5. Tra il 319 e il 323,
l’imperatore Costantino e
papa Silvestro I
costruirono una basilica
sulla tomba dell’Apostolo
Pietro a Roma.
6. SILVESTRO I
33º papa della Chiesa cattolica
Elezione 31 gennaio 314
Fine
pontificato
31 dicembre
335
7. Giulio II
18 aprile 1506
prima pietra
della nuova
Basilica
(Ritratto di Raffaello)
8. Urbano VIII
18 novembre 1626
consacrazione della
nuova Basilica
(Ritratto di Pietro da Cortona)
9. La zona del Vaticano, in
epoca romana, era un’area
suburbana occupata da
boschi, terreni incolti e
grandi ville.
Essa faceva parte della XIV
regione augustea, il Trans
Tiberim, situata sulla riva
destra del Tevere fuori le
mura aureliane.
10. La zona era percorsa da tre
vie, la Trionfale, la
Cornelia, l’Aurelia Nova
ed era collegata alla riva
sinistra del Tevere dal
Pons Neronianus.
C’erano anche quattro
necropoli tra le quali quella
corrispondente all’odierna
area vaticana a cui si
accedeva dalla via Cornelia.
11.
12. L’apostolo Pietro venne condannato a morte durante la
persecuzione di Nerone dopo l’incendio di Roma del
64. L’esecuzione avvenne tra il 64 e il 67, nel circo di
Caligola, uno dei luoghi fuori le mura dove si
eseguivano le condanne a morte.
Nonostante il divieto di seppellire chi non fosse
romano e veniva crocefisso e non decapitato, le
spoglie dell’Apostolo sarebbero state deposte da
alcuni militari convertiti, nella zona della necropoli
vaticana denominata CAMPO P dagli archeologi.
13.
14.
15. Più tardi, dal II secolo, in seguito all’espansione della città, le
sepolture povere di questa necropoli vennero gradualmente
rimpiazzate da ricche camere funerarie che circondarono la
modesta tomba terragna di S. Pietro, probabilmente del tipo
detto a cappuccina.
16.
17. Nella seconda metà del II secolo sulla
sepoltura dell'Apostolo e a ridosso del
“muro rosso”, fu costruito il cosiddetto
Trofeo (tomba)di Gaio (presbitero che
sosteneva la collocazione in Vaticano)
L’insieme di elementi strettamente connessi
alla sepoltura dell’Apostolo, prendono il
nome di "memoria petrina".
22. Piattaforma su cui Costantino fece costruire la basilica
tagliando e riempiendo di detriti le camere funerarie
23. I lavori per la basilica di S. Pietro iniziarono
tra il 319 e il 323 e terminarono tra il 340 e il
350, dopo la morte di Costantino avvenuta
nel 337.
24.
25.
26. il punto centrale del
diametro dell’abside
coincideva con l’asse
mediano verticale della
“memoria petrina”
l’asse longitudinale della
basilica,era
perpendicolare al
“muro rosso” ed
esattamente sull’asse
mediano della “memoria
petrina”;
Il livello del pavimento
della basilica era quello
della soglia del Trofeo di
Gaio.
27.
28.
29. In Grecia στοά βασιλική
era la sede dell'arconte re ( ρχωνἄ
βασιλε ς ) dove veniva amministrata laύ
giustizia
30.
31.
32.
33. Tre teorie
•teoria di derivazione materiale : da
preesistenti edifici classici
•teoria di derivazione liturgica: originalità
sotto l’impulso della liturgia
•teoria eclettica: risultato di una
combinazione di elementi tratti da diversi
arti e civiltà
34.
35. ESTERNO – Una volta ultimata, la basilica apparve agli
occhi dei contemporanei bellissima. Per entrare bisognava
salire una scalinata con alla base le statue dei Santi Pietro e
Paolo.
36. La facciata del
quadriportico, era
caratterizzata sulla
destra dalla torre
campanaria, la più alta
di Roma, sopra la quale
brillava una sfera di
bronzo dorata
sormontata da un gallo
bronzeo, richiamo alla
vita di Pietro.
Il quadriportico
sostenuto da 46 colonne
era lungo 56 metri e
largo 62.
37. Al centro era il cantharus, fonte
riservato alle abluzioni,
coperto da un baldacchino
bronzeo sorretto da otto
colonne di porfido e decorato
nella parte superiore con due
pavoni bronzei e quattro
delfini dorati.
In esso era una grande pigna
anch’essa in bronzo, oggi nel
cortile omonimo dei Musei
Vaticani.
38.
39. Cinque porte:
Porta Guidonèa (perché i
pellegrini vi entravano
accompagnati dalle guide)
Porta Romana (perché qui si
affiggevano le insegne della
vittoria e vi potevano entrare
solo i Romani)
Porta Argentea (perché rivestita
con lamine d’argento fatte
apporre da Gregorio I (590 –
604))
Porta Ravenniana (perché vi
potevano entrare solo gli abitanti
che risiedevano oltre il Tevere,
Porta Iudici II (perché riservata
al transito dei cortei funebri)
40.
41. L'edificio, lungo
m. 118 e largo 64,
consisteva in
un’aula
rettangolare
absidata divisa in
cinque navate da
quattro file di
ventidue colonne
ciascuna. La
navata centrale,
era larga più di
23 metri.
42. 72 finestre, dapprima
protette con lamine
metalliche, poi con lastre
marmoree traforate.
Di notte rimanevano
sempre accesi circa 700
lumi, di cui 122 solo
intorno alla tomba di
Pietro.
Per eliminare l’odore
acre dell’olio consumato,
in alcune lampade si
bruciavano profumi e
balsami orientali.
43.
44. Le pareti della navata centrale erano decorate con un vasto
ciclo di affreschi raffiguranti storie dell’Antico e del Nuovo
Testamento, Sulla parete destra scene della Genesi e
dell’Esodo;
sulla parete sinistra scene della Vita e della Passione di
Cristo: alla al centro della navata la Crocifissione raffigurata
su due registri,. Nella fascia più alta, tra le finestre, erano
state dipinte figure di Patriarchi, Profeti e Apostoli.
Oltre all’altare della Confessione, edificato sulla tomba di
Pietro e dove celebrava solo il Papa, vi erano altri settanta
altari, sparsi dovunque, anche a ridosso delle colonne, di
cui ben 16 dedicati alla Vergine.
Il passaggio tra l’ala centrale e il transetto era separato da
un arco trionfale.
L’aula trasversale, lunga 90 metri, sporgeva dai muri
estremi ed era assai più bassa della navata centrale.
45.
46. Tre secoli dopo papa Gregorio Magno (590 – 604), volendo celebrare
proprio sulla tomba dell’Apostolo, modificò quanto era stato fatto da
Costantino.
(dipinto di Antonello da Messina)
50. Interno di
San Pietro in
Vaticano
affresco di
Filippo
Gagliardi,
1649
Chiesa di S.
Martino ai
Monti
51.
52. “Giulio ligure, Pontefice
Massimo, l’anno 1506
restaurò dalle fondamenta
il Tempio di San Pietro in
Vaticano che deperiva per
vecchiezza e posizione”.
59. Nel 1520 muore Raffaello
Nel 1521 muore Leone X e
gli succede Clemente VII
1527 Sacco di Roma
PAOLO III (1534 – 1549)
Nel 1536 Paolo III Farnese,
eletto appena due anni
prima, riconfermò
nell’incarico di architetto
della fabbrica Antonio da
Sangallo.
Ritratto di Paolo III,
Tiziano Vecellio (1543)
60.
61.
62. conservato alla
Fabbrica di San Pietro,
misura 7,36 metri di
lunghezza, 6,02 di
larghezza, 4,68 di
altezza alla cupola e
dal peso di 6
tonnellate.
Abete bianco, acero,
tiglio, pioppo, noce e
castagno,
63. «chiunche s’è discostato
da decto ordine di
Bramante, come à facto
il Sangallo, s’è
discostato della verità».
70. nelle vele e nelle lunette, sono raffigurati gli
Antenati di Cristo (la genealogia di Gesù);
71. infine, nei quattro pennacchi posti agli
angoli della volta, Michelangelo dipinse
alcuni Episodi di Salvezza tratti dall'
Antico Testamento punizione di Aman
76. Sisto V
19 maggio 1590
Inaugura la chiusura della cupola
Ignoto pittore
Ritratto di Sisto V, ca 1585-1590.
olio su tela.
Montalto delle Marche (Ascoli
Piceno), Pinacoteca Civica, Sala
Sistina
77.
78. il 7 marzo 1607
benedice la
prima pietra di
ricostruzione
(Ritratto di Caravaggio)
Paolo V
80. la facciata
venne
realizzata
tra il 1607 ed
il 1612.
Ha una
larghezza di
114,69 metri
e un' altezza
di 48 metri.
Dipinto di Filippo Lauri 1650 ca.
81.
82.
83. Gian Lorenzo Bernini
esegue il
baldacchino tra il
luglio 1624 e il 1633
. L'incarico di
realizzarlo fu la
prima grande
commissione
pubblica che
l'artista ottenne in
seguito all'elezione
di
papa Urbano VIII
nel 1623; l'opera
venne inaugurata il
28 giugno 1633
dallo stesso papa
85. Il Papa voleva che il nuovo altare situato
sopra la confessione fosse sormontato da
un enorme baldacchino bronzeo,
costruito tra il 1624 e il 1633, poggiato su
basamenti marmorei con lo stemma
barberiniano.
Sviluppato su quattro colonne tortili
lungo le quali si dipanano racemi e
motivi naturalistici, termina con quattro
volute che si incurvano a dorso di delfino
sorrette da angeli, e culmina con il globo
e la croce: si ispira ai baldacchini effimeri
utilizzati durante le Quarantore o altre
cerimonie religiose. Bernini in questo
modo ha bloccato nel bronzo
un'invenzione provvisoria, con tutto il
suo carico di trionfo effimero.
86.
87.
88.
89. Cattedra di
San Pietro
Colonnato
Scala regia
Monumento
funebre
93. All'esterno costruisce il colonnato ellittico, un
intervento urbanistico e architettonico, uno spazio
dedicato alle cerimonie religiose pubbliche,
un'invenzione dal forte contenuto allegorico, che
sottintende all'abbraccio della Chiesa, intesa come
istituzione ecumenica, alla totalità del suo popolo.
Il sagrato è di forma trapezoidale, e precede la
piazza di forma ovale con due centri dati dalle due
fontane a lato dell'obelisco, circondata da un
porticato di ordine dorico.
La piazza si apriva improvvisamente all'interno di
un quartiere, la Spina di Borgo, distrutto durante il
fascismo, costituito da una fitta trama di piccole
viuzze: il pellegrino che si recava alla basilica
rimaneva così colpito dall'improvvisa visione che
comprendeva la piazza, la facciata e la cupola di
Michelangelo Buonarroti.
94.
95.
96.
97. Pianta della Basilica e
della Piazza San Pietro.
Ellisse della piazza
progettata dal Bernini.
In rosso sono
evidenziati gli assi
principali ed i centri
degli emicicli. Le
quattro file di colonne
ai due lati dell'ellisse,
convergono verso i
centri dei due
semicerchi che
compongono l'ellisse.
98. Monumento funebre di Alessandro VII,
fastosa opera di Gian Lorenzo Bernini,
realizzata dal 1672 al 1678 con la
collaborazione dei suoi allievi sui
magistrali disegni e bozzetti dell'ormai
ultrasettantenne artista.
102. La Basilica di San Pietro,
oggi in grado di accogliere
20000 fedeli,
è alta oltre 130 metri e
lunga circa 190;
i soffitti delle navate
raggiungono quasi i 44
metri;
la cupola circa i 120 metri
all'interno ed i 136 sulla
lanterna esterna;
gli interni, caratterizzati
dalle vastissime
decorazioni a mosaico,
sono anche lo scrigno
prezioso per alcune delle
più celebri opere d'arte al
mondo, quali ad esempio il
Baldacchino del Bernini e
la statua della Pietà di
Michelangelo.
103.
104.
105. La Fabbrica di San Pietro (in latino Reverendae Fabrica Sancti
Petri ), è un ente creato appositamente per la gestione di tutto
l'insieme delle opere necessarie per la Basilica di San Pietro
in Vaticano. L'ente è tuttora operante per la gestione del
complesso.
Secondo la costituzione apostolica Pastor Bonus di Giovanni
Paolo II la Fabbrica di San Pietro si occupa di tutto quanto
necessario per il restauro e il decoro dell'edificio, nonché
della disciplina interna dei custodi e dei pellegrini e opera in
accordo con il Capitolo della Basilica Vaticana.
Recentemente il Vaticano ha aperto gli archivi agli studiosi:
fra i preziosi documenti catalogati vi sono migliaia di note,
progetti, contratti, ricevute, corrispondenze (ad esempio fra
Michelangelo e la Curia), che costituiscono una
documentazione del tutto sui generis sulla quotidianità
pratica degli artisti coinvolti.
106. Per entrare nella basilica, oltrepassata la facciata principale, vi sono
cinque porte.
La porta all'estrema sinistra è stata realizzata da Giacomo Manzù nel
1964, ed è nota come Porta della Morte : venne commissionata da
Giovanni XXIII e prende questo nome poiché da questa porta escono
i cortei funebri dei Pontefici
Segue la Porta del Bene e del Male, opera di Luciano Minguzzi che
vi ha lavorato dal 1970 al 1977.
La Porta Centrale, o Porta del Filarete , fu ordinata da papa Eugenio
IV ad Antonio Averulino detto appunto il Filarete e venne eseguita tra
il 1439 e il 1445 per l'accesso alla basilica costantiniana.
A destra rispetto alla precedente si trova la Porta dei Sacramenti. È
stata realizzata da Venanzo Crocetti e inaugurata da papa Paolo VI il
12 settembre 1965. Sulla porta è rappresentato un angelo che
annuncia i sette sacramenti.
107. Porta santa è quella di
una basilica che viene
murata per essere
aperta solo in
occasione di un
Giubileo.
La prima indicazione di una Porta
Santa giubilare risale al 1423: si
trattava di una soglia in San
Giovanni in Laterano.
Si hanno notizie certe del rito di
apertura della Porta Santa della
Basilica di San Pietro a partire dal
1500 con il papa Alessandro VI
108. La porta, immagine di Cristo, è luogo di transito verso il
bene (Giovanni 10, 9; 10, 1; Matteo 16, 19).
La porta giubilare è Cristo stesso che introduce nella
città celeste, che perdona le colpe e rimette le pene.
Nell' Antico Testamento il profeta Ezechiele (46, 1-3)
afferma che la porta è il luogo attraverso il quale l'uomo
passa per incontrare Dio.
109. Il rito più conosciuto del Giubileo è proprio l'apertura della porta.
Il rito della porta santa esprime simbolicamente il concetto che,
durante il Giubileo, è offerto ai fedeli un "percorso straordinario"
verso la salvezza.
L'inizio ufficiale del Giubileo avviene con l'apertura della porta santa
della basilica di San Pietro.
Le porte sante delle altre basiliche vengono aperte nei giorni
successivi. In passato la porta veniva smurata parzialmente prima
della celebrazione, lasciando un diaframma che il Papa rompeva con
un martelletto; quindi gli operai completavano la demolizione.
In occasione del Giubileo del 2000, invece, il papa Giovanni Paolo II
ha introdotto un rito più semplice e immediato: il muro è stato
rimosso in anticipo lasciando solo la porta chiusa, che il papa ha
aperto spingendo i battenti.
Le porte sante rimangono aperte (a parte la normale chiusura
notturna) fino al termine dell'Anno santo, quindi vengono murate di
nuovo
110. La Porta Santa della Basilica
di San Pietro in Vaticano è
composta da 16 pannelli con
la vita di Cristo, scolpiti dal
maestro fiorentinoVico
Consorti .
Fu fusa a Firenze nel 1950
dalla Fonderia Artistica
Ferdinando Marinelli.
Nelle formelle si possono
vedere
lo stesso Pio XII e la bolla di
Bonifacio VIII che indisse il
primo Giubileo nel 1300.
111. Fu realizzata in appena dieci mesi di intenso
lavoro a partire dalla data dell’incarico
ufficiale del febbraio del 1949.
Consorti partecipò e superò il Primo Grado del
Bando del Concorso Internazionale per la
realizzazione delle Porte della Basilica Santa
(1 luglio 1947), giungendo, tra i 12 finalisti,
alla Seconda Selezione del Concorso (31 maggio
1948) con il tema della “Chiesa docente e
discente nei suoi Martiri e Santi”, detta
comunemente “Porta dei Martiri e dei Santi”.
112. Consorti è stato incaricato di modellare due battenti di
una porta in bronzo, per sostituire la Porta Santa già
esistente della Basilica Vaticana, mantenendo gli antichi
scomparti architettonici: 16 pannelli grandi e 12 pannelli
piccoli.
A sinistra: la Cacciata dei Progenitori, il Peccato Mortale, la
Caduta, la Perdizione.
A destra: l’Annunciazione, il Mistero dell’Incarnazione, la
Realtà della Salvezza.
Papa Pio XII , raffigurato nell’ultima formella in basso,
volle sostituire gli antichi battenti lignei in occasione del
Giubileo Straordinario del 1950 e fu lo stesso papa Pacelli
a inaugurarla solennemente il 24 dicembre del 1949.
113. Nel giubileo dell'anno 1983 - 1984 dall'umana redenzione,
Giovanni Paolo II, Pontefice Massimo, aprì e chiuse la
porta santa, chiusa e sigillata da papa Paolo VI nel 1976.
Giovanni Paolo II, Pontefice Massimo, nuovamente aprì e
chiuse la porta santa nell'anno del Grande Giubileo
dall'incarnazione del Signore 2000 - 2001
Paolo VI, Pontefice Massimo, aprì e chiuse la porta santa di
questa basilica patriarcale vaticana nell'anno del Giubileo
del 1975.