2. Informazione e disabilità
Chi fa informazione tende a oscillare tra due estremi
• pietistico
• sensazionale
E’ difficile parlarne in termini normali, è un problema
che in apparenza riguarda poco chi fa informazione
nel servizio pubblico, ma non è così
L’influenza dei valori notizia del giornalismo
I mass media mediano la realtà complessa che ci
circonda
3. L’uso delle parole
Essere politicamente s/corretti e il senso profondo
delle parole (cliente e prostituta)
• Persone portatrici di handicap
• Handicappato
• Diversabile
• Persona con disabilità
Cosa dice la Convenzione Onu
La differenza tra handicap e deficit
Tutte le altre parole (pazzi e persone con problemi di
salute mentale, non udenti e non vedenti…)
9. La cultura degli italiani
• Analfabetismo strutturale 1%
• Analfabetismo funzionale 80%
• 20% non legge libri o giornali
• Competenza linguistica (conoscenza del vocabolario
italiano, capacità di sintetizzare, di scrivere in
generale, discorso logico…)
• Competenza tecnica (conoscenza informatiche e
telematiche)
10. Organizzazione dei
contenuti
• Sono più facili da capire le storie che hanno un
ordine temporale ben definito, cronologico
• Raccontare secondo il principio della causa e
dell’effetto
• Le frasi virgolettate devono essere attribuibili
• Bisogna dare tutte le informazioni che servono
• Occorre usare dei buoni titoli e sottotitoli
11. Lessico
• Occorre usare delle parole che siano di uso
comune, brevi, concrete, che provengano dalla
lingua italiana
• Se si devono usare parole difficili, sigle allora
bisogna inserire la spiegazione nel testo
• Bisogna invece evitare le espressioni idiomatiche
(le frasi fatte), le forme figurate (l'uso delle figure
retoriche)
• I neologismi e le formule stereotipate dei mass
media vanno evitati o spiegati
• Evitare le nominalizzazioni («pagare» e non
«pagamento»)
• Leggibilità e comprensibilità di un testo
12. Sintassi
• Periodo semplice, composto, complesso.
• I periodi paratattici (coordinati) sono più
comprensibili di quelli ipotattici
• Le frasi subordinate devono essere comuni
(causali, finali, temporali)
• La forma passiva è difficile
• La forma negativa è difficile, la doppia negazione
ancora di più
• I tempi verbali più comprensibili sono il presente,
il passato prossimo e il futuro
• Il discorso diretto è più comprensibile
13. Grafica
• Per facilitare la lettura bisogna scegliere un font
leggibile (sans serif) di una certa dimensione (10-
12 punti)
• Non esagerare nell'uso del colore che crea
confusione
• Non esagerare con la formattazione (il grassetto
è più comprensibile dell’italico e del testo
sottolineato)
• L’interlinea per separare i concetti
• Le immagini che si usano devono chiarire quello a
cui si riferiscono