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CONCETTI PRIMARI DI ARCHITETTURA E TECNOLOGIA

Vengono richiamati i concetti base costitutivi della Tecnologia Costruttiva:
• Artefatto
• Contenitore
• Recinto e recinto murato

Altri capisaldi elementari sono:
- palizzata e muro
- fondazioni (staticità del recinto)1

1
    Si tratta di concetti base per la tecnologia in genere e per l’Architettura e Urbanistica in particolare

        ARTEFATTO
        E’ tutto ciò che viene realizzato mediante l’azione dell’uomo o di gruppi organizzati di persone. Esso si
realizza usando dei materiali (ossia elementi presenti in natura, ma raccolti e trasformatiti in modo che abbiano
certe caratteristiche adatte ad ulteriori trasformazioni e a produrre4 lavoro (ossia attività trasformativa in generale)

          Richiede l’elaborazione di tecniche, ossia di forme di trasformazione e organizzazione che procedono
secondo sequenze, algoritmi, procedure che sono state ben equilibrate e sottoposte a verifica di efficacia.
          Le tecniche non sono solo sequenze logiche, ma sequenze operative che per lo più avvengono con
supporti e strumenti che agiscono in aiuto dell’azione delle mani o con la direzione umana e l’organizzazione
incorporata dentro macchine (che a loro volte sono artefatti assai complessi).
          La sequenza operativa può comportare l’azione di più macchine concordate o messe in azione una dopo l’altra
secondo scansioni temporali e produttive incentrate su ‘logiche macchina’. In tal caso il coordinamento di azione di più
macchine realizza il fenomeno di un impianto..
          Quando l’azione degli artefatti non si limitano ad operare in un luogo o luoghi molto circoscritti, ma si
esplica in territori ed estensioni vaste, allora le tecniche che oerano in modo complesso e molto plurimo richiedono
non solo macchine ed impianti, ma una notevole organizzazione umana. La gestione e il management sono parte
integrante dell’azione con artefatti complessi ed estesi. Quando complessi di impianti agiscono in serie e
connessione, formando una filiera di impianti si deve parlare di reti tecnologiche. Le reti tecnologiche esplicitano
la connessione tra artefatti + azione di persone organizzate secondo una mission e dei cordinamenti
precostituiti + configurazione del territorio in termini di ecosistema e tecnosistema perché si realizzi un
risultato vasto, diffuso e completo.
          Quando si ha un’efficace coordinamento e azione congruente tra artefatti, organizzazione umana e
territorio si può parlare propriamente di Tecnologia, ossia di logica con cui si realizzano, conducono,
distribuiscono, manutengono e si dismettono e/o riciclano gli artefatti.

       Gli artefatti possono essere di dimensioni molto ridotte e allora appartengono al nanoambiente oppure a
dimensioni molto estese come le iperreti telematiche, satellitari e spaziali in genere.

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Rapporto tra architettura e suolo
Ogni costruzione e artefatto devono stare collocati in modo consono rispetto alla terra e
rispettare alcune condizioni primarie. Alcune di queste sono legate alle sollecitazioni che
provengono dalla forza di gravità che si manifesta con un certo rapporto vincolato con il
suolo.
Le costruzioni edilizie ed architettoniche hanno ovviamente anch’esse questo rapporto, ma lo
hanno in modo particolare, come lo hanno in genere tutti gli artefatti immobili.


          Gli artefatti che non producono lavoro, ma permangono in un luogo una volta collocati sono artefatti statici-
Molti artefatti catalogabili come contenitori sono statici.
          Gli artefatti che producono lavoro e svolgono operazioni meccaniche, elettromeccaniche, elettroniche sono
definibili artefatti dinamici.

         CONTENITORE
         Le azioni degli ecoumani producono spesso contenitori, ossia presenze artificiali in luoghi più o meno
naturali che vengono tenute distinte e separate da tutto il contesto e catalogate per caratteristiche, uso, sequenza
di accessibilità, visibilità controllata, allontanamento da processi non desiderabili e graditi, messa in ordine
secondo una logica catalogatrice, sequenziatrice per prossimità e contiguità di azione, ecc.
         Sono contenitori tutti gli artefatti in cui collocare in modo distinto elementi diversi, stabilendo con questi e
su questi dei criteri logici del tipo
                  dentro / fuori
    -
                  prima / dopo
    -
                  sotto / sopra
    -
                  dentro un sequenza di vari dentro (impilamento per sequenza)
    -
                  distinzione per qualità / quantità
    -
                  visibile / invisibile
    -
                  selezionato / casuale
    -
                  vivo / inerte
    -
                  fenomeno presente / fenomeni passati
    -
                  esclusivo / abbandonato
    -
                  privilegiato / escluso
    -
                  ecc.
    -
             La Tecnologia organizza in genere le varie presenze mediante i contenitori e agisce sulla realtà
    mediante le componenti dinamiche delal Tecnologia, ossia le macchine, gli impianti e òle reti.

        RECINTO, RECINTO MURATO, PORTE E PONTI

         Fra tutti i contenitori alcuni svolgono un ruolo territoriale importante in quanto contengono parti della terra,
distinte e separate da altre.
         Poter stabilire che si è dentro o fuori una parte della terra distinta dal suo intorno e da tutto il resto occorre
realizzare un recinto.


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La gestione delle sollecitazioni della forza di gravità riguardano le tecnologie relative alla
statica.
Un edificio va costruito con cura a partire dal suo ancoramento al suolo. Le fondazioni sono la
parte che gestisce tale rapporto che ovviamente si differenzia secondo la natura del suolo.
Diverso è il rapporto con un suolo denso e roccioso rispetto ad un suolo cedevole in alcune
parti (in taluni casi la natura del suolo impedisce o rende irrazionale la costruzione), bisogna
anche tener conto della non omogeneità del suolo per cui esso reagisce in modo diverso
nelle varie parti e non va dimenticata la presenza dell’acqua sia superficiale che sotterranea.


          Il recinto è uno degli elementi con cui nasce l’architettura e la tecnologia del costruire.
          Esso è un segno distintore in quanto determina un confine tra il dentro e il fuori di una parte selezionata
della terra e di un luogo.
          Il bordo che fa da distinzione può essere un semplice segno tracciato per terra che racchiude una porzione
di spazio (in tal caso si tratta di un recinto simbolico e semiotico perché non impedisce il facile oltrepassamento del
confine, ma lo rappresenta e costituisce una modesta trasformazione materiale che sta al posto di un impedimento
reale e impositivo)
          Ma il confine può espresso da una vera costruzione in verticale e di altezza più o meno cospicua e tale da
non consentire di camminarvi oltre. In tal caso il confine si fa barriera. Questo è il caso più comprensibile di
costruzione materiale ( quindi anche architettonica) del confine.
          Il confine come barriera può essere composto da materiali molto differenti, ma in genere ben resistenti e
solidi ( palizzata, pietrame, terrapieno, tessuti resistenti e intelaiati,schermi metallici, ecc.)
          La barriera assume valore di esclusione non solo in rapporto ai materiali da impedimento, ma anche
dell’altezza che tali materiali raggiungono. L’altezza comincia a diventare significativa dal momento in cui si
avvicina all’altezza media degli ecoumani e diventa barriera effettiva quando supera di molte volte l’altezza media
di un ecoumano.
          Tale carattere dimensionale della barriera-recinto pone problemi di resistenza e durata dell’artefatto
recinto, ossia pone problemi di statica e di durevolezza.

          Queste questioni in genere si correlano con la costruzione delle fondazioni e con la forma e lo spessore del
manufatto verticale che ha bisogno di essere autoportante e costituito da materiali coibentati fra loro.
          Se un recinto è una barriera completa esso si trasforma in un artefatto che impedisce all’interno di passare
all’esterno e all’esterno di recarsi all’interno. Un recinto che non abbia richieda uno scambo tra interno e l’esterno si
configura come tomba oppure con prigione inespugnabile dove possono entrare e uscire solo elementi di dimensioni piccole
e comunque abbondantemente minori della sezione di un corpo umano.
          Il recinto inespugnabile in realtà nella stragrande maggioranza dei casi è un sistema in gran parte chiuso, ma che ha
alcune parti mobili da cui a lungo o in tempi molto ridotti ( e comunque controllati) il sistema diventa aperto.
          Un recinto diventa temporaneamente aperto se è dotato di una o più porte.

         Una porta è una macchina, ossia un artefatto mobile, che consente stati diversi del manufatto stesso.
         Attraverso i suoi caratteri di macchina (poggiata su meccanismi di leve) la porta si offre nelle condizioni di barriera
aggiunta ad un vuoto e funzionante come impedimento, oppure come barriera temporaneamente scostata e quindi come
varco, ossia punto in cui in recinto cessa di esistere ed è contemporaneamente luogo che appartiene al fuori e al dentro.


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L’architettura mira a dare ‘radici’ ad un edificio perchè agisca in rapporto positivo e
collaborativo con le caratteristiche specifiche del suolo.

La scienza descrive come è fatto il suolo, la tecnologia ci dice ciò che si deve fare, come si
deve lavorare.

Concetto di pieno e vuoto
Le tecnologie architettoniche e costruttive costruiscono artefatti che in parte sono praticabili e
altre no. Sono praticabili le parti dove gli ecoumani possono accedere muovendosi
liberamente, camminando in modo spontaneo e quindi tendenzialmente in piena stazione
eretta, godendo una luminosità adeguata e sufficiente, avendo una disposizione un’aria
respirabile sana e gradevole, godendo di uno stato termico accattivante e sperimentando una
fluidità e scioltezza di spostamento da un luogo e l’altro.
La possibilità di muoversi dentro un artefatto architettonico è data dalla presenza di vari spazi
vuoti, permeabili, attraversabili, vivibili. Il vuoto quindi in architetturA è di fondamentale
importanza.
Ma occorrono anche parti piede, dense e solide. Sono quelle parti che costituiscono il
contenitore architettonico e garantisticono la sua staticità, resistenza alle sollecitazione e
riparo dagli insulti meteorologici.
Le parti piene e solide riguardano per lo più gli elementi portanti dell’architettura:
- le fondazioni
- pareti
- le colonne o pilastri
- i triliti alle finestre e porte
- gli archi
- i solai
- le scale
- le capriate
- il tetto

         Questi elementi sono caratteri primari della tecnologia architettonica.
         Poi vi sono altri elementi che diventano importanti complemento del recinto e sono le aperture ad arco e trilite.
         Ossia costruzioni che consentono di costruire sopra un vuoto, avendo tra vuoto e pieno una struttura in grado di
sostenere il peso sovrastante.
         L’arco e il trilite altro non sono che ponti, se visti dal punto di vista strutturale.
         Il ponte è una struttura che consente di elevare un recinto lasciando in parti mediane zone estese di vuoto, sopra il
quale, con la struttura ad arco e trilite (ma anche di artefatto orizzontale sospeso da tiranti) è possibile passare sopra il
vuoto.
         I solai e i tetti, in quanto parti sospese sopra sottostanti vani o vuoti, altro non sono che forme particolari di ponti.


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    le coperture in genere
-

Come si costruisce sopra il vuoto.
In genere si costruisce sopra il vuoto intervenendo sul pieno e interrempendolo con strutture
tipo:
- trilite
- arco
- forme a ponte

Concetto di trilite :
forma più elementare di tecnologia costruttiva che viene subito dopo il recinto.

Il ponte in genere non è che un trilite esteso o una sequenza accostate di triliti.
Si fanno ponti stabili e mobili.
I ponti mobili vanno dagli storici ponti levatoi ai ponti rotatori o a sollevamento, azionati da
elevatori
I ponti mobili appartengono alla categoria delle macchine e pertanto sono caratterizzati dalla
presenza di leve, macchine a movimento muscolare o idrico, macchine a movimento di
motori
Il Ponte è una forma primaria di tecnologia costruttiva costituita da appoggi e da
megamensole. Tutto quello che ha cospicui appoggi e grandi mensole può essere
considerato ponte.
Il tetto ad esempio è un ponte.
I Materiali utilizzabili possono essere vari: dagli storici legno, pietra e mattone (che una pietra
artificiale e cotta) al ferrovia, acciaio e metal.li in genere usati molto anche nei ponti
sospesi..
 L’Arco è una forma primaria e raffinata di ponte
Appartengono sempre alla struttura a ponte le
Capriate che è una struttura composita fatta di puntoni e tiranti.

Le tecnologie possono essere pensate, progettate e prefigurate mediante dei ‘pensieri
plastici e non verbali.
Essi sono i MODELLI che possono distinguersi in :
    isomorfi (stessa forma in scale diverse)
-
- analogici (hanno delle analogie; non hanno la stessa logica – servono per illustrare il
   funzionamento)
- omologhi (simulazione del reale molto semplificato – rappresentano funzionamento e
   dinamica con scientificità - es. piano inclinato, il pendolo, lo schema di leve, la

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   deformazione di una lamina elastica come modello della sollecitazione al peso o torsione
   o flessione o taglio, ecc.)


Tecno logia
E’ la logica della tecnica
Per esprimere la Tecnologia occorre sviluppare il pensiero plastico (modo di pensare del
tecnologo) che può essere:
• esplorativo (rispetto all’artefatto, esoesplorativo quando esplora l’esterno, endoesplorativo
    quando esplora l’interno)
• d’ambiente (territoriale, ecologico, etico)
• categoriale (modellizzazione)
• argomentativo (narrante, descrittivo e azzardato)

CHIOSTRO
Chiostro        claustrum           chiuso

Richiama l’impluvium romano
E una struttura presente nelle ville latine e poi ampiamente diffuso nell’ambiente dell’impero
orientale e da qui passato al mondo arabo.
Il mondo arabo l’ha arricchito e com-plicato con l’esperienza delle oasi, per cui è un recinto di
un luogo con l’acqua che sta al centro della corte chiusa ed è attorniato da alberi e palmeti
simbolizzati nelel colonne e capitelli.
Il chiostro è fortemente correlato al concetto di recinto

L’idea di chiostro nata dalle oasi del deserto (luogo dove c’è l’acqua) è testimoniata dal posto
al centro del chiostro, elemento che rafforza la metafora dell’oasi.

Il chiostro è un giardino in cui:
- vengono potenziati i lati,
     vengono evidenziati i punti cardinali,
-
- viene diviso in 4 parti (richiamando le 4 parti del mondo e la rosa dei venti)

Davanti alla Moschea c’è sempre il CHIOSTRO.

Intorno al CHIOSTRO si poteva camminare, ma per proteggersi dal sole molto forte, esso
viene coperto lungo il perimetro che però non viene chiuso verso l’interno.


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Le colonne che sostengono la copertura del perimetro simboleggiano i tronchi delle palme
dell'oasi, i capitelli sono le foglie delle palme. La presenza dei tronchi e delle fronde viene
rappresentata in tanti modi e in contesto occidentale ovviamente le fronte risentono delle
piante presenti nell’ecosistema e la mancanza del divieto di rappresentare uomini e animali
consente di realizzare capitelli con forte presenza antropica-

A portare il chiostro in Europa sono stati i frati francescani e i religiosi in genere che
tornavano da lunghi viaggi in Asia e in Arabia.




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Connettere
In Tecnologia è importante comprendere il ruolo dell’attività del connettere-
1° CONCETTO
“METTERE IN CONNESSIONE” – “COLLEGARE”

Il “SENTIERO” è la prima forma di scrittura e di connessione di un luogo con un altro,
producendo un dis-corso (correre attraverso) di tipo territoriale.
Gli uomini segnavano i sentieri calpestando il terreno, camminando.
L’atto della Geo.grafia: è lo scrivere sulla terra.

Gli uomini hanno cominciato a scrivere con i piedi : dalla grotta alla fontana, facendo un
percorso che doveva essere il più conveniente tenendo conto delle “variabili” (ostacoli o
pericoli).
Didattica:
con i bambini si possono ripercorrere queste tappe facendo il percorso da scuola alle
strade…..
Possono esserci dei percorsi chiusi dove ogni necessità viene soddisfatta all’interno della
comunità.
Quando si sente la necessità di mettersi in relazione con altre comunità, nascono le strade.
Le strade sono ‘dis-corsi lunghi, che mettono insieme più frasi territoriali (villaggi, crocicchi,
contrade, campi, punti di avvistamento, ecc)

L’urbanistica degli umani è molto particolare.
Anche gli animali hanno la loro geografia, la loro urbanistica. Realizzata attraverso tratturi e
segnalazione di sentieri. I sentieri per gli animali non poche volte non sono visibili perché
sono tracce olfattive che organizzano gli spazi o sentieri sonori con cui segnalano e
indirizzano presenze ed assenze.

L’Ecosistema è un territorio organizzato in modo che possano vivere e convivere
efficacemente più esseri viventi vegetali ed animali. Ogni forma vivente ha suoi modi specifici
di costruire e rappresentare i propri spazi di vita, per cui si può anche dire che un ecosistema
è un : incrocio di pensieri plastici diversi.

GESTIRE LE CONNESSIONI
Si possono avere situazioni diversificate che convergono.
Con i sistemi di convergenza, la diversità tende a trovare dei punti d'incontro, luoghi in cui più
forme di vita esperiscono modalità di vita in comune. Talvolta in natura e in una foresta


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questo si realizza in una radura o in un approdo alla riva di un fiume o di un lago. La piazza è
un luogo antropico simile, dove convergono molte attività diverse.
Esse si esplicano nello spazio non coperto e nelle abitazioni che stanno intorno. La
comunanza delle attività con la presenza di luoghi comuni a più abitanti diversi si collega
all’idea di villaggio.

I nomadi per lo più sono villaggi in movimento e devono attraversare più luoghi per avere e
sperimentare contatti e connessioni.
Gli stanziali sono invece stabili - nasce l'idea di città
.




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 ISOLATO
Sia nelle connessioni (link) che nell’isolato si manifesta il concetto di movimento e di flusso.
La metafora dell’acqua è molto utile ai bambini per capire ed anche per costruire l’idea di
isolato come flusso o in cui scorrono (vanno, vengono, partono) elementi (materiali, energia,
informazioni).
Le civiltà insediate (città e villaggi) sono fenomeni collegati ai luoghi di flusso e connessione.
Lungo i fiumi sono sorte e si sono sviluppate le civiltà.
Nei punti di meandro (ossai dove la velocità si riduceva e magari la profondità si faceva meno
consistente) sorgevano i villaggi perché erano i punti in cui era più facile il guado.
Il collegamento poteva essere gradevole o sgradevole. Non sempre si desiderava avere
rapporti con quelli dell’altra riva.
RIVALI infatti significa abitanti di 2 rive in contrasto fra loro.
Vi è una lunga storia di aggressività lungo i fronti ripariali dei fiumi.

Il ponte cerca di mettere in relazione gli abitanti di 2 rive. E’ un elemento di antirivalità, dialogo
e collaborazione.
La città viene prima segnata sulla terra (fondazione di Roma).
La vita all’interno viene ordinata da regole. Chi non le osserva viene allontanato.

Quando il fiume incontra un’ostacolo si dirama ai lati dello stesso e forma un’isola fluviale che
è collegata alla terra attraverso ponti (per lo più levatoi per non facilitare l’accesso facilitato a
tutti nell’isola fluviale) ( le nascite di molte città son0o collegatea questo meccanismo,
es.Parigi – Roma, ma anche Verona [colleS.Pietro e il Ponte di pietra sono situati su un
guado)

L'isola fluviale corrisponde all'isolato che è un’ isola urbana, circondata da flussi stradali.
L'isola è circondata da acqua poco profonda, perciò c'è possibilità di guado. Ricordando che il
Ponte levatoio è una struttura utile ma costituisce un punto debole e di possibile invasione.
Non è più isola quando faccio funzionare i ponti.

GESTIRE IL VUOTO
Si deve tener conto della luce, dell’ombra, dell’aria, dell’acqua.
Il clima è un elemento che influisce su come fare l’urbanistica
Se si tiene presente la correlazione ISOLA FLUVIALE = ISOLATO, allora è bene ricordare
che Il flusso di un isolato non è un flusso idraulico ma di movimento.
Anche qui è necessario gestire il sole, l’ombra, gli spazi comuni in giardini.


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Non esiste solo il problema del vuoto dentro gli edifici, ma anche tra edificio ed edificio e in
genere si manifesta la questione della distinzione tra territorio aperto e territorio edificato




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MODELLI E PROBLEMI DI ISOLATO:
luce, microclima, storie tecnologiche e urbane

Storie fondative e la tecnologia delle parole
E’ importante risalire sempre all’etimologia delle parole per dare ai bambini l’idea tecnologica
delle parole stesse.
Non dimentichiamo che le parole sono artefatti, sono costruzioni come lo sono dei mattoni,
dei componenti, non sono suoni naturali ma loro modificazioni volute.

Progettare= vedere ciò che ancora non c’è (gettare avanti).
La mentalità tecnologica è più presente nella cultura ebraica che in quella greca. Es. la storia
di Caino e Abele; Caino è il contadino che rappresenta la tecnologia innovativa, mentre Abele
è il pastore che rappresenta la tecnologia dei nomadi2.

    E’ molto importante leggere ai bambini la Genesi della Bibbia da tecnologi.

E’ utile e importante raccontare ai bambini la storia di Epimeteo e Prometeo perché è il mito
fondativo della cultura occidentale.
PROMETEO: colui che vede prima, che vede in avanti, che progetta.
EPIMETEO: colui che vede solo da vicino (miope e ottuso).


STORIA
Zeus affida al titano Epimeteo il compito di assegnare delle doti a tutti gli esseri viventi.
Epimeteo comincia bene e dà ad ogni essere vivente doti importanti che lo aiuteranno a
sopravvivere. Ma ahimè da ultimi arrivano l’uomo e la donna ed Epimeteo aveva ormai finito
la distribuzione delle dotazioni disponibili (pessimo tecnologo perché doveva prima progettare
e prevedere).

2
  Il dio ebraico stesso è un dio tecnologo: costruisce il mondo per gradi, per periodi, scandendo le operazioni secondo una
sequenza progettuale per progressivi aggiustamenti al fine di raggiungere un risultato completo e finale.
          Quando Adama e Eva ‘disobbediscono’ sono indotti a farsi tecnologi: “allora si aprirono gli occhi di tutti e due e
riaccorsero di essere nudi:intrecciarono foglie di fico e sene fecero cinture (Gen 3,10)”Ma anche Jahwéh, dopo aver inferto
la condanna per la cacciata, interviene ‘tecnologicamente: “Il Signore Dio fece all’uomo e alla donna tuniche di pelli e li
vestì. …. Il Signore Dio lo scacciò dal giardino di Eden, perché lavorasse il suolo da dove era stato tratto(Gen. 3. 20-24).

         Caino mostra caratteri più espliciti da tecnologo (malgrado tutto Jahwéh gli pone “un segno perché non lo colpisse
chiunque l’avesse incontrato. “Ora Caino si unì alla moglie che concepì e partorì Enoch, poi divenne costruttore di una
città che chiamo Enoch” (Gen 4, 17) Poi elenca i discendenti di Caino e li qualifica come “padre di quanti abitano sotto le
tende presso il bestiame, … padre di tutti i suonatori di cetra e di flauto, Tubalkàin, fabbo, padre di tutti quanti lavorano il
rame e il ferro (Gen, 4, 18-21)

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L’uomo quindi rimane senza doti per sopravvivere: non ha pelliccia, zanne, né artigli….non ha
autodifese proprie.
Tra tutti è il soggetto meno dotato.
Epimeteo non sapeva più che cosa fare. Allora si rivolge al fratello Prometeo, questi
interviene e poiché non c’erano più risorse, decide di strappare qualcosa che non appartava
ai diritti umani ma solo agli dei: strappa l’energia, il fuoco e lo da all’uomo affinché possa
lavorare. Lo fa naturalmente di nascosto.
Quando Zeus ne viene a conoscenza, lo punisce selvaggiamente. Lo fa incatenare nelle
montagne del Caucaso ed un’aquila gli strappa e gli mangia il cuore che si rifà nuovamente e
continuamente.
La TECNOLOGIA nasce facilmente con il concetto di colpa sia nella Bibbia che nella
mitologia greca.
La TECNOLOGIA non lascia il mondo com’è ma lo trasforma e così una parte del mondo si
sente trascurata o vilipesa.
Lo scontro è sempre stato sull’energia (fuoco), perché è l’energia che ha prodotto il cambio
culturale della specie.

L’esempio dei nomi di Prometeo ed Epimeteo ci dice che le parole si costruiscono con altri
pezzi di parole: Pro+meteo, Epi+meteo. Le parole che sono elementi astratti vengono trattate
come materiali maneggiabili e componibili. Le desinenze e i prefissi sono pezzi importanti con
i quali si formano le parole.


Urbanistica, mobilità e traffico
Nell’incontro precedente si è precisato che nell’urbanistica le strade corrispondono ai fiumi,
esse sono l’invaso di scorrimento del flusso. Più larga è la strada, più libero è il flusso di
persone che la percorrono.
Quando nel fiume c’è una strozzatura, si forma una diga con dei depositi. Più stretto è il
fiume, più violento è il flusso.
Se anche la strada presenta delle strozzature, queste creano problemi di traffico.
Al mutare della capacità della strada, muta la capacità di traffico.

L’epoca dell’auto è finita. Le nuove generazioni dovranno affidarsi a una trasportistica
pubblica da migliorare. Mezzi privati sono opportuni solo nei percorsi non ricorrenti. Ai
bambini va detto lo scenario in cui si trovano e su questo devono ragionare.
Proporre il
Modellino dell’alveo di fiume = per far capire ai bambini la similitudine con il traffico.

Torniamo all’isolato:

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    Esiste una parte pubblica : strade che stanno attorno a un territorio che non è pubblico. E’
-
    una parte isolata dalle altre parti.E’ una piccola città.
    Gli accessi sono selezionati (per accedere bisogna essere titolari di diritti) e sono
-
    controllati da sistemi di macchine: cancelli, telecomandi, forme tecnologiche di selezione
    dell’accesso.

Dentro ad un isolato sono necessari uno o più spazi aperti.
Il Cortile è l’equivalente del concetto di piazza all’interno dell’isolato;
Nessun isolato può essere denso altrimenti si creano problemi:
- Necessità del soleggiamento
- Controllo dell’ombra
- Ventilazione
- Spazi di percorrenza

Nelle corti gli accessi sono controllati; le piazze, anche se isolate, sono accessibili per lo più a
tutti.
I giardini sono isolati e accessibili solo a pochi.
Dove non arriva il sole ci sono problemi di salute (rachitismo, osteoporosi…)
Noi abbiamo bisogno del sole.
Dove non c’è sole crescono muschi, funghi, muffe, batteri = organismi decompositori. Se
proliferano danno origine a malattie e situazioni a rischio.
Da ogni zona aperta il sole arriva fino ad un certo punto; c’è bisogno che gli edifici abbiano
delle parti vuote e trasparenti.
Dove non entrano sole e luce si formano parti non sane.
L’isolato è un corpo opaco che deve essere soleggiato e illuminato.
Si avranno isolati attenti alla salute e altri poco attenti e quindi poco sani.
L’isolato è un sistema compensativo-competitivo di funzioni naturali che sono state modificate
dall’artificiale, ma anche un modo artificiale condizioni favorevoli che il naturale non è in grado
di fornire in modo concentrato.
E’ una questione “tecnologica”.

MODELLINI VEGETALI
Per far capire ai bambini questi concetti è utile costruire dei modellini vegetali: piantare tante
piantine e vedere come si comportano.
Le piante fitte diventano gialle e crescono meno rispetto a quelle che si trovano verso
l’esterno.
Lo stesso comportamento si ha negli isolati.
L’isolato è paragonabile alla radura (isolato naturale).


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In una radura crescono alcune piante pioniere che colonizzano il terreno. Poi crescono altre
piante e le prime scompaiono a causa della competizione.

Se la luce del sole è molto diretta (zona mediterranea fino all’equatore) le piante tendono a
fare la chioma quasi piatta fino alla formazione del vuoto dove entra una parte di energia che
dà luogo agli arbusti e al sottobosco.
Nell’isolato succede la stessa cosa.
L’isolato va studiato come un sistema di occupazione del vuoto.

Nei luoghi dove il sole è allo zenit, le case hanno il tetto piatto. Più il sole diventa obliquo più
si fa fatica a captarlo e quindi i tetti prendono l’inclinazione del sole.
Più si va verso nord e più i tetti sono inclinati.
Esiste una Isomorfia rispetto al sole e ai modelli delle piante .

La conifera permette al sole di penetrare in profondità, essendo un sistema vegetale
inclinato.
La città di MANATTAN può essere considerata “una serie di conifere artificiale”.
Negli isolati funziona lo stesso concetto della radura nella foresta.
Rispetto ad un isolato, a seconda della zona, avremo un andamento a conifera.
La foresta è un sistema concorrenziale e molto poco solidaristico.
Negli isolati non c’è niente di naturale (sono una progettazione che può essere buona o
pessima a seconda di come viene condotta).
La progettazione deve prevedere una prospettiva di almeno 30 anni e in questo senso
prospettarsi come costruzione sostenibile.
Piante che sfilano sono esseri viventi che soffrono perché sono state messe troppo fitte.
E’ utile fare con i bambini il gioco della densità edilizia per rimarcare i concetti di sostenibilità
e compatibilità.
Vi è analogia tra:
RADURA che cresce ed ISOLATO che cresce.
Isolato sano:
- che ha sole
- che ha poca opacità
- che consente all’aria di circolare

Ecosistema              Tecnosistema
Le case medioevali = pessimo esempio di tecnologia (isolato non sano), strade molto strette
e senza sole, edifici glu uni ammassati agli altri.



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GESTIONE DELL’OPACO
Dobbiamo gestire l’opaco che c’è all’interno dell’edificio con PORTE e FINESTRE
Dobbiamo gestire l’opaco che c’è all’interno dell’isolato con PUNTI EDIFICATI e NON

Il soleggiamento è altrettanto importante nella gestione del vuoto.
Una scatola è paragonabile ad un edificio. Dentro ho una temperatura diversa dall’esterno.
La gestione dell’aria è una questione importante.
Se ho un punto in cui apro e entra il sole, qui la temperatura è diversa da un punto non
soleggiato.
All’interno aria calda e aria fredda si mescolano e si forma una circolazione e ventilazione
dell’aria (alta e bassa pressione).

Le case dei contadini (metà 800) avevano:
- facciata rivolta a sud
- la porta centrale sempre in area soleggiata
- il porticato a sud per asciugare il mais e i prodotti
- le finestre sempre più piccole man mano che ci si avvicina al tetto per non disperdere il
   calore
- il letto veniva spostato a seconda della stagione
- spesso il camino era a nord

GESTIONE DEL MICROCLIMA NELL’ISOLATO – IDEA DI GIARDINO
Certi isolati sono buoni sistemi di microclima, certi altri sono pessimi sistemi di microclima.
Ciò è dato dalla congiunzione tra zona coperta e zona scoperta.
Gli isolati con microclima sano devono avere i giardini che possono essere a chioma piatta o
diversificata (evitando di utilizzare piante come le conifere in zona planiziale perché
incongruenti con il microclima specifico).
Un buon giardino deve avere tre livelli: cespugli, arbusti e piante.

Il giardino è un concetto artificiale; quanto più è complesso, tanto meno è antinaturale.
-       I giardini all’italiana sono molto geometrizzati e sono stati rilanciati nel Rinascimento
riprendendo tipologie latine (la villa di Adriano a Tivoli, le domus imperiali a Roma, ec c.).
L’uso di siepi modellate risente di un concetto classico e rinascimentale.
-         Nel 600/700 nei giardini francesi vengono aggiunte parti geometrizzate boschive
(giardino alla francese).
-          Giardino all’inglese: apparentemente non c’è l’elemento geometrico. I viali sono a
serpentina. Piante disordinate, piante ad alto fusto, arbusti ed erbaceeestremamente
mutevoli.

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-      Alla fine dell’800 c’è una fusione tra giardino geometrizzato e giardino all’inglese. Ne
nasce il giardino eclettico (un esempio è il giardino Sigurtà).




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LE FORME URBANE

PEDAGOGIA DELLO STUPORE
- La memoria breve funziona se scopre che ci sono delle differenze; se le differenze sono
modeste dopo poco tempo le dimentichiamo.
- La memoria a lungo termine si ha quando si affaccia una differenza significativa (questo è
apprendimento).
Non si tratta di un processo orientato alla conferma ma al potenziale squilibrio e nuovo
equilibrio.
- Memoria intelligente: non è mettere in magazzino ma è un atto di ristrutturazione.
Si ha apprendimento quando si procura STUPORE, che rimette in discussione concetti
consolidati. Pertanto si crea uno stato di aspettativa che induce alla riflessione per giungere
ad uno ristabilimento dell’equilibrio.
La memoria più consistente è un impatto di squilibrio che mette in atto un’operazione di
riequilibrio e quindi di apprendimento.

Occorre STUPIRE per avere vero apprendimento.
STUPORE         ESSERE SPIAZZATI

Lo STUPORE dà gratificazione e gioia perché amplia il campo emozionale e cognitivo.
Apprendere è un effetto emozionale con l’estensione dell’IO e del NOI.
Stupire e Stupido hanno la stessa radice.
Tale è lo stupore che si rimane instupiditi.
La tecnologia poggia le sue radici sull’immaginazione.
Essa attiva dei processi di trasformazione che dal non esistente ricadono sull’esistente.
Pedagogia dello stupore è la progettazione e conduzione di esperienze di apprendimento e
socializzazione in cui non si mira a trasmettere conoscenze e comportamenti stabilizzati, ma
ad attivare strategie di scoperta delle dimensioni insondate dell’esistente e alla produzione di
artefatti nuovi correlati a comportamenti individuali e sociali orientati all’innovazione e al
piacere del vivere situazioni dinamiche ed evolutive.



URBANISTICA

E’ un ramo della tecnologia molto grande.
Urbanistica          il + grande oggetto tecnologico prodotto (città)




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Essa gestisce l’oggetto artificiale (città) fino nelle sue forme più ampie (territorio antropizzato)
Si può far accostare i bambini a questo oggetto complesso attraverso modelli più piccoli.
L’ ISOLATO ad esempio può essere offerto come una metafora della città.

Rapporto tra pubblico e privato
Spazi inedificati tra gli isolati e nell’isolato (corte e cortile).
La corte e i cortili sono parti comuni per tutti i cittadini che occupano l’isolato.
La corte e i cortili corrispondono alla piazza.
E’ opportuno con i bambini giocare ai 3 livelli:
- edilizio             microurbanistico                urbanistico
- palazzo              isolato                 città
- organizzazione appartamento                  edificio
  per stanze

Un appartamento può essere considerato una piccola città, dove il salotto è la piazza, la
cucina è il ristorante e l’insieme dei servizi al trattamento cibi, i corridoi sono le strade, le
stanze sono le case individuali o di piccoli gruppi.
L’appartamento è diviso in due zone (zoning): giorno e notte (come la città ha nelle forme di
zoning più rigido, le zone dormitorio e le zone per lavoro e servizi).

Possiamo avere 3 logiche:
- casa militare – logica sequenziale da A a B – struttura a pettine: tutto è
  controllabile dall’unico corridoio dorsale come da un panottico
• casa divisa in zone (giorno e notte) – logica ad albero – da A posso andare a B e in C
• open space – concetto di logica a rete- percorsi non stabiliti – analogia con il computer –
   struttura a nodi o a rete, l’edificio è aperto e lo si può percorre da tutte le parti

La tecnologia digitale è ora giunta alla sua fase più avanzata della tecnologia nanodigitale.
Nanobio          microtecnologie a livello molecolare.

Torniamo all’ isolato:
c’è una parte sociale (corti e cortili).
Oggi la parte sociale non c’è più, si è trasformata in parcheggio.
Far scoprire ai bambini le altimetrie delle città. Le stampe delle città del 500 mostrano lo
skyline. Esse rivelano la dimensione e la dinamica sociale complessiva, anche se oggi è
diventata una lettura difficile.
Uno skyline con poche differenze era tipico di città poco importanti. L’importanza della città
era riscontrabile dallo svettare delle torri e campanili.


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La città vista di profilo determina la sua importanza (più lo skyline è articolato e più denota
vivacità urbana).

GESTIONE DEL TERMICO
Il suolo si riscalda più velocemente di un edificio.
Negli edifici ci sono gli ipogei ossia che stanno nel sottosuolo (le cantine). Sono zone né
fredde né calde che servivano da materasso termico per i piani superiori. Nelle cantine c’era
poca ventilazione. Servivano per attività di magazzinaggio.
I piani di mezzo sono invece i punti privilegiati di uno stabile: protetti sopra e sotto.
Sia le cantine che i sottotetti hanno finestre piccole per limitare la dispersione termica che è lì
maggiore a contatto da un lato con il suolo e dall’altro con le intemperie meteorologiche.
Ai bambini va chiesto quali sono gli edifici migliori.

Gli isolati sembrano più conifere che più ombrellifere si già detto per notare le correlazioni di
comportamento nei confronti dell’azione del sole.
Oggi la questione termica è diversa da una volta. I tetti sono coibentati cioè dotati di materiali
isolanti dallo sbalzo termico sia che siano piatti, sia a tetto spiovente.
In molti edifici lo spazio che prima era destinato alla cantina è stato sostituito con il vuoto
dove ci sono solo dei pilottini che sostengono l’edificio. Questo luogo viene usato dai bambini
o per il parcheggio.

La piazza
Una PIAZZA è un isolato vuoto.
Una città con poche piazze riduce la sua funzione sociale (spesso ciò accade nelle periferie
dove si costruiscono grandi edifici uno vicino all’altro).
Una piazza è una spazialità circondata da costruzioni collocate sul bordo quasi affaciate su
un lago o mare sociali.
L’appartamento può essere paragonato ad un isolato dove:
   - il salotto è la piazza
   - la cucina è il ristorante
   - i corridoi sono le strade
   - le camere sono gli hotel
   - i bagni sono i servizi………….

Con i bambini si può giocare all’arredo della piazza e poi, a confronto, con l’arredo del salotto.
L’arredo è una forma plastica di comunicazione e funzione.
I quadri comunicano molto, molto di più dei mobili.
Gli edifici che si affacciano sulla piazza sono dei mobili (contengono delle cose) proprio come
la credenza del salotto.

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Nel palazzo occorre osservare la facciata e scoprire cosa ci dice.
Nel mondo premoderno il palazzo stava tra la pittura e l’architettura. La facciata veniva
affrescata ispirandosi ai tessuti damascati. La scultura (del padrone di casa) e la pittura
venivano usate per dire, per comunicare.
Le facciate erano le insegne del palazzo.
I salotti venivano rivestiti da drappi e arazzi che servivano da isolante termico.

Molti di questi elementi vengono ripresi dall’architettura dell’800 soprattutto da quella
eclettica. Segue poi il Liberty (legato alla rivoluzione industriale con alto uso di metalli, ghisa,
cemento, vetrate, ecc,); era l’innovazione, la libertà di costruire in materiali trattati
industrialmente.
Un palazzo Liberty lo si riconosce perché ha il cemento armato, il metallo, le ringhiere
elaborate anche se dall’antico si mantiene un andamento sinuoso del decorativo . Con queste
costruzioni comincia ad essere pienamente riconosciuto il valore del design e dell’oggettistica
prodotta industrialmente e progettata da architetti e artisti, superando le forme tradizionali
dell’artigiano, costruttore solo con le mani e gli arnesi. La cultura del design comincia ad
affermarsi nel 1851 con la prima grande esposizione di Londra. Il contenitore, il Cristal Palace
è un prodotto industriale modulare con elementi standardizzati in vetro e metalli.
Nel 1889 si ha l’esposizione a Parigi : simbolo è la Tour Eiffel – il mondo industriale e
ingegneristico fa cultura, pur ancora dentro l’ambiguità dell’eclettismo.
La produzione industriale supportata da design si diffonde in tutto il mondo.
Nel 1890 a Chicago: esposizione dei modelli di grattacieli e si ha la consacrazione
dell’architettura della verticalità, molto legata anche all’invenzione dell’ascensore.
1925: a Parigi si ha la consacrazione dell’art decò – un Liberty geometrizzato che però segna
la fine del Liberty stesso (si rafforza l’arte astratta, l’arte informale (cubismo, astrattismo o
forme miste come nel futurismo); da Kandinski fino a Mondrian.
Pittori, scultori e architetti si incrociano ed escono nuove facciate e la stessa architettura ne è
influenzata.
Negli anni 70, a Parigi si realizza il Beaubourg: il futuro è l’architettura spaziale. Non si ha più
la gravità; lo spazio viene gestito in altro modo. Le idee del tramonto dell’industrialismo e il
sentore di una nuova era trovano anche una forma architettonica.

Il valore del disegno
Gioco: portami un’immagine o un disegno che spieghi quella determinata idea
E così si scoprono i bambini verbalizzatori e quelli spazializzatori.
I verbalizzatori tendono a profondere in parole, gli spazializzatori tendono a ridurre il verbale e
a comunicare <attraverso disegni e artefatti. Sono due stili cognitivi ed operativi.
Coinvolgere i bambini nel progettare l’arredo della propria aula – progettazione
compartecipata =evoluzione dell’architettura e dell’urbanistica – si ha una buona
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partecipazione quando si ha una m molteplicità di rappresentanti. (bambini amministratori,
operai, falegnami,….)

Bambini progettuali: ogni progetto deve avere le caratteristiche della fattibilità e della
sostenibilità.
I bambini diventano progettuali quando usano con abilità due strumenti determinanti per il
pensiero plastico:
il disegno rappresentativo e i plastici progettuali

Tipologie urbane
Città medioevale = radiocentrica e murata– mondo molto chiuso (rione fino a tutto l’800)
Città araba         = scopo di difesa – le cose non sono visibili all’esterno, tutto sta nascosto
nelle corti inaccessibili delle case, i percorsi urbani sono tortuosi e labirintici - città introversa
(es. Venezia)
Città rinascimentale
E’ decisivo l’affermarsi dell’artiglieria e delle armi a polvere da sparo. Le vecchie mura
medievali non servono più, un qualunque cannone e bombarda debutterebbero giù. Si rifanno
le cinte murarie e ora sono bastinate e con grossi e potenti terrapieni chiusi come in
casseforme da muraglie da un lato e l’altro dello spessore.
Le città vengono sempre più governate da aristocrazia facoltosa e si consolida la forma del
palazzo come enfasi del potere della nuova classe per lo più finanziaria (con capitali
provenienti dall’accumulazione agraria e mercantile). L’affermarsi di una notevole cultura
matematica e costruttiva, espressa dalla concezione rinascimentale, introduce fortemente
nelle arti visive la dominate della prospettiva. Anche le città diventano prospettiche: lunghi e
ampi viali che convergono su monumentali palazzi simmetrici posti sul fuoco prospettico del
cannocchiale visivo.
Città industriale
Nell’800 si amplia notevolmente la città e le strade con funzione anche di controllo militare
degli spazi urbani.
Struttura delle città americane = struttura a graticolato, iperastratta.
Nell’’800 le strade diventano ampie con parte di carreggiata riservata alle carrozze e parte ai
pedoni.
Il reticolato romano ha una ripresa ottocentesca. Le strutture delle città ottocentesche si
riconoscono dalla forte geometrizzazione urbanistica; dalla struttura si riesce a datare le città.




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L’ISOLATO E’ UN INSIEME DI STAZIONI
Ecosistemiche e tecnosistemiche

Concetto base di STAZIONE
Il flusso è un movimento costante; STAZIONE è il contrario di flusso; vuol dire: star fermi.
Un isolato può essere considerato una stazione perché è un posto dove si staziona e dove
passano, entrano, escono molti elementi.
Il flusso può essere “a piedi” o con mezzi tipo “i carri” o perché c’è un corso d’acqua. Il
PORTO è una STAZIONE.
Verona ha delle stazioni che corrispondono ai GUADI (affioramento delle rocce che rende
minore la profondità dell’Adige in alcuni punti).

STAZIONE: luogo dove arrivano e partono merci, animali, persone.
Le stazioni sono luoghi dove è più facile trovare concentrazioni energetiche per cui si
manifestano fenomeni che riguardano:
- materia
- energia
- informazione
La stazione è anche un imbuto (segnale direzionale)

                     punto di invito, luoghi dove sono possibili più azioni (es. piazza
                1.
                     dell’isolato)




                2. punto in cui devo prendere le decisioni se entrare o no

                3. decisioni prese

Sarebbe opportuno a questo punto ideare un gioco per i bambini dove poter evidenziare se
l’isolato dove vivono è autosufficiente in termini di:
- materia – energia – informazione.


IL MODELLO DELLA CITTA’ INDUSTRIALE NELLA SUA FASE INIZIALE


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La ferrovia (‘800)veniva costruita in genere ai margini della città. La stazione ferroviaria serve
alla città ma soprattutto alla città industriale.
Tra la città e la ferrovia.sorge la zona industriale.
Affiora l’esigenza di collegare la zona industriale ai centri storici costruendo dei connettivi.
Gli omnibus (per tutti) erano dei mezzi che collegavano la zona industriale alla città storica.
Da qui deriva l’idea del vagone (che deriva dal treno); è l’antenato del tram (il treno per la
città).In inglese si chiama il termine latino omnibus viene sincopato in bus.
Col sistema industriale la materia e le persone possono avere un trasporto sociale. Gli isolati
urbani sono importanti se sono raggiungibili con gli omnibus. Altrimenti sono veramente
isolati.
Per mantenere efficiente il sistema, sono necessari i materiali di sostentamento: legnaie,
carbonaie,….
Quando il discorso diventa di tipo elettrico, cambiano molte cose.

L’industrialismo ha tre fasi::
- idrico      mulini e ruote idrauliche (turbine)
- termico     carbone e legna che producono grandi quantità di calore per
              attivare vapore acqueo da impiegare a far girare turbine e
                 macchine a vapore
- gas         prodotto dalla combustione del carbone da impiegare come
              variante termica
- elettrico motori a combustione interna e motori elettrici che applicano
              l’elettromagnetismo (principio della dinamo della bicicletta).

Centralità del sole e suoi derivati
Va dato ai bambini il principio della produzione dell’energia elettrica (oggi produzione con
grosse implicazioni per l’inquinamento atmosferico).
Altre possibilità per produrre energia sono:
- centrali mareo-motrici (usando i movimenti dell’acqua delle maree)
- centrali energetiche eoliche

Ricordiamo che la questione dell’energia è una questione non risolta e che per lo più si usano
fonti di energia a combustibili fossili, tutti inquinanti.

E’ opportuno sapere che anche un banale isolato ha a che fare con sistemi molto grandi.
Occorre lavorare di più col “solare” e con l’”idrogeno” per creare energia pulita.
(esempio di Giuseppe Colombo che ipotizzava soluzioni radicali e satellitari tutte versate
sull’energia solare).


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Con l’arrivo dell’industrialismo elettrico, le nostre città e quindi i nostri isolati sono diventati
stazioni elettriche.
Ci sono elettrodotti collegati alle centrali e in quasi tutti gli isolati o rioni c’è una piccola cabina
per dare energia elettrica alle abitazioni.
Le città hanno alta tensione e punti in cui sono installati dei trasformatori per ottenere media
tensione mediante un processo di riduzione.

Ecosistemi e tecnosistemi
Se osserviamo ogni parte della terra essa è interpretabile come ecosistema e come
tecnosistema. Solo le parti in cui la presenza umana è assente o di poca rilevanza siamo in
presenza di dinamiche solo naturali, cioè siamo in presenza di ecosistema, In tutti gli altri
casi ecosistema e tecnosistema (organizzazione con elementi artificiali collegati in edifici,
macchine, impianti e reti) coesistono con tassi più o meno estesi di entrambi.

Ogni sistema è articolabile, descrivibile e gestibile in sistemi:
- ipogei     (sottoterra)
- perigei      (nei pressi della superficie del suolo e dentro gli strati
dell’atmosfera)
- esogei     (esterni, nell’atmosfera, aerei e satellitari)
- extragei     (nell’eliospazio e spazio, qui si possono trovare solo
stazioni aerospaziali per flussi elettromagnetici )

Questi 4 livelli esistono in tutti gli isolati.
Ogni isolato deve avere tre nuclei:
- ecosistema
- tecnosistema locale
- tecnosistema a rete

Nella città ci sono :
- stazioni elettromagnetiche            sistemi a rete
- stazioni elettriche
Sono tecnosistemi di lontananza, funzionano a distanza (sono dei tele-tecno-sistemi)

C’è una stazione per l’acqua (acquedotto). Le condotte conducono l’acqua alle torri di
sollevamento che fungono da serbatoi e di mantenimento di pressione.
In ogni casa c’è poi il contatore dell’acqua da cui entra l’acqua necessaria per l’appartamento.
Esistono stazioni per la telefonia fissa (piccola cabina ai lati della strada) e stazioni di
telefonia mobile (antenne).


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Nel Modello cellulare o mobile: il territorio è diviso in celle dove arrivano segnali da una cella
madre; questi segnali vengono trasmessi attraverso antenne (stazione mobile legata
all’informazione).
Sullo stesso principio è il sistema radio-televisivo (con i ripetitori sulle colline che producono
elevato elettrosmog).

Microsistema di stazioni
Un isolato pertanto è un sistema di stazioni.
E’ una stazione con i seguenti connettivi e apporti:
- la strada
- la stazione elettrica
- la stazione del gas metano

    i cassonetti (smaltimento dei rifiuti: stazione differenziata)
-


L’insieme è una stazione sociale plurima e differenziata
Quello dello smaltimento dei rifiuti è un problema che ancora non ha visto una soluzione
soddisfacente. L’idea è di fare delle condotte ad aria compressa per smaltire i rifiuti in canali
sotterranei.
E’ bene dire ai bambini che esistono progetti per risolvere i problemi che non vengono attuati
perché poco conosciuti o con scarso consenso e appoggio pubblico.

Esistono stazioni idriche.
La stazione dell’acqua usata ha una prima stazione sotto la casa (fosse biologiche); ci sono
poi altre stazioni tutte ipogee.
Alla fine delle stazioni l’acqua che esce dovrebbe andare nel fiume come acqua depurata. Il
depuratore appartiene alle ecotecnologie, ossia agli impianti tecnologici che dovrebbero
rendere sostenibile e rinaturalizzato un elemento che non era compatibile con lo stato sano
dell’ecosistema.
Diciamo ai bambini che per controllare la sanità dell’acqua e dell’aria è meglio usare i
bioindicatori. Saranno i pesci e i licheni a dirci se acqua e aria sono sane.

Posta            sistema di informazione               stazione


Cassetta della posta (arrivi e partenze)


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Sistema dei negozi e dei supermercati: sono stazioni dove arrivano le merci. Il tutto deve
coesistere nell’ecosistema.

Ecosistema: complesso del suolo e dell’aria che accoglie vegetali e animali in convivenza.
Alberi: esistono gli arbusti, parti erbacee, flora (funghi,…).
Se non arrivano più uccelli, forse è perché non ci sono più le “stazioni”.
Così pure per le api, per gli insetti,…..

Il sottosuolo (almeno per 70 cm) è ricco di vita. Se ce n’è poca vuol dire che qualcosa non
funziona.
Bisogna imparare a leggere la natura, ad accorgersi se qualcosa non va e a scoprire il
perché.

Le case hanno le radici (fondazioni) e devono essere a prova di terremoto.
Concetti topologici:
- vicino-lontano
- Est-Ovest
- Mezzogiorno-tramontana,
- ……….
Testo consigliato: “L’immagine della città” di K. Lynch

Urbanistica umanistica          concetto di:
- confine
- nodo
- percorso-sentiero
- margine
- distretto

Sistemi di comunicazione che gli psicologi chiamano:
Route        sistema che procede x nodi (visione narrativa di
                          percorsi)
Survey                    visione generale territoriale d’insime (visione
geometrica – come fosse visione dall’alto)

Osservatorio
E’ opportuno che a livello linguistico    e di pratica di movimento-esplorazione entrambi i
sistemi siano praticabili e usabili.




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ISOLATI, MOBILITA’ E FORME URBANE


Le città hanno i loro DNA, alcune non hanno più parti di sé, ma corpi edilizi estranei

L’isolato è un microlaboratorio, il modello ideale per capire la complessità della città.
CITTA’          insieme degli isolati

Come in un organismo le cellule sono organizzate insieme, così l’isolato è la cellula che
organizza la parte vivente della città. Ci sono cellule con funzioni diverse, con un DNA
particolare, così anche la città ha un proprio DNA, quindi c’è un programma genetico della
città.
Quello che ha un senso a Verona non ha senso ad es. a Treviso, perché hanno dotazioni
‘genetiche’, ossia geomorfologiche e gestionali, diverse. Tutto ha un senso collegato alla
natura e alla storia dei luoghi che hanno una loro particolarità.

Ogni città ha un suo DNA cioè una sua SPECIFICITA’ che si ritrova anche nei suoi isolati che
sono piccole storie e geografie complesse.
La città perde la propria natura quando gli isolati perdono la propria storia e ignorano la
natura del proprio suolo ed esposizione al sole. Una città collinare ad es. non può essere
trattata come una città di montagna.

MUTUAZIONE
Ci sono esempi in cui le culture vengono riprese.
Negli anni 900 Verona conosce la presenza di Scarpa.
C’è anche una cultura che non è quella urbana. Scarpa introduce i lastroni che vengono dalla
Lessinia. Questo ci fa capire il rapporto complesso fra NATURA e CULTURA. Scarpa vuole
portare elementi nuovi ma non vuole stravolgere tutto. I processi di appartenenza alla
NATURA sono processi dalle molte connessioni ed interazioni. Bisogna avere la capacità di
costruire il NUOVO mantenendo il patrimonio genetico. Una città che si salva ha un proprio
apparato immunitario funzionante. Se perde il proprio apparato la città non si salva più. Ad es.
Mestre non ha più la propria storia, oppure ne ha di modesta e i segni positivi si vedono nel
tentativo di recupero di piazzale Ferretto.
In molti casi le periferie sono stati fenomeni di edilizia e non di ARCHITETTURA, costruzioni
di scatole e imballaggi pronti a qualsiasi tipo di import-export, fenomeni urbani apolidi. Questo
è un concetto difficile da far capire ai bambini.
E’ importante il recupero linguistico che è un’operazione assai affascinante ma difficile.


COESISTENZA DI ECO E TECNO
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Ogni isolato è leggibile come ecosistema e come tecnosistema. In un isolato queste due
componenti non sono isolate ma integrate. L’ecosistema potrebbe fare a meno della
presenza dell’uomo, perché non è opera sua e quindi ha le risorse in sé.

ISOLA
ECOSISTEMA          UNA PARTE DEL PIANETA CHE STA IN UN
 LUOGO BEN PRECISO.

Far capire ai bambini il rapporto TERRA          SOLE.

E’ importante offrire ai bambini immagini semplici ma precise senza distorsioni.
A Verona il tasso di SOLARIZZAZIONE è diverso dalle città del sud o della Norvegia; fare
raccontare ai bambini la luce e la notte diverse (a sud la notte è sempre più densa, a nord
sempre più chiara).
Ogni città ha una sua specificità in quanto natura e il tipo di luce determina il tipo di piante e di
animali. Quindi un isolato appartiene prima di tutto al pianeta e gli elementi che ci dicono
questa appartenenza sono gli elementi dell’ecosistema.
Aiutiamo i bambini a leggere:

  MATERIA - ENERGIA - INFORMAZIONE


    Aria, acqua, suolo e suolo trasformato dai viventi
Alcune piante sono straniere ed esistono alcune piante che non stanno bene per niente in
luoghi sbagliati. Ogni pianta ha diritto ad essere coltivata nel posto dove sta bene. Un
ecosistema lo si riconosce dalle piante e dalle relazioni con il mondo animale. E’ importante
capire che l’ecosistema non è solo superficie ma sotto terra per 75 cm c’è uno strato vivo. Si
può fare uno scavo che poi consenta di ragionare sulla stratigrafia. Far fare ai bambini i
disegni e anche le foto per vedere ad esempio che il colore del suolo cambia scendendo, che
gli animaletti sono diversi a seconda dello strato in cui si è. Quindi far fare ai bambini gli studi
di stratigrafia.

I bambini devono aver chiaro che esiste la falda freatica che deve essere contenuta da strati
argillosi, cioè impermeabili. Quindi guardando il suolo si vedrebbero i vari strati.
In questo tempo ci sono problemi per le acque che riguardano il ciclo dell’acqua
(evaporazione) perché il 3% dell’acqua del globo è acqua dolce e circa il 3% dell’acqua dolce
è potabile, quindi l’acqua è un bene rarissimo.




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Far vedere ai bambini un litro di acqua e mostrare, ad esempio con un ditale, quanto è il 3%
che è potabile in modo da far capire alle nuove generazioni la dimensione del problema
dell’acqua.
Devono sapere che non ci sarà che un unico acquedotto di acqua potabile, che non si può
sprecare acqua potabile ad es. per irrigare.

C’è l’energia (SOLE) che alimenta tutte le energie dell’ecosistema (es. il vento e le maree).
Un cattivo soleggiamento causa un cattivo funzionamento dell’ecosistema, degli isolati.
TECNOSISTEMA = caratterizzato dalla presenza di macchine e di impianti, edifici e reti.
Il mondo artificiale è il mondo costruito, allevato, coltivato.
In città è prevalente il mondo costruito, fatto da oggetti, strumenti, fatto da macchine, cioè
artefatti dinamici (es. rubinetto che consente l’avvicinamento e l’allontanamento dell’acqua).
GLI IMPIANTI: la sequenza è
OGGETTI STRUMENTI MACCHINE IMPIANTI EDIFICI RETI
Un isolato è un luogo dove stanno tutte queste cose. Per capire è opportuno costruire plastici
e bozzetti.

IL CERCHIO CHE SI CHIUDE
Riflettere su un concetto ecologico dei luoghi    cerchio che si chiude
Tutte le volte che prendiamo un elemento naturale e lo trasformiamo, diventa artificiale. Ogni
elemento naturale ha un suo ciclo naturale (es. quello dell’acqua,…) .
Deve sempre essere possibile la rinaturalizzazione. Il momento più critico è quando cessa
l’uso e avviene la dismissione, quindi bisogna prolungare al massimo la vita degli oggetti,
riciclo, riuso, riammissione in funzione.




CONSEGUENZA DEL CONCETTO DI STAZIONE
Esistono numerosi problemi nella gestione dello spostamento.
Un isolato riceve materia, energia, informazione. Il tecnosistema lasciato a se stesso non è
autosufficiente mentre l’ecosistema lasciato a se stesso cambia ma non decade.
Se non c’è supporto di materia, energia, informazione, il tecnosistema entra in dissoluzione.
E’ indispensabile che il tecnosistema abbia immissione di materia, energia, informazione e di
trattamento -smaltimento di ciò che è dismesso.
Ci sono tanti modi per portare, sostare e allontanare. Tutti gli impianti hanno i loro sistemi per
portare e allontanare.

LA MOBILITA’

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Portare e allontanare persone               problema mobilità.
Fino al 700 la maggior parte delle persone si spostava a piedi. Il bipede è un elemento
dell’ecosistema.
Uso degli animali            cavalli, buoi, asini, cammelli, dromedari, lama, elefanti…….
Anche questi non incidevano profondamente sul moto naturale. Il fenomeno è profondamente
cambiato con l’arrivo delle macchine meccaniche (treno, locomotive, battelli a vapore…). Le
stazioni non erano compatibili con le città storiche e quindi venivano collegate fuori dalle
mura, dando così luogo alle città industriali.
Gli isolati legati a queste realtà sono diversi. La tecnologia incide sulla natura degli isolati. La
rivoluzione è diventata ancora più cospicua con l’uso privato dei mezzi motorizzati.

I vagoni di classe corrispondevano alle tipologie diverse.
Vagoni erano intesi come piccoli isolati. Pur con distinzioni interne (classi) il treno era per tutti
(funzione sociale).
Alla fine dell’800 emergono auto private per ceti benestanti.
I dipendenti si spostano dall’agrario all’industriale, quindi aumentano i salari degli operai e
non sarà più conveniente fare il contadino (abbandono delle campagne).

Questo ha cambiato l’aspetto delle città. Spostamento strutturale poggiato sull’auto è un non-
senso. Problemi di inquinamento spaventosi. E’ indispensabile ragionare sulla percorribilità
delle stazioni sociali.
STAZIONE SOCIALE = è un luogo facilmente raggiungibile dove si può acceder3 agilmente
all’uso dei mezzi pubblici di trasporto.
Lo spostamento più ricorrente avviene nei dintorni di 300 m.
300 m corrispondono a 6 isolati.
Il nostro isolato-scuola è piuttosto massiccio e forma una barriera di 120 m.
In media un isolato tipo è di 40/60 m.
Ogni 6 isolati ci dovrebbe essere una stazione sociale.

E’ importante far scoprire ai bambini le forme della città.
La forma più semplice è il reticolo.
I punti di nodo tra 6 isolati sono i punti in cui si potranno far ragionare i bambini.
Si può far notare che alcune zone hanno il reticolo e altre no, dove far mettere mettere allora
le stazioni sociali?.
La città è complessa ma ci sono strumenti relativamente semplici per analizzarla.


SCOPRIRE LE FORME DELLE CITTA’ e RAGIONARE su cosa fare dentro le forme.
Altre forme oltre a quella a graticolato = radiale o a stella.

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Le 5 E
- ECONOMIA
- ECOLOGIA
- ESTETICA
- ETICA
- EDUCAZIONE

Sono gli elementi fondamentali da prevedere in ogni progettazione e attuazione formative

URBANISTICA DELLE GRANDI DIMENSIONI

Differenza tra superficie coperta e superficie libera
Molte città sono determinate da una densità edilizia eccessiva (speculazione edilizia)
Modo per governare il territorio = pianificazione territoriale
Principali strumenti di pianificazione territoriale:

P.R.G.        piano regolatore generale (comune, tecnici)

P.T.P.        piano territoriale provinciale (provincia)

P.T.R.C.      piano territoriale di coordinamento regionale (regione)

Questi sono gli strumenti per dare regole al governo del territorio.
Si tratta di gestione della logica applicata alle grandi estensioni.
Tutto va bene se la logica è lungimirante.

E’ possibile leggere la città andando a guardare gli effetti e risalendo alle regole o alla
mancanza di regole applicate.
Su questo interviene il tipo di politica praticata.

Esiste una pianificazione verticistica ( con una o poche persone che decidono oppure il
sindaco che dà delega ai tecnici designati).
Esiste una pianificazione partecipata (con il coinvolgimento di tutta la cittadinanza
attraverso le rappresentanze delle varie associazioni e mediante forum – es, modello Agenda
21).

In termini didattici:
- Dato il concetto di territorio e posti i problemi, si forma il “Consiglio comunale dei
    bambini” con il Sindaco e gli Assessori.

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    Insieme vengono risolti i problemi e si prendono le decisioni.
-

Cambia la città se cambiano i cittadini. E’ importante allevare dei bambini facendo capire la
natura dei problemi e mostrando la complessità dei problemi.
Dobbiamo interessare i bambini anche riguardo a problematiche “grosse” di altri territori
(parco delle Dolomiti, passante di Mestre, la questione della risorsa acqua regionale….).
Ci sono dei livelli che vengono stabiliti e non riguardano solo una città ma più territori.

Le città venete hanno struttura radiocentrica (pure Verona) pertanto le strade si dicono:
radiali.
Nella città radiocentrica lungo i filamenti delle strade radiali si sono formati degli insediamenti
che a poco a poco si sono uniti al centro e si ha così la CONURBAZIONE o città DIFFUSA.

Tutto IL Veneto ormai è una città è diffusa. Quando la conurbazione assume il tratto della
città diffusa e non ci sono regole per ordinare le cose, viene vanificata l’urbanistica che a
questo punto si comporta come urbanistica bianca, ossia dove territorio aperto non lo si
considera territorio agrario o boscato o ecologico o culturale-turistico, ma solo territorio vuoto
inj Attesa di essere edificato.
.
Occorre stare attenti che la conurbazione non vada a togliere il valore del territorio aperto
(agricoltura e non solo). Anche il territorio aperto va progettato. In altre epoche storiche il
territorio aperto era progettato e salvaguardato.
I contadini strutturavano i loro terreni in modo da salvaguardare ecologicamente il bene terra.
Possiamo dire che il territorio aperto è la storia di una civiltà.
Oggi il territorio aperto non ha più segni e non ha più senso. Ci sono problemi di gestione
economica ma con scarso profilo culturale ed ecologico.

Testo consigliato: “Il paesaggio agrario” di Emilio Segre per avere una visione storica ampia

Si sta affacciando la necessità della FORESTAZIONE anche come fonte energetica per le
città. Gli alberi possono diventare la fonte del riscaldamento oltre che fattore ecologico e
qualitativo dell’ambiente urbano e periurbano.
Si andrebbe verso un concetto di autosostenibilità urbana.

+ ossigeno - gas serra                           microclima migliore           salvaguardia della
falda freatica,……..




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Questa è urbanistica del territorio aperto che è il territorio qualitativo del futuro. Le città sane
sono le città che si estendono in forma stellare e con corridoi ecologici (raggi) Permettono la
ventilazione e le forme della biodiversità giungono fino ai bordi della città.
Gli animali lo hanno già capito. Non vivono più in campagna ma in città (gabbiani, merli,
anatre,…). Occorre salvaguardare la biodiversità.
Un fiume ha grande importanza a questo scopo.

Attività per i bambini:
- Fare colorare in una cartina le parti insediate e verificare se esistono ancora i corridoi
    ecologici
- Come facciamo a restituire fertilità al suolo? Facciamo osservare a furia di camminare
    sopra il terreno, questo diventa impermeabile e gli animaletti sono scomparsi.
- Nelle città è possibile isolare le forme più dense, isolare le parti più dense. In tal modo i
    bambini capiscono che le città hanno delle forme.

RESTAURO
Restauro: interventi su manufatti (anche su manufatti piccoli) dove il tempo ha lasciato dei
segni negativi.
Nell’800 il restauro mirava a nascondere inventando i pezzi mancanti. Era un restauro per
rifacimento.
Oggi prevale un orientamento al restauro come rileggibilità del processo storico e come
eliminazione delle operazioni di superfetazione senza progettualità

Ripristino: riguarda il paesaggio.
Anche il paesaggio ha le sue conformazioni, i fondali paesaggistici, i viali come viabilistica
scenografica, la molteplicità delle funzioni del territorio aperto, la lettura dei crinali, la
conformazione ripariale. Lo skyline urbano, il paesaggio urbano come compresenza di storie
e di funzioni, mobilità e preservazione delle scansioni urbane strutturali, il piano colore, ecc.




                                                                                                  3

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Righetto.Didattica urbanistica

  • 1. Nuovi Abitanti www.nuoviabitanti.it associazione culturale Gabriele Righetto CONCETTI PRIMARI DI ARCHITETTURA E TECNOLOGIA Vengono richiamati i concetti base costitutivi della Tecnologia Costruttiva: • Artefatto • Contenitore • Recinto e recinto murato Altri capisaldi elementari sono: - palizzata e muro - fondazioni (staticità del recinto)1 1 Si tratta di concetti base per la tecnologia in genere e per l’Architettura e Urbanistica in particolare ARTEFATTO E’ tutto ciò che viene realizzato mediante l’azione dell’uomo o di gruppi organizzati di persone. Esso si realizza usando dei materiali (ossia elementi presenti in natura, ma raccolti e trasformatiti in modo che abbiano certe caratteristiche adatte ad ulteriori trasformazioni e a produrre4 lavoro (ossia attività trasformativa in generale) Richiede l’elaborazione di tecniche, ossia di forme di trasformazione e organizzazione che procedono secondo sequenze, algoritmi, procedure che sono state ben equilibrate e sottoposte a verifica di efficacia. Le tecniche non sono solo sequenze logiche, ma sequenze operative che per lo più avvengono con supporti e strumenti che agiscono in aiuto dell’azione delle mani o con la direzione umana e l’organizzazione incorporata dentro macchine (che a loro volte sono artefatti assai complessi). La sequenza operativa può comportare l’azione di più macchine concordate o messe in azione una dopo l’altra secondo scansioni temporali e produttive incentrate su ‘logiche macchina’. In tal caso il coordinamento di azione di più macchine realizza il fenomeno di un impianto.. Quando l’azione degli artefatti non si limitano ad operare in un luogo o luoghi molto circoscritti, ma si esplica in territori ed estensioni vaste, allora le tecniche che oerano in modo complesso e molto plurimo richiedono non solo macchine ed impianti, ma una notevole organizzazione umana. La gestione e il management sono parte integrante dell’azione con artefatti complessi ed estesi. Quando complessi di impianti agiscono in serie e connessione, formando una filiera di impianti si deve parlare di reti tecnologiche. Le reti tecnologiche esplicitano la connessione tra artefatti + azione di persone organizzate secondo una mission e dei cordinamenti precostituiti + configurazione del territorio in termini di ecosistema e tecnosistema perché si realizzi un risultato vasto, diffuso e completo. Quando si ha un’efficace coordinamento e azione congruente tra artefatti, organizzazione umana e territorio si può parlare propriamente di Tecnologia, ossia di logica con cui si realizzano, conducono, distribuiscono, manutengono e si dismettono e/o riciclano gli artefatti. Gli artefatti possono essere di dimensioni molto ridotte e allora appartengono al nanoambiente oppure a dimensioni molto estese come le iperreti telematiche, satellitari e spaziali in genere. 1
  • 2. Nuovi Abitanti www.nuoviabitanti.it associazione culturale Rapporto tra architettura e suolo Ogni costruzione e artefatto devono stare collocati in modo consono rispetto alla terra e rispettare alcune condizioni primarie. Alcune di queste sono legate alle sollecitazioni che provengono dalla forza di gravità che si manifesta con un certo rapporto vincolato con il suolo. Le costruzioni edilizie ed architettoniche hanno ovviamente anch’esse questo rapporto, ma lo hanno in modo particolare, come lo hanno in genere tutti gli artefatti immobili. Gli artefatti che non producono lavoro, ma permangono in un luogo una volta collocati sono artefatti statici- Molti artefatti catalogabili come contenitori sono statici. Gli artefatti che producono lavoro e svolgono operazioni meccaniche, elettromeccaniche, elettroniche sono definibili artefatti dinamici. CONTENITORE Le azioni degli ecoumani producono spesso contenitori, ossia presenze artificiali in luoghi più o meno naturali che vengono tenute distinte e separate da tutto il contesto e catalogate per caratteristiche, uso, sequenza di accessibilità, visibilità controllata, allontanamento da processi non desiderabili e graditi, messa in ordine secondo una logica catalogatrice, sequenziatrice per prossimità e contiguità di azione, ecc. Sono contenitori tutti gli artefatti in cui collocare in modo distinto elementi diversi, stabilendo con questi e su questi dei criteri logici del tipo dentro / fuori - prima / dopo - sotto / sopra - dentro un sequenza di vari dentro (impilamento per sequenza) - distinzione per qualità / quantità - visibile / invisibile - selezionato / casuale - vivo / inerte - fenomeno presente / fenomeni passati - esclusivo / abbandonato - privilegiato / escluso - ecc. - La Tecnologia organizza in genere le varie presenze mediante i contenitori e agisce sulla realtà mediante le componenti dinamiche delal Tecnologia, ossia le macchine, gli impianti e òle reti. RECINTO, RECINTO MURATO, PORTE E PONTI Fra tutti i contenitori alcuni svolgono un ruolo territoriale importante in quanto contengono parti della terra, distinte e separate da altre. Poter stabilire che si è dentro o fuori una parte della terra distinta dal suo intorno e da tutto il resto occorre realizzare un recinto. 2
  • 3. Nuovi Abitanti www.nuoviabitanti.it associazione culturale La gestione delle sollecitazioni della forza di gravità riguardano le tecnologie relative alla statica. Un edificio va costruito con cura a partire dal suo ancoramento al suolo. Le fondazioni sono la parte che gestisce tale rapporto che ovviamente si differenzia secondo la natura del suolo. Diverso è il rapporto con un suolo denso e roccioso rispetto ad un suolo cedevole in alcune parti (in taluni casi la natura del suolo impedisce o rende irrazionale la costruzione), bisogna anche tener conto della non omogeneità del suolo per cui esso reagisce in modo diverso nelle varie parti e non va dimenticata la presenza dell’acqua sia superficiale che sotterranea. Il recinto è uno degli elementi con cui nasce l’architettura e la tecnologia del costruire. Esso è un segno distintore in quanto determina un confine tra il dentro e il fuori di una parte selezionata della terra e di un luogo. Il bordo che fa da distinzione può essere un semplice segno tracciato per terra che racchiude una porzione di spazio (in tal caso si tratta di un recinto simbolico e semiotico perché non impedisce il facile oltrepassamento del confine, ma lo rappresenta e costituisce una modesta trasformazione materiale che sta al posto di un impedimento reale e impositivo) Ma il confine può espresso da una vera costruzione in verticale e di altezza più o meno cospicua e tale da non consentire di camminarvi oltre. In tal caso il confine si fa barriera. Questo è il caso più comprensibile di costruzione materiale ( quindi anche architettonica) del confine. Il confine come barriera può essere composto da materiali molto differenti, ma in genere ben resistenti e solidi ( palizzata, pietrame, terrapieno, tessuti resistenti e intelaiati,schermi metallici, ecc.) La barriera assume valore di esclusione non solo in rapporto ai materiali da impedimento, ma anche dell’altezza che tali materiali raggiungono. L’altezza comincia a diventare significativa dal momento in cui si avvicina all’altezza media degli ecoumani e diventa barriera effettiva quando supera di molte volte l’altezza media di un ecoumano. Tale carattere dimensionale della barriera-recinto pone problemi di resistenza e durata dell’artefatto recinto, ossia pone problemi di statica e di durevolezza. Queste questioni in genere si correlano con la costruzione delle fondazioni e con la forma e lo spessore del manufatto verticale che ha bisogno di essere autoportante e costituito da materiali coibentati fra loro. Se un recinto è una barriera completa esso si trasforma in un artefatto che impedisce all’interno di passare all’esterno e all’esterno di recarsi all’interno. Un recinto che non abbia richieda uno scambo tra interno e l’esterno si configura come tomba oppure con prigione inespugnabile dove possono entrare e uscire solo elementi di dimensioni piccole e comunque abbondantemente minori della sezione di un corpo umano. Il recinto inespugnabile in realtà nella stragrande maggioranza dei casi è un sistema in gran parte chiuso, ma che ha alcune parti mobili da cui a lungo o in tempi molto ridotti ( e comunque controllati) il sistema diventa aperto. Un recinto diventa temporaneamente aperto se è dotato di una o più porte. Una porta è una macchina, ossia un artefatto mobile, che consente stati diversi del manufatto stesso. Attraverso i suoi caratteri di macchina (poggiata su meccanismi di leve) la porta si offre nelle condizioni di barriera aggiunta ad un vuoto e funzionante come impedimento, oppure come barriera temporaneamente scostata e quindi come varco, ossia punto in cui in recinto cessa di esistere ed è contemporaneamente luogo che appartiene al fuori e al dentro. 3
  • 4. Nuovi Abitanti www.nuoviabitanti.it associazione culturale L’architettura mira a dare ‘radici’ ad un edificio perchè agisca in rapporto positivo e collaborativo con le caratteristiche specifiche del suolo. La scienza descrive come è fatto il suolo, la tecnologia ci dice ciò che si deve fare, come si deve lavorare. Concetto di pieno e vuoto Le tecnologie architettoniche e costruttive costruiscono artefatti che in parte sono praticabili e altre no. Sono praticabili le parti dove gli ecoumani possono accedere muovendosi liberamente, camminando in modo spontaneo e quindi tendenzialmente in piena stazione eretta, godendo una luminosità adeguata e sufficiente, avendo una disposizione un’aria respirabile sana e gradevole, godendo di uno stato termico accattivante e sperimentando una fluidità e scioltezza di spostamento da un luogo e l’altro. La possibilità di muoversi dentro un artefatto architettonico è data dalla presenza di vari spazi vuoti, permeabili, attraversabili, vivibili. Il vuoto quindi in architetturA è di fondamentale importanza. Ma occorrono anche parti piede, dense e solide. Sono quelle parti che costituiscono il contenitore architettonico e garantisticono la sua staticità, resistenza alle sollecitazione e riparo dagli insulti meteorologici. Le parti piene e solide riguardano per lo più gli elementi portanti dell’architettura: - le fondazioni - pareti - le colonne o pilastri - i triliti alle finestre e porte - gli archi - i solai - le scale - le capriate - il tetto Questi elementi sono caratteri primari della tecnologia architettonica. Poi vi sono altri elementi che diventano importanti complemento del recinto e sono le aperture ad arco e trilite. Ossia costruzioni che consentono di costruire sopra un vuoto, avendo tra vuoto e pieno una struttura in grado di sostenere il peso sovrastante. L’arco e il trilite altro non sono che ponti, se visti dal punto di vista strutturale. Il ponte è una struttura che consente di elevare un recinto lasciando in parti mediane zone estese di vuoto, sopra il quale, con la struttura ad arco e trilite (ma anche di artefatto orizzontale sospeso da tiranti) è possibile passare sopra il vuoto. I solai e i tetti, in quanto parti sospese sopra sottostanti vani o vuoti, altro non sono che forme particolari di ponti. 4
  • 5. Nuovi Abitanti www.nuoviabitanti.it associazione culturale le coperture in genere - Come si costruisce sopra il vuoto. In genere si costruisce sopra il vuoto intervenendo sul pieno e interrempendolo con strutture tipo: - trilite - arco - forme a ponte Concetto di trilite : forma più elementare di tecnologia costruttiva che viene subito dopo il recinto. Il ponte in genere non è che un trilite esteso o una sequenza accostate di triliti. Si fanno ponti stabili e mobili. I ponti mobili vanno dagli storici ponti levatoi ai ponti rotatori o a sollevamento, azionati da elevatori I ponti mobili appartengono alla categoria delle macchine e pertanto sono caratterizzati dalla presenza di leve, macchine a movimento muscolare o idrico, macchine a movimento di motori Il Ponte è una forma primaria di tecnologia costruttiva costituita da appoggi e da megamensole. Tutto quello che ha cospicui appoggi e grandi mensole può essere considerato ponte. Il tetto ad esempio è un ponte. I Materiali utilizzabili possono essere vari: dagli storici legno, pietra e mattone (che una pietra artificiale e cotta) al ferrovia, acciaio e metal.li in genere usati molto anche nei ponti sospesi.. L’Arco è una forma primaria e raffinata di ponte Appartengono sempre alla struttura a ponte le Capriate che è una struttura composita fatta di puntoni e tiranti. Le tecnologie possono essere pensate, progettate e prefigurate mediante dei ‘pensieri plastici e non verbali. Essi sono i MODELLI che possono distinguersi in : isomorfi (stessa forma in scale diverse) - - analogici (hanno delle analogie; non hanno la stessa logica – servono per illustrare il funzionamento) - omologhi (simulazione del reale molto semplificato – rappresentano funzionamento e dinamica con scientificità - es. piano inclinato, il pendolo, lo schema di leve, la 5
  • 6. Nuovi Abitanti www.nuoviabitanti.it associazione culturale deformazione di una lamina elastica come modello della sollecitazione al peso o torsione o flessione o taglio, ecc.) Tecno logia E’ la logica della tecnica Per esprimere la Tecnologia occorre sviluppare il pensiero plastico (modo di pensare del tecnologo) che può essere: • esplorativo (rispetto all’artefatto, esoesplorativo quando esplora l’esterno, endoesplorativo quando esplora l’interno) • d’ambiente (territoriale, ecologico, etico) • categoriale (modellizzazione) • argomentativo (narrante, descrittivo e azzardato) CHIOSTRO Chiostro claustrum chiuso Richiama l’impluvium romano E una struttura presente nelle ville latine e poi ampiamente diffuso nell’ambiente dell’impero orientale e da qui passato al mondo arabo. Il mondo arabo l’ha arricchito e com-plicato con l’esperienza delle oasi, per cui è un recinto di un luogo con l’acqua che sta al centro della corte chiusa ed è attorniato da alberi e palmeti simbolizzati nelel colonne e capitelli. Il chiostro è fortemente correlato al concetto di recinto L’idea di chiostro nata dalle oasi del deserto (luogo dove c’è l’acqua) è testimoniata dal posto al centro del chiostro, elemento che rafforza la metafora dell’oasi. Il chiostro è un giardino in cui: - vengono potenziati i lati, vengono evidenziati i punti cardinali, - - viene diviso in 4 parti (richiamando le 4 parti del mondo e la rosa dei venti) Davanti alla Moschea c’è sempre il CHIOSTRO. Intorno al CHIOSTRO si poteva camminare, ma per proteggersi dal sole molto forte, esso viene coperto lungo il perimetro che però non viene chiuso verso l’interno. 6
  • 7. Nuovi Abitanti www.nuoviabitanti.it associazione culturale Le colonne che sostengono la copertura del perimetro simboleggiano i tronchi delle palme dell'oasi, i capitelli sono le foglie delle palme. La presenza dei tronchi e delle fronde viene rappresentata in tanti modi e in contesto occidentale ovviamente le fronte risentono delle piante presenti nell’ecosistema e la mancanza del divieto di rappresentare uomini e animali consente di realizzare capitelli con forte presenza antropica- A portare il chiostro in Europa sono stati i frati francescani e i religiosi in genere che tornavano da lunghi viaggi in Asia e in Arabia. 7
  • 8. Nuovi Abitanti www.nuoviabitanti.it associazione culturale Connettere In Tecnologia è importante comprendere il ruolo dell’attività del connettere- 1° CONCETTO “METTERE IN CONNESSIONE” – “COLLEGARE” Il “SENTIERO” è la prima forma di scrittura e di connessione di un luogo con un altro, producendo un dis-corso (correre attraverso) di tipo territoriale. Gli uomini segnavano i sentieri calpestando il terreno, camminando. L’atto della Geo.grafia: è lo scrivere sulla terra. Gli uomini hanno cominciato a scrivere con i piedi : dalla grotta alla fontana, facendo un percorso che doveva essere il più conveniente tenendo conto delle “variabili” (ostacoli o pericoli). Didattica: con i bambini si possono ripercorrere queste tappe facendo il percorso da scuola alle strade….. Possono esserci dei percorsi chiusi dove ogni necessità viene soddisfatta all’interno della comunità. Quando si sente la necessità di mettersi in relazione con altre comunità, nascono le strade. Le strade sono ‘dis-corsi lunghi, che mettono insieme più frasi territoriali (villaggi, crocicchi, contrade, campi, punti di avvistamento, ecc) L’urbanistica degli umani è molto particolare. Anche gli animali hanno la loro geografia, la loro urbanistica. Realizzata attraverso tratturi e segnalazione di sentieri. I sentieri per gli animali non poche volte non sono visibili perché sono tracce olfattive che organizzano gli spazi o sentieri sonori con cui segnalano e indirizzano presenze ed assenze. L’Ecosistema è un territorio organizzato in modo che possano vivere e convivere efficacemente più esseri viventi vegetali ed animali. Ogni forma vivente ha suoi modi specifici di costruire e rappresentare i propri spazi di vita, per cui si può anche dire che un ecosistema è un : incrocio di pensieri plastici diversi. GESTIRE LE CONNESSIONI Si possono avere situazioni diversificate che convergono. Con i sistemi di convergenza, la diversità tende a trovare dei punti d'incontro, luoghi in cui più forme di vita esperiscono modalità di vita in comune. Talvolta in natura e in una foresta 8
  • 9. Nuovi Abitanti www.nuoviabitanti.it associazione culturale questo si realizza in una radura o in un approdo alla riva di un fiume o di un lago. La piazza è un luogo antropico simile, dove convergono molte attività diverse. Esse si esplicano nello spazio non coperto e nelle abitazioni che stanno intorno. La comunanza delle attività con la presenza di luoghi comuni a più abitanti diversi si collega all’idea di villaggio. I nomadi per lo più sono villaggi in movimento e devono attraversare più luoghi per avere e sperimentare contatti e connessioni. Gli stanziali sono invece stabili - nasce l'idea di città . 9
  • 10. Nuovi Abitanti www.nuoviabitanti.it associazione culturale ISOLATO Sia nelle connessioni (link) che nell’isolato si manifesta il concetto di movimento e di flusso. La metafora dell’acqua è molto utile ai bambini per capire ed anche per costruire l’idea di isolato come flusso o in cui scorrono (vanno, vengono, partono) elementi (materiali, energia, informazioni). Le civiltà insediate (città e villaggi) sono fenomeni collegati ai luoghi di flusso e connessione. Lungo i fiumi sono sorte e si sono sviluppate le civiltà. Nei punti di meandro (ossai dove la velocità si riduceva e magari la profondità si faceva meno consistente) sorgevano i villaggi perché erano i punti in cui era più facile il guado. Il collegamento poteva essere gradevole o sgradevole. Non sempre si desiderava avere rapporti con quelli dell’altra riva. RIVALI infatti significa abitanti di 2 rive in contrasto fra loro. Vi è una lunga storia di aggressività lungo i fronti ripariali dei fiumi. Il ponte cerca di mettere in relazione gli abitanti di 2 rive. E’ un elemento di antirivalità, dialogo e collaborazione. La città viene prima segnata sulla terra (fondazione di Roma). La vita all’interno viene ordinata da regole. Chi non le osserva viene allontanato. Quando il fiume incontra un’ostacolo si dirama ai lati dello stesso e forma un’isola fluviale che è collegata alla terra attraverso ponti (per lo più levatoi per non facilitare l’accesso facilitato a tutti nell’isola fluviale) ( le nascite di molte città son0o collegatea questo meccanismo, es.Parigi – Roma, ma anche Verona [colleS.Pietro e il Ponte di pietra sono situati su un guado) L'isola fluviale corrisponde all'isolato che è un’ isola urbana, circondata da flussi stradali. L'isola è circondata da acqua poco profonda, perciò c'è possibilità di guado. Ricordando che il Ponte levatoio è una struttura utile ma costituisce un punto debole e di possibile invasione. Non è più isola quando faccio funzionare i ponti. GESTIRE IL VUOTO Si deve tener conto della luce, dell’ombra, dell’aria, dell’acqua. Il clima è un elemento che influisce su come fare l’urbanistica Se si tiene presente la correlazione ISOLA FLUVIALE = ISOLATO, allora è bene ricordare che Il flusso di un isolato non è un flusso idraulico ma di movimento. Anche qui è necessario gestire il sole, l’ombra, gli spazi comuni in giardini. 1
  • 11. Nuovi Abitanti www.nuoviabitanti.it associazione culturale Non esiste solo il problema del vuoto dentro gli edifici, ma anche tra edificio ed edificio e in genere si manifesta la questione della distinzione tra territorio aperto e territorio edificato 1
  • 12. Nuovi Abitanti www.nuoviabitanti.it associazione culturale MODELLI E PROBLEMI DI ISOLATO: luce, microclima, storie tecnologiche e urbane Storie fondative e la tecnologia delle parole E’ importante risalire sempre all’etimologia delle parole per dare ai bambini l’idea tecnologica delle parole stesse. Non dimentichiamo che le parole sono artefatti, sono costruzioni come lo sono dei mattoni, dei componenti, non sono suoni naturali ma loro modificazioni volute. Progettare= vedere ciò che ancora non c’è (gettare avanti). La mentalità tecnologica è più presente nella cultura ebraica che in quella greca. Es. la storia di Caino e Abele; Caino è il contadino che rappresenta la tecnologia innovativa, mentre Abele è il pastore che rappresenta la tecnologia dei nomadi2. E’ molto importante leggere ai bambini la Genesi della Bibbia da tecnologi. E’ utile e importante raccontare ai bambini la storia di Epimeteo e Prometeo perché è il mito fondativo della cultura occidentale. PROMETEO: colui che vede prima, che vede in avanti, che progetta. EPIMETEO: colui che vede solo da vicino (miope e ottuso). STORIA Zeus affida al titano Epimeteo il compito di assegnare delle doti a tutti gli esseri viventi. Epimeteo comincia bene e dà ad ogni essere vivente doti importanti che lo aiuteranno a sopravvivere. Ma ahimè da ultimi arrivano l’uomo e la donna ed Epimeteo aveva ormai finito la distribuzione delle dotazioni disponibili (pessimo tecnologo perché doveva prima progettare e prevedere). 2 Il dio ebraico stesso è un dio tecnologo: costruisce il mondo per gradi, per periodi, scandendo le operazioni secondo una sequenza progettuale per progressivi aggiustamenti al fine di raggiungere un risultato completo e finale. Quando Adama e Eva ‘disobbediscono’ sono indotti a farsi tecnologi: “allora si aprirono gli occhi di tutti e due e riaccorsero di essere nudi:intrecciarono foglie di fico e sene fecero cinture (Gen 3,10)”Ma anche Jahwéh, dopo aver inferto la condanna per la cacciata, interviene ‘tecnologicamente: “Il Signore Dio fece all’uomo e alla donna tuniche di pelli e li vestì. …. Il Signore Dio lo scacciò dal giardino di Eden, perché lavorasse il suolo da dove era stato tratto(Gen. 3. 20-24). Caino mostra caratteri più espliciti da tecnologo (malgrado tutto Jahwéh gli pone “un segno perché non lo colpisse chiunque l’avesse incontrato. “Ora Caino si unì alla moglie che concepì e partorì Enoch, poi divenne costruttore di una città che chiamo Enoch” (Gen 4, 17) Poi elenca i discendenti di Caino e li qualifica come “padre di quanti abitano sotto le tende presso il bestiame, … padre di tutti i suonatori di cetra e di flauto, Tubalkàin, fabbo, padre di tutti quanti lavorano il rame e il ferro (Gen, 4, 18-21) 1
  • 13. Nuovi Abitanti www.nuoviabitanti.it associazione culturale L’uomo quindi rimane senza doti per sopravvivere: non ha pelliccia, zanne, né artigli….non ha autodifese proprie. Tra tutti è il soggetto meno dotato. Epimeteo non sapeva più che cosa fare. Allora si rivolge al fratello Prometeo, questi interviene e poiché non c’erano più risorse, decide di strappare qualcosa che non appartava ai diritti umani ma solo agli dei: strappa l’energia, il fuoco e lo da all’uomo affinché possa lavorare. Lo fa naturalmente di nascosto. Quando Zeus ne viene a conoscenza, lo punisce selvaggiamente. Lo fa incatenare nelle montagne del Caucaso ed un’aquila gli strappa e gli mangia il cuore che si rifà nuovamente e continuamente. La TECNOLOGIA nasce facilmente con il concetto di colpa sia nella Bibbia che nella mitologia greca. La TECNOLOGIA non lascia il mondo com’è ma lo trasforma e così una parte del mondo si sente trascurata o vilipesa. Lo scontro è sempre stato sull’energia (fuoco), perché è l’energia che ha prodotto il cambio culturale della specie. L’esempio dei nomi di Prometeo ed Epimeteo ci dice che le parole si costruiscono con altri pezzi di parole: Pro+meteo, Epi+meteo. Le parole che sono elementi astratti vengono trattate come materiali maneggiabili e componibili. Le desinenze e i prefissi sono pezzi importanti con i quali si formano le parole. Urbanistica, mobilità e traffico Nell’incontro precedente si è precisato che nell’urbanistica le strade corrispondono ai fiumi, esse sono l’invaso di scorrimento del flusso. Più larga è la strada, più libero è il flusso di persone che la percorrono. Quando nel fiume c’è una strozzatura, si forma una diga con dei depositi. Più stretto è il fiume, più violento è il flusso. Se anche la strada presenta delle strozzature, queste creano problemi di traffico. Al mutare della capacità della strada, muta la capacità di traffico. L’epoca dell’auto è finita. Le nuove generazioni dovranno affidarsi a una trasportistica pubblica da migliorare. Mezzi privati sono opportuni solo nei percorsi non ricorrenti. Ai bambini va detto lo scenario in cui si trovano e su questo devono ragionare. Proporre il Modellino dell’alveo di fiume = per far capire ai bambini la similitudine con il traffico. Torniamo all’isolato: 1
  • 14. Nuovi Abitanti www.nuoviabitanti.it associazione culturale Esiste una parte pubblica : strade che stanno attorno a un territorio che non è pubblico. E’ - una parte isolata dalle altre parti.E’ una piccola città. Gli accessi sono selezionati (per accedere bisogna essere titolari di diritti) e sono - controllati da sistemi di macchine: cancelli, telecomandi, forme tecnologiche di selezione dell’accesso. Dentro ad un isolato sono necessari uno o più spazi aperti. Il Cortile è l’equivalente del concetto di piazza all’interno dell’isolato; Nessun isolato può essere denso altrimenti si creano problemi: - Necessità del soleggiamento - Controllo dell’ombra - Ventilazione - Spazi di percorrenza Nelle corti gli accessi sono controllati; le piazze, anche se isolate, sono accessibili per lo più a tutti. I giardini sono isolati e accessibili solo a pochi. Dove non arriva il sole ci sono problemi di salute (rachitismo, osteoporosi…) Noi abbiamo bisogno del sole. Dove non c’è sole crescono muschi, funghi, muffe, batteri = organismi decompositori. Se proliferano danno origine a malattie e situazioni a rischio. Da ogni zona aperta il sole arriva fino ad un certo punto; c’è bisogno che gli edifici abbiano delle parti vuote e trasparenti. Dove non entrano sole e luce si formano parti non sane. L’isolato è un corpo opaco che deve essere soleggiato e illuminato. Si avranno isolati attenti alla salute e altri poco attenti e quindi poco sani. L’isolato è un sistema compensativo-competitivo di funzioni naturali che sono state modificate dall’artificiale, ma anche un modo artificiale condizioni favorevoli che il naturale non è in grado di fornire in modo concentrato. E’ una questione “tecnologica”. MODELLINI VEGETALI Per far capire ai bambini questi concetti è utile costruire dei modellini vegetali: piantare tante piantine e vedere come si comportano. Le piante fitte diventano gialle e crescono meno rispetto a quelle che si trovano verso l’esterno. Lo stesso comportamento si ha negli isolati. L’isolato è paragonabile alla radura (isolato naturale). 1
  • 15. Nuovi Abitanti www.nuoviabitanti.it associazione culturale In una radura crescono alcune piante pioniere che colonizzano il terreno. Poi crescono altre piante e le prime scompaiono a causa della competizione. Se la luce del sole è molto diretta (zona mediterranea fino all’equatore) le piante tendono a fare la chioma quasi piatta fino alla formazione del vuoto dove entra una parte di energia che dà luogo agli arbusti e al sottobosco. Nell’isolato succede la stessa cosa. L’isolato va studiato come un sistema di occupazione del vuoto. Nei luoghi dove il sole è allo zenit, le case hanno il tetto piatto. Più il sole diventa obliquo più si fa fatica a captarlo e quindi i tetti prendono l’inclinazione del sole. Più si va verso nord e più i tetti sono inclinati. Esiste una Isomorfia rispetto al sole e ai modelli delle piante . La conifera permette al sole di penetrare in profondità, essendo un sistema vegetale inclinato. La città di MANATTAN può essere considerata “una serie di conifere artificiale”. Negli isolati funziona lo stesso concetto della radura nella foresta. Rispetto ad un isolato, a seconda della zona, avremo un andamento a conifera. La foresta è un sistema concorrenziale e molto poco solidaristico. Negli isolati non c’è niente di naturale (sono una progettazione che può essere buona o pessima a seconda di come viene condotta). La progettazione deve prevedere una prospettiva di almeno 30 anni e in questo senso prospettarsi come costruzione sostenibile. Piante che sfilano sono esseri viventi che soffrono perché sono state messe troppo fitte. E’ utile fare con i bambini il gioco della densità edilizia per rimarcare i concetti di sostenibilità e compatibilità. Vi è analogia tra: RADURA che cresce ed ISOLATO che cresce. Isolato sano: - che ha sole - che ha poca opacità - che consente all’aria di circolare Ecosistema Tecnosistema Le case medioevali = pessimo esempio di tecnologia (isolato non sano), strade molto strette e senza sole, edifici glu uni ammassati agli altri. 1
  • 16. Nuovi Abitanti www.nuoviabitanti.it associazione culturale GESTIONE DELL’OPACO Dobbiamo gestire l’opaco che c’è all’interno dell’edificio con PORTE e FINESTRE Dobbiamo gestire l’opaco che c’è all’interno dell’isolato con PUNTI EDIFICATI e NON Il soleggiamento è altrettanto importante nella gestione del vuoto. Una scatola è paragonabile ad un edificio. Dentro ho una temperatura diversa dall’esterno. La gestione dell’aria è una questione importante. Se ho un punto in cui apro e entra il sole, qui la temperatura è diversa da un punto non soleggiato. All’interno aria calda e aria fredda si mescolano e si forma una circolazione e ventilazione dell’aria (alta e bassa pressione). Le case dei contadini (metà 800) avevano: - facciata rivolta a sud - la porta centrale sempre in area soleggiata - il porticato a sud per asciugare il mais e i prodotti - le finestre sempre più piccole man mano che ci si avvicina al tetto per non disperdere il calore - il letto veniva spostato a seconda della stagione - spesso il camino era a nord GESTIONE DEL MICROCLIMA NELL’ISOLATO – IDEA DI GIARDINO Certi isolati sono buoni sistemi di microclima, certi altri sono pessimi sistemi di microclima. Ciò è dato dalla congiunzione tra zona coperta e zona scoperta. Gli isolati con microclima sano devono avere i giardini che possono essere a chioma piatta o diversificata (evitando di utilizzare piante come le conifere in zona planiziale perché incongruenti con il microclima specifico). Un buon giardino deve avere tre livelli: cespugli, arbusti e piante. Il giardino è un concetto artificiale; quanto più è complesso, tanto meno è antinaturale. - I giardini all’italiana sono molto geometrizzati e sono stati rilanciati nel Rinascimento riprendendo tipologie latine (la villa di Adriano a Tivoli, le domus imperiali a Roma, ec c.). L’uso di siepi modellate risente di un concetto classico e rinascimentale. - Nel 600/700 nei giardini francesi vengono aggiunte parti geometrizzate boschive (giardino alla francese). - Giardino all’inglese: apparentemente non c’è l’elemento geometrico. I viali sono a serpentina. Piante disordinate, piante ad alto fusto, arbusti ed erbaceeestremamente mutevoli. 1
  • 17. Nuovi Abitanti www.nuoviabitanti.it associazione culturale - Alla fine dell’800 c’è una fusione tra giardino geometrizzato e giardino all’inglese. Ne nasce il giardino eclettico (un esempio è il giardino Sigurtà). 1
  • 18. Nuovi Abitanti www.nuoviabitanti.it associazione culturale LE FORME URBANE PEDAGOGIA DELLO STUPORE - La memoria breve funziona se scopre che ci sono delle differenze; se le differenze sono modeste dopo poco tempo le dimentichiamo. - La memoria a lungo termine si ha quando si affaccia una differenza significativa (questo è apprendimento). Non si tratta di un processo orientato alla conferma ma al potenziale squilibrio e nuovo equilibrio. - Memoria intelligente: non è mettere in magazzino ma è un atto di ristrutturazione. Si ha apprendimento quando si procura STUPORE, che rimette in discussione concetti consolidati. Pertanto si crea uno stato di aspettativa che induce alla riflessione per giungere ad uno ristabilimento dell’equilibrio. La memoria più consistente è un impatto di squilibrio che mette in atto un’operazione di riequilibrio e quindi di apprendimento. Occorre STUPIRE per avere vero apprendimento. STUPORE ESSERE SPIAZZATI Lo STUPORE dà gratificazione e gioia perché amplia il campo emozionale e cognitivo. Apprendere è un effetto emozionale con l’estensione dell’IO e del NOI. Stupire e Stupido hanno la stessa radice. Tale è lo stupore che si rimane instupiditi. La tecnologia poggia le sue radici sull’immaginazione. Essa attiva dei processi di trasformazione che dal non esistente ricadono sull’esistente. Pedagogia dello stupore è la progettazione e conduzione di esperienze di apprendimento e socializzazione in cui non si mira a trasmettere conoscenze e comportamenti stabilizzati, ma ad attivare strategie di scoperta delle dimensioni insondate dell’esistente e alla produzione di artefatti nuovi correlati a comportamenti individuali e sociali orientati all’innovazione e al piacere del vivere situazioni dinamiche ed evolutive. URBANISTICA E’ un ramo della tecnologia molto grande. Urbanistica il + grande oggetto tecnologico prodotto (città) 1
  • 19. Nuovi Abitanti www.nuoviabitanti.it associazione culturale Essa gestisce l’oggetto artificiale (città) fino nelle sue forme più ampie (territorio antropizzato) Si può far accostare i bambini a questo oggetto complesso attraverso modelli più piccoli. L’ ISOLATO ad esempio può essere offerto come una metafora della città. Rapporto tra pubblico e privato Spazi inedificati tra gli isolati e nell’isolato (corte e cortile). La corte e i cortili sono parti comuni per tutti i cittadini che occupano l’isolato. La corte e i cortili corrispondono alla piazza. E’ opportuno con i bambini giocare ai 3 livelli: - edilizio microurbanistico urbanistico - palazzo isolato città - organizzazione appartamento edificio per stanze Un appartamento può essere considerato una piccola città, dove il salotto è la piazza, la cucina è il ristorante e l’insieme dei servizi al trattamento cibi, i corridoi sono le strade, le stanze sono le case individuali o di piccoli gruppi. L’appartamento è diviso in due zone (zoning): giorno e notte (come la città ha nelle forme di zoning più rigido, le zone dormitorio e le zone per lavoro e servizi). Possiamo avere 3 logiche: - casa militare – logica sequenziale da A a B – struttura a pettine: tutto è controllabile dall’unico corridoio dorsale come da un panottico • casa divisa in zone (giorno e notte) – logica ad albero – da A posso andare a B e in C • open space – concetto di logica a rete- percorsi non stabiliti – analogia con il computer – struttura a nodi o a rete, l’edificio è aperto e lo si può percorre da tutte le parti La tecnologia digitale è ora giunta alla sua fase più avanzata della tecnologia nanodigitale. Nanobio microtecnologie a livello molecolare. Torniamo all’ isolato: c’è una parte sociale (corti e cortili). Oggi la parte sociale non c’è più, si è trasformata in parcheggio. Far scoprire ai bambini le altimetrie delle città. Le stampe delle città del 500 mostrano lo skyline. Esse rivelano la dimensione e la dinamica sociale complessiva, anche se oggi è diventata una lettura difficile. Uno skyline con poche differenze era tipico di città poco importanti. L’importanza della città era riscontrabile dallo svettare delle torri e campanili. 1
  • 20. Nuovi Abitanti www.nuoviabitanti.it associazione culturale La città vista di profilo determina la sua importanza (più lo skyline è articolato e più denota vivacità urbana). GESTIONE DEL TERMICO Il suolo si riscalda più velocemente di un edificio. Negli edifici ci sono gli ipogei ossia che stanno nel sottosuolo (le cantine). Sono zone né fredde né calde che servivano da materasso termico per i piani superiori. Nelle cantine c’era poca ventilazione. Servivano per attività di magazzinaggio. I piani di mezzo sono invece i punti privilegiati di uno stabile: protetti sopra e sotto. Sia le cantine che i sottotetti hanno finestre piccole per limitare la dispersione termica che è lì maggiore a contatto da un lato con il suolo e dall’altro con le intemperie meteorologiche. Ai bambini va chiesto quali sono gli edifici migliori. Gli isolati sembrano più conifere che più ombrellifere si già detto per notare le correlazioni di comportamento nei confronti dell’azione del sole. Oggi la questione termica è diversa da una volta. I tetti sono coibentati cioè dotati di materiali isolanti dallo sbalzo termico sia che siano piatti, sia a tetto spiovente. In molti edifici lo spazio che prima era destinato alla cantina è stato sostituito con il vuoto dove ci sono solo dei pilottini che sostengono l’edificio. Questo luogo viene usato dai bambini o per il parcheggio. La piazza Una PIAZZA è un isolato vuoto. Una città con poche piazze riduce la sua funzione sociale (spesso ciò accade nelle periferie dove si costruiscono grandi edifici uno vicino all’altro). Una piazza è una spazialità circondata da costruzioni collocate sul bordo quasi affaciate su un lago o mare sociali. L’appartamento può essere paragonato ad un isolato dove: - il salotto è la piazza - la cucina è il ristorante - i corridoi sono le strade - le camere sono gli hotel - i bagni sono i servizi…………. Con i bambini si può giocare all’arredo della piazza e poi, a confronto, con l’arredo del salotto. L’arredo è una forma plastica di comunicazione e funzione. I quadri comunicano molto, molto di più dei mobili. Gli edifici che si affacciano sulla piazza sono dei mobili (contengono delle cose) proprio come la credenza del salotto. 2
  • 21. Nuovi Abitanti www.nuoviabitanti.it associazione culturale Nel palazzo occorre osservare la facciata e scoprire cosa ci dice. Nel mondo premoderno il palazzo stava tra la pittura e l’architettura. La facciata veniva affrescata ispirandosi ai tessuti damascati. La scultura (del padrone di casa) e la pittura venivano usate per dire, per comunicare. Le facciate erano le insegne del palazzo. I salotti venivano rivestiti da drappi e arazzi che servivano da isolante termico. Molti di questi elementi vengono ripresi dall’architettura dell’800 soprattutto da quella eclettica. Segue poi il Liberty (legato alla rivoluzione industriale con alto uso di metalli, ghisa, cemento, vetrate, ecc,); era l’innovazione, la libertà di costruire in materiali trattati industrialmente. Un palazzo Liberty lo si riconosce perché ha il cemento armato, il metallo, le ringhiere elaborate anche se dall’antico si mantiene un andamento sinuoso del decorativo . Con queste costruzioni comincia ad essere pienamente riconosciuto il valore del design e dell’oggettistica prodotta industrialmente e progettata da architetti e artisti, superando le forme tradizionali dell’artigiano, costruttore solo con le mani e gli arnesi. La cultura del design comincia ad affermarsi nel 1851 con la prima grande esposizione di Londra. Il contenitore, il Cristal Palace è un prodotto industriale modulare con elementi standardizzati in vetro e metalli. Nel 1889 si ha l’esposizione a Parigi : simbolo è la Tour Eiffel – il mondo industriale e ingegneristico fa cultura, pur ancora dentro l’ambiguità dell’eclettismo. La produzione industriale supportata da design si diffonde in tutto il mondo. Nel 1890 a Chicago: esposizione dei modelli di grattacieli e si ha la consacrazione dell’architettura della verticalità, molto legata anche all’invenzione dell’ascensore. 1925: a Parigi si ha la consacrazione dell’art decò – un Liberty geometrizzato che però segna la fine del Liberty stesso (si rafforza l’arte astratta, l’arte informale (cubismo, astrattismo o forme miste come nel futurismo); da Kandinski fino a Mondrian. Pittori, scultori e architetti si incrociano ed escono nuove facciate e la stessa architettura ne è influenzata. Negli anni 70, a Parigi si realizza il Beaubourg: il futuro è l’architettura spaziale. Non si ha più la gravità; lo spazio viene gestito in altro modo. Le idee del tramonto dell’industrialismo e il sentore di una nuova era trovano anche una forma architettonica. Il valore del disegno Gioco: portami un’immagine o un disegno che spieghi quella determinata idea E così si scoprono i bambini verbalizzatori e quelli spazializzatori. I verbalizzatori tendono a profondere in parole, gli spazializzatori tendono a ridurre il verbale e a comunicare <attraverso disegni e artefatti. Sono due stili cognitivi ed operativi. Coinvolgere i bambini nel progettare l’arredo della propria aula – progettazione compartecipata =evoluzione dell’architettura e dell’urbanistica – si ha una buona 2
  • 22. Nuovi Abitanti www.nuoviabitanti.it associazione culturale partecipazione quando si ha una m molteplicità di rappresentanti. (bambini amministratori, operai, falegnami,….) Bambini progettuali: ogni progetto deve avere le caratteristiche della fattibilità e della sostenibilità. I bambini diventano progettuali quando usano con abilità due strumenti determinanti per il pensiero plastico: il disegno rappresentativo e i plastici progettuali Tipologie urbane Città medioevale = radiocentrica e murata– mondo molto chiuso (rione fino a tutto l’800) Città araba = scopo di difesa – le cose non sono visibili all’esterno, tutto sta nascosto nelle corti inaccessibili delle case, i percorsi urbani sono tortuosi e labirintici - città introversa (es. Venezia) Città rinascimentale E’ decisivo l’affermarsi dell’artiglieria e delle armi a polvere da sparo. Le vecchie mura medievali non servono più, un qualunque cannone e bombarda debutterebbero giù. Si rifanno le cinte murarie e ora sono bastinate e con grossi e potenti terrapieni chiusi come in casseforme da muraglie da un lato e l’altro dello spessore. Le città vengono sempre più governate da aristocrazia facoltosa e si consolida la forma del palazzo come enfasi del potere della nuova classe per lo più finanziaria (con capitali provenienti dall’accumulazione agraria e mercantile). L’affermarsi di una notevole cultura matematica e costruttiva, espressa dalla concezione rinascimentale, introduce fortemente nelle arti visive la dominate della prospettiva. Anche le città diventano prospettiche: lunghi e ampi viali che convergono su monumentali palazzi simmetrici posti sul fuoco prospettico del cannocchiale visivo. Città industriale Nell’800 si amplia notevolmente la città e le strade con funzione anche di controllo militare degli spazi urbani. Struttura delle città americane = struttura a graticolato, iperastratta. Nell’’800 le strade diventano ampie con parte di carreggiata riservata alle carrozze e parte ai pedoni. Il reticolato romano ha una ripresa ottocentesca. Le strutture delle città ottocentesche si riconoscono dalla forte geometrizzazione urbanistica; dalla struttura si riesce a datare le città. 2
  • 23. Nuovi Abitanti www.nuoviabitanti.it associazione culturale L’ISOLATO E’ UN INSIEME DI STAZIONI Ecosistemiche e tecnosistemiche Concetto base di STAZIONE Il flusso è un movimento costante; STAZIONE è il contrario di flusso; vuol dire: star fermi. Un isolato può essere considerato una stazione perché è un posto dove si staziona e dove passano, entrano, escono molti elementi. Il flusso può essere “a piedi” o con mezzi tipo “i carri” o perché c’è un corso d’acqua. Il PORTO è una STAZIONE. Verona ha delle stazioni che corrispondono ai GUADI (affioramento delle rocce che rende minore la profondità dell’Adige in alcuni punti). STAZIONE: luogo dove arrivano e partono merci, animali, persone. Le stazioni sono luoghi dove è più facile trovare concentrazioni energetiche per cui si manifestano fenomeni che riguardano: - materia - energia - informazione La stazione è anche un imbuto (segnale direzionale) punto di invito, luoghi dove sono possibili più azioni (es. piazza 1. dell’isolato) 2. punto in cui devo prendere le decisioni se entrare o no 3. decisioni prese Sarebbe opportuno a questo punto ideare un gioco per i bambini dove poter evidenziare se l’isolato dove vivono è autosufficiente in termini di: - materia – energia – informazione. IL MODELLO DELLA CITTA’ INDUSTRIALE NELLA SUA FASE INIZIALE 2
  • 24. Nuovi Abitanti www.nuoviabitanti.it associazione culturale La ferrovia (‘800)veniva costruita in genere ai margini della città. La stazione ferroviaria serve alla città ma soprattutto alla città industriale. Tra la città e la ferrovia.sorge la zona industriale. Affiora l’esigenza di collegare la zona industriale ai centri storici costruendo dei connettivi. Gli omnibus (per tutti) erano dei mezzi che collegavano la zona industriale alla città storica. Da qui deriva l’idea del vagone (che deriva dal treno); è l’antenato del tram (il treno per la città).In inglese si chiama il termine latino omnibus viene sincopato in bus. Col sistema industriale la materia e le persone possono avere un trasporto sociale. Gli isolati urbani sono importanti se sono raggiungibili con gli omnibus. Altrimenti sono veramente isolati. Per mantenere efficiente il sistema, sono necessari i materiali di sostentamento: legnaie, carbonaie,…. Quando il discorso diventa di tipo elettrico, cambiano molte cose. L’industrialismo ha tre fasi:: - idrico mulini e ruote idrauliche (turbine) - termico carbone e legna che producono grandi quantità di calore per attivare vapore acqueo da impiegare a far girare turbine e macchine a vapore - gas prodotto dalla combustione del carbone da impiegare come variante termica - elettrico motori a combustione interna e motori elettrici che applicano l’elettromagnetismo (principio della dinamo della bicicletta). Centralità del sole e suoi derivati Va dato ai bambini il principio della produzione dell’energia elettrica (oggi produzione con grosse implicazioni per l’inquinamento atmosferico). Altre possibilità per produrre energia sono: - centrali mareo-motrici (usando i movimenti dell’acqua delle maree) - centrali energetiche eoliche Ricordiamo che la questione dell’energia è una questione non risolta e che per lo più si usano fonti di energia a combustibili fossili, tutti inquinanti. E’ opportuno sapere che anche un banale isolato ha a che fare con sistemi molto grandi. Occorre lavorare di più col “solare” e con l’”idrogeno” per creare energia pulita. (esempio di Giuseppe Colombo che ipotizzava soluzioni radicali e satellitari tutte versate sull’energia solare). 2
  • 25. Nuovi Abitanti www.nuoviabitanti.it associazione culturale Con l’arrivo dell’industrialismo elettrico, le nostre città e quindi i nostri isolati sono diventati stazioni elettriche. Ci sono elettrodotti collegati alle centrali e in quasi tutti gli isolati o rioni c’è una piccola cabina per dare energia elettrica alle abitazioni. Le città hanno alta tensione e punti in cui sono installati dei trasformatori per ottenere media tensione mediante un processo di riduzione. Ecosistemi e tecnosistemi Se osserviamo ogni parte della terra essa è interpretabile come ecosistema e come tecnosistema. Solo le parti in cui la presenza umana è assente o di poca rilevanza siamo in presenza di dinamiche solo naturali, cioè siamo in presenza di ecosistema, In tutti gli altri casi ecosistema e tecnosistema (organizzazione con elementi artificiali collegati in edifici, macchine, impianti e reti) coesistono con tassi più o meno estesi di entrambi. Ogni sistema è articolabile, descrivibile e gestibile in sistemi: - ipogei (sottoterra) - perigei (nei pressi della superficie del suolo e dentro gli strati dell’atmosfera) - esogei (esterni, nell’atmosfera, aerei e satellitari) - extragei (nell’eliospazio e spazio, qui si possono trovare solo stazioni aerospaziali per flussi elettromagnetici ) Questi 4 livelli esistono in tutti gli isolati. Ogni isolato deve avere tre nuclei: - ecosistema - tecnosistema locale - tecnosistema a rete Nella città ci sono : - stazioni elettromagnetiche sistemi a rete - stazioni elettriche Sono tecnosistemi di lontananza, funzionano a distanza (sono dei tele-tecno-sistemi) C’è una stazione per l’acqua (acquedotto). Le condotte conducono l’acqua alle torri di sollevamento che fungono da serbatoi e di mantenimento di pressione. In ogni casa c’è poi il contatore dell’acqua da cui entra l’acqua necessaria per l’appartamento. Esistono stazioni per la telefonia fissa (piccola cabina ai lati della strada) e stazioni di telefonia mobile (antenne). 2
  • 26. Nuovi Abitanti www.nuoviabitanti.it associazione culturale Nel Modello cellulare o mobile: il territorio è diviso in celle dove arrivano segnali da una cella madre; questi segnali vengono trasmessi attraverso antenne (stazione mobile legata all’informazione). Sullo stesso principio è il sistema radio-televisivo (con i ripetitori sulle colline che producono elevato elettrosmog). Microsistema di stazioni Un isolato pertanto è un sistema di stazioni. E’ una stazione con i seguenti connettivi e apporti: - la strada - la stazione elettrica - la stazione del gas metano i cassonetti (smaltimento dei rifiuti: stazione differenziata) - L’insieme è una stazione sociale plurima e differenziata Quello dello smaltimento dei rifiuti è un problema che ancora non ha visto una soluzione soddisfacente. L’idea è di fare delle condotte ad aria compressa per smaltire i rifiuti in canali sotterranei. E’ bene dire ai bambini che esistono progetti per risolvere i problemi che non vengono attuati perché poco conosciuti o con scarso consenso e appoggio pubblico. Esistono stazioni idriche. La stazione dell’acqua usata ha una prima stazione sotto la casa (fosse biologiche); ci sono poi altre stazioni tutte ipogee. Alla fine delle stazioni l’acqua che esce dovrebbe andare nel fiume come acqua depurata. Il depuratore appartiene alle ecotecnologie, ossia agli impianti tecnologici che dovrebbero rendere sostenibile e rinaturalizzato un elemento che non era compatibile con lo stato sano dell’ecosistema. Diciamo ai bambini che per controllare la sanità dell’acqua e dell’aria è meglio usare i bioindicatori. Saranno i pesci e i licheni a dirci se acqua e aria sono sane. Posta sistema di informazione stazione Cassetta della posta (arrivi e partenze) 2
  • 27. Nuovi Abitanti www.nuoviabitanti.it associazione culturale Sistema dei negozi e dei supermercati: sono stazioni dove arrivano le merci. Il tutto deve coesistere nell’ecosistema. Ecosistema: complesso del suolo e dell’aria che accoglie vegetali e animali in convivenza. Alberi: esistono gli arbusti, parti erbacee, flora (funghi,…). Se non arrivano più uccelli, forse è perché non ci sono più le “stazioni”. Così pure per le api, per gli insetti,….. Il sottosuolo (almeno per 70 cm) è ricco di vita. Se ce n’è poca vuol dire che qualcosa non funziona. Bisogna imparare a leggere la natura, ad accorgersi se qualcosa non va e a scoprire il perché. Le case hanno le radici (fondazioni) e devono essere a prova di terremoto. Concetti topologici: - vicino-lontano - Est-Ovest - Mezzogiorno-tramontana, - ………. Testo consigliato: “L’immagine della città” di K. Lynch Urbanistica umanistica concetto di: - confine - nodo - percorso-sentiero - margine - distretto Sistemi di comunicazione che gli psicologi chiamano: Route sistema che procede x nodi (visione narrativa di percorsi) Survey visione generale territoriale d’insime (visione geometrica – come fosse visione dall’alto) Osservatorio E’ opportuno che a livello linguistico e di pratica di movimento-esplorazione entrambi i sistemi siano praticabili e usabili. 2
  • 28. Nuovi Abitanti www.nuoviabitanti.it associazione culturale ISOLATI, MOBILITA’ E FORME URBANE Le città hanno i loro DNA, alcune non hanno più parti di sé, ma corpi edilizi estranei L’isolato è un microlaboratorio, il modello ideale per capire la complessità della città. CITTA’ insieme degli isolati Come in un organismo le cellule sono organizzate insieme, così l’isolato è la cellula che organizza la parte vivente della città. Ci sono cellule con funzioni diverse, con un DNA particolare, così anche la città ha un proprio DNA, quindi c’è un programma genetico della città. Quello che ha un senso a Verona non ha senso ad es. a Treviso, perché hanno dotazioni ‘genetiche’, ossia geomorfologiche e gestionali, diverse. Tutto ha un senso collegato alla natura e alla storia dei luoghi che hanno una loro particolarità. Ogni città ha un suo DNA cioè una sua SPECIFICITA’ che si ritrova anche nei suoi isolati che sono piccole storie e geografie complesse. La città perde la propria natura quando gli isolati perdono la propria storia e ignorano la natura del proprio suolo ed esposizione al sole. Una città collinare ad es. non può essere trattata come una città di montagna. MUTUAZIONE Ci sono esempi in cui le culture vengono riprese. Negli anni 900 Verona conosce la presenza di Scarpa. C’è anche una cultura che non è quella urbana. Scarpa introduce i lastroni che vengono dalla Lessinia. Questo ci fa capire il rapporto complesso fra NATURA e CULTURA. Scarpa vuole portare elementi nuovi ma non vuole stravolgere tutto. I processi di appartenenza alla NATURA sono processi dalle molte connessioni ed interazioni. Bisogna avere la capacità di costruire il NUOVO mantenendo il patrimonio genetico. Una città che si salva ha un proprio apparato immunitario funzionante. Se perde il proprio apparato la città non si salva più. Ad es. Mestre non ha più la propria storia, oppure ne ha di modesta e i segni positivi si vedono nel tentativo di recupero di piazzale Ferretto. In molti casi le periferie sono stati fenomeni di edilizia e non di ARCHITETTURA, costruzioni di scatole e imballaggi pronti a qualsiasi tipo di import-export, fenomeni urbani apolidi. Questo è un concetto difficile da far capire ai bambini. E’ importante il recupero linguistico che è un’operazione assai affascinante ma difficile. COESISTENZA DI ECO E TECNO 2
  • 29. Nuovi Abitanti www.nuoviabitanti.it associazione culturale Ogni isolato è leggibile come ecosistema e come tecnosistema. In un isolato queste due componenti non sono isolate ma integrate. L’ecosistema potrebbe fare a meno della presenza dell’uomo, perché non è opera sua e quindi ha le risorse in sé. ISOLA ECOSISTEMA UNA PARTE DEL PIANETA CHE STA IN UN LUOGO BEN PRECISO. Far capire ai bambini il rapporto TERRA SOLE. E’ importante offrire ai bambini immagini semplici ma precise senza distorsioni. A Verona il tasso di SOLARIZZAZIONE è diverso dalle città del sud o della Norvegia; fare raccontare ai bambini la luce e la notte diverse (a sud la notte è sempre più densa, a nord sempre più chiara). Ogni città ha una sua specificità in quanto natura e il tipo di luce determina il tipo di piante e di animali. Quindi un isolato appartiene prima di tutto al pianeta e gli elementi che ci dicono questa appartenenza sono gli elementi dell’ecosistema. Aiutiamo i bambini a leggere: MATERIA - ENERGIA - INFORMAZIONE Aria, acqua, suolo e suolo trasformato dai viventi Alcune piante sono straniere ed esistono alcune piante che non stanno bene per niente in luoghi sbagliati. Ogni pianta ha diritto ad essere coltivata nel posto dove sta bene. Un ecosistema lo si riconosce dalle piante e dalle relazioni con il mondo animale. E’ importante capire che l’ecosistema non è solo superficie ma sotto terra per 75 cm c’è uno strato vivo. Si può fare uno scavo che poi consenta di ragionare sulla stratigrafia. Far fare ai bambini i disegni e anche le foto per vedere ad esempio che il colore del suolo cambia scendendo, che gli animaletti sono diversi a seconda dello strato in cui si è. Quindi far fare ai bambini gli studi di stratigrafia. I bambini devono aver chiaro che esiste la falda freatica che deve essere contenuta da strati argillosi, cioè impermeabili. Quindi guardando il suolo si vedrebbero i vari strati. In questo tempo ci sono problemi per le acque che riguardano il ciclo dell’acqua (evaporazione) perché il 3% dell’acqua del globo è acqua dolce e circa il 3% dell’acqua dolce è potabile, quindi l’acqua è un bene rarissimo. 2
  • 30. Nuovi Abitanti www.nuoviabitanti.it associazione culturale Far vedere ai bambini un litro di acqua e mostrare, ad esempio con un ditale, quanto è il 3% che è potabile in modo da far capire alle nuove generazioni la dimensione del problema dell’acqua. Devono sapere che non ci sarà che un unico acquedotto di acqua potabile, che non si può sprecare acqua potabile ad es. per irrigare. C’è l’energia (SOLE) che alimenta tutte le energie dell’ecosistema (es. il vento e le maree). Un cattivo soleggiamento causa un cattivo funzionamento dell’ecosistema, degli isolati. TECNOSISTEMA = caratterizzato dalla presenza di macchine e di impianti, edifici e reti. Il mondo artificiale è il mondo costruito, allevato, coltivato. In città è prevalente il mondo costruito, fatto da oggetti, strumenti, fatto da macchine, cioè artefatti dinamici (es. rubinetto che consente l’avvicinamento e l’allontanamento dell’acqua). GLI IMPIANTI: la sequenza è OGGETTI STRUMENTI MACCHINE IMPIANTI EDIFICI RETI Un isolato è un luogo dove stanno tutte queste cose. Per capire è opportuno costruire plastici e bozzetti. IL CERCHIO CHE SI CHIUDE Riflettere su un concetto ecologico dei luoghi cerchio che si chiude Tutte le volte che prendiamo un elemento naturale e lo trasformiamo, diventa artificiale. Ogni elemento naturale ha un suo ciclo naturale (es. quello dell’acqua,…) . Deve sempre essere possibile la rinaturalizzazione. Il momento più critico è quando cessa l’uso e avviene la dismissione, quindi bisogna prolungare al massimo la vita degli oggetti, riciclo, riuso, riammissione in funzione. CONSEGUENZA DEL CONCETTO DI STAZIONE Esistono numerosi problemi nella gestione dello spostamento. Un isolato riceve materia, energia, informazione. Il tecnosistema lasciato a se stesso non è autosufficiente mentre l’ecosistema lasciato a se stesso cambia ma non decade. Se non c’è supporto di materia, energia, informazione, il tecnosistema entra in dissoluzione. E’ indispensabile che il tecnosistema abbia immissione di materia, energia, informazione e di trattamento -smaltimento di ciò che è dismesso. Ci sono tanti modi per portare, sostare e allontanare. Tutti gli impianti hanno i loro sistemi per portare e allontanare. LA MOBILITA’ 3
  • 31. Nuovi Abitanti www.nuoviabitanti.it associazione culturale Portare e allontanare persone problema mobilità. Fino al 700 la maggior parte delle persone si spostava a piedi. Il bipede è un elemento dell’ecosistema. Uso degli animali cavalli, buoi, asini, cammelli, dromedari, lama, elefanti……. Anche questi non incidevano profondamente sul moto naturale. Il fenomeno è profondamente cambiato con l’arrivo delle macchine meccaniche (treno, locomotive, battelli a vapore…). Le stazioni non erano compatibili con le città storiche e quindi venivano collegate fuori dalle mura, dando così luogo alle città industriali. Gli isolati legati a queste realtà sono diversi. La tecnologia incide sulla natura degli isolati. La rivoluzione è diventata ancora più cospicua con l’uso privato dei mezzi motorizzati. I vagoni di classe corrispondevano alle tipologie diverse. Vagoni erano intesi come piccoli isolati. Pur con distinzioni interne (classi) il treno era per tutti (funzione sociale). Alla fine dell’800 emergono auto private per ceti benestanti. I dipendenti si spostano dall’agrario all’industriale, quindi aumentano i salari degli operai e non sarà più conveniente fare il contadino (abbandono delle campagne). Questo ha cambiato l’aspetto delle città. Spostamento strutturale poggiato sull’auto è un non- senso. Problemi di inquinamento spaventosi. E’ indispensabile ragionare sulla percorribilità delle stazioni sociali. STAZIONE SOCIALE = è un luogo facilmente raggiungibile dove si può acceder3 agilmente all’uso dei mezzi pubblici di trasporto. Lo spostamento più ricorrente avviene nei dintorni di 300 m. 300 m corrispondono a 6 isolati. Il nostro isolato-scuola è piuttosto massiccio e forma una barriera di 120 m. In media un isolato tipo è di 40/60 m. Ogni 6 isolati ci dovrebbe essere una stazione sociale. E’ importante far scoprire ai bambini le forme della città. La forma più semplice è il reticolo. I punti di nodo tra 6 isolati sono i punti in cui si potranno far ragionare i bambini. Si può far notare che alcune zone hanno il reticolo e altre no, dove far mettere mettere allora le stazioni sociali?. La città è complessa ma ci sono strumenti relativamente semplici per analizzarla. SCOPRIRE LE FORME DELLE CITTA’ e RAGIONARE su cosa fare dentro le forme. Altre forme oltre a quella a graticolato = radiale o a stella. 3
  • 32. Nuovi Abitanti www.nuoviabitanti.it associazione culturale Le 5 E - ECONOMIA - ECOLOGIA - ESTETICA - ETICA - EDUCAZIONE Sono gli elementi fondamentali da prevedere in ogni progettazione e attuazione formative URBANISTICA DELLE GRANDI DIMENSIONI Differenza tra superficie coperta e superficie libera Molte città sono determinate da una densità edilizia eccessiva (speculazione edilizia) Modo per governare il territorio = pianificazione territoriale Principali strumenti di pianificazione territoriale: P.R.G. piano regolatore generale (comune, tecnici) P.T.P. piano territoriale provinciale (provincia) P.T.R.C. piano territoriale di coordinamento regionale (regione) Questi sono gli strumenti per dare regole al governo del territorio. Si tratta di gestione della logica applicata alle grandi estensioni. Tutto va bene se la logica è lungimirante. E’ possibile leggere la città andando a guardare gli effetti e risalendo alle regole o alla mancanza di regole applicate. Su questo interviene il tipo di politica praticata. Esiste una pianificazione verticistica ( con una o poche persone che decidono oppure il sindaco che dà delega ai tecnici designati). Esiste una pianificazione partecipata (con il coinvolgimento di tutta la cittadinanza attraverso le rappresentanze delle varie associazioni e mediante forum – es, modello Agenda 21). In termini didattici: - Dato il concetto di territorio e posti i problemi, si forma il “Consiglio comunale dei bambini” con il Sindaco e gli Assessori. 3
  • 33. Nuovi Abitanti www.nuoviabitanti.it associazione culturale Insieme vengono risolti i problemi e si prendono le decisioni. - Cambia la città se cambiano i cittadini. E’ importante allevare dei bambini facendo capire la natura dei problemi e mostrando la complessità dei problemi. Dobbiamo interessare i bambini anche riguardo a problematiche “grosse” di altri territori (parco delle Dolomiti, passante di Mestre, la questione della risorsa acqua regionale….). Ci sono dei livelli che vengono stabiliti e non riguardano solo una città ma più territori. Le città venete hanno struttura radiocentrica (pure Verona) pertanto le strade si dicono: radiali. Nella città radiocentrica lungo i filamenti delle strade radiali si sono formati degli insediamenti che a poco a poco si sono uniti al centro e si ha così la CONURBAZIONE o città DIFFUSA. Tutto IL Veneto ormai è una città è diffusa. Quando la conurbazione assume il tratto della città diffusa e non ci sono regole per ordinare le cose, viene vanificata l’urbanistica che a questo punto si comporta come urbanistica bianca, ossia dove territorio aperto non lo si considera territorio agrario o boscato o ecologico o culturale-turistico, ma solo territorio vuoto inj Attesa di essere edificato. . Occorre stare attenti che la conurbazione non vada a togliere il valore del territorio aperto (agricoltura e non solo). Anche il territorio aperto va progettato. In altre epoche storiche il territorio aperto era progettato e salvaguardato. I contadini strutturavano i loro terreni in modo da salvaguardare ecologicamente il bene terra. Possiamo dire che il territorio aperto è la storia di una civiltà. Oggi il territorio aperto non ha più segni e non ha più senso. Ci sono problemi di gestione economica ma con scarso profilo culturale ed ecologico. Testo consigliato: “Il paesaggio agrario” di Emilio Segre per avere una visione storica ampia Si sta affacciando la necessità della FORESTAZIONE anche come fonte energetica per le città. Gli alberi possono diventare la fonte del riscaldamento oltre che fattore ecologico e qualitativo dell’ambiente urbano e periurbano. Si andrebbe verso un concetto di autosostenibilità urbana. + ossigeno - gas serra microclima migliore salvaguardia della falda freatica,…….. 3
  • 34. Nuovi Abitanti www.nuoviabitanti.it associazione culturale Questa è urbanistica del territorio aperto che è il territorio qualitativo del futuro. Le città sane sono le città che si estendono in forma stellare e con corridoi ecologici (raggi) Permettono la ventilazione e le forme della biodiversità giungono fino ai bordi della città. Gli animali lo hanno già capito. Non vivono più in campagna ma in città (gabbiani, merli, anatre,…). Occorre salvaguardare la biodiversità. Un fiume ha grande importanza a questo scopo. Attività per i bambini: - Fare colorare in una cartina le parti insediate e verificare se esistono ancora i corridoi ecologici - Come facciamo a restituire fertilità al suolo? Facciamo osservare a furia di camminare sopra il terreno, questo diventa impermeabile e gli animaletti sono scomparsi. - Nelle città è possibile isolare le forme più dense, isolare le parti più dense. In tal modo i bambini capiscono che le città hanno delle forme. RESTAURO Restauro: interventi su manufatti (anche su manufatti piccoli) dove il tempo ha lasciato dei segni negativi. Nell’800 il restauro mirava a nascondere inventando i pezzi mancanti. Era un restauro per rifacimento. Oggi prevale un orientamento al restauro come rileggibilità del processo storico e come eliminazione delle operazioni di superfetazione senza progettualità Ripristino: riguarda il paesaggio. Anche il paesaggio ha le sue conformazioni, i fondali paesaggistici, i viali come viabilistica scenografica, la molteplicità delle funzioni del territorio aperto, la lettura dei crinali, la conformazione ripariale. Lo skyline urbano, il paesaggio urbano come compresenza di storie e di funzioni, mobilità e preservazione delle scansioni urbane strutturali, il piano colore, ecc. 3