Stefano Costa, Digitalizzazione, capitale e performance d’impresa
1. DIGITALIZZAZIONE, CAPITALE
E PERFORMANCE D’IMPRESA
Stefano Costa
Istat – Dipartimento della Produzione Statistica
Servizio di analisi dei dati e della ricerca economica, sociale e ambientale
Stefano De Santis
Francesca Luchetti
0
2. ① Introduzione: “facts and figures” dell’utilizzo dell’ICT nelle imprese italiane
② Digitalizzazione e dotazione di capitale fisico e umano: una mappa della propensione alla
trasformazione digitale
③ I legami con la performance d’impresa
④ Conclusioni
1
SOMMARIO
3. 2
o Nonostante il continuo diffondersi della presenza
su internet, le imprese italiane appaiono ancora
in ritardo rispetto alle controparti dei paesi Ue:
5 p.p. al di sotto della media (72% vs 77%)
Ue nella diffusione dei siti web;
il 44% utilizza social media (al fine di creare
e scambiare contenuti online con clienti, fornitori,
partner, o all’interno dell’impresa stessa)…
… ma solo il 15% rende disponibili
funzionalità di eCommerce (carrello web)
sul sito dell’impresa
2
INTRODUZIONE
Fonte: Eurostat, ICT usage and e-commerce in enterprises
4. 3
o I software di gestione dei flussi informativi
aziendali garantiscono un più facile accesso
alle informazioni e rafforzano le relazioni tra
dipendenti, partner, fornitori e clienti.
o Il posizionamento delle imprese italiane:
Posizione intermedia (13°su 28) e in
recupero nell’utilizzo di programmi ERP
(Enterprise Resource Planning) (≈37% di
imprese)
Posizione intermedia (16°) nell’uso di
programmi CRM (Customer
Relationships Management) (≈31%)
In ritardo (23°) nell’uso di programmi
SCM (Supply Chain Management) (≈11%)
3
L’uso di strumenti e-business nelle imprese Ue. Anni 2010, 2017 e variaz. sul 2010 (% imprese 10+) L’us
0
10
20
30
40
50
60
% CRM 2010 var 2017-2010 SCM 2017ERP 2010 Val. neg.
Fonte: Istat, Rapporto sulla conoscenza, 2018
5. 4
• Il ritardo dell’Italia ha anche una componente
infrastrutturale:
• l’uso della banda larga è in linea con gli
altri paesi UE;
• ma nell’uso della banda ultra-larga il
ritardo è evidente
4
Fonte: Eurostat, ICT usage and e-commerce in enterprises
6. 5
5
Background:
La digitalizzazione va affermandosi come nuovo paradigma per assicurare la transizione dei sistemi produttivi su
livelli di competitività strutturalmente più elevati (come testimoniano i Piani “Industria 4.0” varati nel mondo).
Le tecnologie IC influenzano il sistema produttivo attraverso due canali fondamentali (e interconnessi):
1. (Diretto) il contributo del settore ICT al valore aggiunto del sistema economico (cfr. Istat-Assinform, 2017).
2. (Indiretto, ma con effetti più ampi): il contributo fornito all’attività economica dalla diffusione di beni e
servizi ICT (cfr. Istat, Rapporto competitività 2018).
A partire da Brynjolfsson & Hitt (1996), la letteratura è concorde nel rilevare che l’ICT ha effetti generalmente
positivi sulla performance d’impresa (ESSnet on ICT Impact, OECD STI works).
► Il «Morbo europeo» (Bloom et al., 2012): l’incapacità di sfruttare le potenzialità della «ICT revolution».
L’Italia ne soffrirebbe soprattutto a causa di:
a. Una dimensione media estremamente ridotta (la trasformazione digitale implica sunk costs)
b. Meccanismi largamente imperfetti di selezione del management (Pellegrino and Zingales, 2017)
c. Investimenti limitati in capitale umano (Bugamelli and Pagano, 2004)
7. 6
6
► Un punto chiave: l’interazione tra tecnologia e dotazione di capitale fisico e umano
► Argomento complesso utilizzo di basi di microdati integrate: registri estesi (dati amministrativi su struttura e
conto economico) + altre fonti amministrative (bilanci civilistici) + indagine ICT.
► Universo di riferimento: le imprese italiane con almeno 10 addetti che operano nell’industria e nei servizi di mercato
(circa 184.500 unità)
► Procedura in 3 stadi (Istat, Rapporto competitività, 2018)
1. Classificazione delle imprese in base alla loro dotazione di capitale fisico e umano
2. Classificazione delle imprese in base al loro grado di digitalizzazione (esiste un mismatch tra esigenze di
digitalizzazione e capitale necessario?)
3. Identificazione di 5 gruppi di propensione alla trasformazione digitale
8. 7
STADIO 1: La dotazione di capitale delle imprese italiane con almeno 10 addetti:
1. Capitale fisico → valore monetario delle attività materiali e immateriali per addetto (3 classi: «alta»,
«media», «bassa»)
2. Capitale umano → (“the knowledge, skills, competencies and attributes embodied in individuals that
facilitate the creation of personal, social and economic well-being”, OECD, 2001) 2 indicatori
elementari:
a. Education → media anni di studio del personale dipendente dell’impresa; 3 classi: i) Pre-
diploma (11 anni); b) Diploma (13 anni); c) accademico (17+ anni)
b. Job tenure → numero medio di anni trascorsi dai lavoratori dipendenti nell’impresa in esame
(forma di training on-the-job, misto di addestramento generico e specifico).
9. 8
La dotazione di capitale delle imprese italiane con almeno 10 addetti
Il 77,6% delle imprese italiane con almeno 10 addetti ha livelli «bassi» di capitale umano (in media la scuola
dell’obbligo, con competenze solo in parte compensate da una anzianità compresa tra 6 e 10 anni)
Il 6,6% ha capitale umano «alto»
Oltre il 60% ha una dotazione modesta di capitale fisico per addetto
Conferma del legame tra intensità di capitale, produttività e dimensione d’impresa
Cluster
Capitale
fisico
Capitale
umano
Addetti Produttività Titolo di studio Tenure Settori prevalenti
Numero % (media) (media; euro) (media; anni) (media; anni)
I Basso Basso 110950 60.1 33.0 41471.28 10.0 5.7
Costruzioni, Vigilanza, Paesaggio,
Ristorazione, Abbigliamento, Pelli,
Rip. macchine
II Medio Basso 32309 17.5 45.2 56662.16 10.5 10.2
Legno-carta-stampa, Chimica,
Gomma/Plastica, Metalli, Mobili,
Macchinari, App. elettriche
III Medio Medio 29100 15.8 47.0 66948.7 12.6 6.6
Attività professionalI, Software,
Consulenza, Altri mezzi di trasporto,
Farmaceutica, Ag. di viaggio,
Programmazione/Trasmissione
IV Alto Alto 12190 6.6 84.3 99768.74 13.2 10.6
Att. immobiliari, Bevande, Editoria,
Farmaceutica, Chimica, Elettronica,
Telecomunicazioni
Totale - - 184550 100.0 40.7 51995.8 10.7 6.9 -
Imprese
Fonte: Istat, Rapporto sulla competitività dei settori produttivi, 2018
10. 9
STADIO 2: Classificazione delle imprese in base al loro grado di digitalizzazione (Latent classes
clustering su 6 indicatori di investimenti tecnologici nel periodo 2014-2016 + Digital intensity Index di Eurostat):
3 indicatori su investimenti in: a) Cloud Computing, b) Applicazioni Web, c) Big Data Analytics
2 indicatori su investimenti in: a) Vendite via web, b) Social media
1 indicatore su investimenti in almeno una delle aree riguardanti Industria 4.0: a) Internet of things;
b) Stampa 3D, c) Robotica (robot interconnessi e programmabili), d) Realtà aumentata e virtuale
1 indicatore su livello di digitalizzazione raggiunto nel 2017 (Digital index di Eurostat)
11. 10
3 classi di digitalizzazione: “bassa”, “media”, “alta”
• Bassa digitalizzazione:
63% delle imprese (65.9% delle piccole; 24% delle
grandi)
Più frequente nella manifattura tradizionale
(Alimentari, Tessile, Pelli, Legno), nelle Costuzioni
(78%), e nei servizi a minore intensità tecnologica
(ad es. Noleggio, ristorazione)
• Alta digitalizzazione:
5.3% delle imprese (ma il 30.9% delle grandi)
Più frequente in Editoria, Tlc, Informatica (ma
anche Alloggio)
Fonte: Istat, Rapporto sulla competitività dei settori produttivi, 2018
12. Bassa
Media
Alta
1. Indifferenti (63%)
2. Sensibili vincolate
(22%)
4. Sensibili (9.7%)
3. Digitali incompiute
(2.3%)
5. Digitali compiute (3%)
Grado di
digitalizzazione
Dotazione di capitale fisico (KF) e umano (KU)
Basso KU
Basso/medio KF
Medio/alto KU
Medio/alto KF
11
1.INDIFFERENTI: «la digitalizzazione non è rilevante per l’impresa»
2.SENSIBILI VINCOLATE: Digit. media e «rilevante», Basso KU; medio-basso KF
3.DIGITALI INCOMPIUTE: Digit. alta e «rilevante»; Basso KU, Medio-basso KF
4.SENSIBILI: Digitalizzazione media e «rilevante», KF e KU Medio-alti
5.DIGITALI COMPIUTE: Digitalizzazione alta e «rilevante», KF e KU alti
Imprese
Valore
aggiunto
Fatturato Esportatori Produttività Patrimonializzazione Redditività
% % Media % % %
(valore aggiunto per
addetto; €)
(patrimonio netto / totale
fonti di finanziamento; %)
(margine operativo lordo /
valore aggiunto; %)
Indifferenti 63.0 39.7 25.6 30.6 26.7 37.9 40622.2 19.0 23.8
Sensibili vincolate 22.0 25.1 46.5 20.1 18.1 59.2 45117.3 20.3 26.5
Digitali incompiute 2.3 10.2 176.9 7.7 6.7 63.2 52738.1 17.5 29.8
Sensibili 9.7 11.7 48.9 17.5 24.8 51.0 60944.1 27.6 33.9
Digitali compiute 3.0 13.3 184.2 24.1 23.7 51.0 65457.1 24.3 32.6
TOTALE 100.0 100.0 40.7 100.0 100.0 44.8 43877.6 20.3 25.8
Addetti
GRUPPI
5 GRUPPI DI PROPENSIONE ALLA TRASFORMAZIONE DIGITALE
13. 12
Bassa
Media
Alta
3. Digitali incompiute
(2.3%)
5. Digitali compiute (3%)
Grado di
digitalizzazione
Dotazione di capitale fisico (KF) e umano (KU)
Basso KU
Basso/medio KF
Medio/alto KU
Medio/alto KF
1. Indifferenti (63%)
2. Sensibili vincolate
(22%)
4. Sensibili (9.7%)
1. INDIFFERENTI
>50% in molti settori della manifattura; ≈70% nella manifattura tradizionale
(es. Tessile, Abbigliamento, Pelli, Prodotti da min. non metalliferi)
66% delle piccole imprese, 44.2% delle medie, 24.1% delle grandi
2. SENSIBILI VINCOLATE
Più frequenti imprese di dimensioni medie (28.5%) e grandi (27.7%)
3. DIGITALI INCOMPIUTE
Relativamente più frequenti nel commercio (3.8%)
più frequenti nelle grandi di manifattura (14.3%) e commercio (19.4%)
4. SENSIBILI
Più frequenti nei servizi di mercato (14.1%), nel commercio (10.8%) e nella
manifattura avanzata (Farmaceutica, elettronica, altri mezzi di trasporto)
Potenziale obiettivo per Impresa 4.0?
1. DIGITALI COMPIUTE
2.1% delle piccole imprese, 7.3% delle medie, 19.3% delle grandi
Più frequenti in Tlc (35%), Bevande (11.7%) e Farmaceutica (11.2%)
► Si può individuare una «via alla digitalizzazione completa» (che eviti cioè la digitalizzazione incompiuta)?
Fonte: Istat, Rapporto sulla competitività dei settori produttivi, 2018
14. 13
Produttività del lavoro per classe di addetti e propensione alla trasformazione digitale – 2015 (Valore aggiunto/ addetti; imprese 10+ addetti; mediana; x1000 €))
Fonte: elaborazioni su dati Istat
La maggiore propensione alla trasformazione digitale (e una «sensibilità non vincolata») si associa a livelli
di produttività del lavoro più elevati indipendentemente dalla dimensione e dal macrosettore (con
parziale compensazione del divario dimensionale, soprattutto nel terziario)…
15. 14
… e si accompagna anche a una maggiore complessità organizzativa, in termini di:
• Appartenenza a gruppi
• Appartenenza a gruppi multinazionali (soprattutto la digitalizzazione compiuta)
• Presenza e ampiezza dei livelli dirigenziali
Fonte: Elaborazioni su dati Istat
PROFILI
Complessità
organizzativa
Imprese
app. a
gruppi
gruppi
domestici
italiani
Gruppi
multinazionali
esteri
Gruppi
multinazionali
italiani
livelli del
gruppo
Imprese con
quadri e
dirigenti
(1-100) % % % % (media) (%)
Indifferenti 3.6 22.9 17.0 2.3 3.6 0.6 11.4
Sensibili vincolate 6.1 30.6 21.6 2.6 6.3 0.8 18.3
Digitali incompiute 15.5 52.3 32.1 7.1 13.0 1.5 36.5
Sensibili 16.4 51.6 27.8 9.7 14.2 1.6 42.2
Digitali compiute 27.1 64.0 29.1 14.6 20.3 2.1 61.9
TOTALE 6.3 29.3 19.8 3.5 5.9 0.8 18.0
16. La trasformazione digitale, inoltre, è connessa
con la capacità di gestire l’attività d’impresa
in contesti organizzativi più complessi e su
mercati più ampi:
• Da una lettura attraverso la tassonomia
delle forme di internazionalizzazione (Istat,
Rapporto competitività 2013 e 2017):
Una maggiore digitalizzazione favorisce
l’adozione di forme di
internazionalizzazione più avanzate
Il 54,1% delle «Indifferenti» non ha
rapporti con l’estero
La «compiutezza digitale» risponde alle
esigenze dell’appartenenza a gruppi
multinazionali
15
Fonte: elaborazioni su dati Istat
17. 16
Fonte: elaborazioni su dati Istat
• Nella manifattura le «Digitali
incompiute» hanno i margini
intensivi più elevati (una su due
esporta oltre il 55% del fatturato) e
un terzo (il 32,9%) esporta su almeno
5 aree extra-UE (è «Global»)
Riflettere sul modello di
specializzazione?
18. 17
Fonte: Elaborazioni su dati Istat
• L’attività innovativa è legata alla
digitalizzazione in tutte le classi
dimensionali d’impresa
• Ma anche la dotazione di
capitale fisico e umano conta: le
imprese che modificano il
proprio assetto organizzativo
sono più frequenti tra le Sensibili
(media digitalizzazione)
19. 18
.
Contributi alla distribuzione della dinamica di posti di lavoro, 2015-2017 (%)
• Controllare l’eterogeneità significa individuare gli
effetti lungo tutta la distribuzione della performance
e dare indicazioni di policy più precise
• Es. La dinamica occupazionale negli anni della ripresa
(2015-2017)
La digitalizzazione, in sé, è un fattore di
divergenza: effetti positivi nella fascia media
(blu) e alta (verde), non significativi in quella
bassa (rosso): qui esistono vincoli di altro tipo
(es. dotazione insufficiente di capitale)?
La digitalizzazione è anche un investimento
ancillare rispetto ad altri (es. in capitale)?
Fonte: Istat, Rapporto sulla competitività dei settori produttivi, 2018
20. 19
Nel 2016-2017:
• “Digitali compiute” e “Digitali incompiute“: la metà ha
aumentato i posti di lavoro di almeno il 3,5%, circa 4 volte
l’aumento totale (+0.9%);
• Questo è avvenuto in tutte le classi dimensionali, ma in quasi
tutte le classi le “Digitali incompiute“ hanno avuto la
migliore performance occupazionale ( quali effetti
ricomposizione degli skills?)
• Le “Indifferenti” hanno registrato le performance peggiori
(<1% in mediana per le PMI; -0.5% per le grandi imprese)
Fonte: Istat, Rapporto sulla competitività dei settori produttivi, 2018
21. 20
CONCLUSIONI
• La disponibilità di basi dati che integrano fonti di natura amministrativa e statistica consente di analizzare fenomeni complessi.
• Da una mappatura basata sull’interazione tra dotazione di capitale (fisico e umano) e grado di digitalizzazione emerge un
sistema che, nella rincorsa alla rivoluzione digitale, ha ancora molta strada da fare:
due terzi delle imprese sono ancora «Indifferenti» alla digitalizzazione dei processi produttivi.
Le imprese che hanno raggiunto una digitalizzazione «compiuta» sono molto poche, ma esistono almeno due segmenti
produttivi potenzialmente reattivi a politiche di promozione della trasformazione digitale: le «Sensibili» e le «Sensibili
vincolate». Per queste ultime, tuttavia, il percorso verso la digitalizzazione compiuta dovrebbe passare attraverso un
prioritario aumento della dotazione di capitale fisico e umano.
La digitalizzazione si associa a una performance migliore, ma necessita di una adeguata dotazione di capitale fisico e
umano
• Dove intervenire:
segmenti di imprese più reattivi (es. le «Sensibili»)?
Specializzazione produttiva?
Crescita dimensionale?
23. 22
Stima della probabilità di appartenere
a uno dei 5 gruppi:
• Digitalizzazione de-integrazione
verticale
• Clup capitale umano elevato
(Sensibilità e compiutezza digitale)
• Digitalizzazione incompiuta
attività estera con gruppi
Fonte: Istat, Rapporto sulla competitività dei settori produttivi, 2018
24. 23
• L’adozione di programmi di gestione si accompagna a una
organizzazione aziendale più complessa
• L’organizzazione è qui colta da un Indice di complessità
organizzativa (ICOR) che tiene conto di:
Presenza di quadri e/o dirigenti nel personale
eventuale appartenenza a un gruppo, distinguendo tra
gruppi domestici e gruppi multinazionali, esteri o italiani
Ampiezza del gruppo (in termini di numero di livelli
gerarchici)
Fonte: Elaborazioni su dati Istat
25. 24
La maggiore complessità organizzativa associata alla propensione alla trasformazione digitale è visibile in tutte le classi
dimensionali (e in tutti i macrosettori)
Fonte: Elaborazioni su dati Istat
26. 25
• Tra le piccole imprese,
la «digitalizzazione
compiuta» è ancora
limitata a commercio e
servizi
• Quasi 1/4 delle imprese
manifatturiere ha
«sensibilità vincolata»