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Quando si prendono in esame le
opere, i discorsi e i documenti di
Hitler e di altri ideologi nazisti, è
facile riscontrarne l’influenza
darwiniana. Hitler pensava di poter
migliorare la razza umana come
fanno gli allevatori. Per lui si doveva
eliminare chi "contaminava" la razza
ariana, chi soffriva di malattie
genetiche e i deboli, quindi i meno
evoluti. A questo scopo, ordinò il
feroce sterminio di molti, prova che
considerasse gli esseri umani come
animali e che fosse influenzato dal
darwinismo.
Charles Darwin era uno scienziato inglese. Dal 1831 al 1836 compì
un lungo viaggio raccogliendo dati sulla vegetazione e sulla fauna
dei Paesi visitati. Tornato in patria, Darwin dedicò più di venti anni a
riordinare e interpretare i dati raccolti e a confrontarli con quelli
provenienti da altre fonti. Il frutto di questo lavoro è il libro
“L’origine della specie per mezzo della selezione naturale” pubblicato
nel 1859.
Charles Darwin (1809 -1882)
Secondo Darwin, gli organismi che nascono, piante o
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Nella lotta per la sopravvivenza sono avvantaggiati
gli individui che posseggono casualmente
caratteristiche più adatte all’ambiente, mentre quelli
che sono meno capaci a sfruttare le risorse
dell’ambiente sono destinati a soccombere senza
lasciare discendenza.
Questo processo viene chiamato da Darwin selezione
naturale. In altre parole, la selezione naturale
favorisce la sopravvivenza dei più adatti.
Rifacendosi a queste teorie, Hitler prevedeva quindi la spartizione del mondo fra le poche nazioni ritenute
degne di esercitare la sovranità. I tedeschi avrebbero naturalmente avuto il primo posto ottenendo così il
famigerato spazio vitale. I popoli sottomessi venivano così schiavizzati oppure eliminati per fame, lavoro o
camere a gas nei “campi di concentramento” e nei “campi di sterminio” (questi ultimi adibiti esclusivamente
all’uccisione).
Nei campi di concentramento nazisti, inoltre, furono effettuati esperimenti medici sui prigionieri, con
lo scopo di condurre ricerche e di mettere a punto metodi che permettessero di migliorare la possibilità
di sopravvivenza e di guarigione dei soldati tedeschi in guerra, ma soprattutto per migliorare la “razza
ariana”. Per gli internati e per le loro sofferenze, che quasi sempre avevano fine soltanto con la morte,
nessuno degli autori di questi esperimenti mostrò la minima preoccupazione.
Gli studi sui gemelli
per migliorare la razza
Uno degli obiettivi primari del progetto nazista era quindi
quello di difendere la “razza ariana” e favorirne la crescita;
proprio per questo si studiarono a fondo tutte le strade per
arrivare a questo obiettivo. Tra i primi a occuparsi di genetica
ci furono Von Verschuer e il suo assistente Josef Mengele, i
quali effettuarono ricerche pseudoscientifiche sui gemelli che
arrivavano da tutta Europa principalmente nel campo di
concentramento di Auschwitz.
Mengele, detto: “l’Angelo della Morte”
I gemelli venivano fotografati, sottoposti ai raggi X e
a una lunga serie di esami, alcuni dei quali
dolorosissimi, quindi se ne provocava la morte
repentina con una iniezione di cloroformio al cuore
o con un colpo alla testa. I loro organi interni
venivano poi attentamente studiati. Pare che circa il
15% dei gemelli sia stato ucciso in questo modo
atroce, mentre molti altri decedettero durante le
molteplici operazioni chirurgiche; nessuno di questi
sembra sia stato ucciso nelle camere a gas.
Josef Mengele, in particolare, condusse esperimenti
del tutto inutili per trovare il metodo di influire sulla
colorazione degli occhi, per renderli azzurri. L’unico
risultato fu la cecità delle vittime…
Von VershuerMengele
Alla fine della guerra, Mengele riuscì a sfuggire sia ai russi sia agli americani e, nel 1949, raggiunse con
documenti falsi l’Argentina, sottraendosi così alla giustizia. Il “dottor morte” era stato incoraggiato a condurre i
suoi esperimenti su cavie umane da Von Verschuer, che poté fare progressi nei suoi studi di genetica proprio
grazie agli organi che Mengele gli procurava dopo averli prelevati, anche senza anestesia, dai gemelli da lui
studiati. Eppure, dopo la guerra, von Verschuer non solo non venne riconosciuto colpevole ma ebbe molte
gratificazioni!
Tra i primi a essere messi a punto
furono gli esperimenti condotti a
grandi altezze o a basse temperature. Il
protrarsi del conflitto con la Gran
Bretagna e la battaglia aerea fecero
sorgere, infatti, alcuni interrogativi.
Si voleva capire, ad esempio, se un
aviatore si poteva lanciare con il
paracadute da un’altezza superiore al
limite normale del respiro; quanto era
possibile sopravvivere in acque gelate
e come poteva essere rianimato un
aviatore congelato.
Durante gli esperimenti si provocò l’abbassamento della temperatura di prigionieri immersi in acqua, ai
quali erano state fatte indossare tute da aviatore. Ai medici sperimentatori non rimase che constatare il
decesso di gran parte delle cavie. Tuttavia, nonostante l’enorme numero di vittime, i medici giunsero molto
tardi alla ovvia conclusione che era necessario brevettare tute di aviazione che potessero riparare meglio gli
aviatori a temperature così basse. Nel tentativo di valutare diversi metodi di riscaldamento, si notò che un
bagno caldo poteva servire dopo il congelamento, anche se questo i medici lo sapevano fin dalla fine
dell’Ottocento. Si sperimentò anche il cosi detto “riscaldamento umano”, durante il quale i corpi congelati
venivano messi a contatto con i corpi di altre due donne, provenienti dai campi di concentramento.
Furono fatti esperimenti anche sui gruppi sanguigni, sui veleni, sulla sterilizzazione e per rendere potabile l'acqua marina.

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  • 1.
  • 2. Quando si prendono in esame le opere, i discorsi e i documenti di Hitler e di altri ideologi nazisti, è facile riscontrarne l’influenza darwiniana. Hitler pensava di poter migliorare la razza umana come fanno gli allevatori. Per lui si doveva eliminare chi "contaminava" la razza ariana, chi soffriva di malattie genetiche e i deboli, quindi i meno evoluti. A questo scopo, ordinò il feroce sterminio di molti, prova che considerasse gli esseri umani come animali e che fosse influenzato dal darwinismo.
  • 3. Charles Darwin era uno scienziato inglese. Dal 1831 al 1836 compì un lungo viaggio raccogliendo dati sulla vegetazione e sulla fauna dei Paesi visitati. Tornato in patria, Darwin dedicò più di venti anni a riordinare e interpretare i dati raccolti e a confrontarli con quelli provenienti da altre fonti. Il frutto di questo lavoro è il libro “L’origine della specie per mezzo della selezione naturale” pubblicato nel 1859. Charles Darwin (1809 -1882)
  • 4. Secondo Darwin, gli organismi che nascono, piante o animali, non hanno tutti la stessa probabilità di vivere e di riprodursi. Nella lotta per la sopravvivenza sono avvantaggiati gli individui che posseggono casualmente caratteristiche più adatte all’ambiente, mentre quelli che sono meno capaci a sfruttare le risorse dell’ambiente sono destinati a soccombere senza lasciare discendenza. Questo processo viene chiamato da Darwin selezione naturale. In altre parole, la selezione naturale favorisce la sopravvivenza dei più adatti.
  • 5. Rifacendosi a queste teorie, Hitler prevedeva quindi la spartizione del mondo fra le poche nazioni ritenute degne di esercitare la sovranità. I tedeschi avrebbero naturalmente avuto il primo posto ottenendo così il famigerato spazio vitale. I popoli sottomessi venivano così schiavizzati oppure eliminati per fame, lavoro o camere a gas nei “campi di concentramento” e nei “campi di sterminio” (questi ultimi adibiti esclusivamente all’uccisione).
  • 6. Nei campi di concentramento nazisti, inoltre, furono effettuati esperimenti medici sui prigionieri, con lo scopo di condurre ricerche e di mettere a punto metodi che permettessero di migliorare la possibilità di sopravvivenza e di guarigione dei soldati tedeschi in guerra, ma soprattutto per migliorare la “razza ariana”. Per gli internati e per le loro sofferenze, che quasi sempre avevano fine soltanto con la morte, nessuno degli autori di questi esperimenti mostrò la minima preoccupazione.
  • 7. Gli studi sui gemelli per migliorare la razza Uno degli obiettivi primari del progetto nazista era quindi quello di difendere la “razza ariana” e favorirne la crescita; proprio per questo si studiarono a fondo tutte le strade per arrivare a questo obiettivo. Tra i primi a occuparsi di genetica ci furono Von Verschuer e il suo assistente Josef Mengele, i quali effettuarono ricerche pseudoscientifiche sui gemelli che arrivavano da tutta Europa principalmente nel campo di concentramento di Auschwitz. Mengele, detto: “l’Angelo della Morte”
  • 8. I gemelli venivano fotografati, sottoposti ai raggi X e a una lunga serie di esami, alcuni dei quali dolorosissimi, quindi se ne provocava la morte repentina con una iniezione di cloroformio al cuore o con un colpo alla testa. I loro organi interni venivano poi attentamente studiati. Pare che circa il 15% dei gemelli sia stato ucciso in questo modo atroce, mentre molti altri decedettero durante le molteplici operazioni chirurgiche; nessuno di questi sembra sia stato ucciso nelle camere a gas. Josef Mengele, in particolare, condusse esperimenti del tutto inutili per trovare il metodo di influire sulla colorazione degli occhi, per renderli azzurri. L’unico risultato fu la cecità delle vittime…
  • 9. Von VershuerMengele Alla fine della guerra, Mengele riuscì a sfuggire sia ai russi sia agli americani e, nel 1949, raggiunse con documenti falsi l’Argentina, sottraendosi così alla giustizia. Il “dottor morte” era stato incoraggiato a condurre i suoi esperimenti su cavie umane da Von Verschuer, che poté fare progressi nei suoi studi di genetica proprio grazie agli organi che Mengele gli procurava dopo averli prelevati, anche senza anestesia, dai gemelli da lui studiati. Eppure, dopo la guerra, von Verschuer non solo non venne riconosciuto colpevole ma ebbe molte gratificazioni!
  • 10. Tra i primi a essere messi a punto furono gli esperimenti condotti a grandi altezze o a basse temperature. Il protrarsi del conflitto con la Gran Bretagna e la battaglia aerea fecero sorgere, infatti, alcuni interrogativi. Si voleva capire, ad esempio, se un aviatore si poteva lanciare con il paracadute da un’altezza superiore al limite normale del respiro; quanto era possibile sopravvivere in acque gelate e come poteva essere rianimato un aviatore congelato.
  • 11. Durante gli esperimenti si provocò l’abbassamento della temperatura di prigionieri immersi in acqua, ai quali erano state fatte indossare tute da aviatore. Ai medici sperimentatori non rimase che constatare il decesso di gran parte delle cavie. Tuttavia, nonostante l’enorme numero di vittime, i medici giunsero molto tardi alla ovvia conclusione che era necessario brevettare tute di aviazione che potessero riparare meglio gli aviatori a temperature così basse. Nel tentativo di valutare diversi metodi di riscaldamento, si notò che un bagno caldo poteva servire dopo il congelamento, anche se questo i medici lo sapevano fin dalla fine dell’Ottocento. Si sperimentò anche il cosi detto “riscaldamento umano”, durante il quale i corpi congelati venivano messi a contatto con i corpi di altre due donne, provenienti dai campi di concentramento. Furono fatti esperimenti anche sui gruppi sanguigni, sui veleni, sulla sterilizzazione e per rendere potabile l'acqua marina.