1. Dove va la pedagogia?
V EDIZIONE SUMMER
SCHOOL
TRENTO 2010
Scrittura/scritture --habitat della mente
che apprende a costruire se stessa-- nella
scuola del terzo millennio
Liviana Giombini
Dottorato di Ricerca
Pedagogia della Cognizione
Università di Urbino
2. Da alfabeta a multialfabeta.
Una scuola per la net generation,
metalinguista, always on.
3. Linguaggio e pensiero:
una facoltà specie-specifica
La facoltà di linguaggio, l’abilità a
creare e utilizzare segni significanti
per esprimere liberi pensieri, vera
demarcazione fra uomini, animali ed
automi secondo la visione di Cartesio
è, per Chomsky, il tratto
geneticamente distintivo della
nostra specie
4. . In teoria bisogna considerare tre fattori:
1-i principi geneticamente determinati della facoltà
di linguaggio e dei sistemi che compongono
l’architettura mente/cervello;
2-i principi culturalmente determinati della forma
dei contenuti conoscitivi e delle modalità con cui
questi vengono recepiti;
M.C. Escher Drawing Hands Litograph
3- l’habitat’ – anch’esso culturalmente determinato,
ma non necessariamente in linea con il precedente –
in cui si forma la conoscenza dell’individuo bambino
5. Qual è il problema?
Il possibile gap fra 2 e 3, la mancata sincronizzazione fra la forma del mondo (le
cose intorno a noi) e la forma di accesso al mondo praticata e insegnata
M. C. Escher 1956 Bond Of Union Lithograph
6. Imparare a leggere/scrivere il mondo.
Attribuzione di significato e competenza
linguistica,
Il pensiero non si esprime nella parola ma si realizza nella parola. Vygotskij
Eolo regala ad Ulisse l’otre dei venti 5 Anita anni- Eolo regala ad Ulisse l’otre dei venti Natalia 5 anni-
7. Nella frattura fra senso e significato delle parole
sta il primo punto emergente di tutta la questione.
“Qualunque sia il legame associativo che il bambino piccolo stabilisce tra
parola e impressione della cosa indicata da tale parola, purtuttavia, il
significato della parola non è mai stabilito per sempre. Si modifica nel
corso dello sviluppo. Varia secondo i diversi modi di funzionamento del
pensiero. Rappresenta una formazione più dinamica che statica” Vygotskij
Antoine de Saint Exupéry (1943) “il piccolo principe”
8. Il secondo, non meno importante, è il passaggio da un
piano all’altro del linguaggio dal linguaggio monologico/interno al
linguaggio esterno, da un piano della coscienza ad un altro, da una
serie di competenze formalizzate ( segno-disegno) ad altre (scrittura).
9. Una scoperta fondamentale: quella che si possono “disegnare” non soltanto le
“cose” ma anche le “parole”. V.
.
10. I problemi: Il passaggio dal linguaggio interno a quello esterno.
Una questione di equilibrio della mente
12. Alla scuola, in primis agli insegnanti, non rimane che prenderne atto e
l’obbligo di investigare la realtà formativa a partire da un dubbio e da
alcune elementari domande:
-se quell’insieme di concause fonte di gravi disturbi dell’apprendimento e dei problemi
della conoscenza, segnalate in moltissimi paesi da autorevoli fonti (es. OCSE-Pisa) non
vada ricercato proprio nello scarto della prospettiva linguistica (estensione, forma,
struttura) praticata nella vita (ipertestualità, cibernetica, multimedialità) e nella scuola
(linearità, testualità e cattedraticità).
-se gli attuali processi di alfabetizzazione e sviluppo delle competenze debbano
continuare ad essere definiti da finalità e modelli preesistenti non definiti dalla
tecnologia della scrittura ma già presenti prima che quest'ultima fosse disponibile;
-quali caratteristiche debbono avere ipotetici percorsi formativi finalizzati alla multi
alfabetizzazione focalizzati non sulla tecnologia bensì sull'apprendimento mediante la
tecnologia[The White House, 1997 ];
-quando e in che modo è opportuno accostare la mente che apprende al linguaggio
simbolico nelle straordinarie forme permesse dalle macchine computazionali e interattive
13. La scrittura è naturalmente ipertestuale
“Scuola- Casa” Disegno fronte-retro - Gaia Mauro- 5 anni
La scrittura (intendendo per scrittura la facoltà semiotica che presiede alla
creazione dei segni, e che è per Saussure “la faculté linguistique par
excellence”(1916) si palesa nel bambino in tutta la sua complessità,
espressione di pensiero sequenziale e lineare ma anche processuale e reticolare..
14. Le sfide
Alimentata dalle nuove forme della cultura e della comunicazione ad alta
tecnologia, dopo quello da testo a ipertesto, è in corso un’ altra
mutazione “genetica” del linguaggio verbale: il passaggio delle forme di
senso (parole, immagini, suoni) dallo stato “solido” allo stato “liquido”.
15. Le opportunità Maurits Comelis Escher 1953 Relatività Litograph
16. La scrittura ipertestuale, habitat vantaggioso
della mente che costruisce se stessa
Mappe per conferme empiriche
l
18. SGUARDI AL FUTURO?
Quando “guardando fuori dalla finestra, si potrà vedere qualcosa distante 10.000
chilometri e sei fusi orari, la scuola diventerà più simile a un museo interattivo e a
un campo-giochi dove i bambini potranno scambiare idee e socializzare con altri
bambini di tutto il mondo” Nicholas Negroponte
.
19. Il monitoraggio lungo tutta l’estensione dell’età scolare del ruolo funzionale del significato della parola nell’atto
del pensiero ci ha fornito, nel tempo, straordinarie conferme sulle capacità “generative” dei principi e delle regole
della facoltà di linguaggio, permettendoci di rappresentarci nei tratti fondamentali come si effettua l’evoluzione
del processo del pensiero verbale nel suo insieme.
Sapere come il sistema mente/cervello - organo del pensiero- apprende, quali sistemi specializzati usa per
riuscirvi e quali strategie mette in campo per riutilizzare competenze e conoscenze, ci ha fornito l’occasione di
riflettere sul problema della variabilità e della dinamica delle relazioni fra pensiero e parola e di “indagare” sul
problema della generalizzazione dei significati e del ruolo funzionale del significato della parola nell’atto del
pensiero. Ma, soprattutto, ci ha permesso due azioni cruciali per l’interazione insegnamento /apprendimento
/sviluppo del pensiero: a) la possibilità di individuare il periodo ottimale di apprendimento; b) pianificare in modo
congruente le azioni formative poiché l’evidenza dei dati ci mostra, in modo costante ed inequivocabile, che:
-è nello scarto (differenza) fra mappe individuali, evidenza della soglia inferiore di apprendimento, e mappa
esperta, evidenza della soglia superiore di apprendimento, che si situa l’individuazione del punto centrale dello
sviluppo della facoltà di pensiero di ciascun bambino, il punto che Montessori chiama “periodo sensibile” e
Vygotskij “area di sviluppo prossimo;
-è nella scrittura della mappa esperta, e ancor più la sua ri-scrittura ipertestuale sull’interfaccia CmapTools, (per
l’attività di ricerca e la possibilità di documentare attraverso risorse consentite dal software), che si realizza la
possibilità, più o meno grande, di passaggio per ciascun bambino, da ciò che sa fare indipendentemente, a ciò
che sa fare in collaborazione, e questo diventa il punto sensibile che caratterizza la dinamica del suo sviluppo e
della riuscita dell’attività di apprendimento [Vygotskij, p. 276] ;
-è nella scrittura/lettura delle mappe struttura (mappa del L.O) che il bambino realizza la presa di coscienza
globale del suo prodotto intellettuale, mappa di un dominio della sua conoscenza, ed empaticamente fissa una
nuova soglia di apprendimento per il passaggio ad un piano diverso della coscienza;
-è nella capacità di lettura cognitiva e partecipata prima, e nel contributo alla scrittura concettuale esperta su
CmapTools poi, che si esercita il ruolo maieutico dell’insegnante che, vero e proprio “Magister ludi”, nel
partecipare, primus inter pares, alla scrittura ipertestuale collettiva ha la possibilità di indicare nuove mete e
tracciare nuove rotte e, nel farlo, definisce esattamente l’area di sviluppo prossimo disciplinare di tutti e di
ciascun membro del gruppo.
20. Bibliografia
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