1. Infezioni vecchie e nuove
Dr. Dino Sgarabotto
Malattie Infettive e Tropicali
Azienda Ospedaliera di Padova
2. Malattie Infettive Emergenti
• Alcune malattie infettive stanno aumentando
limitatamente ad alcuni paesi o a livello
globale; è un problema che è studiato da circa
3 decenni
• Alcune sono malattie nuove che non erano
mai state descritte prima
• Altre sono malattie vecchie che sembrano
destinate ad un progressivo declino ed invece
hanno un aumento di incidenza
3. Cause di nuove malattie: è possibile
una tempesta microbica perfetta?
• Evoluzione genetica continua dei batteri e dei virus che
possono adattarsi meglio all’uomo ed emergere come
nuove malattie infettive (HIV, SARS, NIPAH virus)
• Modifica della suscettibilità umana alle infezioni:
immunità di gruppo per una infezione endemica in quel
determinato gruppo come il vaiolo nel medioevo in
Europa e diffusione nelle Americhe
• Malnutrizione sociale diffusa (TBC)
• Modifica ecologiche e climatiche (zanzare e topi)
• Modifiche demografiche (aumento della popolazione,
megalopoli con livelli igienici scadenti, invecchiamento
della popolazione)
• Globalizzazione: rapidi spostamenti in ogni angolo della
terra
4. SARS
• È una infezione da coronavirus che si manifesta con
una polmonite interstiziale bilaterale ed insufficienza
respiratoria acuta
• I coronavirus sono una nota causa di raffreddore fin dal
1965 (come i rhinovirus)
• Il Coronavirus della SARS (Sars-CoV) emerse nel 2002
nel Guangdong e fu trasmesso dallo zibetto all’uomo
(prelibatezza locale) e poi risultò capace di trasmissione
interumana per via aerea
• Dal Guangdong ad HongKong e da lì a tutto il mondo
attraverso i viaggi aerei nel 2003; riconosciuta dal dr.
Carlo Urbani in Vietnam. Dopo oltre 8000 casi
riconosciuti, a fine 2003 è scomparsa.
5. Pandemia Influenzale e
influenza aviaria
• Epidemie di influenza sono note capitare ogni 10-20 anni
dalla fine dell’ottocento, ma solo nel 1955 viene
riconosciuto l’agente eziologico come il mixovirus
influenzale A (e B)
• I serbatoi naturali sono le anitre e gli allevamenti di polli ma
per passare all’uomo spesso è necessario un animale
intermedio (il maiale) in cui il virus dell’influenza si modifica
e diventa adatto alla trasmissione interumana
• La commistione di allevamenti di anitre, polli e maiali è la
condizione ideale per la creazione di vuovi virus influenzali
adatti a nuove epidemie influenzali: la spagnola nel 1918-
20 fece 40 milioni di morti, influenza asiatica nel 1957,
l’influenza di Hong Kong nel 1968, l’influenza suina nel 2009
6. Pandemie influenzali
Nome Data Decessi Sottotipo
Asiatica (russa) 1889-90 1 milione forse H2N2
Spagnola 1918-20 40 milioni H1N1
Asiatica 1957-58 1-1.5 milioni H2N2
Hong Kong 1968-69 0,75-1 milioni H3N2
Influenza A (suina) 2009-10 5000 H1N1
7. Influenza aviaria H5N1
• Endemica in molte popolazioni di polli e altri
volatili ma è riconoscibile perché può
determinare morie di interi allevamenti
• Il virus sopravvive a lungo nelle feci dei volatili
specie a basse temperature
• Dal 2004 al 2008 circa 500 casi umani con una
mortalità del 60%, tuttavia il virus non si adattata
alla trasmissione interumana anche se rimane il
candidato ideale per determinare una grande
pandemia ad eleùvata mortalità
8. Influenza suina H1N1
• Dal 2009 al 2010 oltre 15000 casi in tutto il
mondo (iniziò nel Messico)
• Molta paura ma l’entità non è stata diversa
dalle solite epidemie stagionali di H2N3
• Colpiti maggiormente bambini ed adolescenti
• Ceppo incorporato nei vaccini attuali dal 2011
in poi
9. Chikungunya
• È un virus trasmesso dalle zanzare tipo pappataci
e zanzara tigre
• Febbre associata a dolori specie lombari che
fanno piegare in due (da cui il nome)
• Raramente complicanze neurologiche o
emorragiche specie nei bambini e neigli anziani
• Inizialmente in Vietnam, Giava e India, poi
diffusione nell’oceano indiano isola di Reunion
(lingua francese) Mauritius (al largo del
Madagascar)
10. Diffusione in Europa
• Oltre 200.000 mila casi fra Asia e Oceano Indiano
• In Europa a lungo solo turisti come casi isolati di
importazione
• Nel 2007 focloaio autoctono fra Castiglione di Cervia e
Castiglione di Ravenna ai due lati del piccolo fiume
Savio con oltre 160 casi confermati. Una persona
malata proveniente dall’India viene punta da una
zanzara tigreche poi ha punto un’altra persona
infettandola. Poi un secondo piccolo focolaio a Bologna
• La catena di trasmissione si verifica per rapidità dei
viaggi intercontinentali.
11. Tubercolosi MDR e XDR
• Il trattamento della TBC con dosi inadeguate o
farmaci solo parzialmente inefficaci o aderenza
terapeutica scarsa o sistemi sanitari poco
efficienti o poveri favoriscono l’emergere di ceppi
di TBC resistenti
• L’immunodeficienza favorisce la presenza di una
carica di micobatteri molto alta in cui è più facile
che emergano ceppi multiresistenti
• MDR: resistenti a rifampicina e isoniazide
• XDR: resistenti anche fluorchinolonici e
Streptomicina
12. Incidenza di TBC MDR
• Nel 2008 (Zignol) rappresentava il 5% dei casi di TBC nel
mondo cioè circa 500.000 casi
• Azerbaigian 22.3%, Moldavia 19.4%, Ucraina (Doneck) 16%
• Una frazione del 5% degli MDR sono XDR nell’Europa dell’Est
mentre è meno dell’15 in Europa occidentale.
• Epidemia più importante è avvenuta in Sudafrica a 200 Km
all’interno di Durban nel 2005-2006 con 220 casi MDR e 53
XDR (mortalità dell’ 84%)
• Isolamento all’interno di reparti recintati controllati da
guardie armate. Fuga di 50 persone di cui 8 non più trovate
• Terapia 2 anni e non 6-8 mesi
• Epidemia simile a Milano negli anni 90 con circa 100 contagiati
HIV postivi e personale sanitario
13. Altri germi resistenti
• Pneumococco resistente alla penicillina
• CA-MRSA
• VRE
• Salmonelle multiresistenti
• Pseudomonas resistenti ai chinolinici
• Escherichia coli resistente alle
Cefalosporine al Bactrim e ai Chinolonici
14. Dengue
• Diffusione legate anche a cambiamenti climatici
(aumento delle temperature e della piovosità)
• Fino a 40 anni fa era solo in 9 Paesi mentre ora è
endemica in oltre 100: dal SudESt asistico, al
Pacifico occidentale, all’Africa, all’America
meridionale al Mediterraneo orientale
• Il vettore è la zanzara tigre o Aedes aegypti
• E’ un flavivirus composto da 4 ceppi e può
determinare la dengue e la dengue emorragica
17. West Nile Fever
• Trasmessa dalla zanzara comune (punge di sera e di notte) la
Culex
• Può dare una encefalite dovuta al flavivirus WNV
• La malattia ha un andamento endemico-epidemico ed è diffusa
soprattutto in Africa (specie in Egitto), Medio
Oriente, India, Europa e, più recentemente, negli Stati Uniti,
dove la prima epidemia è stata dichiarata a New York nel 1999.
Colpendo sia i cavalli, sia le persone, all’apice del focolaio
epidemico del 2002, sono stati registrati 15.000 casi solo nei
cavalli. Allo stato attuale, il virus della West Nile costituisce una
minaccia annuale per i cavalli e per le persone negli Stati Uniti,
dove la malattia è diventata endemica. L'impatto sui cavalli e
nell'industria americana dell'allevamento equino è stato
devastante, con un tasso di mortalità circa del 40%. Dal 2008 c’è
un focolaio endemico in Italia ha determinato casi nelle persone
così come nei cavalli
19. Malaria
• La gran parte dei casi è dovuta al Plasmodium
falciparum che provoca la febbre terzana maligna
• In misura minore Plasmodium vivax, ovale e
malariae
• Il Plasmodium falciparum è diventato resistente
alla clorochina
• La zanzare anofele è il vettore (punge di sera e di
notte) ci cono ceppi resistenti agli insetticidi
• Condizioni socioeconomiche di una popolazione e
stato della sanità pubblica
21. Diagnosi di Ebola
Calendario dell’infezione Test diagnostici
Entro pochi giorni
dall’esordio dei sintomi
•Antigen-capture enzyme-linked
immunosorbent assay (ELISA) testing
•IgM ELISA
•Polymerase chain reaction (PCR)
•(Isolamento virale)
Più tardi e dopo la guarigione •IgM and IgG antibodies
Nei pazienti deceduti
•Immunohistochemistry testing
•PCR
•(Isolamento virale)
• La diagnosi Ebola può essere difficile ai primi sintomi che sono aspecifici come
febbre, cefalea e dolori muscolari
• Tuttavia se una persona con questi sintomi è stata a contatto con un malato di
Ebola, deve essere isolato e sottoposto ad esami specifici.
Source: Centers for Disease Control and Prevention http://www.cdc.gov/vhf/ebola/diagnosis/index.html Accessed Oct. 14,
2014
22. Terapia dell’Ebola
• Non ci sono terapie approvate disponibili.
• Il trattamento sintomatico è molto importante e l’unico disponibile:
– Si corregge l’ipovolemia, le alterazioni degli elettroliti, si trasfonde sangue plasma
e piastrine ove necessario, si somministra ossigeno e si sostiene la pressione
arteriosa con farmaci specifici
• La cura raccomandata è:
– Adeguata idratazione endovena
– Mantenimento della pressione arteriosa (con vasopressori se necessario)
– Mantenimento dell’ossigenazione
– Controllo del dolore
– Supporto nutrizionale
– Terapie delle infezioni secondarie e delle morbilità pre-esistenti
• In Africa la disidratazione secondaria a vomito e diarrea è stato uno dei problemi
maggiori.
• Ci sono numerosi antivirali in sperimentazione. Anche vari vaccini sono in fase 1 di
sperimentazione
Source: Centers for Disease Control and Prevention. http://www.cdc.gov/vhf/ebola/hcp/clinician-
information-us-healthcare-settings.html Accessed Oct. 14, 2014