Lab. Competenze digitali e nuovi ambienti di apprendimento.
1. LICEO «PARENTUCELLI» SARZANA
Roberto Antiga
Tutor Piano ISS – Miur –Regione Liguria
Docente classe di concorso A28
Geologo - Ordine dei Geologi della Toscana n. 580
antiga.roberto@libero.it
LABORATORIO 3:
Competenze digitali e nuovi ambienti per l’apprendimento
2. APPRENDIMENTO consiste:
nell’ACQUISIZIONE o nella MODIFICA di:
conoscenze,
comportamenti,
abilità,
valori,
preferenze,
ATTRAVERSO LA SINTESI DI DIVERSI TIPI DI INFORMAZIONE.
3. APPRENDIMENTO FORMALE
Avviene in contesti definiti e istituzionalizzati dedicati all’insegnamento,
alla formazione e all’apprendimento
Il processo di apprendimento è monitorato e valutato; gli obiettivi
raggiunti sono riconosciuti attraverso certificati e diplomi.
4. Si tratta di apprendimento volontario che avviene in situazioni e contesti nei
quali l’insegnamento la formazione e l’apprendimento non sono
necessariamente le attività uniche o principali.
APPRENDIMENTO NON-FORMALE
Le attività sono normalmente destinate a target group specifici ma
raramente valutano o certificano gli obiettivi raggiunti in modi
convenzionali e visibili.
5. APPRENDIMENTO INFORMALE
forma di apprendimento che non prevede alcun obiettivo; si
realizza quotidianamente nei contesti familiari, al lavoro, nel
tempo libero e nella società in generale. Ciò che viene
appreso raramente è documentato, non è certificato né
visibile per colui che apprende.
Non è riconosciuto ai fini dell’istruzione, della formazione
oppure in termini di richiesta di lavoro.
6. AMBIENTI DI APPRENDIMENTO
come dimensione metodologio-didattica devono:
• valorizzare l’esperienza e le conoscenze degli alunni
• attuare interventi adeguati nei riguardi delle diversità
• favorire l’esplorazione e la scoperta
• incoraggiare l’apprendimento collaborativo
• promuovere la consapevolezza del proprio modo di
apprendere
• realizzare attività didattiche in forma di laboratorio.
7. L’APPRENDIMENTO INDIVIDUALE
• prodotto della costruzione attiva del soggetto
• ha carattere situato, ancorato nel contesto concreto
• si svolge attraverso forme di collaborazione e negoziazione
sociale
• è centrato sulla “costruzione di significato” individuale,
intenzionale e in quanto tale non predeterminabile.
13. ANALISI della struttura dei contenuti;
COGLIERE gli aspetti per una trattazione interdisciplinare
analisi dei libri di testo;
INDIVIDUARE i nuclei concettuali;
SVILUPPO storico delle idee;
RICOGNIZIONE delle conoscenze ed eventuali misconcetti dei ragazzi;
PROGETTARE attività didattiche (materiali, strumenti e strategie);
monitoraggio (test in/out, interviste, ..)
ATTIVITÀ di ricerca sui percorsi di insegnamento apprendimento.
16. servizio in cloud offerto gratuitamente da Google alle scuole e alle
università, che mette a disposizione un servizio di hosting per la
gestione delle email, chat, spazio di condivisione documenti,
applicazioni specifiche da usare con gli studenti.
17. LAVAGNE INTERATTIVE, favoriscono l'apprendimento visivo
strumento che racchiude in un unico oggetto le principali tecnologie didattiche
(video proiettore, videoregistratore, televisione, computer).
STIMOLANO :
-le abilità dello studente di analizzare e processare l'informazione,
-le capacità di astrazione,
-la memorizzazione dei materiali,
-l'apprendimento cooperativo,
-la motivazione e il coinvolgimento attivo,
-le abilità di motorie,
-l'attenzione
31. ATTIVITA’ 3
Lo strumento risulta essere particolarmente utile per lo studio della
geografia e della storia (ad esempio per narrare le conquiste di
Alessandro Magno). Può inoltre essere usato per narrare storie
ambientate nel mondo reale.
32. LAVORO DI GRUPPO
finalizzato a:
migliorare i rapporti fra studenti,
rafforzare il senso d'appartenenza;
stimolare la discussione e la collaborazione fra pari per facilitare
l'apprendimento e l'autostima
responsabilizzare gli alunni, attribuendo ad ognuno compiti
precisi.
valorizzare le abilità/capacità/potenzialità/attitudini di ognuno
(informatiche, grafiche, comunicative, ..)
34. La competenza in problem solving (ossia la
capacità di risolvere problemi) è un obiettivo
chiave nei programmi scolastici di molti paesi.
PROBLEM SOLVING
35. Nel ciclo PISA, la definizione di competenza in problem solving, si
fonda sulle nozioni di “problema” e “problem solving”e
comunemente accettate ed è la seguente:
La competenza in problem solving è la capacità di un individuo di
mettere in atto processi cognitivi per comprendere e risolvere
situazioni problematiche per le quali il metodo di soluzione non è
immediatamente evidente.
Questa competenza comprende la volontà di confrontarsi con tali
situazioni al fine di realizzare le proprie potenzialità in quanto
cittadini riflessivi e con un ruolo costruttivo.