Alessandro Balducci, Le città metropolitane del Mezzogiorno

13 DICEMBRE 2016 | NAPOLI
LE CITTÀ METROPOLITANE DEL MEZZOGIORNO
CONVEGNO SCIENTIFICO
IL MEZZOGIORNO DELLE CITTÀ:
PERMANENZE, CAMBIAMENTI E PROSPETTIVE
NAPOLI – ISTITUTO ITALIANO PER GLI STUDI FILOSOFICI
13 DICEMBRE 2016
Alessandro Balducci | Politecnico di Milano
Presidente ‘Centro Nazionale di Studi per le Politiche Urbane’ - Urban@it
LE CITTÀ METROPOLITANE
DEL MEZZOGIORNO

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Il Progetto di Ricerca di Rilevante Interesse
nazionale «Territori post-metropolitani come
forme urbane emergenti: le sfide della
sostenibilità, abitabilità e governabilità»,
avviato nel 2012, muove dall’interesse a
contribuire al dibattito internazionale e in
particolare ha esplorato limiti e potenzialità
del concetto di ‘post-metropoli’ (Soja, 2000,
2011)
Il progetto di ricerca
PRIN 2010-11
Postmetropoli

3
 l'appiattimento del gradiente di densità urbana;
 la progressiva erosione del confine tra urbano ed extra-
urbano;
 l'omogeneizzazione del paesaggio urbano nonché la
crescente differenziazione e specializzazione della
periferia;
 la scomparsa di significative differenze negli stili di vita tra
urbano e suburbano;
 la combinazione di nuove forme di decentramento e
ricentralizzazione;
 l'emergere di una nuova forma urbana polinucleare,
densamente reticolare e ad alta intensità informazionale;
 L'emergere di una nuova questione urbana: giustizia
territoriale, questione ambientale , ecc..
PRIN 2010-11
Postmetropoli
POST- METROPOLIS / REGIONAL URBANISATION (SOJA 2011)

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PRIN 2010-11
Postmetropoli

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Il primo prodotto della ricerca PRIN è
l’Atlante dei territori post-metropolitani, una
raccolta organizzata di dati sull’urbano in
Italia con la quale il progetto intende
rispondere alla dispersione o all’assenza di
osservatori sui processi di trasformazione
urbana nel nostro paese. Mentre il dibattito
internazionale in corso si fonda infatti su
ricerche di tipo quanti-qualitativo
complesse e approfondite, in Italia mancano
da tempo simili operazioni.
L’Atlante web
www.postmetropoli.it/atlante

Tra «regionalizzazione urbana»
e «urbanizzazione planetaria»
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Non ci sono grandi differenze di
comportamento delle grandi aree urbane e
metropolitane del Mezzogiorno rispetto a
quelle settentrionali: ovunque negli ultimi
40/50 anni i comuni capoluogo - le città
‘centrali’ - si sono contratti a fronte di una
estesa densificazione dei territori circostanti,
non solo di quelli di ‘cintura’. È questo il
primo assunto da cui deve partire
qualunque riflessione su come «l’urbano» è
cambiato e sta cambiando in Italia, tanto al
Nord quanto al Sud.
Alessandro Balducci | Politecnico di Milano Variazione della densità di popolazione
1971-2011

Policentrismo e perifericità
rispetto all’offerta dei servizi
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Le analisi prodotte nell’ambito della
Strategia nazionale per le Aree Interne
(SNAI), assunte e riprodotte all’interno
dall’Atlante, mostrano come il Mezzogiorno
sia caratterizzato da diverse morfologie
dell’urbano e da diversi tipi di
mono/policentrismo: dal policentrismo
costiero ed esteso dei grandi centri urbani
pugliesi, a quello concentrato e
‘infrastrutturale’ dell’area metropolitana di
Napoli, fino ai monocentrismi più
tipicamente metropolitani di Roma, Catania,
Palermo, Cagliari.

Pendolarismo e attrattività.
Geografie della mobilità e
dell’abitare ‘post-metropolitano’?
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Le grandi città del Mezzogiorno non hanno
smesso di attrarre pendolari (studenti e
lavoratori) ma la tipica logica gravitazionale
di matrice metropolitana sembra assumere
nuove forme e nuove sembianze che
raccontano, non solo nuovi rapporti di
‘dipendenza’, ma soprattutto nuove
strategie dell’abitare e nuovi stili di vita
(tutt’altro ormai che sub-urbani) che si
sposano con una visione post-
metropoltiana, più che metropolitana.

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Le grandi città del Mezzogiorno non hanno
smesso di attrarre pendolari (studenti e
lavoratori) ma la tipica logica gravitazionale
di matrice metropolitana sembra assumere
nuove forme e nuove sembianze che
raccontano, non solo nuovi rapporti di
‘dipendenza’, ma soprattutto nuove
strategie dell’abitare e nuovi stili di vita
(tutt’altro ormai che sub-urbani) che si
sposano con una visione post-
metropoltiana, più che metropolitana.
Pendolarismo e attrattività.
Geografie della mobilità e
dell’abitare ‘post-metropolitano’?

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L’interesse verso il PRIN è stato anche
confermato dall’accordo di collaborazione
che la rete di ricerca del PRIN, attraverso il
Politecnico di Milano, ha stabilito con il
Dipartimento per la programmazione e il
coordinamento della politica economica della
Presidenza del Consiglio dei Ministri (DIPE,
già Dipartimento per lo sviluppo delle
economie territoriali), con l’obiettivo, a
partire dall’Atlante, di sviluppare e pubblicare
tramite il proprio sito istituzionale una serie
di indicatori di policy utili allo sviluppo di
nuovi programmi e politiche per la città.
Contribuire all’Agenda
Urbana Nazionale:
quali indicatori per le
politiche urbane?
L’Accordo col
DiPE della
Presidenza del
Consiglio

Quali linee di lavoro
per l’Agenda Urbana del
Mezzogiorno?
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Dalla comparazione tra diversi indicatori
sintetici basati sui valori fatti registrare dai
comuni delle attuali città metropolitane
emergono chiaramente alcune specificità e
primati negativi della città metropolitane
del Mezzogiorno:
1) Disuguaglianza socio-economica [DISUG]
2) Vulnerabilità sociale [VULN]
3) Degrado fisico [DEGR]
-1
-0.5
0
0.5
1
CONTR
INCOMP
GIOV
MOB
TUR
SERV
VULNDEGR
MIX
DISUG
RISCH
SOST
INN
Napoli
-1
-0.5
0
0.5
1
CONTR
INCOMP
GIOV
MOB
TUR
SERV
VULNDEGR
MIX
DISUG
RISCH
SOST
INN
Palermo
-1
-0.5
0
0.5
1
CONTR
INCOMP
GIOV
MOB
TUR
SERV
VULNDEGR
MIX
DISUG
RISCH
SOST
INN
Bari
-1
-0.5
0
0.5
1
CONTR
INCOMP
GIOV
MOB
TUR
SERV
VULNDEGR
MIX
DISUG
RISCH
SOST
INN
Reggio Calabria

Tra nuova ‘questione urbana’
e nuove ‘questione
meridionale’?
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Se si guarda al Paese, oltre al costante
divario tra Nord e Sud in termini socio-
economici e di ‘vulnerabilità sociale e
materiale’, emergono nuove questioni (e
nuove fratture) legate in particolar modo al
tema delle migrazioni. Da un lato, negli
ultimi decenni, l’ immigrazione
internazionale in termini percentuali ha
interessato prevalentemente i territori
centro-settentrionali; dall’altro, in termini di
dinamiche migratorie interne, è in corso
un’ennesima stagione di emigrazione (non
solo giovanile) dal Mezzogiorno verso le
regioni del Nord Italia.
MAPPATURA COMUNALE (classificazione “natural breaks”)
Indice di vulnerabilità sociale e materiale
(fonte: Istat, 8milaCensus)

e nuova ‘questione
meridionale’?
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% di popolazione straniera al 2001

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Alessandro Balducci / Politecnico di Milano
% di popolazione straniera al 2011
meridionale’?

meridionale’?
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Tra «città metropolitane»
e «aree interne». Riduzione
dei rischi, sfide tecnologiche
e contrasto all’abbandono
dei territori
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Una delle sfide fondamentali per il
Mezzogiorno nel suo complesso è quella
relativa al rapporto (patto?) tra «città
metropolitane» e territori dell’Italia
cosiddetta «interna» nell’ottica di
contrastare il fenomeno di progressivo
abbandono delle aree appenniniche anche
per effetto di un rinnovato rapporto tra
‘città’ e ‘territori fragili’.
Digital divide da rete fissa (2013)

Tra «città metropolitane»
e «aree interne». Riduzione
dei rischi, sfide tecnologiche
e contrasto all’abbandono
dei territori
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Alessandro Balducci | Politecnico di Milano Indice sintetico di contrazione demografica
ed economica (fonte: Accordo DiPE-DAStU)
Una delle sfide fondamentali per il
Mezzogiorno nel suo complesso è quella
relativa al rapporto (patto?) tra «città
metropolitane» e territori dell’Italia
cosiddetta «interna» nell’ottica di
contrastare il fenomeno di progressivo
abbandono delle aree appenniniche anche
per effetto di un rinnovato rapporto tra
‘città’ e ‘territori fragili’.

Tra confini amministrative e
città de facto: la sfide della
‘rappresentazione’ e della
‘rappresentanza’ e il
moltiplicarsi dei policy issues
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Se lo spazio (e le sue rappresentazioni) fa
fatica a stare al passo delle trasformazioni
sociali ed economiche, le istituzioni appaiono
assolutamente in crisi (di rappresentanza).
Il ritratto del governo urbano/metropolitano è
un ritratto frammentato e ologrammatico in
cui ogni frammento riproduce localmente la
complessità del governare una realtà urbana
caleidoscopica, plurale, differenziata e in
tensione.
Indice sintetico di compattezza e compiutezza urbana
(fonte: Accordo DiPE-DAStU)

In conclusione
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Le città metropolitane del mezzogiorno sono soggette
alle stesse profonde trasformazioni che interessano le
metropoli del Nord
• In termini di densificazione di aree circostanti
• Di estensione delle relazioni di mobilità
• Di crescita di importanza delle aree esterne
• Di costruzione di vaste regioni urbane
Presentano però anche delle particolarità che in parte
sono legate alle caratteristiche generali del mezzogiorno
• Differenziali di reddito, migrazioni, vulnerabilità
sociale e materiale
in parte sono specifiche
• Maggiore disuguaglianza, degrado fisico e accentuata
vulnerabilità sociale

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Nella loro emergente configurazione di regioni urbane sono però
anche i principali attori delle possibilità di recupero degli squilibri
nord-sud
Perché presentano
• alte dotazioni di servizi tecnologici,
• concentrazione di risorse intellettuali e creative
• Una popolazione ancora più giovane
• Straordinarie risorse in termini di patrimonio culturale ed
ambientale
La legge 56/2014 che ha istituito le città metropolitane
• È stata ispirata da criteri di risparmio della spesa assieme alle
ragioni di attuazione di un dettato costituzionale
• Soffre nella sua attuazione di una definizione burocratica dei
confini
• Occorre utilizzare le libertà che lascia per trasformarla in reale
opportunità

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