1. EDITORIALE
TRENT’ANNI DI PURO TALENTO ITALIANO
di Tonino Lamborghini
Trent’anni di viaggi per portare i prodotti e il e dibattito, nella cultura, nell’arte e nella società.
nome del Gruppo Tonino Lamborghini – e con essi Una scoperta senza limiti spaziali o temporali
l’italianità – in tutto il mondo mi hanno convinto attraverso un patrimonio intellettuale che ha le
che in realtà i mondi sono tanti, almeno quanti sue radici linguistiche e culturali proprio nella
possono essere i settori e i loro prodotti. E le tradizione dei nostri padri latini. Con queste
lingue. Prendiamo il cinese, per esempio: com’è radici possiamo viaggiare e imparare altre lingue,
risaputo, oltre a quella che viene considerata incontrare i popoli più differenti e instaurare con
ufficialmente la lingua cinese, esiste una lingua essi uno scambio proficuo e vantaggioso per
da parlare con ciascun interlocutore: quella degli l’arricchimento reciproco, senza quel timore
affari e del commercio, quella della letteratura, dell’apertura che spesso crea i presupposti per
del tempo libero o del turismo. il conflitto.
Pertanto, uno dei principali motivi per cui ho Il mio brand rappresenta oggi un vero e proprio
pensato di riprendere la pubblicazione di “Tesori universo coordinato di stile che esprime il
Latini” è proprio questo: aprire tante finestre sui Puro Talento Italiano: un lifestyle completo con
tanti mondi che le mie linee di prodotti esplorano orologi, telefoni cellulari e accessori di lusso,
e dare così la possibilità ai lettori di viaggiare complementi d’arredo, progetti alberghieri e
con me alla ricerca di novità, spunti di riflessione residenziali, profumi e linee di abbigliamento, ma
anche city car e golf cart. Un mondo che spazia
dal design all’ingegneria meccanica passando
per la moda e il tempo libero. E poiché l’Italia
è simbolo anche di un certo stile di vita, di un
gusto per la buona tavola e la convivialità, anche
con il mio caffè, i vini e i locali a marchio ho
cercato di contribuire all’eccellenza e all’alta
considerazione che il mondo intero riconosce al
nostro Bel Paese.
In modo semplice, quindi, “Tesori Latini” vuole
contribuire a far scoprire ai lettori i diversi
mondi che i prodotti con il mio marchio
incontrano nel loro percorso. Un percorso ricco
di persone con la propria storia, professionalità,
ingegnosità e spirito creativo. Quelle persone
che contribuiscono a fare grande l’Italia.
Cav. Tonino Lamborghini,
Presidente del Gruppo Tonino Lamborghini.
Mr Tonino Lamborghini,
President of the Tonino Lamborghini Group.
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2. SOMMARIO
1 EDITORIALE
Trent’anni di puro talento italiano
4 MONDO
Quando il made in Italy incontra il Sol Levante
8 ARTE
Marco Lodola: ho catturato la luce con l’ironia
Gelindo Baron: il colore e la luce
Angela Glajcar: metamorfosi della carta
Nadia Brunetti: nel segno del Toro
Giovanni De Gara: Something Remains
15 DESIGN
Quando un progetto di tesi diventa un prodotto
firmato Tonino Lamborghini
18 ARCHITETTURA
10 anni di Hospitality firmata Tonino Lamborghini
23 ECCELLENZE
1981-2011: trent’anni di Puro Talento Italiano
Dico di me...
29 LINEA
Dettagli per l’eternità
33 MOTORI
Town Life: il progetto ecosostenibile firmato
Tonino Lamborghini
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3. SOMMARIO
37 TECNOLOGIA
Quando la tecnologia è inclusiva, il vero lusso
rimane esclusivo?
41 SCAFFALE
Jacques Attali e le storie del tempo
44 SPORT
Tonino Lamborghini sfila sui green italiani
Vito, Michele e Sara: i campioni di Jujitsu
testimonial del Puro Talento Italiano nel mondo
Un anno tutto d’oro per la Tonino Lamborghini-
Mac Team
Team Cavalli Tonino Lamborghini
48 EVENTI
Tartufo d’Oro: folla di Vip
TL Editore, Direzione, Foto
Tesori Latini Redazione e Amministrazione Archivio Tonino Lamborghini,
Periodico di attualità e cultura Lamborghini Real Estate SpA Fabio Casari, Rita D’Andrea,
da un’idea di Tonino Lamborghini via San Giacomo, 25 – 41100 Modena Studio Bortolotti, Studio Picchio.
Direttore Responsabile
Semestrale – Anno XVI Rita D’Andrea Editing
N°1 Dicembre 2011 Coordinamento Redazionale Associazione
Anna Spadafora La clinica della parola
Una copia: euro 5 via Galliera, 62 – 40121 Bologna
Spedizione in abbonamento postale, Collaboratori tel. 051/250330
art. 2 comma 20/B, Legge 662/96 Barbara Auer, Riccardo Botti, Tanya Byls,
Pubblicità inferiore al 45%, Andrea Casa, Giovanni De Gara, Grafica, Impaginazione e Stampa
a cura del Gruppo Tonino Lamborghini Caterina Giannelli, Marina Gavioli, Chinchio Industria Grafica S.p.A.
Autorizzazione del Tribunale di Bologna Otto Grizzi, Giorgio Gurioli, Joachin Kendoll, via Pacinotti, 10/12
n° 6542 del 15/03/1996 Fiorenzo Maccagnani, Mara Ringozzi, 35030 Rubano (Pd)
Ernesto Sabato, Angela Sforza.
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4. MONDO
Quando il made in Italy incontra il Sol Levante
Un incontro per ricordare la figura del maestro Alessandro Valignano,
esempio di quanto la cultura giovi agli affari
di Caterina Giannelli
(Spirali). Dinanzi a un pubblico di attenti uditori e
autorità, la dott.ssa Anna Spadafora, psicanali-
sta e direttore dell’Associazione Progetto Emilia
Romagna, ha sottolineato come il convegno sia
nato dall’esigenza di rilanciare il caso culturale
del missionario gesuita, che a soli trent’anni av-
viò una delle maggiori imprese del Rinascimen-
to. “Il libro di Vittorio Volpi – ha evidenziato Anna
Spadafora – non è solo un affresco storico e
politico dell’Asia, ma anche un contributo allo
scambio internazionale, al commercio e alla fi-
nanza planetari”. Alessandro Valignano lascia l’e-
redità di uomo che ha scommesso sulla cultura
e sull’intelligenza per la riuscita del suo progetto,
per questo resta “esempio emblematico di quan-
to la cultura giovi agli affari”. Occorreva valoriz-
zare la figura di uno fra i più grandi missionari
della Compagnia di Gesù a cui Chieti ha dato i na-
Il comm. Tonino Lamborghini durante la sua relazione alla tavola tali, ha ricordato il presidente della Fondazione
rotonda su Valignano (Foto di Fabio Casari). Carichieti, Mario Di Nisio. La Fondazione, infatti,
già dal 2006, anno del quarto centenario dalla
Cosa accade quando lo stile, l’arte e l’eleganza morte del gesuita, si è impegnata a raccontarne
italiani incontrano la cultura e la saggezza dell’O- l’opera, organizzando e sostenendo varie inizia-
riente, sulle rotte di uno dei viaggiatori che han- tive di promozione. Un ringraziamento speciale
no avuto un’influenza decisiva nella storia della è poi giunto dal vice direttore della Fondazione
diplomazia internazionale e dell’impresa moder- Italia-Giappone, Marino Marin, ai dirigenti di Art
na? Il risultato non può che essere un incontro Valley Association, Francesca Bruni e Alberto
straordinario con il grande maestro Alessandro Cavicchiolo, che per primi hanno promosso l’in-
Valignano, la cui opera è stata celebrata dopo ol- tensa ricerca di Volpi.
tre quattrocento anni con una tavola rotonda dal Nello stile dell’autentico ambasciatore del made
titolo L’Italia, la Cina, il Giappone: dal progetto in Italy, da sempre intento a solcare rotte ine-
di Valignano alle nuove opportunità di business splorate, il cav. Tonino Lamborghini ha racconta-
con relatori d’eccezione l’imprenditore Tonino to come sia stato fra i primi a investire in Asia,
Lamborghini e il banchiere Vittorio Volpi. Per un quando in Cina per attraversare la frontiera
giorno il crocevia di questo viaggio è stato il pal- s’impiegavano otto ore e i controlli si facevano
coscenico del Museo Ferruccio Lamborghini di con i mitra puntati, mentre nelle fiere delle più
Dosso (Ferrara). In una scenografia al confine importanti città del Giappone le aziende italiane
fra mito e realtà, l’Associazione culturale Proget- presenti erano dieci o venti al massimo e non
to Emilia Romagna in collaborazione con la rivi- erano in tanti i giapponesi che parlavano ingle-
sta “La città del secondo rinascimento”, la casa se, con conseguenti grandi difficoltà di comuni-
editrice Spirali e Art Valley Association, con il cazione. Dopo un’esperienza di oltre trent’anni,
supporto del Museo Ferruccio Lamborghini e la il cav. Lamborghini, il cui marchio annovera dieci
Fondazione Italia-Giappone e con il patrocinio del- flagship store tra Hong Kong e Macau e nume-
la Camera di Commercio di Ferrara, hanno orga- rosi shop-in-shop nelle principali città cinesi, ha
nizzato la prima presentazione nazionale del libro sottolineato come lavorare in Cina non sia diffici-
di Vittorio Volpi dal titolo Il Visitatore. Alessandro le se si propongono qualità e prodotti innovativi.
Valignano, un grande maestro italiano in Asia “Se invece la nostra proposta è banale e sconta-
4
5. MONDO
Il tavolo dei relatori con, da sx., Marino Marin, vice-direttore della Federazione Italia-Giappone, il banchiere Vittorio Volpi, autore del libro
su Valignano, la dott.ssa Anna Spadafora, moderatrice dell’incontro, l’imprenditore Tonino Lamborghini, presidente dell’omonimo Gruppo,
e Mario Di Nisio, presidente della Fondazione Carichieti (Foto di Fabio Casari).
ta – ha proseguito Lamborghini – non si ottiene gelizzazione hanno saputo tener conto delle dif-
niente, perché per certi aspetti sono più bravi ferenti culture presenti e difficili da omologare.
di noi: hanno una cultura millenaria più antica Volpi ha poi raccontato come ancora oggi, man
della nostra, anche se soffocata da decenni di mano che ci spostiamo dall’Europa verso l’Orien-
regime”. te, la figura dell’individuo diventa sfumata e pren-
Vera e propria lectio magistralis la testimonian- de risalto il gruppo, l’interesse collettivo supera
za di Vittorio Volpi, che ha vissuto per più di quello personale. In questo senso, le emozioni
trent’anni a Tokyo a capo di alcune delle princi- sono fatti interiori e non c’è bisogno di comuni-
pali banche italiane e svizzere e come docente carle agli altri, pertanto la formalità deve avere
all’Università dei Gesuiti, la Sophia University. Il il sopravvento in qualsiasi circostanza. Valigna-
professore, che ha lavorato dieci anni al libro no, ha sottolineato Volpi, ha inventato il metodo
dedicato alla figura di Alessandro Valignano, dell’inculturazione, che è molto diversa dall’ac-
leggendo le oltre quattromila pagine scritte dal culturazione per cui è sufficiente la conoscenza
gesuita, ha rilevato come quell’approccio cultu- dell’altro: per l’inculturazione, invece, ciascuno
rale sia ancora oggi strumento essenziale per vuole incontrare la cultura e i prodotti dell’altro,
gli imprenditori italiani che vogliono avviare o per cercare insieme un percorso nuovo. “È stato
accrescere le opportunità di business in Asia. un uomo straordinario che merita una grande
Alessandro Valignano e il suo allievo Matteo Ric- rivalutazione”, ha concluso, “un uomo di cui noi
ci nello svolgimento della loro missione di evan- italiani non possiamo che essere fieri”.
Al termine della tavola rotonda, il pubblico ha potuto visitare il museo Il prof. Vittorio Volpi e il comm. Tonino Lamborghini al termine del
Ferruccio Lamborghini, sede del convegno (Foto di Fabio Casari). loro intervento.
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7. Immersa nel verde alle porte di Bologna, affascinante dimora Cinquecentesca ricca di storia,
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8. ARTE
Marco Lodola: ho catturato la luce con l’ironia
La giocosa spettacolarità di un artista di ispirazione futurista
che racchiude la luce nelle sue opere
di Angela Sforza
Sgarbi, nel progetto Ca’ Lodola, “rivestendo” il
palazzo veneziano Ca’ d’Oro di luce.
Con il progetto veneziano Lodola ha aggiunto un
ulteriore tassello al suo vasto excursus creativo
cominciato negli anni Ottanta con la partecipa-
zione al movimento del Nuovo Futurismo, di cui
è uno dei fondatori. E in effetti è d’ispirazione fu-
turista la giocosa spettacolarità che da sempre
contraddistingue le sue opere d’arte.
La festa cromatica e la voglia di nuovi linguag-
gi ancora oggi fanno da filo conduttore ai lavori
dei Nuovi Futuristi, che riescono a trovare una
combinazione vincente con il mondo della pubbli-
cità, dei fumetti, del cinema, della televisione e
della realtà virtuale, staccandosi dai confini tra-
dizionali della pittura, elaborando immagini che
stanno tra le due e le tre dimensioni, si adattano
alle pareti o animano lo spazio con stele e mo-
numenti. Il tutto utilizzando nuovi materiali come
i poliesteri, i perspex, le resine sintetiche, che
hanno il dono di essere leggeri e di prestarsi a
un cromatismo acceso e brillante. In breve, il
Nuovo Futurismo combina il rigore della funzio-
ne con l’incantesimo della decorazione, proprio
come nell’insegnamento di Balla e Depero.
Nell’itinerario di Lodola sono molte le collabora-
zioni con i grandi marchi – Fiat, Coca Cola, Fab-
bri, Dash, Swatch, Moretti, Tonino Lamborghini,
Ducati, solo per fare alcuni nomi –, che hanno
celebrato anniversari e occasioni importanti
con le sue opere, le quali portano sempre una
ventata di ironia e giocosità nel mondo dell’im-
presa. Fino a qualche decennio fa era forte la
demonizzazione dell’impresa e, di conseguenza,
il connubio con l’arte era considerato una sorta
Uno degli artisti più cari a Tonino Lamborghini è di tentativo dell’azienda di giustificarsi agli occhi
Marco Lodola, le cui splendide sculture luminose di chi non vi vedeva altro scopo che il profitto.
arricchiscono gli ambienti di molti locali e risto- D.: Oggi, gli chiediamo, l’incontro con artisti
ranti del Gruppo nel mondo. come Lei, che interpretano il messaggio insito
Abbiamo intervistato il maestro Lodola, uno degli nel marchio e nel prodotto, può aiutare a coglie-
artisti più noti e più presenti del mercato ita- re anche l’arte e la cultura che è costitutiva di
liano, acclamato alla Biennale di Venezia 2009 ciascuna impresa, con le sue tradizioni e le sue
come icona Pop. Invitato nella prima edizione dal invenzioni?
curatore del Padiglione Italiano Luca Beatrice R.: Nei secoli passati l’arte era sponsorizzata
a realizzare un’installazione luminosa di grande dalla chiesa e dai principi, che pubblicizzavano
effetto sul tema della danza, quest’anno l’arti- loro stessi commissionando agli artisti immagini
sta pavese si è cimentato, su invito di Vittorio attinenti al loro mondo. Quindi c’è sempre stato
8
9. ARTE
consente di filtrare le cose, di elaborarle e di
restituirle nell’arte. Io penso che non ci sia nes-
sun segreto da scoprire nella vita, nessuno sa
che cosa sia la vita. Anzi, potrei dire che ormai
non penso più, faccio il mio lavoro e, lavorando,
trovo soddisfazione. Come diceva il grande Felli-
ni, ho la fortuna di fare un lavoro che farei anche
gratis. Il mio cammino artistico non è finalizzato
alla ricerca della felicità. La felicità sta lungo il
cammino stesso, nell’invenzione e nel fare.
D.: Ci sono giovani che collaborano con lei?
R.: Ormai penso di avere realizzato una facto-
ry warholiana: non riuscirei a fare niente sen-
za i miei giovani assistenti, in grado di utilizzare
tutti i materiali moderni e le tecnologie con cui
sono realizzate le mie opere. Per le mie opere
la tecnologia della luce è tutto, anzi, certe volte
dico che non sono un artista ma un elettricista.
Dopo, a pensarci bene, da quando è nata la pit-
tura, dal Beato Angelico in poi, il sogno degli
artisti era quello di catturare la luce: è quello
che ho fatto io, l’ho messa dentro l’opera, così
non scappa più.
Collants, scultura al neon, 2010, cm 80x100x5.
un connubio fra l’arte e coloro che avevano le
risorse finanziarie per sostenere il lavoro degli
artisti. Il mio lavoro figurativo si presta bene a
interpretare il marchio e il prodotto, ma non tro-
vo nulla di strano nella committenza, anzi, devo
dire che mi diverto molto di più a lavorare per un
committente, perché per me rappresenta una
sfida riuscire ogni volta a raggiungere il risultato
atteso.
D.: Che cosa eredita e in che cosa si differenzia
il vostro movimento da quello di Boccioni, Balla
e Marinetti?
R.: Nonostante mi senta vicino a Balla per il
suo stile ironico e giocoso, in realtà riconosco
un’influenza straordinaria di Depero nella mia
arte come nella mia vita: soprattutto se pensia-
mo che lui fu il primo ad andare alla conquista
dell’America, a esplorare l’applicazione dell’arte
nel mondo dell’impresa e le varie contaminazioni
fra i generi, tutte cose che sono sempre state
essenziali nel mio itinerario.
D.: Le sue sculture luminose all’ironia della pop
art forse aggiungono un invito più accentuato
verso il gioco, quasi un’esortazione per il pubbli-
co a non prendersi troppo sul serio?
R.: Penso che il mio sia principalmente un ap-
proccio alla vita, oltre che all’arte. È certamen-
te un invito all’ironia per trovare il distacco che Pin Up, scultura al neon, 2010, cm 80x100x5.
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10. ARTE
Gelindo Baron: il colore e la luce
Nelle sue opere una costante ricerca della luce dentro il colore
per inseguire l’armonia universale
di Angela Sforza
Il calendario espositivo di Gelindo Baron, che la felice collaborazione internazionale, da cui è
prende il via nel lontano 1976, ha all’attivo oltre scaturita anche la recente mostra Fashion to
trecento mostre in tutto il mondo: New York, Passion, che nella scorsa primavera (25 mar-
Londra, Rovanjemi (Finlandia), Toronto, Pari- zo-3 maggio 2011) ha portato per la prima volta
gi, Sacramento (California), Lugano, Venezia, nella galleria di Kings Road i bozzetti di Giorgio
Padova, Bologna, Roma, Firenze, Milano sono Armani accanto alle opere di Baron.
solo alcune delle città più importanti che han- Tra gli eventi che lo hanno visto protagonista
no ospitato i suoi lavori. Ma la svolta principa- negli ultimi anni in patria, invece, va ricordata
le nel suo itinerario è intervenuta quando, nel sicuramente l’antologica Dimensione spirituale
1998, in occasione di una collettiva a Londra, a (oli 1994-2004), allestita dal Comune di Pado-
Westminster, la Gagliardi Gallery ha apprezzato va nelle Ex Scuderie di Palazzo Moroni (18 apri-
particolarmente le opere di Gelindo Baron tra le-16 maggio 2004), nonché la mostra In Vene-
i duecento pittori esposti. È iniziata così quel- zia, che ha esposto le sue opere ai Giardini della
Verso la Vittoria, olio su tela, 2011, cm 80x120.
10
11. ARTE
Biennale (In Paradiso Gallery, 26 luglio-6 agosto la vittoria, che, proprio per questo, non tarda ad
2008), su invito del Concilio Europeo dell’Arte. arrivare.
“Un quadro di Baron si riconosce subito”, ha Ciò che cogliamo in questo quadro però è una
scritto Giuliano Pisani, Assessore alla Cultura scena che non è affatto rappresentata: non c’è
del Comune di Padova sul catalogo della citata nulla di realistico nel quadro, ma semplicemente
mostra, “perché ha il colore e la luce,
conseguito la sua grazie a cui possia-
forma, la sua cifra. mo “ascoltare” ciò
Il segno è il colore, che non si vede.
i soggetti preferiti E, come affermò
la terra e cieli del Sergio Dalla Val
Veneto. In questo nell’introduzione alla
è erede di una tra- prima mostra a Bo-
dizione antica”. Il logna (2001): “Mai
Veneto, dunque, il più che nelle opere
colore, la dolcezza. di Gelindo Baron il
Ma ciò che distingue colore è condizione
soprattutto le opere della luce. Giusto
di Baron è l’evoca- il colore, sempre
zione dell’assoluto, giusto. Giustizia del
perché in esse s’in- sembiante, oggetto
staura il colore, che invisibile e impren-
dalla voce procede. dibile della pittura. Il
Con questo assolu- colore nelle sue ope-
to, l’opera ha voce, re non serve a colo-
si ode proprio come rare e la luce non
l’attacco della Pri- serve a illuminare.
mavera di cui parla Ecco perché i suoi
Pisani. O come il paesaggi astratti,
rombo del motore anziché esporsi alla
nella tela Verso la visione, provocano
vittoria, che l’artista l’ascolto. Le sue
ha donato al Mu- ‘Composizioni’ sono
seo Ferruccio Lam- un invito all’ascolto
borghini di Dosso di un testo inedito,
(Fe). In occasione che pure procede
della celebrazione dalla tradizione del-
dei trent’anni del la pittura veneta, di
Gruppo Tonino Lam- cui egli compie una
borghini, Baron ha bellissima lettura”.
inaugurato la colle- Le opere di Gelindo
zione privata del comm. Lamborghini con la qua- Baron sono ospitate in mostre permanenti, col-
le l’imprenditore bolognese si propone di racco- lezioni pubbliche e private in Italia e all’estero
gliere opere di artisti affermati ed emergenti che (fra cui il Rovanjemi Statsmuseum, in Finlandia,
si cimentano con le radici tematiche del brand: i l’Italian Community Collection di Toronto, il Mu-
motori, la velocità e il toro. L’olio su tela Verso la seo Diocesano di Venezia, la Pinacoteca d’Arte
vittoria è un tripudio di azzurri, soprattutto nella Moderna di Piacenza e il Museo della Scienza di
parte destra del quadro, che potrebbe essere Milano) e in diverse chiese italiane.
identificata con il cielo in cui il pilota troverà la Tuttavia, nonostante l’ecletticità della sua espe-
sua gloria, mentre i colori della terra nella parte rienza, il suo approccio all’arte è rimasto invaria-
sinistra si mescolano a quelli della pista e dell’au- to negli anni. Intervistato dalla nota critica d’arte
to che sfreccia lasciando dietro di sé neri segni Maria Rosa Ugento, alla richiesta di sintetizzare
al suo passaggio, all’altezza degli pneumatici. Più che cosa sia per lui la pittura oggi, la risposta
che un pilota, ci sembra di vedere un cavaliere di Baron suona decisa: “Spero di restare fedele
alla conquista del Sacro Graal, tanto è il senso di alla legge interiore che m’impone di cercare la
assoluto che trasmette quest’opera: come se in luce entro il colore e d’inseguire nella bellezza il
quel momento niente sia così importante come senso dell’armonia universale”.
11
12. ARTE
Angela Glajcar: metamorfosi della carta
di Barbara Auer
“Mi interessano gli spazi che agiscano su di me
e reagiscano direttamente alla carta; spazi che
posso modificare”. Così Angela Glajcar defini-
sce, sinteticamente, un aspetto fondamentale
della sua ricerca artistica. Angela Glajcar è,
allo stesso tempo, artista e pioniere. Ogni spa-
zio espositivo viene sottoposto a un esame e a
un’analisi approfonditi, prima che l’artista, con
l’ausilio di modellini, cominci a sondare le diffe-
renti possibilità d’intervento, determinate dallo
spazio stesso. Il lavoro effettivo, la realizzazione
del bozzetto, non avviene nell’atelier dell’artista,
ma direttamente in loco. I mezzi artistici sono Terforation,
ridotti al minimo: le bastano carta e luce per carta e metallo,
realizzare una delle sue più imponenti installa- 2007,
zioni con la carta fino a oggi, alla Kunstverein cm 140x100x300;
Ludwigshafen. In generale, un principio essen- dettaglio.
ziale sotteso al lavoro artistico di Angela Glajcar
è ottenere un risultato efficace con grande
precisione e un’estrema economia di mezzi. In
questo senso l’artista si appropria delle diverse
qualità dei suoi elementi. Combina il potenziale
tangibile della carta con la proprietà immateria-
le della luce, costruendo impressionanti installa-
zioni tridimensionali a partire da fogli di carta a
due dimensioni.
Angela Glajcar mostra significativamente il po-
tenziale della carta, di solito conosciuta per la L’opera di
sua leggerezza e fragilità. Ne rivela l’aspetto più Angela Glajcar
materiale, tangibile, nonché le sue qualità im- dedicata
materiali, suscitando in questo modo sempre al toro
nuovi, sorprendenti visioni. Come dice la scultri- Lamborghini in
ce, “la carta è una sostanza appassionante, in fibra di vetro e
grado di cambiare continuamente e assumere struttura
qualsivoglia forma.” di metallo.
GROSSETTI ARTE CONTEMPORANEA
Angela Glajcar è rappresentata in Italia dalla Grossetti Arte Contemporanea. L’origine dell’attività
nell’ambito dell’arte moderna e contemporanea della famiglia Grossetti inizia con il capostipite
Bruno Grossetti senior, il quale, tra i primi a Milano, si occupò di quegli artisti che, allora ancora
giovani, sarebbero diventati i rappresentanti delle Avanguardie storiche del nostro secolo. Suc-
cessivamente il figlio Carlo Grossetti, dopo aver lavorato nella galleria paterna, inizia la propria
esperienza di mercante d’arte con un’attività ancora più aperta alla sperimentazione della nuova
generazione di artisti. Nel 1997, dopo la scomparsa di Carlo Grossetti, la Galleria prende la deno-
minazione di Grossetti Arte Contemporanea ed è diretta definitamente dal figlio Bruno che segue
la tradizione di famiglia, occupandosi di gestire il patrimonio raccolto nel tempo e di promuovere
nuovi artisti in collaborazione con diversi musei ed istituzioni internazionali.
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13. ARTE
Nadia Brunetti: nel segno del Toro
Girando, mirando, scrutando, parlando, sussurrando, fissando...
di Joachin Kendoll
presenza di grandi talenti alla cattedra di Pari-
gi la inducono a completare gli studi in Francia,
dove si instaura un’amicizia con numerosi artisti.
Le occasioni di presentare il suo lavoro non le
mancano, ma non le coglie mai, anche se critici
di affermata autorevolezza la spingono a farlo.
Ora finalmente espone.
GIRANDO, MIRANDO, SCRUTANDO, PARLAN-
DO, SUSSURRANDO, FISSANDO, in questa dan-
za del gerundio, inizia l’immersione nell’ignoto
dell’esperienza pittorica di Nadia Brunetti, arti-
sta assolutamente singolare. Racchiude in sé la
fonte del suo stesso essere. Il suo tratto è dina-
mico, verticale, diagonale, spezzato, colto, cur-
vo, misto, interrotto. Questi gesti mescolati tra
di loro danno origine ad una danza imbarazzante
ma perfettamente armonica. Anche lo spessore
e il fondo cambiano totalmente, possono esse-
re spessi, sottili, marcati, lavoratissimi, rivelano
l’energia di questa donna dell’aura dorata. L’e- Opere dell’artista
mozione continua: possiede una levità piacevole, Nadia Brunetti
sembra quasi troppo pura per le naturali impu- realizzate per
rità del mondo. il Gruppo
Dopo la prima formazione presso il liceo artisti- Tonino Lamborghini.
co di Bologna, Nadia Brunetti segue i corsi di
pittura all’Università di Venezia e Firenze. Ma la (nadiabrunetti@gmail.com)
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14. ARTE
SOMETHING REMAINS
La mia personale interpretazione del brand Tonino Lamborghini
di Giovanni De Gara
Primo livello di lettura: bolica (something remains!).
Il quadro è una bandiera del made in Italy, o me- Il campo da calcio è stanco e il centro campo va
glio ancora dell’Italian Style, cristallizzato nei suoi a riposarsi sul colmo della cupola di un tempio
stereotipi e applicato a una domenica qualun- e anche questo parla di domeniche qualunque,
que: calcio per molti, messa per altri, week-end in bilico tra la sacralità dei riti collettivi e una
fuori porta per altri ancora. Un sole pagano che lettura più profonda del loro significato arche-
scalda, rassicurante, da sempre e fa crescere tipico, che gioca con la natura umana, anima-
bene frutta e verdura; il toro come emblema del le ma allo stesso tempo semi-divina. Il toro, in
ben fatto nella cultura contadina del lavoro. Su questa lettura, è animale sacro e misterioso,
tutto, il pensiero creativo, l’associazione di ele- abisso e insondabilità (sponda sacrale), ma an-
menti semplici che portano a un risultato com- che animale addomesticato, rassicurante come
plesso, il gusto essenziale ed elegante del made una domenica in chiesa o allo stadio. La strada
in Italy che il comm. Lamborghini tanto bene ha rappresenta le vie di comunicazione e anche un
personificato e contribuito a costruire. invito a superare (linea di mezzeria tratteggiata)
Secondo livello di lettura: la condizione attuale, a percorrere un cammino
Sono nato sotto il segno del toro il 30 aprile, il gior- che porti da A a B, o da alfa a omega. Restano
no che (astrologicamente parlando) rappresenta però (something remains) il sole, il tempio e l’eco
la resurrezione del sole, morto il 28. Tre giorni potente di un ruggito animale che come un de-ja-
che sono come un triduo pasquale, un ciclo conti- vu percorre la nostra memoria. Il toro sembra
nuo che segna l’inizio e la fine (alfa e omega). Tra addirittura guardarci con nostalgia e pensare a
questo inizio e questa fine, un’infinità di vissuto. quante cose abbiamo fatto insieme.
Ogni ciclo si conclude, qualcosa necessariamente
scompare, ma qualcosa resta e passa al ciclo
successivo. Qualcosa rimane, come suggerisce
il titolo del quadro (SOMETHING REMAINS). Una
digressione ermetica, lo so, ma anche un’inter-
pretazione di ciò che rimane nella tradizione di un
grande marchio: si va avanti, i prodotti cambiano,
ma something remains ed è in queste persistenze
che c’è il cuore, la natura del “fare”.
L’uomo nel quadro non si vede, ma restano alcu-
ne sue tracce: resta la parte animale, istintiva,
forte, lavoratrice, passionale, ben incarnata dal-
la figura del toro. La componente intellettuale e
quella culturale, invece, cambiano in continuazio-
ne, seguendo i passaggi epocali, differenziandosi
su base geografico-temporale (simbolo: la ban-
diera nazionale e il suo codice binario che indica
una data qualsiasi e si fa emblema della provvi-
sorietà del costituito, messa in contrapposizione
alla stabilità inamovibile del sole). Il toro, oltre
a rappresentare l’elemento primordiale dell’ani-
malità istintiva umana, ne rappresenta anche la
storia evolutiva: dalle mani dell’uomo alla zappa,
dalla zappa all’aratro a mano a quello trainato,
per arrivare al trattore, che sostituisce la forza
della natura, ma ne preserva tutta la carica sim-
Galleria SPAZIO TESTONI – Bologna – www.giannitestoni.it
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15. DESIGN
Quando un progetto di tesi diventa
un prodotto firmato Tonino Lamborghini
Il brand bolognese è stato analizzato come caso aziendale e
ha rappresentato un’ottima esperienza formativa sul campo
per cinque giovani designer
di Giorgio Gurioli
Il patrimonio iconologico dell’automobilismo rap-
presenta la dimensione matura di un filone pro-
gettuale che ha portato allo sviluppo di fenomeni
evocativi come le linee di prodotti firmate Tonino
Lamborghini, che comprendono una serie vastis-
sima di oggetti d’uso. A partire dal successo di
questo caso aziendale, nel 2008 ho pensato di
dare vita al “Progetto Fucina Design”, una colla-
borazione tra il Gruppo Tonino Lamborghini e l’I-
SIA (Istituto Superiore per le Industrie Artistiche)
di Faenza per il quale collaboro da diversi anni in
qualità di designer e docente. Grazie all’interes-
se e alla disponibilità dimostrata dal cav. Tonino
Lamborghini, è nato questo sodalizio finalizzato
alla creazione di prodotti di design connotati da
un inconfondibile stile. Alla mia proposta di coin-
volgere il Centro Stile della Tonino Lamborghini,
l’azienda ha risposto con entusiasmo, dando fi-
ducia a un team di giovani designer iscritti all’ul-
timo anno del corso di specializzazione in Pro- La lampada Daytona della designer Maria Vedova, dal bozzetto
duct Design e proponendo loro svariati temi sui all’utilizzo finale nel catalogo Tonino Lamborghini Casa.
Daytona, nickel nero brillante, nelle tre versioni da 50, 100 e Suzuka, lampada da terra disegnata da Giulia Conti e ispirata ai
150 centimetri di altezza. pistoni, cm 15dx16h.
15
16. DESIGN
gia. Anche l’honeycomb, meravigliosa invenzione
della natura, il disegno a “nido d’ape” di solito
utilizzato a copertura del radiatore delle auto,
diventa stilema diffusamente utilizzato dall’azien-
da come fonte d’ispirazione. Tutti i riferimenti
al mondo del motore richiamano un concetto
di potenza e forza. Il fascino intrinseco dell’alta
prestazione conferisce bellezza oggettiva a ele-
menti di formazione meccanica e a materiali ad
alta tecnologia, leggeri e costosi. A fine corso gli
studenti hanno anche presentato il loro progetto
di tesi dedicato proprio al caso Tonino Lambor-
ghini. “Credo moltissimo in questo tipo di iniziati-
ve – ha dichiarato Lamborghini congratulandosi
Cuscinetto, lampada da tavolo disegnata da Claudia Gallo. personalmente con gli studenti in sede di tesi –.
“Per la prima volta dopo tanti anni di carriera,
quali lavorare e cimentarsi nella progettazione e oggi con orgoglio posso affermare che questi
creazione di prodotti di design, reinterpretando ragazzi hanno saputo interpretare il mio mondo
gli stilemi mutuati dal mondo della meccanica e e il mio lifestyle perfettamente, rappresentando
dell’automobilismo sportivo tipici del marchio del in maniera egregia il mio marchio con prodotti
Toro. estremamente belli”. Lamborghini ha poi fatto i
La collaborazione con l’azienda era finalizzata alla complimenti ai professori dell’ISIA, per “aver alle-
realizzazione della tesi di laurea specialistica. Gli vato bravi studenti e per aver arricchito i saperi C
studenti – Davide Callisesi, Giulia Conti, Claudia della scuola attraverso una bellissima esperien- M
Gallo, Luca Rosso, Maria Vedova – hanno inizial- za formativa che costituirà per gli studenti un Y
mente studiato in classe tutte le problematiche ottimo trampolino di lancio e comunque un bel
legate al design industriale, dagli aspetti tecni- punto di partenza”.
CM
ci alla distribuzione, fino alla tutela dei brevetti. Un progetto in particolare merita una speciale MY
Poi, si sono cimentati “sul campo” e, con la su- menzione: la lampada “DAYTONA” di Maria Vedo- CY
pervisione del Centro Stile Tonino Lamborghini, va, che è stata selezionata come miglior prodot- CMY
hanno disegnato nuovi prodotti, dedicandosi a to realizzato e inserita nel catalogo commerciale
quattro tipologie principali: orologi, lampade, cu- della linea Tonino Lamborghini CASA, venduta in K
stodie (porta I-pod, cellulari, pc, video camere e tutto il mondo.
macchine digitali) e articoli per la tavola in cera-
mica e porcellana.
Gli stilemi meccanici che caratterizzano da sem-
pre gli accessori di lusso firmati Tonino Lambor-
ghini – cuscinetti, bielle, pistoni, tubi di scarico,
griglie di areazione, fari, balestre e cerniere –
sono diventati il punto di partenza per la creazio-
ne di innovative lampade, eleganti servizi da the,
moderni orologi e pratiche custodie per pc.
Altri elementi d’ispirazione che caratterizzano
le realizzazioni dell’azienda Tonino Lamborghini
sono i materiali high tech come la fibra di carbo-
nio, l’acciaio spazzolato e la treccia metallica che
suggeriscono i concetti di lusso e alta tecnolo- Spicy, portaspezie di Claudia Gallo.
ISIA FAENZA - www.isiafaenza.it
L’Istituto Superiore per le Industrie Artistiche (ISIA) di Faenza è un istituto dello Stato, fondato nel
1980 con lo scopo originario di completare gli studi orientati al settore ceramico con una forma-
zione di tipo avanzato. L’Istituto ha da tempo allargato la sua sfera d’azione a tutta la complessa
area del Design e della Comunicazione. Una delle caratteristiche che rendono gli istituti superiori
per le industrie artistiche un’esperienza importante nel panorama dell’alta formazione è costitu-
ita dai rapporti diretti e assidui con il mondo dell’industria e della ricerca, tramite l’intervento di
professionisti del design, esperti di settore e docenti universitari.
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17.
18. ARCHITETTURA
10 anni di Hospitality
firmata Tonino Lamborghini
A Mosca l’ultimo Boutique Caffè&Restaurant
a pochi metri dalla Piazza Rossa
di Tanya Byls
Oltre al Trentennale dell’azienda, quest’anno il
Gruppo Tonino Lamborghini festeggia i dieci anni
del progetto denominato “Hospitality”. E non vi è
celebrazione migliore dell’apertura di un nuovo
locale. Il 16 settembre ha aperto l’ultimo Toni-
no Lamborghini Boutique Caffè & Restaurant nel
centro di Mosca, nel palazzo storico che alla fine
del XIX secolo fu sede commerciale della ditta
Mur&Meriliz, a pochi metri dallo storico teatro
Bolshoj e dalla Piazza Rossa (Ulitsa Kuznetskiy
Most n.19).
Il nuovo ristorante si distingue per il design sofi-
sticato, i tipici elementi caratterizzanti lo stile To-
nino Lamborghini, la scelta dei materiali, la per-
sonalizzazione dell’arredo rigorosamente made
in Italy, per un ambiente che unisce eleganza,
In alto, lo specchio
dell’artista Mario Sturlese
presente nel locale di Mosca.
In basso, particolare
della Vip Room “Corsa”
al primo piano
del nuovo ristorante russo.
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19. ARCHITETTURA
raffinatezza, high-tech e tradizione. Queste le Nella sala adiacente, la Vip Room “Classics”, con
premesse che sono state poste come base al i suoi colori nero e grigio antracite, rappresen-
fine di rispettare i paradigmi stilistici tipici del ta l’ambiente più ricercato di tutto il locale; un
marchio Tonino Lamborghini e gli alti standard boudoir dove fumare il sigaro o cenare in un am-
qualitativi, oltre ad integrare l’interior design con biente appartato e più raccolto. I 50 metri qua-
lo specifico contesto moscovita. drati della Vip Room si declinano all’insegna della
Al piano terra si sviluppa un Lounge bar di 90 massima rilassatezza e comfort, con due grandi
metri quadrati con i tipici colori nero, rosso e divani in velluto, poltroncine, sedie vittoriane, ta-
bianco. Le pareti nere effetto titanio con la scrit-
ta Tonino Lamborghini retroilluminata, le sedute
e i divanetti in ecopelle traforata ispirati agli in-
terni delle auto sportive, il grande bancone nero
sagomato in fondo alla sala in perfetto equilibrio
con le pareti rosse che infondono energia e di-
namismo, le tende in taffetà nero con il logo ri-
camato, l’illuminazione viva e pronunciata: sono
tutti elementi che regalano un luogo ricercato,
di grande impatto visivo, moderno e accogliente,
dove trascorrere e condividere momenti speciali
e indimenticabili.
Il primo piano si apre sulla zona Ristorante “Ra-
cing” dove domina l’eleganza dei colori beige,
sabbia e argento. Il tocco è moderno ma sempre
“caldo” e diffonde una piacevole sensazione d’in-
timità. Le poltroncine e i divanetti in capitonné,
la luce più calda e soffusa, le tende in taffetà
beige ricamate rappresentano ulteriori elementi
di decoro nel massimo rispetto della qualità del Sopra, il bancone del Caffè Corsa presso il
marchio e offrono un ambiente speciale per una McArthur Glen Designer Outlet di Roermond (Paesi Bassi).
cena raffinata. Sotto, il lounge bar del locale moscovita.
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20. ARCHITETTURA
anni della sua unificazione ed è anche l’anno per
i rapporti culturali Italia–Russia. Oggi io non pos-
so darvi l’Italia intera, ma qui, nel nuovo locale
come in tutti quelli nel mondo, possiamo sicura-
mente offrirvene l’emozione!”.
IL PROGETTO HOSPITALITY
Il progetto “Tonino Lamborghini Hospitality” è
dedicato a una clientela di classe, consape-
vole ed esigente, per la quale è stata creata
un’atmosfera al top dell’eleganza e della ricer-
catezza. La peculiarità è rappresentata da un
La hall del Business Hotel di Collecchio (Parma). concept che non è predefinito e uguale ovun-
que, ma è studiato per integrarsi al luogo,
voli bassi, illuminazione soffusa, tende in velluto alla città e al Paese di appartenenza, sempre
nero. Tutto nei minimi dettagli è espressione di rispettoso delle caratteristiche e delle prero-
gusto, equilibrio e proporzione. gative della cultura locale, dell’estetica nativa,
Sempre al primo piano la Vip Room “Corsa” ri- del gusto autoctono. Quasi una sfida stilistica
prende i colori e l’atmosfera del Caffè Lounge ed evolutiva tra ambienti e luoghi diversi, mai
del piano terra. Più giovanile e accesa, con pezzi ripetitivi tra loro, che mantengono comunque
di design e d’arte come la lampada Artemide lo spirito evocativo del brand. C
Mercury, la scultura luminosa di Marco Lodola, Un connubio di linee, di forme, di volumi e
il quadro di Nadia Brunetti per un after dinner sensazioni visive, di storia e tradizione dove le
M
informale e vivace. specificità dell’Italian way of life si esprimono Y
Al momento del taglio del nastro, alla cerimonia con forza e vengono identificate nella loro di- CM
di inaugurazione del nuovo locale, il cav. Lambor- rompente vitalità, creatività e bellezza. MY
ghini ha salutato i numerosi ospiti intervenuti, Caffè Boutique, Caffè Lounge, Hotel, Resi-
una importante platea del mondo politico e dello dence, Apart-hotel: ambienti accoglienti ed
CY
spettacolo moscovita, con queste parole: “Sono eleganti, dove il valore del brand promette e CMY
felice di festeggiare i 30 anni della mia azienda mantiene una ricerca di eccellenza qualitativa K
con un nuovo prestigioso progetto nella più gran- riconosciuta universalmente, all’insegna del
de città d’Europa. Ma ci sono anche altri motivi “Puro Talento Italiano”.
per festeggiare: quest’anno l’Italia celebra i 150
Il Caffè Corsa
Tonino Lamborghini
di Damasco (Siria).
20
21. WATCH
THE VIDEO
ENERGY DRINK
lamborghini-energydrink.com STYLE NEVER SLEEPS
23. ECCELLENZE
1981-2011: trent’anni di Puro Talento Italiano
Uno stile con radici profonde proiettato verso il futuro
di Rita D’Andrea e Andrea Casa
Il comm. Tonino Lamborghini è nato a Cento (FE) to del mercato ita-
nel 1947 da una famiglia che pochi anni più tardi liano va considerato
è diventata famosa in tutto il mondo nel campo anche in relazione
meccanico e automobilistico. ad alcune variabili
Nel 1974 consegue la laurea in Scienze politiche di natura storica e
economiche presso l’Università di Bologna; solo culturale: gli anni
pochi anni più tardi viene insignito prima della ottanta sono infat-
laurea honoris causa in Ingegneria meccanica ti un periodo vul-
presso la Pro Deo University di New York, poi canico e di grande
nel 1983 riceve anche quella in Business Mana- espansione econo-
gement presso la Kensington University di Los mica internaziona-
Angeles. le. Anche per l’Italia
Agli inizi degli anni Ottanta, mentre era presi- hanno rappresen-
dente di alcune aziende del Gruppo Lamborghi- tato un periodo di
ni, il comm. Tonino Lamborghini decide di dare rinascimento socio-
più spazio ad una sua passione personale: fonda culturale il cui cuore
così nel 1981 la “Tonino Lamborghini Style and era simbolizzato da
Accessories”. Reinterpretando i valori storici e quello spirito creati-
la simbologia identificativa di famiglia e traendo vo identificato e sin-
ispirazione dalle precedenti esperienze profes- tetizzato in seguito
sionali nel campo dell’ingegneria e del design, dà come made in Italy.
vita a un nuovo marchio dedicato agli accessori I valori d’italianità
di lusso. Il momento di reale fondazione di un’a- delle linee di acces-
zienda difficilmente coincide con la data arbitra- sori disegnate dal
ria riportata nei documenti amministrativi: più comm. Lamborghini hanno rappresentato non
spesso esso trova origine in idee e desideri por- solo un caso di successo in un mercato competi-
tati avanti negli anni degli studi, della formazione tivo e ricco di eccellenze quale quello italiano, ma
individuale e culturale di chi ha avuto lo spirito di anche il riconoscimento di un gusto apprezzato a
mettersi alla prova. Il caso aziendale creato dal livello internazionale.
comm. Lamborghini rappresenta la longevità di A partire da queste considerazioni, l’imprendito-
una passione che, crescendo, diventa “oggetto re Tonino Lamborghini decide, con grande lungi-
imprenditoriale” e quindi sociale con radici pro- miranza, di aprire il primo negozio monomarca a
fonde. Radici che l’arch. prof. Mario Volpi [che Hong Kong. L’ex protettorato britannico si rivela
ha coadiuvato Lamborghini in molti progetti pas- subito un vero e proprio trampolino di lancio ver-
sati alla storia dell’azienda per innovazione, stile, so l’allora inesplorato mercato asiatico e ne è
ricerca, n.d.r.] arriva a identificare come “l’al- dimostrazione l’espansione e la crescita del mar-
to livello meccanico e l’intrigante fascino delle chio fino ad oggi.
linee, delle forme e dei volumi che costituiscono Tuttavia, come ha ricordato Lamborghini in una
la base della storia Lamborghini”. “Tonino Lam- recente intervista, “affrontare un mercato come
borghini” prosegue Volpi “ha sentito la necessità quello cinese negli anni ottanta era un proces-
di ripercorrere e sintetizzare tutto l’accumulo di so completamente differente rispetto a oggi: le
informazioni che parlano di automobile e, nella pratiche burocratiche e la diffidenza culturale
libera ma rigorosa combinazione delle famose erano le due Colonne d’Ercole, spesso invalica-
linee, forme e volumi ha ritrovato con stupore le bili, che segnavano ogni tentativo commerciale,
antiche origini della nostra civiltà”. ogni azione economica... Così, l’unico mezzo per
La consacrazione di questi core values avviene a valicare questi confini culturali e burocratici era
partire dal 1983, anno in cui il mercato italiano gestire i rapporti umani in prima persona”.
sancisce i primi successi delle collezioni di acces- La creatività, la passione per il design, l’amore
sori griffate Tonino Lamborghini. Il riconoscimen- per l’Italia e la sua cultura hanno rappresentato
23
24. ECCELLENZE
lo spirito di quel del successo riscontrato dalla linea di delicatez-
nuovo Rinasci- ze alimentari, nel 2000 viene realizzato un vero
mento portato e proprio network di locali firmati Tonino Lambor-
avanti dalla To- ghini. In un secondo tempo ribattezzato “proget-
nino Lamborghi- to hospitality”, comprende format diversi – risto-
ni, che si è fatta ranti, caffetterie, boutique, residence, business
ambasciatrice hotel – accomunati da un’immagine che richiama
del made in Italy fortemente i valori del brand e da un servizio
nel mondo. Agli top level. L’affidabilità e riconoscibilità del mar-
inizi degli anni no- chio Tonino Lamborghini raggiungono così il loro
vanta i brand va- massimo livello.
lues della Tonino Il Gruppo oggi si definisce una “officina di proget-
Lamborghini han- tazione creativa” con un Centro Stile guidato dal-
no superato non lo stesso comm. Lamborghini. L’innovativa stra-
solo i confini eu- tegia di brand extension ha portato negli anni
ropei, ma anche allo sviluppo di una trentina di categorie merce-
il confine rappre- ologiche diverse e alla creazione di un “lifestyle”
sentato dalla pro- originale e distintivo.
duzione di oggetti di design e moda. A partire da Quest’anno Tonino Lamborghini celebra i 30 anni
questo periodo, le potenzialità del di attività. E i motivi per festeg-
brand puntano a rappresentare la giare ci sono tutti. Negli ultimi 5
tradizione e lo spirito del made in anni il brand ha continuato a pre-
Italy in ogni sua sfaccettatura. sidiare i core business consolidati
Con queste premesse, nel 1993 e ha aperto fronti completamente
porta il concetto di “brand di lus- nuovi, adeguando la propria offer-
so” nel settore delle delicatezze ta di accessori e prodotti di de-
alimentari: caffè, vino e pasta, sign alle nuove esigenze di merca-
prodotti espressione della pre- to. La strategia di posizionamento
stigiosa tradizione culinaria ita- che il brand ha intrapreso ha vi-
liana, arricchiscono, è il caso di sto quindi lo sviluppo di progetti
dirlo, il sapore italiano del brand. dedicati a mercati più esclusivi e
Nel 1995, decide di creare uno di lusso sia nel campo del fashion
spazio che possa funzionare da che della ristorazione.
tramite tra passato e presente, Il lancio del nuovo Tonino Lambor-
uno spazio dove poter finalmen- ghini Energy Drink è un esempio
te riflettere e far riflettere sulla di storia recente che dimostra
storia, umana e aziendale, di un come l’azienda abbia saputo rin-
mito: nasce il Centro Polifunziona- novare la propria immagine pur
le museo della tecnica “Ferruccio mantenendo salde le proprie ra-
Lamborghini”. Situato a Dosso, nella bassa pa- dici valoriali. Grazie ad un design elegante e ac-
dana dove visse Ferruccio Lamborghini, il Museo cattivante e ad
ospita le numerose creazioni del padre a partire una campagna
dal 1946. La struttura, progettata dall’architet- di comunicazio-
to Oreste Diversi utilizzando solo materiali poveri ne incentrata
come il legno e il cemento in modo da non pre- sui social net-
valere minimamente sulle opere esposte, ospita work, Tonino
ancora modelli unici e dal valore storico culturale Lamborghini ha
inestimabile, per renderle accessibili alle migliaia firmato un nuo-
di visitatori provenienti da ogni parte del mondo. vo progetto dal
A ben vedere, la riconsiderazione del proprio respiro interna-
passato e presente è stata una tappa impor- zionale per un
tante per l’imprenditore bolognese: nel 1997 target giovane
Tonino Lamborghini fonda la Town Life, con cui e cosmopolita,
inizia la produzione di golf cart, utility e city car, all’insegna del-
anticipando di fatto di dieci anni gli sviluppi del lo slogan “Style
mercato automotive. Never Sleeps”.
In continuità con il recente passato e sull’onda
24
25. ECCELLENZE
Dico di me...
Da “Il design va preso zione di arredamento di divani e poltrone (…) Il
per le corna” primo mercato che ho conquistato è stato l’Italia,
di Arianna Rosa, in ma il grande successo è avvenuto a Honk Kong
Monsieur, giugno 2007 e in Cina. Oggi in Cina Tonino Lamborghini è uno
«Tonino Lamborghini ha dei marchi più conosciuti (…). Poi il mercato in-
in sé talento, grinta e ternazionale si è espanso. Alla fine degli anni 80
creatività che ha dimo- mio padre si ritirò in campagna a produrre vino
strato con le sue linee e fece un campo da golf aperto a tutti. Da lì mi è
di accessori, di moda e venuta l’idea di fare le automobiline da golf. Ho di-
di design, creando un segnato il veicolo e ho cominciato la produzione.
mondo di lusso firmato. (…) Così, negli anni 90 ho creato la Town Life,
Di lui colpiscono la gran- con cui ho prodotto e continuo a produrre le city
de semplicità, la vivacità car a motore elettrico e a diesel ecologico. Amo
dello sguardo e la schiettezza, propria del dna le auto e in particolare il loro aspetto femmini-
dei veri signori, conferma del successo di un le. Il design che creo è come una bella donna,
uomo. “La mia grande fortuna è aver da sem- sensuale, facile e intuitivo, perché deve esserne
pre respirato l’aria dell’azienda, dei motori, della percepita, in modo immediato, la bellezza e l’es-
meccanica che metto in qualsiasi cosa io faccia”, senza. Allo stesso modo, la Miura è femmina.
ci racconta. “Non ero uno studente esemplare Perché è sinuosa, cattiva ma buona al tempo
fino all’università. Non avevo nulla che facesse stesso, aggressiva ma dolce, ha una linea dalla
pensare che avessi dei numeri. Finito le superio- quale è impossibile non essere coinvolti. (…) e in
ri mio padre Ferruccio mi disse: queste sono le ogni cosa io faccia, metto dentro una parte di
chiavi dell’azienda. Si trattava di una delle tante Miura...”».
aziende, la più piccolina, che però aveva circa
45 dipendenti. Arrangiati tu, non mi chiedere Da “Non solo motori
nulla. Ne riparliamo fra un anno, mi disse. Re- - Tonino Lamborghini
golarmente un anno dopo si guardavano i bilanci tra moda, arte e ga-
e i risultati. Tutto andava bene e veniva rimanda- stronomia di lusso”
to all’anno successivo. Non nego che avevo un di Paola Benedetta
paura folle. Facevo l’università, a volte prendevo Manca, in Look, mag-
decisioni che comportavano anche dei rischi per gio 2008
l’azienda. Fortunatamente c’era un vecchio diret- “Sentivo il bisogno di
tore in pensione che mi dava qualche consiglio fare qualcosa di esclu-
e che fu anche il mio maestro, il cav. Corrado sivamente mio – rac-
Menini a cui devo tanto. (…) Poi un giorno ho co- conta – da sempre ero
municato a mio papà il desiderio di fare qualcosa appassionato di moda e
di mio, diverso dal mondo dei motori. Mi piaceva accessori. Mi piaceva tantissimo lo stile di mar-
la moda. Così mi sono lanciato negli accessori. chi come quello di Gucci e di Hermès e mi sono
Nel 1981 è nata la Tonino Lamborghini acces- ispirato a loro nel creare un’attività parallela di
sori, moda e design, un mondo di lusso, sinoni- prodotti firmati Tonino Lamborghini che da subito
mo di creatività, tecnica e stile. (…) Non volevo hanno avuto un considerevole successo. Orologi,
permettermi il lusso di creare un’azienda con i occhiali, profumi, pelletteria e tanti altri accessori
soldi di mio padre. Troppo facile. Avevo già un che sembrano entusiasmare da subito il pubblico,
nome importante che mi avrebbe aiutato in que- all’inizio soprattutto quello femminile, meno diffi-
sta avventura. Con poche risorse ho mosso i pri- dente nei confronti di un marchio che gli uomini
mi passi in un mondo imprenditoriale creato da legavano esclusivamente al mondo dei motori. An-
me. (…) La mia forza erano le idee, una grande che i media – ricorda Lamborghini – in principio
volontà e un po’ di fiuto. (…) La prima cosa che erano scettici e in qualche caso snob verso la mia
realizzai fu un orologio. Ho sempre amato tutto decisione di creare linee di accessori”. Col pas-
ciò che richiede un lavoro meccanico perché è sare degli anni poi si riaffaccia la passione, mai
correlato al mondo dell’ingegneria. Ho preso ispi- sopita, per i motori e le macchine in generale che
razione dal cuscinetto, dalla biella, dal triangolo, costituiranno anche l’elemento di continuità con
dalle sospensioni. Dalla struttura del telaio della l’opera del padre.
Miura ho fatto tante cose, tra cui l’ultima colle-
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26. ECCELLENZE
Intervista di Giuseppe Fu quasi uno scandalo, la bizzarria del figlio di Lam-
Vicentini del 13 maggio borghini che voleva il trattore bianco e azzurro.
2008 presso il Palazzo del Invece io pensavo che anche un trattore potesse
Vignola, per Tecnostoria.it essere bello ed elegante e non per forza verde
«Un bel giorno, avevo o arancione o grigio. Mio padre era abbastanza
trent’anni, portavo avanti le contrario, ma io lo convinsi a fare un’indagine di
aziende piuttosto bene, con mercato portando il trattore sulle piazze. Fu un
successo, sviluppando nuove cose, sentii forte- successo inaspettato. Vuoi per la linea tutta squa-
mente la necessità di esprimermi in settori diver- drata, vuoi perché per la prima volta si vedeva un
si, quindi l’accessorio, più che la moda. Di soli- vero cruscotto di tipo automobilistico, quando nor-
to chi fa moda nasce dal mondo sartoriale, per malmente sui trattori c’erano solo due orologi. Poi
cui l’accessorio era più vicino a me. Ammirando mi ricordo i fanali, il musetto, la carenatura… fu
la produzione di Gucci che era tutta ispirata al tutto il design a segnare un grande salto. Morale
mondo equestre, con la staffa, il ferro da cavallo, della favola, è stato in produzione per oltre 35 anni.
tutti accessori equestri, pensai che quegli stes- Poi ovviamente, quando mio padre cominciò a fare
si accessori avrebbero potuto essere accessori automobili, vuoi che in casa e in azienda ognuno
meccanici. Provai a schizzare qualche cosa, mi non dicesse la sua? Era normale, era automatico,
accorsi così che il morso del cavallo sostanzial- c’eri dentro. Non avevi un ruolo, ma eri lì. Men-
mente era fatto di due bielle, l’anello che tiene il tre non dicevo nulla dal punto di vista meccanico,
morso è una rondella. In disegno non sono bra- dal punto di vista estetico sì, le mie impressioni e
vo. Le cose vengono con una spontaneità infinita, le mie idee le esprimevo. Non a caso molti anni
poi schizzo, magari male, ma è abbastanza facile dopo ho deciso di avere un attività che si occupa
trasferire il concetto, l’idea. Le idee vengono a va- di design a tutto tondo, da un settore all’altro,
langa, in ogni momento, anche al mattino quando senza limiti, senza vincoli. Faccio moda ma non mi
mi faccio la barba; tante idee che poi la maggior reputo un sarto, piuttosto detto uno stile, che è
parte non troverà mai applicazione. La fantasia e diverso. Quindi evidentemente nel ragazzino c’era
la creatività non mi mancano. Sono anche molto già questa inclinazione. Quando io avevo delle
curioso; poi sono attento e, quindi, dal particola- bizzarrie, mio padre e mia madre mi concedevano
re, una foglia, uno spigolo, passo a collegarlo al di esprimerle ed è stato determinante. Ai figli
mio mondo di appartenenza, di riferimento, quello bisogna lasciare spazio, altrimenti io oggi non sarei
meccanico». qui a dirigere un’azienda che fa fatturati molto
elevati, con prodotti che girano tutto il mondo.
Da “Tori in famiglia – To- Se mi avessero soffocato probabilmente avrei
nino Lamborghini, quan- fatto un altro mestiere. Invece, prima ho seguito
do il Drake fece arrabbia- le aziende di famiglia, poi ne ho fatte delle altre,
re papà” poi ne ho acquisite dalla concorrenza (nel settore
di Roberto Alvisi, in Auto- del calore) rinforzando la Lamborghini Bruciatori
mobilismo d’Epoca, Feb- e la Calor. Lì mi sono espresso. Mio padre mi
braio 2009. consegnò le chiavi delle aziende una alla volta. E
«Che ruolo ha avuto Lei io una alla volta, ovviamente con l’aiuto dei miei
nell’avventura industriale di collaboratori, ho portato avanti il mio progetto.
suo padre Ferruccio? Con qualche errore e con qualche iniziativa andata
“Premesso che ci sono a buon fine. E poi le conclusioni di una esperienza
nato in mezzo e che d’estate, prima di andare al di vita si tirano sempre alla fine. Qualche anno fa
mare, andavo a lavorare in fabbrica, naturalmente ho ceduto tutte le aziende industriali e mi occupo
facevo quello che può fare un ragazzino, le cose più solo del marchio Tonino Lamborghini”.
umili, più banali, più normali. Il mio primo compito Un insegnamento di suo padre che lei porta avanti
in assoluto fu di riempire le latte di olio lubrificante. o che ricorda in particolare?
Mia madre lavorava e dirigeva la fabbrica di tratto- “Me ne ha dati tanti, perché allora i padri parlava-
ri, mio padre faceva tutte le arti negli stabilimenti, no poco, giocavano poco, però sentenziavano. Ne
a tavola non si faceva altro che parlare dell’attività, riporto uno: bisogna lavorare duro, con estrema
quindi io l’azienda l’ho respirata sempre. volontà, con estrema tenacia, per riuscire a farce-
E poi man mano che crescevo qualche spazio mi la, perché nessuno ti regala niente”.
veniva dato. Per esempio la linea dei trattori azzur- Qual è il suo contributo ai prodotti Tonino Lam-
ri, esposta nel museo, fu interamente disegnata borghini?
da me sedicenne. L’imporre negli anni Sessanta “Diciamo che nei miei prodotti c’è tutta la mia per-
un trattore bianco e blu fece parlare mezza Italia. sonalità”».
26
27. ECCELLENZE
Da “Tonino Lamborghi- del Vignola, costruito in pieno Cinquecento su
ni: stile, gusto, qualità, disegno di Jacopo Barozzi (il Vignola, appunto),
esclusività ma soprattut- si trova a Funo di Argelato (a 20 km da Bologna)
to la fantasia”, di Luigi ed è qui, in questa nobile dimora, seminascosta
Locatelli, in Specchio Eco- nella campagna, inusuale e affascinante, che ci
nomico, gennaio 2010 aspetta uno dei più importanti nomi dello stile e
«D. Dal momento che gli del design italiano, Tonino Lamborghini. Un nome
orologi non figuravano nelle in tutti i sensi e in tutte le latitudini, anzi forse un
attività di famiglia; come si nome addirittura ingombrante.
è allargato ad altri settori? “Pensate – ci spiegherà qualche minuto dopo lo
R. La fantasia non mi è stesso Tonino Lamborghini – che mi chiamano
mai mancata. Debbo dire però che, senza essere spesso, da ogni parte del mondo, per chiedere
maniaco, amavo gli orologi perché sono oggetti interviste o per invitarmi a convegni o a seminari,
comunque meccanici; piaceva molto anche a mio e inesorabilmente, ogni volta si arriva alla doman-
padre che io creassi orologi anziché, ad esem- da che tutti vogliono farmi: ‘Ma lei non si occu-
pio, cravatte. Fu meno soddisfatto dell’estensione pa proprio più di automobili?’. Così mi rimetto a
della mia linea quando arrivai all’abbigliamento, raccontare loro tutta la storia della Lamborghini
alle camicie e alla pelletteria, perché sosteneva Automobili, da quando mio padre l’ha fondata fino
che eravamo dei meccanici e dovevamo rima- agli ultimi cambi societari.
nere nell’ambito della meccanica e del metallo. Con gli anni ho cominciato a farci l’abitudine, ma
Dall’orologio sono nati gli occhiali, poi i profumi. soprattutto ho cominciato a capire che questa
Cosa hanno a che vedere occhiali e profumi tra domanda non era dettata dall’interesse, dalla
loro? Mi attraeva, come mi attrae oggi, l’idea voglia di sapere. Era come un moto di stupore,
del lusso, e naturalmente fa molto più immagine a volte di smarrimento di fronte al pensiero che
un profumo o un occhiale che una camicia. (…) Lamborghini non sia più italiana, che non sia più
D. Cos’è dunque il lusso per lei? legata alla famiglia del suo fondatore”. Entrare
Sia pure con molte diversificazioni, ritengo di aver nel Palazzo del Vignola è una suggestione stra-
proseguito, nell’offerta di prodotti di stile e di lus- ordinaria. Forse per il respiro della storia che
so, la linea di mio padre, ma nello stesso tempo si sente ancora vibrare tra le sue stanze, for-
mi sono adeguato ai problemi attuali rendendomi se l’imponenza del grande salone centrale con
conto che lusso non è necessariamente alto co- una volta che raggiunge gli 11 metri d’altezza,
sto, ma vuol dire soprattutto stile e cultura. Oggi certo è che quel “Puro talento italiano”, come
le mie produzioni sono sì ispirate al lusso, ma non si definisce la Tonino Lamborghini, qui nel suo
sono particolarmente costose. E mi piace che sia quartier generale e centro stile si percepisce
così. Vorrei che chi sceglie un mio prodotto lo interamente. Perché non si tratta solo di uno
faccia usando testa e cultura e non solo il porta- slogan pubblicitario, ma di un atteggiamento
foglio». mentale, una connotazione del carattere e dello
stile, gli stessi che da mezzo millennio raccon-
Da “Un nome, una passio- ta l’opera del Vignola. Bisogna spiegare tutto
ne: Lamborghini - Incon- questo, per far capire la suggestione che offre
tro-intervista con Tonino l’incontro con il marchio Tonino Lamborghini. Il
Lamborghini”, di Simone fascino di un passato diventato ormai mito, que-
Cavallin, in AutoOK, otto- sto certamente, ma anche la grande presenza
bre 2010 sul mercato mondiale odierno: è la vertigine che
«Ad un tratto anche si prova affacciandosi sul mercato del più alto
il navigatore si perde. livello, il fascino di una sfida sempre, continua-
“Destinazione raggiunta” mente rilanciata, il piacere di creare il bello, di
sembra sbuffare, ma dettarne le regole, di essere arbitro d’eleganza
intorno ci sono solo campi, e dell’italianità. Da quasi trent’anni Tonino Lam-
qualche albero, un piccolo borghini è una griffe di design e accessori tra
cimitero e lei: la Pianura Padana. A perdita le più ricercate al mondo. La sua attività spazia
d’occhio. Per trovare il Palazzo del Vignola, sede su una molteplicità di settori e di prodotti, cer-
del Centro Stile Tonino Lamborghini dobbiamo cando sempre la bellezza e l’innovazione. (…)
chiamare e farci accompagnare, per scoprire che Una sfida continua insomma quella della Tonino
c’eravamo quasi, ma senza accorgerci che tra Lamborghini, un desiderio di correre ancora, di
gli alberi, proseguendo, si trova uno tra i più bei vincere e di portare ancora in alto il nome Lam-
gioielli dell’architettura rinascimentale. Il Palazzo borghini e la passione italiana».
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28.
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Dettagli per l’eternità
Richiami agli stilemi classici e riferimenti culturali alti
in una particolare analisi delle “creature del Toro”
esposte al Museo Ferruccio Lamborghini
di Otto Grizzi
Nel 1963 Henri Cartier Bresson, il leggendario
alfiere con Robert Capa dell’agenzia foto-giorna-
listica Magnum, scrive: “Ogni scatto fotografico
della mia Leica M3 è un momento decisivo che
ci avvicina all’eternità”. La frase ci torna alla
mente durante una visita al Museo Polifunzionale
Ferruccio Lamborghini di Dosso di Ferrara (in via
Statale 142), la modernissima struttura voluta
dal figlio Tonino nel 1995, ad appena due anni
dalla morte del padre. Come non trovare, infatti,
un riscontro immediato dell’assunto su esposto
in certi dettagli di modelli della marca del Toro,
veri e propri segni o “fotogrammi” anticipatori
di qualcosa di “altro”, di sostanziali elementi di
universalità che trascendono, consapevole o no
ne fosse il progettista, la mera immanenza del
particolare tecnico?
Per cominciare, si guardi il coprifanale della pri-
ma granturismo realizzata dalla Casa di Sant’A-
gata Bolognese, la 350 GTV del 1963, vettura
caratterizzata dagli stilemi iperrealistici di Fran-
L’entrata del Museo Ferruccio Lamborghini (www.museolamborghini.com) e, in alto, particolare della Barchetta costruita da Ferruccio
su meccanica FIAT modificata con cui partecipò alla Mille Miglia nel 1948 (foto di Fabio Casari).
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progettazione automobilistica chiamato Mario
Marazzi, non a caso un ex geniale battilastra del-
la mitica Carrozzeria Touring Superleggera che
aveva appena chiuso i battenti per l’incapacità
ad affrontare gli spietati tempi moderni della filie-
ra produttiva. Egli ha tratteggiato da par suo la
livrea della sottostimata berlinetta Lamborghini
d’inizio primavera 1968, secondo noi una della
GT più belle di tutti i tempi. Nonostante la data
(così prossima al Maggio che cambiò le carte
in tavola su tutto il pianeta), qui niente “imma-
co Scaglione: la sinuosità del disegno fa imme- ginazione al potere” ma stilemi classici come
diatamente pensare a quella del corpo femmini- più classici non si può. Guardate quella presa
le, non fosse altro che per tener fede all’assunto d’aria dietro i passaruota anteriori, connotata
che “l’auto è femmina”. Ma allora, al riguardo, da una sobrietà elegante di tratto, associata a
come non ricordare quando l’amico-nemico di uno slancio vitale discreto quanto fondamenta-
Ferruccio, Enzo Ferrari, parlando della coeva le. Ma niente élan vital di scuola romantica o di
Jaguar E Type, la definì la “più sensuale” delle bergsoniana o nietzschiana memoria, ma puro
autovetture proprio in virtù di alcuni aspetti della e semplice richiamo alla sobria energia creativa
carrozzeria? che animò lungo tutto il Quattrocento il nostro
Proseguendo con un’analisi semi-seria di questo Umanesimo, insomma la stessa di cui parla (Si
tipo, ecco il musetto della FIAT Topolino utiliz- parva licet…) Leon Battista Alberti nei suoi Libri
zata da Ferruccio Lamborghini per l’unica gara della famiglia nonché nel magistrale Villa.
automobilistica della sua vita, la Mille Miglia del È uno slancio vitale che ritroviamo, mutatis mu-
1948. Qui è indubbio che spira un’aria austera, tandis, nel frontale della Lamborghini Countach
come da vecchia signora, una severità di tratto LP500S del 1981, un missile da 5000 cc su
che rispecchia l’entusiasmante ma impegnativo quattro ruote: quanta possanza di “cavalleria”
momento storico di questa fase (la Ricostruzio- frutto del lavoro progettuale di Paolo Stanzani è
ne) del nostro secondo dopoguerra e che si ri- disponibile al pilota in queste linee definitive trac-
trova anche nell’essenziale posto di guida. ciate da Marcello Gandini fin dal 1971!
Ecco poi come ha lavorato sulla V12 Islero quel Se vogliamo analizzare l’epopea del lavoro uma-
vero e proprio esteta decadente (quasi un epi- no, si guardi la griglia della calandra del famoso
gono della scuola dannunziana) prestato alla trattore Carioca che inaugurò la saga lamborghi-
niana nell’immediato secondo dopoguerra: ecco
adombrate, in un pezzo di lamiera, tutta l’ener-
gia e la fatica delle “opere e i giorni” di esiodiana
memoria.
Come non finire con la Miura? Guardando l’e-
semplare SV n. 5028 dei primi anni Settanta
che fu vettura personale di Ferruccio Lamborghi-
ni, vi ritroviamo le famose “ciglia” gandiniane ai
fari anteriori, un chiaro vezzo da “arte per l’arte”
su una vettura da 300 chilometri all’ora.
Tutti questi riferimenti ai “massimi sistemi” in un
Museo di auto? Certamente: con le creature del
Toro, noblesse oblige.
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31. P U R O T A L E N T O I T A L I A N O
La linea Tonino Lamborghini Beds&Linens è prodotta e distribuita da Alessanderx S.p.a
Materasso Montecarlo: nero e potente come tutti i prodotti Tonino
Lamborghini. Realizzato in memoform trapuntato, le sue lastre ondulate
si modellano con il calore del corpo e offrono un sostegno differenziato
a collo, spina dorsale, gambe. Rivestito in tessuto Carbonio. BEDS & LINENS
www.lamborghini-bedslinens.com
32.
33. MOTORI
TOWN LIFE: il progetto ecosostenibile
firmato Tonino Lamborghini
Dalla prima citycar elettrica europea alla nuova Moto4
di Marina Gavioli
“Alla fine degli anni Ottanta, mio padre si ritirò in Diablo, e al designer Giorgio Gnesda con poche
campagna a produrre vino e realizzò un campo ma precise regole: le vetture dovevano essere
da golf aperto a tutti. Da lì, nei primi anni Novan- molto sicure e stabili, proprio perché il target
ta, mi è venuta l’idea di produrre le automobiline principale a cui erano indirizzate erano i ragaz-
da golf. Ho disegnato il veicolo e ho cominciato la zi ancora senza patente. Le city car prodotte e
produzione. Dal successo di quell’esperienza mi vendute dalla Town Life si distinsero da subito dai
è venuta la voglia di tornare al mondo della auto. veicoli della concorrenza per la loro monoscoc-
Non volevo, però, entrare in concorrenza con ca in fibra di vetro fissata a un robusto telaio in
mio padre. Avrebbe significato perdere comun- acciaio inossidabile. L’utilizzo della monoscocca
que. Lui produceva le auto più belle, più costose, permette di ottenere una notevole robustezza,
più grandi, più veloci, più tecnologiche. Io, allora, unita a una rigidità torsionale che consente alla
ho deciso di produrre l’auto più piccola, la più vettura di avere una tenuta di strada e una stabi-
lenta, la più urbana, ma anche la più ecososteni- lità difficilmente riscontrabili in veicoli della stes-
bile. Così, nel 1998, ho creato la Town Life, con sa categoria. Dopo un’attenta analisi del mer-
cui ho prodotto e continuo a produrre le city car cato, i progettisti della Town Life presentarono
a motore elettrico e a diesel ecologico. Agli inizi prima il modello “Ginevra”, motorizzato con un
della produzione eravamo l’unica fabbrica in Eu- bicilindrico a ciclo diesel. Nel 2001, è stato poi
ropa a produrre Golf cart elettriche, tra cui uno presentato il nuovo modello “Helektra” che, man-
speciale esemplare realizzato per Papa Woytila, tenendo lo stesso aspetto della “Ginevra”, utiliz-
battezzato all’epoca ‘Papamobile’”. za una motorizzazione elettrica per una marcia
Queste le parole del cav. Tonino Lamborghini che
fondò la Town Life (ovvero, “vita di città”, con Lo speciale esemplare di electric cart
una strizzata d’occhio alle iniziali del nome del realizzato per Papa Woytila e ribattezzato “Papamobile”.
fondatore) insieme
a una cordata d’im-
prenditori interessati
a entrare nel promet-
tente mercato dei
quadricicli, piccole
vetture che possono
essere guidate sen-
za patente, prodotti
innovativi destinati a
un pubblico giovane e
dinamico. Le vetture
furono progettate e
prodotte a Foligno,
in un moderno stabi-
limento dove l’assem-
blaggio veniva realiz-
zato manualmente,
ricorrendo a perso-
nale specializzato.
Lamborghini diede
l’incarico all’ing. Mar-
miroli, padre della
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