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V Convegno nazionale
Società Italiana della Salute (SISS)
“Le sfide della Sanità Italiana
tra crisi strutturali e social innovation “
Roma, 29 Maggio 2014
Sessione 3: “Benessere e disagio sociale:
l'attività redistributiva dei servizi di welfare”
Benesserismo forzato:
dal “diritto a perseguire la felicità”
alla “spinta gentile” verso l'ultrabenessere”
Simone Cerrina Feroni
Soggetti,interfacce e benessere
Soggetti pluralizzati (coppia, gruppi, organizzazioni, inter-organizzazioni)
Interfacce: passaggio (o meno) duale, a maggiore densità sociale, da vuoto a pieno
Benessere (dei soggetti) :
capacità di so-stare nelle interfacce senza impazienza
(e/e più o/o)
cioè sentimento di futurità, mastery, potere, agency, functioning

Belle relazioni : gruppare, organizzare

Bellessere : plus-essere, imminenza di qualcosa che si sta per compiere,
estetico, desiderio che si colora, sorpresa nel sentire di farcela
“Violento appetito del futuro, emozione albeggiante” (Steinbeck)
Passione d'attesa
senso di scollinare sui crinali
soggetto-oggetto, incertezza-sicurezza,
assenza-presenza, vita-morte
Dalla certezza all'ambiguità:
una lenta conquista
Modello esteso all'organizing (salute antica Roma come essere organizzati),
all'empowering (del debole si coglie la forza)
e al learning
come well-being e setting, tutti gerundi, cioè processo=risultato
L'utilizzo del negativo come positivo:
nel malessere il germe del benessere
(Scott Fitzgerald, capacità negative di Keats)
Modello “moderno”
(Bennis 1962, salute organizzativa e poi sviluppo organizzativo,
Spaltro e il 68 come scoperta del soggetto, soprattutto gruppale e collettivo)
Cross-fertilization
se si attraversano le interfacce l'energia fluisce (e non defluisce/rifluisce)
Qualità emergente
Superare rimozione/espiazione, senza negare o fondersi,
in un neonato fa paura (e infatti attiva le difese primitive):
Non soccombere, chiedere e dare aiuto
Il “mestiere” di vivere” :
biopolitiche (o meglio psico-sociopolitiche)
ipermoderne
Bazzicalupo, Aubert: induzione gentile
verso pratiche di potenziamento / sviluppo,
esaltazione del “nuovo”
Bios come ciclo di vita del prodotto, dell'impresa
Dalla forza-lavoro alla forza-valore,
(ma la vita crea/sottrae valore).
Identità e relazioni sociali “al lavoro”
(atteggiamenti, corpi/psiche, abilità relazionali e
cognitive, emozioni,sentimenti, affetti)
es. intuitività, fiducia, milieu locale,
le battute vengono rivendute ai comici
o rimbalzate sulla rete, le web community sono prodotti,
nei call center la personalità sociale è produttiva,
le Comunità Amish richiamano turisti
Non c'è confine vita-lavoro,
la vita è luogo di produzione e prestazione.
Sii te stesso! Realizza te stesso! “Think!”
Comunicare, essere, creare, emozionarsi
sono fattori di competitività territoriale
Dagli “human factors” in azienda agli “economics
nel lebenswelt, anche di gruppi e organizzazioni
Da “non puoi non comunicare”
a “non puoi non migliorare”
Governamentalità “pastorale” social-liberista :
cura materna e paternalistica del gregge, comunque genitoriale,
che “addomestica” i conflitti
Tecnologie e marketing del sè (palestre, coach personale, to “fit”)
“Sensation seeking” : zapping di esperienze indotto da media e advertising
La “religione” del miglioramento continuo:
in termini calvinisti dalla professione alla vita intera di community “operose”
in cui desideri e libertà sono funzionalizzati a un interesse superiore
Attention economy e riflessività
(anche riuso di esperienze passate, ritorno all'adolescenza)
Comune e proprio si confondono, ma più che espropriazione per pubblico
interesse è una mutua intromissione fra lavoro e casa, lavoro e amicizia
Tutto è potenziale valore: amicizia, sport, amore, la fruizione di opere d'arte, la
curiosità e la conversazione, una visita a partner europei di un progetto è
vacanza e lavoro. Le innovazioni nascono da saperi, spazi e tempi prima
“inutili” (es. Controcultura californiana e nascita del PC)
Il “lato oscuro”della creatività al lavoro (es. derivati e assicurazoni creative)
Dalla qualità della vita lavorativa alla
qualità della vita (obbligatoria?)
Apprendimento organizzativo
nella vita (es. organizzare eventi
della vita privata e eventi pubblici)
Cinema nelle case o negli uffici,
le case sono uffici e gli uffici case,
si ribalta l'”esprit maison”
di Henry De Man (1920)
La criminalità “organizzata”:
il clan al lavoro (la “mala-vita)
L'impresa è “società”, “corporate”,
compagnia.
“Casa-madre”, organismo personale,
retribuzione “a corpo”
La “Fase III” di Lipovetsky
Il Decreto Lgs 13/13: “Apprendimento
informale, anche non intenzionale,
in attività di situazioni di vita
quotidiana nell'ambito del lavoro,
familiare e del tempo libero”
Da “voi non dovete pensare” a “da noi
le persone vengono prima di tutto”
Per un lavoratore autonomo precario
la vita è “inquinata “ dal lavoro
(“riflessività intraprendente “ di Avallone)
“giro, vedo gente, mi muovo,
conosco, faccio cose”
La “fabbrica integrata” delle vite,
dalla “cordiale collaborazione” operaia
alla “spinta gentile” (nudge) per tutti
E il modello asiatico? E quello latino?
Il tempo è intensificato
(come nell'infanzia)
La vita è “aumentata”.
Avere un nuovo giro di carte,
“rifarsi una vita”,
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Navigare o essere navigati?
Work-life balance e una lettura di genere
Il prosumerismo (Toffler 1980)
Coprogettazione, coproduzione, covalutazione
da parte della filiera globale fornitori-clienti
“Pensare da valle a monte” (reverse engineering)
In forma postmoderna vibrazioni a sciame
(Crichton, Baumann)
Coordinamento automatico, “naturale”,
di soggetti semplici e autonomi
Autoorganizzazione: modello software
- Urgenza competitiva
- Direzione (miglioramento)
- Instantaneità (es. criticalmass)
- Team, masse e non gruppi e organizzazioni (quindi più “animali” che sociali)
Evoluzione: incorporazione nei flussi dei consumatori
e degli amministrati (amministrazione condivisa di G.Arena)
Prosumer dunque sono
(sono connesso ai flussi, sono nel cloud)
In termini di benessere le organizzazioni delegano verso il basso
e verso i lati (es. manager e imprenditorialità diffusa).
Non è il soggetto che aderisce all'organizzazione,
ma l'organizzazione che si adatta ai soggetti, combinandone le capacità.
es. I dipendenti che gestiscono, magari da casa, i blog aziendali.
Inoltre la globalizzazione dei flussi implica un allargamento dei ruoli.
Ma in rete spesso sei solo un nodo, non un soggetto.
In termini biopolitici i flussi provengono e entrano dal mondo delle vite
es. social network è prosumer + vita + modi per trovare lavoro
+ espropriazione di chi entra nella tua pagina
prima il contrattista lavorava nella casa-laboratorio quando arrivava l'ordine,
ora la sua vita è invasa sempre
Il “Do-It-Yourself” è smart, economico, efficiente,
incassa plusvalenze gratuite
Amministrazione condivisa
(es. Associazioni famiglie malati rari, bandi – progetto, progettazione locale)
E' consumo riflessivo e attentivo (dai reclami ai miglioramenti)
ma il produttore soffre (es: il paziente è impaziente)
Il bazar (Demil e Lecocq)
Es: il modello prosumer di tipo opensource, crowdsourcing o Wiki
- non ci sono barriere all'ingresso
- dono, che, validato, crea valore per tutti
- regole, controllo e incentivi scarni
- il free rider è tollerato
- è biopolitico ma senza imposizione
- funziona “annullando” le interfacce
organizzazione scientifica della cooperazione
Gerarchia dei bisogni di Torwald (Linux)
1. sopravvivenza
2. relazioni sociali
3. divertimento
Dalla complessità del benessere al
benessere della complessità
PROSUMERISMO
BENESSERE / MALESSERE
BIOPOLITICHE
POSTMODERNE
INCROCIANDO I TRE MODELLI E INVERTENDO FIGURA E SFONDO,
COSA POSSIAMO OSSERVARE ?
Soggetti energizzati
oltre i limiti “naturali”
Da un modello fordista allievatore dei bisogni....
(salute, educazione, sicurezza, mobilità)
che rispondeva alle paure primarie di morte, solitudine, ignoranza, fame, arbitrio
e ai desideri di onnipotenza, onniscienza, immortalità e ubiquità
..si passa a un modello allenatore, allevatore di capacità,
che con-forma e sollecita i desideri di crescita
Adattabilità, imprenditorialità,
occupabilità (pilastri UE 1997)
e nuovi assi strategici
sostenibilità locale e qualità della vita)
Gruppi e organizzazioni “palestre
” di ambiguità e incoerenza sospinte
verso la co-opetition e il benessere
Rischio “rottura”: strain breveperiodista
che non si concilia con coping psicosociale:
limiti dello sviluppo, tragedia dei commons
Il paradosso di Easterlin
Lewinianamente, le forze contrarie:
dolenti o nolenti
Modello di Antonowsky:
forze che impoveriscono (stress) e forze di coping (resistenza)
Rifiuto di tornare adolescenti o di una vita al lavoro/consumo: rigidità,
formalità, apatia, resistenza all'ordine moderno, chiusura ai flussi
Stagnazione, resistenza passiva al cambiamento, “non essere-gettati-
del-tutto”, prudenza, l'esercito di riserva al contrario: i non-competitivi
Social loafing
Chiusura identitaria, regressione/rimozione e ritorno a
dipendenza/controdipendenza o comunità rassicurante
Mimima performance “vitale”, le “finte”,
il disincanto, l'aurea mediocritas
Exit : resilienza come “non espropriabilità” del proprio,
devianza o rivolta (Ballard)
Conservazione o ritorno al premoderno (rispetto, onore, ricerca di
guru)
La dis-organizzazione (fazioni, doppi giochi, inefficacia intenzionale)
Soldiering sociale (Centri Sociali, sette)
Dissenso e critica aperta
hanno però poco spazio
La radicale autonomia
libertaria e antagonista
viene riassorbita
es. Il Movimento del 77 con
l'incorporazione del rifiuto del
lavoro salariato, della creatività
(penso alle radio libere) e della
socializzazione.
La vita minima: cosa residua?
- Le relazioni minime, la sfera intima
- “L'uomo senza qualità”,
“l'Uomo non c'era” (Flli Coen)
- Organizzazioni inospitali, collusive, grigie,
ma dove comunque Bristow timbra il cartellino
(Andy Capp invece è stato cooptato)
- L'ora di vita “anonima”,
la “vacanza” in senso letterale
- Chi consuma prodotti antiquati,
l'ecologista autarchico, il nostalgico
- La noia, la vita compassata, Oblomov
- L'in-competenza
- Il mero adempimento, la routine, l'abitudine, il “lavativo”
- L'entropia (per l'appunto il bios)
- Il familismo amorale
.. ma anche
la pietas
il dono gratuito
il dubbio
il soggetto “in sè” e non solo “per sè”
,
l'in-dipendenza
l'in-dividualismo democratico, la società civile non economica
la “vita buona”
le vere reti sociali, i veri amici e i veri mi piace (non Facebook)
l'autenticità
“Non mettiamo il carro davanti ai bui, ma lasciamo I buoi dietro il carro”
(G.Trapattoni)
Malessere del benessere
e benessere del malessere
Apocalittici
- Iperbenessere come riduzione delle zone
di indifferenza (Barnard 1938) delle
organizzazioni fra vita e lavoro: efficienza
- L'abitudine fà alzare il tiro a un livello più
alto, ma l'andamento è più sismografico
- Capacity building territoriale
- Coach (carrozza con supporti alle ruote per le
strade dissestate)
- Eustress
- Pratiche di “lievitazione forzata”
es. il Distretto del Benessere in Romagna
.. o integrati?
- L'interfaccia (del secondo ordine) è vita-lavoro
(effettivamente due diversi livelli di funzionamento sociale)
- Cum-vivere nel conflitto esplicitato (dare del “tu” al disagio)
- Organizzarsi “rallentando deliberatamente il benessere”
- Bellessere (bella rete, bel progetto)
Il malessere del benessere: una vita
riprodotta e consumata
in una spirale infernaleOMS 1948 : “completo” benessere ?
Se il benessere è fattore produttivo
(i territori competono col BES)
c'è un retrogusto amaro baumaniano,
di vita “a caccia di benessere”
che non è vita
Critica già sentita allilluminismo,
al positivismo,
alla società industriale,
alla società dei consumi
Oggi si occulta il benessere
per paura dell'iperbenessere?
Desiderio di nuove forme di vita
Euforia artificiale
Rapida reificazione in prodotti/servizi Assedio opportunità
e obbligo rapida scelta d'acquisto
Incorporazione del prodotto/servizio
Depressione
Esempi di contaminazioni malestanti
- Spillover fra vita e lavoro (es. volontariato utilizzato per migliorare le proprie
competenze)
- Dal sentimento del potere alla
volontà di potenza, benessere come
salvezza intramondana
- Ansia dei genitori che non possono
offrire benessere (potenziale) ai figli
- Collasso dell'organizzazione
psicosociale di gruppi, organizzazioni
e interi territori, si lacerano cittadinanza
e convivenza, con catastrofi politiche
- Una vita da detective (idee fuori dal
lavoro e eccesso di rischio)
- Paralisi: attesa del biglietto vincente
della lotteria
- Disfunzioni organizzative (climi freddi,
sospettosi, obliqui, calcolo delle
convenienze, sterile conservazione)
Aspetti psicopatologici..
- Smarrimento e confusione dei ruoli pubblici e privati,
materni e paterni, perdita di identità, senso di vita vuota se esci dal Reality
- Ansia e frustrazione dell'esplorazione agonistica infinita
e paralisi da in-capacità
- Conflitto distorto, proietto e rimosso
- Paura di essere traditi, abbandonati, non riconosciuti, non amati,
e rischio anzi di essere mal-trattati o mal-considerati, di fare brutte figure
- Life enlargment e life enrichment: irritabilità e ipercriticità,
invidia per le qualità non acquisibili(es. intellettuali)
- Difficoltà a “fissare” i frammenti identitari delle esperienze
in uno stile di vita personale,
adolescentizzazione forzata
e difficile formazione o erosione
di soggettività e self-efficacy, cioè risorse chiave del benessere
- Soggetto “assoggettato”(sub-jectum), non autonomo (pro-jectum)
- Sovraadattamento loglife all'altro e al sè precoce
- Mostrare stati emotivi finti (es. empatia) e nasconderne di veri (es. rabbia)
.. e disturbi correlati
- Disturbi alimentari e uso sostanze per indurre attenzione
o provocare/attenuare le emozioni (pillole del benessere)
- Il falso sè sottomette il vero sè:
sdoppiamento della personalità (es: produttore e consumatore)
e sè multipli (es: essere/sentire in luoghi diversi), intraviduo e multividuo
- Ipernarcisimo avido, juissance onnipotente e mortifera,
benessere come “essere al top”, dopante
- Allentamento dei legami primari e schiacciamento sull'Altro sociale,
populismo
- Rancore paranoico per lo straniero (l'altro flessibile che sostituisce
il prosumer difettoso) e il pubblico dipendente (iperbenesserizzante)
- Odio per la vita come “mancanza a benessere”
- Esasperata coscienza di sè e dell'altro, ipertrofia cognitiva e disfunzione
del senso comune,con conseguenti comportamenti schizoidi
- Burnout, perdita della gioia di vivere, distacco, maschere, opacità,
passioni tristi: fuga dal reale che non corrisponde alle aspettative
LE NUOVE VULNERABILITA':
I SOPRANNUMERARI
SISTEMATICI
Una “tragedia tranquilla”
che colpisce meno i classici poveri, abituati a lottare
Il “cattivo investimento” in capitale sociale che non restituisce valore
(azienda in crisi, aree a “sviluppo ritardato”, aree interne)
Gli scarsificati, gli helplessness, chi ha poche scelte possibili,
gli intrappolati nella rete
Chi ha scarse risorse (anche risorse umane, da ressortir=cavarsela)
di riconoscimento e fronteggiamento dei problemi
e rapida elaborazione/scelta/azione
Key competences 2006
Mancano le competenze organizzative,
che in Europa si danno per scontate
ma da noi son rare,
e ci sono capacità sociali e civiche,
spirito di iniziativa e imprenditorialità,
imparare a imparare
e consapevolezza / espressione culturale
Soggettivazione della povertà:
essere “preso in carico” dai servizi sociali
è vergognoso e umiliante
perchè implica l'inadeguatezza di poter far da sè
Postmoderni Sisifo
che non reggono l'imperativo maslowiano
(e di McClelland)
dell'autorealizzazione
Il potenziamento continuo
da 0 a 80 anni:
quali pratiche di cura/aiuto?
Sono da sempre biopolitiche
(tutela è intromissione nelle vite)
Sono riflessive e prosumer
es. t-group, aiuto clinico, formazione esperienziale, action learning,
analisi della domanda (Renzo Carli
Si punta sul coinvolgimento dell'utente nell'automiglioramento
motivazione, coscienziosità (uno dei Big Five), capabilities
ma anche chi aiuta impara (e rivende), applicandole a sè stesso,
le tecniche di miglioramento.
E' il potenziamento del potenziamento
Compassione autentica, vera attenzione, mutuo riconoscimento
e sorpresa dell'incontro (nella differenza dei ruoli)
Sostenere il precario/autonomo a camminare, esplorare,
giocare in modo ludens, leggere, partecipare, sostenere
L'alterazione di abitudini, assetti relazionali e scelte di vita
è vantaggio o danno esistenziale?
LA SOSTENIBILITA'
DEL BENESSERE:
IL BENESSERE DEL MALESSERE
Laboratori di ricarica di pluralità
Ricostituire con tempi naturali i giacimenti psicosociali “sfruttati”
(fiducia nell'altro generalizzato, amicalità, civicness,lealtà)
mettendo in trasparenza le resistenze
Bridging: accoglienza, riconoscimento reciproco, ascolto e condivisione
anche e soprattutto degli esclusi
Un volontariato civile che “ricuce gli strappi”
Solidarietà (compagnonnage):
non migliorare sè ma tutti, interesse pubblico vero
Fraternità: diversi ma uguali, interazione e non omologazione,
coabitazione (cioè cum-vita, vita in comune) e non empatia funzionale
Benessere amatoriale, disinteressato
Gruppi, organizzazioni, climi e luoghi ad hoc
in cui esplorare e rielaborare collettivamente e in modo rassicurante le sconfitte
es. Circoli di miglioramento autogestiti (Circoli di Studio),
Comunità di pratiche (aiuto fra pari altruistico),
Società postmoderne di mutuo soccorso,
Case del Popolo (friendly society),
Processi partecipativi e deliberativi
Dia-logo in agorà in cui pubblico e privato non sono confusi
Un benessere “ben temperato” ?
Vita-lavoro, il trattino connette e separa
Resilenza in chiave positiva, di sicurezza de-biopolitica,
a bassa intensità di invasione dei mondi vitali
Benessere interorganizzativo locale
Pooling (es informazioni, Banche del tempo, cohousing, co-vita)
Umiltà, pazienza, tempi giusti (un tempo per seminare e uno per raccogliere)
Da rowing a strowing (disseminare)
Community empowerment, community commitment, coping di community:
aiutare i precari/autonomi ad aggiornarsi
E' più manutenzione che sviluppo, mal comune mezzo gaudio,
non si cerca lo scudetto ma un onesto piazzamento UEFA
Incorporare nei BES indicatori di secondo livello
Immunizzazione (Esposito), cioè non è munus da restituire
“Uomini che, costituiti in unità, largirono filantropia
e conobbero dolcezza, gioia di vivere e infine mistico dolore”
(Steinbeck, “Cannery Row”)
La metafora cinematografica
“Meglio il cinema o la vita?”
fu chiesto a Truffaut, che rispose:
“E' come dire,
vuoi più bene al babbo o alla mamma?
Mi sembra comunque
che l'ultima parola spetti alla vita”
Nuovi rischi, nuovi diritti/doveri
e nuovo welfare
LongLifeLearning
(“in una prospettiva di crescita personale, civica, sociale e occupazionale”)
LongWideLearning, Orientamento LongLife
Basic income, diritto al benessere minimo di cittadinanza
per poter “vivere decentemente”
Diritto al benessere, sicurezza minima e Art 1: quale nesso ?
Diritto all'aiuto “fuori mercato”accesso a circuiti sociali improduttivi
Uguaglianza – pari dignità e riconoscimento, non essere cacciati “unter”
Dovere “inderogabile” di solidarietà sociale è dovere di sharing?
Realizzazione della “persona umana”e formazioni sociali
Diritto alla salute, pieno sviluppo
e rispetto dignità persona umana e integrità psicofisica
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Certificazione e standard minimi competenze, qualità, LEA e LEP
Grazie e arrivederci
simonecerrina@libero.it

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"Benesserismo forzato": dal "dirittoa perseguire la felicità" alla "spinta gentile" verso l'ultrabenessere

  • 1. V Convegno nazionale Società Italiana della Salute (SISS) “Le sfide della Sanità Italiana tra crisi strutturali e social innovation “ Roma, 29 Maggio 2014 Sessione 3: “Benessere e disagio sociale: l'attività redistributiva dei servizi di welfare” Benesserismo forzato: dal “diritto a perseguire la felicità” alla “spinta gentile” verso l'ultrabenessere” Simone Cerrina Feroni
  • 2. Soggetti,interfacce e benessere Soggetti pluralizzati (coppia, gruppi, organizzazioni, inter-organizzazioni) Interfacce: passaggio (o meno) duale, a maggiore densità sociale, da vuoto a pieno Benessere (dei soggetti) : capacità di so-stare nelle interfacce senza impazienza (e/e più o/o) cioè sentimento di futurità, mastery, potere, agency, functioning  Belle relazioni : gruppare, organizzare  Bellessere : plus-essere, imminenza di qualcosa che si sta per compiere, estetico, desiderio che si colora, sorpresa nel sentire di farcela “Violento appetito del futuro, emozione albeggiante” (Steinbeck) Passione d'attesa senso di scollinare sui crinali soggetto-oggetto, incertezza-sicurezza, assenza-presenza, vita-morte
  • 3. Dalla certezza all'ambiguità: una lenta conquista Modello esteso all'organizing (salute antica Roma come essere organizzati), all'empowering (del debole si coglie la forza) e al learning come well-being e setting, tutti gerundi, cioè processo=risultato L'utilizzo del negativo come positivo: nel malessere il germe del benessere (Scott Fitzgerald, capacità negative di Keats) Modello “moderno” (Bennis 1962, salute organizzativa e poi sviluppo organizzativo, Spaltro e il 68 come scoperta del soggetto, soprattutto gruppale e collettivo) Cross-fertilization se si attraversano le interfacce l'energia fluisce (e non defluisce/rifluisce) Qualità emergente Superare rimozione/espiazione, senza negare o fondersi, in un neonato fa paura (e infatti attiva le difese primitive): Non soccombere, chiedere e dare aiuto
  • 4. Il “mestiere” di vivere” : biopolitiche (o meglio psico-sociopolitiche) ipermoderne Bazzicalupo, Aubert: induzione gentile verso pratiche di potenziamento / sviluppo, esaltazione del “nuovo” Bios come ciclo di vita del prodotto, dell'impresa Dalla forza-lavoro alla forza-valore, (ma la vita crea/sottrae valore). Identità e relazioni sociali “al lavoro” (atteggiamenti, corpi/psiche, abilità relazionali e cognitive, emozioni,sentimenti, affetti) es. intuitività, fiducia, milieu locale, le battute vengono rivendute ai comici o rimbalzate sulla rete, le web community sono prodotti, nei call center la personalità sociale è produttiva, le Comunità Amish richiamano turisti Non c'è confine vita-lavoro, la vita è luogo di produzione e prestazione. Sii te stesso! Realizza te stesso! “Think!” Comunicare, essere, creare, emozionarsi sono fattori di competitività territoriale Dagli “human factors” in azienda agli “economics nel lebenswelt, anche di gruppi e organizzazioni
  • 5. Da “non puoi non comunicare” a “non puoi non migliorare” Governamentalità “pastorale” social-liberista : cura materna e paternalistica del gregge, comunque genitoriale, che “addomestica” i conflitti Tecnologie e marketing del sè (palestre, coach personale, to “fit”) “Sensation seeking” : zapping di esperienze indotto da media e advertising La “religione” del miglioramento continuo: in termini calvinisti dalla professione alla vita intera di community “operose” in cui desideri e libertà sono funzionalizzati a un interesse superiore Attention economy e riflessività (anche riuso di esperienze passate, ritorno all'adolescenza) Comune e proprio si confondono, ma più che espropriazione per pubblico interesse è una mutua intromissione fra lavoro e casa, lavoro e amicizia Tutto è potenziale valore: amicizia, sport, amore, la fruizione di opere d'arte, la curiosità e la conversazione, una visita a partner europei di un progetto è vacanza e lavoro. Le innovazioni nascono da saperi, spazi e tempi prima “inutili” (es. Controcultura californiana e nascita del PC) Il “lato oscuro”della creatività al lavoro (es. derivati e assicurazoni creative)
  • 6. Dalla qualità della vita lavorativa alla qualità della vita (obbligatoria?) Apprendimento organizzativo nella vita (es. organizzare eventi della vita privata e eventi pubblici) Cinema nelle case o negli uffici, le case sono uffici e gli uffici case, si ribalta l'”esprit maison” di Henry De Man (1920) La criminalità “organizzata”: il clan al lavoro (la “mala-vita) L'impresa è “società”, “corporate”, compagnia. “Casa-madre”, organismo personale, retribuzione “a corpo” La “Fase III” di Lipovetsky Il Decreto Lgs 13/13: “Apprendimento informale, anche non intenzionale, in attività di situazioni di vita quotidiana nell'ambito del lavoro, familiare e del tempo libero”
  • 7. Da “voi non dovete pensare” a “da noi le persone vengono prima di tutto” Per un lavoratore autonomo precario la vita è “inquinata “ dal lavoro (“riflessività intraprendente “ di Avallone) “giro, vedo gente, mi muovo, conosco, faccio cose” La “fabbrica integrata” delle vite, dalla “cordiale collaborazione” operaia alla “spinta gentile” (nudge) per tutti E il modello asiatico? E quello latino? Il tempo è intensificato (come nell'infanzia) La vita è “aumentata”. Avere un nuovo giro di carte, “rifarsi una vita”, essere imprenditori di se stessi Navigare o essere navigati? Work-life balance e una lettura di genere
  • 8. Il prosumerismo (Toffler 1980) Coprogettazione, coproduzione, covalutazione da parte della filiera globale fornitori-clienti “Pensare da valle a monte” (reverse engineering) In forma postmoderna vibrazioni a sciame (Crichton, Baumann) Coordinamento automatico, “naturale”, di soggetti semplici e autonomi Autoorganizzazione: modello software - Urgenza competitiva - Direzione (miglioramento) - Instantaneità (es. criticalmass) - Team, masse e non gruppi e organizzazioni (quindi più “animali” che sociali) Evoluzione: incorporazione nei flussi dei consumatori e degli amministrati (amministrazione condivisa di G.Arena)
  • 9. Prosumer dunque sono (sono connesso ai flussi, sono nel cloud) In termini di benessere le organizzazioni delegano verso il basso e verso i lati (es. manager e imprenditorialità diffusa). Non è il soggetto che aderisce all'organizzazione, ma l'organizzazione che si adatta ai soggetti, combinandone le capacità. es. I dipendenti che gestiscono, magari da casa, i blog aziendali. Inoltre la globalizzazione dei flussi implica un allargamento dei ruoli. Ma in rete spesso sei solo un nodo, non un soggetto. In termini biopolitici i flussi provengono e entrano dal mondo delle vite es. social network è prosumer + vita + modi per trovare lavoro + espropriazione di chi entra nella tua pagina prima il contrattista lavorava nella casa-laboratorio quando arrivava l'ordine, ora la sua vita è invasa sempre Il “Do-It-Yourself” è smart, economico, efficiente, incassa plusvalenze gratuite Amministrazione condivisa (es. Associazioni famiglie malati rari, bandi – progetto, progettazione locale) E' consumo riflessivo e attentivo (dai reclami ai miglioramenti) ma il produttore soffre (es: il paziente è impaziente)
  • 10. Il bazar (Demil e Lecocq) Es: il modello prosumer di tipo opensource, crowdsourcing o Wiki - non ci sono barriere all'ingresso - dono, che, validato, crea valore per tutti - regole, controllo e incentivi scarni - il free rider è tollerato - è biopolitico ma senza imposizione - funziona “annullando” le interfacce organizzazione scientifica della cooperazione Gerarchia dei bisogni di Torwald (Linux) 1. sopravvivenza 2. relazioni sociali 3. divertimento
  • 11. Dalla complessità del benessere al benessere della complessità PROSUMERISMO BENESSERE / MALESSERE BIOPOLITICHE POSTMODERNE INCROCIANDO I TRE MODELLI E INVERTENDO FIGURA E SFONDO, COSA POSSIAMO OSSERVARE ?
  • 12. Soggetti energizzati oltre i limiti “naturali” Da un modello fordista allievatore dei bisogni.... (salute, educazione, sicurezza, mobilità) che rispondeva alle paure primarie di morte, solitudine, ignoranza, fame, arbitrio e ai desideri di onnipotenza, onniscienza, immortalità e ubiquità ..si passa a un modello allenatore, allevatore di capacità, che con-forma e sollecita i desideri di crescita Adattabilità, imprenditorialità, occupabilità (pilastri UE 1997) e nuovi assi strategici sostenibilità locale e qualità della vita) Gruppi e organizzazioni “palestre ” di ambiguità e incoerenza sospinte verso la co-opetition e il benessere Rischio “rottura”: strain breveperiodista che non si concilia con coping psicosociale: limiti dello sviluppo, tragedia dei commons Il paradosso di Easterlin
  • 13. Lewinianamente, le forze contrarie: dolenti o nolenti Modello di Antonowsky: forze che impoveriscono (stress) e forze di coping (resistenza) Rifiuto di tornare adolescenti o di una vita al lavoro/consumo: rigidità, formalità, apatia, resistenza all'ordine moderno, chiusura ai flussi Stagnazione, resistenza passiva al cambiamento, “non essere-gettati- del-tutto”, prudenza, l'esercito di riserva al contrario: i non-competitivi Social loafing Chiusura identitaria, regressione/rimozione e ritorno a dipendenza/controdipendenza o comunità rassicurante Mimima performance “vitale”, le “finte”, il disincanto, l'aurea mediocritas Exit : resilienza come “non espropriabilità” del proprio, devianza o rivolta (Ballard) Conservazione o ritorno al premoderno (rispetto, onore, ricerca di guru) La dis-organizzazione (fazioni, doppi giochi, inefficacia intenzionale) Soldiering sociale (Centri Sociali, sette)
  • 14. Dissenso e critica aperta hanno però poco spazio La radicale autonomia libertaria e antagonista viene riassorbita es. Il Movimento del 77 con l'incorporazione del rifiuto del lavoro salariato, della creatività (penso alle radio libere) e della socializzazione.
  • 15. La vita minima: cosa residua? - Le relazioni minime, la sfera intima - “L'uomo senza qualità”, “l'Uomo non c'era” (Flli Coen) - Organizzazioni inospitali, collusive, grigie, ma dove comunque Bristow timbra il cartellino (Andy Capp invece è stato cooptato) - L'ora di vita “anonima”, la “vacanza” in senso letterale - Chi consuma prodotti antiquati, l'ecologista autarchico, il nostalgico - La noia, la vita compassata, Oblomov - L'in-competenza - Il mero adempimento, la routine, l'abitudine, il “lavativo” - L'entropia (per l'appunto il bios) - Il familismo amorale
  • 16. .. ma anche la pietas il dono gratuito il dubbio il soggetto “in sè” e non solo “per sè” , l'in-dipendenza l'in-dividualismo democratico, la società civile non economica la “vita buona” le vere reti sociali, i veri amici e i veri mi piace (non Facebook) l'autenticità “Non mettiamo il carro davanti ai bui, ma lasciamo I buoi dietro il carro” (G.Trapattoni)
  • 17. Malessere del benessere e benessere del malessere Apocalittici - Iperbenessere come riduzione delle zone di indifferenza (Barnard 1938) delle organizzazioni fra vita e lavoro: efficienza - L'abitudine fà alzare il tiro a un livello più alto, ma l'andamento è più sismografico - Capacity building territoriale - Coach (carrozza con supporti alle ruote per le strade dissestate) - Eustress - Pratiche di “lievitazione forzata” es. il Distretto del Benessere in Romagna .. o integrati? - L'interfaccia (del secondo ordine) è vita-lavoro (effettivamente due diversi livelli di funzionamento sociale) - Cum-vivere nel conflitto esplicitato (dare del “tu” al disagio) - Organizzarsi “rallentando deliberatamente il benessere” - Bellessere (bella rete, bel progetto)
  • 18. Il malessere del benessere: una vita riprodotta e consumata in una spirale infernaleOMS 1948 : “completo” benessere ? Se il benessere è fattore produttivo (i territori competono col BES) c'è un retrogusto amaro baumaniano, di vita “a caccia di benessere” che non è vita Critica già sentita allilluminismo, al positivismo, alla società industriale, alla società dei consumi Oggi si occulta il benessere per paura dell'iperbenessere? Desiderio di nuove forme di vita Euforia artificiale Rapida reificazione in prodotti/servizi Assedio opportunità e obbligo rapida scelta d'acquisto Incorporazione del prodotto/servizio Depressione
  • 19. Esempi di contaminazioni malestanti - Spillover fra vita e lavoro (es. volontariato utilizzato per migliorare le proprie competenze) - Dal sentimento del potere alla volontà di potenza, benessere come salvezza intramondana - Ansia dei genitori che non possono offrire benessere (potenziale) ai figli - Collasso dell'organizzazione psicosociale di gruppi, organizzazioni e interi territori, si lacerano cittadinanza e convivenza, con catastrofi politiche - Una vita da detective (idee fuori dal lavoro e eccesso di rischio) - Paralisi: attesa del biglietto vincente della lotteria - Disfunzioni organizzative (climi freddi, sospettosi, obliqui, calcolo delle convenienze, sterile conservazione)
  • 20. Aspetti psicopatologici.. - Smarrimento e confusione dei ruoli pubblici e privati, materni e paterni, perdita di identità, senso di vita vuota se esci dal Reality - Ansia e frustrazione dell'esplorazione agonistica infinita e paralisi da in-capacità - Conflitto distorto, proietto e rimosso - Paura di essere traditi, abbandonati, non riconosciuti, non amati, e rischio anzi di essere mal-trattati o mal-considerati, di fare brutte figure - Life enlargment e life enrichment: irritabilità e ipercriticità, invidia per le qualità non acquisibili(es. intellettuali) - Difficoltà a “fissare” i frammenti identitari delle esperienze in uno stile di vita personale, adolescentizzazione forzata e difficile formazione o erosione di soggettività e self-efficacy, cioè risorse chiave del benessere - Soggetto “assoggettato”(sub-jectum), non autonomo (pro-jectum) - Sovraadattamento loglife all'altro e al sè precoce - Mostrare stati emotivi finti (es. empatia) e nasconderne di veri (es. rabbia)
  • 21. .. e disturbi correlati - Disturbi alimentari e uso sostanze per indurre attenzione o provocare/attenuare le emozioni (pillole del benessere) - Il falso sè sottomette il vero sè: sdoppiamento della personalità (es: produttore e consumatore) e sè multipli (es: essere/sentire in luoghi diversi), intraviduo e multividuo - Ipernarcisimo avido, juissance onnipotente e mortifera, benessere come “essere al top”, dopante - Allentamento dei legami primari e schiacciamento sull'Altro sociale, populismo - Rancore paranoico per lo straniero (l'altro flessibile che sostituisce il prosumer difettoso) e il pubblico dipendente (iperbenesserizzante) - Odio per la vita come “mancanza a benessere” - Esasperata coscienza di sè e dell'altro, ipertrofia cognitiva e disfunzione del senso comune,con conseguenti comportamenti schizoidi - Burnout, perdita della gioia di vivere, distacco, maschere, opacità, passioni tristi: fuga dal reale che non corrisponde alle aspettative
  • 22. LE NUOVE VULNERABILITA': I SOPRANNUMERARI SISTEMATICI
  • 23. Una “tragedia tranquilla” che colpisce meno i classici poveri, abituati a lottare Il “cattivo investimento” in capitale sociale che non restituisce valore (azienda in crisi, aree a “sviluppo ritardato”, aree interne) Gli scarsificati, gli helplessness, chi ha poche scelte possibili, gli intrappolati nella rete Chi ha scarse risorse (anche risorse umane, da ressortir=cavarsela) di riconoscimento e fronteggiamento dei problemi e rapida elaborazione/scelta/azione Key competences 2006 Mancano le competenze organizzative, che in Europa si danno per scontate ma da noi son rare, e ci sono capacità sociali e civiche, spirito di iniziativa e imprenditorialità, imparare a imparare e consapevolezza / espressione culturale Soggettivazione della povertà: essere “preso in carico” dai servizi sociali è vergognoso e umiliante perchè implica l'inadeguatezza di poter far da sè
  • 24. Postmoderni Sisifo che non reggono l'imperativo maslowiano (e di McClelland) dell'autorealizzazione
  • 25. Il potenziamento continuo da 0 a 80 anni: quali pratiche di cura/aiuto? Sono da sempre biopolitiche (tutela è intromissione nelle vite) Sono riflessive e prosumer es. t-group, aiuto clinico, formazione esperienziale, action learning, analisi della domanda (Renzo Carli Si punta sul coinvolgimento dell'utente nell'automiglioramento motivazione, coscienziosità (uno dei Big Five), capabilities ma anche chi aiuta impara (e rivende), applicandole a sè stesso, le tecniche di miglioramento. E' il potenziamento del potenziamento Compassione autentica, vera attenzione, mutuo riconoscimento e sorpresa dell'incontro (nella differenza dei ruoli) Sostenere il precario/autonomo a camminare, esplorare, giocare in modo ludens, leggere, partecipare, sostenere L'alterazione di abitudini, assetti relazionali e scelte di vita è vantaggio o danno esistenziale?
  • 26. LA SOSTENIBILITA' DEL BENESSERE: IL BENESSERE DEL MALESSERE
  • 27. Laboratori di ricarica di pluralità Ricostituire con tempi naturali i giacimenti psicosociali “sfruttati” (fiducia nell'altro generalizzato, amicalità, civicness,lealtà) mettendo in trasparenza le resistenze Bridging: accoglienza, riconoscimento reciproco, ascolto e condivisione anche e soprattutto degli esclusi Un volontariato civile che “ricuce gli strappi” Solidarietà (compagnonnage): non migliorare sè ma tutti, interesse pubblico vero Fraternità: diversi ma uguali, interazione e non omologazione, coabitazione (cioè cum-vita, vita in comune) e non empatia funzionale Benessere amatoriale, disinteressato Gruppi, organizzazioni, climi e luoghi ad hoc in cui esplorare e rielaborare collettivamente e in modo rassicurante le sconfitte es. Circoli di miglioramento autogestiti (Circoli di Studio), Comunità di pratiche (aiuto fra pari altruistico), Società postmoderne di mutuo soccorso, Case del Popolo (friendly society), Processi partecipativi e deliberativi Dia-logo in agorà in cui pubblico e privato non sono confusi
  • 28. Un benessere “ben temperato” ? Vita-lavoro, il trattino connette e separa Resilenza in chiave positiva, di sicurezza de-biopolitica, a bassa intensità di invasione dei mondi vitali Benessere interorganizzativo locale Pooling (es informazioni, Banche del tempo, cohousing, co-vita) Umiltà, pazienza, tempi giusti (un tempo per seminare e uno per raccogliere) Da rowing a strowing (disseminare) Community empowerment, community commitment, coping di community: aiutare i precari/autonomi ad aggiornarsi E' più manutenzione che sviluppo, mal comune mezzo gaudio, non si cerca lo scudetto ma un onesto piazzamento UEFA Incorporare nei BES indicatori di secondo livello Immunizzazione (Esposito), cioè non è munus da restituire “Uomini che, costituiti in unità, largirono filantropia e conobbero dolcezza, gioia di vivere e infine mistico dolore” (Steinbeck, “Cannery Row”)
  • 29. La metafora cinematografica “Meglio il cinema o la vita?” fu chiesto a Truffaut, che rispose: “E' come dire, vuoi più bene al babbo o alla mamma? Mi sembra comunque che l'ultima parola spetti alla vita”
  • 30. Nuovi rischi, nuovi diritti/doveri e nuovo welfare LongLifeLearning (“in una prospettiva di crescita personale, civica, sociale e occupazionale”) LongWideLearning, Orientamento LongLife Basic income, diritto al benessere minimo di cittadinanza per poter “vivere decentemente” Diritto al benessere, sicurezza minima e Art 1: quale nesso ? Diritto all'aiuto “fuori mercato”accesso a circuiti sociali improduttivi Uguaglianza – pari dignità e riconoscimento, non essere cacciati “unter” Dovere “inderogabile” di solidarietà sociale è dovere di sharing? Realizzazione della “persona umana”e formazioni sociali Diritto alla salute, pieno sviluppo e rispetto dignità persona umana e integrità psicofisica Salute organizzativa, salute della community Certificazione e standard minimi competenze, qualità, LEA e LEP