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Stilizzare
   Interpretare la realtà significa vedere in modo nuovo e
    trasferire nell’immagine la propria personale visione del
    mondo.Esiste, infatti, una stretta relazione tra la percezione
    della realtà, il pensiero e la creazione di immagini o oggetti
    artistici.

   Al fine di riuscire a esprimere il proprio pensiero, è
    fondamentale, oltre che imparare ad utilizzare il linguaggio
    visivo, comprendere il processo intellettuale che sta dietro
    la genesi di un’immagine.

   Questo personale punto di vista può essere costruito per fasi
    successive attraverso lo studio di un oggetto della realtà o
    di un’opera d’arte, progressivamente modificati
    accentuandone forme e colori attraverso un processo di
    deformazione espressiva o di idealizzazione.
Osservare
   E’ in particolare l’osservazione di oggetti
    noti, apparentemente scontati e
    insignificanti, a costringere l’autore
    dell’immagine a procedere ad una
    esplorazione approfondita dell’oggetto,
    sperimentando un processo intellettuale che
    mette in luce il punto di vista soggettivo
    dell’artista.

   Una volta individuato l’oggetto da riprodurre,
     è opportuno procedere per fasi successive,
    alterando in maniera sempre più
    significativa forme e colori del soggetto.
Le fasi
   In una prima fase si procederà alla copia dal vero del
    soggetto, cercando di individuarne gli aspetti più
    significativi.

   In una seconda fase si accentueranno alcuni aspetti
    formali e cromatici.

   In una terza fase le alterazioni formali e cromatiche
    dovranno essere ancora più accentuate. Queste
    potrebbero riguardare anche le proporzioni tra le varie
    parti del soggetto
La configurazione
   L’artista, interpreta e rielabora un modello reale, e
     talvolta produce opere in cui le forme dei soggetti
     sono sintetizzate e geometrizzate e le loro linee
    strutturali evidenziate, secondo un processo
    comunemente definito di stilizzazione delle forme.
   Tra questa ultima e la configurazione delle forme
    esiste uno stretto rapporto; la stilizzazione di un
    soggetto si fonda, infatti, proprio sull’individuazione
    e interpretazione da parte dell’artista del suo
    scheletro strutturale, ossia della sua configurazione.
La Gestalt
   L’immagine che i nostri occhi ricevono dalla realtà
     esterna viene organizzata dalla mente secondo le
    leggi della configurazione, o della Gestalt, che ci
    consentono di riconoscere immediatamente le
    strutture più semplici ed essenziali della forma di un
    soggetto.
   E’ quindi importante che un artista impari a
    leggere e interpretare lo scheletro strutturale delle
    forme, ossia a compiere una sintesi visiva del
    soggetto.
Semplificare
   La stilizzazione non è quindi il frutto di
    una semplificazione e geometrizzazione
    casuale delle forme della natura, bensì
    il risultato di una approfondita analisi
    dei soggetti, delle loro configurazioni,
    masse e proporzioni.
   Lo studio del reale deve seguire un
    complesso itinerario intellettuale per
    poter cogliere progressivamente
    l’essenza delle forme e per poterne
    esaltare gli aspetti che meglio si
    adattano agli interessi e alle ricerche
    dell’artista.
La conchiglia
   Volendo stilizzare la conchiglia, un
    artista dovrà individuare e valorizzare
    progressivamente, in una serie di
    studi preparatori, il rapporto esistente
    tra natura e geometria del soggetto.

   Dalla forma della conchiglia, per
    esempio, emerge istantaneamente la
    regolarità della spirale che
    suggerisce i ritmi di crescita della
    stessa, la sua evoluzione, i processi
    vitali sottesi al suo sviluppo.
Essenzialità
   L’artista per compiere un’adeguata
    operazione di stilizzazione, dovrà tenere
    presenti tutti questi elementi e dare rilievo
    alla forma a spirale e alle varie fasi di
    accrescimento evidenti sulla sua superficie.
   Occorre comunque precisare che stilizzare
    significa semplificare il soggetto rendendolo
    schematico ed essenziale, ma non per
    questo povero o inespressivo.
Il “toro” di Picasso
   Come dimostra la serie di studi grafici sul toro
    realizzata da Picasso tra il 1945 e il 1946,
    l’artista partendo da una rappresentazione
    realistica dell’animale, è giunto, attraverso lo studio
    del suo scheletro strutturale, a una progressiva
    stilizzazione del soggetto.
   A tale scopo egli ha esasperato in alcuni casi le
    dimensioni del corpo rispetto a quelle della testa o
     delle zampe, in altri casi, invece, ha accentuato
    il particolare profilo curvilineo del dorso
    dell’animale, sottolineandone alcune masse muscolari
    e altri particolari.
Forza espressiva
   Per trovare soluzioni soddisfacenti dal
    punto di vista espressivo, Picasso ha
    studiato in questa sequenza diverse
    configurazioni; le linee costruttive sono
    rielaborate prendendo spunto dalla realtà
    al punto che anche il toro dell’ultima
    figura appare perfettamente riconoscibile
    nonostante l’essenzialità delle linee.

   Nelle varie fasi di questo processo di
    sintesi formale la figura del toro assume
     una forza espressiva decisamente
    superiore rispetto alla semplice copia del
    corpo dell’animale.
L’orchidea
   Analizzando, per esempio, un’orchidea, è
    possibile individuarne il centro, l’asse di
    simmetria verticale, la struttura geometrica
    ( un triangolo, con un vertice rivolto verso
    l’alto, che corrisponde ai petali più lunghi, e
    un triangolo equilatero più piccolo, con
    vertice rivolto verso il basso).

    In questa fase sarà indispensabile
    tralasciare i dettagli e le imperfezioni al fine
    di cogliere gli elementi di fondo della struttura
    del fiore, comune a tutti i fiori della stessa
    specie.
Sintesi grafica

   Nella seconda fase, che definiremo di
    "sintesi grafica" procederemo all’elaborazione
    di una serie di studi grafici del soggetto,
    partendo proprio dalla configurazione
    precedentemente osservata.
Sintesi espressiva
   Nella terza fase, che potremmo definire di
    "sintesi espressiva" elaboreremo invece altri
    studi grafici, in cui accentueremo alcuni
    aspetti della configurazione del soggetto,
    modificando, per esempio, le proporzioni tra
    le parti, assottigliandone alcune forme,
    arrotondandole, o al contrario
    geometrizzandole utilizzando esclusivamente
    linee rette, a seconda delle nostre esigenze
    formali ed espressive.

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Stilizzazione

  • 1. Stilizzare  Interpretare la realtà significa vedere in modo nuovo e trasferire nell’immagine la propria personale visione del mondo.Esiste, infatti, una stretta relazione tra la percezione della realtà, il pensiero e la creazione di immagini o oggetti artistici.  Al fine di riuscire a esprimere il proprio pensiero, è fondamentale, oltre che imparare ad utilizzare il linguaggio visivo, comprendere il processo intellettuale che sta dietro la genesi di un’immagine.  Questo personale punto di vista può essere costruito per fasi successive attraverso lo studio di un oggetto della realtà o di un’opera d’arte, progressivamente modificati accentuandone forme e colori attraverso un processo di deformazione espressiva o di idealizzazione.
  • 2. Osservare  E’ in particolare l’osservazione di oggetti noti, apparentemente scontati e insignificanti, a costringere l’autore dell’immagine a procedere ad una esplorazione approfondita dell’oggetto, sperimentando un processo intellettuale che mette in luce il punto di vista soggettivo dell’artista.  Una volta individuato l’oggetto da riprodurre, è opportuno procedere per fasi successive, alterando in maniera sempre più significativa forme e colori del soggetto.
  • 3. Le fasi  In una prima fase si procederà alla copia dal vero del soggetto, cercando di individuarne gli aspetti più significativi.  In una seconda fase si accentueranno alcuni aspetti formali e cromatici.  In una terza fase le alterazioni formali e cromatiche dovranno essere ancora più accentuate. Queste potrebbero riguardare anche le proporzioni tra le varie parti del soggetto
  • 4. La configurazione  L’artista, interpreta e rielabora un modello reale, e talvolta produce opere in cui le forme dei soggetti sono sintetizzate e geometrizzate e le loro linee strutturali evidenziate, secondo un processo comunemente definito di stilizzazione delle forme.  Tra questa ultima e la configurazione delle forme esiste uno stretto rapporto; la stilizzazione di un soggetto si fonda, infatti, proprio sull’individuazione e interpretazione da parte dell’artista del suo scheletro strutturale, ossia della sua configurazione.
  • 5. La Gestalt  L’immagine che i nostri occhi ricevono dalla realtà esterna viene organizzata dalla mente secondo le leggi della configurazione, o della Gestalt, che ci consentono di riconoscere immediatamente le strutture più semplici ed essenziali della forma di un soggetto.  E’ quindi importante che un artista impari a leggere e interpretare lo scheletro strutturale delle forme, ossia a compiere una sintesi visiva del soggetto.
  • 6. Semplificare  La stilizzazione non è quindi il frutto di una semplificazione e geometrizzazione casuale delle forme della natura, bensì il risultato di una approfondita analisi dei soggetti, delle loro configurazioni, masse e proporzioni.  Lo studio del reale deve seguire un complesso itinerario intellettuale per poter cogliere progressivamente l’essenza delle forme e per poterne esaltare gli aspetti che meglio si adattano agli interessi e alle ricerche dell’artista.
  • 7. La conchiglia  Volendo stilizzare la conchiglia, un artista dovrà individuare e valorizzare progressivamente, in una serie di studi preparatori, il rapporto esistente tra natura e geometria del soggetto.  Dalla forma della conchiglia, per esempio, emerge istantaneamente la regolarità della spirale che suggerisce i ritmi di crescita della stessa, la sua evoluzione, i processi vitali sottesi al suo sviluppo.
  • 8. Essenzialità  L’artista per compiere un’adeguata operazione di stilizzazione, dovrà tenere presenti tutti questi elementi e dare rilievo alla forma a spirale e alle varie fasi di accrescimento evidenti sulla sua superficie.  Occorre comunque precisare che stilizzare significa semplificare il soggetto rendendolo schematico ed essenziale, ma non per questo povero o inespressivo.
  • 9. Il “toro” di Picasso  Come dimostra la serie di studi grafici sul toro realizzata da Picasso tra il 1945 e il 1946, l’artista partendo da una rappresentazione realistica dell’animale, è giunto, attraverso lo studio del suo scheletro strutturale, a una progressiva stilizzazione del soggetto.  A tale scopo egli ha esasperato in alcuni casi le dimensioni del corpo rispetto a quelle della testa o delle zampe, in altri casi, invece, ha accentuato il particolare profilo curvilineo del dorso dell’animale, sottolineandone alcune masse muscolari e altri particolari.
  • 10. Forza espressiva  Per trovare soluzioni soddisfacenti dal punto di vista espressivo, Picasso ha studiato in questa sequenza diverse configurazioni; le linee costruttive sono rielaborate prendendo spunto dalla realtà al punto che anche il toro dell’ultima figura appare perfettamente riconoscibile nonostante l’essenzialità delle linee.  Nelle varie fasi di questo processo di sintesi formale la figura del toro assume una forza espressiva decisamente superiore rispetto alla semplice copia del corpo dell’animale.
  • 11. L’orchidea  Analizzando, per esempio, un’orchidea, è possibile individuarne il centro, l’asse di simmetria verticale, la struttura geometrica ( un triangolo, con un vertice rivolto verso l’alto, che corrisponde ai petali più lunghi, e un triangolo equilatero più piccolo, con vertice rivolto verso il basso).  In questa fase sarà indispensabile tralasciare i dettagli e le imperfezioni al fine di cogliere gli elementi di fondo della struttura del fiore, comune a tutti i fiori della stessa specie.
  • 12. Sintesi grafica  Nella seconda fase, che definiremo di "sintesi grafica" procederemo all’elaborazione di una serie di studi grafici del soggetto, partendo proprio dalla configurazione precedentemente osservata.
  • 13. Sintesi espressiva  Nella terza fase, che potremmo definire di "sintesi espressiva" elaboreremo invece altri studi grafici, in cui accentueremo alcuni aspetti della configurazione del soggetto, modificando, per esempio, le proporzioni tra le parti, assottigliandone alcune forme, arrotondandole, o al contrario geometrizzandole utilizzando esclusivamente linee rette, a seconda delle nostre esigenze formali ed espressive.