Le slide dell'intervento tenuto a Como in giugno 2012 da Luca Mazzucchelli e Anna Barracco, durante il quale si è parlato di deontologia ed etica nella professione psicologica.
2. Professione psicologo: le origini
• Watson, 1913, manifesto dei
comportamentisti;
• Viene affermatala possibilità
teorica per gli psicologi di agire con
fini pratici
• Prima guerra mondiale
• L’esercizio della psicologia come
pratica professionale extra
accademica, negli Stati Uniti;
3. …in Italia
• Secondo dopoguerra: prime associazioni - Sips
• A livello legislativo: a fine anni 60,
gradualmente, viene sancito l'ingresso degli
psicologi nell'organico delle istituzioni
sanitarie pubbliche;
• Legge Ossicini, 18 febbraio 1989, con
l’istituzione di Albo e Ordine degli Psicologi;
4. l. n. 56 del 1989
• Con la legge Ossicini, per la prima volta, lo
stato riconosce legalmente il lavoro dello
psicologo come “libera professione”,
attività altamente qualificata e di
riconosciuta utilità sociale, che può essere
esercitata solo da individui con
competenza specializzata. (Dodaro, 2006)
Adriano Ossicini
5. Art 1- definizione professione
psicologo
La professione di psicologo comprende
l'uso degli strumenti conoscitivi e di
intervento per la prevenzione, la
diagnosi, le attività di abilitazione-
riabilitazione e di sostegno in ambito
psicologico rivolte alla persona, al
gruppo, agli organismi sociali e alle
comunità.
Comprende altresì le attività di
sperimentazione, ricerca e didattica in
tale ambito. (Art 1)
6. Cosa cambia?
• Sbarramento all'accesso al lavoro di psicologo
• Occorre essere in possesso di
laurea in psicologia;
tirocinio pratico;
esame di stato;
iscrizione albo professionale;
• Il lavoro dello psicologo è professione
Intellettuale (vs materiale)
Protetta dalla legge (art 348 c.p)
7. Norme di deontologia professionale
Esiste competenza professionale senza competenza deontologico/giuridica?
• Codice deontologico (norma di rango
secondario);
• Linee guida (per le attività psicologiche di
selezione e valutazione del personale; per
l’attività forense, per le prestazioni
psicologiche a distanza, etc…)
• Elementi etici e deontologici per lo
psicologo penitenziario;
• Carta di Noto (psicologia giuridica e minori);
• Documenti prodotti da associazioni private
di psicologi;
8. Il codice deontologico
• 42 articoli suddivisi in 5 capi
• Capo I (1-21): principi generali di deontologia professionale
(correttezza, competenza, e autonomia professionale);
• Capo II (22-32): rapporti dello psicologo con l’utenza e la
committenza (contratto, consenso, destinatario vs
committente, compenso, sospensione prestazione, …);
• Capo III (33-38): norme sui rapporti con i colleghi (rispetto
reciproco, lealtà e colleganza);
• Capo IV (39-40): norme sui rapporti con la società (dignità e
decoro, pubblicità);
• Capo V(41-42): norme di attuazione;
9. La storia del codice deontologico
• Entrata in vigore nel 1996, a seguito del referendum presso
gli Ordini
• Non è stabilito una volta per tutte, ma può e deve venire
rivisto ogni 2 anni (L. 56/89 e dall’art. 41 del C.D.)
• alla luce di cambiamenti normativi (cfr. modifiche degli artt. 23 e
40 intervenute a seguito della Bersani e prossimi cambiamenti a
seguito del DL Monti)
• alla luce della giurisprudenza ordinistica
• alla luce di cambiamenti sociali (nuove tecnologie, inserzioni su
groupon …)
-> Articoli di contezioso di difficile interpretazione (vedi art.
31 e il concetto di urgenza)
10. Funzioni disciplinari
• Come funziona il procedimento disciplinare (artt. 26 e
27 L.56/89)
1. Esposto (segnalazione scritta e sottoscritta a carico di
un collega iscritto)
2. Richiesta chiarimenti da parte dell’amministrazione;
3. Prima riunione della commissione etica che valuta i due
scritti
A. Si porta in Consiglio con una indicazione di archiviazione
B. Si procede a un approfondimento
C. Si porta in Consiglio con una indicazione di apertura
11. Approfondimento della
commissione
• Viene convocato il collega, che può presentarsi da
solo o accompagnato da un avvocato o altro collega;
• La commissione raccoglie ulteriori informazioni e
chiarimenti;
• Può chiedere di vedere anche l’esponente;
12. Apertura del procedimento
• Si procede a una convocazione avanti al Consiglio
• Il collega nel frattempo può integrare la
documentazione;
• Dopo l’audizione il consiglio si riunisce in camera di
Consiglio e comunica la decisione che può essere
• Archiviazione
• Avvertimento
• Censura
• Sospensione (fino ad 1 anno)
• Radiazione (casi particolari)
13. I vantaggi del codice
• Costruire e integrare l'identità professionale comune;
• Fornire certezze al professionista in merito al proprio
comportamento e ai limiti dell'operato;
• Tutelare il cliente;
• Salvaguardare l'immagine
pubblica dello psicologo,
fornendo un modello di
"psicologo ideale";
14. Il profilo professionale dello
psicologo
L’etica della persona…
Promuove il benessere psicologico e migliora
la capacità delle persone di comprendere se
stessi e gli altri, a comportarsi in maniera
consapevole, congrua ed efficace (Art 3);
Aiuta gli utenti a sviluppare in modo libero e
consapevole giudizi, opinioni e scelte (Art.
39).
15. Principi fondamentali (capo I)
1. Correttezza professionale
2. Competenza e serietà professionale
3. Autonomia professionale
16. 1) Correttezza professionale
• Rispetta la dignità, il diritto alla riservatezza,
all'autodeterminazione e autonomia di coloro che si
avvalgono delle sue prestazioni (Art 4)
• Non utilizza la sua influenza in maniera inappropriata e
non utilizza indebitamente la fiducia e le eventuali
situazioni di dipendenza dei committenti e degli utenti
destinatari della sua prestazione professionale (Art 3)
17. 2) Competenza e serietà professionale
• Lo psicologo mantiene un livello adeguato di preparazione
professionale e si aggiorna nel settore in cui opera. Riconosce i
limiti della sua competenza ed impiega metodologie delle quali
è in grado di indicare le fonti e riferimenti scientifici (art 5),
accettando il mandato professionale esclusivamente quando
rientra nei limiti delle proprie competenze (art 37);
• Esprime valutazioni e giudizi professionali solo se fondati su
documentazione adeguata e attendibile (art 7)
• Valuta ed eventualmente propone l’interruzione del rapporto
terapeutico quando constata che il paziente non trae alcun
beneficio dalla cura (art 27)
18. 3) Autonomia professionale
• Lo psicologo ha il dovere di tutelare la propria
autonomia professionale (art 6) ed accetta unicamente
condizioni di lavoro che non la compromettano.
19. Alcuni concetti importanti
• Segreto (art. 11; 12;13)
• Contratto (art. 24, 4 ultimo comma, 27, 6, 17)
• “Il terzo” (art 4 comma 5, art 31;
• Il contesto (tribunali, scuola, webcam, la ricerca,
l’azienda)
20. Il segreto
• Art. 11 “Lo psicologo è strettamente tenuto al segreto
professionale. Pertanto non rivela notizie, fatti o informazioni
apprese in ragione del suo rapporto professionale, né informa
circa le prestazioni professionali effettuate o programmate, a
meno che non ricorrano le ipotesi previste dagli articoli
seguenti” [artt.12 e 13, cfr. infra]
• Cuore della professionalità dello psicologo
• Presupposto del rapporto confidenziale e fiduciario dentro il
quale avviene la confidenza e la rivelazione, la consegna di una
parte di sé
• Eccezioni al segreto: Artt. 12 e 13
21. Il contratto: consenso informato e
trattamento dei dati sanitari
• Il consenso informato non è un modulo, è un atto preciso del
professionista
• è innanzitutto orale: bisogna assicurarsi che il cliente abbia
compreso tutti gli aspetti della prestazione
• La firma è una tutela per il professionista ed è richiesta ai fini
della privacy (consenso al trattamento dei dati sanitari)
• Il modulo della privacy, nella parte dedicata all’informativa, può
integrare le informazioni relative alla prestazione; il cliente firma
per attestare di avere reso un consenso informato alla
prestazione e per acconsentire al trattamento dei dati sanitari
• ma i moduli proposti sono dei fac simile che ognuno adatta
alle proprie esigenze 21
22. “Il terzo” (art 4; 6; 31)
Quando sorgono conflitti di interesse tra l'utente e
l'istituzione presso cui lo psicologo opera, quest'ultimo
deve esplicitare alle parti, con chiarezza, i termini delle
proprie responsabilità ed i vincoli cui è
professionalmente tenuto. In tutti i casi in cui il
destinatario ed il committente dell'intervento di
sostegno o di psicoterapia non coincidano, lo psicologo
tutela prioritariamente il destinatario dell'intervento
stesso. (art 4)
23. Sportello deontologico
• Frequentemente il quesito deontologico si presenta come un
dilemma
• Possono emergere conflitti tra norma giuridica, norma deontologica,
norma sociale, sistema di valori
• La soluzione del quesito richiede un ragionamento da affrontare caso per
caso
• Richiede il confronto con la comunità professionale, poiché il background
della deontologia è la riflessione etica, necessariamente condivisa.
-> Sportello telefonico o di persona, tutti i giovedì, ore 14-17
Previo appuntamento telefonico OPL
Notas do Editor
Chi siamo deontologia, cosa sapete; Avete mai sentito parlare di esposti a colleghi vostri conoscenti? Avete in mente qualche esempio di violazione del codice? CI sono alcuni argomenti in particoalre che volete che affrontiamo?
La psicologia nasce in università come disciplina sperimentale, priva di finalità di cura o intervento sociale. È nel 1913 con Watson e il suo manifesto dei comportamentisti che viene affermata la possiblità teorica di agire con fini pratici. E ’ poi con la prima guerra mondiale che negli stati Uinti l ’ esercizio della psicologia come pratica professionale extra-accademica compare. In Italia dobbiamo aspettare la fine del 900 er verdere sorgere la figura dello psicologo
Nel secondo dopoguerra, in Italia, l ’ organizzazioen professionale si struttira principalmente attorno e per impulso di associazioni e di un gruppo di professori universitari attraverso un processo spontaneista.
La legge ossicini definisce in questo modo lo psicologo
Il distacco dal sistema precedente è significativo…. Per legge viene posto uno sbarramento all’accesso al lavoro dello psicologo… Inoltre ora il lavoro dello psicologo rientra nelle professioni intellettuali, ossia è predominante il momento intellettivo rispetto a quello materiale, e la professione è protetta dalla legge, epr cui chi esercita senza titoli la professione psicologica è perseguibile secondo l’articolo 348 del codice penale (fino a 6 mesi di carcere)
Diverse le bussole per orientarsi nella pratica provessionale, la principale è il codice deontologico, che è norma di rango secondario rispetto alla costituzione e ai codici, in cui diverse sono le norme che riguardano il professionista, ma poi ci sono una serie di altri documenti che occorre tenere in considerazione. Ne cito alcuni.
Revisione non effettuata mai se non nel 2006 (quorum difficile da raggiungere) Su art 31: l’urgenza non è semplice da determinare in psicologia tanto quanto in medicina…
Le funzioni disciplinari dell’Ordine hanno la finalità di tutelare la professione intesa come bene di rilevanza giuridica (quindi per tutta la società).
Momento di raccolta informazioni ma anche di confronto con collega
La radiazzione avviene in casi molto particolari (condanna per reato penale superiore o ugale a 2 anni, con radiazione d’ufficio) e comportamenti gravi In lombardia 2 radiazione: pedofilia; altro collega che aveva utilizzato test invasivi a un bambino senza consenso leggendo prove documentali di molestie. Non si era inoltre mai presentato davanti alla commissione.
In un contesto in cambiamento, è importante adottare un codice e rivolgere l’attenzione a questioni di deontologia.
Empowerment, articoli di etica programmatica, come l’art 3 della costituzione della repubblica. Servono a rendere l’etica sostanziale, un’etica della persona.
Vi viene in mente un cso in cui voi vi siete trovati magari con docenti dove loro utilizzavano la loro influenza in maniera inappropriata?
Aggiungere art 27 sull’interruzione trattamento
Frequente tra i giovani, che hanno bisogno di lavorare da una parte, e dall’altra considerano la gerarchia nei servizi non solo come amministrativa, ma anche professionale, per cui il direttore, ad esempio ha il potere per decidere per me.
Etimologia “ secretum ” E’ una norma fortemente vincolante posta a tutela del rapporto fiduciario, condizione necessaria di una prestazione finalizzata alla salute. Le eccezioni al segreto, art 12 Lo psicologo si astiene dal rendere testimonianza su fatti di cui è venuto a conoscenza in ragione del suo rapporto professionale. Lo psicologo può derogare all’obbligo di mantenere il segreto professionale, anche in caso di testimonianza, esclusivamente in presenza di valido e dimostrabile consenso del destinatario della sua prestazione. Valuta, comunque, l’opportunità di fare uso di tale consenso, considerando preminente la tutela psicologica dello stesso. Art 13 Nel caso di obbligo di referto o di obbligo di denuncia , lo psicologo limita allo stretto necessario il riferimento di quanto appreso in ragione del proprio rapporto professionale, ai fini della tutela psicologica del soggetto. Negli altri casi, valuta con attenzione la necessità di derogare totalmente o parzialmente alla propria doverosa riservatezza, qualora si prospettino gravi pericoli per la vita o per la salute psicofisica del soggetto e/o di terzi.
Fare esempi Un tema che percorre l’intero Codice Deontologico è quello della capacità di stabilire confini ciò è reso possibile dal setting interno del professionista La maggior parte degli illeciti deontologici si verifica perché si sconfina, in un modo o in un altro oltre i limiti disciplinari oltre il proprio mandato Molto spesso i confini vengono varcati perché si verificano delle sovrapposizioni o dei conflitti (di ruolo, d’interesse, di istanze) si pone un problema di astensione di cui può essere difficile individuare il punto di equilibrio tra l’elusione/evitamento e la collusività