Semelhante a P. Sestito, Accesso ai micro dati e policy making: alcune riflessioni personali - Sessione Come l'accesso ai micro dati sta cambiando il policy-making
Semelhante a P. Sestito, Accesso ai micro dati e policy making: alcune riflessioni personali - Sessione Come l'accesso ai micro dati sta cambiando il policy-making (20)
P. Sestito, Accesso ai micro dati e policy making: alcune riflessioni personali - Sessione Come l'accesso ai micro dati sta cambiando il policy-making
1. Accesso ai micro dati
e policy making:
alcune riflessioni personali
Paolo Sestito
Servizio Struttura Economica
Banca d’Italia
ISTAT – Roma 10 giugno 2019
2. Le politiche pubbliche: è possibile una
loro valutazione scientifica?
• Accountability del decisore pubblico: mito
«democratico» vs «mito tecnocratico»
• Le condizioni per una valutazione scientifica
utile a una società democratica:
– Dati (e accesso agli stessi) come «bene pubblico»
– Trasparenza delle valutazioni
– Focus su aspetti puntuali (e non assunti valoriali
generali)
– Alcuni esempi
3. Esempio 1: Il Jobs Act e la decontribuzione
Esercizio di valutazione delle politiche introdotte nel 2015 e
volte a ridurre il dualismo nel mkt del lavoro e a stimolare la
creazione di nuovi posti di lavoro:
1. Riduzione dell’incertezza e del livello dei costi di
licenziamento per le assunzioni a tempo indeterminato
nelle imprese di oltre 15 dipendenti (marzo 2015)
2. Incentivi alle assunzioni per i neo assunti a tempo
indeterminato (non TI nei 6 mesi precedenti) dappertutto
Dati amministrativi, dettagliati e tempestivi sul Veneto
(Comunicazioni Obbligatorie) tra gennaio 2013 (pre-riforma)
e giugno 2015 (post-riforma).
4. Sestito, Viviano (2018) «Firing costs and firm hiring» Economic Policy
1. Jobs Act: imprese trattate sono quelle sopra i 15 dipendenti (non quelle
sotto i 15; si escludono anche quelle 10-14 che potrebbero rispondere
superando la soglia)
2. Incentivi: i lavoratori trattati sono quelli senza un lavoro a tempo
indeterminato nei 6 mesi precedenti.
PROBLEMI DI IDENTIFICAZIONE (RISOLVIBILI):
• Le due misure furono annunciate con tre mesi di anticipo => possibili
«effetti annuncio» => il periodo «post-riforma» inizia dal momento
dell'annuncio (ma si analizzano poi a parte gli effetti di anticipo, che sono
rilevanti).
• Nuovi imprese/lavoratori potrebbero essere diversi da quelli osservati
prima della riforma=> Campione non ortogonale alle politiche => Si
escludono: le imprese nate nel 2015; i lavoratori che firmano il primo
contratto nel 2015. In un es di robustezza si considerano solo contratti in
essere a ottobre (2014 e 2013)
Le politiche consentono l’identificazione degli
effetti:
5. I principali risultati:
1. Entrambe le politiche hanno favorito la creazione di posti di lavoro:
• un effetto quantitativamente maggiore per gli incentivi alle assunzioni;
• un impatto minore, ma non trascurabile, della riduzione dei costi di
licenziamento (minore bias, nelle assunzioni TI, avverso i lavoratori
«unknown»).
2. Raddoppio della probabilità di trasformazione a tempo indeterminato
Grazie alla tempestività dei dati l’esercizio di valutazione ha contribuito
immediatamente al dibattito (BE 4/2015; RA sul 2015 (Banca d’Italia).
Probabilità di trasformazioneFlussi netti assunzioni tempo
indeterminato
6. Esempio 2: riforma delle procedure esecutive
immobiliari
• Definita attraverso un pacchetto di misure varate nel biennio
2015-16 (Decreto Legge 83/2015 e Decreto legge 59/2016)
• Obiettivo: ridurre i tempi di recupero dei crediti deteriorati per
favorire un migliore funzionamento del mercato del credito e
contribuire alla stabilità finanziaria degli intermediari
• Principali interventi
– Introduzione di limiti temporali più stringenti per il completamento di alcune fasi delle
procedure (ad es., presentazione della documentazione da parte dei creditori, nomina
dell’esperto stimatore da parte del giudice, …)
– modifiche alla regolamentazione della vendita degli immobili (ad es. aumentando la
flessibilità della determinazione dei prezzi nelle aste)
• L’introduzione delle misure non è stata preceduta da una analisi
di natura quantitativa del funzionamento delle procedure
7. • Valutazione degli effetti condotta attraverso uno studio BI
• Problema principale affrontato: reperimento dei dati
– I dati ufficiali disponibili (fonte Ministero della Giustizia) registrano i flussi di tutte le
procedure (avviate e concluse) ma basano le statistiche di durata sulle sole procedure
concluse, impedendo così di valutare gli effetti delle riforme a ridotta distanza temporale
dalla loro introduzione
– Le nostre analisi hanno quindi richiesto un processo di raccolta ed elaborazione di dati
elementari (a partire da dati amministrativi disponibili sul web) sulle singole fasi delle
procedure, incluse quelle non concluse (in tutte le fasi)
• Risultati principali:
– Riduzione dei tempi, in particolare quelli relativi alla vendita
– Effetti differenziati delle singole misure che risentono dei diversi incentivi delle parti
coinvolte (informazione rilevante anche nella prospettiva di definire ulteriori interventi)
8. Principali risultati
• Le analisi effettuate mostrano una marcata efficacia delle riforme nel ridurre sia la
durata delle fasi precedenti la vendita del bene (la cui durata mediana si è ridotta da
28,5 a 25,5 mesi), sia soprattutto quella della fase di vendita (la cui durata mediana
si è ridotta da 41 a 23 mesi).
• La figura mostra, per le fasi precedenti la vendita e per la fase di vendita, l’evoluzione
temporale della quota di procedure in cui la fase in oggetto si è conclusa
rispettivamente entro 12 mesi (prevendita) e 18 mesi (vendita).
• I risultati dell’analisi descrittiva sono confermati da analisi di regressione in grado di
controllare per alcune caratteristiche delle singole procedure e per variabili a livello
di tribunale. Se ne è dato conto nella RA sul 2017 (Banca d’Italia)
9. Esempio 3: PMI innovative
• Definite nel DL 3/2015 (Investment Compact)
• Obiettivo: rafforzare il tessuto imprenditoriale,
la competitività e l’innovazione tecnologica in
tutti i settori produttivi, puntando su una
precisa categoria di imprese (scale up)
10. Quali agevolazioni?
La misura assegna alle persone
fisiche che investono in una PMI
innovativa una detrazione
dall’imposta sul reddito (IRPEF)
pari al 30% dell’investimento, fino
a un massimo di 1 milione di euro;
alle persone giuridiche spetta
invece una deduzione dal reddito
imponibile ai fini IRES anche in
questo caso pari al 30%
dell’investimento, fino a un
massimo di 1,8 milioni di euro.
11. Incentivi fiscali a chi investe in PMI innovative
• L’autorizzazione della Commissione, a seguito della verifica di conformità
degli incentivi agli Orientamenti europei sugli aiuti di Stato (2014/C
19/04), è giunta al termine di un’articolata e complessa procedura di
‘valutazione ex ante’, in cui è stata documentata l’esistenza di un equity
gap per questa tipologia di imprese
• L’autorizzazione è condizionata alla predisposizione d’una valutazione in
itinere ed ex post, necessariamente affidata a un soggetto indipendente e
con le competenze necessarie. [NB un precedente esercizio valutativo è
stato effettuato sullo Start Up Act: cfr. Manaresi e Meno, 2018]
• Un team di ricercatori BI ha formalmente redatto il piano di valutazione.
– Quella in itinere si baserà sui risultati di un questionario somministrato a circa 5
mila PMI iscritte e non iscritte al registro
– La valutazione ex post consisterà in un’analisi controfattuale che sfrutterà la
randomizzazione della pubblicità dell’incentivo a 75 mila imprese potenzialmente
beneficiarie dell’agevolazione.
– La valutazione sarà responsabilità del team, senza impegnare la Banca
12. Possibili insegnamenti generali
• Infrastrutture informativa da predisporre a monte:
– ruolo della statistica ufficiale e accorto governo delle regole sulla
privacy
– collaborazione con le amministrazioni coinvolte (la terzietà
dell’approccio «accademico» non deve andare a discapito della
sensibilità verso i policy details e i quesiti di policy)
• Principio di replicabilità dei risultati e quindi possibilità di condurre studi
«alternativi», ancor prima che di terzietà formale dei valutatori [specie per
valutazioni finanziate dal pubblico]
• I quesiti valutativi sarebbe bene che fossero esplicitati a monte, in parte
già dal policy maker (in quanto frutto della sua genuina «ignoranza» - e
voglia di apprendere - e non della mera polemica politica)
• Repository dei risultati a valle, per facilitare il dibattito pubblico sulle
politiche e per facilitare il compito di chi disegna e/o applica le politiche