dei veicoli registrate dai dispositivi di controllo. Tale collaborazione è, tutt'oggi, attiva. – Peraltro, Rebibbia è sempre stato un penitenziario all'avanguardia in fatto di formazione e lavoro per i detenuti (nel 1985 proprio a Rebibbia sono nate le prime cooperative costituite da detenuti ed ex detenuti). – Oltre alle collaborazioni sopra citate, nel carcere sono stati attivati progetti come la digitalizzazione di 140 mila fascicoli dell’archivio storico del Tribunale di Sorveglianza di Roma, l'outsourcing del CUP per l'Ospedale “Bambino Gesù”, il trattamento dei rifiuti (oltre alla presenza di officine di falegnameria e carpenteria), la produzione di infissi metallici. 13
  • 15. Proposte 15 – La positive esperienze lavorative, intra ed extramurarie, dei detenuti dovrebbero uscire dalla perdurante fase progettuale e diventare prassi per il sistema penitenziario italiano. – A tal fine, il mondo del lavoro dovrebbe essere coinvolto nel reinserimento sociale dei detenuti non su base volontaristica ma per legge. – Si potrebbe pensare all'introduzione di obblighi di assunzione di detenuti, alla stregua di altre categorie più vulnerabili (disabili, rifugiati politici, ecc.), per le aziende pubbliche e private. – Ad esempio la legge potrebbe prevedere l'assunzione di detenuti al raggiungimento di determinate soglie di dipendenti, così come oggi avviene per altre "categorie protette", in particolare: – al raggiungimento di una prima soglia di dipendenti (es. 15 - 35) l'assunzione di un detenuto (o di un rifugiato politico) dovrebbe essere concorrente a quella delle attuali categorie protette; – al raggiungimento della soglia successiva, l'azienda dovrebbe assumere un dipendente di una categoria diversa da quella alla quale si è attinto al raggiungimento della soglia precedente.