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..
1. Riguarda la responsabilità dell’ente per reati commessi da propri
dipendenti, collaboratori o soggetti che comunque operano
nell’interesse e vantaggio o in nome e per conto dell’ente
2. I reati possono essere sia dolosi che colposi (sicurezza e ambiente)
3. I reati possono essere commessi anche in concorso, per atti omissivi o
vi può essere favoreggiamento
QUINDI
1. È interesse dell’Ente prevenire la commissione dei reati
2. la prevenzione è anche nell’interesse del singolo in quanto ci si può
trovare coinvolti in un progetto criminoso realizzato da altri dove il dolo
del proprio operato è oggetto di accertamento in un procedimento
penale
3. Ci sono anche i reati colposi che prescindono dal dolo
1. L´ente è responsabile per i reati commessi nelreati commessi nelreati commessi nelreati commessi nel
suosuosuosuo interesse o a suointeresse o a suointeresse o a suointeresse o a suo vantaggiovantaggiovantaggiovantaggio::::
a)a)a)a) dadadada persone che rivestono funzioni dipersone che rivestono funzioni dipersone che rivestono funzioni dipersone che rivestono funzioni di rappresentanza, dirappresentanza, dirappresentanza, dirappresentanza, di
amministrazione o di direzioneamministrazione o di direzioneamministrazione o di direzioneamministrazione o di direzione ……………………; => FIGURE APICALI
b) da persone sottoposte alla direzione o allapersone sottoposte alla direzione o allapersone sottoposte alla direzione o allapersone sottoposte alla direzione o alla vigilanzavigilanzavigilanzavigilanza di uno
dei soggetti di cui alla lettera a).
2. L´ente non risponde se le persone indicate nel comma 1
hanno agito nell´interesse esclusivo proprio o di terzi
L´ente è responsabile a meno che non dimostri::::
1. di aver implementato un adeguato Modello Organizzativoimplementato un adeguato Modello Organizzativoimplementato un adeguato Modello Organizzativoimplementato un adeguato Modello Organizzativo
2. sia stato dato il compito di vigilaredato il compito di vigilaredato il compito di vigilaredato il compito di vigilare ad un Organo di
Vigilanza
3. il reatoreatoreatoreato è stato commesso eludendo fraudolentemente ileludendo fraudolentemente ileludendo fraudolentemente ileludendo fraudolentemente il
modellomodellomodellomodello
4. non vi è stata omessa vigilanza da parte dell’OdV
a) individuare le attività nel cui ambito possono essere
commessi reati;
b) prevedere specifici protocolli .. in relazione ai reati da
prevenire;
c) individuare modalità di gestione delle risorse finanziarie
idonee ad impedire la commissione dei reati;
d) prevedere obblighi di informazione nei confronti
dell´organismo deputato a vigilare sul funzionamento e
l´osservanza dei modelli;
e) introdurre un sistema disciplinare idoneo ….
L´efficace attuazione del modello richiede:
a) una verifica periodica e lverifica periodica e lverifica periodica e lverifica periodica e l´´´´eventuale modificaeventuale modificaeventuale modificaeventuale modifica dello stesso
quando sono scoperte significative violazioni delle
prescrizioni ovvero quando intervengono mutamenti
nell´organizzazione o nell´attività;
b) un sistema disciplinare idoneosistema disciplinare idoneosistema disciplinare idoneosistema disciplinare idoneo a sanzionare il mancato
rispetto delle misure indicate nel modello
a) Sanzioni pecuniarie:
◦ sistema quote da 100 a 1000 da £ 0,5 milioni a £ 3 milioni
◦ Min € 25 mila – max € 1,549 milioni
b) Sanzioni interdittive
a) l´interdizione dall´esercizio dell´attività
b) la sospensione o la revoca delle autorizzazioni, licenze o concessioni;
c) il divieto di contrattare con la pubblica amministrazione;
d) l´esclusione da agevolazioni, finanziamenti, contributi o sussidi
e l´eventuale revoca di quelli già concessi;
e) il divieto di pubblicizzare beni o servizi.
c) Confisca del «profitto» del reato; art. 53 => sequestro
preventivo finalizzato alla confisca
d) Pubblicazione della sentenza
Se sussistono i presupposti per l´applicazione di una sanzione
interdittiva che determina l´interruzione dell´attività dell´ente ..
quando ricorre almeno una delle seguenti condizioni:
a) l´ente svolge un pubblico servizio o un servizio di pubblica
necessità la cui interruzione può provocare un grave pregiudizio
alla collettività;
b) l´interruzione dell´attività dell´ente può provocare, tenuto conto
delle sue dimensioni e delle condizioni economiche del territorio
in cui è situato, rilevanti ripercussioni sull´occupazione
…. Il profitto derivante dalla prosecuzione dell'attività viene
confiscato.
PROFITTO LORDO O PROFITTONETTO (decurtato delle spese
legittimamente sostenute nell´esercizio dell´attività) ?
Es. a fronte del pagamento di una tangente per il conseguimento di
un appalto, il profitto è l’intero ammontare dell’appalto o il valore
dell’appalto al netto delle spese legittimamente sostenute?
Concetto di profitto in ambito penalistico (art. 240 c.p.) non
coincide con quello aziendalistico. Sentenza FisiaFisiaFisiaFisia ItalimpiantiItalimpiantiItalimpiantiItalimpianti SpaSpaSpaSpa
«il profitto del reato … va inteso come complesso dei vantaggi
economici tratti dall´illecito …dovendosi escludere ….
l´utilizzazione di parametri valutativi di tipo aziendalistico». Cass.
pen., ss. uu., 27 marzo 2008, n. 26654
Giurisprudenza di legittimità distingue tra attività economiche
totalmente illecite (es. traffico di droga) e la commissione di un
c.d. «reato in contratto» nell’ambito di un’attività economica lecita
Cass. pen., sez. III, 14 aprile 2015, n. 15249 conferma indirettamente tale impostazione
www.aodv231.it/documentazione_descrizione.php?id=1619&La-nozione-di-profitto-fra-diritto-penale-
ed-economia
Nell´ambito di un´indagine per associazione a delinquere finalizzata al compimento di frodi in
commercio, il Pubblico Ministero presso il Tribunale di Pesaro otteneva dal locale Giudice per le Indagini
Preliminari (G.I.P.) il sequestro preventivo, finalizzato alla confisca per equivalente, dei beni della società
"F.A.Z. M. Srl” fino all´ammontare di 1.307.397,42 euro.
A seguito dell´impugnazione proposta dai legali della Società, il Tribunale del Riesame di Pesaro
riformava parzialmente il decreto, rideterminando l´importo confiscabile in 666.207,24 euro. Alla base
di tale cospicua riduzione vi era una diversa interpretazione del concetto di profitto del reato. Il collegio,
infatti, a differenza del G.I.P. riteneva che l´ammontare totale della somma da sottoporre alla cautela
reale dovesse essere calcolato al netto dei costi sostenuti, scorporando quindi le imposte (e, nello
specifico, l´IVA), nonché i costi documentati necessari all´espletamento del commercio dei beni.
Il Procuratore della Repubblica si è quindi rivolto alla Suprema Corte, lamentando l´erroneità
dell´interpretazione del termine profitto adottata dal giudice del riesame.
La Corte di Cassazione, investita della questione, ha accolto integralmente il ricorso
dell´accusa, richiamando in modo telegrafico i numerosi precedenti con cui le
Sezioni Unite hanno più volte precisato la diversa portata da attribuire al vocabolo
in questione nell´ambito economico-aziendalistico e in quello penale.
la Corte ha innanzitutto valutato l´incidenza dei reati contestati (ossia
l´associazione a delinquere finalizzata alla frode in commercio) nella vita
dell´impresa, giungendo alla conclusione di trovarsi di fronte all´espletamento di
un´attività totalmente illecita
Cass. pen., ss. uu., 27 marzo 2008, n. 26654, Fisia Italimpianti S.p.a "l´istituto della
confisca previsto dal D.Lgs. n. 231 del 2001 […] si connota in maniera differenziata a
seconda del concreto contesto in cui è chiamato ad operare”, enucleando poi tre distinte
figure di confisca:
◦ quella di cui all´art. 19, qualificata come sanzione principale;
◦ quella dell´art. 6, co. 5, strumento volto a ristabilire l´equilibrio economico alterato dal reato-
presupposto;
◦ quella dell´art. 15, co. 4,avente natura di sanzione sostitutiva
nell´ipotesi di confisca derivante dalla gestione commissariale
disciplinata dall´art. 15 D. Lgs. 231/01, il profitto s´identifica con l´utile
netto "essendo collegato ad un´attività lecita che viene proseguita –
sotto il controllo del giudice – da un commissario giudiziale
nell´interesse della collettività […] e non può che avere ad oggetto,
proprio per il venire meno di ogni nesso causale con l´illecito, la
grandezza contabile residuale”.
le rimanenti ipotesi di confisca e, in particolare, per quella disciplinata
dall´art. 19, il Supremo Collegio ha invece condiviso l´orientamento
giurisprudenziale maturato in riferimento all´art. 240 c.p., ribadendo
che «il profitto del reato, in definitiva, va inteso come complesso dei
vantaggi economici tratti dall´illecito e a questo strettamente pertinenti,
dovendosi escludere, per dare concreto significato operativo a tale
nozione, l´utilizzazione di parametri valutativi di tipo aziendalistico»
i giudici di legittimità hanno operato un´altra, rilevante distinzione, precisando che una
simile concezione "rigorista” può trovare applicazione esclusivamente nel caso di attività
criminali tout court. Qualora invece il reato venga occasionalmente consumato
nell´ambito di una normale attività d´impresa, sarà necessario compiere un´ulteriore
verifica relativa ai profili di rilevanza penale dell´operazione economica. Nel caso in cui
la legge qualifichi come illecito l´intero rapporto contrattuale (c.d. reato
contratto[15]),allora l´intero profitto andrà considerato indebito e sottoponibile a
confisca.
Se invece, ad assumere rilevanza penale, è la semplice fase di formazione della volontà
contrattuale o di esecuzione dello stesso (c.d. reato in contratto - il contratto non è
nullo, ma eventualmente annullabile), allora sarà possibile individuare degli aspetti leciti
del rapporto, con la conseguenza che il corrispondente profitto potrà non essere
direttamente ricollegabile al reato (e quindi non essere confiscato)
non sarà oggetto della misura reale quella parte di utilità corrispondente a una
prestazione regolarmente eseguita e accettata dalla controparte nonché le somme
corrispondenti alle imposte versate, ai crediti non ancora incassati e ai beni futuri in
genere
1. E’ diversa dalla semplice responsabilità amministrativa
(TAR – Commissioni tributarie)
2. Ribalta l’assunto della tradizione penalistica: «societas
delinquere non potest» conseguente all’art 27 Cost. «la
Responsabilità penale è personale»
3. art. 35 231/01 «All'ente si applicano le disposizioni
processuali relative all'imputato, in quanto compatibili»
=> rapporto di immedesimazione organica reo/ente =>
responsabilità per fatto proprio dell’ente => colpa di
organizzazione (diversa da responsabilità oggettiva)
Conseguenze:
1. E’ di fatto una responsabilità penale (sanzioni comportano restrizioni
delle libertà)
2. Comporta l’istituzione di un procedimento penale a carico dell’Ente
parallelo al procedimento penale nei confronti di chi ha commesso il
reato
3. Quindi:
1. Notizia di reato es. da intercettazioni su altri indagatiintercettazioni su altri indagatiintercettazioni su altri indagatiintercettazioni su altri indagati o informativainformativainformativainformativa da
U.P.G. (es. GdF, ispettori ASL …)
2. Iscrizione nel registro delle notizie di reato
3. Indagini preliminari del P.M.
4. (eventuale) richiesta al GIP dirichiesta al GIP dirichiesta al GIP dirichiesta al GIP di intercettazioniintercettazioniintercettazioniintercettazioni oltre che di misure cautelari
5.5.5.5. Informazione di garanziaInformazione di garanziaInformazione di garanziaInformazione di garanzia può essere successivasuccessivasuccessivasuccessiva (art. 369 cpp)
6. ……
L´ente è responsabile a meno che non dimostri:
di aver implementato un adeguato Modello Organizzativo
il reato è stato commesso eludendo fraudolentemente il modello
Il Modello Organizzativo deve
a) individuare le attività nel cui ambito possono essere commessi
reati;
b) prevedere specifici protocolli .. in relazione ai reati da prevenire;
c) individuare modalità di gestione delle risorse finanziarie idonee
ad impedire la commissione dei reati;
d) prevedere obblighi di informazione nei confronti dell´organismo
deputato a vigilare sul funzionamento e l´osservanza dei modelli;
e) introdurre un sistema disciplinare idoneo ….
..
….
….. …. ….
…..
…. ….. …..
ANALISIANALISIANALISIANALISI
ORGANIZZAZIONORGANIZZAZIONORGANIZZAZIONORGANIZZAZION
EEEE
1- organigrammi
2- sistema
deleghe
3-Regolamenti
generali
INDIVIDUAZIOINDIVIDUAZIOINDIVIDUAZIOINDIVIDUAZIO
NENENENE
PROCESSIPROCESSIPROCESSIPROCESSI
SENSIBILISENSIBILISENSIBILISENSIBILI
ANALISIANALISIANALISIANALISI
RISCHIORISCHIORISCHIORISCHIO
REATOREATOREATOREATO
- Reati
applicabili
VALUTAZIONEVALUTAZIONEVALUTAZIONEVALUTAZIONE
RISCHIORISCHIORISCHIORISCHIO
PROTOCOLLI/PROTOCOLLI/PROTOCOLLI/PROTOCOLLI/
RIMEDIRIMEDIRIMEDIRIMEDI
(leggi,(leggi,(leggi,(leggi,
linee guidalinee guidalinee guidalinee guida
Buone prassiBuone prassiBuone prassiBuone prassi
Standard int.li)Standard int.li)Standard int.li)Standard int.li)
reati contro la PA (truffa, corruzione, concussione, malversazione)
reati societari (per quanto applicabili nei casi di una Fondazione,
ma inclusa anche la corruzione privata)
delitti di criminalità organizzata
reati informataci e trattamento illecito dei dati
reati di omicidio colposo e lesioni colpose gravi o gravissime,
commessi in violazione delle norme antinfortunistiche
Ricettazione, riciclaggio, autoriciclaggio => reati tributari (per via
indiretta a seguito dell’introduzione del reato di autoriciclaggio)
reati ambientali
impiego di cittadini di paesi terzi il cui soggiorno è irregolare
PROBABILITA X IMPATTO = LIVELLO DI
RISCHIO
PROBABILITA’ => influenzata dalla
vulnerabilità e inversamente
proporzionale ai sistemi di controllo
IMPATTO => danno per l’ente
RISHIO ZERO NON ESISTE
ESISTE IL RISCHIO ACCETTABILE
Rischio basso
Rischio medio-basso
Rischio medio-alto
Rischio alto
Il “Rischio accettabile” deve essere valutato considerando che
il sistema di prevenzione deve essere tale da non poter essere
aggirato se non fraudolentemente => SISTEMI DI CONTROLLO
◦ Preventivo
◦ Consuntivo
L’elemento della fraudolenza rileva anche per i reati colposi.
◦ elementi dei sistemi di controllo preventivo dei reati dolosi
◦ elementi dei sistemi di controllo preventivo dei reati colposi in materia
della salute e sicurezza sul lavoro
codice etico o di comportamento
sistema organizzativo sufficientemente aggiornato, formalizzato e
chiaro
procedure manuali ed informatiche (che prevedano opportuni punti
di controllo)
poteri autorizzativi e di firma
comunicazioni al personale e sua formazione
sistemi di controllo integrato che prevedano, tra l’altro, la
definizione di opportuni indicatori per le singole tipologie di
rischio. si ritiene in proposito che tali indicatori possono essere
inclusi nell’informativa obbligatoria destinata all’Organismo di
Vigilanza
codice etico o di comportamento
struttura organizzativa (struttura organizzativa con compiti e responsabilità
definiti formalmente in coerenza con lo schema organizzativo e funzionale
dell’impresa, e che assicuri le competenze tecniche e i poteri necessari per
valutare, gestire e controllare il rischio per la salute e la sicurezza dei lavoratori)
formazione e addestramento
comunicazione e coinvolgimento
gestione operativa, cioè integrazione con i processi aziendali quali, a titolo di
esempio: assunzione e qualificazione del personale; organizzazione del lavoro;
acquisizione di beni e servizi impiegati e comunicazione delle opportune
informazioni a fornitori e appaltatori; manutenzione normale e straordinaria;
qualificazione e scelta dei fornitori e appaltatori; gestione delle emergenze;
procedure per affrontare le difformità rispetto agli obiettivi fissati ed alle regole
del sistema di controllo
sistema di monitoraggio
VALUTAZIONEVALUTAZIONEVALUTAZIONEVALUTAZIONE
RISCHIORISCHIORISCHIORISCHIO
RIMEDIRIMEDIRIMEDIRIMEDI
ApplicabiliApplicabiliApplicabiliApplicabili
Non applicabiliNon applicabiliNon applicabiliNon applicabili
InsufficientiInsufficientiInsufficientiInsufficienti
ridondantiridondantiridondantiridondanti
PROCEDUREPROCEDUREPROCEDUREPROCEDURE
OPERATIVEOPERATIVEOPERATIVEOPERATIVE
…. ….. …..
CorrettiCorrettiCorrettiCorretti
Non correttiNon correttiNon correttiNon corretti
TroppoTroppoTroppoTroppo
genericigenericigenericigenerici
TroppoTroppoTroppoTroppo
dettagliatidettagliatidettagliatidettagliati
5 – Gestione del
rischio residuo:
individuazione
dei protocolli
1. Descrivere le attività / fasi di attività
2. Attribuire responsabilità per le varie fasi
3. Separazione dei compiti
1. Decisione / autorizzazione
2. Esecuzione
3. Controllo (controllo operativo di 1° livello)
4. Eventuali / obbligatori in alcuni casi: monitoraggio e
riesame
4. Documentabilità e tracciabilità delle attività
SicurezzaSicurezzaSicurezzaSicurezza
sul lavorosul lavorosul lavorosul lavoro
SicurezzaSicurezzaSicurezzaSicurezza
ambientaleambientaleambientaleambientale
Codifiche eCodifiche eCodifiche eCodifiche e
appropriatezzaappropriatezzaappropriatezzaappropriatezza
prestazioniprestazioniprestazioniprestazioni
sanitariesanitariesanitariesanitarie
Acquisti, Lavori &Finance:Acquisti, Lavori &Finance:Acquisti, Lavori &Finance:Acquisti, Lavori &Finance:
- Contabilità e bilancioContabilità e bilancioContabilità e bilancioContabilità e bilancio
- flussi finanziari, contratti,flussi finanziari, contratti,flussi finanziari, contratti,flussi finanziari, contratti,
appalti, consulenze,appalti, consulenze,appalti, consulenze,appalti, consulenze,
fatturazionifatturazionifatturazionifatturazioni
- Rispetto procedure amm.veRispetto procedure amm.veRispetto procedure amm.veRispetto procedure amm.ve
Rapporti con PARapporti con PARapporti con PARapporti con PA
ICT e sicurezzaICT e sicurezzaICT e sicurezzaICT e sicurezza
dei datidei datidei datidei dati
Gestione Personale eGestione Personale eGestione Personale eGestione Personale e
collaboratori :collaboratori :collaboratori :collaboratori :
- corretta erogazione dellecorretta erogazione dellecorretta erogazione dellecorretta erogazione delle
retribuzioniretribuzioniretribuzioniretribuzioni
- Assunzioni e impiegoAssunzioni e impiegoAssunzioni e impiegoAssunzioni e impiego
stranieristranieristranieristranieri
- Gestione rimborsiGestione rimborsiGestione rimborsiGestione rimborsi
---- Incompatibilità ecc.Incompatibilità ecc.Incompatibilità ecc.Incompatibilità ecc.
GovernanceGovernanceGovernanceGovernance::::
- AutoregolamentazionAutoregolamentazionAutoregolamentazionAutoregolamentazion
eeee
- Conflitti interesseConflitti interesseConflitti interesseConflitti interesse
- Rapporti con partiRapporti con partiRapporti con partiRapporti con parti
correlatecorrelatecorrelatecorrelate
Area di rischioArea di rischioArea di rischioArea di rischio ReatoReatoReatoReato PresidiPresidiPresidiPresidi
Codifica cartelle cliniche
Coerenza prestazioni sanitarie ricovero e
ambulatoriale
setting assistenziale (MAC-BOCA; day
surgery/hospital; ricovero ordinario)
tracciabilità prenotazione-
impegnativa-codice esenzione -quesito
diagnostico
Truffa in danno dello Stato (art.640, comma 2, n.1,
c.p.)
P002 - controlli interni
CC; P007-dalla
dimissione alla
rendicontazione
prestazioni; P026
APPRORPIATEZZA
ESAMI DIAGNOSTICA;
attività del NIC
Firma (anche elettronica) e compilazione atto
pubblico (referti, registri operatori, cartelle
sanitarie e relativi contenuti, inclusa SDO,
cartella infermieristica, foglio terapie ….)
Truffa in danno dello Stato (art.640, comma 2, n.1,
c.p.)
Frode informatica in danno dello Stato (art. 640-ter
c.p.)
Falsità in un documento informatico pubblico o avente
efficacia probatoria (art. 491-bis c.p.)
DPS, Regolamento del
personale,
Regolamento Generale
di Policy 231;
Sicurezza sul lavoro Omicidio colposo (art. 589 c.p.); Lesioni personali
colpose (art. 590 c.p.)
P023 Sistema Gestione
Sicurezza sul Lavoro
Gestione rifiuti sanitari Attività organizzate per il traffico illecito di rifiuti (D.
Lgs n.152/2006, art. 260); Violazione degli obblighi di
comunicazione, di tenuta dei registri obbligatori e dei
formulari (D. Lgs n.152/2006, art. 258)
P013 rifiuti sanitari
Area di rischioArea di rischioArea di rischioArea di rischio ReatoReatoReatoReato PresidiPresidiPresidiPresidi
Incassi contante su prestazioni
private (divieto incassi >
€1.000)
Riciclaggio (art. 648-bis c.p.); Autoriciclaggio (art. 648-ter.1 c.p.) P016 Gestione casse
Sponsorizzazione eventi di
formazione
Corruzione per l’esercizio della funzione (art. 318 c.p.); Concussione (art. 317
c.p.); Induzione indebita a dare o promettere utilità (art. 319-quater)
Corruzione tra privati (art. 2635 c.c.)
REGOLAMENTO_COMITATO
_SCIENTIFICO_PER_FORMAZ
IONE
Rapporti con rappresentanti
farmaceutici / fornitori protesi
attrezzature medicali
Corruzione per l’esercizio della funzione (art. 318 c.p.); Concussione (art. 317
c.p.); Induzione indebita a dare o promettere utilità (art. 319-quater)
Corruzione tra privati (art. 2635 c.c.)
P006 - Procedura Acquisti;
P015
Procedura_ciclo_passivo;
P028 Procedura
investimenti
Incompatibilità con SSN Truffa in danno dello Stato (art.640, comma 2, n.1, c.p.) Manuale WHR
Utilizzo credenziali sistemi
informatici (con particolare
riferimento ad accesso SISS
Regione Lombardia)
Accesso abusivo ad un sistema informatico o telematico (art. 615-ter c.p.);
Detenzione e diffusione abusiva di codici di accesso a sistemi informatici o
telematici (art. 615-quater c.p.)
DPS, Regolamento del
personale, Regolamento
Generale di Policy 231;
Utilizzo sistemi informatici Danneggiamento di informazioni, dati e programmi informatici (art. 635-bis c.p.);
Danneggiamento di informazioni, dati e programmi informatici utilizzati dallo
Stato o da altro ente pubblico o comunque di pubblica utilità (art. 635-ter c.p.)
Danneggiamento di sistemi informatici o telematici (art. 635-quater c.p.);
Danneggiamento di sistemi informatici o telematici di pubblica utilità (art. 635-
quinquies c.p.)
DPS, Regolamento del
personale, Regolamento
Generale di Policy 231;
Rapporti con organi di
controllo e di PP.SS.
Induzione a non rendere dichiarazioni o a rendere dichiarazioni
mendaci all’autorità giudiziaria (art. 377-bis c.p.)
Regolamento Generale
Policy 231: 3. Rapporti
con la PA
1. Reati informatici: D. Lgs. 196/03 Vs. D. Lgs. 231/01
2. Art. 30 d. lgs. 81/08
3. Debito informativo alla Regione
4. Reato di concussione: pubblici ufficiali e incaricati di
pubblico servizio
5. La posizione di garanzia dei Direttori UOL e Direttori Sanitari
UOL
6. Falso ideologico
7. Reato di comparaggio
Art. 615-ter c.p. «Chiunque abusivamente si introduce in un
sistema informatico o telematico protetto da misure di
sicurezza ovvero vi si mantiene contro la volontà espressa o tacita
di chi ha il diritto di escluderlo, è punito con la reclusione fino a tre
anni»
Art. 615-ter c.p. «Chiunque, al fine di procurare a sé o ad altri un
profitto o di arrecare ad altri un danno, abusivamente si procura,
riproduce, diffonde, comunica o consegna codici, parole chiave o
altri mezzi idonei all'accesso ad un sistema informatico o
telematico, protetto da misure di sicurezza, o comunque fornisce
indicazioni o istruzioni idonee al predetto scopo, è punito con la
reclusione sino ad un anno e con la multa sino a euro 5.164».
Cassazione Sez. unite sent. N. 10 del 26/3/2015:
◦ «2.1… la ….., pur avendo titolo e formale abilitazione per accedere alle
informazioni in ragione della sua qualità di dipendente della competente
amministrazione e titolare di legittime chiavi di accesso, si è introdotta
all’interno del sistema, in esecuzione di un previo accordo criminoso …. al
fine di consultare l’archivio per esigenze diverse da quelle di servizio….
◦ «2.2….l’art. 615-ter è stato introdotto … in esito alla Raccomandazione del
Consiglio di Europa del 1989 per assicurare una protezione dell’ambiente
informatico …che contiene dati personali che devono rimanere riservati ….
rappresenta un luogo inviolabile …paragonato allo spazio privato dove si
svolgono le attività domestiche ……
◦ E’ condivisa l’opinione secondo la quale il delitto previsto dall’art. 615-ter
c.p. è di mera condotta e si perfeziona con la violazione del domicilio
informatico – e quindi con la introduzione nel relativo sistema – senza la
necessità che si verifichi una effettiva lesione alla riservatezza dei dati … ne
consegue che l’eventuale uso illecito delle informazioni può integrare un
diverso titolo di reato»
I reati informatici di cui al D.I reati informatici di cui al D.I reati informatici di cui al D.I reati informatici di cui al D. LgsLgsLgsLgs. 231/01 NON sono quelli previsti dal d .. 231/01 NON sono quelli previsti dal d .. 231/01 NON sono quelli previsti dal d .. 231/01 NON sono quelli previsti dal d .lgslgslgslgs. 196/03 (codice. 196/03 (codice. 196/03 (codice. 196/03 (codice
privacy)privacy)privacy)privacy)
Art.Art.Art.Art. 167. Trattamento illecito di dati167. Trattamento illecito di dati167. Trattamento illecito di dati167. Trattamento illecito di dati
1. Salvo che il fatto costituisca più grave reato, chiunque, al fine di trarne per sè o per altri profitto
o di recare ad altri un danno, procede al trattamento di dati personali in violazione di quanto
disposto dagli articoli 18, 19, 23, 123, 126 e 130, ovvero in applicazione dell'articolo 129, è
punito, se dal fatto deriva nocumento, con la reclusione da sei a diciotto mesi o, se il fatto consiste
nella comunicazione o diffusione, con la reclusione da sei a ventiquattro mesi.
2. Salvo che il fatto costituisca più grave reato, chiunque, al fine di trarne per sè o per altri profitto
o di recare ad altri un danno, procede al trattamento di dati personali in violazione di quanto
disposto dagli articoli 17, 20, 21, 22, commi 8 e 11, 25, 26, 27 e 45, è punito, se dal fatto deriva
nocumento, con la reclusione da uno a tre anni.
Art.Art.Art.Art. 168. Falsità nelle dichiarazioni e notificazioni al Garante168. Falsità nelle dichiarazioni e notificazioni al Garante168. Falsità nelle dichiarazioni e notificazioni al Garante168. Falsità nelle dichiarazioni e notificazioni al Garante
1. Chiunque, nella notificazione di cui all'articolo 37 o in comunicazioni, atti, documenti o
dichiarazioni resi o esibiti in un procedimento dinanzi al Garante o nel corso di accertamenti,
dichiara o attesta falsamente notizie o circostanze o produce atti o documenti falsi, è punito, salvo
che il fatto costituisca più grave reato, con la reclusione da sei mesi a tre anni.
Art.Art.Art.Art. 23.23.23.23. ConsensoConsensoConsensoConsenso
Art.Art.Art.Art. 25. Divieti di comunicazione e diffusione25. Divieti di comunicazione e diffusione25. Divieti di comunicazione e diffusione25. Divieti di comunicazione e diffusione
ArtArtArtArt.... 26. Garanzie per i dati26. Garanzie per i dati26. Garanzie per i dati26. Garanzie per i dati sensibilisensibilisensibilisensibili
Art.Art.Art.Art. 27. Garanzie per i dati giudiziari27. Garanzie per i dati giudiziari27. Garanzie per i dati giudiziari27. Garanzie per i dati giudiziari
1. Il modello di organizzazione e di gestione idoneo ad avereIl modello di organizzazione e di gestione idoneo ad avereIl modello di organizzazione e di gestione idoneo ad avereIl modello di organizzazione e di gestione idoneo ad avere
efficacia esimente della responsabilità amministrativaefficacia esimente della responsabilità amministrativaefficacia esimente della responsabilità amministrativaefficacia esimente della responsabilità amministrativa ........
devedevedevedeve essere adottato ed efficacemente attuato, assicurandoessere adottato ed efficacemente attuato, assicurandoessere adottato ed efficacemente attuato, assicurandoessere adottato ed efficacemente attuato, assicurando un
sistema aziendale per l’adempimento di tutti gli obblighi giuridici
relativi:
a) rispetto degli standard tecnico-strutturali…;
b) valutazione dei rischi e misure di prevenzione e protezione;
c) attività di natura organizzativa (emergenze, primo soccorso…);
d) sorveglianza sanitaria;
e) informazione e formazione dei lavoratori;
f) attività di vigilanza;
g) acquisizione di documentazioni e certificazioni obbligatorie di legge;
h) periodiche verifiche dell’applicazione e dell’efficacia.
2. idoneiidoneiidoneiidonei sistemi di registrazione dell’avvenuta effettuazionesistemi di registrazione dell’avvenuta effettuazionesistemi di registrazione dell’avvenuta effettuazionesistemi di registrazione dell’avvenuta effettuazione
delle attività di cui al comma 1delle attività di cui al comma 1delle attività di cui al comma 1delle attività di cui al comma 1.
3. competenzecompetenzecompetenzecompetenze tecnichetecnichetecnichetecniche eeee poteri necessari per la verifica,poteri necessari per la verifica,poteri necessari per la verifica,poteri necessari per la verifica,
valutazione, gestione e controllo del rischio, nonché un sistemavalutazione, gestione e controllo del rischio, nonché un sistemavalutazione, gestione e controllo del rischio, nonché un sistemavalutazione, gestione e controllo del rischio, nonché un sistema
disciplinaredisciplinaredisciplinaredisciplinare idoneoidoneoidoneoidoneo.
4. idoneoidoneoidoneoidoneo sistema di controllosistema di controllosistema di controllosistema di controllo ….….….….. Il riesame e l’eventualeIl riesame e l’eventualeIl riesame e l’eventualeIl riesame e l’eventuale
modifica del modellomodifica del modellomodifica del modellomodifica del modello organizzativoorganizzativoorganizzativoorganizzativo.
5. In sede di prima applicazione, i modelli di organizzazioneIn sede di prima applicazione, i modelli di organizzazioneIn sede di prima applicazione, i modelli di organizzazioneIn sede di prima applicazione, i modelli di organizzazione
aziendale definiti conformemente alleaziendale definiti conformemente alleaziendale definiti conformemente alleaziendale definiti conformemente alle Linee guida UNILinee guida UNILinee guida UNILinee guida UNI----INAILINAILINAILINAIL ...ISO
18001
Disciplinare aziendale per la sicurezza
2. Documento di dichiarazione di politica
3. Pianificazione
1. Analisi iniziale di valutazione dei rischi
2. Identificazione delle prescrizioni legali
3. Obiettivi, traguardi, programmi (obiettivi, tempi, risorse, responsabilità)
4. Attuazione
1. Definizione di risorse, ruoli e responsabilità
2. Definizione delle competenze, formazione e comunicazione
3. Documentabilità: procedure, registrazioni e tracciabilità delle attività
4. Controllo operativo: piani di controlli e manutenzioni, integrazione con i processi
aziendali (selezione del personale, qualificazione fornitori e appaltatori, ecc.)
5. Gestione delle emergenze
5. Verifica
1. Gestione delle non conformità, incidenti e azioni correttive (previa analisi delle cause)
2. Audit interni
6. Riesame della direzione
DGR 3540 (settore socio-sanitario) «L’Organismo di vigilanza deve
inviare entro il 31 dicembre di ogni anno all’Asl competente una
relazione annuale dell’attività svolta con particolare riferimento al
rispetto dei requisiti richiesti in materia di esercizio edrequisiti richiesti in materia di esercizio edrequisiti richiesti in materia di esercizio edrequisiti richiesti in materia di esercizio ed
accreditamentoaccreditamentoaccreditamentoaccreditamento nonché dalla normativa regionale»
DGR 3856 (sanità) «Le Aziende Sanitarie Locali devono verificare
che all’estratto sintetico della relazione annuale dell’organismo di
vigilanza previsto dal D.Lgs n. 231/2001, risulti in modo esplicito
ed inequivocabile, l’efficaceefficaceefficaceefficace e corretta applicazione del modelloe corretta applicazione del modelloe corretta applicazione del modelloe corretta applicazione del modello
organizzativo e l’assenza/evidenza di criticità»
Art. 317 precedente versione «Il pubblico ufficiale che,
abusando della sua qualità o dei suoi poteri, costringe taluno
a dare o a promettere indebitamente, a lui o a un terzo,
denaro o altra utilità è punito con la reclusione da sei a dodici
anni»
Art. 317 nuova versione «Il pubblico ufficiale o l'incaricato di
un pubblico servizio che, abusando della sua qualità o dei
suoi poteri, costringe taluno a dare o a promettere
indebitamente, a lui o a un terzo, denaro o altra utilità, è
punito con la reclusione da sei a dodici anni».
il medico specialista convenzionato con la USL (rispetto alla compilazione della cartella clinica, di
ricette, impegnative di cura, ricovero e attestazioni di malattia);
il medico che presta opera libero-professionale, in virtù di un rapporto dì natura privatistica,
presso una Istituzione sanitaria privata accreditata con il SSN (poiché, per il tramite della struttura
privata, concorre alla formazione e manifestazione della volontà della pubblica amministrazione in
materia di pubblica assistenza sanitaria, esercitando poteri autoritativi in sua vece, nonché poteri
certificativi);
il responsabile dì un laboratorio o gabinetto radiologico o poliambulatorio convenzionato con il
SSN (relativamente alla redazione dei prospettiredazione dei prospettiredazione dei prospettiredazione dei prospetti riepilogativi delleriepilogativi delleriepilogativi delleriepilogativi delle prestazioni eseguite, trasmessiprestazioni eseguite, trasmessiprestazioni eseguite, trasmessiprestazioni eseguite, trasmessi
mensilmente alla USLmensilmente alla USLmensilmente alla USLmensilmente alla USL);
il medico che compie l'accertamento di morte;
il direttore amministrativo della USL;
i componenti del consiglio di amministrazione dì un ente ospedaliero (quando concorrono a
formare le deliberazioni nelle materie ad esso riservate da norme di diritto pubblico);
il medico che svolge le funzioni previste dagli artt. 4 e 5 della legge n. 194/1978 sull'interruzione
della gravidanza;
il medico di guardia;
l'ostetrica (in relazione alla procedura dì ammissione all’intervento di interruzione volontaria di
gravidanza).
Sono stati considerati incaricati di un pubblico servizio:
◦ l'infermiere che svolge funzioni paramediche e l'infermiere
professionale;
◦ il tecnico di radiologia;
◦ l'ausiliario sociosanitario specializzato;
◦ il dipendente dalia USL addetto a mansioni esattoriali e di controllo
delle certificazioni mediche;
◦ l'addetto alla riscossione dei ticket;
◦ il gestore di una tesoreria della USL;
◦ l'autista di ambulanza di proprietà di una società autorizzata al servizio
di pronto soccorso come ausiliaria della protezione civile provinciale;
◦ il farmacista (sia esso convenzionato o meno con il SSN).
Reati propri: il soggetto che può commettere il reato è identificato:
es. «il pubblico ufficiale o l’incaricato di pubblico servizio»
Reati comuni: possono essere commessi da chiunque
Reati in concorso: art. 110 c.p. «Quando più persone concorrono
nel medesimo reato , ciascuna di esse soggiace alla pena per
questo stabilita, salve le disposizioni degli articoli seguenti».
Favoreggiamento art. 378 c.p. «Chiunque, dopo che fu commesso
un delitto per il quale la legge stabilisce l’ergastolo o la reclusione,
e fuori dei casi di concorso nel medesimo, aiuta taluno a eludere le
investigazioni dell'Autorità, …, o a sottrarsi alle ricerche di questa»
Reati omissiviReati omissiviReati omissiviReati omissivi: art. 40 c.p. «non impedire un evento, che si ha
l'obbligo giuridico di impedire, equivale a cagionarlo»
◦ Reati omissivi propri: omette di compiere l'azione prescritta dalla norma (es.
omissione di referto)
◦ Reati omissivi impropriomissivi impropriomissivi impropriomissivi impropri in virtù di una c.d. «posizione di garanzia» se dalla
mancata realizzazione di un'azione (legittimamente pretendibile dalla
soggetto-garante) deriva un evento penalmente rilevante.
La posizione di garanzia può essere:
◦ posizione di protezione (genitori verso i figli).
◦ posizione di sicurezza (ad es. rapporto medico-paziente).
◦ posizione di controllo finalizzata a neutralizzare determinate fonti di pericolo
(es.: l'imprenditore per quanto riguarda gli eventi lesivi dei suoi dipendenti)
Art. 40.2 cp «Non impedire un evento, che si ha l'obbligo giuridico
di impedire, equivale a cagionarlo»
Tutti i sanitari sono “ex lege portatori di una posizione di garanzia,
espressione dell'obbligo di solidarietà costituzionalmente imposto
dagli articoli 2 e 32 della Costituzione nei confronti dei pazienti, la
cui salute essi devono tutelare contro qualsivoglia pericolo che ne
minacci l’integrità“ (Cass. Pen. sez. IV, 1.12.04-11.3.05 n. 9739).
Con il termine “posizione di garanzia” si intendono, in massima
sintesi, l’insieme degli obblighi che gravano su un soggetto che
derivano da fonti normative, contrattuali, amministrative o
giudiziarie
Art. 229 d. lgs. 81/08 «1. Le posizioni di garanziaposizioni di garanziaposizioni di garanziaposizioni di garanzia relative ai
soggetti di cui all’articolo 2, comma 1, lettere b), d) ed e) (datore di
lavoro, dirigente, preposto ndr), gravano altresìgravano altresìgravano altresìgravano altresì su colui il quale,
pur sprovvisto di regolare investiturapur sprovvisto di regolare investiturapur sprovvisto di regolare investiturapur sprovvisto di regolare investitura, eserciti in concreto i poterieserciti in concreto i poterieserciti in concreto i poterieserciti in concreto i poteri
giuridici riferiti a ciascuno dei soggetti ivi definiti»
Art. 2 d. lgs. 81/08 – Definizioni:
◦ d) «dirigente»:«dirigente»:«dirigente»:«dirigente»: persona che, in ragione delle competenze professionali e di
poteri gerarchici e funzionali adeguati alla natura dell'incarico conferitogli,
attua le direttive del datore di lavoro organizzando l'attività lavorativa e
vigilando su di essa;
◦ e) «preposto»«preposto»«preposto»«preposto»: persona che, in ragione delle competenze professionali e nei
limiti di poteri gerarchici e funzionali adeguati alla natura dell'incarico
conferitogli, sovrintende alla attività lavorativa e garantisce l'attuazione delle
direttive ricevute, controllandone la corretta esecuzione da parte dei
lavoratori ed esercitando un funzionale potere di iniziativa;
POSIZIONE DI GARANZIA
OBBLIGHI GIURIDICI
in forza di legge e non (solo) in forza di procedure interne
APPLICAZIONE ART. 40.2 C.P.
«Non impedire un evento, che si ha l'obbligo giuridico di
impedire, equivale a cagionarlo»
In sintesi si può ipotizzare:
come afferenteafferenteafferenteafferente allealleallealle responsabilitàresponsabilitàresponsabilitàresponsabilità managerialimanagerialimanagerialimanageriali (direttore(direttore(direttore(direttore generalegeneralegeneralegenerale eeee
sanitariosanitariosanitariosanitario inininin particolare)particolare)particolare)particolare) lalalala indisponibilitàindisponibilitàindisponibilitàindisponibilità e/oe/oe/oe/o lelelele inefficienzeinefficienzeinefficienzeinefficienze didididi
tecnologietecnologietecnologietecnologie necessarienecessarienecessarienecessarie, la carenza di disposizioni inerenti il
funzionamento generale che possano influire sulla tempestività nella
esecuzione di accertamenti o interventi di un certo rilievo
….
Si pone con sempre maggiore urgenza la necessità di rivedererivedererivedererivedere sulsulsulsul
pianopianopianopiano penalisticopenalisticopenalisticopenalistico ilililil tematematematema delladelladelladella responsabilitàresponsabilitàresponsabilitàresponsabilità professionaleprofessionaleprofessionaleprofessionale sanitariasanitariasanitariasanitaria,
a tutti i livelli, prevedendo l'esercizio dell'azione penale solo in
specifiche condotte tipiche correlate a documentata e grave
negligenza, diversamente ogni intervento come quello recentemente
tentato dalla Legge Balduzzi non risolve il problema lasciandolasciandolasciandolasciando ancoraancoraancoraancora
troppotroppotroppotroppo spaziospaziospaziospazio allaallaallaalla discrezionalitàdiscrezionalitàdiscrezionalitàdiscrezionalità didididi giudiziogiudiziogiudiziogiudizio
All'esito delle indagini preliminari veniva esercitata l'azione penale, per i
reati di incendio colposo e omicidio colposo plurimo, nei confronti di A. L.,A. L.,A. L.,A. L.,
presidente del consiglio di amministrazione e amministratore delegatopresidente del consiglio di amministrazione e amministratore delegatopresidente del consiglio di amministrazione e amministratore delegatopresidente del consiglio di amministrazione e amministratore delegato della
s.p.a. ISTITUTOISTITUTOISTITUTOISTITUTO ORTOPEDICO GALEAZZIORTOPEDICO GALEAZZIORTOPEDICO GALEAZZIORTOPEDICO GALEAZZI, proprietaria della clinica dove si
trovava installata la camera iperbarica; S. U., amministratore delegato dellaS. U., amministratore delegato dellaS. U., amministratore delegato dellaS. U., amministratore delegato della
medesima societàmedesima societàmedesima societàmedesima società; E. Z., direttore sanitarioE. Z., direttore sanitarioE. Z., direttore sanitarioE. Z., direttore sanitario dell'istitutodell'istitutodell'istitutodell'istituto;;;; G. O., primario delG. O., primario delG. O., primario delG. O., primario del
repartorepartorepartoreparto di ossigenoterapia iperbarica; A. B., tecnico addetto al quadro. B., tecnico addetto al quadro. B., tecnico addetto al quadro. B., tecnico addetto al quadro
comandcomandcomandcomandi durante il trattamento nel corso del quale si era verificato
l'incidente; R. B., capo dell'ufficio tecnicoR. B., capo dell'ufficio tecnicoR. B., capo dell'ufficio tecnicoR. B., capo dell'ufficio tecnico dell'istituto Galeazzi; R. B.,. B.,. B.,. B.,
responsabile del servizio di prevenzione e protezioneresponsabile del servizio di prevenzione e protezioneresponsabile del servizio di prevenzione e protezioneresponsabile del servizio di prevenzione e protezione dell'istituto.
Dopo varie udienze di istruzione dibattimentale all'udienza del 9 giugno
1999 gli imputati B.,imputati B.,imputati B.,imputati B., Z.Z.Z.Z. e B., avvalendosi del disposto di cui all'art. 223e B., avvalendosi del disposto di cui all'art. 223e B., avvalendosi del disposto di cui all'art. 223e B., avvalendosi del disposto di cui all'art. 223
d.l.vod.l.vod.l.vod.l.vo n. 51 del 1998 (n. 51 del 1998 (n. 51 del 1998 (n. 51 del 1998 (GIUDIZIO ABBREVIATO NDRGIUDIZIO ABBREVIATO NDRGIUDIZIO ABBREVIATO NDRGIUDIZIO ABBREVIATO NDR),),),), formulavano richiesta di
applicazione della pena e, avendo il Pubblico Ministero, espresso il
consenso, veniva disposta la separazione del processo nei confronti delle
persone indicate per consentire ad altro collegio di pronunziarsi.
La posizione di O.. Il prof. G. O. nell'istituto Galeazzi era il primario delprimario delprimario delprimario del
repartorepartorepartoreparto di anestesia e rianimazione e dirigeva il servizio di
ossigenoterapia iperbarica. In questa seconda qualità, secondo i giudici
di primo grado, "aveva ilaveva ilaveva ilaveva il potere di programmare e dirigere l'unitàpotere di programmare e dirigere l'unitàpotere di programmare e dirigere l'unitàpotere di programmare e dirigere l'unità
operativaoperativaoperativaoperativa che gli era stata affidata curando la preparazione dei piani diche gli era stata affidata curando la preparazione dei piani diche gli era stata affidata curando la preparazione dei piani diche gli era stata affidata curando la preparazione dei piani di
lavoro e la loro attuazione, esercitando funzioni di indirizzo e verificalavoro e la loro attuazione, esercitando funzioni di indirizzo e verificalavoro e la loro attuazione, esercitando funzioni di indirizzo e verificalavoro e la loro attuazione, esercitando funzioni di indirizzo e verifica
sulle prestazioni di diagnosi e cura, impartendo all'uopo istruzioni esulle prestazioni di diagnosi e cura, impartendo all'uopo istruzioni esulle prestazioni di diagnosi e cura, impartendo all'uopo istruzioni esulle prestazioni di diagnosi e cura, impartendo all'uopo istruzioni e
direttive ed esercitando la verifica inerente all'attuazione di esse.direttive ed esercitando la verifica inerente all'attuazione di esse.direttive ed esercitando la verifica inerente all'attuazione di esse.direttive ed esercitando la verifica inerente all'attuazione di esse. In taleIn taleIn taleIn tale
sua qualità era anche chiamato a vigilare sull'attività e sulla disciplina delsua qualità era anche chiamato a vigilare sull'attività e sulla disciplina delsua qualità era anche chiamato a vigilare sull'attività e sulla disciplina delsua qualità era anche chiamato a vigilare sull'attività e sulla disciplina del
personale sanitario, tecnico, sanitario ausiliariopersonale sanitario, tecnico, sanitario ausiliariopersonale sanitario, tecnico, sanitario ausiliariopersonale sanitario, tecnico, sanitario ausiliario ed esecutivo assegnatoed esecutivo assegnatoed esecutivo assegnatoed esecutivo assegnato
alla sua divisione o servizio e a curare la preparazione e ilalla sua divisione o servizio e a curare la preparazione e ilalla sua divisione o servizio e a curare la preparazione e ilalla sua divisione o servizio e a curare la preparazione e il
perfezionamento tecnico professionale del personale da lui dipendente".perfezionamento tecnico professionale del personale da lui dipendente".perfezionamento tecnico professionale del personale da lui dipendente".perfezionamento tecnico professionale del personale da lui dipendente".
Dall'analisi di queste funzioni il Tribunale ha tratto la conclusione che ilDall'analisi di queste funzioni il Tribunale ha tratto la conclusione che ilDall'analisi di queste funzioni il Tribunale ha tratto la conclusione che ilDall'analisi di queste funzioni il Tribunale ha tratto la conclusione che il
prof. O. avesse assunto la posizione di "garante della sicurezza delprof. O. avesse assunto la posizione di "garante della sicurezza delprof. O. avesse assunto la posizione di "garante della sicurezza delprof. O. avesse assunto la posizione di "garante della sicurezza del
lavorolavorolavorolavoro»…..
in conclusione, secondo il Tribunale, la sottovalutazione del rischio
incendio, e la violazione del dovere di informazione sui rischi, hanno
avuto come conseguenza l'aspetto sicurezza con la conseguente perdita
di efficacia preventiva del sistema dei controlli previsti.
La posizione O.. La Corte ha condiviso le argomentazioni dei primi
giudici sull'esistenza di una posizione di garanzia in capo al prof. O. ….
secondo la Corte di merito, è il sanitario preposto al funzionamento della
camera iperbarica che deve prestare la massima attenzione non solo ai
rischi terapeutici ma, altresì, a quelli correlati all'esistenza di un grave
rischio di incendio tipico della terapia
Questi obblighi gravavano sul prof. O. in quanto responsabile del
reparto, non solo per l'aspetto sanitario, tanto da essere l'unico referente
della direzione per la responsabilità del servizio. Egli rivestiva quindi la
qualifica di dirigente cui sono connaturate le funzioni relative alla
sicurezza, nei limiti delle sue attribuzioni e competenze,
indipendentemente dal conferimento di una delega in materia di
sicurezza.
1. Sussiste una posizione di garanzia sia nei confronti dei
pazienti sia ai sensi del D. lgs. 81/08 sulla sicurezza
2. Tale posizione di garanzia è connessa sia agli aspetti
organizzativi che strutturali / tecnologici
3. La relativa responsabilità è condivisa con altri soggetti (vertici
e Direttore UOL) e non può essere altrimenti
E’ nell’interesse di tutti creare le condizioni per prevenire rischi
connessi
Indizi di colpevolezza:
◦ anomalie di codificazione delle prestazioni effettuate rispetto alle altre
strutture lombarde
◦ intercettazioni telefoniche successive ai primi sequestri di
documentazione sanitaria da cui si evinceva che l'alterazione dei dati
indicati in cartella clinica e, in particolare, nelle SDO in funzione del
rimborso avveniva sistematicamente e con la piena consapevolezza dei
primari o dei capi-équipe dei diversi reparti => elemento soggettivo di=> elemento soggettivo di=> elemento soggettivo di=> elemento soggettivo di
coscienza di commettere il fatto dolosocoscienza di commettere il fatto dolosocoscienza di commettere il fatto dolosocoscienza di commettere il fatto doloso
il giudizio del pubblico ufficiale espresso sulla base di una libera scelta dei
criteri di valutazione è assolutamente discrezionale,
mentre nel caso in cui l'atto faccia riferimento implicito a previsioni normative
che dettano criteri di valutazione e si è in presenza di quella che, in sede
amministrativa, si denomina discrezionalità tecnicasi denomina discrezionalità tecnicasi denomina discrezionalità tecnicasi denomina discrezionalità tecnica, che cioè vincola la
valutazione ad una verifica, l'atto può essere obiettivamente falso se il giudizio
del pubblico ufficiale, che è di conformità, non risponde ai parametri cui è
implicitamente vincolato.
Nel caso di specie l'identificazione delle informazioni da rilevare attraverso la
scheda di dimissione ospedaliera (SDO) e le relative modalità di compilazione e
codifica sono state disciplinate prima dal D.M. 28 dicembre 1991 che ha
istituito la SDO, poi dal D.M. 26 luglio 1993 e, a far data dal 10 gennaio 2001,
dal decreto ministeriale 27 ottobre 2000 n. 380 al quale è allegato un
disciplinare tecnico (Istruzioni per la compilazione e la codifica delle
informazioni riportate nella scheda di dimissione ospedaliera e per il corretto
utilizzo della classificazione)
Relativamente alla pretesa genericità del disciplinare tecnico in ordine
all'indicazione del codice più appropriato alla prestazione sanitaria
concretamente eseguita, la Corte ritiene che nell'ordinanza impugnata, ……….,
si sia dato adeguato conto delle ragioni per le quali le codifiche contestate
fossero da considerarsi errate con specifico riferimento agli interventi di ………;
rilievo già avvenuto da parte del Nucleo operativo di controllo dell'ASL Città di
Milano, senza che la struttura avesse opposto contestazione, per la codifica
attribuita agli interventi di “HIFU”, per i quali era stata indicata la codifica
corretta di “asportazione di lesione prostatica”; ……... Si tratta di puntuali e
specifiche notazioni che hanno indotto il giudice per le indagini preliminari, con
riferimento particolare alla sussistenza dell'elemento psicologico del reato di
falso contestato al dottor V., ad escludere, con motivazione logicamente
corretta, la sussistenza di errori casuali nell'indicazione di codici la cui erroneità
era stata già rilevata dai NOC competenti in via amministrativa per i controlli
sulla clinica Santa Rita di Milano
Commettono reato:
Art. 170 Il medico o il veterinario che ricevano, per se' o per altri,
denaro o altra utilità ovvero ne accettino la promessa, allo scopo di
agevolare, con prescrizioni mediche o in qualsiasi altro modo, la
diffusione di specialità medicinali o di ogni altro prodotto a uso
farmaceutico;
Art. 171 Il farmacista che riceva per se' o per altri denaro o altra
utilità ovvero ne accetti la promessa, allo scopo di agevolare in
qualsiasi modo la diffusione di specialità medicinali o dei prodotti
indicati nell'articolo precedente, a danno di altri prodotti o
specialità dei quali abbia pure accettata la vendita

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Presentazione 231 - BOZZA

  • 1. ..
  • 2. 1. Riguarda la responsabilità dell’ente per reati commessi da propri dipendenti, collaboratori o soggetti che comunque operano nell’interesse e vantaggio o in nome e per conto dell’ente 2. I reati possono essere sia dolosi che colposi (sicurezza e ambiente) 3. I reati possono essere commessi anche in concorso, per atti omissivi o vi può essere favoreggiamento QUINDI 1. È interesse dell’Ente prevenire la commissione dei reati 2. la prevenzione è anche nell’interesse del singolo in quanto ci si può trovare coinvolti in un progetto criminoso realizzato da altri dove il dolo del proprio operato è oggetto di accertamento in un procedimento penale 3. Ci sono anche i reati colposi che prescindono dal dolo
  • 3. 1. L´ente è responsabile per i reati commessi nelreati commessi nelreati commessi nelreati commessi nel suosuosuosuo interesse o a suointeresse o a suointeresse o a suointeresse o a suo vantaggiovantaggiovantaggiovantaggio:::: a)a)a)a) dadadada persone che rivestono funzioni dipersone che rivestono funzioni dipersone che rivestono funzioni dipersone che rivestono funzioni di rappresentanza, dirappresentanza, dirappresentanza, dirappresentanza, di amministrazione o di direzioneamministrazione o di direzioneamministrazione o di direzioneamministrazione o di direzione ……………………; => FIGURE APICALI b) da persone sottoposte alla direzione o allapersone sottoposte alla direzione o allapersone sottoposte alla direzione o allapersone sottoposte alla direzione o alla vigilanzavigilanzavigilanzavigilanza di uno dei soggetti di cui alla lettera a). 2. L´ente non risponde se le persone indicate nel comma 1 hanno agito nell´interesse esclusivo proprio o di terzi
  • 4. L´ente è responsabile a meno che non dimostri:::: 1. di aver implementato un adeguato Modello Organizzativoimplementato un adeguato Modello Organizzativoimplementato un adeguato Modello Organizzativoimplementato un adeguato Modello Organizzativo 2. sia stato dato il compito di vigilaredato il compito di vigilaredato il compito di vigilaredato il compito di vigilare ad un Organo di Vigilanza 3. il reatoreatoreatoreato è stato commesso eludendo fraudolentemente ileludendo fraudolentemente ileludendo fraudolentemente ileludendo fraudolentemente il modellomodellomodellomodello 4. non vi è stata omessa vigilanza da parte dell’OdV
  • 5. a) individuare le attività nel cui ambito possono essere commessi reati; b) prevedere specifici protocolli .. in relazione ai reati da prevenire; c) individuare modalità di gestione delle risorse finanziarie idonee ad impedire la commissione dei reati; d) prevedere obblighi di informazione nei confronti dell´organismo deputato a vigilare sul funzionamento e l´osservanza dei modelli; e) introdurre un sistema disciplinare idoneo ….
  • 6. L´efficace attuazione del modello richiede: a) una verifica periodica e lverifica periodica e lverifica periodica e lverifica periodica e l´´´´eventuale modificaeventuale modificaeventuale modificaeventuale modifica dello stesso quando sono scoperte significative violazioni delle prescrizioni ovvero quando intervengono mutamenti nell´organizzazione o nell´attività; b) un sistema disciplinare idoneosistema disciplinare idoneosistema disciplinare idoneosistema disciplinare idoneo a sanzionare il mancato rispetto delle misure indicate nel modello
  • 7. a) Sanzioni pecuniarie: ◦ sistema quote da 100 a 1000 da £ 0,5 milioni a £ 3 milioni ◦ Min € 25 mila – max € 1,549 milioni b) Sanzioni interdittive a) l´interdizione dall´esercizio dell´attività b) la sospensione o la revoca delle autorizzazioni, licenze o concessioni; c) il divieto di contrattare con la pubblica amministrazione; d) l´esclusione da agevolazioni, finanziamenti, contributi o sussidi e l´eventuale revoca di quelli già concessi; e) il divieto di pubblicizzare beni o servizi. c) Confisca del «profitto» del reato; art. 53 => sequestro preventivo finalizzato alla confisca d) Pubblicazione della sentenza
  • 8. Se sussistono i presupposti per l´applicazione di una sanzione interdittiva che determina l´interruzione dell´attività dell´ente .. quando ricorre almeno una delle seguenti condizioni: a) l´ente svolge un pubblico servizio o un servizio di pubblica necessità la cui interruzione può provocare un grave pregiudizio alla collettività; b) l´interruzione dell´attività dell´ente può provocare, tenuto conto delle sue dimensioni e delle condizioni economiche del territorio in cui è situato, rilevanti ripercussioni sull´occupazione …. Il profitto derivante dalla prosecuzione dell'attività viene confiscato.
  • 9. PROFITTO LORDO O PROFITTONETTO (decurtato delle spese legittimamente sostenute nell´esercizio dell´attività) ? Es. a fronte del pagamento di una tangente per il conseguimento di un appalto, il profitto è l’intero ammontare dell’appalto o il valore dell’appalto al netto delle spese legittimamente sostenute? Concetto di profitto in ambito penalistico (art. 240 c.p.) non coincide con quello aziendalistico. Sentenza FisiaFisiaFisiaFisia ItalimpiantiItalimpiantiItalimpiantiItalimpianti SpaSpaSpaSpa «il profitto del reato … va inteso come complesso dei vantaggi economici tratti dall´illecito …dovendosi escludere …. l´utilizzazione di parametri valutativi di tipo aziendalistico». Cass. pen., ss. uu., 27 marzo 2008, n. 26654 Giurisprudenza di legittimità distingue tra attività economiche totalmente illecite (es. traffico di droga) e la commissione di un c.d. «reato in contratto» nell’ambito di un’attività economica lecita
  • 10. Cass. pen., sez. III, 14 aprile 2015, n. 15249 conferma indirettamente tale impostazione www.aodv231.it/documentazione_descrizione.php?id=1619&La-nozione-di-profitto-fra-diritto-penale- ed-economia Nell´ambito di un´indagine per associazione a delinquere finalizzata al compimento di frodi in commercio, il Pubblico Ministero presso il Tribunale di Pesaro otteneva dal locale Giudice per le Indagini Preliminari (G.I.P.) il sequestro preventivo, finalizzato alla confisca per equivalente, dei beni della società "F.A.Z. M. Srl” fino all´ammontare di 1.307.397,42 euro. A seguito dell´impugnazione proposta dai legali della Società, il Tribunale del Riesame di Pesaro riformava parzialmente il decreto, rideterminando l´importo confiscabile in 666.207,24 euro. Alla base di tale cospicua riduzione vi era una diversa interpretazione del concetto di profitto del reato. Il collegio, infatti, a differenza del G.I.P. riteneva che l´ammontare totale della somma da sottoporre alla cautela reale dovesse essere calcolato al netto dei costi sostenuti, scorporando quindi le imposte (e, nello specifico, l´IVA), nonché i costi documentati necessari all´espletamento del commercio dei beni. Il Procuratore della Repubblica si è quindi rivolto alla Suprema Corte, lamentando l´erroneità dell´interpretazione del termine profitto adottata dal giudice del riesame.
  • 11. La Corte di Cassazione, investita della questione, ha accolto integralmente il ricorso dell´accusa, richiamando in modo telegrafico i numerosi precedenti con cui le Sezioni Unite hanno più volte precisato la diversa portata da attribuire al vocabolo in questione nell´ambito economico-aziendalistico e in quello penale. la Corte ha innanzitutto valutato l´incidenza dei reati contestati (ossia l´associazione a delinquere finalizzata alla frode in commercio) nella vita dell´impresa, giungendo alla conclusione di trovarsi di fronte all´espletamento di un´attività totalmente illecita Cass. pen., ss. uu., 27 marzo 2008, n. 26654, Fisia Italimpianti S.p.a "l´istituto della confisca previsto dal D.Lgs. n. 231 del 2001 […] si connota in maniera differenziata a seconda del concreto contesto in cui è chiamato ad operare”, enucleando poi tre distinte figure di confisca: ◦ quella di cui all´art. 19, qualificata come sanzione principale; ◦ quella dell´art. 6, co. 5, strumento volto a ristabilire l´equilibrio economico alterato dal reato- presupposto; ◦ quella dell´art. 15, co. 4,avente natura di sanzione sostitutiva
  • 12. nell´ipotesi di confisca derivante dalla gestione commissariale disciplinata dall´art. 15 D. Lgs. 231/01, il profitto s´identifica con l´utile netto "essendo collegato ad un´attività lecita che viene proseguita – sotto il controllo del giudice – da un commissario giudiziale nell´interesse della collettività […] e non può che avere ad oggetto, proprio per il venire meno di ogni nesso causale con l´illecito, la grandezza contabile residuale”. le rimanenti ipotesi di confisca e, in particolare, per quella disciplinata dall´art. 19, il Supremo Collegio ha invece condiviso l´orientamento giurisprudenziale maturato in riferimento all´art. 240 c.p., ribadendo che «il profitto del reato, in definitiva, va inteso come complesso dei vantaggi economici tratti dall´illecito e a questo strettamente pertinenti, dovendosi escludere, per dare concreto significato operativo a tale nozione, l´utilizzazione di parametri valutativi di tipo aziendalistico»
  • 13. i giudici di legittimità hanno operato un´altra, rilevante distinzione, precisando che una simile concezione "rigorista” può trovare applicazione esclusivamente nel caso di attività criminali tout court. Qualora invece il reato venga occasionalmente consumato nell´ambito di una normale attività d´impresa, sarà necessario compiere un´ulteriore verifica relativa ai profili di rilevanza penale dell´operazione economica. Nel caso in cui la legge qualifichi come illecito l´intero rapporto contrattuale (c.d. reato contratto[15]),allora l´intero profitto andrà considerato indebito e sottoponibile a confisca. Se invece, ad assumere rilevanza penale, è la semplice fase di formazione della volontà contrattuale o di esecuzione dello stesso (c.d. reato in contratto - il contratto non è nullo, ma eventualmente annullabile), allora sarà possibile individuare degli aspetti leciti del rapporto, con la conseguenza che il corrispondente profitto potrà non essere direttamente ricollegabile al reato (e quindi non essere confiscato) non sarà oggetto della misura reale quella parte di utilità corrispondente a una prestazione regolarmente eseguita e accettata dalla controparte nonché le somme corrispondenti alle imposte versate, ai crediti non ancora incassati e ai beni futuri in genere
  • 14. 1. E’ diversa dalla semplice responsabilità amministrativa (TAR – Commissioni tributarie) 2. Ribalta l’assunto della tradizione penalistica: «societas delinquere non potest» conseguente all’art 27 Cost. «la Responsabilità penale è personale» 3. art. 35 231/01 «All'ente si applicano le disposizioni processuali relative all'imputato, in quanto compatibili» => rapporto di immedesimazione organica reo/ente => responsabilità per fatto proprio dell’ente => colpa di organizzazione (diversa da responsabilità oggettiva)
  • 15. Conseguenze: 1. E’ di fatto una responsabilità penale (sanzioni comportano restrizioni delle libertà) 2. Comporta l’istituzione di un procedimento penale a carico dell’Ente parallelo al procedimento penale nei confronti di chi ha commesso il reato 3. Quindi: 1. Notizia di reato es. da intercettazioni su altri indagatiintercettazioni su altri indagatiintercettazioni su altri indagatiintercettazioni su altri indagati o informativainformativainformativainformativa da U.P.G. (es. GdF, ispettori ASL …) 2. Iscrizione nel registro delle notizie di reato 3. Indagini preliminari del P.M. 4. (eventuale) richiesta al GIP dirichiesta al GIP dirichiesta al GIP dirichiesta al GIP di intercettazioniintercettazioniintercettazioniintercettazioni oltre che di misure cautelari 5.5.5.5. Informazione di garanziaInformazione di garanziaInformazione di garanziaInformazione di garanzia può essere successivasuccessivasuccessivasuccessiva (art. 369 cpp) 6. ……
  • 16. L´ente è responsabile a meno che non dimostri: di aver implementato un adeguato Modello Organizzativo il reato è stato commesso eludendo fraudolentemente il modello Il Modello Organizzativo deve a) individuare le attività nel cui ambito possono essere commessi reati; b) prevedere specifici protocolli .. in relazione ai reati da prevenire; c) individuare modalità di gestione delle risorse finanziarie idonee ad impedire la commissione dei reati; d) prevedere obblighi di informazione nei confronti dell´organismo deputato a vigilare sul funzionamento e l´osservanza dei modelli; e) introdurre un sistema disciplinare idoneo ….
  • 17. ..
  • 18. …. ….. …. …. ….. …. ….. ….. ANALISIANALISIANALISIANALISI ORGANIZZAZIONORGANIZZAZIONORGANIZZAZIONORGANIZZAZION EEEE 1- organigrammi 2- sistema deleghe 3-Regolamenti generali INDIVIDUAZIOINDIVIDUAZIOINDIVIDUAZIOINDIVIDUAZIO NENENENE PROCESSIPROCESSIPROCESSIPROCESSI SENSIBILISENSIBILISENSIBILISENSIBILI ANALISIANALISIANALISIANALISI RISCHIORISCHIORISCHIORISCHIO REATOREATOREATOREATO - Reati applicabili VALUTAZIONEVALUTAZIONEVALUTAZIONEVALUTAZIONE RISCHIORISCHIORISCHIORISCHIO PROTOCOLLI/PROTOCOLLI/PROTOCOLLI/PROTOCOLLI/ RIMEDIRIMEDIRIMEDIRIMEDI (leggi,(leggi,(leggi,(leggi, linee guidalinee guidalinee guidalinee guida Buone prassiBuone prassiBuone prassiBuone prassi Standard int.li)Standard int.li)Standard int.li)Standard int.li)
  • 19. reati contro la PA (truffa, corruzione, concussione, malversazione) reati societari (per quanto applicabili nei casi di una Fondazione, ma inclusa anche la corruzione privata) delitti di criminalità organizzata reati informataci e trattamento illecito dei dati reati di omicidio colposo e lesioni colpose gravi o gravissime, commessi in violazione delle norme antinfortunistiche Ricettazione, riciclaggio, autoriciclaggio => reati tributari (per via indiretta a seguito dell’introduzione del reato di autoriciclaggio) reati ambientali impiego di cittadini di paesi terzi il cui soggiorno è irregolare
  • 20. PROBABILITA X IMPATTO = LIVELLO DI RISCHIO PROBABILITA’ => influenzata dalla vulnerabilità e inversamente proporzionale ai sistemi di controllo IMPATTO => danno per l’ente RISHIO ZERO NON ESISTE ESISTE IL RISCHIO ACCETTABILE Rischio basso Rischio medio-basso Rischio medio-alto Rischio alto
  • 21. Il “Rischio accettabile” deve essere valutato considerando che il sistema di prevenzione deve essere tale da non poter essere aggirato se non fraudolentemente => SISTEMI DI CONTROLLO ◦ Preventivo ◦ Consuntivo L’elemento della fraudolenza rileva anche per i reati colposi. ◦ elementi dei sistemi di controllo preventivo dei reati dolosi ◦ elementi dei sistemi di controllo preventivo dei reati colposi in materia della salute e sicurezza sul lavoro
  • 22. codice etico o di comportamento sistema organizzativo sufficientemente aggiornato, formalizzato e chiaro procedure manuali ed informatiche (che prevedano opportuni punti di controllo) poteri autorizzativi e di firma comunicazioni al personale e sua formazione sistemi di controllo integrato che prevedano, tra l’altro, la definizione di opportuni indicatori per le singole tipologie di rischio. si ritiene in proposito che tali indicatori possono essere inclusi nell’informativa obbligatoria destinata all’Organismo di Vigilanza
  • 23. codice etico o di comportamento struttura organizzativa (struttura organizzativa con compiti e responsabilità definiti formalmente in coerenza con lo schema organizzativo e funzionale dell’impresa, e che assicuri le competenze tecniche e i poteri necessari per valutare, gestire e controllare il rischio per la salute e la sicurezza dei lavoratori) formazione e addestramento comunicazione e coinvolgimento gestione operativa, cioè integrazione con i processi aziendali quali, a titolo di esempio: assunzione e qualificazione del personale; organizzazione del lavoro; acquisizione di beni e servizi impiegati e comunicazione delle opportune informazioni a fornitori e appaltatori; manutenzione normale e straordinaria; qualificazione e scelta dei fornitori e appaltatori; gestione delle emergenze; procedure per affrontare le difformità rispetto agli obiettivi fissati ed alle regole del sistema di controllo sistema di monitoraggio
  • 24. VALUTAZIONEVALUTAZIONEVALUTAZIONEVALUTAZIONE RISCHIORISCHIORISCHIORISCHIO RIMEDIRIMEDIRIMEDIRIMEDI ApplicabiliApplicabiliApplicabiliApplicabili Non applicabiliNon applicabiliNon applicabiliNon applicabili InsufficientiInsufficientiInsufficientiInsufficienti ridondantiridondantiridondantiridondanti PROCEDUREPROCEDUREPROCEDUREPROCEDURE OPERATIVEOPERATIVEOPERATIVEOPERATIVE …. ….. ….. CorrettiCorrettiCorrettiCorretti Non correttiNon correttiNon correttiNon corretti TroppoTroppoTroppoTroppo genericigenericigenericigenerici TroppoTroppoTroppoTroppo dettagliatidettagliatidettagliatidettagliati 5 – Gestione del rischio residuo: individuazione dei protocolli
  • 25. 1. Descrivere le attività / fasi di attività 2. Attribuire responsabilità per le varie fasi 3. Separazione dei compiti 1. Decisione / autorizzazione 2. Esecuzione 3. Controllo (controllo operativo di 1° livello) 4. Eventuali / obbligatori in alcuni casi: monitoraggio e riesame 4. Documentabilità e tracciabilità delle attività
  • 26. SicurezzaSicurezzaSicurezzaSicurezza sul lavorosul lavorosul lavorosul lavoro SicurezzaSicurezzaSicurezzaSicurezza ambientaleambientaleambientaleambientale Codifiche eCodifiche eCodifiche eCodifiche e appropriatezzaappropriatezzaappropriatezzaappropriatezza prestazioniprestazioniprestazioniprestazioni sanitariesanitariesanitariesanitarie Acquisti, Lavori &Finance:Acquisti, Lavori &Finance:Acquisti, Lavori &Finance:Acquisti, Lavori &Finance: - Contabilità e bilancioContabilità e bilancioContabilità e bilancioContabilità e bilancio - flussi finanziari, contratti,flussi finanziari, contratti,flussi finanziari, contratti,flussi finanziari, contratti, appalti, consulenze,appalti, consulenze,appalti, consulenze,appalti, consulenze, fatturazionifatturazionifatturazionifatturazioni - Rispetto procedure amm.veRispetto procedure amm.veRispetto procedure amm.veRispetto procedure amm.ve Rapporti con PARapporti con PARapporti con PARapporti con PA ICT e sicurezzaICT e sicurezzaICT e sicurezzaICT e sicurezza dei datidei datidei datidei dati Gestione Personale eGestione Personale eGestione Personale eGestione Personale e collaboratori :collaboratori :collaboratori :collaboratori : - corretta erogazione dellecorretta erogazione dellecorretta erogazione dellecorretta erogazione delle retribuzioniretribuzioniretribuzioniretribuzioni - Assunzioni e impiegoAssunzioni e impiegoAssunzioni e impiegoAssunzioni e impiego stranieristranieristranieristranieri - Gestione rimborsiGestione rimborsiGestione rimborsiGestione rimborsi ---- Incompatibilità ecc.Incompatibilità ecc.Incompatibilità ecc.Incompatibilità ecc. GovernanceGovernanceGovernanceGovernance:::: - AutoregolamentazionAutoregolamentazionAutoregolamentazionAutoregolamentazion eeee - Conflitti interesseConflitti interesseConflitti interesseConflitti interesse - Rapporti con partiRapporti con partiRapporti con partiRapporti con parti correlatecorrelatecorrelatecorrelate
  • 27. Area di rischioArea di rischioArea di rischioArea di rischio ReatoReatoReatoReato PresidiPresidiPresidiPresidi Codifica cartelle cliniche Coerenza prestazioni sanitarie ricovero e ambulatoriale setting assistenziale (MAC-BOCA; day surgery/hospital; ricovero ordinario) tracciabilità prenotazione- impegnativa-codice esenzione -quesito diagnostico Truffa in danno dello Stato (art.640, comma 2, n.1, c.p.) P002 - controlli interni CC; P007-dalla dimissione alla rendicontazione prestazioni; P026 APPRORPIATEZZA ESAMI DIAGNOSTICA; attività del NIC Firma (anche elettronica) e compilazione atto pubblico (referti, registri operatori, cartelle sanitarie e relativi contenuti, inclusa SDO, cartella infermieristica, foglio terapie ….) Truffa in danno dello Stato (art.640, comma 2, n.1, c.p.) Frode informatica in danno dello Stato (art. 640-ter c.p.) Falsità in un documento informatico pubblico o avente efficacia probatoria (art. 491-bis c.p.) DPS, Regolamento del personale, Regolamento Generale di Policy 231; Sicurezza sul lavoro Omicidio colposo (art. 589 c.p.); Lesioni personali colpose (art. 590 c.p.) P023 Sistema Gestione Sicurezza sul Lavoro Gestione rifiuti sanitari Attività organizzate per il traffico illecito di rifiuti (D. Lgs n.152/2006, art. 260); Violazione degli obblighi di comunicazione, di tenuta dei registri obbligatori e dei formulari (D. Lgs n.152/2006, art. 258) P013 rifiuti sanitari
  • 28. Area di rischioArea di rischioArea di rischioArea di rischio ReatoReatoReatoReato PresidiPresidiPresidiPresidi Incassi contante su prestazioni private (divieto incassi > €1.000) Riciclaggio (art. 648-bis c.p.); Autoriciclaggio (art. 648-ter.1 c.p.) P016 Gestione casse Sponsorizzazione eventi di formazione Corruzione per l’esercizio della funzione (art. 318 c.p.); Concussione (art. 317 c.p.); Induzione indebita a dare o promettere utilità (art. 319-quater) Corruzione tra privati (art. 2635 c.c.) REGOLAMENTO_COMITATO _SCIENTIFICO_PER_FORMAZ IONE Rapporti con rappresentanti farmaceutici / fornitori protesi attrezzature medicali Corruzione per l’esercizio della funzione (art. 318 c.p.); Concussione (art. 317 c.p.); Induzione indebita a dare o promettere utilità (art. 319-quater) Corruzione tra privati (art. 2635 c.c.) P006 - Procedura Acquisti; P015 Procedura_ciclo_passivo; P028 Procedura investimenti Incompatibilità con SSN Truffa in danno dello Stato (art.640, comma 2, n.1, c.p.) Manuale WHR Utilizzo credenziali sistemi informatici (con particolare riferimento ad accesso SISS Regione Lombardia) Accesso abusivo ad un sistema informatico o telematico (art. 615-ter c.p.); Detenzione e diffusione abusiva di codici di accesso a sistemi informatici o telematici (art. 615-quater c.p.) DPS, Regolamento del personale, Regolamento Generale di Policy 231; Utilizzo sistemi informatici Danneggiamento di informazioni, dati e programmi informatici (art. 635-bis c.p.); Danneggiamento di informazioni, dati e programmi informatici utilizzati dallo Stato o da altro ente pubblico o comunque di pubblica utilità (art. 635-ter c.p.) Danneggiamento di sistemi informatici o telematici (art. 635-quater c.p.); Danneggiamento di sistemi informatici o telematici di pubblica utilità (art. 635- quinquies c.p.) DPS, Regolamento del personale, Regolamento Generale di Policy 231; Rapporti con organi di controllo e di PP.SS. Induzione a non rendere dichiarazioni o a rendere dichiarazioni mendaci all’autorità giudiziaria (art. 377-bis c.p.) Regolamento Generale Policy 231: 3. Rapporti con la PA
  • 29. 1. Reati informatici: D. Lgs. 196/03 Vs. D. Lgs. 231/01 2. Art. 30 d. lgs. 81/08 3. Debito informativo alla Regione 4. Reato di concussione: pubblici ufficiali e incaricati di pubblico servizio 5. La posizione di garanzia dei Direttori UOL e Direttori Sanitari UOL 6. Falso ideologico 7. Reato di comparaggio
  • 30. Art. 615-ter c.p. «Chiunque abusivamente si introduce in un sistema informatico o telematico protetto da misure di sicurezza ovvero vi si mantiene contro la volontà espressa o tacita di chi ha il diritto di escluderlo, è punito con la reclusione fino a tre anni» Art. 615-ter c.p. «Chiunque, al fine di procurare a sé o ad altri un profitto o di arrecare ad altri un danno, abusivamente si procura, riproduce, diffonde, comunica o consegna codici, parole chiave o altri mezzi idonei all'accesso ad un sistema informatico o telematico, protetto da misure di sicurezza, o comunque fornisce indicazioni o istruzioni idonee al predetto scopo, è punito con la reclusione sino ad un anno e con la multa sino a euro 5.164».
  • 31. Cassazione Sez. unite sent. N. 10 del 26/3/2015: ◦ «2.1… la ….., pur avendo titolo e formale abilitazione per accedere alle informazioni in ragione della sua qualità di dipendente della competente amministrazione e titolare di legittime chiavi di accesso, si è introdotta all’interno del sistema, in esecuzione di un previo accordo criminoso …. al fine di consultare l’archivio per esigenze diverse da quelle di servizio…. ◦ «2.2….l’art. 615-ter è stato introdotto … in esito alla Raccomandazione del Consiglio di Europa del 1989 per assicurare una protezione dell’ambiente informatico …che contiene dati personali che devono rimanere riservati …. rappresenta un luogo inviolabile …paragonato allo spazio privato dove si svolgono le attività domestiche …… ◦ E’ condivisa l’opinione secondo la quale il delitto previsto dall’art. 615-ter c.p. è di mera condotta e si perfeziona con la violazione del domicilio informatico – e quindi con la introduzione nel relativo sistema – senza la necessità che si verifichi una effettiva lesione alla riservatezza dei dati … ne consegue che l’eventuale uso illecito delle informazioni può integrare un diverso titolo di reato»
  • 32. I reati informatici di cui al D.I reati informatici di cui al D.I reati informatici di cui al D.I reati informatici di cui al D. LgsLgsLgsLgs. 231/01 NON sono quelli previsti dal d .. 231/01 NON sono quelli previsti dal d .. 231/01 NON sono quelli previsti dal d .. 231/01 NON sono quelli previsti dal d .lgslgslgslgs. 196/03 (codice. 196/03 (codice. 196/03 (codice. 196/03 (codice privacy)privacy)privacy)privacy) Art.Art.Art.Art. 167. Trattamento illecito di dati167. Trattamento illecito di dati167. Trattamento illecito di dati167. Trattamento illecito di dati 1. Salvo che il fatto costituisca più grave reato, chiunque, al fine di trarne per sè o per altri profitto o di recare ad altri un danno, procede al trattamento di dati personali in violazione di quanto disposto dagli articoli 18, 19, 23, 123, 126 e 130, ovvero in applicazione dell'articolo 129, è punito, se dal fatto deriva nocumento, con la reclusione da sei a diciotto mesi o, se il fatto consiste nella comunicazione o diffusione, con la reclusione da sei a ventiquattro mesi. 2. Salvo che il fatto costituisca più grave reato, chiunque, al fine di trarne per sè o per altri profitto o di recare ad altri un danno, procede al trattamento di dati personali in violazione di quanto disposto dagli articoli 17, 20, 21, 22, commi 8 e 11, 25, 26, 27 e 45, è punito, se dal fatto deriva nocumento, con la reclusione da uno a tre anni. Art.Art.Art.Art. 168. Falsità nelle dichiarazioni e notificazioni al Garante168. Falsità nelle dichiarazioni e notificazioni al Garante168. Falsità nelle dichiarazioni e notificazioni al Garante168. Falsità nelle dichiarazioni e notificazioni al Garante 1. Chiunque, nella notificazione di cui all'articolo 37 o in comunicazioni, atti, documenti o dichiarazioni resi o esibiti in un procedimento dinanzi al Garante o nel corso di accertamenti, dichiara o attesta falsamente notizie o circostanze o produce atti o documenti falsi, è punito, salvo che il fatto costituisca più grave reato, con la reclusione da sei mesi a tre anni.
  • 33. Art.Art.Art.Art. 23.23.23.23. ConsensoConsensoConsensoConsenso Art.Art.Art.Art. 25. Divieti di comunicazione e diffusione25. Divieti di comunicazione e diffusione25. Divieti di comunicazione e diffusione25. Divieti di comunicazione e diffusione ArtArtArtArt.... 26. Garanzie per i dati26. Garanzie per i dati26. Garanzie per i dati26. Garanzie per i dati sensibilisensibilisensibilisensibili Art.Art.Art.Art. 27. Garanzie per i dati giudiziari27. Garanzie per i dati giudiziari27. Garanzie per i dati giudiziari27. Garanzie per i dati giudiziari
  • 34. 1. Il modello di organizzazione e di gestione idoneo ad avereIl modello di organizzazione e di gestione idoneo ad avereIl modello di organizzazione e di gestione idoneo ad avereIl modello di organizzazione e di gestione idoneo ad avere efficacia esimente della responsabilità amministrativaefficacia esimente della responsabilità amministrativaefficacia esimente della responsabilità amministrativaefficacia esimente della responsabilità amministrativa ........ devedevedevedeve essere adottato ed efficacemente attuato, assicurandoessere adottato ed efficacemente attuato, assicurandoessere adottato ed efficacemente attuato, assicurandoessere adottato ed efficacemente attuato, assicurando un sistema aziendale per l’adempimento di tutti gli obblighi giuridici relativi: a) rispetto degli standard tecnico-strutturali…; b) valutazione dei rischi e misure di prevenzione e protezione; c) attività di natura organizzativa (emergenze, primo soccorso…); d) sorveglianza sanitaria; e) informazione e formazione dei lavoratori; f) attività di vigilanza; g) acquisizione di documentazioni e certificazioni obbligatorie di legge; h) periodiche verifiche dell’applicazione e dell’efficacia.
  • 35. 2. idoneiidoneiidoneiidonei sistemi di registrazione dell’avvenuta effettuazionesistemi di registrazione dell’avvenuta effettuazionesistemi di registrazione dell’avvenuta effettuazionesistemi di registrazione dell’avvenuta effettuazione delle attività di cui al comma 1delle attività di cui al comma 1delle attività di cui al comma 1delle attività di cui al comma 1. 3. competenzecompetenzecompetenzecompetenze tecnichetecnichetecnichetecniche eeee poteri necessari per la verifica,poteri necessari per la verifica,poteri necessari per la verifica,poteri necessari per la verifica, valutazione, gestione e controllo del rischio, nonché un sistemavalutazione, gestione e controllo del rischio, nonché un sistemavalutazione, gestione e controllo del rischio, nonché un sistemavalutazione, gestione e controllo del rischio, nonché un sistema disciplinaredisciplinaredisciplinaredisciplinare idoneoidoneoidoneoidoneo. 4. idoneoidoneoidoneoidoneo sistema di controllosistema di controllosistema di controllosistema di controllo ….….….….. Il riesame e l’eventualeIl riesame e l’eventualeIl riesame e l’eventualeIl riesame e l’eventuale modifica del modellomodifica del modellomodifica del modellomodifica del modello organizzativoorganizzativoorganizzativoorganizzativo. 5. In sede di prima applicazione, i modelli di organizzazioneIn sede di prima applicazione, i modelli di organizzazioneIn sede di prima applicazione, i modelli di organizzazioneIn sede di prima applicazione, i modelli di organizzazione aziendale definiti conformemente alleaziendale definiti conformemente alleaziendale definiti conformemente alleaziendale definiti conformemente alle Linee guida UNILinee guida UNILinee guida UNILinee guida UNI----INAILINAILINAILINAIL ...ISO 18001 Disciplinare aziendale per la sicurezza
  • 36. 2. Documento di dichiarazione di politica 3. Pianificazione 1. Analisi iniziale di valutazione dei rischi 2. Identificazione delle prescrizioni legali 3. Obiettivi, traguardi, programmi (obiettivi, tempi, risorse, responsabilità) 4. Attuazione 1. Definizione di risorse, ruoli e responsabilità 2. Definizione delle competenze, formazione e comunicazione 3. Documentabilità: procedure, registrazioni e tracciabilità delle attività 4. Controllo operativo: piani di controlli e manutenzioni, integrazione con i processi aziendali (selezione del personale, qualificazione fornitori e appaltatori, ecc.) 5. Gestione delle emergenze 5. Verifica 1. Gestione delle non conformità, incidenti e azioni correttive (previa analisi delle cause) 2. Audit interni 6. Riesame della direzione
  • 37. DGR 3540 (settore socio-sanitario) «L’Organismo di vigilanza deve inviare entro il 31 dicembre di ogni anno all’Asl competente una relazione annuale dell’attività svolta con particolare riferimento al rispetto dei requisiti richiesti in materia di esercizio edrequisiti richiesti in materia di esercizio edrequisiti richiesti in materia di esercizio edrequisiti richiesti in materia di esercizio ed accreditamentoaccreditamentoaccreditamentoaccreditamento nonché dalla normativa regionale» DGR 3856 (sanità) «Le Aziende Sanitarie Locali devono verificare che all’estratto sintetico della relazione annuale dell’organismo di vigilanza previsto dal D.Lgs n. 231/2001, risulti in modo esplicito ed inequivocabile, l’efficaceefficaceefficaceefficace e corretta applicazione del modelloe corretta applicazione del modelloe corretta applicazione del modelloe corretta applicazione del modello organizzativo e l’assenza/evidenza di criticità»
  • 38. Art. 317 precedente versione «Il pubblico ufficiale che, abusando della sua qualità o dei suoi poteri, costringe taluno a dare o a promettere indebitamente, a lui o a un terzo, denaro o altra utilità è punito con la reclusione da sei a dodici anni» Art. 317 nuova versione «Il pubblico ufficiale o l'incaricato di un pubblico servizio che, abusando della sua qualità o dei suoi poteri, costringe taluno a dare o a promettere indebitamente, a lui o a un terzo, denaro o altra utilità, è punito con la reclusione da sei a dodici anni».
  • 39. il medico specialista convenzionato con la USL (rispetto alla compilazione della cartella clinica, di ricette, impegnative di cura, ricovero e attestazioni di malattia); il medico che presta opera libero-professionale, in virtù di un rapporto dì natura privatistica, presso una Istituzione sanitaria privata accreditata con il SSN (poiché, per il tramite della struttura privata, concorre alla formazione e manifestazione della volontà della pubblica amministrazione in materia di pubblica assistenza sanitaria, esercitando poteri autoritativi in sua vece, nonché poteri certificativi); il responsabile dì un laboratorio o gabinetto radiologico o poliambulatorio convenzionato con il SSN (relativamente alla redazione dei prospettiredazione dei prospettiredazione dei prospettiredazione dei prospetti riepilogativi delleriepilogativi delleriepilogativi delleriepilogativi delle prestazioni eseguite, trasmessiprestazioni eseguite, trasmessiprestazioni eseguite, trasmessiprestazioni eseguite, trasmessi mensilmente alla USLmensilmente alla USLmensilmente alla USLmensilmente alla USL); il medico che compie l'accertamento di morte; il direttore amministrativo della USL; i componenti del consiglio di amministrazione dì un ente ospedaliero (quando concorrono a formare le deliberazioni nelle materie ad esso riservate da norme di diritto pubblico); il medico che svolge le funzioni previste dagli artt. 4 e 5 della legge n. 194/1978 sull'interruzione della gravidanza; il medico di guardia; l'ostetrica (in relazione alla procedura dì ammissione all’intervento di interruzione volontaria di gravidanza).
  • 40. Sono stati considerati incaricati di un pubblico servizio: ◦ l'infermiere che svolge funzioni paramediche e l'infermiere professionale; ◦ il tecnico di radiologia; ◦ l'ausiliario sociosanitario specializzato; ◦ il dipendente dalia USL addetto a mansioni esattoriali e di controllo delle certificazioni mediche; ◦ l'addetto alla riscossione dei ticket; ◦ il gestore di una tesoreria della USL; ◦ l'autista di ambulanza di proprietà di una società autorizzata al servizio di pronto soccorso come ausiliaria della protezione civile provinciale; ◦ il farmacista (sia esso convenzionato o meno con il SSN).
  • 41. Reati propri: il soggetto che può commettere il reato è identificato: es. «il pubblico ufficiale o l’incaricato di pubblico servizio» Reati comuni: possono essere commessi da chiunque Reati in concorso: art. 110 c.p. «Quando più persone concorrono nel medesimo reato , ciascuna di esse soggiace alla pena per questo stabilita, salve le disposizioni degli articoli seguenti». Favoreggiamento art. 378 c.p. «Chiunque, dopo che fu commesso un delitto per il quale la legge stabilisce l’ergastolo o la reclusione, e fuori dei casi di concorso nel medesimo, aiuta taluno a eludere le investigazioni dell'Autorità, …, o a sottrarsi alle ricerche di questa»
  • 42. Reati omissiviReati omissiviReati omissiviReati omissivi: art. 40 c.p. «non impedire un evento, che si ha l'obbligo giuridico di impedire, equivale a cagionarlo» ◦ Reati omissivi propri: omette di compiere l'azione prescritta dalla norma (es. omissione di referto) ◦ Reati omissivi impropriomissivi impropriomissivi impropriomissivi impropri in virtù di una c.d. «posizione di garanzia» se dalla mancata realizzazione di un'azione (legittimamente pretendibile dalla soggetto-garante) deriva un evento penalmente rilevante. La posizione di garanzia può essere: ◦ posizione di protezione (genitori verso i figli). ◦ posizione di sicurezza (ad es. rapporto medico-paziente). ◦ posizione di controllo finalizzata a neutralizzare determinate fonti di pericolo (es.: l'imprenditore per quanto riguarda gli eventi lesivi dei suoi dipendenti)
  • 43. Art. 40.2 cp «Non impedire un evento, che si ha l'obbligo giuridico di impedire, equivale a cagionarlo» Tutti i sanitari sono “ex lege portatori di una posizione di garanzia, espressione dell'obbligo di solidarietà costituzionalmente imposto dagli articoli 2 e 32 della Costituzione nei confronti dei pazienti, la cui salute essi devono tutelare contro qualsivoglia pericolo che ne minacci l’integrità“ (Cass. Pen. sez. IV, 1.12.04-11.3.05 n. 9739). Con il termine “posizione di garanzia” si intendono, in massima sintesi, l’insieme degli obblighi che gravano su un soggetto che derivano da fonti normative, contrattuali, amministrative o giudiziarie
  • 44. Art. 229 d. lgs. 81/08 «1. Le posizioni di garanziaposizioni di garanziaposizioni di garanziaposizioni di garanzia relative ai soggetti di cui all’articolo 2, comma 1, lettere b), d) ed e) (datore di lavoro, dirigente, preposto ndr), gravano altresìgravano altresìgravano altresìgravano altresì su colui il quale, pur sprovvisto di regolare investiturapur sprovvisto di regolare investiturapur sprovvisto di regolare investiturapur sprovvisto di regolare investitura, eserciti in concreto i poterieserciti in concreto i poterieserciti in concreto i poterieserciti in concreto i poteri giuridici riferiti a ciascuno dei soggetti ivi definiti» Art. 2 d. lgs. 81/08 – Definizioni: ◦ d) «dirigente»:«dirigente»:«dirigente»:«dirigente»: persona che, in ragione delle competenze professionali e di poteri gerarchici e funzionali adeguati alla natura dell'incarico conferitogli, attua le direttive del datore di lavoro organizzando l'attività lavorativa e vigilando su di essa; ◦ e) «preposto»«preposto»«preposto»«preposto»: persona che, in ragione delle competenze professionali e nei limiti di poteri gerarchici e funzionali adeguati alla natura dell'incarico conferitogli, sovrintende alla attività lavorativa e garantisce l'attuazione delle direttive ricevute, controllandone la corretta esecuzione da parte dei lavoratori ed esercitando un funzionale potere di iniziativa;
  • 45. POSIZIONE DI GARANZIA OBBLIGHI GIURIDICI in forza di legge e non (solo) in forza di procedure interne APPLICAZIONE ART. 40.2 C.P. «Non impedire un evento, che si ha l'obbligo giuridico di impedire, equivale a cagionarlo»
  • 46. In sintesi si può ipotizzare: come afferenteafferenteafferenteafferente allealleallealle responsabilitàresponsabilitàresponsabilitàresponsabilità managerialimanagerialimanagerialimanageriali (direttore(direttore(direttore(direttore generalegeneralegeneralegenerale eeee sanitariosanitariosanitariosanitario inininin particolare)particolare)particolare)particolare) lalalala indisponibilitàindisponibilitàindisponibilitàindisponibilità e/oe/oe/oe/o lelelele inefficienzeinefficienzeinefficienzeinefficienze didididi tecnologietecnologietecnologietecnologie necessarienecessarienecessarienecessarie, la carenza di disposizioni inerenti il funzionamento generale che possano influire sulla tempestività nella esecuzione di accertamenti o interventi di un certo rilievo …. Si pone con sempre maggiore urgenza la necessità di rivedererivedererivedererivedere sulsulsulsul pianopianopianopiano penalisticopenalisticopenalisticopenalistico ilililil tematematematema delladelladelladella responsabilitàresponsabilitàresponsabilitàresponsabilità professionaleprofessionaleprofessionaleprofessionale sanitariasanitariasanitariasanitaria, a tutti i livelli, prevedendo l'esercizio dell'azione penale solo in specifiche condotte tipiche correlate a documentata e grave negligenza, diversamente ogni intervento come quello recentemente tentato dalla Legge Balduzzi non risolve il problema lasciandolasciandolasciandolasciando ancoraancoraancoraancora troppotroppotroppotroppo spaziospaziospaziospazio allaallaallaalla discrezionalitàdiscrezionalitàdiscrezionalitàdiscrezionalità didididi giudiziogiudiziogiudiziogiudizio
  • 47. All'esito delle indagini preliminari veniva esercitata l'azione penale, per i reati di incendio colposo e omicidio colposo plurimo, nei confronti di A. L.,A. L.,A. L.,A. L., presidente del consiglio di amministrazione e amministratore delegatopresidente del consiglio di amministrazione e amministratore delegatopresidente del consiglio di amministrazione e amministratore delegatopresidente del consiglio di amministrazione e amministratore delegato della s.p.a. ISTITUTOISTITUTOISTITUTOISTITUTO ORTOPEDICO GALEAZZIORTOPEDICO GALEAZZIORTOPEDICO GALEAZZIORTOPEDICO GALEAZZI, proprietaria della clinica dove si trovava installata la camera iperbarica; S. U., amministratore delegato dellaS. U., amministratore delegato dellaS. U., amministratore delegato dellaS. U., amministratore delegato della medesima societàmedesima societàmedesima societàmedesima società; E. Z., direttore sanitarioE. Z., direttore sanitarioE. Z., direttore sanitarioE. Z., direttore sanitario dell'istitutodell'istitutodell'istitutodell'istituto;;;; G. O., primario delG. O., primario delG. O., primario delG. O., primario del repartorepartorepartoreparto di ossigenoterapia iperbarica; A. B., tecnico addetto al quadro. B., tecnico addetto al quadro. B., tecnico addetto al quadro. B., tecnico addetto al quadro comandcomandcomandcomandi durante il trattamento nel corso del quale si era verificato l'incidente; R. B., capo dell'ufficio tecnicoR. B., capo dell'ufficio tecnicoR. B., capo dell'ufficio tecnicoR. B., capo dell'ufficio tecnico dell'istituto Galeazzi; R. B.,. B.,. B.,. B., responsabile del servizio di prevenzione e protezioneresponsabile del servizio di prevenzione e protezioneresponsabile del servizio di prevenzione e protezioneresponsabile del servizio di prevenzione e protezione dell'istituto. Dopo varie udienze di istruzione dibattimentale all'udienza del 9 giugno 1999 gli imputati B.,imputati B.,imputati B.,imputati B., Z.Z.Z.Z. e B., avvalendosi del disposto di cui all'art. 223e B., avvalendosi del disposto di cui all'art. 223e B., avvalendosi del disposto di cui all'art. 223e B., avvalendosi del disposto di cui all'art. 223 d.l.vod.l.vod.l.vod.l.vo n. 51 del 1998 (n. 51 del 1998 (n. 51 del 1998 (n. 51 del 1998 (GIUDIZIO ABBREVIATO NDRGIUDIZIO ABBREVIATO NDRGIUDIZIO ABBREVIATO NDRGIUDIZIO ABBREVIATO NDR),),),), formulavano richiesta di applicazione della pena e, avendo il Pubblico Ministero, espresso il consenso, veniva disposta la separazione del processo nei confronti delle persone indicate per consentire ad altro collegio di pronunziarsi.
  • 48. La posizione di O.. Il prof. G. O. nell'istituto Galeazzi era il primario delprimario delprimario delprimario del repartorepartorepartoreparto di anestesia e rianimazione e dirigeva il servizio di ossigenoterapia iperbarica. In questa seconda qualità, secondo i giudici di primo grado, "aveva ilaveva ilaveva ilaveva il potere di programmare e dirigere l'unitàpotere di programmare e dirigere l'unitàpotere di programmare e dirigere l'unitàpotere di programmare e dirigere l'unità operativaoperativaoperativaoperativa che gli era stata affidata curando la preparazione dei piani diche gli era stata affidata curando la preparazione dei piani diche gli era stata affidata curando la preparazione dei piani diche gli era stata affidata curando la preparazione dei piani di lavoro e la loro attuazione, esercitando funzioni di indirizzo e verificalavoro e la loro attuazione, esercitando funzioni di indirizzo e verificalavoro e la loro attuazione, esercitando funzioni di indirizzo e verificalavoro e la loro attuazione, esercitando funzioni di indirizzo e verifica sulle prestazioni di diagnosi e cura, impartendo all'uopo istruzioni esulle prestazioni di diagnosi e cura, impartendo all'uopo istruzioni esulle prestazioni di diagnosi e cura, impartendo all'uopo istruzioni esulle prestazioni di diagnosi e cura, impartendo all'uopo istruzioni e direttive ed esercitando la verifica inerente all'attuazione di esse.direttive ed esercitando la verifica inerente all'attuazione di esse.direttive ed esercitando la verifica inerente all'attuazione di esse.direttive ed esercitando la verifica inerente all'attuazione di esse. In taleIn taleIn taleIn tale sua qualità era anche chiamato a vigilare sull'attività e sulla disciplina delsua qualità era anche chiamato a vigilare sull'attività e sulla disciplina delsua qualità era anche chiamato a vigilare sull'attività e sulla disciplina delsua qualità era anche chiamato a vigilare sull'attività e sulla disciplina del personale sanitario, tecnico, sanitario ausiliariopersonale sanitario, tecnico, sanitario ausiliariopersonale sanitario, tecnico, sanitario ausiliariopersonale sanitario, tecnico, sanitario ausiliario ed esecutivo assegnatoed esecutivo assegnatoed esecutivo assegnatoed esecutivo assegnato alla sua divisione o servizio e a curare la preparazione e ilalla sua divisione o servizio e a curare la preparazione e ilalla sua divisione o servizio e a curare la preparazione e ilalla sua divisione o servizio e a curare la preparazione e il perfezionamento tecnico professionale del personale da lui dipendente".perfezionamento tecnico professionale del personale da lui dipendente".perfezionamento tecnico professionale del personale da lui dipendente".perfezionamento tecnico professionale del personale da lui dipendente". Dall'analisi di queste funzioni il Tribunale ha tratto la conclusione che ilDall'analisi di queste funzioni il Tribunale ha tratto la conclusione che ilDall'analisi di queste funzioni il Tribunale ha tratto la conclusione che ilDall'analisi di queste funzioni il Tribunale ha tratto la conclusione che il prof. O. avesse assunto la posizione di "garante della sicurezza delprof. O. avesse assunto la posizione di "garante della sicurezza delprof. O. avesse assunto la posizione di "garante della sicurezza delprof. O. avesse assunto la posizione di "garante della sicurezza del lavorolavorolavorolavoro»….. in conclusione, secondo il Tribunale, la sottovalutazione del rischio incendio, e la violazione del dovere di informazione sui rischi, hanno avuto come conseguenza l'aspetto sicurezza con la conseguente perdita di efficacia preventiva del sistema dei controlli previsti.
  • 49. La posizione O.. La Corte ha condiviso le argomentazioni dei primi giudici sull'esistenza di una posizione di garanzia in capo al prof. O. …. secondo la Corte di merito, è il sanitario preposto al funzionamento della camera iperbarica che deve prestare la massima attenzione non solo ai rischi terapeutici ma, altresì, a quelli correlati all'esistenza di un grave rischio di incendio tipico della terapia Questi obblighi gravavano sul prof. O. in quanto responsabile del reparto, non solo per l'aspetto sanitario, tanto da essere l'unico referente della direzione per la responsabilità del servizio. Egli rivestiva quindi la qualifica di dirigente cui sono connaturate le funzioni relative alla sicurezza, nei limiti delle sue attribuzioni e competenze, indipendentemente dal conferimento di una delega in materia di sicurezza.
  • 50. 1. Sussiste una posizione di garanzia sia nei confronti dei pazienti sia ai sensi del D. lgs. 81/08 sulla sicurezza 2. Tale posizione di garanzia è connessa sia agli aspetti organizzativi che strutturali / tecnologici 3. La relativa responsabilità è condivisa con altri soggetti (vertici e Direttore UOL) e non può essere altrimenti E’ nell’interesse di tutti creare le condizioni per prevenire rischi connessi
  • 51. Indizi di colpevolezza: ◦ anomalie di codificazione delle prestazioni effettuate rispetto alle altre strutture lombarde ◦ intercettazioni telefoniche successive ai primi sequestri di documentazione sanitaria da cui si evinceva che l'alterazione dei dati indicati in cartella clinica e, in particolare, nelle SDO in funzione del rimborso avveniva sistematicamente e con la piena consapevolezza dei primari o dei capi-équipe dei diversi reparti => elemento soggettivo di=> elemento soggettivo di=> elemento soggettivo di=> elemento soggettivo di coscienza di commettere il fatto dolosocoscienza di commettere il fatto dolosocoscienza di commettere il fatto dolosocoscienza di commettere il fatto doloso
  • 52. il giudizio del pubblico ufficiale espresso sulla base di una libera scelta dei criteri di valutazione è assolutamente discrezionale, mentre nel caso in cui l'atto faccia riferimento implicito a previsioni normative che dettano criteri di valutazione e si è in presenza di quella che, in sede amministrativa, si denomina discrezionalità tecnicasi denomina discrezionalità tecnicasi denomina discrezionalità tecnicasi denomina discrezionalità tecnica, che cioè vincola la valutazione ad una verifica, l'atto può essere obiettivamente falso se il giudizio del pubblico ufficiale, che è di conformità, non risponde ai parametri cui è implicitamente vincolato. Nel caso di specie l'identificazione delle informazioni da rilevare attraverso la scheda di dimissione ospedaliera (SDO) e le relative modalità di compilazione e codifica sono state disciplinate prima dal D.M. 28 dicembre 1991 che ha istituito la SDO, poi dal D.M. 26 luglio 1993 e, a far data dal 10 gennaio 2001, dal decreto ministeriale 27 ottobre 2000 n. 380 al quale è allegato un disciplinare tecnico (Istruzioni per la compilazione e la codifica delle informazioni riportate nella scheda di dimissione ospedaliera e per il corretto utilizzo della classificazione)
  • 53. Relativamente alla pretesa genericità del disciplinare tecnico in ordine all'indicazione del codice più appropriato alla prestazione sanitaria concretamente eseguita, la Corte ritiene che nell'ordinanza impugnata, ………., si sia dato adeguato conto delle ragioni per le quali le codifiche contestate fossero da considerarsi errate con specifico riferimento agli interventi di ………; rilievo già avvenuto da parte del Nucleo operativo di controllo dell'ASL Città di Milano, senza che la struttura avesse opposto contestazione, per la codifica attribuita agli interventi di “HIFU”, per i quali era stata indicata la codifica corretta di “asportazione di lesione prostatica”; ……... Si tratta di puntuali e specifiche notazioni che hanno indotto il giudice per le indagini preliminari, con riferimento particolare alla sussistenza dell'elemento psicologico del reato di falso contestato al dottor V., ad escludere, con motivazione logicamente corretta, la sussistenza di errori casuali nell'indicazione di codici la cui erroneità era stata già rilevata dai NOC competenti in via amministrativa per i controlli sulla clinica Santa Rita di Milano
  • 54. Commettono reato: Art. 170 Il medico o il veterinario che ricevano, per se' o per altri, denaro o altra utilità ovvero ne accettino la promessa, allo scopo di agevolare, con prescrizioni mediche o in qualsiasi altro modo, la diffusione di specialità medicinali o di ogni altro prodotto a uso farmaceutico; Art. 171 Il farmacista che riceva per se' o per altri denaro o altra utilità ovvero ne accetti la promessa, allo scopo di agevolare in qualsiasi modo la diffusione di specialità medicinali o dei prodotti indicati nell'articolo precedente, a danno di altri prodotti o specialità dei quali abbia pure accettata la vendita