1. L’impatto dell’emergenza
Covid, l’utilizzo del lavoro agile
Alessandro Faramondi
Dirigente il Servizio Statistiche strutturali sulle imprese,
istituzioni pubbliche e istituzioni non profit
Evento virtuale | 15 dicembre 2021
Censimento Permanente delle Istituzioni pubbliche. Presentazione primi risultati edizione 2020.
Emergenza sanitaria e resilienza delle Istituzioni pubbliche
2. 1
Contenuti
Evento virtuale | 15 dicembre 2021
Censimento Permanente delle Istituzioni pubbliche. Presentazione primi risultati edizione 2020.
Emergenza sanitaria e resilienza delle Istituzioni pubbliche
o Terza edizione della rilevazione del Censimento permanente delle Istituzioni
pubbliche
o La diffusione dello smart working nelle IP prima dell’emergenza sanitaria
o L’organizzazione del lavoro nelle IP durante l’emergenza sanitaria
o Orientamenti delle IP nella fase post-emergenziale
3. Terza edizione della rilevazione censuaria delle istituzioni pubbliche
La terza edizione della Rilevazione censuaria delle istituzioni pubbliche:
- si è svolta dal 18 marzo al 15 settembre 2021;
- data di riferimento del censimento il 31 dicembre 2020
- unità istituzionali in lista 13.043;
- tasso di risposta 94,2%, per un totale di 12.285 unità. Di queste 211 unità, pari all’1,6%, sono
risultate inattive, cessate, fuori campo di osservazione, irreperibili o istituite dopo il 31.12.2020.
- principale novità: nuova sezione su strategie, misure e iniziative messe in atto dalle IP per dare
continuità all'attività istituzionale durante l’emergenza sanitaria
- nei dati presentati non sono comprese le forze armate, forze di sicurezza e le scuole
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Emergenza sanitaria e resilienza delle Istituzioni pubbliche
4. La diffusione dello Smart Working prima dell’emergenza sanitaria
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Censimento Permanente delle Istituzioni pubbliche. Presentazione primi risultati edizione 2020.
Emergenza sanitaria e resilienza delle Istituzioni pubbliche
3,6%
Le istituzioni pubbliche che avevano
adottato iniziative di Smart Working in
fase pre-pandemica
- Ministeri (66,7%) e Agenzie dello Stato (50,0%) le
istituzioni più orientate all’introduzione dello SW;
- I Comuni al di sotto dei 20.000 abitanti i meno
orientati alla sperimentazione della nuova modalità
di lavoro prima dell’emergenza sanitaria (1,5% i
Comuni con meno di 5.000 ab., 2,1% quelli tra
5.000 e 20.000 ab.)
66.7
22.2
50.0
25.0
9.0
1.5
2.1
7.2
4.7
28.6
6.9
27.1
4.9
5.4
3.6
Presidenza del Consiglio e Ministeri
Organo costituzionale o a rilevanza costituzionale
Agenzia dello Stato
Giunta e consiglio regionale
Provincia
Comune con meno di 5000 abitanti
Comune con popolazione da 5000 a 20000 abitanti
Comune con popolazione superiore a 20000 abitanti
Comunità montane e unione dei comuni
Città metropolitana
Azienda o ente del servizio sanitario nazionale
Università pubblica
Ente pubblico non economico
Altra forma giuridica
Totale
ISTITUZIONI PUBBLICHE CHE HANNO ADOTTATO INIZIATIVE STRUTTURATE DI SMART
WORKING PRIMA DELL’EMERGENZA DA COVID-19 PER FORMA GIURIDICA. Valori
percentuali. Anno 2020
5. Il lavoro da remoto durante la crisi sanitaria
Con la crisi sanitaria la situazione ha subito un
cambiamento drastico e il lavoro agile è divenuto la
modalità ordinaria di prestazione dell’attività
lavorativa.
6 IP su 10 hanno previsto una quota minima di
lavoratori tenuti a recarsi nella sede di lavoro
Le restanti 4 hanno operato senza stabilire a priori
un numero minimo di lavoratori in presenza
CLASSE
DIMENSIONALE
Istituzioni pubbliche (IP) Totale
personal
e in
servizio
(a)
Istituzioni pubbliche
che hanno previsto un
numero minimo di
lavoratori in presenza
Totale
personal
e delle IP
che
hanno
previsto
un
numero
minimo
di
lavorator
i in
presenza
Numero
minimo
di
lavorato
ri in
presenza
% Numero
minimo di
lavoratori
in
presenza
sul totale
del
personale
in servizio
% Numero
minimo di
lavoratori
in
presenza
sul totale
del
personale
delle IP
che hanno
previsto
un numero
minimo
v.a. v.a. v.a % v.a. v.a. % %
0-9 5.397 21.009 3.412 63,2 14.811 7.441 35,4 50,2
da 10 a 49 4.298 96.849 2.583 60,1 56.574 21.121 21,8 37,3
50-249 1.729 179.655 838 48,5 86.125 30.730 17,1 35,7
250-999 334 155.291 147 44,0 70.663 23.006 14,8 32,6
1000-24999 311 1.213.181 127 40,8 469.955 182.494 15,0 38,8
25000 e oltre 5 199.559 1 20,0 26.984 12.051 6,0 44,7
Totale 12.074 1.865.544 7.108 58,9 725.112 276.843 14,8 38,2
14,8% è la percentuale minima di lavoratori in
presenza del totale del personale delle IP
La quota aumenta in relazione alla dimensione. Per
le IP di piccole dimensioni la quota minima di
lavoratori in presenza è maggiore (35,4% per la
classe 0-9 dipendenti)
ISTITUZIONI PUBBLICHE CHE HANNO PREVISTO UN NUMERO MINIMO DI
LAVORATORI IN PRESENZA PER CLASSE DIMENSIONALE. Valori assoluti e percentuali.
Anno 2020
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Censimento Permanente delle Istituzioni pubbliche. Presentazione primi risultati edizione 2020.
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6. Il lavoro da remoto durante la crisi sanitaria – investimento tecnologico
47,6%
Le IP che hanno fornito dispositivi hardware ai
dipendenti che non avevano dotazioni personali
- FVG (71,0%), ER (64,6%),Lazio (60,1%)
57,8%
Le IP che hanno fornito dotazioni che consentono
l’accesso sicuro ai dati da remoto (VPN, VDI, …)
- Bolzano/Bozen (78,5%), Trento (77,4%), ER (72,8%)
51,6%
Le IP che hanno fornito dotazioni software per
collaborare a distanza (web conference, istant
messaging)
- Bolzano/Bozen (68,2%), ER (67,2%), Lazio (63,2%)
ISTITUZIONI PUBBLICHE PER TIPO DI DOTAZIONI TECNOLOGICHE FORNITE E
RIPARTIZIONE TERRITORIALE. Valori percentuali
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7. Il lavoro da remoto durante la crisi sanitaria – formazione e comunicazione
Una istituzione su due (53,4%) ha adottato una
iniziativa di comunicazione o formazione.
Meno attivi i Comuni al di sotto dei 5 mila abitanti
(42,8%), le Comunità montane e unione di comuni
(46,1%).
Di contro quasi tutte le Università pubbliche e le
Amministrazioni centrali dello stato e degli organi
costituzionali hanno realizzato iniziative di
formazione o di comunicazione (rispettivamente il
95,7% e l’88,2%).
ISTITUZIONI PUBBLICHE PER TIPO DI INIZIATIVA DI COMUNICAZIONE/FORMAZIONE E
FORMA GIURIDICA. Valori percentuali. Anno 2020
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8. La valutazione della nuova modalità organizzativa
34,2%
ha analizzato l’impatto della nuova modalità organizzativa sui livelli di produttività dell’ente,
effettuando sia valutazioni qualitative sia quantitative. Le prime sono state realizzate nel 22,3% dei
casi, circa il doppio rispetto alle seconde (11,9%).
28,6%
Delle Istituzioni pubbliche ha monitorato la soddisfazione e il benessere del lavoratore. 8,4% con stime
quantitative e 20,1% con stime qualitative
27,6%
Ha analizzato l’effetto che ha avuto lo SW sui servizi erogati a cittadini e imprese (27,6%). 8,5% con stime
quantitative e 19,1% con stime qualitative.
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9. Esito del monitoraggio
67,9%
delle IP che hanno effettuato il monitoraggio dichiara che lo SW ha avuto un impatto positivo sulla soddisfazione e
benessere dei lavoratori, grazie al miglioramento dell’equilibrio fra vita professionale e privata
44,8%
dichiara di aver riscontrato effetti positivi sulla produttività dell’ente (47,3% nessun impatto e 7,8% un impatto negativo)
34,6%
delle IP che hanno effettuato il monitoraggio dichiara di aver riscontrato effetti positivi sui servizi erogati a cittadini e imprese
(53,6% nessun impatto e 11,8% un impatto negativo).
In tutte le forme giuridiche la percentuale di istituzioni con un effetto positivo sui servizi prestati ai cittadini è inferiore alla
quota di enti che registrano un incremento del benessere dei lavoratori o dell’aumento della produttività, a dimostrazione che
la soddisfazione dell’utenza è un ambito con forti margini di crescita. In particolare le distanze maggiori si riscontrano nelle
Amministrazioni centrali e nelle Provincie, dove l’aumento della soddisfazione dei lavoratori si registra nella quasi totalità
delle Istituzioni (rispettivamente 95% e 93,6%), mentre gli effetti positivi sull’utenza si riscontra solamente nel 23,5% dei
casi.
Caveat – i dati sono relativi alle sole unità che hanno effettuato il monitoraggio e questo può comportare un significativo effetto di autoselezione
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10. Orientamenti delle IP nella fase post emergenziale (1)
20%
delle IP si dichiarava favorevole (nel semestre marzo-
settembre 2021), ad adottare iniziative strutturate di Smart
Working in forma stabile dopo la fase emergenziale,
55% mostrava incertezza rimandando la decisione a
valutazioni successive
25%rispondeva di essere contraria.
Forte variabilità di comportamento tra le diverse tipologie di IP. Più
propense all’utilizzo del lavoro agile in forma strutturata:
- le Amministrazioni centrali (85,3%), Università
pubbliche (85,7%) e le Città metropolitane (78,6%)
Sul fronte opposto, si collocano al di sotto del valore medio (20,3):
- gli Enti pubblici non economici (18,8%) e i Comuni
con meno di 5 mila abitanti (12,8%).
ORIENTAMENTO DELLE ISTITUZIONI PUBBLICHE ALL’ADOZIONE DI INIZIATIVE
STRUTTURATE DI SMART WORKING. AL TERMINE DELL’EMERGENZA. Valori
percentuali. Anno 2020
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11. Orientamenti delle IP nella fase post emergenziale (2)
A seguito dell’emergenza il 59,2% delle istituzioni pubbliche non ha effettuato o non prevede di effettuare riprogettazioni
o interventi sugli spazi di lavoro. Il 16,6% prevede di definire delle regole di utilizzo degli stessi nel rispetto delle
misure di prevenzione e protezione relative all’emergenza sanitaria per un corretto comportamento all’interno delle sedi di
lavoro. Un altro 14,1% prevede di effettuare una riprogettazione degli spazi per ottenere ambienti differenti. Si fa riferimento
alle decisioni strategiche, come ad esempio ridefinire contratti di affitto.
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Tra marzo e settembre solo il 14,7% delle istituzioni pubbliche avevano introdotto (5,8%) o prevedevano di introdurli (8,9%)
nuovi strumenti di valutazione della performance per tenere conto delle nuove modalità di lavoro.
Maggiormente avanzate le Università pubbliche (30% li avevano introdotti, 27,1% li introdurranno) e le Città metropolitane
(21,4% li avevano introdotti e 57,1% li introdurranno).
La quota più alta degli indecisi si ha nelle Amministrazioni centrali e nelle aziende sanitarie, con il 44,7% che deve ancora
valutare se introdurre nuovi strumenti di valutazione.
Il 40% delle IP ha evidenziato la necessità di nuove competenze o professionalità digitali. L’incidenza raddoppia nelle
amministrazioni più attive nel procedere verso la nuova modalità di lavoro (Amministrazioni Centrali e organi costituzionali
(85,3%), Città metropolitane (85,7%), Università (68,6%))
12. …………
……l’intervento continua con le analisi sull’evoluzione digitale della PA ....................................
………………………………………………
GRAZIE PER L’ATTENZIONE!!!!!!!!
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13. Alessandro Faramondi
faramond@istat.it
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