L’obiettivo della ricerca è quello di scoprire l’eventuale esistenza di una relazione tra uno stile educativo familiare basato sul senso dell’umorismo come strategia di coping e in modo autorinforzativo e una relativa buona autostima nei figli.
2. “Un bambino quando viene al mondo,non ha né passato
né esperienza da cui trarre indicazioni per gestire se
stesso, nessuna scala grazie a cui giudicare le sue
capacità. Deve basarsi sulle esperienze che ha con le
persone che gli stanno intorno e sui messaggi che esse
gli inviano riguardo il suo valore come persona”.
Satir (1972)
3. Fondamenti teorici
Il Parenting style, ovvero lo stile genitoriale, è quell’insieme di
comportamenti che riguarda la capacità di espletare
il ruolo di genitore finalizzato a:
nutrire, accudire, proteggere
dare affetto e sostegno
educare e promuovere l’autonomia e l’indipendenza della prole.
Le ricerche sull’ansia, sulla depressione e, più in generale, sulle
sindromi internalizzanti,quali l’inibizione temperamentale, il
ritiro
sociale e l’attaccamento insicuro, rilevano diverse comunanze tra
tali comportamenti e il parenting (Rapee 1997).
Bayer et al. (2006) evidenziano come uno stile di parenting
positivo
sia associato ad un adeguato sviluppo emotivo nel bambino.
4. Fondamenti teorici
Dalle ricerche riguardanti lo stile genitoriale emergono i principali
fattori
che tenderebbero ad influenzare il rapporto genitori-figli:
Stress e ansia
Rabbia e frustrazione: vengono trasmesse involontariamente alla
prole, che a sua volta li esprime nel rapporto con i coetanei o con gli
insegnanti.
Relazioni familiari disfunzionali: possono impedire il normale
sviluppo di competenze sociali, con la conseguenza di rendere il
bambino più vulnerabile allo sviluppo di timori circa le conseguenze
sociali delle sue manifestazioni ansiose. (Patrizi, Rigante, De Matteis,
Isola, Giamundo, 2010).
L’autostima è un aspetto che subisce l’influenza degli stress familiari, in
quanto le persone tenderebbero ad elaborare i propri standard ideali
attraverso le proprie osservazioni, le aspettative espresse e dimostrate
dagli altri e i risultati degli altri che cercano di imitare (Rogers e
Dymond, 1954; Rosenberg, 1965, 1979; Bloom, 1976).
5. Ride ben…
Il senso dell’umorismo può esser concettualizzato come abilità
cognitiva, intellettuale, pattern comportamentale, tratto legato
all’espressione delle emozioni, attitudine e come strategia di
coping
(Martin et al. 2003).
Secondo la letteratura attuale,l’umorismo e il ridere sarebbero
potenti mezzi di comunicazione che permetterebbero:
di simulare e rinnovare le proprie origini;
di interrompere il corso ordinario delle cose per aprire una
finestra su un mondo altro, dove è possibile abbandonare le
maschere e viversi liberamente in una dimensione diversa,
giocosa e gioiosa;
di “ritualizzare l’aggressività” e di trovare un suo canale di
espressione necessario e riconosciuto dalla collettività;
di rinforzare le norme sociali, i valori della comunità e di dare in
tal modo un senso pieno alle esistenze individuali.
6. L’umorismo:
Fornisce una strategia alternativa che rende capaci di
cambiare prospettiva rispetto a una situazione
stressante
Permette di reinterpretare la situazione stressante in
un nuovo modo, cambiando punto di vista,
rendendola meno minacciosa e affrontabile
Attenua le risposte emozionali e comportamentali
negative, favorendo un decentramento e una risposta
comportamentale
positiva.
7. L’Ipotesi…
Ma cosa bisogna promuovere davvero?
Come deve comportarsi un genitore per incoraggiare e
favorire il benessere nei propri figli?
Lo studio che proponiamo tenta di inserire
l’educazione al riso nella realtà familiare e di scoprire
l’eventuale esistenza di una relazione tra stile educativo
familiare basato sul senso dell’umorismo, come
strategia
di coping e una buona autostima nei figli.
8. Il Campione…
Il campione è formato da 135 genitori e figli, 76 della
Quarta e Quinta classe della Scuola Primaria e 59 della
Prima e Seconda classe della Scuola Secondaria di
Primo
Grado di Istituto Comprensivo n°2 di Vasto (Ch).
Abbiamo considerato la fascia d’età compresa tra i 9 e i
12
anni, in cui il bambino passa dalla fase dell’infanzia a
quella della pubertà (preadolescenza) e lo sviluppo
cognitivo è più completo.
Sono stati esclusi gli adolescenti perché in una fase
9. Il Metodo…
Ai genitori sono stati somministrati:
Assessing Parenting Styles: per valutare lo stile
genitoriale.
I risultati delineano quattro tipologie di stili
genitoriali: (A) Respingente - Distaccato, (B)
Criticista, (C) Permissivo e (D) Coach Emozionale.
(Simon and Schuster, 1997).
CHS - Coping Humor Scale: per valutare l’utilizzo
dell’umorismo come strategia di coping.(Martin e
Lefcourt, 1983).
10. HSQ – Humor Styles Questionnaire: misura le
differenze individuali negli stili di umorismo.
La combinazione di questi fattori crea quattro stili
distinti: u. Affiliativo, u. di Automiglioramento, u.
Aggressivo e u. Controproducente (Martin e Doris,
2003).
CBCL – Child Behavior CheckList: consente di
ottenere un quadro descrittivo globale emozionale del
bambino. Nella ricerca sono state prese in
considerazione solo 3 costrutti:Ritiro Sociale,
Ansia/Depressione e Comportamento Aggressivo
(Thomas M. Achenbach, 1991).
11. Ai bambini:
TMA – Test Multidimensionale dell’Autostima:
consente la misurazione dell’autostima in età
evolutiva Nella ricerca sono state prese in
considerazione solo 2 scale: Competenza ed Emotività
(Bruce A. Bracken, 1992).
12. Presentazione progetto
Incontro con la Dirigente Scolastica e con le
insegnanti al fine di presentare il progetto.
Scelta delle classi campione mediante sorteggio.
13. CAMPIONE 1 – Scuola Primaria
Media
Deviazione Standard
APS A
,4083
,14084
APS B
,3368
,16567
APS C
,5447
,19960
APS D
,6737
,15609
HSQ Affiliativo
41,7838
8,16486
HSQ di Automiglioramento
37,1216
8,73969
HSQ Aggressivo
19,3243
6,88876
HSQ Controproducente
23,3108
8,64826
CHS Coping
19,0946
3,64586
CBCL Ritiro Sociale
2,5132
2,25975
CBCL Ansia/Depressione
5,1711
4,39815
CBCL Comp. Aggressivi
7,4342
5,20342
TMA Competenza
74,2763
8,41997
TMA Emotività
75,5132
8,30661
14. CAMPIONE 2 – Scuola Secondaria Inferiore
Media
Deviazione Standard
APS A
,4153
,15749
APS B
,3592
,18993
APS C
,5476
,20651
APS D
,6944
,14991
HSQ Affiliativo
40,4662
8,28338
HSQ di Automiglioramento
36,5789
8,27392
HSQ Aggressivo
19,9925
7,15467
HSQ Controproducente
23,6391
8,34878
CHS Coping
18,3083
4,05115
TMA Competenza
73,9333
9,32434
TMA Emotività
73,3630
12,43887
15. Analisi di correlazione
APS B
APS A
APS D
CBCL
ritiro
CBCL
a/d
APS D
CBCL ritiro
CBCL an/dep
HSQ
affiliativo
HSQ
affiliativ
,376
HSQaut
omiglio
HSQco
ntropro
ducente
TMA
competenza
TMAem
otività
,312
,441
,221
,194
,298
,698
,220
, 199
,389
,313
,381
HSQ
automigliora
mento
HSQaggressiv
CHS
coping
,195
APS B
APS C
CBCL
c.aggres
,542
,386
,556
17. Conclusioni
Nessuna delle scale dell’Umorismo (HSQ e CHS) è correlata
con le sottoscale della CBCL e del TMA.
Non ci sono correlazioni con l’autostima dei figli, ma è
interessante notare le associazioni tra stile genitoriale e tipo
di umorismo.
Si può concludere che:
L’Umorismo Affiliativo (utilizza l’u. per facilitare i
rapporti) è correlato a uno stile genitoriale D – Coach
Emozionale (rispetta e valorizza sia le emozioni negative
che positive);
L’Umorismo di Automiglioramento (comporta una
visione umoristica della vita) è correlato a uno stile
genitoriale A- Respingente (distaccato e di poco ascolto);
L’Umorismo Controproducente (utilizza l’u. in modo
autodenigratorio) è correlato a uno stile genitoriale C –
Permissivo (non stabilisce limiti), ma anche D – Coach
Emozionale.
18. Limiti
Variabile di genere ed età dei bambini, la quale
avrebbe consentito di misurare la media e la
deviazione standard.
Desiderabilità sociale e biases legati alle misure
self-report possono aver contribuito a errori nelle
misure raccolte.
Campione ridotto.
19. Prospettive future
Intervento basato su un training di educazione
all’umorismo destinato ai genitori, al fine di
migliorare la comunicazione e gli stati emotivi
all’interno della famiglia.
Generalizzazione ed esplorazione dell’influenza del
training nelle interazioni con l’ambiente esterno, ad
esempio la relazione dei genitori sul luogo di lavoro,
la relazione dei figli con i coetanei, e così via.