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Il finanziamento privato delle infrastrutture
Ing. Vito Gamberale


13° incontro finanziario per le opere pubbliche
DEXIA CREDIOP


Roma, 8 novembre 2012




                                                  Vito Gamberale
Indice

Le infrastrutture in Italia                                            pag. 3
– Storia                                                               pag. 4
– Le privatizzazioni                                                   pag. 5
– Nuove privatizzazioni per superare le difficoltà degli Enti Locali   pag. 6


Chi finanzia le infrastrutture?                                        pag. 7
– Il project financing                                                 pag. 9
– Aggregazioni e "campioni nazionali"                                  pag. 14


Finanziare le infrastrutture: il ruolo di F2i                          pag. 16
– Esempi di filiere                                                    pag. 25



Conclusioni                                                            pag. 39




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Le infrastrutture in Italia




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                              Vito Gamberale
Le infrastrutture in Italia
Storia
 L'Italia ha avuto, storicamente, una grande tradizione nella realizzazione di
 importanti infrastrutture, promosse, prevalentemente, con finanza pubblica,
 dalle istituzioni e dagli enti pubblici, nazionali e locali:
      –   l’IRI, nel campo dei trasporti (Autostrade, Alitalia, Tirrenia), delle telecomunicazioni
          (STET, RAI), della cantieristica (Finmeccanica, Fincantieri);

      –   l’ENEL, nel campo dell’energia elettrica;

      –   l’ENI, nel campo del trasporto e della distribuzione del gas naturale (SNAM, Italgas, ecc.)
          e della petrolchimica (Snamprogetti);

      –   prevalentemente le ex-municipalizzate, nel campo della gestione del ciclo idrico integrato,
          delle reti di distribuzione locale (gas ed elettricità), della gestione dei rifiuti (soprattutto al
          Nord), delle autostrade locali, degli aeroporti, degli interporti, ecc..




 Fino agli anni '80, l’elevato cash flow generato dalle infrastrutture esistenti ha
 contribuito allo sviluppo di nuove opere.
 Questo modello ha funzionato, spesso bene, finchè lo Stato ha potuto alimentare lo
 sviluppo attraverso il debito pubblico.
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Le infrastrutture in Italia
Le privatizzazioni
Le privatizzazioni, in genere, vengono giudicate negativamente. In realtà hanno
avuto, spesso, esiti positivi, anche se diversi a seconda delle modalità utilizzate:


1.   aziende manifatturiere, in crisi. Queste privatizzazioni avvengono, generalmente,
     attraverso vendita a privati attivi nello stesso settore di business, circostanza che ne
     determina il successo (es. Nuovo Pignone nel 1994 e ILVA nel 1995);

2.   successivamente le privatizzazioni riguardano aziende operanti nei settori dei
     servizi e delle infrastrutture, dalle quali deriveranno i ricavi maggiori. Queste
     avvengono:
     a)   per quotazione in Borsa di parte del capitale, con esiti molto soddisfacenti per lo
          Stato (ENI dal 1994, ENEL dal 1999), non sempre per gli investitori (ENEL).
          Gli ex-Enti pubblici diventano (e sono ancora) vere “public company”, efficienti e in
          grado di competere a livello internazionale;

     b)   per vendita diretta ai privati, spesso su base “familistica” (Telecom, 1997; Autostrade,
          1999; ADR, 2000) e con risultati deludenti (specialmente per le TLC) o contraddittori.
          Questa modalità sembra aver acceso tentazioni di “hit and run”, rischiando, che
          asset strategici per il Paese o finissero sotto il controllo straniero o venissero gestiti
          in ottica di mera attenzione finanziaria.



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Le infrastrutture in Italia
Nuove privatizzazioni per superare le difficoltà degli Enti Locali
Dopo il Governo centrale, sono oggi gli Enti Territoriali a trovarsi in condizioni
finanziarie critiche:


−   elevato indebitamento, utilizzato, sempre più spesso, per coprire parte della spesa corrente oltre
    che per gli investimenti;

−   trasferimenti da parte dello Stato in diminuzione;

−   vincoli sempre più stringenti per il patto di stabilità interno.




La difficoltà a reperire fondi, per sviluppare le infrastrutture esistenti e per finanziare
nuove opere, fa sì che anche gli Enti Locali siano interessati alle privatizzazioni.

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Chi finanzia le infrastrutture?




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                                  Vito Gamberale
Chi finanzia le infrastrutture?




   – Le infrastrutture vanno finanziate bilanciando debito ed equity.




   – La questione del debito è stata già affrontata negli interventi
     precedenti. Mi permetterò solo poche riflessioni.




   – Parlerò più in dettaglio della componente equity.




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Chi finanzia le infrastrutture?
Il project financing
   – Come visto, in passato le infrastrutture hanno svolto, in Italia, un ruolo
     fondamentale per lo sviluppo.

   – Si pone, dunque, il problema di come il contributo delle infrastrutture allo sviluppo
     possa essere riattivato, anche nel nostro Paese.

   – In Italia, negli ultimi 10 anni, si è tentato di finanziare le infrastrutture
     attraverso il Project Financing ("PF"), pratica molto diffusa soprattutto nel
     mondo anglosassone.

   – A tal fine, nei progetti sono state coinvolte banche nazionali ed estere ed
     istituzioni locali, non sempre con risultati positivi. Infatti il PF:
        o ha funzionato bene per progetti promossi da privati e dai ritorni più
          facilmente prevedibili (settori della sanità e dell'energia);
        o ha incontrato maggiori difficoltà per i progetti con sponsor pubblici
          (ad es. settore autostradale), spesso appesantendo finanziariamente i
          bilanci delle banche e, soprattutto, degli enti locali promotori.

   – Un esempio evidente in tal senso è fornito dai Project Financing effettuati
     nel settore autostradale, in particolare per le autostrade per l'EXPO 2015.
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Chi finanzia le infrastrutture?
        Il project financing
        Il principale sponsor delle autostrade per l'EXPO è la Milano – Serravalle Tangenziali
        SpA, una società di dimensioni molto piccole rispetto ai principali gestori europei…


                                                                                    Milano – Serravalle è una società a capitale
                                                                                    prevalentemente pubblico, controllata dalla
Dati in M€ Rete (km)     Ricavi   EBITDA      % Utile      %      PFN PFN/EBITDA    Provincia di Milano, tramite ASAM:
MI - Serr.         185      211       101   48%    17     8%       227      2,25x
Atlantia         5.079   3.976      2.385   60%    840   21%     8.970      3,76x        ASAM                       52,9%
Abertis          3.772   3.915      2.454   63%    775   20%    13.882      5,66x        Comune di Milano           18,6%
Brisa            1.305      670       459   69%   (82)   -12%    3.517      7,66x        SIAS                       10,7%
APRR             2.244   2.181      1.399   64%    395   18%     6.202      4,43x        Altri soci pubblici        15%
 Fonte: Bilanci 2011                                                                     Altri                      2,8%




             … ma impegnata, con quote rilevanti (oltre un terzo), nella realizzazione delle
             principali autostrade di prossima costruzione:
             –   Pedemontana Lombarda (87 km + 70 km):                                                4.945 M€
             –   Bre-Be-Mi (62 km):                                                                   2.518 M€
             –   Tangegnziale Est Esterna di Milano (33 km):                                          2.225 M€

                                                                                                     9.688 M€
                                                                                                                              10
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Chi finanzia le infrastrutture? Il project financing
                          Piano finanziario aggregato delle 3 opere
                   Investimenti                   M€     % Coperture                   M€       %
                   Realizzazione                7.321  76% Equity                    1.640    17%
                   Altri oneri                  2.367  24% Finanziamenti pubblci     1.245    13%
                                                           Banche                    6.580    68%
                                                           Autofinanziamento           223     2%
                   Totale investimenti          9.688 100% Totale coperture          9.688   100%

            Investitori                                    %     M€
            Milano - Serravalle                          31%     513 EBITDA '11: 101 M€           Gli       impegni       appaiono
            Autostrade per l'Italia                       5%      89 EBITDA '11: 2.385 M€         sproporzionati alle “dimensioni”
                                                                                                  economiche dei due soggetti
            Altre concessionarie autostradali            10%     171
            Gruppo Intesa SanPaolo                       21%     346
            Costruttori                                  17%     282
            Altri                                        15%     240
            TOTALE                                      100%   1.640 di cui ca. 480 (29%) già versati

Nonostante la struttura finanziaria di Milano-Serravalle appaia, oggi, solida (cfr. slide
precedente), gli impegni previsti per la realizzazione delle 3 opere sono molto gravosi:
–   Milano - Serravalle ha già versato ca. 150 M€ per i 3 progetti dell’EXPO, dunque l’impegno
    rimanente è di ca. 360 M€ (senza considerare che gli impegni potrebbero ulteriormente crescere),
    cioè 3,6 volte l'EBITDA e pari al patrimonio netto attuale (366 M€), che dovrebbe raddoppiare. Ma i
    suoi soci sono, in maggioranza, pubblici e potrebbero avere problemi di fondi;

–   pur accettando un rapporto PFN/EBITDA pari a quello di Atlantia (3,8x), la società dovrebbe
    indebitarsi per altri 160 M€ e richiamare non meno di 200 M€ dai soci (comunque molti per soggetti
    pubblici).
Le piccole dimensioni del principale sponsor determinano la difficoltà a
portare avanti i progetti.                                             11
                                                                                                                             Vito Gamberale
Chi finanzia le infrastrutture? Il project financing
    Un esempio di project financing di successo in Europa è l’autostrada a
    pedaggio M6 Toll, in Gran Bretagna.
Caratteristiche −    La M6 Toll, lunga 43 km, rappresenta il bypass a pedaggio per la congestionata M6
                     (160.000 veicoli / giorno contro i 72.000 di progetto), nell'area di Birmingham.
               −     Opera realizzata, in project financing, da privati (25% Gruppo Autostrade, 75%
                     Fondo Macquarie), che ne hanno ottenuto la concessione per 53 anni.

Storia         −     1989: Idea progettuale
               −     1992: Assegnazione della concessione
               −     1997: Approvazione progetto
               −     2000: Avvio lavori
               −     Apertura al traffico: 2003 (con 3 mesi
                     di anticipo) - media: ca. 14 km/anno

                    Tempi: 6 anni dall'approvazione del
                                   progetto


Costi/        −      Il costo complessivo è stato di ca. 880 M€ (ca. 20 M€/km).
Finanziamenti
               −     Il project financing è stato caratterizzato da una leva finanziaria prossima all'80% (debt
                     ratio ≈ 4:1).
               −     Ciò è stato possibile grazie alla credibilità dei due promotori (peraltro uno italiano) e alla
                     innovativa regolamentazione tariffaria, che prevede la completa libertà di fissazione
                     delle tariffe da parte del concessionario.                                               12
                                                                                                             Vito Gamberale
Chi finanzia le infrastrutture? Il project financing
    – I principali progetti autostradali italiani, invece, accusano pesanti ritardi.
    – La crescita dei costi, durante l'iter di approvazione, va dall'8 a oltre il 100% (tale
      crescita è dovuta, quasi sempre, alle compensazioni, alle varianti e ai maggiori
      costi di esproprio).
    – Il costo per km è quasi il doppio del benchmark europeo (M6 Toll – UK).


    Autostrada           km    Idea      Approv. Avvio Apertura     Tempi        Costi    Costi Crescita Costo al Stato PF
                                        progetto lavori   * (b)    (b) - (a)   iniziali   finali   costi km (M€)
                                    prelimin. (a)                                (M€)     (M€)
    M6 Toll (UK)          43   1989        1997 2000      2003            6       880       880 +0,0%       20,5 Concluso
    Pedemontana          157   1950           2006   2010   2015          9     4.560     4.945   +8,4%     31,5 Da chiudere
    Lombarda
    Bre-Be-Mi             62   1996           2001   2009   2013         12     1.174     2.518 +114,5%     40,6 Da chiudere
    TEM                   33   2003           2005 2012**   2015         10     1.578     2.225 +41,0%      67,4 Da chiudere

    *Se rispettati i tempi attualmente previsti
    ** Previsione. Lavori non ancora iniziati.



Dinanzi al dilatarsi dei costi e dei tempi, le opere non partono, perché le fonti
finanziarie non possono più equilibrare i costi lievitati.
Non sorprende che nessun PF sia stato ancora chiuso!
                                                                                                                         13
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Chi finanzia le infrastrutture?
Aggregazioni e "campioni nazionali"

   Per la componente di debito, abbiamo visto che il project financing
   incontra talune difficoltà applicative in Italia.

   Ma, ciò premesso, chi può finanziare le infrastrutture in termini di
   equity?

   – A questa domanda, la mia risposta, molto lapalissiana, è la seguente:


   Le nuove infrastrutture devono essere finanziate dalle infrastrutture
   esistenti!


   – Le infrastrutture generano, infatti, importanti redditività (EBITDA margin ≥
     50%), che possono e devono finanziare lo sviluppo.


   Naturalmente, affinchè le infrastrutture esistenti possano finanziare
   nuove opere, esse devono avere dimensioni consistenti e non essere
   frammentate.
                                                                               14
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Chi finanzia le infrastrutture? Aggregazioni e "campioni nazionali"
– In Italia, i vari settori infrastrutturali sono, spesso, frammentati. Gli asset sono
  realizzati e gestiti secondo i bisogni, spesso anche politici, delle realtà locali in cui si
  trovano, al di fuori di una visione di rete strategica per il “sistema Paese”.
– Accanto a pochi grandi "campioni nazionali" (ENI, ENEL, Terna, Autostrade) e a soggetti che
  potrebbero assumere la leadership nei propri settori (AdR, SEA, Italgas, F2i Reti Italia,
  Metroweb, ecc.) ci sono lillipuziani imbarazzanti (38 aeroporti di interesse
  nazionale/regionale – 100 con quelli più piccoli –, 3000 operatori nell'acqua, 250 nella
  distribuzione del gas, ecc.), che rendono impossibile "fare sistema".
– Anche le cd. "multi-utility" hanno un orizzonte, al più, interprovinciale e gestiscono asset
  di dimensioni locali. La gestione contemporanea di business, diversi tra loro, penalizza
  pesantemente l'efficienza dei servizi ed i conti delle società.
– Inoltre, l'assenza di una strategia italiana per le infrastrutture ha permesso ai “campioni nazionali” stranieri
  (E.On, GdF, EdF, ecc.) di impossessarsi di importanti asset del nostro Paese. Il reciproco, per l'Italia,
  difficilmente è accaduto. E, quando è accaduto, ha comportato vincoli, sul cash flow, all'acquirente.
– Finora è mancato il concetto di «aggregato» o di «filiera» nei singoli settori. Nelle
  infrastrutture, l'Italia dovrebbe favorire aggregazioni omogenee, in grado di dar vita a
  "campioni nazionali" nei vari comparti!
– Per raggiungere tali obiettivi è necessario attivare un nuovo "capitalismo istituzionale"! È
  necessario, cioè, che gli investitori istituzionali (banche, fondazioni, assicurazioni, fondi pensioni,
  ecc.) finanzino la nascita di grandi "public company" di settore, ossia "campioni nazionali" in
  grado di promuovere gestione efficiente e sviluppo degli asset infrastrutturali.
– In quest'ottica, i project bond, garantiti da grandi istituzioni, possono sicuramente svolgere un ruolo
  positivo, ma, per funzionare ed avere un costo sostenibile, devono essere emessi da soggetti solidi
  e credibili (dunque meglio se da grandi public company).                                             15
                                                                                                             Vito Gamberale
Finanziare le infrastrutture: il ruolo di F2i




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                                                Vito Gamberale
Finanziare le infrastrutture: il ruolo di F2i
– La carenza di finanza pubblica, che causa l’impossibilità di realizzare
  nuove infrastrutture e di gestire in modo efficiente quelle esistenti,
  può essere compensata, oggi, solo dalla finanza privata.


– Riflettendo sui vari input emersi:
    o il ruolo ricoperto dalle infrastrutture nello sviluppo dell’Italia nel
      secondo Dopoguerra;
    o le ombre dell’esperienza delle privatizzazioni infrastrutturali degli
      anni ‘90;
    o la necessità di una nuova stagione di privatizzazioni delle
      infrastrutture, come soluzione all’elevato indebitamento degli Enti
      Locali;
    o l'opportunità di dar vita a "campioni nazionali", specializzati nei vari
      settori infrastrutturali, sul modello dei grandi player italiani ed esteri;


… è sorta l’idea di F2i, cioè di un Fondo, privato ma istituzionale, che
aggregasse infrastrutture esistenti in filiere, ed utilizzasse i fondi
derivanti dalla gestione di tali asset per permetterne lo sviluppo.    17
                                                                              Vito Gamberale
Finanziare le infrastrutture: il ruolo di F2i

– F2i, con una raccolta di 1.852 M€, è il più grande Fondo operante in Italia
  ed il maggior Fondo infrastrutturale del Mondo dedicato ad un solo Paese
  (country fund).

– Recentemente F2i ha effettuato il first closing di un secondo fondo, che
  ha già raccolto 575 M€ (target finale: 1.200 M€).

– F2i è stato creato, quale strumento privatistico ma istituzionale, da
  sponsor di elevato standing, che hanno contribuito ad affermarne la
  salda reputazione:
    o il Governo tramite la CDP
    o le principali banche italiane (Unicredit, Intesa SanPaolo)
    o un’importante banca straniera (Merrill Lynch – BoA)
    o i network delle Fondazioni ex-bancarie e delle Casse di Previdenza
      private
    o assicurazioni vita e fondi pensione

                                                                            18
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Finanziare le infrastrutture: il ruolo di F2i
                   Investitori F2i ripartiti per categoria
    Categorie (FONDO I)                       N. Invest.   Ammontare % sul Fondo
                                                           sottoscritto
    Banche                                           7         593 M€    32,02%
    Casse Previdenziali                             13         487 M€    26,30%
    Fondazioni                                      26         439 M€    23,70%
    Assicurazioni                                    4         175 M€      9,45%
    Istituzioni finanziarie pubbliche (CDP)          1         150 M€      8,10%
    Management SGR / Sponsor                         1           8 M€      0,43%
    Totale                                          52       1.852 M€   100,00%

    Categorie (FONDO II) - First closing      N. Invest.   Ammontare % sul Fondo
                                                           sottoscritto
    Banche                                            2        200 M€    34,78%
    Casse Previdenziali                               2         90 M€    15,65%
    Fondazioni                                        6        185 M€    32,17%
    Istituzioni finanziarie pubbliche (CDP)           1        100 M€    17,39%
    Totale                                           11        575 M€   100,00%

F2i, sia per missione che per la natura istituzionale dei propri
investitori, persegue partecipazioni di lungo termine con logica
industriale.                                                   19
                                                                                   Vito Gamberale
Finanziare le infrastrutture: il ruolo di F2i
    – F2i ha dato vita a 6 filiere, che compongono un Gruppo strutturato,
      impegnando quasi 1.685 M€ (91% della raccolta del primo fondo).
                 75%          F2i               85,1%        ENEL                                  Impegnato
                           Reti Italia                      Rete Gas

                                                                            100%
   GAS                                                                                2iGas
                                                                                                 436,4 M€ (25,9%)
                                                                            100%
                                                                                   G6 Rete Gas


                 100%    F2i Rete Idrica         40%     Mediterranea
                            Italiana                      delle Acque
  ACQUA                                                                                          272,9 M€ (16,2%)
                                                 40%      Ramo idrico
                                                            Parma

                 100%                            70%
                         F2i Aeroporti                      GES AC

AEROPORTI                                                                                         489,1 M€ (29,0%)
                                                29,8%
                                                              S EA


                 87,5%                          61,4%
                            F2i TLC                        Metroweb



    TLC                                                 Progetti Milano e
                                                             Brescia
                                                                                                  245,0 M€ (14,5%)
                                                           S asternet


                                                15,7%       Alerion
                                                          CleanPower

RINNOVABILI      100%     F2i Energie
                          Rinnovabili
                                                                                                  129,5 M€ (7,7%)
                                                49,8%
                                                              HFV



TRASPORTI                                       26,3%
                                                            Infracis                               53,5 M€ (3,2%)
                               Investimenti attualmente in portafoglio                           1626,5 M€ (96,5%)
                               + Dismissioni                                                       31,7 M€ (1,9%)
                               + Costi di gestione Fondo                                           26,8 M€ (1,6%)
                                                                                                         20
                               = TOTALE IMPEGNATO                                                1685,0 M€
                                                                                                                Vito Gamberale
Finanziare le infrastrutture: il ruolo di F2i
     – F2i opera come una vera “public company”: ogni progetto è
       intrapreso con l’obiettivo di creare una filiera nello specifico
       comparto, favorendo la collaborazione tra le partecipate e
       l’integrazione delle reti infrastrutturali gestite:

              ENEL Rete Gas           Costituire un importante gestore indipendente di reti per la distribuzione
   GAS        2i Gas (ex E.On Rete)   del gas e fungere da soggetto aggregatore in un settore in fase di
              G6 Rete Gas             concentrazione. Prefigurare indipendenza tra vendita e distribuzione.

              Mediterranea delle      Creare un “campione nazionale” in un settore strategico per il Paese,
  ACQUA       Acque                   che necessita di grandi investimenti per l’ammodernamento degli
              Rete Idrica Parma       impianti esistenti. Ciò nonostante la demagogia del referendum 2011.

                                      Costituire un punto di aggregazione in un settore caratterizzato da forte
              GESAC                   frammentazione, da preoccupante, distorsiva dominanza “low cost”, da
AEROPORTI     SEA
                                      proprietà prevalentemente pubblica, senza strategia.

              Metroweb
                                      Favorire lo sviluppo della Fibra Ottica nelle zone più popolate e
   TLC        Progetti Moon e Link
                                      sviluppate del Paese.
              SasterNet

                                      Due presenze indipendenti, e autorevoli per azionariato e managerialità,
              Alerion                 gestione. Oggi il settore delle Energie Rinnovabili è colpito da
RINNOVABILI   HFV                     provvedimenti contraddittori che hanno bloccato lo sviluppo futuro in
                                      Italia.

                                      Entrare nel settore autostradale, piuttosto chiuso, e proporsi come
AUTOSTRADE    Infracis                stakeholder di riferimento per società caratterizzate da azionariati
                                      pubblici molto frammentati.
                                                                                                            21
                                                                                                          Vito Gamberale
Finanziare le infrastrutture: il ruolo di F2i

− In 4 anni, F2i ha offerto un modello al mondo delle infrastrutture in Italia,
  dando vita ad un Gruppo strutturato di aziende, di filiere di aziende,
  che si propongono, ciascuna, come benchmark nel proprio settore.

− Le società nelle quali F2i detiene la maggioranza, o un importante ruolo
  di governance, hanno registrato nel 20111:
    o Fatturato aggregato: 1.539 M€
    o EBITDA: 630 M€ (EBITDA Margin: 41%)
    o Dipendenti: 8.130
    o Investimenti: 583 M€ (91% EBITDA)




Nel 2011 le partecipate di F2i hanno investito oltre il 90% dell'EBITDA.
Nessun sistema infrastrutturale investe un così alto livello di EBITDA!
1Dati aggregati di preconsuntivo 2011. Si riferiscono a: ERG, 2i Gas, G6 Rete, Alerion CleanPower, HFV,
Mediterranea delle Acque, GESAC, SEA, Metroweb.
                                                                                                      22
                                                                                                    Vito Gamberale
Finanziare le infrastrutture: il ruolo di F2i

− Peraltro, grazie ad F2i, importanti asset, che erano finiti in mani
  straniere, sono ritornati, con i loro cash flow, sotto il controllo italiano:


 −   E.On Rete Gas




 −   Gesac




 −   G6 Rete




 −   Metroweb


                                                                                  23
                                                                             Vito Gamberale
Finanziare le infrastrutture: il ruolo di F2i

– F2i nasce come uno strumento di investimento, privato ma istituzionale,
  per aggregare le infrastrutture esistenti in filiere, in modo da assicurare
  alle partecipate:

    o efficienza operativa;

    o gestione finanziaria equilibrata, evitando l’impoverimento delle
      società con indebitamenti esagerati e maxi-dividendi straordinari;

    o focus sullo sviluppo, grazie al reinvestimento di buona parte dei
      cash flow generati nel potenziamento degli asset e delle reti
      gestite.



In un periodo in cui la finanza pubblica è una risorsa estremamente
scarsa, il gap infrastrutturale – quantitativo e tecnologico - può essere
colmato con il modello proposto da F2i: utilizzare le risorse derivanti
da una gestione efficiente delle infrastrutture esistenti per finanziare lo
sviluppo di nuove opere.
                                                                             24
                                                                           Vito Gamberale
Finanziare le infrastrutture: il ruolo di F2i
Esempi di filiere




Esempi concreti di come F2i opera per aggregare asset
infrastrutturali sono le filiere della distribuzione del gas, degli
aeroporti e delle TLC.




                                                                  25
                                                                Vito Gamberale
Finanziare le infrastrutture: il ruolo di F2i Esempi di filiere
              − Il Gruppo F2i Reti Italia è nato dopo le acquisizioni di ENEL Rete Gas
                (2009), di E.On Rete (oggi 2i Gas - 2010) e di G6 (ex Gruppo GdF – 2011).
  GAS




                                                                                     F2i Reti Italia
                                75%                     25%
                                                                             • Rab (M€): 2.684

                                   F2i Reti Italia                           • Ricavi (M€): 6051
                                                                             • EBITDA (M€): 3261 (54%)
                                               85,1%                                                            54%
                                                                             • Investimenti (M€): 189 dell’EBITDA
      14,9%                                                                  • Dipendenti (#): 2.112
                                      Enel Rete Gas                          • Clienti (#): 3.820.000
                                                                             • Rete gestita (km): 56.833
A tendere le tre
                                                                             • Concessioni (#): 1.970
società saranno
                       100%                                        100%
  riunite in un
   unico polo                                                                  1  Dati da consolidato pro-forma
    operativo             2i Gas*                             G6               (considerando la presenza di 2i
                                                                               Gas e G6 su base 12 mesi), al
                   Gestione F2i da Apr. 2011     Gestione F2i da Set. 2011     netto di effetti principio IFRIC 12 e
                                                                               partite straordinarie.
                                       * Ex E.On Rete                                                                  26
                                                                                                                   Vito Gamberale
Finanziare le infrastrutture: il ruolo di F2i
 Esempi di filiere
      − Con    l’aggregazione     di    3   Capillarità di F2i Reti Italia sul
GAS     importanti reti, in appena 2 anni               territorio
        F2i Reti Italia è diventato, per
        quota di mercato, il secondo
        player nazionale, in un settore
        ancora molto parcellizzato (oltre
        250 operatori).




                                            F2i Reti Italia




                                                                                 27
                                                                             Vito Gamberale
Finanziare le infrastrutture: il ruolo di F2i
 Esempi di filiere
      − Le dimensioni del Gruppo consentono di sostenere importanti
        investimenti, a vantaggio di sviluppo, ammodernamento, efficienza e
GAS
        sicurezza della rete:
                   Investimenti M€                        Benchmark €/cliente




                                               54%             Gruppo
                                     189                                         ~49
                                           dell’EBITDA    F2i Reti Italia




                        108                              Altri operatori        ~47
             93




             ERG          +          +     +


                                                                                        28
                                                                                      Vito Gamberale
Finanziare le infrastrutture: il ruolo di F2i
   Esempi di filiere
                − L’assenza di conflitti di interessi assicura trasparenza (in particolare
 GAS              nella misura) ed efficienza nei confronti degli utenti:



Rete ispezionata (%)                                    Tempo medio effettivo di pronto intervento
                                                                                         Anno 2010

  Enel Rete Gas                         78%

                Hera                  77%

                                                          Richiesta AEEG                     60’
                 A2A                63%

                                             Media
                 Iren               57%   Italia: 55%


    G6 Rete Gas                   54%                            Gruppo
                                                                                  ~30’
                                                            F2i Reti Italia
   Eni (Italgas)              41%

       E.On Rete              36%

Toscana Energia             29%


  Fonte: AEEG
                                                                                                       29
                                                                                                     Vito Gamberale
Finanziare le infrastrutture: il ruolo di F2i
 Esempi di filiere
         − L’impegno negli investimenti determina una qualità del servizio
GAS        riconosciuta e premiata dall’authority!


                       Premi distribuiti da AEEG per recuperi sicurezza (1) (k€)
                                                                                         % incentivi su     % quota di
                                                                                             totale          mercato



                                      2.311                         379    273   2.963        50%              17%



                                              1.314
                                                                                              22%              23%



                               696
                                                                                              12%              2%



                   114                                                                         2%              6%



          Altri                   844                                                         14%              52%




 (1) Include gli incentivi distribuiti nel 2010 per numero di misure di odorizzazione e per numero di dispersioni della rete
                                                                                                                                 30
                                                                                                                               Vito Gamberale
Finanziare le infrastrutture: il ruolo di F2i
 Esempi di filiere

GAS
        − Il Gruppo F2i Reti Italia ha rappresentato il principale fattore di
          novità nel settore della distribuzione del gas negli anni 2000,
          favorendo e guidando il processo di concentrazione del mercato.

        − Le acquisizioni effettuate hanno, peraltro, permesso di riportare in
          mani italiane reti strategiche per il Paese, prima controllate da
          aziende straniere.

        − È nei fatti, come la presenza di un grande operatore
          indipendente, con solidi investitori alle spalle, possa
          apportare significativi benefici al settore, favorendo
          l’efficientamento e l'evoluzione tecnologica della rete.

        − F2i Reti Italia mira a consolidare il ruolo di grande operatore
          indipendente nella distribuzione del gas, in grado di costituire un
          benchmark - per sicurezza, trasparenza e investimenti – verso
          le authority e verso l’intero settore.


                                                                             31
                                                                           Vito Gamberale
Finanziare le infrastrutture: il ruolo di F2i
    Esempi di filiere

AEROPORTI   − A fine 2010 F2i è entrata nel settore aeroportuale con l’acquisizione del
              70% di Gesac, società che gestisce l’aeroporto di Napoli-Capodichino,
              grazie ad una concessione valida fino al 2043.

            − Gesac è stata costituita nel 1980 su iniziativa del Comune e della Provincia
              di Napoli e dell’Alitalia. Nel 1997, a seguito del processo di privatizzazione,
              gli Enti Pubblici hanno ceduto una partecipazione del 70% al Gruppo
              britannico BAA (successivamente acquistato dal Gruppo spagnolo
              Ferrovial).

            − La società ha sostenuto, negli ultimi anni, un importante piano di
              investimenti per lo sviluppo infrastrutturale dell’aeroporto (oltre 190 M€ le
              Capex cumulate dal 1998 al 2009, a fronte di utili netti cumulati per 47,6
              M€), in parte finanziato con fondi pubblici (63 M€) e in parte autofinanziato.

            − Il piano di investimenti, previsto per il quadriennio 2009-2012,
              ammonta a complessivi 90 M€, di cui ca. 65 M€ realizzati entro il 2011.

            − Nel 2011 Gesac ha gestito un traffico passeggeri di 5,8 M/pax,
              impiegando ca. 300 dipendenti.


                                                                                            32
                                                                                          Vito Gamberale
Finanziare le infrastrutture: il ruolo di F2i
    Esempi di filiere
            − A fine 2011 F2i ha acquistato, dal Comune di Milano, il 29,75% delle quote
AEROPORTI     di SEA, società che dal 1948 gestisce il sistema aeroportuale milanese
              (Linate e Malpensa). L’attuale Convenzione, di durata quarantennale, è
              stata sottoscritta con ENAC nel 2001.

            − SEA e le società del Gruppo garantiscono tutti i servizi e le attività
              connesse, quali l'approdo e la partenza degli aeromobili, la gestione della
              sicurezza aeroportuale, le prestazioni di handling passeggeri e merci, i
              servizi commerciali.

            − Il sistema aeroportuale milanese è situato in una delle aree europee a
              maggiore sviluppo economico (il PIL della Lombardia supera il 20% di
              quello nazionale) e rappresenta anche un ponte tra il Mediterraneo e
              l'Europa continentale.

            − Il sistema milanese ha registrato nel 2011 un traffico di 28,4 milioni di
              passeggeri, 310.000 movimenti aerei e 470.000 t di merci in transito.

            − Il fatturato sfiora i 580 M€ (utile netto 54 M€); vengono impiegati oltre
              5.000 dipendenti.

            − I piani di sviluppo prevedono investimenti per ca. 600 M€ entro il 2015
              (aumento della capacità e realizzazione della terza pista a Malpensa,
              ampliamento dell’area Cargo, ecc.).                                   33
                                                                                      Vito Gamberale
Finanziare le infrastrutture: il ruolo di F2i
     Esempi di filiere
                   − Il sistema aeroportuale italiano è caratterizzato da:
AEROPORTI               o      eccessivo numero di scali con un basso traffico specifico, specialmente
                               nel Centro-Nord (al Sud la concentrazione è minore);
                        o      proprietà prevalentemente pubblica;
                        o      incertezza normativa sulle tariffe;
                        o      mancanza di investimenti (negli ultimi anni non sono stati effettuati
                               interventi rilevanti nei principali aeroporti).
                                         BZO
                                                            − SEA e Gesac rappresentano due eccezioni
                                                 TSF          nel panorama nazionale:
                                   VBS              TRS
                            TRN          BGY
                                MXP LIN           VCE              o SEA gestisce il sistema aeroportuale
                                         VRN
                            CUF    PMF      FRL                      milanese, l’unico, insieme a quello
                              GOA    BLQ     RMI
                                  PSA
                                                                     romano, di dimensioni veramente
                                         FLR AOI
                                     SIE    PEG                      internazionali e posto nel territorio più
                                                 PSR                 sviluppato del Paese;
                                      FCO    CIA   FOG
                                                               o Capodichino è situato in una zona a
                                                             BRI
                         AHO      OLB          NAP           BDS “bassa densità” aeroportuale, ma con
                         OO
 Aeroporti >10m passeggeri
 Aeroporti >5<10m passeggeri                                     ampio bacino di potenziali utenti e,
 Aeroporti >2<5m passeggeri
                                CAG                    SUF
                                                           CRV   dunque, con un rilevante potenziale di
 Aeroporti >0,25<2m passeggeri                 PMO
                                                                 sviluppo.
 Aeroporti <0,25m passeggeri
                                           TPS             REG
 Area ad elevata concentrazione                      CTA         Insieme hanno gestito, nel 2011, 34,2
                                                                 Mpax, pari al 23% ca. del totale nazionale. 34
                                                                                                            Vito Gamberale
Finanziare le infrastrutture: il ruolo di F2i
    Esempi di filiere

AEROPORTI
            − F2i ha avviato la filiera aeroportuale entrando in società con particolari
              know-how e track record e con ampie prospettive di crescita:
              o   con Gesac, F2i «ha riportato in Italia» gli importanti cash flow prodotti
                  dalla società, per destinarli alla crescita e allo sviluppo;
              o   con SEA, F2i ha colto l’esigenza del Comune di Milano di vendere asset
                  strategici per il Paese per ridurre i propri debiti, evitando, anche in
                  questo caso, che finissero in mani straniere;

            − l’obiettivo, di lungo periodo, è promuovere lo sviluppo, infrastrutturale e
              di business, la razionalizzazione, ed il conseguimento di adeguati livelli di
              redditività, con benefici anche sull’indotto e sul tessuto socio-
              economico;

            − F2i sta perseguendo una strategia di investimento volta alla creazione
              di un network di aeroporti: dunque, una strategia di “rete nazionale”
              anzichè di “pista”, che favorisca un processo di aggregazione, la
              soppressione di scali inutilizzati e l'offerta di un format aeroportuale
              riconoscibile, moderno e di qualità.


                                                                                          35
                                                                                        Vito Gamberale
Finanziare le infrastrutture: il ruolo di F2i
 Esempi di filiere
               − Metroweb, nata nel 1997, è la società, controllata da F2i, che possiede la
TLC              più grande rete urbana in fibra ottica a livello europeo, con infrastrutture
                 (dotti) per ca. 3.270 km (corrispondenti a ca. 324.000 km di fibra).

               − La società opera come dark fibre provider (fornitore di fibra spenta),
                 affittando l’infrastruttura ad operatori TLC che provvedono poi,
                 autonomamente, ad implementare i propri servizi di connessione a valore
                 aggiunto.

                       Catena del valore nel settore della fibra ottica
                                          Telecom Operators and Service Providers                End Users


                                                                                    Wireline -        Business
      Infrastructure    Dark Fibre   Connectivity     WEB            IP-TV
                                                                                    Wireless         Residential




               − Metroweb ha generato nel 2011 ricavi per ca. 56 M€, con una marginalità
                 operativa dell'80% ca.. La società occupa 34 dipendenti.

               − L’utenza di Metroweb, attraverso Fastweb, è stata, inizialmente, di
                 tipo business. Successivamente, anche grazie ai professionisti, che si
                 sono dotati di connessioni domestiche veloci per l’home working, l’offerta si
                 è estesa all’utenza consumer.                                              36
                                                                                                              Vito Gamberale
Finanziare le infrastrutture: il ruolo di F2i
 Esempi di filiere
        − Metroweb è stata il “motore” della posizione d’avanguardia raggiunta da
TLC       Milano nel settore della fibra ottica urbana (città più cablata d'Europa). Per
          10 anni Milano è stato l’unico, isolato faro mondiale delle reti di nuova
          generazione.

        − Ma il resto dell'Italia è, in realtà, in coda agli altri Paesi europei per
          diffusione dell'Ultra Broad Band (e non può nemmeno avvalersi di
          tecnologie alternative alla fibra, come la cable TV, largamente disponibile in
          altri Stati):


                           % case
                          passed in
                         fibra ottica




 L'attuale arretratezza tecnologica dell'Italia è, in gran parte, imputabile
 all'operatore incumbent, che dovrebbe essere il motore dello sviluppo
 della rete e che, invece, è impastoiato nei debiti derivanti da una cattiva
 privatizzazione!                                                          37
                                                                                     Vito Gamberale
Finanziare le infrastrutture: il ruolo di F2i
 Esempi di filiere

TLC




      F2i e Metroweb stanno lavorando per aggregare altri fibre
      provider presenti sul territorio italiano, sviluppare nuovi tratti di
      rete e dotare l'Italia di una infrastruttura moderna e strategica, a
      partire dalle città più sviluppate economicamente.




                                                                                38
                                                                              Vito Gamberale
Conclusioni




                39
              Vito Gamberale
Conclusioni
− Le reti infrastrutturali rappresentano l’ossatura del sistema economico
  di ogni Paese avanzato e ne sostengono lo sviluppo.

− Per funzionare correttamente, le reti devono svilupparsi e essere
  coordinate tra loro in modo razionale: la loro gestione deve essere
  effettuata in ottica di "sistema Paese" invece che di "campanile" o di
  speculazioni finanziarie.

− Anche in Italia, come negli altri grandi Paesi, è necessario dar vita a
  "campioni nazionali" nei vari settori infrastrutturali, che assicurino
  efficienza e trasparenza nella gestione degli asset.

− Per far ciò, è necessario attivare un "capitalismo istituzionale" che
  disponga dei capitali necessari per lo sviluppo delle reti
  (eventualmente avvalendosi di strumenti innovativi, quali i "project bond"),
  che finanzi la nascita di grandi public company di settore e ne assicuri
  l'indipendenza gestionale.



                                                                             40
                                                                           Vito Gamberale
Conclusioni

F2i ne è un esempio in Italia. Una vera «public company» che è riuscita
ad avviare un sistema di reti infrastrutturali (capaci di interagire tra
loro per far crescere il Paese) ottimizzandone la gestione e curandone
lo sviluppo.


– Il Fondo ha praticamente esaurito la propria dotazione in anticipo sul
  termine minimo dell’investment period.



– Tutto ciò è avvenuto pur avendo operato con cautela, al fine di evitare
  operazioni affrettate, in un momento di forte incertezza e di progressivo
  aggravamento della crisi internazionale.




Questo risultato ha spinto F2i a lanciare un nuovo Fondo, per
proseguire la propria opera.
                                                                           41
                                                                         Vito Gamberale
Conclusioni
 − In particolare, il nuovo Fondo permetterà ad F2i di:

     o rafforzare la propria presenza nelle partecipazioni già in
       portafoglio (aumenti di capitale a supporto dello sviluppo, acquisto
       quote di altri soci, ecc.);

     o intervenire con nuovi investimenti nelle filiere già avviate;

     o avviare nuove filiere, approfittando anche delle opportunità di
       investimento determinate dall’attuale situazione economico-
       finanziaria del Paese;



         per proseguire il processo di creazione di Gruppi leader
             nel proprio settore e finanziare lo sviluppo delle
                          infrastrutture nazionali.


                                                                          42
                                                                        Vito Gamberale

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Vito Gamberale - Il ruolo strategico delle reti gas ed elettricità
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Vito Gamberale - Presentazione f2i
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Vito gamberale convegno dexia crediop

  • 1. Il finanziamento privato delle infrastrutture Ing. Vito Gamberale 13° incontro finanziario per le opere pubbliche DEXIA CREDIOP Roma, 8 novembre 2012 Vito Gamberale
  • 2. Indice Le infrastrutture in Italia pag. 3 – Storia pag. 4 – Le privatizzazioni pag. 5 – Nuove privatizzazioni per superare le difficoltà degli Enti Locali pag. 6 Chi finanzia le infrastrutture? pag. 7 – Il project financing pag. 9 – Aggregazioni e "campioni nazionali" pag. 14 Finanziare le infrastrutture: il ruolo di F2i pag. 16 – Esempi di filiere pag. 25 Conclusioni pag. 39 2 Vito Gamberale
  • 3. Le infrastrutture in Italia 3 Vito Gamberale
  • 4. Le infrastrutture in Italia Storia L'Italia ha avuto, storicamente, una grande tradizione nella realizzazione di importanti infrastrutture, promosse, prevalentemente, con finanza pubblica, dalle istituzioni e dagli enti pubblici, nazionali e locali: – l’IRI, nel campo dei trasporti (Autostrade, Alitalia, Tirrenia), delle telecomunicazioni (STET, RAI), della cantieristica (Finmeccanica, Fincantieri); – l’ENEL, nel campo dell’energia elettrica; – l’ENI, nel campo del trasporto e della distribuzione del gas naturale (SNAM, Italgas, ecc.) e della petrolchimica (Snamprogetti); – prevalentemente le ex-municipalizzate, nel campo della gestione del ciclo idrico integrato, delle reti di distribuzione locale (gas ed elettricità), della gestione dei rifiuti (soprattutto al Nord), delle autostrade locali, degli aeroporti, degli interporti, ecc.. Fino agli anni '80, l’elevato cash flow generato dalle infrastrutture esistenti ha contribuito allo sviluppo di nuove opere. Questo modello ha funzionato, spesso bene, finchè lo Stato ha potuto alimentare lo sviluppo attraverso il debito pubblico. 4 Vito Gamberale
  • 5. Le infrastrutture in Italia Le privatizzazioni Le privatizzazioni, in genere, vengono giudicate negativamente. In realtà hanno avuto, spesso, esiti positivi, anche se diversi a seconda delle modalità utilizzate: 1. aziende manifatturiere, in crisi. Queste privatizzazioni avvengono, generalmente, attraverso vendita a privati attivi nello stesso settore di business, circostanza che ne determina il successo (es. Nuovo Pignone nel 1994 e ILVA nel 1995); 2. successivamente le privatizzazioni riguardano aziende operanti nei settori dei servizi e delle infrastrutture, dalle quali deriveranno i ricavi maggiori. Queste avvengono: a) per quotazione in Borsa di parte del capitale, con esiti molto soddisfacenti per lo Stato (ENI dal 1994, ENEL dal 1999), non sempre per gli investitori (ENEL). Gli ex-Enti pubblici diventano (e sono ancora) vere “public company”, efficienti e in grado di competere a livello internazionale; b) per vendita diretta ai privati, spesso su base “familistica” (Telecom, 1997; Autostrade, 1999; ADR, 2000) e con risultati deludenti (specialmente per le TLC) o contraddittori. Questa modalità sembra aver acceso tentazioni di “hit and run”, rischiando, che asset strategici per il Paese o finissero sotto il controllo straniero o venissero gestiti in ottica di mera attenzione finanziaria. 5 Vito Gamberale
  • 6. Le infrastrutture in Italia Nuove privatizzazioni per superare le difficoltà degli Enti Locali Dopo il Governo centrale, sono oggi gli Enti Territoriali a trovarsi in condizioni finanziarie critiche: − elevato indebitamento, utilizzato, sempre più spesso, per coprire parte della spesa corrente oltre che per gli investimenti; − trasferimenti da parte dello Stato in diminuzione; − vincoli sempre più stringenti per il patto di stabilità interno. La difficoltà a reperire fondi, per sviluppare le infrastrutture esistenti e per finanziare nuove opere, fa sì che anche gli Enti Locali siano interessati alle privatizzazioni. 6 Vito Gamberale
  • 7. Chi finanzia le infrastrutture? 7 Vito Gamberale
  • 8. Chi finanzia le infrastrutture? – Le infrastrutture vanno finanziate bilanciando debito ed equity. – La questione del debito è stata già affrontata negli interventi precedenti. Mi permetterò solo poche riflessioni. – Parlerò più in dettaglio della componente equity. 8 Vito Gamberale
  • 9. Chi finanzia le infrastrutture? Il project financing – Come visto, in passato le infrastrutture hanno svolto, in Italia, un ruolo fondamentale per lo sviluppo. – Si pone, dunque, il problema di come il contributo delle infrastrutture allo sviluppo possa essere riattivato, anche nel nostro Paese. – In Italia, negli ultimi 10 anni, si è tentato di finanziare le infrastrutture attraverso il Project Financing ("PF"), pratica molto diffusa soprattutto nel mondo anglosassone. – A tal fine, nei progetti sono state coinvolte banche nazionali ed estere ed istituzioni locali, non sempre con risultati positivi. Infatti il PF: o ha funzionato bene per progetti promossi da privati e dai ritorni più facilmente prevedibili (settori della sanità e dell'energia); o ha incontrato maggiori difficoltà per i progetti con sponsor pubblici (ad es. settore autostradale), spesso appesantendo finanziariamente i bilanci delle banche e, soprattutto, degli enti locali promotori. – Un esempio evidente in tal senso è fornito dai Project Financing effettuati nel settore autostradale, in particolare per le autostrade per l'EXPO 2015. 9 Vito Gamberale
  • 10. Chi finanzia le infrastrutture? Il project financing Il principale sponsor delle autostrade per l'EXPO è la Milano – Serravalle Tangenziali SpA, una società di dimensioni molto piccole rispetto ai principali gestori europei… Milano – Serravalle è una società a capitale prevalentemente pubblico, controllata dalla Dati in M€ Rete (km) Ricavi EBITDA % Utile % PFN PFN/EBITDA Provincia di Milano, tramite ASAM: MI - Serr. 185 211 101 48% 17 8% 227 2,25x Atlantia 5.079 3.976 2.385 60% 840 21% 8.970 3,76x ASAM 52,9% Abertis 3.772 3.915 2.454 63% 775 20% 13.882 5,66x Comune di Milano 18,6% Brisa 1.305 670 459 69% (82) -12% 3.517 7,66x SIAS 10,7% APRR 2.244 2.181 1.399 64% 395 18% 6.202 4,43x Altri soci pubblici 15% Fonte: Bilanci 2011 Altri 2,8% … ma impegnata, con quote rilevanti (oltre un terzo), nella realizzazione delle principali autostrade di prossima costruzione: – Pedemontana Lombarda (87 km + 70 km): 4.945 M€ – Bre-Be-Mi (62 km): 2.518 M€ – Tangegnziale Est Esterna di Milano (33 km): 2.225 M€ 9.688 M€ 10 Vito Gamberale
  • 11. Chi finanzia le infrastrutture? Il project financing Piano finanziario aggregato delle 3 opere Investimenti M€ % Coperture M€ % Realizzazione 7.321 76% Equity 1.640 17% Altri oneri 2.367 24% Finanziamenti pubblci 1.245 13% Banche 6.580 68% Autofinanziamento 223 2% Totale investimenti 9.688 100% Totale coperture 9.688 100% Investitori % M€ Milano - Serravalle 31% 513 EBITDA '11: 101 M€ Gli impegni appaiono Autostrade per l'Italia 5% 89 EBITDA '11: 2.385 M€ sproporzionati alle “dimensioni” economiche dei due soggetti Altre concessionarie autostradali 10% 171 Gruppo Intesa SanPaolo 21% 346 Costruttori 17% 282 Altri 15% 240 TOTALE 100% 1.640 di cui ca. 480 (29%) già versati Nonostante la struttura finanziaria di Milano-Serravalle appaia, oggi, solida (cfr. slide precedente), gli impegni previsti per la realizzazione delle 3 opere sono molto gravosi: – Milano - Serravalle ha già versato ca. 150 M€ per i 3 progetti dell’EXPO, dunque l’impegno rimanente è di ca. 360 M€ (senza considerare che gli impegni potrebbero ulteriormente crescere), cioè 3,6 volte l'EBITDA e pari al patrimonio netto attuale (366 M€), che dovrebbe raddoppiare. Ma i suoi soci sono, in maggioranza, pubblici e potrebbero avere problemi di fondi; – pur accettando un rapporto PFN/EBITDA pari a quello di Atlantia (3,8x), la società dovrebbe indebitarsi per altri 160 M€ e richiamare non meno di 200 M€ dai soci (comunque molti per soggetti pubblici). Le piccole dimensioni del principale sponsor determinano la difficoltà a portare avanti i progetti. 11 Vito Gamberale
  • 12. Chi finanzia le infrastrutture? Il project financing Un esempio di project financing di successo in Europa è l’autostrada a pedaggio M6 Toll, in Gran Bretagna. Caratteristiche − La M6 Toll, lunga 43 km, rappresenta il bypass a pedaggio per la congestionata M6 (160.000 veicoli / giorno contro i 72.000 di progetto), nell'area di Birmingham. − Opera realizzata, in project financing, da privati (25% Gruppo Autostrade, 75% Fondo Macquarie), che ne hanno ottenuto la concessione per 53 anni. Storia − 1989: Idea progettuale − 1992: Assegnazione della concessione − 1997: Approvazione progetto − 2000: Avvio lavori − Apertura al traffico: 2003 (con 3 mesi di anticipo) - media: ca. 14 km/anno Tempi: 6 anni dall'approvazione del progetto Costi/ − Il costo complessivo è stato di ca. 880 M€ (ca. 20 M€/km). Finanziamenti − Il project financing è stato caratterizzato da una leva finanziaria prossima all'80% (debt ratio ≈ 4:1). − Ciò è stato possibile grazie alla credibilità dei due promotori (peraltro uno italiano) e alla innovativa regolamentazione tariffaria, che prevede la completa libertà di fissazione delle tariffe da parte del concessionario. 12 Vito Gamberale
  • 13. Chi finanzia le infrastrutture? Il project financing – I principali progetti autostradali italiani, invece, accusano pesanti ritardi. – La crescita dei costi, durante l'iter di approvazione, va dall'8 a oltre il 100% (tale crescita è dovuta, quasi sempre, alle compensazioni, alle varianti e ai maggiori costi di esproprio). – Il costo per km è quasi il doppio del benchmark europeo (M6 Toll – UK). Autostrada km Idea Approv. Avvio Apertura Tempi Costi Costi Crescita Costo al Stato PF progetto lavori * (b) (b) - (a) iniziali finali costi km (M€) prelimin. (a) (M€) (M€) M6 Toll (UK) 43 1989 1997 2000 2003 6 880 880 +0,0% 20,5 Concluso Pedemontana 157 1950 2006 2010 2015 9 4.560 4.945 +8,4% 31,5 Da chiudere Lombarda Bre-Be-Mi 62 1996 2001 2009 2013 12 1.174 2.518 +114,5% 40,6 Da chiudere TEM 33 2003 2005 2012** 2015 10 1.578 2.225 +41,0% 67,4 Da chiudere *Se rispettati i tempi attualmente previsti ** Previsione. Lavori non ancora iniziati. Dinanzi al dilatarsi dei costi e dei tempi, le opere non partono, perché le fonti finanziarie non possono più equilibrare i costi lievitati. Non sorprende che nessun PF sia stato ancora chiuso! 13 Vito Gamberale
  • 14. Chi finanzia le infrastrutture? Aggregazioni e "campioni nazionali" Per la componente di debito, abbiamo visto che il project financing incontra talune difficoltà applicative in Italia. Ma, ciò premesso, chi può finanziare le infrastrutture in termini di equity? – A questa domanda, la mia risposta, molto lapalissiana, è la seguente: Le nuove infrastrutture devono essere finanziate dalle infrastrutture esistenti! – Le infrastrutture generano, infatti, importanti redditività (EBITDA margin ≥ 50%), che possono e devono finanziare lo sviluppo. Naturalmente, affinchè le infrastrutture esistenti possano finanziare nuove opere, esse devono avere dimensioni consistenti e non essere frammentate. 14 Vito Gamberale
  • 15. Chi finanzia le infrastrutture? Aggregazioni e "campioni nazionali" – In Italia, i vari settori infrastrutturali sono, spesso, frammentati. Gli asset sono realizzati e gestiti secondo i bisogni, spesso anche politici, delle realtà locali in cui si trovano, al di fuori di una visione di rete strategica per il “sistema Paese”. – Accanto a pochi grandi "campioni nazionali" (ENI, ENEL, Terna, Autostrade) e a soggetti che potrebbero assumere la leadership nei propri settori (AdR, SEA, Italgas, F2i Reti Italia, Metroweb, ecc.) ci sono lillipuziani imbarazzanti (38 aeroporti di interesse nazionale/regionale – 100 con quelli più piccoli –, 3000 operatori nell'acqua, 250 nella distribuzione del gas, ecc.), che rendono impossibile "fare sistema". – Anche le cd. "multi-utility" hanno un orizzonte, al più, interprovinciale e gestiscono asset di dimensioni locali. La gestione contemporanea di business, diversi tra loro, penalizza pesantemente l'efficienza dei servizi ed i conti delle società. – Inoltre, l'assenza di una strategia italiana per le infrastrutture ha permesso ai “campioni nazionali” stranieri (E.On, GdF, EdF, ecc.) di impossessarsi di importanti asset del nostro Paese. Il reciproco, per l'Italia, difficilmente è accaduto. E, quando è accaduto, ha comportato vincoli, sul cash flow, all'acquirente. – Finora è mancato il concetto di «aggregato» o di «filiera» nei singoli settori. Nelle infrastrutture, l'Italia dovrebbe favorire aggregazioni omogenee, in grado di dar vita a "campioni nazionali" nei vari comparti! – Per raggiungere tali obiettivi è necessario attivare un nuovo "capitalismo istituzionale"! È necessario, cioè, che gli investitori istituzionali (banche, fondazioni, assicurazioni, fondi pensioni, ecc.) finanzino la nascita di grandi "public company" di settore, ossia "campioni nazionali" in grado di promuovere gestione efficiente e sviluppo degli asset infrastrutturali. – In quest'ottica, i project bond, garantiti da grandi istituzioni, possono sicuramente svolgere un ruolo positivo, ma, per funzionare ed avere un costo sostenibile, devono essere emessi da soggetti solidi e credibili (dunque meglio se da grandi public company). 15 Vito Gamberale
  • 16. Finanziare le infrastrutture: il ruolo di F2i 16 Vito Gamberale
  • 17. Finanziare le infrastrutture: il ruolo di F2i – La carenza di finanza pubblica, che causa l’impossibilità di realizzare nuove infrastrutture e di gestire in modo efficiente quelle esistenti, può essere compensata, oggi, solo dalla finanza privata. – Riflettendo sui vari input emersi: o il ruolo ricoperto dalle infrastrutture nello sviluppo dell’Italia nel secondo Dopoguerra; o le ombre dell’esperienza delle privatizzazioni infrastrutturali degli anni ‘90; o la necessità di una nuova stagione di privatizzazioni delle infrastrutture, come soluzione all’elevato indebitamento degli Enti Locali; o l'opportunità di dar vita a "campioni nazionali", specializzati nei vari settori infrastrutturali, sul modello dei grandi player italiani ed esteri; … è sorta l’idea di F2i, cioè di un Fondo, privato ma istituzionale, che aggregasse infrastrutture esistenti in filiere, ed utilizzasse i fondi derivanti dalla gestione di tali asset per permetterne lo sviluppo. 17 Vito Gamberale
  • 18. Finanziare le infrastrutture: il ruolo di F2i – F2i, con una raccolta di 1.852 M€, è il più grande Fondo operante in Italia ed il maggior Fondo infrastrutturale del Mondo dedicato ad un solo Paese (country fund). – Recentemente F2i ha effettuato il first closing di un secondo fondo, che ha già raccolto 575 M€ (target finale: 1.200 M€). – F2i è stato creato, quale strumento privatistico ma istituzionale, da sponsor di elevato standing, che hanno contribuito ad affermarne la salda reputazione: o il Governo tramite la CDP o le principali banche italiane (Unicredit, Intesa SanPaolo) o un’importante banca straniera (Merrill Lynch – BoA) o i network delle Fondazioni ex-bancarie e delle Casse di Previdenza private o assicurazioni vita e fondi pensione 18 Vito Gamberale
  • 19. Finanziare le infrastrutture: il ruolo di F2i Investitori F2i ripartiti per categoria Categorie (FONDO I) N. Invest. Ammontare % sul Fondo sottoscritto Banche 7 593 M€ 32,02% Casse Previdenziali 13 487 M€ 26,30% Fondazioni 26 439 M€ 23,70% Assicurazioni 4 175 M€ 9,45% Istituzioni finanziarie pubbliche (CDP) 1 150 M€ 8,10% Management SGR / Sponsor 1 8 M€ 0,43% Totale 52 1.852 M€ 100,00% Categorie (FONDO II) - First closing N. Invest. Ammontare % sul Fondo sottoscritto Banche 2 200 M€ 34,78% Casse Previdenziali 2 90 M€ 15,65% Fondazioni 6 185 M€ 32,17% Istituzioni finanziarie pubbliche (CDP) 1 100 M€ 17,39% Totale 11 575 M€ 100,00% F2i, sia per missione che per la natura istituzionale dei propri investitori, persegue partecipazioni di lungo termine con logica industriale. 19 Vito Gamberale
  • 20. Finanziare le infrastrutture: il ruolo di F2i – F2i ha dato vita a 6 filiere, che compongono un Gruppo strutturato, impegnando quasi 1.685 M€ (91% della raccolta del primo fondo). 75% F2i 85,1% ENEL Impegnato Reti Italia Rete Gas 100% GAS 2iGas 436,4 M€ (25,9%) 100% G6 Rete Gas 100% F2i Rete Idrica 40% Mediterranea Italiana delle Acque ACQUA 272,9 M€ (16,2%) 40% Ramo idrico Parma 100% 70% F2i Aeroporti GES AC AEROPORTI 489,1 M€ (29,0%) 29,8% S EA 87,5% 61,4% F2i TLC Metroweb TLC Progetti Milano e Brescia 245,0 M€ (14,5%) S asternet 15,7% Alerion CleanPower RINNOVABILI 100% F2i Energie Rinnovabili 129,5 M€ (7,7%) 49,8% HFV TRASPORTI 26,3% Infracis 53,5 M€ (3,2%) Investimenti attualmente in portafoglio 1626,5 M€ (96,5%) + Dismissioni 31,7 M€ (1,9%) + Costi di gestione Fondo 26,8 M€ (1,6%) 20 = TOTALE IMPEGNATO 1685,0 M€ Vito Gamberale
  • 21. Finanziare le infrastrutture: il ruolo di F2i – F2i opera come una vera “public company”: ogni progetto è intrapreso con l’obiettivo di creare una filiera nello specifico comparto, favorendo la collaborazione tra le partecipate e l’integrazione delle reti infrastrutturali gestite: ENEL Rete Gas Costituire un importante gestore indipendente di reti per la distribuzione GAS 2i Gas (ex E.On Rete) del gas e fungere da soggetto aggregatore in un settore in fase di G6 Rete Gas concentrazione. Prefigurare indipendenza tra vendita e distribuzione. Mediterranea delle Creare un “campione nazionale” in un settore strategico per il Paese, ACQUA Acque che necessita di grandi investimenti per l’ammodernamento degli Rete Idrica Parma impianti esistenti. Ciò nonostante la demagogia del referendum 2011. Costituire un punto di aggregazione in un settore caratterizzato da forte GESAC frammentazione, da preoccupante, distorsiva dominanza “low cost”, da AEROPORTI SEA proprietà prevalentemente pubblica, senza strategia. Metroweb Favorire lo sviluppo della Fibra Ottica nelle zone più popolate e TLC Progetti Moon e Link sviluppate del Paese. SasterNet Due presenze indipendenti, e autorevoli per azionariato e managerialità, Alerion gestione. Oggi il settore delle Energie Rinnovabili è colpito da RINNOVABILI HFV provvedimenti contraddittori che hanno bloccato lo sviluppo futuro in Italia. Entrare nel settore autostradale, piuttosto chiuso, e proporsi come AUTOSTRADE Infracis stakeholder di riferimento per società caratterizzate da azionariati pubblici molto frammentati. 21 Vito Gamberale
  • 22. Finanziare le infrastrutture: il ruolo di F2i − In 4 anni, F2i ha offerto un modello al mondo delle infrastrutture in Italia, dando vita ad un Gruppo strutturato di aziende, di filiere di aziende, che si propongono, ciascuna, come benchmark nel proprio settore. − Le società nelle quali F2i detiene la maggioranza, o un importante ruolo di governance, hanno registrato nel 20111: o Fatturato aggregato: 1.539 M€ o EBITDA: 630 M€ (EBITDA Margin: 41%) o Dipendenti: 8.130 o Investimenti: 583 M€ (91% EBITDA) Nel 2011 le partecipate di F2i hanno investito oltre il 90% dell'EBITDA. Nessun sistema infrastrutturale investe un così alto livello di EBITDA! 1Dati aggregati di preconsuntivo 2011. Si riferiscono a: ERG, 2i Gas, G6 Rete, Alerion CleanPower, HFV, Mediterranea delle Acque, GESAC, SEA, Metroweb. 22 Vito Gamberale
  • 23. Finanziare le infrastrutture: il ruolo di F2i − Peraltro, grazie ad F2i, importanti asset, che erano finiti in mani straniere, sono ritornati, con i loro cash flow, sotto il controllo italiano: − E.On Rete Gas − Gesac − G6 Rete − Metroweb 23 Vito Gamberale
  • 24. Finanziare le infrastrutture: il ruolo di F2i – F2i nasce come uno strumento di investimento, privato ma istituzionale, per aggregare le infrastrutture esistenti in filiere, in modo da assicurare alle partecipate: o efficienza operativa; o gestione finanziaria equilibrata, evitando l’impoverimento delle società con indebitamenti esagerati e maxi-dividendi straordinari; o focus sullo sviluppo, grazie al reinvestimento di buona parte dei cash flow generati nel potenziamento degli asset e delle reti gestite. In un periodo in cui la finanza pubblica è una risorsa estremamente scarsa, il gap infrastrutturale – quantitativo e tecnologico - può essere colmato con il modello proposto da F2i: utilizzare le risorse derivanti da una gestione efficiente delle infrastrutture esistenti per finanziare lo sviluppo di nuove opere. 24 Vito Gamberale
  • 25. Finanziare le infrastrutture: il ruolo di F2i Esempi di filiere Esempi concreti di come F2i opera per aggregare asset infrastrutturali sono le filiere della distribuzione del gas, degli aeroporti e delle TLC. 25 Vito Gamberale
  • 26. Finanziare le infrastrutture: il ruolo di F2i Esempi di filiere − Il Gruppo F2i Reti Italia è nato dopo le acquisizioni di ENEL Rete Gas (2009), di E.On Rete (oggi 2i Gas - 2010) e di G6 (ex Gruppo GdF – 2011). GAS F2i Reti Italia 75% 25% • Rab (M€): 2.684 F2i Reti Italia • Ricavi (M€): 6051 • EBITDA (M€): 3261 (54%) 85,1% 54% • Investimenti (M€): 189 dell’EBITDA 14,9% • Dipendenti (#): 2.112 Enel Rete Gas • Clienti (#): 3.820.000 • Rete gestita (km): 56.833 A tendere le tre • Concessioni (#): 1.970 società saranno 100% 100% riunite in un unico polo 1 Dati da consolidato pro-forma operativo 2i Gas* G6 (considerando la presenza di 2i Gas e G6 su base 12 mesi), al Gestione F2i da Apr. 2011 Gestione F2i da Set. 2011 netto di effetti principio IFRIC 12 e partite straordinarie. * Ex E.On Rete 26 Vito Gamberale
  • 27. Finanziare le infrastrutture: il ruolo di F2i Esempi di filiere − Con l’aggregazione di 3 Capillarità di F2i Reti Italia sul GAS importanti reti, in appena 2 anni territorio F2i Reti Italia è diventato, per quota di mercato, il secondo player nazionale, in un settore ancora molto parcellizzato (oltre 250 operatori). F2i Reti Italia 27 Vito Gamberale
  • 28. Finanziare le infrastrutture: il ruolo di F2i Esempi di filiere − Le dimensioni del Gruppo consentono di sostenere importanti investimenti, a vantaggio di sviluppo, ammodernamento, efficienza e GAS sicurezza della rete: Investimenti M€ Benchmark €/cliente 54% Gruppo 189 ~49 dell’EBITDA F2i Reti Italia 108 Altri operatori ~47 93 ERG + + + 28 Vito Gamberale
  • 29. Finanziare le infrastrutture: il ruolo di F2i Esempi di filiere − L’assenza di conflitti di interessi assicura trasparenza (in particolare GAS nella misura) ed efficienza nei confronti degli utenti: Rete ispezionata (%) Tempo medio effettivo di pronto intervento Anno 2010 Enel Rete Gas 78% Hera 77% Richiesta AEEG 60’ A2A 63% Media Iren 57% Italia: 55% G6 Rete Gas 54% Gruppo ~30’ F2i Reti Italia Eni (Italgas) 41% E.On Rete 36% Toscana Energia 29% Fonte: AEEG 29 Vito Gamberale
  • 30. Finanziare le infrastrutture: il ruolo di F2i Esempi di filiere − L’impegno negli investimenti determina una qualità del servizio GAS riconosciuta e premiata dall’authority! Premi distribuiti da AEEG per recuperi sicurezza (1) (k€) % incentivi su % quota di totale mercato 2.311 379 273 2.963 50% 17% 1.314 22% 23% 696 12% 2% 114 2% 6% Altri 844 14% 52% (1) Include gli incentivi distribuiti nel 2010 per numero di misure di odorizzazione e per numero di dispersioni della rete 30 Vito Gamberale
  • 31. Finanziare le infrastrutture: il ruolo di F2i Esempi di filiere GAS − Il Gruppo F2i Reti Italia ha rappresentato il principale fattore di novità nel settore della distribuzione del gas negli anni 2000, favorendo e guidando il processo di concentrazione del mercato. − Le acquisizioni effettuate hanno, peraltro, permesso di riportare in mani italiane reti strategiche per il Paese, prima controllate da aziende straniere. − È nei fatti, come la presenza di un grande operatore indipendente, con solidi investitori alle spalle, possa apportare significativi benefici al settore, favorendo l’efficientamento e l'evoluzione tecnologica della rete. − F2i Reti Italia mira a consolidare il ruolo di grande operatore indipendente nella distribuzione del gas, in grado di costituire un benchmark - per sicurezza, trasparenza e investimenti – verso le authority e verso l’intero settore. 31 Vito Gamberale
  • 32. Finanziare le infrastrutture: il ruolo di F2i Esempi di filiere AEROPORTI − A fine 2010 F2i è entrata nel settore aeroportuale con l’acquisizione del 70% di Gesac, società che gestisce l’aeroporto di Napoli-Capodichino, grazie ad una concessione valida fino al 2043. − Gesac è stata costituita nel 1980 su iniziativa del Comune e della Provincia di Napoli e dell’Alitalia. Nel 1997, a seguito del processo di privatizzazione, gli Enti Pubblici hanno ceduto una partecipazione del 70% al Gruppo britannico BAA (successivamente acquistato dal Gruppo spagnolo Ferrovial). − La società ha sostenuto, negli ultimi anni, un importante piano di investimenti per lo sviluppo infrastrutturale dell’aeroporto (oltre 190 M€ le Capex cumulate dal 1998 al 2009, a fronte di utili netti cumulati per 47,6 M€), in parte finanziato con fondi pubblici (63 M€) e in parte autofinanziato. − Il piano di investimenti, previsto per il quadriennio 2009-2012, ammonta a complessivi 90 M€, di cui ca. 65 M€ realizzati entro il 2011. − Nel 2011 Gesac ha gestito un traffico passeggeri di 5,8 M/pax, impiegando ca. 300 dipendenti. 32 Vito Gamberale
  • 33. Finanziare le infrastrutture: il ruolo di F2i Esempi di filiere − A fine 2011 F2i ha acquistato, dal Comune di Milano, il 29,75% delle quote AEROPORTI di SEA, società che dal 1948 gestisce il sistema aeroportuale milanese (Linate e Malpensa). L’attuale Convenzione, di durata quarantennale, è stata sottoscritta con ENAC nel 2001. − SEA e le società del Gruppo garantiscono tutti i servizi e le attività connesse, quali l'approdo e la partenza degli aeromobili, la gestione della sicurezza aeroportuale, le prestazioni di handling passeggeri e merci, i servizi commerciali. − Il sistema aeroportuale milanese è situato in una delle aree europee a maggiore sviluppo economico (il PIL della Lombardia supera il 20% di quello nazionale) e rappresenta anche un ponte tra il Mediterraneo e l'Europa continentale. − Il sistema milanese ha registrato nel 2011 un traffico di 28,4 milioni di passeggeri, 310.000 movimenti aerei e 470.000 t di merci in transito. − Il fatturato sfiora i 580 M€ (utile netto 54 M€); vengono impiegati oltre 5.000 dipendenti. − I piani di sviluppo prevedono investimenti per ca. 600 M€ entro il 2015 (aumento della capacità e realizzazione della terza pista a Malpensa, ampliamento dell’area Cargo, ecc.). 33 Vito Gamberale
  • 34. Finanziare le infrastrutture: il ruolo di F2i Esempi di filiere − Il sistema aeroportuale italiano è caratterizzato da: AEROPORTI o eccessivo numero di scali con un basso traffico specifico, specialmente nel Centro-Nord (al Sud la concentrazione è minore); o proprietà prevalentemente pubblica; o incertezza normativa sulle tariffe; o mancanza di investimenti (negli ultimi anni non sono stati effettuati interventi rilevanti nei principali aeroporti). BZO − SEA e Gesac rappresentano due eccezioni TSF nel panorama nazionale: VBS TRS TRN BGY MXP LIN VCE o SEA gestisce il sistema aeroportuale VRN CUF PMF FRL milanese, l’unico, insieme a quello GOA BLQ RMI PSA romano, di dimensioni veramente FLR AOI SIE PEG internazionali e posto nel territorio più PSR sviluppato del Paese; FCO CIA FOG o Capodichino è situato in una zona a BRI AHO OLB NAP BDS “bassa densità” aeroportuale, ma con OO Aeroporti >10m passeggeri Aeroporti >5<10m passeggeri ampio bacino di potenziali utenti e, Aeroporti >2<5m passeggeri CAG SUF CRV dunque, con un rilevante potenziale di Aeroporti >0,25<2m passeggeri PMO sviluppo. Aeroporti <0,25m passeggeri TPS REG Area ad elevata concentrazione CTA Insieme hanno gestito, nel 2011, 34,2 Mpax, pari al 23% ca. del totale nazionale. 34 Vito Gamberale
  • 35. Finanziare le infrastrutture: il ruolo di F2i Esempi di filiere AEROPORTI − F2i ha avviato la filiera aeroportuale entrando in società con particolari know-how e track record e con ampie prospettive di crescita: o con Gesac, F2i «ha riportato in Italia» gli importanti cash flow prodotti dalla società, per destinarli alla crescita e allo sviluppo; o con SEA, F2i ha colto l’esigenza del Comune di Milano di vendere asset strategici per il Paese per ridurre i propri debiti, evitando, anche in questo caso, che finissero in mani straniere; − l’obiettivo, di lungo periodo, è promuovere lo sviluppo, infrastrutturale e di business, la razionalizzazione, ed il conseguimento di adeguati livelli di redditività, con benefici anche sull’indotto e sul tessuto socio- economico; − F2i sta perseguendo una strategia di investimento volta alla creazione di un network di aeroporti: dunque, una strategia di “rete nazionale” anzichè di “pista”, che favorisca un processo di aggregazione, la soppressione di scali inutilizzati e l'offerta di un format aeroportuale riconoscibile, moderno e di qualità. 35 Vito Gamberale
  • 36. Finanziare le infrastrutture: il ruolo di F2i Esempi di filiere − Metroweb, nata nel 1997, è la società, controllata da F2i, che possiede la TLC più grande rete urbana in fibra ottica a livello europeo, con infrastrutture (dotti) per ca. 3.270 km (corrispondenti a ca. 324.000 km di fibra). − La società opera come dark fibre provider (fornitore di fibra spenta), affittando l’infrastruttura ad operatori TLC che provvedono poi, autonomamente, ad implementare i propri servizi di connessione a valore aggiunto. Catena del valore nel settore della fibra ottica Telecom Operators and Service Providers End Users Wireline - Business Infrastructure Dark Fibre Connectivity WEB IP-TV Wireless Residential − Metroweb ha generato nel 2011 ricavi per ca. 56 M€, con una marginalità operativa dell'80% ca.. La società occupa 34 dipendenti. − L’utenza di Metroweb, attraverso Fastweb, è stata, inizialmente, di tipo business. Successivamente, anche grazie ai professionisti, che si sono dotati di connessioni domestiche veloci per l’home working, l’offerta si è estesa all’utenza consumer. 36 Vito Gamberale
  • 37. Finanziare le infrastrutture: il ruolo di F2i Esempi di filiere − Metroweb è stata il “motore” della posizione d’avanguardia raggiunta da TLC Milano nel settore della fibra ottica urbana (città più cablata d'Europa). Per 10 anni Milano è stato l’unico, isolato faro mondiale delle reti di nuova generazione. − Ma il resto dell'Italia è, in realtà, in coda agli altri Paesi europei per diffusione dell'Ultra Broad Band (e non può nemmeno avvalersi di tecnologie alternative alla fibra, come la cable TV, largamente disponibile in altri Stati): % case passed in fibra ottica L'attuale arretratezza tecnologica dell'Italia è, in gran parte, imputabile all'operatore incumbent, che dovrebbe essere il motore dello sviluppo della rete e che, invece, è impastoiato nei debiti derivanti da una cattiva privatizzazione! 37 Vito Gamberale
  • 38. Finanziare le infrastrutture: il ruolo di F2i Esempi di filiere TLC F2i e Metroweb stanno lavorando per aggregare altri fibre provider presenti sul territorio italiano, sviluppare nuovi tratti di rete e dotare l'Italia di una infrastruttura moderna e strategica, a partire dalle città più sviluppate economicamente. 38 Vito Gamberale
  • 39. Conclusioni 39 Vito Gamberale
  • 40. Conclusioni − Le reti infrastrutturali rappresentano l’ossatura del sistema economico di ogni Paese avanzato e ne sostengono lo sviluppo. − Per funzionare correttamente, le reti devono svilupparsi e essere coordinate tra loro in modo razionale: la loro gestione deve essere effettuata in ottica di "sistema Paese" invece che di "campanile" o di speculazioni finanziarie. − Anche in Italia, come negli altri grandi Paesi, è necessario dar vita a "campioni nazionali" nei vari settori infrastrutturali, che assicurino efficienza e trasparenza nella gestione degli asset. − Per far ciò, è necessario attivare un "capitalismo istituzionale" che disponga dei capitali necessari per lo sviluppo delle reti (eventualmente avvalendosi di strumenti innovativi, quali i "project bond"), che finanzi la nascita di grandi public company di settore e ne assicuri l'indipendenza gestionale. 40 Vito Gamberale
  • 41. Conclusioni F2i ne è un esempio in Italia. Una vera «public company» che è riuscita ad avviare un sistema di reti infrastrutturali (capaci di interagire tra loro per far crescere il Paese) ottimizzandone la gestione e curandone lo sviluppo. – Il Fondo ha praticamente esaurito la propria dotazione in anticipo sul termine minimo dell’investment period. – Tutto ciò è avvenuto pur avendo operato con cautela, al fine di evitare operazioni affrettate, in un momento di forte incertezza e di progressivo aggravamento della crisi internazionale. Questo risultato ha spinto F2i a lanciare un nuovo Fondo, per proseguire la propria opera. 41 Vito Gamberale
  • 42. Conclusioni − In particolare, il nuovo Fondo permetterà ad F2i di: o rafforzare la propria presenza nelle partecipazioni già in portafoglio (aumenti di capitale a supporto dello sviluppo, acquisto quote di altri soci, ecc.); o intervenire con nuovi investimenti nelle filiere già avviate; o avviare nuove filiere, approfittando anche delle opportunità di investimento determinate dall’attuale situazione economico- finanziaria del Paese; per proseguire il processo di creazione di Gruppi leader nel proprio settore e finanziare lo sviluppo delle infrastrutture nazionali. 42 Vito Gamberale