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Analisi di Bilancio 2.0: il valore
predittivo della nuova business
intelligence. Simulazione su 39
imprese del FTSE Italia Mid Cap.
A cura di:
dott. Stefano Carrara – Amministratore e Fondatore Leanus
dott. Paolo Carrara – Analista Finanziario Indipendente
 
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Executive Summary
Introduzione
La Simulazione che segue è stata realizzata da Leanus, società indipendente di
business intelligence specializzata nelle soluzioni per l’analisi delle informazioni
contabili e finanziarie delle imprese.
Il suo obiettivo è verificare attraverso lo studio di 39 imprese dell’indice FTSE
Italia Mid Cap se l’Analisi Fondamentale dei bilanci può avere un valore
predittivo delle quotazioni di titoli in Borsa o comunque suggerire nuovi
approcci d’investimento.
Overview
Leanus ha analizzato i bilanci annuali ufficiali delle 39 società menzionate dal
2009 al 2013 evidenziandone le variazioni di ricavi, EBITDA, Posizione
Finanziaria Netta, Enterprise Value ed Equity Value.
Leanus ha quindi confrontato l’evoluzione del valore delle 39 società, calcolato
col metodo dei multipli dell’EBITDA (valore teorico) con la loro capitalizzazione
reale di borsa a pari periodo (valore storico).
Questa comparazione ha ispirato le due simulazioni realizzate permettendo di
verificare, per ciascuna di esse, quali sarebbe stato il ritorno sull’investimento
in entrambi i casi.
Nella prima simulazione vengono simulate posizioni long e short
rispettivamente sul gruppo delle 10 migliori e 10 peggiori società per EBITDA.
Nella seconda sono simulate posizioni long e short sulle 10 migliori e peggiori
società in termini di variazioni dell’EBITDA percentuale.
I risultati, evidenziati nei grafici e tabelle del documento sono di sicuro
interesse per bankers, analisti e professionisti interessati a sfruttare al meglio
le opportunità offerte dalla business intelligence di ultima generazione.
Il Data Base utilizzato per le simulazioni è disponibile a chi fosse interessato
registrandosi gratuitamente al sito www.leanusdb.com 1
	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  
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  l’accesso;	
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Accedere	
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  Elenco	
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Analisi tecnica vs e analisi
fondamentale.
“L’investitore compra un titolo che ritiene possa aumentare di
valore, il trader compra un titolo che spera di poter vendere a
qualcun altro ad un prezzo maggiore oppure vende un titolo che
spera di poter comprare da qualcun altro ad un prezzo minore.“
Questo adagio, molto noto a chi si occupa di finanza, traccia una netta
differenza tra il profilo di chi “investe” e quello di chi “fa trading”: il primo è
mosso dalla prospettiva di miglioramento dei fondamentali economici
dell’azienda nel medio e lungo periodo mentre il secondo da quella di poter
approfittare di fluttuazioni nel prezzo di un titolo nel breve periodo.
Si può dire che entrambi osservino lo stesso oggetto ma lo misurano e lo
interpretano facendo ricorso a tecniche e strumenti diversi, rispettivamente
l’analisi fondamentale e l’analisi tecnica ossia le due principali metodologie
adottate da investitori e trader che operano sui mercati finanziari.
Quest’ultima si concentra sui movimenti di prezzi ed indici, con l’obiettivo di
prevederne i trend a breve e l’andamento futuro, mentre la prima guarda ai
bilanci ed alle statistiche fondamentali delle aziende con la finalità di stimarne il
valore attuale e futuro.
Analisi tecnica e fondamentale sono in
contrapposizione oppure possono coesistere
generando benefici per gli analisti?
Abbiamo provato a rispondere a questo interrogativo in modo empirico
analizzando, con le due metodologie descritte, le società appartenenti all’indice
della Borsa Italiana “FTSE Italia Mid Cap”, il vecchio indice Midex, ponendoci sia
nei panni dell’investitore, che guarda i bilanci, che in quella del trader, il quale
invece analizza i grafici e gli andamenti di prezzo.
Abbiamo infine provato ad individuare eventuali correlazioni tra i risultati delle
due analisi cercando in particolare di capire se l’analisi dei bilanci di un’impresa,
opportunamente elaborata, possa avere, in qualche modo, valenza predittiva
rispetto alle dinamiche di prezzo del titolo dell’impresa o del campione
analizzato.
 
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Il Campione analizzato
Il campione analizzato è costituito dalle società che hanno formato parte, senza
soluzione di continuità, dell’indice “FTSE Italia Mid Cap” nel periodo dal 2009-
2013 escluse banche ed assicurazioni. Un totale di 39 imprese che sono
elencate di seguito.
Il Campione Analizzato
 
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Le fonti informative utilizzate ed elaborate con la piattaforma Leanus sono:
• Analisi dei Bilanci d’esercizio 2009-2013 delle società analizzate;
• Analisi storica 2009-2013 della capitalizzazione di borsa e dei valori
azionari delle società.
Ubicazione delle imprese del campione (2013)
Analisi fondamentale del campione
Nella tabella sono stati aggregati i bilanci di 5 esercizi di tutte le 39 società
prese in esame. In questo modo è possibile analizzarle come se si trattasse di
un'unica grande “impresa virtuale” il cui bilancio è l’aggregazione dei conti
economici e degli stati patrimoniali di tutte le imprese selezionate.
Evoluzione delle imprese del campione dal 2009 al 2013 (dati aggregati)
+3,5%	
  
+1,9%	
  
Cagr	
  
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A	
  livello	
  di	
  aggregato	
  l’analisi	
  fondamentale	
  ci	
  dice	
  che:	
  
• I	
  Ricavi	
  Totali	
  sono	
  aumentati	
  ad	
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  di	
  3,5%	
  
• Il	
  Debito	
  Totale	
  è	
  aumentato	
  ad	
  una	
  media	
  annua	
  di	
  1,9%.	
  
• L’EBITDA	
  percentuale	
  è	
  diminuito	
  mediamente	
  del	
  7,8%	
  all’anno.	
  
Pertanto	
  le	
  imprese	
  del	
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  aumentato	
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  livello	
  aggregato,	
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  ricavi	
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  dei	
  
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  ma	
  hanno	
  perso	
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  di	
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  quasi	
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  2
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   di	
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   imprese	
   in	
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   caso,	
   di	
   produrre	
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   mediante	
   il	
  
proprio	
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   Se	
   un’impresa	
   ha	
   un	
   EBITDA	
   negativo	
   significa	
   che	
   i	
   suoi	
   costi	
   operativi	
  
sono	
  maggiori	
  dei	
  ricavi	
  e	
  che	
  l’impresa	
  dovrà	
  far	
  ricorso	
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  dal	
  business	
  
caratteristico	
  per	
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  interessi	
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  dai	
  finanziatori	
  o	
  l’IRAP	
  ad	
  esempio.	
  
L’Analisi	
   Fondamentale	
   fornisce	
   quindi	
   all’investitore	
   una	
   prima	
   informazione	
   di	
   sicuro	
  
interesse:	
  la	
  redditività	
  operativa	
  complessiva	
  del	
  campione	
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  peggiorata	
  sensibilmente.	
  Ma	
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stesso	
  investitore	
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  che	
  il	
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  un’impresa	
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  di	
  questa	
  
di	
  produrre	
  reddito	
  mediante	
  il	
  proprio	
  business.	
  
	
  
Come è variato il valore complessivo delle imprese
del campione? Il peggioramento dell’EBITDA % ha
determinato anche un calo dell’Equity Value del
campione?
Il grafico che segue ci permette di vedere l’andamento del Valore Economico 4
complessivo delle imprese del nostro campione.
Stima di Enterprise ed Equity Value del campione a multiplo costante
Notiamo che anche l’EBITDA è diminuito sia in valore assoluto che in
percentuale. Pertanto, a parità di multiplo applicato (adottiamo 7 per
convenzione) il valore complessivo delle imprese del Campione (Enterprise
Value) è diminuito, dal 2009 al 2013, del 17% mentre il valore del relativo
	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  
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  E’	
  possibile,	
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  richiesta,	
  approfondire	
  l’analisi	
  verificando,	
  ad	
  esempio	
  se	
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  dei	
  ricavi	
  
è	
  uniforme	
  per	
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  del	
  campione.	
  
3	
  Earnings	
  Before	
  Interest	
  Taxes	
  Depreciation	
  and	
  Amortization	
  
4	
  Ai	
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  del	
  nostro	
  esempio:	
  Equity	
  Value	
  =	
  Enterprise	
  Value	
  –	
  Posizione	
  Finanziaria	
  Netta.	
  	
  
Enterprise	
  Value	
  =	
  EBITDA	
  x	
  7.	
  Posizione	
  Finanziaria	
  Netta	
  =	
  Debiti	
  Finanziari	
  –	
  Liquidità.	
  
-17%
-7%
 
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Capitale Economico (Equity Value) del 7%, ossia in maniera meno che
proporzionale.
Perché, a parità di multiplo applicato, Enterprise
Value ed Equity Value del campione non sono variati
in egual misura nel periodo considerato?
Grazie alla riduzione della PFN (Posizione Finanziaria Netta) che è passata dai
13,5 miliardi di Euro del 2009 ai 6,2 del 2013. Tanto più diminuiscono i debiti
(finanziari netti) di un’impresa quanto più aumenta il valore del suo capitale
economico, a parità di altre condizioni. Infatti nel corso del periodo 2009-2013
le imprese, nel complesso, hanno ridotto i propri debiti di natura finanziaria e
questa circostanza si è ripercossa positivamente attenuando la diminuzione
dell’Equity Value rispetto all’Enterprise Value. Lasciamo naturalmente
all’analista approfondire, ad esempio, se gli andamenti di ricavi, margini ed
altre grandezze citate siano stati omogenei per ogni impresa del campione
oppure no. Ad esempio sarebbe interessante verificare a cosa sia stata dovuta
la riduzione dei debiti finanziari e se sia stata una tendenza di tutte le imprese.
Questi approfondimenti restano per ora al di fuori dello scopo del presente
lavoro5
il cui obiettivo principale è quello di provare ad analizzare uno stesso
fenomeno attraverso l’Analisi Fondamentale e l’Analisi Tecnica per verificare se
attraverso le stesse si giunga alle stesse conclusioni.
Analisi Tecnica del campione
Nel grafico che segue è rappresentata la capitalizzazione di borsa di fine anno
delle imprese appartenenti al campione a confronto con l’equity value stimato
con Leanus che, lo ricordiamo, sconta un multiplo dell’EBITDA pari a 7.
Valore delle imprese del campione (dati in miliardi di Euro)
	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  
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  E’	
  possibile,	
  approfondire	
  l’analisi	
  richiedendo	
  un	
  accesso	
  dedicato	
  alla	
  piattaforma	
  Leanus®	
  
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  relativo	
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  utilizzati	
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Il raffronto evidenzia che l’equity value stimato con l’analisi fondamentale è
simile alla capitalizzazione di borsa delle imprese a fine anno. Ciò suggerisce
che l’analisi fondamentale, basata sui bilanci, e quella tecnica, che guarda
invece ai valori borsistici, portano a valutazioni raffrontabili di un’impresa. E’
probabile quindi che l’adozione congiunta di queste due metodologie sia in
grado di fornire maggiori e migliori informazioni.
L’equity value stimato con l’analisi fondamentale e
quello rappresentato dalla capitalizzazione di borsa
hanno avuto la stessa evoluzione?
La risposta corretta è “in due periodi su quattro” come evidenziato dal grafico
sottostante che confronta l’andamento dell’equity value stimato con l’analisi
fondamentale (linea arancione) e la capitalizzazione borsistica delle imprese del
campione (linea blu).
Andamento dell’Equity Value borsistico vs equity value Leanus a confronto
Sia i bilanci che la borsa “indicano” una diminuzione del valore nel campione
nel 2011 ed un suo aumento nel 2013 ma evidenziano andamenti opposti per
gli altri due periodi.
Pertanto, secondo l’Analisi Fondamentale, un investitore razionale che avesse
acquisito tutte le imprese del campione nel 2009 sconterebbe, dopo 4 anni, una
perdita di valore e non le venderebbe per non realizzarla. Inoltre non avrebbe
avuto, nel corso del quadriennio, alcun momento utile per vendere con un
profitto.
 
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La realtà invece, rappresentata dalla capitalizzazione storica della Borsa, ci dice
che, lo stesso investitore avrebbe potuto vendere, guadagnando, sia nel 2010
che nel 2013!
Per meglio comprendere questa differente evoluzione introduciamo nel grafico
la Posizione Finanziaria Netta che, come detto in precedenza, rappresenta il
debito netto di un’impresa e che è una variabile di primaria importanza sia a
livello di valutazione Fondamentale che per gli analisti di borsa.
Estensione del confronto a EBITDA e PFN
Il valore del campione, misurato dalla capitalizzazione borsistica delle 39
società che lo compongono (linea blu), è aumentato ogni qualvolta il debito
finanziario netto è diminuito e viceversa6
.
Il valore del campione, misurato con la tecnica dei multipli dell’EBITDA dei
bilanci (linea arancione) appare invece maggiormente influenzato dalla
redditività (linea rossa) che dalle variazioni del debito.
Nel 2012, ad esempio, il debito finanziario netto diminuisce ma questa
variazione da sola non è sufficiente ad arrestare la diminuzione di valore, del
campione secondo le stime dell’Analisi Fondamentale. Infatti l’Equity Value
calcolato dalla piattaforma Leanus è diminuito anche se le imprese del
campione hanno ridotto i debiti!
	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  
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  Di	
  certo	
  vi	
  sono	
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  come	
  ricordato,	
  non	
  sono	
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  di	
  
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Questo conferma, naturalmente, l’esistenza di una correlazione tra le
grandezze espresse nei bilanci e le dinamiche di valore espresse dalla Borsa.
Seguendo questa linea analizzeremo la ricca banca dati accumulata con la
Piattaforma Leanus per scoprire se l’Analisi Fondamentale può avere un valore
predittivo delle performance borsistiche di un titolo di un’impresa quotata.
In particolare cercheremo di capire se e in quali casi la marginalità operativa
delle imprese riferita alla fine di un esercizio o di un trimestre influenza ed in
che misura i valori dei titoli nella fase iniziale dell’esercizio o trimestre
successivo.
Valore predittivo dell’analisi
fondamentale
Per differenziarci dal classico approccio antitetico tra analisi tecnica ed analisi
fondamentale abbiamo cercato di capire se l’analisi di alcuni dati di bilancio
possa supportare le decisioni di un trader che opera su titoli quotati in borsa.
L’assunzione di posizioni short e long su titoli
quotati, deve tener conto anche dell’Analisi
Fondamentale delle società a cui gli stessi fanno
riferimento oppure no? Quali indici o grandezze di
bilancio considerare? Come?
Innanzitutto osserviamo che esiste una “sostanziale” corrispondenza tra
l’andamento dell’indice di base FTSE Italia Mid Cap (i.e. il vecchio MIDEX) ed il
paniere delle singole azioni che ne fanno parte.
Questo non significa che tutte le azioni abbiano lo stesso andamento ma
permette di affermare che vi è una sorta di “attrazione di fondo” tra il grafico
dell’indice ed grafico delle singole azioni.
Il grafico che segue riporta i dati settimanali del paniere FTSE Italia Mid Cap a
confronto con alcuni titoli selezionati in maniera casuale appartenenti al
campione dei 39 titoli azionari che abbiamo analizzato per il periodo Gennaio
2009 – Settembre 2015.
Possiamo affermare con ragionevole fondatezza statistica che l’andamento
dell’indice di fondo condiziona l’andamento delle singole azioni che lo
compongono.
 
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Andamento dell’indice vs andamento dei titoli Ascopiave, Cementir, Datalogic e Save.
Come conseguenza di questo fatto l’investitore tende a non concentrarsi più
sulla previsione futura della singola azione perché il suo valore sarà
condizionato dall’andamento generale dell’indice di riferimento e del mercato.
Un investitore che assumesse una posizione “long” su un singolo titolo,
confidando nel buon andamento di un determinato indice di bilancio, verrebbe
probabilmente penalizzato da un andamento negativo del paniere di riferimento
o del mercato in generale.
Abbiamo preso in considerazione l’EBITDA dei singoli titoli che compongono il
nostro campione ed in funzione di tale parametro li abbiamo ordinati in ordine
decrescente, con la finalità di osservare eventuali relazioni tra lo stesso EBITDA
di fine esercizio e l’andamento successivo dei titoli.
Per fare questo abbiamo selezionato, da un totale di 39, due gruppi di titoli: i
migliori e i peggiori dieci per EBITDA di fine esercizio calcolati dalla piattaforma
Leanus.
Abbiamo quindi simulato di assumere, una posizione “long” sui titoli del primo
gruppo e “short” su quelli del secondo.
Di fatto, è come se avessimo simulato di investire non sui singoli titoli bensì
sullo spread dei due gruppi di titoli con l’intento di “neutralizzare”, in questo
modo, l’andamento dell’indice del paniere.
 
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L’obiettivo di questo approccio è, lo ricordiamo, la ricerca di indizi del valore
predittivo dell’Analisi Fondamentale (dell’EBITDA in questo caso) rispetto
all’andamento successivo della quotazione dei titoli.
In particolare ci aspetteremmo che, in caso di crescita dell’indice FTSE Italia
Mid Cap il primo gruppo di titoli (coi migliori 10 EBITDA), su cui è stata assunta
una posizione “long” abbia guadagnato più di quelli del secondo gruppo su cui
si è invece simulato di assumere una posizione “short”.
In caso di diminuzione dell’indice FTSE Italia Mid Cap, viceversa, il primo
gruppo di titoli (posizione long) dovrebbe aver perso meno del secondo
(posizione short).
In altri termini in un mercato rialzista il primo gruppo di titoli dovrebbe
crescere più dell’indice mentre il secondo meno dello stesso. Viceversa in un
mercato ribassista il primo gruppo dovrebbe scendere meno dell’indice
contrariamente al secondo.
Le posizioni “long” e “short” assunte in base
all’analisi dell’EBITDA della nostra simulazione
d’investimento sono riuscite a neutralizzare l’indice
del paniere? Il Risultato netto è positivo?
Per le risposte rimandiamo al prossimo capitolo con illustrazione tecnico-
numerica della simulazione.
Valore Predittivo dell’EBITDA:
Simulazione d’Investimento 1	
  
Dopo aver teorizzato il possibile valore predittivo dell’Analisi Fondamentale
illustriamo di seguito la simulazione d’investimento descritta nel precedente
capitolo che è stata così realizzata:
1) Abbiamo ordinato per valore decrescente dell’EBITDA i 39 titoli del nostro
campione per ciascuno degli anni di osservazione (09,10,11,12,13).
2) Successivamente, come anticipato nel paragrafo precedente, abbiamo
simulato di assumere posizioni “long” sui migliori 10 titoli per EBITDA e “short”
sui peggiori 10 come risultanti dai bilanci al 31 dicembre di ciascun anno
analizzati con la Piattaforma di business intelligence Leanus.
3) Quindi abbiamo verificato la quotazione dei titoli dei due gruppi dopo la
comunicazione del bilancio d’esercizio agli analisti di borsa.
 
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4) Abbiamo infine osservato le quotazioni dei titoli a fine Febbraio per poi
monitorarne le variazioni in tre “check-point” successivi, ossia fine Marzo,
Aprile e Giugno.
Per semplicità e gestione dello spazio, riportiamo di seguito il ranking dei titoli
per EBITDA per il solo esercizio 2009 confrontandoli con le rispettive
quotazioni, per i periodi 2010 appena indicati. Naturalmente tale ranking è
stato effettuato per tutti gli anni oggetto della presente analisi.
Migliori	
  10	
  titoli	
  per	
  EBITDA	
  2009	
  e	
  loro	
  andamento	
  nel	
  2010	
  (posizione	
  “long”)	
  
Titolo	
  
EBITDA	
  
09	
  (%)	
  
Feb	
  10	
  
(€)	
  
Mar	
  10	
   Apr	
  10	
   Giu	
  10	
  
	
   	
   	
   	
   	
   	
  
Beni	
  Stabili	
   82,55	
   0,6493	
   7,02%	
   -­‐1,94%	
   -­‐6,71%	
  
IGD	
   68,38	
   1,14	
   -­‐2,63%	
   -­‐12,72%	
   -­‐28,07%	
  
Diasorin	
   41,24	
   24,58	
   13,38%	
   14,44%	
   22,46%	
  
ERG	
   37,11	
   9,24	
   12,88%	
   12,34%	
   3,90%	
  
SIAS	
   34,24	
   6,3	
   8,57%	
   10,32%	
   9,52%	
  
Astaldi	
   32,96	
   5,01	
   12,57%	
   12,77%	
   -­‐16,77%	
  
Recordati	
   27,89	
   5,51	
   2,36%	
   3,09%	
   4,54%	
  
Zignago	
   27,49	
   3,51	
   16,24%	
   12,68%	
   7,12%	
  
Sol	
   23,57	
   3,997	
   6,83%	
   10,08%	
   9,08%	
  
Maire	
   23,22	
   5,88	
   23,64%	
   36,73%	
   15,48%	
  
	
  
	
  
Peggiori	
  10	
  titoli	
  per	
  EBITDA	
  2009	
  e	
  loro	
  andamento	
  nel	
  2010	
  (posizione	
  “short”)	
  
	
  
Titolo	
  
EBITDA	
  
09	
  (%)	
  
Feb	
  10	
  
(€)	
  
Mar	
  10	
   Apr	
  10	
   Giu	
  10	
  
	
   	
   	
   	
   	
   	
  
Freni	
  Brembo	
   8,70	
   4,46	
   28,48%	
   32,96%	
   13,23%	
  
Parmalt	
   7,07	
   1,853	
   9,55%	
   7,18%	
   3,29%	
  
CIR	
   6,79	
   1,53	
   16,34%	
   5,03%	
   -­‐9,15%	
  
Cofide	
   6,68	
   0,648	
   15,74%	
   17,28%	
   -­‐2,39%	
  
Saras	
   6,64	
   1,69	
   19,53%	
   7,63%	
   1,42%	
  
De	
  Longhi	
   4,83	
   2,74	
   7,30%	
   6,57%	
   15,69%	
  
Marr	
   4,80	
   5,63	
   13,32%	
   15,81%	
   1,95%	
  
Datalogic	
   3,83	
   3,99	
   1,00%	
   -­‐3,26%	
   -­‐16,29%	
  
Safilo	
   -­‐8,73	
   6,09	
   40,56%	
   51,07%	
   25,12%	
  
Piaggio	
   -­‐14,7	
   2,16	
   9,26%	
   56,02%	
   -­‐9,49%	
  
	
  
	
  
5) A questo punto, sulla base delle posizioni “long” e “short” simulate
verifichiamo il rendimento teorico che il nostro investitore virtuale avrebbe
avuto puntando sul valore predittivo dell’EBITDA rispetto alle quotazioni con
l’approccio tecnico indicato sopra.
Nella tabella che segue sono indicati:
- il rendimento della posizione “long” (migliori 10 titoli per EBITDA)
 
©	
  L’Imprenditore	
  S.r.l.	
  -­‐	
  2015	
  
- il rendimento della posizione “short” (peggiori 10 titoli per EBITDA)
- il rendimento netto, inteso come differenza tra i due.
Rendimenti teorici della simulazione e rendimento netto (base Febbraio)
	
  	
   Mar	
  10	
   Apr	
  10	
   Giu	
  10	
  
	
  
	
  	
   Mar	
  11	
   Apr	
  11	
   Giu	
  11	
  
LONG	
   10,09%	
   9,78%	
   2,05%	
  
	
  
LONG	
   2,34%	
   6,75%	
   1,64%	
  
SHORT	
   16,11%	
   19,63%	
   2,34%	
  
	
  
SHORT	
   1,77%	
   8,93%	
   3,55%	
  
	
  	
  
	
   	
   	
   	
  
	
  	
  
	
   	
   	
  Result	
   -­‐6,02%	
   -­‐9,85%	
   -­‐0,28%	
  
	
  
Result	
   0,57%	
   -­‐2,18%	
   -­‐1,91%	
  
	
  
	
  	
   Mar	
  12	
   Apr	
  12	
   Giu	
  12	
  
	
  
	
  	
   Mar	
  13	
   Apr	
  13	
   Giu	
  13	
  
LONG	
   0,78%	
   -­‐5,11%	
   -­‐7,49%	
  
	
  
LONG	
   -­‐1,39%	
   4,68%	
   6,22%	
  
SHORT	
   -­‐5,45%	
   -­‐6,16%	
   -­‐18,21%	
  
	
  
SHORT	
   2,86%	
   7,46%	
   4,34%	
  
	
  	
  
	
   	
   	
   	
  
	
  	
  
	
   	
   	
  Result	
   6,23%	
   1,05%	
   10,72%	
  
	
  
Result	
   -­‐4,25%	
   -­‐2,78%	
   1,88%	
  
	
  
LONG	
   Mar	
  14	
   Apr	
  14	
   Giu	
  14	
  
	
   	
   	
   	
   	
  SHORT	
   1,17%	
   -­‐2,59%	
   -­‐10,43%	
  
	
   	
   	
   	
   	
  	
  	
   -­‐13,59%	
   -­‐14,99%	
   -­‐22,85%	
  
	
   	
   	
   	
   	
  	
  	
  
	
   	
   	
   	
   	
   	
   	
   	
  Result	
   14,76%	
   12,40%	
   12,42%	
  
	
   	
   	
   	
   	
  	
  
La valutazione dei risultati dell’approccio d’investimento non è particolarmente
soddisfacente in quanto, anche se in alcuni casi (2012 e 2014) il risultato netto
della posizione “long” e “short” è molto interessante (un rendimento del 5/10%
il uno/tre mesi è notevole).
Negli altri anni l’applicazione di questo approccio avrebbe generato una perdita
netta per l’investitore.
Appare necessario raffinare la nostra analisi.
L’EBITDA non ha Valore Predittivo oppure va
analizzato in un altro modo?
	
   	
  
 
©	
  L’Imprenditore	
  S.r.l.	
  -­‐	
  2015	
  
Valore Predittivo delle Variazioni di
EBITDA: Simulazione
d’Investimento 2
L’approccio che descriveremo di seguito differisce dal precedente in quanto la
definizione dei due gruppi di 10 titoli su cui simulare posizioni “long” e “short”
non è stata fatta sulla base dei migliori e peggiori 10 EBITDA, come in
precedenza, bensì sulla base delle loro variazioni annuali.
In altri termini abbiamo ordinato i titoli in due gruppi in base all’incremento
percentuale dell’EBITDA rispetto all’esercizio precedente.
Il primo gruppo comprende pertanto i 10 titoli con il maggiore aumento dell’
EBITDA di riferimento mentre il secondo i 10 peggiori.
Per il resto l’approccio segue esattamente le stesse fasi della simulazione
illustrata in precedenza che prevede l’assunzione di una posizione “long” sul
primo gruppo e “short” sul secondo e via dicendo.	
  
	
  
Migliori	
  10	
  titoli	
  per	
  variazioni	
  EBITDA	
  2010/09	
  e	
  loro	
  andamento	
  nel	
  2011	
  (posizione	
  “long”)	
  
	
  
Titoli	
  
Var.	
  EBITDA	
  
10/09	
  
Feb	
  11	
  
(€)	
  
Mar	
  11	
   Apr	
  11	
   Giu	
  11	
  
	
   	
   	
   	
   	
   	
  
Datalogic	
   257,96%	
   5,98	
   1,17%	
   -­‐2,68%	
   6,19%	
  
Acea	
   157,07%	
   8,33	
   -­‐0,12%	
   4,68%	
   -­‐15,13%	
  
De	
  Longhi	
   82,61%	
   5,71	
   8,06%	
   36,78%	
   27,32%	
  
Salini	
  Impregilo	
   52,81%	
   2,3	
   2,17%	
   0,78%	
   -­‐6,09%	
  
Astaldi	
   48,03%	
   5,6	
   4,11%	
   5,18%	
   -­‐9,46%	
  
Gruppo	
  Espresso	
   45,03%	
   1,88	
   2,13%	
   11,49%	
   0,53%	
  
SIAS	
   40,92%	
   7,99	
   3,38%	
   8,82%	
   -­‐1,13%	
  
Cofide	
   33,08%	
   0,71	
   -­‐4,08%	
   10,42%	
   5,63%	
  
CIR	
   32,40%	
   1,56	
   1,28%	
   13,46%	
   10,90%	
  
Interpump	
   30,45%	
   6,03	
   -­‐0,66%	
   1,16%	
   -­‐2,16%	
  
 
©	
  L’Imprenditore	
  S.r.l.	
  -­‐	
  2015	
  
Peggiori	
  10	
  titoli	
  per	
  variazioni	
  EBITDA	
  2010/09	
  e	
  loro	
  andamento	
  nel	
  2011	
  (posizione	
  “short”)	
  
	
  
Titoli	
  
Var.	
  EBITDA	
  
10/09	
  
Feb	
  11	
   Mar	
  11	
   Apr	
  11	
   Giu	
  11	
  
	
   	
   	
   	
   	
   	
  
Parmalt	
   -­‐28,57%	
   2,22	
   6,31%	
   15,32%	
   16,85%	
  
Cementir	
   -­‐29,02%	
   2,31	
   -­‐9,09%	
   -­‐6,06%	
   -­‐17,75%	
  
Trevi	
   -­‐32,27%	
   6,47	
   -­‐0,93%	
   15,15%	
   4,95%	
  
IMA	
   -­‐32,61%	
   14,9	
   -­‐2,01%	
   -­‐2,35%	
   1,68%	
  
Maire	
   -­‐38,42%	
   7,67	
   -­‐2,22%	
   -­‐4,82%	
   -­‐57,63%	
  
Rizzoli	
   -­‐41,32%	
   4,29	
   -­‐1,17%	
   5,13%	
   -­‐9,32%	
  
Saras	
   -­‐60,69%	
   1,864	
   -­‐1,82%	
   -­‐9,07%	
   -­‐21,14%	
  
Safilo	
   -­‐75,14%	
   12,64	
   0,08%	
   1,98%	
   -­‐13,29%	
  
ERG	
   -­‐92,75%	
   10,15	
   -­‐1,18%	
   -­‐1,67%	
   -­‐8,37%	
  
Piaggio	
   -­‐115,85%	
   2,36	
   2,12%	
   11,86%	
   22,37%	
  
Nella figura sopra sono riportate le peggiori 10 variazioni incrementali di
EBITDA per l’anno 2010 rispetto al 2009 ed i valori dei relativi titoli a fine
Febbraio 2011 (data di inizio dell’investimento simulato) e tre possibili date di
exit :Marzo Aprile Giugno 2011).
Rendimenti teorici della simulazione e rendimento netto (base Febbraio)
	
  
	
  
Mar	
  11	
   Apr	
  11	
   Giu	
  11	
  
	
   	
  
Mar	
  12	
   Apr	
  12	
   Giu	
  12	
  
LONG	
   1,74%	
   9,01%	
   1,66%	
  
	
  
LONG	
   0,75%	
   -­‐1,74%	
   -­‐8,81%	
  
SHORT	
   -­‐0,99%	
   2,55%	
   -­‐8,17%	
  
	
  
SHORT	
   -­‐4,17%	
   -­‐7,07%	
   -­‐11,46%	
  
	
  	
  
	
   	
   	
   	
  
	
  	
  
	
   	
   	
  Result	
   2,73%	
   6,46%	
   9,83%	
  
	
  
Result	
   4,92%	
   5,32%	
   2,65%	
  
	
  
	
  
Mar	
  13	
   Apr	
  13	
   Giu	
  13	
  
	
   	
  
Mar	
  14	
   Apr	
  14	
   Giu	
  14	
  
LONG	
   5,92%	
   7,05%	
   4,39%	
  
	
  
LONG	
   9,20%	
   13,23%	
   4,59%	
  
SHORT	
   1,74%	
   6,60%	
   1,42%	
  
	
  
SHORT	
   4,29%	
   3,29%	
   -­‐6,75%	
  
	
  	
  
	
   	
   	
   	
  
	
  	
  
	
   	
   	
  Result	
   4,18%	
   0,46%	
   2,97%	
  
	
  
Result	
   4,91%	
   9,93%	
   11,35%	
  
Il nuovo approccio d’investimento sembra più soddisfacente del precedente
dato che, questa volta, l’investitore avrebbe ottenuto un rendimento netto
positivo in tutti gli anni considerati!
Naturalmente siamo consapevoli delle limitazioni della nostra simulazione
d’investimento e non pretendiamo di aver risolto il problema dell’eliminazione
del Rischio Sistemico7
.
Tuttavia crediamo che i risultati del nostro studio, che nel frattempo stiamo
estendendo a tutti i titoli quotati in Borsa grazie alla capacità di analisi della
	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  
7	
  Rischio	
  di	
  mercato	
  non	
  eliminabile	
  con	
  la	
  semplice	
  diversificazione	
  del	
  portafoglio.	
  
 
©	
  L’Imprenditore	
  S.r.l.	
  -­‐	
  2015	
  
Piattaforma Leanus8
, siano di stimolo per coloro che professionalmente si
occupano di valutazione d’impresa, private banking ed analisi finanziaria
all’interno di banche, intermediari, fondi ed altri operatori finanziari.
Infatti oggi con la Business Intelligence di ultima generazione9
, è possibile
potenziare e velocizzare l’applicazione dell’Analisi Fondamentale ai bilanci ed
alle trimestrali di centinaia di società quotate in Borsa con almeno due
vantaggi:
• Potenziare notevolmente e rendere più efficiente l’analisi del Rischio
Specifico10
da parte dell’analista;
• Favorire l’analisi dei parametri di bilancio a maggior valenza predittiva
(nella nostra simulazione l’EBITDA) dell’andamento dei titoli in borsa
rendendo possibile l’applicazione di nuovi approcci d’investimento
innovativi.
Spesso sentiamo dire da colleghi del mondo della Business Information11
che i
bilanci delle imprese sono solo un “esercizio di maquillage contabile” e che non
hanno “alcuna valenza sostanziale”.
In realtà l’esperienza degli ultimi anni di Leanus ci porta a dire l’esatto
contrario: il bilancio di un’impresa, a maggior ragione se quotata, in quanto
soggetta a maggiori obblighi comunicativi, è una fonte informativa preziosa a
condizione che l’analista possa analizzarlo con tutta la potenza della moderna
Business Intelligence liberandosi dai vincoli attuali.
E’ intuitivo infatti il valore che ha per l’analista, ad esempio, poter trasformare
in pochi clic un conto economico a valore aggiunto in uno schema anglosassone
che segue invece la logica “Cost of Goods Sold” o gli schemi IAS.
Oppure ancora poter vedere in tempo reale come cambiano il valore, la
marginalità ed il Rischio Specifico di un’impresa se si considerano una parte dei
suoi crediti come inesigibili o una parte dei suoi ricavi fittizi.
Tutte queste analisi e moltissime altre sono oggi interamente realizzabili in
pochi secondi mentre in precedenza richiedevano giorni di elaborazioni manuale
o faticose esportazioni di dati da riorganizzare a mano.
	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  
8	
  Per	
  approfondimenti	
  contattare	
  Leanus	
  ai	
  recapiti	
  indicati	
  a	
  fine	
  documento	
  oppure	
  andare	
  
su	
  www.leanusdb.com	
  e	
  registrarsi	
  gratuitamente.	
  
9	
  Leanus,	
  società	
  a	
  capitale	
  interamente	
  italiano,	
  è	
  stata	
  selezionata	
  come	
  finalista	
  al	
  premio	
  
SMAU	
  2015	
  per	
  la	
  digital	
  innovation	
  nel	
  settore	
  finance.	
  
10	
  Rischio	
  legato	
  alle	
  singole	
  imprese,	
  legato	
  alla	
  loro	
  stessa	
  natura.	
  
11	
  In	
  Italia	
  è	
  rappresentato	
  dalle	
  società	
  che	
  forniscono	
  in	
  modo	
  tradizionale:	
  bilanci	
  (pdf),	
  
visure,	
  protesti,	
  report	
  di	
  rischio	
  etc.	
  
 
©	
  L’Imprenditore	
  S.r.l.	
  -­‐	
  2015	
  
Punti	
  di	
  Forza	
  di	
  Leanus	
  
Business	
  Intelligence	
  (analisi,	
  valutazione	
  e	
  gestione	
  dei	
  dati	
  d'impresa)	
  
	
  
o Input	
   standard.	
   Elabora	
   in	
   tempo	
   reale	
   e	
   senza	
   intervento	
   dell'utente	
  
documenti	
   in	
   formato	
   XBRL,	
   XML,	
   CSV	
   e	
   altri	
   formati	
   prodotti	
   da	
   fornitori	
   di	
  
Business	
  Information,	
  VMS	
  e	
  sistemi	
  contabili.	
  
o Input	
   proprietari.	
   Elabora	
   in	
   tempo	
   reale	
   fogli	
   excel	
   ed	
   altri	
   documenti	
   di	
  
proprietà	
   dell'utente	
   riconducendoli	
   ai	
   medesimi	
   schemi	
   contabili	
   delle	
   fonti	
  
ufficiali.	
  
o Input	
  da	
  sistemi	
  di	
  contabilità.	
  Elabora	
  in	
  tempo	
  reale	
  le	
  situazioni	
  contabili	
  
elaborate	
  dai	
  principali	
  programmi	
  di	
  contabilità.	
  
o Input	
  manuali.	
  Consente	
  l'inserimento	
  manuale	
  di	
  situazioni	
  contabili	
  annuali	
  
e/o	
  infra-­‐annuali.	
  
o Input	
   "stranieri".	
   Elabora	
   i	
   bilanci	
   di	
   società	
   italiane	
   ed	
   estere.	
   Consente	
   la	
  
gestione	
   di	
   informazioni	
   contabili	
   parziali	
   messe	
   a	
   disposizione	
   dai	
   Registri	
  
Internazionali.	
  
o SAS/SNC.	
  Consente	
  di	
  elaborare	
  i	
  bilanci	
  e	
  le	
  situazioni	
  contabili	
  delle	
  Società	
  di	
  
Persone.	
  
o Modello	
  Unico.	
  Consente	
  di	
  elaborare	
  le	
  informazioni	
  contenute	
  nei	
  quadri	
  RF,	
  
RG	
   della	
   dichiarazione	
   delle	
   società	
   di	
   persone	
   (Modello	
   Unico	
   SP)	
   e	
   delle	
  
persone	
  fisiche	
  (Modello	
  Unico	
  PF).	
  
o Analisi	
   di	
   Bilancio.	
  Elabora	
  qualsiasi	
  input	
  e	
  lo	
  riconduce	
  a	
  diversi	
  schemi	
  di	
  
Conto	
  Economico,	
  Stato	
  Patrimoniale	
  e	
  Rendiconto	
  Finanziario	
  in	
  funzione	
  delle	
  
esigenze	
  e	
  degli	
  obiettivi	
  del	
  Cliente.	
  Indici	
  ed	
  elaborazioni	
  sono	
  disponibili	
  per	
  
ciascun	
  esercizio	
  o	
  periodo	
  infra-­‐annuale.	
  
o Trend.	
  Gestisce	
  fino	
  a	
  10	
  esercizi	
  o	
  periodi	
  infra-­‐annuali	
  (anno	
  o	
  frazioni).	
  
o Riclassificazioni.	
   La	
   riclassificazione	
   proposta	
   in	
   automatico	
   può	
   essere	
  
modificata,	
   integrata	
   e	
   personalizzata	
   dall'	
   utente	
   e	
   salvata	
   per	
   successivi	
  
utilizzi.	
  
o Rettifiche.	
   L'utente	
   può	
   effettuare	
   simulazioni	
   rettificando	
   le	
   singole	
   poste	
  
contabili	
  e	
  verificando	
  gli	
  impatti	
  delle	
  rettifiche	
  su	
  tutte	
  le	
  elaborazioni	
  da	
  esse	
  
derivanti.	
  
o Schemi.	
   Oltre	
   agli	
   schemi	
   proposti,	
   è	
   possibile	
   inserire	
   schemi	
   di	
  
riclassificazione	
   personalizzati	
   su	
   specifiche	
   esigenze	
   del	
   cliente	
   finale	
   (Es.	
  
Riclassificazione	
  CE.BI).	
  
o Calcolo	
   Rischio.	
   Il	
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   del	
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   è	
   effettuato	
   attraverso	
   algoritmi	
  
proprietari	
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contabile.	
  
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   Medio-­‐Credito	
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o Valore	
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o Benchmark.	
   Sono	
   disponibili	
   tre	
   modalità	
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   effettuare	
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Benchmark	
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   Benchmark	
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   con	
  
Settore.	
  
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   Per	
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   periodo,	
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   Conto	
  
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  Atteso,	
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  indici,	
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o Analisi	
   Gruppi.	
   E'	
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   illimitato	
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   imprese	
   e	
  
valutarne	
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   di	
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   aggregato,	
   simulando	
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Consolidato.	
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   impresa	
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   dedicato	
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   (Matrici,	
  
Rischio	
  Portafoglio,	
  Analisi	
  di	
  Intensità	
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  Dispersione,	
  etc.).	
  
o Analisi	
   Target.	
   L'analisi	
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   commerciali	
   può	
   avvenire	
   selezionando	
  
qualsiasi	
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   indice	
   o	
   informazione	
   qualitativa	
   (dimensione,	
   area	
  
geografica,	
  Ateco,	
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  Score,	
  indice,	
  parola	
  chiave,	
  etc.).	
  
o Analisi	
   settore.	
  il	
  motore	
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  analisi	
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  ricerca	
  avanzata,	
  nonché	
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   di	
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   analisi	
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l'omogeneità	
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  confrontabilità	
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o Output.	
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  oltre	
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   Le	
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   Leanus	
   (Base,	
   Avanzate,	
  
Personalizzate)	
  sono	
  prodotte	
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  in	
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o Archiviazione.	
  Consente	
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  riservata.	
  
	
  
Infrastruttura	
  tecnologica	
  
	
  
o Multilingua.	
  E'	
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  Italiano,	
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  e	
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   integrarlo	
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   sistemi	
   e	
  
informazioni	
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  etc.	
  
o Multiutente.	
   Consente	
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   gestione	
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  Registro	
  Protesti,	
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   attraverso	
   primari	
   fornitori,	
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   Servizi	
   Catastali,	
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informativi	
  dei	
  principali	
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o Proprietaria.	
  Le	
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Le	
  anagrafiche	
  in	
  elenco	
  possono	
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  filtrate	
  utilizzando	
  qualsiasi	
  variabile,	
  indice	
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  informazione	
  
qualitativa	
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  può	
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  direttamente	
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  realizzare	
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Il	
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  L’esempio	
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di	
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Esempio	
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Rendiconto	
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Esempio	
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Leanus	
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Rendiconto	
  Finanziario.	
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E’	
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Esempio	
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  Finanziario)	
  
	
  
	
  
	
  
	
  
	
  
	
  
	
  
	
  
	
  
	
  
	
  
	
  
	
  
	
  
	
  
	
  
Leanus	
  possiede	
  una	
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  200	
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Esempio	
  di	
  Gestione	
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La	
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Esempio	
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La	
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  L’Imprenditore	
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Leanus®	
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  Leanus	
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• Banche	
  
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  130,000	
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Analisi Tecnica vs Analisi Fondamentale: il valore predittivo della nuova business intelligence. Simulazione su 39 imprese del FTSE Italia Mid Cap.

  • 1.   ©  L’Imprenditore  S.r.l.  -­‐  2015   Analisi di Bilancio 2.0: il valore predittivo della nuova business intelligence. Simulazione su 39 imprese del FTSE Italia Mid Cap. A cura di: dott. Stefano Carrara – Amministratore e Fondatore Leanus dott. Paolo Carrara – Analista Finanziario Indipendente
  • 2.   ©  L’Imprenditore  S.r.l.  -­‐  2015   Executive Summary Introduzione La Simulazione che segue è stata realizzata da Leanus, società indipendente di business intelligence specializzata nelle soluzioni per l’analisi delle informazioni contabili e finanziarie delle imprese. Il suo obiettivo è verificare attraverso lo studio di 39 imprese dell’indice FTSE Italia Mid Cap se l’Analisi Fondamentale dei bilanci può avere un valore predittivo delle quotazioni di titoli in Borsa o comunque suggerire nuovi approcci d’investimento. Overview Leanus ha analizzato i bilanci annuali ufficiali delle 39 società menzionate dal 2009 al 2013 evidenziandone le variazioni di ricavi, EBITDA, Posizione Finanziaria Netta, Enterprise Value ed Equity Value. Leanus ha quindi confrontato l’evoluzione del valore delle 39 società, calcolato col metodo dei multipli dell’EBITDA (valore teorico) con la loro capitalizzazione reale di borsa a pari periodo (valore storico). Questa comparazione ha ispirato le due simulazioni realizzate permettendo di verificare, per ciascuna di esse, quali sarebbe stato il ritorno sull’investimento in entrambi i casi. Nella prima simulazione vengono simulate posizioni long e short rispettivamente sul gruppo delle 10 migliori e 10 peggiori società per EBITDA. Nella seconda sono simulate posizioni long e short sulle 10 migliori e peggiori società in termini di variazioni dell’EBITDA percentuale. I risultati, evidenziati nei grafici e tabelle del documento sono di sicuro interesse per bankers, analisti e professionisti interessati a sfruttare al meglio le opportunità offerte dalla business intelligence di ultima generazione. Il Data Base utilizzato per le simulazioni è disponibile a chi fosse interessato registrandosi gratuitamente al sito www.leanusdb.com 1                                                                                                                 1  Per  accedere  al  Data  Base:  1)  Registrarsi  su  www.leanusdb.com;  2)  Effettuare  l’accesso;  3)   Accedere  al  menù  “Elabora  Analisi”  =>  Elenco  Gruppi;  4)  Selezionare  il  gruppo  “39  Imprese   FTSE  Mid  Cap”  
  • 3.   ©  L’Imprenditore  S.r.l.  -­‐  2015   Analisi tecnica vs e analisi fondamentale. “L’investitore compra un titolo che ritiene possa aumentare di valore, il trader compra un titolo che spera di poter vendere a qualcun altro ad un prezzo maggiore oppure vende un titolo che spera di poter comprare da qualcun altro ad un prezzo minore.“ Questo adagio, molto noto a chi si occupa di finanza, traccia una netta differenza tra il profilo di chi “investe” e quello di chi “fa trading”: il primo è mosso dalla prospettiva di miglioramento dei fondamentali economici dell’azienda nel medio e lungo periodo mentre il secondo da quella di poter approfittare di fluttuazioni nel prezzo di un titolo nel breve periodo. Si può dire che entrambi osservino lo stesso oggetto ma lo misurano e lo interpretano facendo ricorso a tecniche e strumenti diversi, rispettivamente l’analisi fondamentale e l’analisi tecnica ossia le due principali metodologie adottate da investitori e trader che operano sui mercati finanziari. Quest’ultima si concentra sui movimenti di prezzi ed indici, con l’obiettivo di prevederne i trend a breve e l’andamento futuro, mentre la prima guarda ai bilanci ed alle statistiche fondamentali delle aziende con la finalità di stimarne il valore attuale e futuro. Analisi tecnica e fondamentale sono in contrapposizione oppure possono coesistere generando benefici per gli analisti? Abbiamo provato a rispondere a questo interrogativo in modo empirico analizzando, con le due metodologie descritte, le società appartenenti all’indice della Borsa Italiana “FTSE Italia Mid Cap”, il vecchio indice Midex, ponendoci sia nei panni dell’investitore, che guarda i bilanci, che in quella del trader, il quale invece analizza i grafici e gli andamenti di prezzo. Abbiamo infine provato ad individuare eventuali correlazioni tra i risultati delle due analisi cercando in particolare di capire se l’analisi dei bilanci di un’impresa, opportunamente elaborata, possa avere, in qualche modo, valenza predittiva rispetto alle dinamiche di prezzo del titolo dell’impresa o del campione analizzato.
  • 4.   ©  L’Imprenditore  S.r.l.  -­‐  2015   Il Campione analizzato Il campione analizzato è costituito dalle società che hanno formato parte, senza soluzione di continuità, dell’indice “FTSE Italia Mid Cap” nel periodo dal 2009- 2013 escluse banche ed assicurazioni. Un totale di 39 imprese che sono elencate di seguito. Il Campione Analizzato
  • 5.   ©  L’Imprenditore  S.r.l.  -­‐  2015   Le fonti informative utilizzate ed elaborate con la piattaforma Leanus sono: • Analisi dei Bilanci d’esercizio 2009-2013 delle società analizzate; • Analisi storica 2009-2013 della capitalizzazione di borsa e dei valori azionari delle società. Ubicazione delle imprese del campione (2013) Analisi fondamentale del campione Nella tabella sono stati aggregati i bilanci di 5 esercizi di tutte le 39 società prese in esame. In questo modo è possibile analizzarle come se si trattasse di un'unica grande “impresa virtuale” il cui bilancio è l’aggregazione dei conti economici e degli stati patrimoniali di tutte le imprese selezionate. Evoluzione delle imprese del campione dal 2009 al 2013 (dati aggregati) +3,5%   +1,9%   Cagr   -­‐7,8%  
  • 6.   ©  L’Imprenditore  S.r.l.  -­‐  2015   A  livello  di  aggregato  l’analisi  fondamentale  ci  dice  che:   • I  Ricavi  Totali  sono  aumentati  ad  una  media  annua  di  3,5%   • Il  Debito  Totale  è  aumentato  ad  una  media  annua  di  1,9%.   • L’EBITDA  percentuale  è  diminuito  mediamente  del  7,8%  all’anno.   Pertanto  le  imprese  del  nostro  campione  hanno  aumentato  a  livello  aggregato,  i  ricavi  più  dei   debiti  ma  hanno  perso  oltre  400  punti  base  di  EBITDA  pari  a  quasi  3  miliardi  di  Euro  relazione   sui  Ricavi  2013  2 .  Questa  non  è  di  certo  una  buona  notizia  poichè  l’EBITDA3  indica  la  capacità   di   un’impresa,   o   di   un   gruppo   di   imprese   in   questo   caso,   di   produrre   valore   mediante   il   proprio   business.   Se   un’impresa   ha   un   EBITDA   negativo   significa   che   i   suoi   costi   operativi   sono  maggiori  dei  ricavi  e  che  l’impresa  dovrà  far  ricorso  a  risorse  non  generate  dal  business   caratteristico  per  pagare  gli  interessi  richiesti  dai  finanziatori  o  l’IRAP  ad  esempio.   L’Analisi   Fondamentale   fornisce   quindi   all’investitore   una   prima   informazione   di   sicuro   interesse:  la  redditività  operativa  complessiva  del  campione  è  peggiorata  sensibilmente.  Ma  lo   stesso  investitore  sa  che  il  valore  di  un’impresa  è  fortemente  correlato  alla  capacità  di  questa   di  produrre  reddito  mediante  il  proprio  business.     Come è variato il valore complessivo delle imprese del campione? Il peggioramento dell’EBITDA % ha determinato anche un calo dell’Equity Value del campione? Il grafico che segue ci permette di vedere l’andamento del Valore Economico 4 complessivo delle imprese del nostro campione. Stima di Enterprise ed Equity Value del campione a multiplo costante Notiamo che anche l’EBITDA è diminuito sia in valore assoluto che in percentuale. Pertanto, a parità di multiplo applicato (adottiamo 7 per convenzione) il valore complessivo delle imprese del Campione (Enterprise Value) è diminuito, dal 2009 al 2013, del 17% mentre il valore del relativo                                                                                                                 2  E’  possibile,  a  richiesta,  approfondire  l’analisi  verificando,  ad  esempio  se  l’aumento  dei  ricavi   è  uniforme  per  le  società  del  campione.   3  Earnings  Before  Interest  Taxes  Depreciation  and  Amortization   4  Ai  fini  del  nostro  esempio:  Equity  Value  =  Enterprise  Value  –  Posizione  Finanziaria  Netta.     Enterprise  Value  =  EBITDA  x  7.  Posizione  Finanziaria  Netta  =  Debiti  Finanziari  –  Liquidità.   -17% -7%
  • 7.   ©  L’Imprenditore  S.r.l.  -­‐  2015   Capitale Economico (Equity Value) del 7%, ossia in maniera meno che proporzionale. Perché, a parità di multiplo applicato, Enterprise Value ed Equity Value del campione non sono variati in egual misura nel periodo considerato? Grazie alla riduzione della PFN (Posizione Finanziaria Netta) che è passata dai 13,5 miliardi di Euro del 2009 ai 6,2 del 2013. Tanto più diminuiscono i debiti (finanziari netti) di un’impresa quanto più aumenta il valore del suo capitale economico, a parità di altre condizioni. Infatti nel corso del periodo 2009-2013 le imprese, nel complesso, hanno ridotto i propri debiti di natura finanziaria e questa circostanza si è ripercossa positivamente attenuando la diminuzione dell’Equity Value rispetto all’Enterprise Value. Lasciamo naturalmente all’analista approfondire, ad esempio, se gli andamenti di ricavi, margini ed altre grandezze citate siano stati omogenei per ogni impresa del campione oppure no. Ad esempio sarebbe interessante verificare a cosa sia stata dovuta la riduzione dei debiti finanziari e se sia stata una tendenza di tutte le imprese. Questi approfondimenti restano per ora al di fuori dello scopo del presente lavoro5 il cui obiettivo principale è quello di provare ad analizzare uno stesso fenomeno attraverso l’Analisi Fondamentale e l’Analisi Tecnica per verificare se attraverso le stesse si giunga alle stesse conclusioni. Analisi Tecnica del campione Nel grafico che segue è rappresentata la capitalizzazione di borsa di fine anno delle imprese appartenenti al campione a confronto con l’equity value stimato con Leanus che, lo ricordiamo, sconta un multiplo dell’EBITDA pari a 7. Valore delle imprese del campione (dati in miliardi di Euro)                                                                                                                 5  E’  possibile,  approfondire  l’analisi  richiedendo  un  accesso  dedicato  alla  piattaforma  Leanus®   e  relativo  Data  Base  utilizzati  per  l’analisi.    
  • 8.   ©  L’Imprenditore  S.r.l.  -­‐  2015   Il raffronto evidenzia che l’equity value stimato con l’analisi fondamentale è simile alla capitalizzazione di borsa delle imprese a fine anno. Ciò suggerisce che l’analisi fondamentale, basata sui bilanci, e quella tecnica, che guarda invece ai valori borsistici, portano a valutazioni raffrontabili di un’impresa. E’ probabile quindi che l’adozione congiunta di queste due metodologie sia in grado di fornire maggiori e migliori informazioni. L’equity value stimato con l’analisi fondamentale e quello rappresentato dalla capitalizzazione di borsa hanno avuto la stessa evoluzione? La risposta corretta è “in due periodi su quattro” come evidenziato dal grafico sottostante che confronta l’andamento dell’equity value stimato con l’analisi fondamentale (linea arancione) e la capitalizzazione borsistica delle imprese del campione (linea blu). Andamento dell’Equity Value borsistico vs equity value Leanus a confronto Sia i bilanci che la borsa “indicano” una diminuzione del valore nel campione nel 2011 ed un suo aumento nel 2013 ma evidenziano andamenti opposti per gli altri due periodi. Pertanto, secondo l’Analisi Fondamentale, un investitore razionale che avesse acquisito tutte le imprese del campione nel 2009 sconterebbe, dopo 4 anni, una perdita di valore e non le venderebbe per non realizzarla. Inoltre non avrebbe avuto, nel corso del quadriennio, alcun momento utile per vendere con un profitto.
  • 9.   ©  L’Imprenditore  S.r.l.  -­‐  2015   La realtà invece, rappresentata dalla capitalizzazione storica della Borsa, ci dice che, lo stesso investitore avrebbe potuto vendere, guadagnando, sia nel 2010 che nel 2013! Per meglio comprendere questa differente evoluzione introduciamo nel grafico la Posizione Finanziaria Netta che, come detto in precedenza, rappresenta il debito netto di un’impresa e che è una variabile di primaria importanza sia a livello di valutazione Fondamentale che per gli analisti di borsa. Estensione del confronto a EBITDA e PFN Il valore del campione, misurato dalla capitalizzazione borsistica delle 39 società che lo compongono (linea blu), è aumentato ogni qualvolta il debito finanziario netto è diminuito e viceversa6 . Il valore del campione, misurato con la tecnica dei multipli dell’EBITDA dei bilanci (linea arancione) appare invece maggiormente influenzato dalla redditività (linea rossa) che dalle variazioni del debito. Nel 2012, ad esempio, il debito finanziario netto diminuisce ma questa variazione da sola non è sufficiente ad arrestare la diminuzione di valore, del campione secondo le stime dell’Analisi Fondamentale. Infatti l’Equity Value calcolato dalla piattaforma Leanus è diminuito anche se le imprese del campione hanno ridotto i debiti!                                                                                                                 6  Di  certo  vi  sono  altre  variabili  che  lo  influenzano  ma,  come  ricordato,  non  sono  oggetto  di   questa  analisi.  
  • 10.   ©  L’Imprenditore  S.r.l.  -­‐  2015   Questo conferma, naturalmente, l’esistenza di una correlazione tra le grandezze espresse nei bilanci e le dinamiche di valore espresse dalla Borsa. Seguendo questa linea analizzeremo la ricca banca dati accumulata con la Piattaforma Leanus per scoprire se l’Analisi Fondamentale può avere un valore predittivo delle performance borsistiche di un titolo di un’impresa quotata. In particolare cercheremo di capire se e in quali casi la marginalità operativa delle imprese riferita alla fine di un esercizio o di un trimestre influenza ed in che misura i valori dei titoli nella fase iniziale dell’esercizio o trimestre successivo. Valore predittivo dell’analisi fondamentale Per differenziarci dal classico approccio antitetico tra analisi tecnica ed analisi fondamentale abbiamo cercato di capire se l’analisi di alcuni dati di bilancio possa supportare le decisioni di un trader che opera su titoli quotati in borsa. L’assunzione di posizioni short e long su titoli quotati, deve tener conto anche dell’Analisi Fondamentale delle società a cui gli stessi fanno riferimento oppure no? Quali indici o grandezze di bilancio considerare? Come? Innanzitutto osserviamo che esiste una “sostanziale” corrispondenza tra l’andamento dell’indice di base FTSE Italia Mid Cap (i.e. il vecchio MIDEX) ed il paniere delle singole azioni che ne fanno parte. Questo non significa che tutte le azioni abbiano lo stesso andamento ma permette di affermare che vi è una sorta di “attrazione di fondo” tra il grafico dell’indice ed grafico delle singole azioni. Il grafico che segue riporta i dati settimanali del paniere FTSE Italia Mid Cap a confronto con alcuni titoli selezionati in maniera casuale appartenenti al campione dei 39 titoli azionari che abbiamo analizzato per il periodo Gennaio 2009 – Settembre 2015. Possiamo affermare con ragionevole fondatezza statistica che l’andamento dell’indice di fondo condiziona l’andamento delle singole azioni che lo compongono.
  • 11.   ©  L’Imprenditore  S.r.l.  -­‐  2015   Andamento dell’indice vs andamento dei titoli Ascopiave, Cementir, Datalogic e Save. Come conseguenza di questo fatto l’investitore tende a non concentrarsi più sulla previsione futura della singola azione perché il suo valore sarà condizionato dall’andamento generale dell’indice di riferimento e del mercato. Un investitore che assumesse una posizione “long” su un singolo titolo, confidando nel buon andamento di un determinato indice di bilancio, verrebbe probabilmente penalizzato da un andamento negativo del paniere di riferimento o del mercato in generale. Abbiamo preso in considerazione l’EBITDA dei singoli titoli che compongono il nostro campione ed in funzione di tale parametro li abbiamo ordinati in ordine decrescente, con la finalità di osservare eventuali relazioni tra lo stesso EBITDA di fine esercizio e l’andamento successivo dei titoli. Per fare questo abbiamo selezionato, da un totale di 39, due gruppi di titoli: i migliori e i peggiori dieci per EBITDA di fine esercizio calcolati dalla piattaforma Leanus. Abbiamo quindi simulato di assumere, una posizione “long” sui titoli del primo gruppo e “short” su quelli del secondo. Di fatto, è come se avessimo simulato di investire non sui singoli titoli bensì sullo spread dei due gruppi di titoli con l’intento di “neutralizzare”, in questo modo, l’andamento dell’indice del paniere.
  • 12.   ©  L’Imprenditore  S.r.l.  -­‐  2015   L’obiettivo di questo approccio è, lo ricordiamo, la ricerca di indizi del valore predittivo dell’Analisi Fondamentale (dell’EBITDA in questo caso) rispetto all’andamento successivo della quotazione dei titoli. In particolare ci aspetteremmo che, in caso di crescita dell’indice FTSE Italia Mid Cap il primo gruppo di titoli (coi migliori 10 EBITDA), su cui è stata assunta una posizione “long” abbia guadagnato più di quelli del secondo gruppo su cui si è invece simulato di assumere una posizione “short”. In caso di diminuzione dell’indice FTSE Italia Mid Cap, viceversa, il primo gruppo di titoli (posizione long) dovrebbe aver perso meno del secondo (posizione short). In altri termini in un mercato rialzista il primo gruppo di titoli dovrebbe crescere più dell’indice mentre il secondo meno dello stesso. Viceversa in un mercato ribassista il primo gruppo dovrebbe scendere meno dell’indice contrariamente al secondo. Le posizioni “long” e “short” assunte in base all’analisi dell’EBITDA della nostra simulazione d’investimento sono riuscite a neutralizzare l’indice del paniere? Il Risultato netto è positivo? Per le risposte rimandiamo al prossimo capitolo con illustrazione tecnico- numerica della simulazione. Valore Predittivo dell’EBITDA: Simulazione d’Investimento 1   Dopo aver teorizzato il possibile valore predittivo dell’Analisi Fondamentale illustriamo di seguito la simulazione d’investimento descritta nel precedente capitolo che è stata così realizzata: 1) Abbiamo ordinato per valore decrescente dell’EBITDA i 39 titoli del nostro campione per ciascuno degli anni di osservazione (09,10,11,12,13). 2) Successivamente, come anticipato nel paragrafo precedente, abbiamo simulato di assumere posizioni “long” sui migliori 10 titoli per EBITDA e “short” sui peggiori 10 come risultanti dai bilanci al 31 dicembre di ciascun anno analizzati con la Piattaforma di business intelligence Leanus. 3) Quindi abbiamo verificato la quotazione dei titoli dei due gruppi dopo la comunicazione del bilancio d’esercizio agli analisti di borsa.
  • 13.   ©  L’Imprenditore  S.r.l.  -­‐  2015   4) Abbiamo infine osservato le quotazioni dei titoli a fine Febbraio per poi monitorarne le variazioni in tre “check-point” successivi, ossia fine Marzo, Aprile e Giugno. Per semplicità e gestione dello spazio, riportiamo di seguito il ranking dei titoli per EBITDA per il solo esercizio 2009 confrontandoli con le rispettive quotazioni, per i periodi 2010 appena indicati. Naturalmente tale ranking è stato effettuato per tutti gli anni oggetto della presente analisi. Migliori  10  titoli  per  EBITDA  2009  e  loro  andamento  nel  2010  (posizione  “long”)   Titolo   EBITDA   09  (%)   Feb  10   (€)   Mar  10   Apr  10   Giu  10               Beni  Stabili   82,55   0,6493   7,02%   -­‐1,94%   -­‐6,71%   IGD   68,38   1,14   -­‐2,63%   -­‐12,72%   -­‐28,07%   Diasorin   41,24   24,58   13,38%   14,44%   22,46%   ERG   37,11   9,24   12,88%   12,34%   3,90%   SIAS   34,24   6,3   8,57%   10,32%   9,52%   Astaldi   32,96   5,01   12,57%   12,77%   -­‐16,77%   Recordati   27,89   5,51   2,36%   3,09%   4,54%   Zignago   27,49   3,51   16,24%   12,68%   7,12%   Sol   23,57   3,997   6,83%   10,08%   9,08%   Maire   23,22   5,88   23,64%   36,73%   15,48%       Peggiori  10  titoli  per  EBITDA  2009  e  loro  andamento  nel  2010  (posizione  “short”)     Titolo   EBITDA   09  (%)   Feb  10   (€)   Mar  10   Apr  10   Giu  10               Freni  Brembo   8,70   4,46   28,48%   32,96%   13,23%   Parmalt   7,07   1,853   9,55%   7,18%   3,29%   CIR   6,79   1,53   16,34%   5,03%   -­‐9,15%   Cofide   6,68   0,648   15,74%   17,28%   -­‐2,39%   Saras   6,64   1,69   19,53%   7,63%   1,42%   De  Longhi   4,83   2,74   7,30%   6,57%   15,69%   Marr   4,80   5,63   13,32%   15,81%   1,95%   Datalogic   3,83   3,99   1,00%   -­‐3,26%   -­‐16,29%   Safilo   -­‐8,73   6,09   40,56%   51,07%   25,12%   Piaggio   -­‐14,7   2,16   9,26%   56,02%   -­‐9,49%       5) A questo punto, sulla base delle posizioni “long” e “short” simulate verifichiamo il rendimento teorico che il nostro investitore virtuale avrebbe avuto puntando sul valore predittivo dell’EBITDA rispetto alle quotazioni con l’approccio tecnico indicato sopra. Nella tabella che segue sono indicati: - il rendimento della posizione “long” (migliori 10 titoli per EBITDA)
  • 14.   ©  L’Imprenditore  S.r.l.  -­‐  2015   - il rendimento della posizione “short” (peggiori 10 titoli per EBITDA) - il rendimento netto, inteso come differenza tra i due. Rendimenti teorici della simulazione e rendimento netto (base Febbraio)     Mar  10   Apr  10   Giu  10         Mar  11   Apr  11   Giu  11   LONG   10,09%   9,78%   2,05%     LONG   2,34%   6,75%   1,64%   SHORT   16,11%   19,63%   2,34%     SHORT   1,77%   8,93%   3,55%                        Result   -­‐6,02%   -­‐9,85%   -­‐0,28%     Result   0,57%   -­‐2,18%   -­‐1,91%         Mar  12   Apr  12   Giu  12         Mar  13   Apr  13   Giu  13   LONG   0,78%   -­‐5,11%   -­‐7,49%     LONG   -­‐1,39%   4,68%   6,22%   SHORT   -­‐5,45%   -­‐6,16%   -­‐18,21%     SHORT   2,86%   7,46%   4,34%                        Result   6,23%   1,05%   10,72%     Result   -­‐4,25%   -­‐2,78%   1,88%     LONG   Mar  14   Apr  14   Giu  14            SHORT   1,17%   -­‐2,59%   -­‐10,43%                 -­‐13,59%   -­‐14,99%   -­‐22,85%                                Result   14,76%   12,40%   12,42%               La valutazione dei risultati dell’approccio d’investimento non è particolarmente soddisfacente in quanto, anche se in alcuni casi (2012 e 2014) il risultato netto della posizione “long” e “short” è molto interessante (un rendimento del 5/10% il uno/tre mesi è notevole). Negli altri anni l’applicazione di questo approccio avrebbe generato una perdita netta per l’investitore. Appare necessario raffinare la nostra analisi. L’EBITDA non ha Valore Predittivo oppure va analizzato in un altro modo?    
  • 15.   ©  L’Imprenditore  S.r.l.  -­‐  2015   Valore Predittivo delle Variazioni di EBITDA: Simulazione d’Investimento 2 L’approccio che descriveremo di seguito differisce dal precedente in quanto la definizione dei due gruppi di 10 titoli su cui simulare posizioni “long” e “short” non è stata fatta sulla base dei migliori e peggiori 10 EBITDA, come in precedenza, bensì sulla base delle loro variazioni annuali. In altri termini abbiamo ordinato i titoli in due gruppi in base all’incremento percentuale dell’EBITDA rispetto all’esercizio precedente. Il primo gruppo comprende pertanto i 10 titoli con il maggiore aumento dell’ EBITDA di riferimento mentre il secondo i 10 peggiori. Per il resto l’approccio segue esattamente le stesse fasi della simulazione illustrata in precedenza che prevede l’assunzione di una posizione “long” sul primo gruppo e “short” sul secondo e via dicendo.     Migliori  10  titoli  per  variazioni  EBITDA  2010/09  e  loro  andamento  nel  2011  (posizione  “long”)     Titoli   Var.  EBITDA   10/09   Feb  11   (€)   Mar  11   Apr  11   Giu  11               Datalogic   257,96%   5,98   1,17%   -­‐2,68%   6,19%   Acea   157,07%   8,33   -­‐0,12%   4,68%   -­‐15,13%   De  Longhi   82,61%   5,71   8,06%   36,78%   27,32%   Salini  Impregilo   52,81%   2,3   2,17%   0,78%   -­‐6,09%   Astaldi   48,03%   5,6   4,11%   5,18%   -­‐9,46%   Gruppo  Espresso   45,03%   1,88   2,13%   11,49%   0,53%   SIAS   40,92%   7,99   3,38%   8,82%   -­‐1,13%   Cofide   33,08%   0,71   -­‐4,08%   10,42%   5,63%   CIR   32,40%   1,56   1,28%   13,46%   10,90%   Interpump   30,45%   6,03   -­‐0,66%   1,16%   -­‐2,16%  
  • 16.   ©  L’Imprenditore  S.r.l.  -­‐  2015   Peggiori  10  titoli  per  variazioni  EBITDA  2010/09  e  loro  andamento  nel  2011  (posizione  “short”)     Titoli   Var.  EBITDA   10/09   Feb  11   Mar  11   Apr  11   Giu  11               Parmalt   -­‐28,57%   2,22   6,31%   15,32%   16,85%   Cementir   -­‐29,02%   2,31   -­‐9,09%   -­‐6,06%   -­‐17,75%   Trevi   -­‐32,27%   6,47   -­‐0,93%   15,15%   4,95%   IMA   -­‐32,61%   14,9   -­‐2,01%   -­‐2,35%   1,68%   Maire   -­‐38,42%   7,67   -­‐2,22%   -­‐4,82%   -­‐57,63%   Rizzoli   -­‐41,32%   4,29   -­‐1,17%   5,13%   -­‐9,32%   Saras   -­‐60,69%   1,864   -­‐1,82%   -­‐9,07%   -­‐21,14%   Safilo   -­‐75,14%   12,64   0,08%   1,98%   -­‐13,29%   ERG   -­‐92,75%   10,15   -­‐1,18%   -­‐1,67%   -­‐8,37%   Piaggio   -­‐115,85%   2,36   2,12%   11,86%   22,37%   Nella figura sopra sono riportate le peggiori 10 variazioni incrementali di EBITDA per l’anno 2010 rispetto al 2009 ed i valori dei relativi titoli a fine Febbraio 2011 (data di inizio dell’investimento simulato) e tre possibili date di exit :Marzo Aprile Giugno 2011). Rendimenti teorici della simulazione e rendimento netto (base Febbraio)     Mar  11   Apr  11   Giu  11       Mar  12   Apr  12   Giu  12   LONG   1,74%   9,01%   1,66%     LONG   0,75%   -­‐1,74%   -­‐8,81%   SHORT   -­‐0,99%   2,55%   -­‐8,17%     SHORT   -­‐4,17%   -­‐7,07%   -­‐11,46%                        Result   2,73%   6,46%   9,83%     Result   4,92%   5,32%   2,65%       Mar  13   Apr  13   Giu  13       Mar  14   Apr  14   Giu  14   LONG   5,92%   7,05%   4,39%     LONG   9,20%   13,23%   4,59%   SHORT   1,74%   6,60%   1,42%     SHORT   4,29%   3,29%   -­‐6,75%                        Result   4,18%   0,46%   2,97%     Result   4,91%   9,93%   11,35%   Il nuovo approccio d’investimento sembra più soddisfacente del precedente dato che, questa volta, l’investitore avrebbe ottenuto un rendimento netto positivo in tutti gli anni considerati! Naturalmente siamo consapevoli delle limitazioni della nostra simulazione d’investimento e non pretendiamo di aver risolto il problema dell’eliminazione del Rischio Sistemico7 . Tuttavia crediamo che i risultati del nostro studio, che nel frattempo stiamo estendendo a tutti i titoli quotati in Borsa grazie alla capacità di analisi della                                                                                                                 7  Rischio  di  mercato  non  eliminabile  con  la  semplice  diversificazione  del  portafoglio.  
  • 17.   ©  L’Imprenditore  S.r.l.  -­‐  2015   Piattaforma Leanus8 , siano di stimolo per coloro che professionalmente si occupano di valutazione d’impresa, private banking ed analisi finanziaria all’interno di banche, intermediari, fondi ed altri operatori finanziari. Infatti oggi con la Business Intelligence di ultima generazione9 , è possibile potenziare e velocizzare l’applicazione dell’Analisi Fondamentale ai bilanci ed alle trimestrali di centinaia di società quotate in Borsa con almeno due vantaggi: • Potenziare notevolmente e rendere più efficiente l’analisi del Rischio Specifico10 da parte dell’analista; • Favorire l’analisi dei parametri di bilancio a maggior valenza predittiva (nella nostra simulazione l’EBITDA) dell’andamento dei titoli in borsa rendendo possibile l’applicazione di nuovi approcci d’investimento innovativi. Spesso sentiamo dire da colleghi del mondo della Business Information11 che i bilanci delle imprese sono solo un “esercizio di maquillage contabile” e che non hanno “alcuna valenza sostanziale”. In realtà l’esperienza degli ultimi anni di Leanus ci porta a dire l’esatto contrario: il bilancio di un’impresa, a maggior ragione se quotata, in quanto soggetta a maggiori obblighi comunicativi, è una fonte informativa preziosa a condizione che l’analista possa analizzarlo con tutta la potenza della moderna Business Intelligence liberandosi dai vincoli attuali. E’ intuitivo infatti il valore che ha per l’analista, ad esempio, poter trasformare in pochi clic un conto economico a valore aggiunto in uno schema anglosassone che segue invece la logica “Cost of Goods Sold” o gli schemi IAS. Oppure ancora poter vedere in tempo reale come cambiano il valore, la marginalità ed il Rischio Specifico di un’impresa se si considerano una parte dei suoi crediti come inesigibili o una parte dei suoi ricavi fittizi. Tutte queste analisi e moltissime altre sono oggi interamente realizzabili in pochi secondi mentre in precedenza richiedevano giorni di elaborazioni manuale o faticose esportazioni di dati da riorganizzare a mano.                                                                                                                 8  Per  approfondimenti  contattare  Leanus  ai  recapiti  indicati  a  fine  documento  oppure  andare   su  www.leanusdb.com  e  registrarsi  gratuitamente.   9  Leanus,  società  a  capitale  interamente  italiano,  è  stata  selezionata  come  finalista  al  premio   SMAU  2015  per  la  digital  innovation  nel  settore  finance.   10  Rischio  legato  alle  singole  imprese,  legato  alla  loro  stessa  natura.   11  In  Italia  è  rappresentato  dalle  società  che  forniscono  in  modo  tradizionale:  bilanci  (pdf),   visure,  protesti,  report  di  rischio  etc.  
  • 18.   ©  L’Imprenditore  S.r.l.  -­‐  2015   Punti  di  Forza  di  Leanus   Business  Intelligence  (analisi,  valutazione  e  gestione  dei  dati  d'impresa)     o Input   standard.   Elabora   in   tempo   reale   e   senza   intervento   dell'utente   documenti   in   formato   XBRL,   XML,   CSV   e   altri   formati   prodotti   da   fornitori   di   Business  Information,  VMS  e  sistemi  contabili.   o Input   proprietari.   Elabora   in   tempo   reale   fogli   excel   ed   altri   documenti   di   proprietà   dell'utente   riconducendoli   ai   medesimi   schemi   contabili   delle   fonti   ufficiali.   o Input  da  sistemi  di  contabilità.  Elabora  in  tempo  reale  le  situazioni  contabili   elaborate  dai  principali  programmi  di  contabilità.   o Input  manuali.  Consente  l'inserimento  manuale  di  situazioni  contabili  annuali   e/o  infra-­‐annuali.   o Input   "stranieri".   Elabora   i   bilanci   di   società   italiane   ed   estere.   Consente   la   gestione   di   informazioni   contabili   parziali   messe   a   disposizione   dai   Registri   Internazionali.   o SAS/SNC.  Consente  di  elaborare  i  bilanci  e  le  situazioni  contabili  delle  Società  di   Persone.   o Modello  Unico.  Consente  di  elaborare  le  informazioni  contenute  nei  quadri  RF,   RG   della   dichiarazione   delle   società   di   persone   (Modello   Unico   SP)   e   delle   persone  fisiche  (Modello  Unico  PF).   o Analisi   di   Bilancio.  Elabora  qualsiasi  input  e  lo  riconduce  a  diversi  schemi  di   Conto  Economico,  Stato  Patrimoniale  e  Rendiconto  Finanziario  in  funzione  delle   esigenze  e  degli  obiettivi  del  Cliente.  Indici  ed  elaborazioni  sono  disponibili  per   ciascun  esercizio  o  periodo  infra-­‐annuale.   o Trend.  Gestisce  fino  a  10  esercizi  o  periodi  infra-­‐annuali  (anno  o  frazioni).   o Riclassificazioni.   La   riclassificazione   proposta   in   automatico   può   essere   modificata,   integrata   e   personalizzata   dall'   utente   e   salvata   per   successivi   utilizzi.   o Rettifiche.   L'utente   può   effettuare   simulazioni   rettificando   le   singole   poste   contabili  e  verificando  gli  impatti  delle  rettifiche  su  tutte  le  elaborazioni  da  esse   derivanti.   o Schemi.   Oltre   agli   schemi   proposti,   è   possibile   inserire   schemi   di   riclassificazione   personalizzati   su   specifiche   esigenze   del   cliente   finale   (Es.   Riclassificazione  CE.BI).   o Calcolo   Rischio.   Il   calcolo   del   Rischio   è   effettuato   attraverso   algoritmi   proprietari  (Leanus  Score),  algoritmi  utilizzati  dalla  comunità  finanziaria  (es.  Z-­‐ Score  di  Altman,  Fascia  Medio  Credito)  e  attraverso  analisi  che  consentono  di   valutare  l'equilibrio  Economico,  Patrimoniale  e  Finanziario  per  ciascun  periodo   contabile.   o Fascia   MCC.   Il   calcolo   della   Fascia   di   Merito   del   Medio-­‐Credito   Centrale   è   effettuato  in  tempo  reale  per  ciascun  periodo  contabile.   o Fido*.  Per  ogni  impresa  e  periodo  contabile,  viene  proposto  il  livello  massimo  di   indebitamento  aggiuntivo  che  l'impresa  è  in  grado  di  sostenere  e  il  conseguente   fido  "consigliato".   o Valore  Aziendale.  Il  calcolo  di  Equity  Value  ed  Enterprise  Value  è  effettuato  per   ogni  esercizio  o  periodo  infra-­‐annuale.  E'  possibile  inserire  il  valore  desiderato   dei  Multipli.  
  • 19.   ©  L’Imprenditore  S.r.l.  -­‐  2015   o Benchmark.   Sono   disponibili   tre   modalità   per   effettuare   il   Benchmark:   Benchmark   Leanus,   Benchmark   con   selezione   nominativa,   Benchmark   con   Settore.   o Business   Plan.   E'   possibile   elaborare   in   tempo   reale   la   proiezione   dei   dati   storici   su   un   arco   temporale   di   4   anni.   Per   ciascun   periodo,   oltre   a   Conto   Economico,  Stato  Patrimoniale  e  Rendiconto  Finanziario  Atteso,  sono  disponibili   gli  indici,  il  profilo  di  rischio  e  la  valutazione  aziendale  attesa.   o Analisi   Gruppi.   E'   possibile   aggregare   un   numero   illimitato   di   imprese   e   valutarne   il   profilo   di   rischio   aggregato,   simulando   l'esistenza   di   un   bilancio   Consolidato.  Per  ciascun  aggregato  sono  disponibili  tutte  le  analisi  previste  per   la   singola   impresa   e   un   intero   menu   dedicato   all'analisi   dei   gruppi   (Matrici,   Rischio  Portafoglio,  Analisi  di  Intensità  e  Dispersione,  etc.).   o Analisi   Target.   L'analisi   dei   target   commerciali   può   avvenire   selezionando   qualsiasi   parametro,   indice   o   informazione   qualitativa   (dimensione,   area   geografica,  Ateco,  Leanus  Score,  indice,  parola  chiave,  etc.).   o Analisi   settore.  il  motore  di  analisi  e  ricerca  avanzata,  nonché  la  gestione  dei   gruppi   consentono   di   effettuare   complesse   analisi   settoriali   garantendo   l'omogeneità  e  confrontabilità  delle  imprese  incluse  nell'analisi.   o Output.  Ciascuna  tabella  è  esportabile  in  Excel.  Ciascuno  degli  oltre  100  grafici  è   esportabile   in   PDF,   PNG,   JPEG.   Le   slide   delle   analisi   Leanus   (Base,   Avanzate,   Personalizzate)  sono  prodotte  in  tempo  reale  ed  esportabili  in  PDF  e  HTML.   o Archiviazione.  Consente  di  archiviare  le  analisi  e  risultati  in  un’area  riservata.     Infrastruttura  tecnologica     o Multilingua.  E'  disponibile  in  Italiano,  Inglese  e  Spagnolo.   o Flessibile.   E'   possibile   personalizzarlo   e   integrarlo   con   altri   sistemi   e   informazioni  aziendali  come  VMS,  ERP  etc.   o Multiutente.   Consente   la   gestione   contemporanea   di   un   numero   illimitato   di   profili  utente  appartenenti  allo  stesso  gruppo  di  lavoro  ma  con  differenti  livelli   di  autorizzazione.   o Integrata.  E'  collegato  al  Registro  Imprese,  al  Registro  Protesti,  al  DB  Bilanci  di   Infocamere   e,   attraverso   primari   fornitori,   ai   Servizi   Catastali,   e   ai   servizi   informativi  dei  principali  operatori  italiani  e  stranieri.   o Proprietaria.  Le  soluzioni  Corporate  prevedono  la  creazione  e  la  gestione  di  un   DB  interamente  dedicato  al  Cliente.     o Gestita.  Un  team  dedicato  ne  monitora  i  livelli  di  servizio  e  gli  aggiornamenti   senza  alcun  intervento  da  parte  degli  utenti.  E'  disponibile  un  numero  verde  per   richieste  di  assistenza  sull'utilizzo.      
  • 20.   ©  L’Imprenditore  S.r.l.  -­‐  2015   o   Profilazione  Cliente  /  Fornitore                                           Le  anagrafiche  in  elenco  possono  essere  filtrate  utilizzando  qualsiasi  variabile,  indice  o  informazione   qualitativa  (la  lista  nell’esempio  è  casuale  ed  ha  scopo  descrittivo)     Benchmark  Leanus                                       Leanus  propone  un  benchmark  per  ciascuna  tipologia  d’impresa.  L’utente  può  selezionare  direttamente  le   imprese  italiane  o  straniere  con  cui  realizzare  il  confronto.      
  • 21.   ©  L’Imprenditore  S.r.l.  -­‐  2015     Benchmark  con  selezione  controparti                                 L’utente  può  selezionare  direttamente  le  imprese  italiane  o  straniere  con  cui  realizzare  il  confronto.     Trend  profilo  di  rischio                               Il  profilo  di  rischio  è  calcolato  per  ciascun  periodo  contabile.  L’esempio  qui  riportato  dimostra  l’importanza   di  monitorare  continuamente  le  variazioni  soprattutto  nel  caso  d’imprese  soggette  a  elevata  variabilità.          
  • 22.   ©  L’Imprenditore  S.r.l.  -­‐  2015     Esempio  di  Rendiconto  Finanziario                                     Leanus  propone  nella  sua  versione  base  3  schemi  di  conto  economico,  3  di  stato  patrimoniale  e  1  di   Rendiconto  Finanziario.  E’  possibile  personalizzare  indici,  schemi  e  tabelle     Esempio  di  Conto  Economico                                       Leanus  propone  nella  sua  versione  base  3  schemi  di  conto  economico,  3  di  stato  patrimoniale  e  1  di   Rendiconto  Finanziario.  E’  possibile  gestire  e  personalizzare  le  riclassificazioni        
  • 23.   ©  L’Imprenditore  S.r.l.  -­‐  2015   Esempio  di  Stato  Patrimoniale                                     E’  possibile  simulare  eventi  nelle  imprese  analizzate  e  verificare  il  loro  impatto  sulla  loro  solvibilità,  sul   loro  valore  e  sui  loro  risultati.     Esempio  di  Rappresentazione  Grafica   (Rendiconto  Finanziario)                                   Leanus  possiede  una  libreria  grafica  di  oltre  200  rappresentazioni  che  è  possibile  personalizzare        
  • 24.   ©  L’Imprenditore  S.r.l.  -­‐  2015     Esempio  di  Gestione  Riclassificazione                                     La  riclassificazione  dei  dati  contabili  di  input  (bilancio,  piani  dei  conti,  foglie  excel,  xbrl,  csv,  xml  etc.)  è   gestibile  dall’utente.  Profilo  di  rischio,  indici  grafici  e  in  generale  tutti  gli  output  sono  aggiornati  in  tempo   reale.     Esempio  di  rappresentazione  grafiche                                       La  libreria  di  grafici  include  analisi  e  rappresentazioni  destinate  agli  utenti  più  raffinati.  
  • 25.   ©  L’Imprenditore  S.r.l.  -­‐  2015     E’  possibile  creare  in  tempo  reale  dei  gruppi  d’imprese  che  rispondono  a  parametri  scelti  dall’utente  ed   analizzarli  a  fondo   Analisi  per  matrici:  Leanus  Matrix  Crescita  vs  Solidità                                  
  • 26.   ©  L’Imprenditore  S.r.l.  -­‐  2015     Leanus®  è  un  marchio  de  L'Imprenditore  S.r.l.,  nata  nel  2010  e  iscritta  nella  sezione  speciale   in  qualità  di  START-­‐UP  INNOVATIVA   Leanus®  è   una   piattaforma   di   servizi   di   analisi   ed   elaborazione   di   dati   ed   informazioni   aziendali.  Opera  in  Italia  sul  segmento  Banche  e  Large  Corporate  e  attraverso  Zucchetti  Spa  sul   segmento   dei   Professionisti.   Grazie   agli   accordi   con   Informa   D&B   e   Bisnode   D&B,   Leanus   è   distribuito  sul  territorio  Spagnolo  e  Svizzero.   Leanus®  integra   informazioni   pubbliche   ed   ufficiali   (dati   camerali,   bilanci,..)   di   soggetti   italiani   e   stranieri,   con   informazioni   proprietarie   (piani   dei   conti,   situazioni   contabili,   fogli   excel)  e  le  riconduce  ai  principali  schemi  di  riclassificazione  indipendentemente  dal  formato  o   lingua  di  origine.   Oltre  a  fornire  l’analisi  dei  dati  contabili,  Leanus  calcola  il  profilo  di  rischio  impresa  utilizzando   algoritmi   proprietari   e   standard   di   sistema,   elabora   il   benchmark   in   diverse   modalità,   supporta   l’elaborazione   e   la   valutazione   del   business   plan   e   la   produzione   di   dossier   personalizzati.     Leanus   è   rivolto   a   professionisti   e   a   Istituti   di   Credito   (Prevalutazione   e   input   per   la   PEF).   Leanus  è  in  grado  di  calcolare  in  pochi  istanti  il  rischio  di  aggregati,  filiere,  elenchi  fornitori,   clienti.   Leanus®  è  distribuito   • in  Italia  direttamente  e  attraverso  Zucchetti,  95.000  Clienti  e  una  rete  distributiva  che   supera  1.100  partner   • in  Spagna  da  Informa   D&B   (Gruppo   CESCE),   leader   nel   settore   della   Business   Information   e   dell'informazione   commerciale   con   oltre   130,000   Clienti   e   3   Milioni   di   Utenti   • in  Svizzera  da  Bisnode   D&B  un   gruppo   che   vanta   3000   dipendenti   in   19   mercati   europei   Leanus®  è  destinato  a:   • Banche   • Imprese   • Professionisti     • Fondi  di  private  equity,  intermediari  finanziari   • Istituzioni   Leanus  è  sponsor  dell'Osservatorio  "Supply  Chain  Finance"  della  School  of  Management  del   Politecnico   di   Milano   nato   nel   2013   per   rispondere   al   crescente   interesse   di   aziende   e   Pubbliche   Amministrazioni   verso   le   opportunità   di   ottimizzazione   del   capitale   circolante   e   accesso  al  credito  offerte  dalle  soluzioni  di  Supply  Chain  Finance  >>    
  • 27.   ©  L’Imprenditore  S.r.l.  -­‐  2015   I  partner  Leanus   Leanus®  ha  sviluppato  le  seguenti  partnership  strategiche   • in  Italia  con  Zucchetti,  95.000  Clienti  e  una  rete  distributiva  che  supera  1.100  partner   • in  Spagna  con  Informa   D&B   (Gruppo   CESCE),   leader   nel   settore   della   Business   Information   e   dell'informazione   commerciale  con  oltre  130,000  Clienti  e  3  Milioni  di  Utenti   • in  Svizzera  con  Bisnode  D&B  un  gruppo  che  vanta  3000  dipendenti  in  19  mercati  europei     Contatti:   L’Imprenditore  SRL  (Leanus)   Via  Torino  2   20123  -­‐  Milano     L’Imprenditore  SRL  (Leanus)   Via  Torino  2   20123  –  Milano     stefano.carrara@leanus.it   alessandro.fischetti@leanus.it