Comunicare la cooperazione - Raccontare la propria esperienza 2
Esercizi di scrittura giornalistica
1. Esercizi di scrittura giornalistica
Laboratorio di formazione per i volontari
del servizio civile Focsiv
a cura di Nicola Rabbi (AIFO)
aprile 2019
2. Comunicare per la propria Ong
E’ molto probabile che nell’anno di servizio civile che
svolgerete dovrete occuparvi di comunicazione.
Questi esercizi di scrittura sono pensati proprio per
aiutarvi nello svolgere questi compiti.
I testi che riscriverete trattano il sociale e non la tematica
strettamente di cooperazione internazionale, ma gli
esempi sono validi lo stesso.
3. Locandina, evento,
intervista, articolo
La scrittura giornalistica deve trattare testi molto diversi tra loro.
La locandina punta a una comunicazione che si appoggia più sulla grafica,
ovvero ricorrendo alla grandezza dei caratteri, l’uso dei colori, le immagini...
L’evento si riferisce sempre a un fatto momentaneo con un luogo, una data
e un orario precisi; la sua efficacia sta nella chiarezza e nella sinteticità della
scrittura
L’articolo è un genere testuale di più ampio respiro rispetto all’evento e
richiede un maggiore approfondimento del contenuto
L’intervista è un testo, sempre di approfondimento, che richiede una scrittura
diversa (soprattutto nel caso lo si voglia trasformare in un articolo e non
seguendo la struttura di domanda e risposta).
4. Passare da un testo all’altro
A seconda del testo che abbiamo da trasformare, dobbiamo
adottare tecniche di scrittura diverse.
Ora faremo alcuni esercizi per passare da un prodotto di scrittura a
un altro (il mezzo, il punto di arrivo è, nel nostro caso, una pagina
web).
In particolare passeremo:
da una locandina a un evento
da un evento a una locandina
da una locandina a un articolo
da un’intervista a un articolo.
5. Da una locandina a un evento
Dimensione TeenagER 2
Borderline: un mondo mezzo
Storie per tutti
Abbiamo tre casi di locandina diversi tra loro, dove l’importanza
grafica varia e in alcuni casi il testo è predominante.
Li dobbiamo trasformare scrivendo nelle prime righe dell’evento
il chi-cosa-dove-quando. Se si riesce a iniziare con un breve
attacco originale sarebbe meglio.
Occorre un lavoro per rendere più chiari i contenuti dei testi che
presentano dei problemi. Se non è possibile capire dal testo i
punti ambigui, si ricercano informazioni aggiuntive sul web.
Nel corso del testo si possono dare altre informazioni di
approfondimento, ma essenziali.
L’evento lo concludiamo dando delle indicazioni chiare a chi
rivolgersi.
6. Titoli caldi e titoli freddi
I titoli possono essere scritti in due modi, anche se ci sono delle
forme miste.
Un titolo è freddo quando è descrittivo, cioè si capisce, leggendolo,
di cosa tratta l’evento.
Un titolo è caldo quando è evocativo, cioè lo si capisce solo se si
fa un’associazione esatta (a un titolo di un libro, di un film, di un
personaggio…).
I titoli caldi richiedono un maggior sforzo di comprensione ma sono
più attraenti.
Sul web è meglio usarli solo quando è presente anche un
sottotitolo descrittivo.
7. Da un evento a una locandina
Solidarietà internazionali e la liberazione delle colonie portoghesi
Fragilità sociali e fine pena
In questo caso dobbiamo estrarre da molto testo gli elementi
essenziali per fare una buona locandina. Occorre selezionare il
che cosa-dove-quando-per informazioni e qualche parola per
caratterizzare meglio l’evento promosso.
Tralasciamo il discorso anche se fondamentale delle immagini e
dei loghi.
Immaginate che in questo caso il prodotto è su carta e che
deve essere capito con un colpo d’occhio da un passante.
8. Da una locandina a un articolo
Caregiver day
Un altro mondo è possibile?
In questo caso invece occorre strutturare un articolo partendo da
un testo schematico e fatto a elenchi.
Bisogna cercare di rendere in modo discorsivo il contenuto sparso
dando delle indicazioni precise.
Se il materiale informativo è troppo, scegliere solo le cose più
importanti (ad esempio il nome di un relatore molto noto) e
allegare la locandina come immagine o come pdf.
9. La tecnica dell’intervista
L’intervista è una strumento di base per un giornalista.
L’intervista diretta alla persona e non mediata dal telefono e ancor di più
dall’email, è preferibile, perché si ottengono risultati migliori, c’è più
interazione.
La preparazione all’intervista consiste nel conoscere bene chi sia e cosa
faccia l’intervistato e in una bozza di domande che poi potrete variare a
seconda di come va l’intervista.
Meglio registrare per ridurre la possibilità di errore.
La trascrizione comunque non deve essere letterale, ma deve
rispecchiare in modo esatto il pensiero dell’intervistato. E’ vostra facoltà
correggere il testo, chiarirlo se il pensiero è espresso male, tagliare …
Quando si è redatta l’intervista, è meglio farla vedere all’intervistato.
Visto che non si parla mai come si scrive, l’intervistato è spesso
scontento di ciò che ha detto.
10. Dall’intervista all’articolo
Intervista 1
Intervista 2
Il modo più facile è redarre l’articolo con domanda e risposta. Le
domande possono essere riscritte e, se le risposte lo permettono, per
chiarire il testo, si possono formulare domande nuove.
Ma se si vuole scrivere un articolo allora occorrerà portare in terza
persona il discorso fatto e riportare come discorso diretto, tra virgolette,
sole le frasi più importanti di quello che si è detto.
Il lettore deve sempre capire chi dice che cosa. Se voi aggiungete
qualcosa al testo (una descrizione ambientale, una riflessione…) non ci
deve essere confusione tra le fonti.
Vale comunque la regola di non travisare il pensiero dell’intervistato.
Soprattutto se avete più intervistati, questa è la forma adatta.