Lab. Coesione Sociale e Prevenzione Disagio Giovanile
1. LABORATORIO 6 - COESIONE SOCIALE E PREVENZIONE DEL DISAGIO GIOVANILE ( competenza per una scuola
inclusiva ) ( Obiettivo della U.E. - trattato di Lisbona, 13/12/2007)
23 febbraio 2017
A cura di Alessandra Vaccari
FINALITA’ DELL’ AZIONE
EDUCATIVA
Coesione sociale= l'insieme dei comportamenti e dei legami di affinità e solidarietà tra individui o
comunità, tesi ad attenuare in senso costruttivo disparità legate a situazioni sociali, economiche, culturali,
etniche e a valorizzare le relazioni fra i membri della società ( Paolo Foglizzo, 2012 )
Prevenzione al disagio = contrastare il disagio, ovvero l’espressione di una domanda non patologica
inerente i problemi affettivi, le difficoltà familiari e di relazione, le difficoltà scolastiche, il più generale
malessere esistenziale connesso agli squilibri che il processo di costruzione dell’identità produce” (Melucci,
Fabbrini, 1991).
STRATEGIE
orientate a sviluppare le risorse potenziali
degli alunni
EMPOWERMENT
AUTOEFFICACIA
AZIONI
1.Formazione di competenze psico-
pedagogiche per il recupero del disagio
sociale
2. Azioni specifiche contro bullismo e
cyberbullismo
3.Iniziative a forte valenza socializzante es.
tecniche teatrali in classe, musica,sport
4. Promozione della cultura delle pari
opportunità e collaborazione con il terzo
settore
5. Sostegno e incentivazione al successo
formativo e prevenzione dell’abbandono
scolastico
6. counselling – sportello di ascolto
METODOLOGIA
a)“Peer
Education”
(Educazione tra
pari)
b)Utilizzo del
web,
dei social network
e di altre modalità
“prossime” agli
adolescenti
c) orientamento
come percorso di
crescita
d) approccio
metacognitivo
PROGRAMMARE - PROGETTARE IN RETE (reti interistituzionali tra scuola
ed extrascuola - attivazione di tutti le componenti della comunità (Comune, Scuola,
ASL, Servizi, Servizio civile, Volontariato, Terzo Settore Associazioni del mondo del
lavoro, Camera di Commercio…)
DIDATTICA
INCLUSIVA
ACCOGLIENZA
INTERCULTURALE
ANALISI DEI BISOGNI FORMATIVI (alunni in situazione di criticità con
particolari fragilità, in situazione di BES e in svantaggio economico-sociale)
2. Scuola inclusiva
Inclusione: una scelta irrinunciabile per rispondere
adeguatamente ai crescenti BES di una scuola per
tutti (disabilità, difficoltà, svantaggio)
La progressiva inclusione dei BES è coerente con
l’affermazione a livello internazionale del modello
ICF dell’OMS (O. M.S.)
Inclusione = prassi che riduce al minimo gli
ostacoli nell ’educazione e formazione di
tutti gli studenti, a partire dal riconoscimento
delle loro differenze, rafforzandone
soprattutto le abilità ( Index )
Definizione di Apprendimento Cooperativo
“Un gruppo cooperativo è un gruppo di alunni
con abilità diverse
che lavorano insieme per risolvere un problema
o per portare a
termine un progetto. In ogni gruppo
eterogeneo di studenti, ci sarà
la possibilità per un alunno più competente di
assistere un
compagno scolasticamente meno capace.”
(Vygotskij, 1962)
Essere metacognitivi - Essere saggi Wisdom (Segalowitz et al. 1992)
Come si comporta una persona saggia che affronta una sfida nella vita?
Valuta a fondo la sfida
Prevede la situazione
Pianifica le proprie azioni
Seleziona le strategie da mettere in atto
Monitora e valuta che tutto stia andando nella direzione voluta
Se non è così cambia strategia
Persevera anche nei momenti difficili
Superata la sfida si guarda indietro
Automiglioramento dei processi attraverso l’ index per l’ inclusione
L’Index per l’inclusione, pubblicato nel 2000 dal Centre for Studies on Inclusive Education in Gran Bretagna è il
punto di riferimento internazionale per ciò che riguarda lo sviluppo della progettazione inclusiva nelle scuole
esame dettagliato di come possono essere superati gli ostacoli all’apprendimento e alla partecipazione di ogni
alunno approccio pratico: riduce al minimo ogni ostacolo nell’educazione di tutti gli studenti, a partire dal
riconoscimento delle differenze tra gli alunni. Non si pensa più “per casi” ma “per differenze”. Si utilizza il
concetto di ostacoli all’apprendimento e alla partecipazione invece di BES
Riferimenti normativi:
Convenzione Onu sui diritti del fanciullo (20/11/’89, ) ratificata in Italia con L. 176/91 - L. 53/2003 - LINEE GUIDA
PER L’INTEGRAZIONE SCOLASTICA DEGLI ALUNNI CON DISABILITA’ 4 agosto 2009 - La via italiana per la scuola
interculturale e l'integrazione degli alunni stranieri - Ottobre 2007 – • C.M. n 2 8 gennaio 2010- Direttiva BES e
CTS 27 dicembre 2012- C. M. sui BES 8/2013 - Decreto Miur sui dsa 17/ aprile 2013 – Linee guida per l’
accoglienza e l’ integrazione degli alunni stranieri febbraio 2014 - L.107/2015
Bibliografia: Essere metacognitivi, essere saggi, Widsom (Segalowitz e al.1992 - A. Fabbrini, A Melucci, I
luoghi dell’ ascolto, 1991- Età dell’ oro- Adolescenti tra sogno ed esperienze, Feltrinelli,2000 – E. De Bono,
Creatività e pensiero laterale, 2001- T. Booth – M. Ainscow,L’ indexper l’inclusione,Erickson, 2008 - - A.
Dallapè, Automiglioramento dei processi attraverso l’ index per l’ inclusione,Documenti 2009 –Luigi
Regogliosi, La prevenzione del disagio giovanile, 2010 Paolo Foglizzo, Coesione sociale, in Aggiornamenti
Sociali, gennaio 2012 ( 75-78)