1. Stilizzare
Interpretare la realtà significa vedere in modo nuovo e
trasferire nell’immagine la propria personale visione del
mondo.Esiste, infatti, una stretta relazione tra la percezione
della realtà, il pensiero e la creazione di immagini o oggetti
artistici.
Al fine di riuscire a esprimere il proprio pensiero, è
fondamentale, oltre che imparare ad utilizzare il linguaggio
visivo, comprendere il processo intellettuale che sta dietro
la genesi di un’immagine.
Questo personale punto di vista può essere costruito per fasi
successive attraverso lo studio di un oggetto della realtà o
di un’opera d’arte, progressivamente modificati
accentuandone forme e colori attraverso un processo di
deformazione espressiva o di idealizzazione.
2. Osservare
E’ in particolare l’osservazione di oggetti
noti, apparentemente scontati e
insignificanti, a costringere l’autore
dell’immagine a procedere ad una
esplorazione approfondita dell’oggetto,
sperimentando un processo intellettuale che
mette in luce il punto di vista soggettivo
dell’artista.
Una volta individuato l’oggetto da riprodurre,
è opportuno procedere per fasi successive,
alterando in maniera sempre più
significativa forme e colori del soggetto.
3. Le fasi
In una prima fase si procederà alla copia dal vero del
soggetto, cercando di individuarne gli aspetti più
significativi.
In una seconda fase si accentueranno alcuni aspetti
formali e cromatici.
In una terza fase le alterazioni formali e cromatiche
dovranno essere ancora più accentuate. Queste
potrebbero riguardare anche le proporzioni tra le varie
parti del soggetto
4. La configurazione
L’artista, interpreta e rielabora un modello reale, e
talvolta produce opere in cui le forme dei soggetti
sono sintetizzate e geometrizzate e le loro linee
strutturali evidenziate, secondo un processo
comunemente definito di stilizzazione delle forme.
Tra questa ultima e la configurazione delle forme
esiste uno stretto rapporto; la stilizzazione di un
soggetto si fonda, infatti, proprio sull’individuazione
e interpretazione da parte dell’artista del suo
scheletro strutturale, ossia della sua configurazione.
5. La Gestalt
L’immagine che i nostri occhi ricevono dalla realtà
esterna viene organizzata dalla mente secondo le
leggi della configurazione, o della Gestalt, che ci
consentono di riconoscere immediatamente le
strutture più semplici ed essenziali della forma di un
soggetto.
E’ quindi importante che un artista impari a
leggere e interpretare lo scheletro strutturale delle
forme, ossia a compiere una sintesi visiva del
soggetto.
6. Semplificare
La stilizzazione non è quindi il frutto di
una semplificazione e geometrizzazione
casuale delle forme della natura, bensì
il risultato di una approfondita analisi
dei soggetti, delle loro configurazioni,
masse e proporzioni.
Lo studio del reale deve seguire un
complesso itinerario intellettuale per
poter cogliere progressivamente
l’essenza delle forme e per poterne
esaltare gli aspetti che meglio si
adattano agli interessi e alle ricerche
dell’artista.
7. La conchiglia
Volendo stilizzare la conchiglia, un
artista dovrà individuare e valorizzare
progressivamente, in una serie di
studi preparatori, il rapporto esistente
tra natura e geometria del soggetto.
Dalla forma della conchiglia, per
esempio, emerge istantaneamente la
regolarità della spirale che
suggerisce i ritmi di crescita della
stessa, la sua evoluzione, i processi
vitali sottesi al suo sviluppo.
8. Essenzialità
L’artista per compiere un’adeguata
operazione di stilizzazione, dovrà tenere
presenti tutti questi elementi e dare rilievo
alla forma a spirale e alle varie fasi di
accrescimento evidenti sulla sua superficie.
Occorre comunque precisare che stilizzare
significa semplificare il soggetto rendendolo
schematico ed essenziale, ma non per
questo povero o inespressivo.
9. Il “toro” di Picasso
Come dimostra la serie di studi grafici sul toro
realizzata da Picasso tra il 1945 e il 1946,
l’artista partendo da una rappresentazione
realistica dell’animale, è giunto, attraverso lo studio
del suo scheletro strutturale, a una progressiva
stilizzazione del soggetto.
A tale scopo egli ha esasperato in alcuni casi le
dimensioni del corpo rispetto a quelle della testa o
delle zampe, in altri casi, invece, ha accentuato
il particolare profilo curvilineo del dorso
dell’animale, sottolineandone alcune masse muscolari
e altri particolari.
10. Forza espressiva
Per trovare soluzioni soddisfacenti dal
punto di vista espressivo, Picasso ha
studiato in questa sequenza diverse
configurazioni; le linee costruttive sono
rielaborate prendendo spunto dalla realtà
al punto che anche il toro dell’ultima
figura appare perfettamente riconoscibile
nonostante l’essenzialità delle linee.
Nelle varie fasi di questo processo di
sintesi formale la figura del toro assume
una forza espressiva decisamente
superiore rispetto alla semplice copia del
corpo dell’animale.
11. L’orchidea
Analizzando, per esempio, un’orchidea, è
possibile individuarne il centro, l’asse di
simmetria verticale, la struttura geometrica
( un triangolo, con un vertice rivolto verso
l’alto, che corrisponde ai petali più lunghi, e
un triangolo equilatero più piccolo, con
vertice rivolto verso il basso).
In questa fase sarà indispensabile
tralasciare i dettagli e le imperfezioni al fine
di cogliere gli elementi di fondo della struttura
del fiore, comune a tutti i fiori della stessa
specie.
12. Sintesi grafica
Nella seconda fase, che definiremo di
"sintesi grafica" procederemo all’elaborazione
di una serie di studi grafici del soggetto,
partendo proprio dalla configurazione
precedentemente osservata.
13. Sintesi espressiva
Nella terza fase, che potremmo definire di
"sintesi espressiva" elaboreremo invece altri
studi grafici, in cui accentueremo alcuni
aspetti della configurazione del soggetto,
modificando, per esempio, le proporzioni tra
le parti, assottigliandone alcune forme,
arrotondandole, o al contrario
geometrizzandole utilizzando esclusivamente
linee rette, a seconda delle nostre esigenze
formali ed espressive.