Lironi. Rigenerazione Urbana Sostenibile ed Eco-quartieri : Università Padov...
Sergio Lironi, Arcella, un quartiere in transizione (2017)
1. Sergio Lironi
Arcella
Un quartiere in transizione
Comitati San Carlo e Rete Arcella Viva
San Carlo, sala polivalente
Padova, sabato 18 novembre 2017
2. Arcella: un quartiere in transizione
1. Le origini e l’espansione urbana
2. Una presenza diffusa di attività industriali
3. L’esodo delle attività produttive
4. Recupero urbano e nuove lottizzazioni
5. Una nuova realtà sociale
6. Temi e progetti per l’Arcella
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3. 1. Le origini e l’espansione urbana
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Un quartiere in transizione
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In epoca romana - Via Consolare “Aurelia Copta”, asse portante della
centuriazione romana che si estendeva dall’odierna Cadoneghe a Camposampiero..
Caratteri morfologici
e segni della storia
4. La Gran Carta del Padovano del Rizzi Zannoni (1776 - 1780)
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5. La Gran Carta del Padovano del Rizzi Zannoni (1776 - 1780) : BORGO MAGNO
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6. La Gran Carta del Padovano del Rizzi Zannoni (1776 - 1780) : L’ARCELLA
Nel 1856 viene
rettificato il corso della
Brenta e viene costruito
il nuovo ponte
(Pontevigodarzere).
Le vecchie anse di
Volta Vandura
e Isola di Torre
restano dunque a nord
dell’odierno corso del
fiume.
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7. La stazione ferroviaria e la ferrovia
1842 : Ferrovia Padova - Venezia
1846 : Ferrovia Padova - Vicenza
1877 : Ferrovia Padova - Bassano
1903 : Cavalcavia Borgomagno
Particolare del Piano Regolatore Edilizio del 1868:
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8. Al 1842 risale la ricostruzione della
Chiesa di Sant’Antonino
Il Piano Regolatore Edilizio del 1868 - 1972
Anni Trenta, Veduta aerea del Santuario di S.Antonio
d’Arcella con l’annesso convento dei Minori Conventuali
Progetto di massima elaborato dalla
apposita Commissione nominata dal
Giunta Comunale. Non coinvolge il
territorio periurbano.
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9. Pianta della città di Padova del 1872, aggiornata nel 1906
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10. Piano Regolatore di Ampliamento del 1923
Adottato il 6 febbraio 1923
dal Consiglio Comunale di Padova,
diviene Legge dello Stato il 25 luglio 1925
Propone, in previsione di un incremento di
popolazione di 120.000 abitanti in 40 anni,
un’espansione omogenea degli insediamenti
urbani in ogni direzione attorno alla città
antica per una profondità variabile da 600 a
900 metri.
I servizi rimangono concentrati nel centro
città (dove si sono programmati interventi
di radicale “modernizzazione”).
Le aree di espansione sono caratterizzate
da una fitta rete viaria che appare
unicamente finalizzata a facilitare le nuove
lottizzazioni e le comunicazioni.
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11. Il progetto esecutivo viene predisposto dall’arch. Gino
Peressutti, per conto della società A.P.E. alla quale
l’Amministrazione Comunale ha affidato in concessione
gli espropri e l’attuazione del piano.
Progetto Quartieri Centrali di S. Lucia e del Ghetto Progetto Quartiere Vanzo (Città Giardino)
Piano Regolatore di Ampliamento del 1923
Un piano che mantiene tutte le funzioni direzionali
e i servizi civici all’interno della città storica,
circondata da anonime periferie destinate agli
insediamenti industriali ed alla residenza popolare.
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12. Si propone una maggior tutela del
centro storico e la formazione di
nuovi quartieri caratterizzati da
una propria identità e da un
sufficiente grado di autonomia
funzionale.
Piano Regolatore di Ampliamento proposto dal Gruppo degli Urbanisti Romani nel 1927
Un disegno organico
per la città contemporanea
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13. Piano Regolatore di Ampliamento vincitore del Concorso del 1932 (arch. D. Torres)
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16. Stadio Colbachini (ex Stadio Littorio)
1929 - Inaugurazione dello Stadio Littorio su una superficie di 47.479 mq
1940 - Inaugurazione della chiesa di San Carlo (bombardata e ricostruita nel 1949)
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17. Istituto Configliachi di via Guido Reni
Anni Trenta
Quirino De Giorgio, Istituto Configliachi per ciechi
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18. (National Washington Archives, collezione Sergio Nave)
Arcella e zona della stazione negli anni ‘40
Nei bombardamenti del
1943 vengono distrutte
300 abitazioni del
quartiere di Borgomagno
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19. Ripresa aerea su San Carlo (27 dicembre 1944)
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20. Schema di Piano Regolatore Generale - Luigi Piccinato 1943
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21. Luigi Piccinato, Studi per il nuovo Piano Regolatore Generale (1953)
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22. Luigi Piccinato, Studi per il nuovo Piano Regolatore Generale (1953)
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23. PRG
del Comune di Padova
adottato il 10 maggio 1954
progettista:
Luigi Piccinato
Due “fusi” avvolgenti,
quali alternativa all’asse centrale, per il traffico dell’Arcella
Il Piano Regolatore Generale di Luigi Piccinato
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24. > Il Piano Regolatore di Ampliamento del 1925 prevede di fatto una crescita a macchia d’olio
della città, con la formazione di quartieri periferici privi di identità ed autonomia.
> Il PRG di Luigi Piccinato del 1954-1957 tende invece a configurare un’espansione urbana di
forma stellare, al fine di consentire la penetrazione di cunei di verde agricolo che si
connettono alle aree di verde pubblico ed al previsto Parco delle Mura.
Il Piano prevede inoltre una differenziazione funzionale delle diverse aree urbane ed una
relativa autonomia dei nuovi quartieri nei confronti del centro storico.
Luigi Piccinato: Piano Regolatore Generale 1954-1957Piano Regolatore di Ampliamento, 1925
Due diversi scenari di crescita urbana:
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25. Arcella, densificazione edilizia e cancellazione degli spazi aperti
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1962 - Inaugurazione della nuova
autostrada Brescia-Padova
27. 2. Una diffusa presenza di attività industriali
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28. Tramvia elettrica Padova-Pontevigodarzere (1908)
Nel 1907 viene fondata la “Società Anonima per la tramvia Padova-Pontevigodarzere”, nel cui consiglio
di amministrazione vi sono Antonio Fiorazzo ed Emilio Oblach, tra i principali protagonisti del
piccolo polo industriale formatosi sulle rive del Brenta.
Emilio Oblach fonda nel 1907 una società per la “Fusione e lavorazione metalli”, che nel 1917
trasferisce l’attività a Cadoneghe, in via Italo Bordin. Sulle ceneri della Oblach verrà costituita nel 1939
la società “ing. Giovanni Breda S.A.”.
Fabbrica pellicole sensibili
a Vigodarzere
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29. Stabilimenti e “Case Fiorazzo” a Pontevigodarzere
Sfruttando la via fluviale per il trasporto su zattere dei
tronchi in arrivo dalla Valsugana, la famiglia Fiorazzo
gestisce dal 1891 in Volta Valdura una segheria e una
industria di legnami. Nel 1914 Antonio Fiorazzo
fonda, a sud del fiume Brenta, una nuova segheria per
la produzione di imballi in legno.
Tra il 1909 ed il 1912 Antonio Fiorazzo fa costruire a
Pontevigodarzere una serie di abitazioni, destinandole
al personale dei propri stabilimenti (attuali vie Dolci e
Maratta).
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30. Le Fornaci Morandi
Il primo edificio della fornace Morandi venne eretto nel 1900 da Luigi Morandi. Fino al 1918 svolse un’attività
prevalentemente stagionale dalla primavera all’autunno. I laterizi venivano posti ad essiccare all’aperto sotto
apposite tettoie per ripararli dalla pioggia e dai raggi diretti del sole.
Dopo la fine della prima guerra mondiale la proprietà passa al fratello Aurelio Morandi. L’edificio della fornace
grande viene ampliato, allestendo nuovi locali sopra il forno per l’essiccamento dei laterizi prima della loro
cottura nel forno Hoffmann. Attorno agli anni Trenta viene allestita una seconda fornace di dimensioni inferiori.
Negli anni Sessanta i figli di Aurelio Morandi introducono un impianto interamente automatizzato per la
lavorazione dell’argilla, ma agli inizi degli anni Ottanta cessa del tutto l’attività produttiva.
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31. L’Officina meccanica Guglielmo Bedeschi
Il 14 novembre del 1908 Guglielmo Bedeschi,
probabilmente ex operaio della Fornace
Morandi, fonda una Officina Meccanica per la
fabbricazione di macchine per l’industria dei
laterizi.
Bedeschi è il primo a costruire, in Italia, una
“mattoniera”, cioè una macchina che estrude il
mattone (premiata con medaglia d’oro alla Fiera
Internazionale di Torino del 1909).
Nel 1919 l’attività si amplia con la realizzazione
di una fonderia per la costruzione dei
componenti delle macchine in ghisa.
Negli anni Settanta la società sposta
la propria sede a Limena. Oggi, con
160 dipendenti, è un’azienda leader a
livello europeo nella progettazione e
costruzione di macchine e impianti
per il settore dei laterizi, dei
cementifici, nel campo minerario e
nella logistica portuale.
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32. L’Esposizione Agricola Industriale del 1910 a Pontevigodarzere
Su iniziativa degli imprenditori Antonio Fiorazzo, Emilio Oblach, Antonio Travaglia e Marco Toderini, dal 16
aprile al 18 luglio 1910 viene organizzata l’Esposizione Agricola Industriale di Pontevigodarzere, che può essere
considerata la progenitrice della Fiera Campionaria di Padova, che aprirà i battenti nel 1919 e che vedrà tra i suoi
fondatori Vittorio Fiorazzo, fratello di Antonio, già presidente della Camera di Commercio.
almeno centomila
visitatori con circa
mille ingressi al
giorno.
Un successo di folla
e di partecipanti:
477 espositori,
provenienti da tutta
la Regione
Immagini e testi ripresi
dall’articolo di Franco De
Checchi pubblicato sul
numero 160/2012 di “Padova
e il suo territorio”).
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33. L’Esposizione Agricola Industriale del 1910 a Pontevigodarzere
Sul lato opposto della strada un fronte in laterizio e cemento delimitava la sezione Agraria, collegata a quella
industriale con un ponte pedonale che oltrepassava via Pontevigodarzere.
La sezione Agraria occupava un’area di 55.000 mq. Oltre all’esposizione di macchine per l’agricoltura, vi erano
spazi dedicati all’orticoltura ed all’illustrazione delle più aggiornate pratiche agricole (miglioramento dei fondi,
igiene agricola, cooperazione,credito e istruzione agraria, previdenza, concimazione chimica, sementi, foraggi,
viticoltura, giardinaggio, industria casearia, bachicoltura, gelsicoltura, enologia, selvicoltura, zootecnia)
Una facciata in legno ed un
portale in muratura , lungo
via Pontevigodarzere ,
delimitavano la sezione
Industriale. Le gallerie
espositive, costruite in
legno, occupavano una
superficie di 25.000 mq.
Nel giardino delimitato dai
padiglioni vi era un palco
per i concerti bandistici ed
un teatro all’aperto con
600 posti a sedere.
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34. L’Esposizione Agricola Industriale del 1910 a Pontevigodarzere
Contigui alla sezione Agraria vi erano una
Aviorimessa, che ospitava un dirigibile Zodiac,
e un campo sportivo realizzato su un terreno
messo a disposizione da Luigi Morandi.
La borgata di Pontevigodarzere, già meta
delle scampagnate fuori porta dei padovani per
la presenza di alcuni ristoranti e di una sala da
ballo, «… fu letteralmente sconvolta da
un’animazione inconsueta: bar e trattorie,
giostre e cinematografi erano sempre gremiti, e
sulla via maestra, divenuta affollata e caotica, si
assisteva a una sfilata interminabile di carrozze
tramviarie, automobili, biciclette e tutto un
succedersi di folla varia, multiforme, pittoresca,
allietata e sorrisa da un numero di bellezze
femminili di tutte le classi sociali».
(Franco De Checchi)
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35. La Falegnameria Pilli
1921. Federico Pilli apre un laboratorio di falegnameria lungo il lato orientale di via Pontevigodarzere,
specializzandosi nella produzione di infissi. Uno stabilimento che verrà ampliato nel 1928.
Tra il 1933 ed il 1939 il figlio Alfredo Pilli costruisce un nuovo stabilimento su progetto di Giulio Brunetta.
Utilizzando una nuova tecnica di essiccazione del legno e razionalizzando il ciclo di fabbricazione, la società assume una
dimensione industriale per la produzione di serramenti, persiane avvolgibili e parchetti.
Bombardato nell’aprile del 1945, lo stabilimento viene ricostruito ed ampliato negli anni del dopoguerra. La ditta
Fratelli Pilli riprende dunque le attività, che però entrerà in crisi negli anni Novanta sino alla definitiva chiusura
avvenuta nel 2002.
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36. Le industrie alimentari
Nella zona della prima Arcella e del Borgomagno si
localizzano nel corso del Novecento diverse industrie
alimentari.Tra queste:
> il Biscottificio di VITTORIO COLUSSI, fondato aVenezia nel
1899 e trasferitosi a Padova nel 1914 (tra via T. Aspetti, via
Girolamo del Santo e via Giovanni da Gaibana).
> il Pastificio BECCARELLI (in via T. Minio)
> il Pastificio BONETTI (dove c’è oggi il Discount In’s)
> la fabbrica di cioccolato e caramelle LA TORINESE
(via Fowst)
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37. Produzione di macchinari per la lavorazione dei cereali
Negli anni Venti iniziano l’attività la ditta MOLINI GOLFETTO (via Temanza) e la ditta
SANGATI, (via Tiziano Aspetti) specializzate nella produzione di macchinari per molini a
cilindri e attrezzature per le industrie alimentari.
Negli anni Settanta la crisi
del settore molitorio
genera un processo di
concentrazione. La ditta
BERGA spa ingloba la
Sangati e la Golfetto,
dando vita nel 1977 alla
GBS Group - Sangati
Berga - Golfetto, che
trasferisce le proprie
attività prima nella ZIP di
Corso Stati Uniti.
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38. SAIMP - Società Anonima Industrie Meccaniche Padovane
Dopo la scomparsa di Virginio Anselmi, il controllo della SAIMP passa ad importanti Gruppi industriali, pubblici e privati.
Dal 2002 i prodotti fresatrici e fresalesatrici, sono attribuiti alla società MECTRA SAIMP.
Lo stabilimento dell’Arcella viene chiuso nel 2003, mentre l’attività produttiva di macchine utensili prosegue in zona
industriale a Campodarsego.
Nel 1904 Vittorio Anselmi fonda, a Padova, la Società Anonima Industrie Meccaniche Padovane (SAIMP), specializzata
nella meccanica di precisione. arrivando ad esportare anche "nelle americhe".
Nel 1949 Virginio Anselmi, figlio di Vittorio, costruisce un nuovo stabilimento per la produzione di macchine utensili,
torni e fresatrici, che diventerà un punto di riferimento nell'imprenditoria nazionale e internazionale. La fabbrica SAIMP,
infatti, rappresenta, per l'epoca, un modello di innovazione, sia per i processi produttivi ed i macchinari utilizzati, sia per la
formazione del personale.
Negli anni Sessanta, SAIMP, che insieme alla consociata SAIMCA, vanta più di mille dipendenti, è il più grande produttore
italiano di macchine utensili ed il quinto nel mondo. La SAIMP forniva componenti per la Ferrari, la Fiat, la Volkswagen e la
Lamborghini.
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39. Pessi - Guttalin
Edoardo Pessi (1849-1907) fonda l’industria
omonima nel 1988 in Piazza del Carmine per la
fabbrica di inchiostri, ceralacca e prodotti per la
cancelleria. Un marchio che conquista presto fama
nazionale.
Il figlio Ivo Pessi (1888-1907) sviluppa l’industria,
avviando la produzione di nuovi prodotti quali le
creme per calzature (Taos) e i lucidi per pavimenti
(Guttalin, 1932).
Nel 1974 la società si concentra nello stabilimento
dell’Arcella.
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40. Notevoli sono le differenze tra le diverse tipologie di
abitazione realizzate negli anni Venti e Trenta: dal punto di
vista dimensionale e qualitativo, che sotto l’aspetto
localizzativo.
Così ad esempio mentre la superficie utile residenziale
degli alloggi del Quartiere Regina Elena (piazza Castello e
vie limitrofe) e di quelli di via Giordano Bruno e via
Falloppio può superare i 110 mq, per le case popolari la
dimensione media si aggira tra i 54 ed i 64 mq. Di
dimensioni ancor inferiori sono gli alloggi delle “case
popolarissime”.
Per effetto della crisi del 1929 e più tardi per effetto delle
politiche autarchiche, il governo promuove la costruzione
di case popolari con annesso un appezzamento di terreno
da coltivare: con questo indirizzo verranno progettati in
particolare i 16 fabbricati di via Palestro, via Monte Santo,
via Amba Aradam, via Lago Ascianghi e via Tembien.
Case popolari e segregazione sociale
negli anni Venti e Trenta
Le “case popolarissime” di via Moretto da Brescia all’Arcella,
demolite nel 1984. Sullo sfondo lo stabilimento Pessi-Guttalin
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41. Edilizia economica e popolare
Le case dei ferrovieri in via Tiziano Minio Le case comunali di via Moretto e le case Ater di via Moroni
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42. Originariamente vennero previsti 15
nuclei Peep, poi ridotti a 13.
In fase attuativa il piano è poi stato
parzialmente ridimensionato.
estensione complessiva: 2.211.000 mq.
Il piano era dimensionato per la
realizzazione di 7.783 alloggi, che
avrebbero dovuto ospitare 38.900
abitanti.
I principali nuclei previsti:
> Mortise 1.670 alloggi
> Guizza 900 alloggi
> Via Goito 720 alloggi
> San Carlo 512 alloggi
Se fosse stato attuato secondo le previsioni,
avrebbe consentito la quasi totale copertura
del fabbisogno abitativo per un decennio.
Padova : Il piano Peep del 1963
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43. Il nucleo Peep di San Carlo
I nuclei vennero in prevalenza localizzati nel settore nord est
in ragione soprattutto della vicinanza con gli insediamenti industriali
Nel quartiere Arcella-San Carlo sono presenti
circa 780 alloggi di edilizia pubblica, dei quali:
688 dell’Ater
92 del Comune
complessivamente: 1717 inquilini (dati 2004)
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44. 3. L’esodo delle attività produttive
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Un quartiere in transizione
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45. Il Quartiere Padova 2000, nell’area delle ex Officine Galtarossa Il Quartiere Parco Montà nell’area delle ex Fonderie Peraro
Al fine di favorire lo spostamento in zona industriale
di fabbriche ed officine ormai inglobate nella crescita a
macchia d’olio della città, per molti anni si è
consentita nei siti dismessi una cubatura di 5 mc/mq,
con effetti alquanto discutibili dal punto di vista
urbano e spesso senza neppure ottenere la
salvaguardia dei posti di lavoro.
Negli anni Duemila l’indice è stato ridotto a 2 mc/
mq.
Un’esodo favorito dalle norme urbanistiche
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46. Gli anni delle Mega-architetture
Le Vele di Scampia, Napoli
Lo ZEN a Palermo
V. Gregotti
La Torre della Ricerca a Padova
Il Corviale a Roma
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47. Le Torri di Vittorio Gregotti
Il Piano Guida “... non fa riferimento ad alcuna idea o piano di
riqualificazione complessiva della struttura funzionale urbana, né ad
alcuna ipotesi settoriale di trasferimento funzionale, cioè di
decentramento e concentrazione in aree esterne di attività proprie
del centro città con funzione di decongestione del centro antico.
Inoltre non obbedisce ad alcuna logica pianificatoria di tipo
nucleare, paragonabile a quello dei sub-centers di tipo anglo-
americano come modello di riorganizzazione del suburbio e della
città estesa” (Filippo Messina - Galileo, agosto 1996).
Piano Guida Gregotti per l’area di San Carlo
1988
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48. Il concorso per la Torre della Ricerca
Archea Associati Vittorio Gregotti Pei Cobb Free & Partners
Massarente Architettura EMBT - Miralles Tagliabue Dominique Perrault Architecture
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49. Superficie territoriale 16.897 mq
Volumetria realizzata 59.900 mc (3,54 mc/mq)
Plastico del progetto Gregotti
Il Piano di lottizzazione approvato
Area ex Sangati
50.920 mc
commerciale-direzionale
8.980 mc residenziale
8.103 mq
Aree cedute al Comune
(48% superf. territ.)
4.497 mq
parcheggi interrati e
sopraelevati
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50. La Torre Gregotti e Piazza Azzurri d’Italia
Dalle interviste effettuate tra gli abitanti di San Carlo,
la Torre Gregotti, pur essendo considerata un un
luogo centrale di riferimento per il quartiere, è in
realtà percepita più come centro commerciale
(supermercato PAM) che come luogo di incontro e
aggregazione sociale.
Quasi unanime è inoltre la segnalazione di problemi di
“sicurezza” nelle aree circostanti nelle ore serali e
notturne.
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51. Studio Campos Venuti - Oliva
Proposte per
le aree di trasformazione
(complessivamente 76,2 ha
il 10,6% dell’area di studio)
a. Aree industriali dismesse (36 ettari)
indice proposto 1 ÷ 1,2 mc/mq
b. Comparti di trasformazione urbana (14 ettari)
aree private di consistenti dimensioni in ambito urbanizzato
indice proposto 0,7 ÷ 0,9 mc/mq
c. Comparti di trasformazione ambientale (23,8 ettari)
aree private esterne al tessuto edificato (già destinate a verde pubblico)
indice proposto 0,2 ÷ 0,3 mc/mq
d. Aree centrali di trasformazione di piccole dimensioni
perequazione “ad arcipelago” (2,4 ettari)
indice proposto 0,2 ÷ 0,3 mc/mq
Regole di perequazione urbanistica proposte:
- 30% superficie per concentrazione volumi
- 40% superficie per verde pubblico di compensazione
- 30% superficie per verde privato condominiale
1995 - Uno studio per il Quadrante Nord
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52. La previsione della nuova linea tramviaria e
del Passante urbano (Arco di Giano) quale
o c c a s i o n e p e r u n a c o m p l e s s i v a
riorganizzazione del sistema della mobilità,
eliminando il traffico di attraversamento
e trasformando l’asse via Tiziano Aspetti / via
Guido Reni in un viale alberato riservato ai
residenti.
1995 - La proposta di un nuovo sistema della mobilità
Studio Campos Venuti - Oliva
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53. Livelli di impermeabilizzazione del suolo
in nero: superiore all’ 80%
in grigio: tra il 50 % e l’ 80%
in giallo chiaro: tra il 10 % e il 50%
in verde: inferiore al 10%
in giallo ocra: ambiti agricoli
1995 - Livelli di impermeabilizzazione e sistema ambientale
Proposte per il sistema ambientale
in giallo ocra:
aree di trasformazione
in tratteggio:
ambiti urbani soggetti ad allagamenti nei casi di pioggia intensa
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54. 4. Recupero urbano e nuove lottizzazioni
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Un quartiere in transizione
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55. L’intervento di recupero urbano nell’area ex Pessy-Guttalin
L’area della Pessi-Guttalin
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56. L’area della Pessi-Guttalin
Nel piano di lottizzazione prevale con tutta evidenza l’interesse per il disegno degli spazi privati, mentre lo
spazio pubblico risulta marginale rispetto al nuovo insediamento. Uno spazio astratto, sufficientemente
ampio e planimetricamente interessante, ma privo di funzioni vitali. Uno spazio che infatti appare poco
frequentato dai residenti del quartiere.
Spazi privati e spazio pubblico
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57. Via Temanza : L’area ex Molini Golfetto
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58. volumetria preesistente 182.600 mc
Volumetria consentita dal PRG : 66.000 mc (indice 2mc/mq)
Previsti: una media struttura di vendita (2.500 mq)
e 2 torri ad uso uffici
Piano di lottizzazione per l’area ex SAIMP
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60. Superficie territoriale 132.000 mq
Volumetria residenziale realizzata 65.000 mc (indice 0,49 mc/mq)
Superfici cedute al Comune 91.350 mq (69%)
Accordo di Programma ex Fornaci Morandi
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61. Società Valli srl
Superficie complessiva:
38.018 mq
Volumetria:
106.162 mc (2,79 mc/mq)
PIRUEA San Carlo e Piazza Azzurri d’Italia
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62. febbraio 2000
- Viene presentato dalla societàValli srl un “Piano
guida” al Settore Pianificazione Urbanistica
aprile 2002
- Parere di massima e indicazioni della Commissione
Urbanistica
novembre 2004
- Parere favorevole della Commissione Urbanistica
febbraio 2005
- Adozione da parte della Giunta Comunale
18 giugno 2006
- Consultazione popolare
PIRUEA San Carlo e Piazza Azzurri d’Italia
Previsti 3 stralci esecutivi:
2° stralcio
- Aree Comune di Padova: mq 13.840
Volumetria prevista: 33.700 mc (indice 2,43 mc/mq)
3° stralcio
- Aree e stabili di proprietà privata: mq 6.984
Volumetria prevista: 31.100 mc (indice 4,45 mc/mq)
PIRUEA
Programma Integrato Riqualificazione Urbanistica e Ambientale
Quasi 70.000 mc in più rispetto a quelli consentiti dal PRG
1° stralcio
- Aree societàValli: mq 10.247
- Aree Comune di Padova: mq 6.947
Volumetria prevista.: 41.362 mc (indice 2,40 mc/mq)
- ceduti al Comune 7.000 mc per servizi di quartiere e residenza
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63. PIRUEA San Carlo e Piazza Azzurri d’Italia
Le ragioni del no
Contestazioni di metodo
Contestazioni di merito
> Un progetto di iniziativa privata anziché di iniziativa pubblica.
> Nessun processo partecipativo risultava essere stato attivato.
> Una volumetria eccessiva ed un progetto architettonico estremamente banale.
> Una nuova centralità urbana delegata unicamente all’imponenza dei volumi edilizi, mentre da un
punto di vista spaziale e simbolico si sarebbero dovuti porre in primo piano i servizi civici
(biblioteca, emeroteca, sale polivalenti e per spettacoli…), la piazza e gli spazi verdi.
> Negli spazi aperti ad est (quelli che di fatto avrebbe realizzato la ditta Valli), solo giardinetti e
parcheggi. Banale il disegno della piazza ad ovest, la cui realizzazione sarebbe comunque stata di
competenza comunale. Nessuna certezza sui tempi e le modalità di realizzazione delle fasi 2 e 3.
> Non risolta la cesura spaziale e funzionale causata dalla trafficata via Tiziano Aspetti. ARCELLA
Sergio Lironi
architetto
64. PIRUEA San Carlo : La consultazione popolare
18 giugno 2006: 29.100 persone chiamate a votare:
vota circa il 25% degli aventi diritto
Il 70% circa dei votanti vota contro il Piruea
La Giunta Comunale, preso atto dei risultati della
consultazione popolare revoca il PIRUEA.
La società Valli fa ricorso al TAR del Veneto per carenza
di motivazione ed in quanto ritiene non di competenza
della Giunta, bensì del Consiglio Comunale, la revoca del
programma di recupero.
Con sentenza dell’8 marzo 2007 il TAR si pronuncia a
favore della societàValli.
Il Comune ricorre al Consiglio di Stato contro la
sentenza del TAR, ma anche il Consiglio di Stato il 29 luglio
2008 si pronuncia a favore della societàValli.
Nel 2009 viene coinvolto il Consiglio Comunale che vota
contro il programma di recupero.
Tutta la vicenda si conclude con una sentenza del
Consiglio di Stato del 2012 favorevole al Comune. ARCELLA
Sergio Lironi
architetto
65. Piano Guida per le lottizzazioni Morandi - Idrotermici - Pilli
ARCELLA
Sergio Lironi
architetto
66. superficie compl. 149.030 mq volumetria 212.634 mc (indice 1,42 mc/mq)
Edilizia commerciale: 27.470 mc
Edilizia residenziale: 182.664 mc (520 alloggi c.a)
Verde e servizi:
61.298 mq
Piano Guida per le lottizzazioni Morandi - Idrotermici - Pilli
ARCELLA
Sergio Lironi
architetto
67. PUA Idrotermici
superficie compl. 41.567 mq
volumetria 83.134 mc (indice 2 mc/mq)
Edilizia residenziale: 70.664 mc
Edilizia commerciale: 12.470 mc
Nell’ottobre 2004 la Commissione Urbanistica chiede che le aree Pilli,
Idrotermici e Morandi siano inserite in un unico Piano Guida.
Negli anni successivi il Piano Guida sarà oggetto di numerosi incontri e
discussioni con il Quartiere e le associazioni ambientaliste.
Emergono alcune indicazioni di fondo. Tra queste:
- La pedonalizzazione del tratto sud di via Pontevigodarzere e la deviazione del
traffico lungo il confine tra le aree Idrotermici e Morandi (al fine di ridurne
l’intensità e l’impatto)
- La possibilità futura di prolungare la tramvia sino a Cadoneghe occupando la
sede di via Pontevigodarzere (il che richiederebbe però la realizzazione di un
nuovo ponte sul Brenta e di una nuova arteria di accesso alla città).
- La formazione di un sistema di piazze con specifiche destinazioni d’uso.
- La formazione di un polo di servizi civici e di un grande parco nell’area Pilli.
Piano Urbanistico Attuativo IDROTERMICI
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Sergio Lironi
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68. PUA Eredi Pilli
superficie compl. 55.837 mq
volumetria 67.800 mc
(indice 1,21 mc/mq)
La Convenzione prevede:
- la realizzazione di un Centro Civico di 12.000 mc
- la formazione di un Parco pubblico di 15.000 mq ed una nuova scuola d’infanzia comunicante
con il plesso scolastico esistente
- l’adozione dei principi della bioedilizia (risparmio energetico, energie alternative, permeabilità
dei suoli, riciclo acque piovane, raccolta differenziata rifiuti, ...)
Piano Urbanistico Attuativo EREDI PILLI
ARCELLA
Sergio Lironi
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70. superficie compl. 51.626 mq
volumetria 49.700 mc indice 0,96 mc/mq
Inizialmente circa 72.000 mc
60.678 in più di quelli consentiti dal PRG - concessi per
ricavarne in cambio la cessione gratuita delle aree
destinate al parcheggio di testata del Metrotram, nonché
dell’area destinata ad edilizia pubblica (11.000 mc)
+ contributo di 1 milione di euro per sottopasso tramvia
Edilizia residenziale 42.700 mc
(dei quali 7.500 per ERP)
Edilizia commerciale 7.000 mc
Piruea MORANDI
ARCELLA
Sergio Lironi
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71. CONGREGAZIONE DEI PADRI ROGAZIONISTI
Un nuovo Piano di lottizzazione in via del Giglio
Delimitazione d’ambito PUA (2013)
Superficie ambito d’intervento A.1 : 37.000 mq
ARCELLA
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Primo stralcio
72. B.E.G. srl - Eredi MORANDI
Un nuovo Piano di lottizzazione nelle aree Morandi
Delimitazione d’ambito PUA (2015)
Superficie ambito d’intervento: 81.000 mq
ARCELLA
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73. 5. Una nuova realtà sociale
ARCELLA
Un quartiere in transizione
Tony Gallo, Rotonda Borgomagno
ARCELLA
Sergio Lironi
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76. 23. Pontevigodarzere
24. San Carlo
25.1 Arcella
25.2 San Bellino
-7.043 abitanti
-15% in 35 anni
1981 1991 2001 2016
23. Pontevigodarzere 5.446 5.476 4.837 5.243
24. San Carlo 20.936 19.968 14.665 14.720
25. Arcella e S. Bellino 20.033 16.468 18.863 19.103
46.415 41.912 38.365 39.381
Decremento di popolazione
ARCELLA
Sergio Lironi
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77. Popolazione a kmq (dati 2012)
0
1500
3000
4500
6000
Centro Nord Est Sud Est Sud Ovest Ovest COMUNE
2.298
1.475
2.045
2.711
1.377
5.887
5.108
Densità abitativa
ARCELLA
Sergio Lironi
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79. 23. Pontevigodarzere 22,74%
24. San Carlo 26,44%
25.1 Arcella 29,07%
25.2 San Bellino 23,96%
Quartiere Nord 26,78%
Percentuale
cittadini stranieri
2016
Intero Comune 15,72 %
Abitanti di origine straniera
ARCELLA
Sergio Lironi
architetto
80. Secondo il Bollettino di statistica del Comune al 31.12.2012
Sommando “Verde attrezzato” (316.376 mq) e “aree di arredo urbano” (132.742 mq) nel Quartiere
Nord vi sarebbe una dotazione di 11,37 mq / abitante di verde pubblico
Se però verifichiamo i dati relativi a “Parchi e giardini pubblici” sul sito del settoreVerde Pubblico (che non
considera le aree per impianti sportivi), il valore si riduce a 3,35 mq / ab
* Parchi di più di 10.000 mq :
Giardino Milcovich 27.208 mq
Giardino dei Ciliegi 21.096 mq
Giardino Ginkgo 12.450 mq
Giardino deiViburni 12.230 mq
complessivamente 72.984 mq
* Giardini tra i 5.000 ed i 10.000 mq :
complessivamente 36.416 mq
* Altre aree verdi da 750 a 5.000 mq :
complessivamente 22.883 mq
Totale parchi e giardini 132.283 mq0
10
20
30
40
Centro Nord Est Sud Est Sud Ovest Ovest Comune PD
Verde pubblico per abitante
Verde pubblico
ARCELLA
Sergio Lironi
architetto
81. 6. Progetti per l’Arcella
ARCELLA
Un quartiere in transizione
ARCELLA
Sergio Lironi
architetto
82. dicembre 2006 - aprile 2007
Il PAT e il laboratorio di progettazione partecipata
ARCELLA
Sergio Lironi
architetto
83. Il PAT e il laboratorio di progettazione partecipata
ARCELLA
Sergio Lironi
architetto
84. i temi ricorrenti
1. Il sistema dei luoghi centrali e
l’immagine del quartiere
2. Un progetto di mobilità sostenibile
3. Il superamento delle barriere
4. Ambiente, microspazi di relazione e
qualità diffusa
5. Mixitè funzionale e attività produttive
6. Inclusione sociale e sviluppo di
comunità ARCELLA
Sergio Lironi
architetto
85. 6.1. i luoghi centrali
Le indagini del Gruppo di progettazione “Babilonia” (2012) ARCELLA
Sergio Lironi
architetto
86. - Eliminazione traffico di attraversamento
nord-sud ed est-ovest
- Nuova stazione SFMR
- Prolungamento linea Metrotram
sino a Cadoneghe
- Nuovo ponte sul Brenta per riqualificare
via Pontevigodarzere
6.2. Le proposte per la mobilità del “laboratorio PAT”
Proposte per la mobilità
2007
ARCELLA
Sergio Lironi
architetto
87. Istituire Zone a traffico limitato e
a ciclabilità diffusa
(zone 30 e zone residenziali)
Le proposte per la mobilità del “laboratorio PAT”
Dare continuità alla rete dei
percorsi ciclabili e pedonali
ARCELLA
Sergio Lironi
architetto
88. Verso il centro città e verso gli spazi aperti e la campagna
6.3. Il superamento delle barriere
ARCELLA
Sergio Lironi
architetto
89. Una occasione mancata?
5 Km di tecnologie stradali
Prusst
“Arco di Giano”
5 Km di tecnologie stradali
Il superamento delle barriere
ARCELLA
Sergio Lironi
architetto
90. Il restyling senza fine della stazione e del piazzale antistante
Il superamento delle barriere
ARCELLA
Sergio Lironi
architetto
92. Programma di Riqualificazione Urbana
“Il superamento dei margini”
(dicembre 1995)
Obiettivi enunciati dal PRU di via Sarpi:
- Connessione pedonale, ciclabile e veicolare tra l’Arcella ed il centro città.
- Miglioramento delle condizioni abitative ed ecoambientali e realizzazione di una quota di
edilizia residenziale pubblica.
- Creazione di un parco urbano a ridosso delle mura cinquecentesche.
Il superamento delle barriere
ARCELLA
Sergio Lironi
architetto
93. Concorso di progettazione EUROPAN
Proposta Favaro Yaxley di intervento nell’area degli ex
Magazzini Generali e di riqualificazione ambientale di tutto il
contesto urbano, con la formazione di un’area parco di
congiunzione tra il centro direzionale di Padova e l’Arcella.
Il “Ponte verde”
per facilitare l’accesso veicolare
dal “Passante urbano” alla Fiera di Padova
Il superamento delle barriere
ARCELLA
Sergio Lironi
architetto
94. PAT 2009
Il “Distretto della cultura”
possibile anello di connessione?
Il superamento delle barriere
ARCELLA
Sergio Lironi
architetto
95. Concorso di progettazione “Soft City”
il progetto vincitore : VS Associati arch. G. Strappazzon
Sergio Lironi
architetto
96. aree verdi e potenziali corridoi ecologici
6.4. Ambiente, microspazi di relazione e qualità diffusa
Via Leonardo Zize
Via Michelangelo Buonarroti ARCELLA
Sergio Lironi
architetto
98. Una Variante al Piano degli Interventi
per salvare le residue aree inedificate
Tematismi
> Costruzione di una rete ecologica connessa con il territorio
aperto (infrastrutture verdi e blu e territorio rurale).
> Disegno unitario di un sistema multifunzionale degli spazi
aperti e del verde e definizione delle norme di progettazione e
gestione.
> Promozione dell’agricoltura urbana e periurbana e definizione
di apposite linee guida per l’introduzione di pratiche agricole
più sostenibili e per il paesaggio.
> Interventi finalizzati all’adattamento ai cambiamenti climatici
(rischio idraulico, isole di calore…).
> Riduzione della “capacità edificatoria” del PRG/PI vigente,
salvaguardando le residue aree inedificate, con ritorno, ove
possibile, alla destinazione agricola o a verde pubblico. ARCELLA
Sergio Lironi
architetto
99. Il master plan predisposto nel 2005 dall’Emscher Genossenschaft
costituisce un riferimento importante per la città di Essen, che
l’anno successivo approva un proprio master plan del sistema del
verde urbano sintetizzato nel motto “Freiraum schafft
Stadtraum” (Lo spazio aperto crea lo spazio urbano).
Autore del master plan è l’architetto Andreas Kipar, che
propone l’immagine di tre “raggi verdi” di connessione tra gli spazi
naturalistici della valle della Ruhr a sud e le aree in trasformazione
della valle dell’Emscher a nord.
Tre “raggi verdi” che diventano anche simbolicamente
l’elemento ordinatore del sistema e ognuno dei quali presenta
proprie specifiche caratteristiche, connesse alla presenza di corsi
d’acqua, luoghi della cultura e aree naturalistiche.
Su questi assi principali si innestano trasversalmente vari percorsi
verdi in grado di configurare un ecosistema urbano complesso,
articolato in cellule, che consente a tutti i cittadini un facile
accesso pedonale e ciclabile a parchi e aree verdi cittadini e al
sistema territoriale del verde e dei percorsi ciclabili.
Un master plan per la cui attuazione è stato elaborato un
apposito Piano d’Azione (Essen: Neue Wege zum Wasser)
comprendente alcune centinaia di progetti, in larga parte già
attuati, riguardanti la sistemazione e rinaturalizzazione dei corsi
d’acqua, la realizzazione di nuove aree verdi e la riqualificazione di
quelle esistenti, l’estensione dei percorsi ciclabili e l’utilizzo di
pavimentazioni permeabili, il recupero e la raccolta in bacini di
laminazione delle acque piovane.
Il Master Plan del sistema del verde ad Essen
ARCELLA
Sergio Lironi
architetto
100. Paesaggio e
Infrastrutture verdi
L’opera di ricostruzione del
paesaggio metropolitano non
potrà che par tire dalla
v a l o r i z z a z i o n e e d a l
potenziamento delle grandi
infrastrutture verdi, costituite in
particolare dai bacini idrografici
della Brenta e del Bacchiglione.
Fondamentali sono inoltre i
segni tracciati dai paleoalvei del
Medoacus e la scacchiera del
Graticolato, la più significativa
testimonianza nel Nord Italia
dell’opera di colonizzazione
dell’impero romano.
La ricostruzione del paesaggio ARCELLA
Sergio Lironi
architetto
101. Infrastrutture verdi blu: la Brenta e l’Isola di Torre
Delimitazione d’ambito per un nuovo
Piano Urbanistico Attuativo a Isola di Torre
Una Rete Ecologica è un sistema interconnesso di habitat, di cui salvaguardare la biodiversità.
Necessita di alcune aree centrali (core areas) ad alta naturalità, di zone di transizione (buffer
zones), fasce di connessione e aree puntiformi (stepping zones) per ospitare microambienti e
sostenere la mobilità delle specie e l’interscambio genetico.
ARCELLA
Sergio Lironi
architetto
105. 6.5. Mixitè funzionale e attività produttive
Ex Configliachi
Uno stabile abbandonato da quasi cinquant’anni
ARCELLA
Sergio Lironi
architetto
106. Mixitè funzionale e attività produttive
Un master plan per il Borgomagno
che contempli la promozione
di nuove attività culturali e produttive
Recupero degli stabili o ricostruzione?
ARCELLA
Sergio Lironi
architetto
108. “Il superamento dei margini”
Progetto esemplificativo:
aree comunali: 26.423 mq
aree consorzio privati: 87.842 mq
aree da espropriare: 29.661 mq
superficie totale 143.926 mq
Edilizia privata 155.000 mc
Edilizia resid. pubblica 37.000 mc
Attrezzature pubbliche 15.000 mc
Verde pubblico di compensazione:
44.000 mq
Verde condominiale di uso pubblico:
22.000 mq
volumetria totale: 207.000 mc
(indice 1,43 mc/mq)
Borgomagno: il Piano di Recupero Urbano del 1995
ARCELLA
Sergio Lironi
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109. Un tentativo di integrazione
del nuovo polo ospedaliero
(quando ancora era previsto a Padova Ovest)
con l’Arcella e con la città
ARCELLA
Sergio Lironi
architetto
Antonio Sarto: Una proposta per il Borgomagno
110. Riusi temporanei e incubatori d’impresa
Laboratori e studi professionali in un hangar dell’Ile de Nantes
ARCELLA
Sergio Lironi
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111. 6.6. Inclusione sociale e sviluppo di comunità
La ricerca di Claudia Mantovan ed Elena Ostanel
mette in luce come i progetti di recupero e
riqualificazione urbana sono spesso destinati al
fallimento se non rientrano in più complessi
programmi di Rigenerazione Urbana, costruiti
con la partecipazione dei residenti.
Programmi che devono saper individuare le funzioni
essenziali per la frequentazione degli spazi pubblici e
per favorire la vita della comunità. Progetti condivisi
in grado di promuovere la responsabilizzazione degli
abitanti e di far maturare un processo di
identificazione con il proprio territorio.
Vanno sostenute le iniziative delle associazioni
culturali e di promozione sociale presenti nel
quartiere, ma vanno anche garantiti una “regia” ed
u n c o o r d i n a m e n t o s t a b i l e d a p a r t e
dell’Amministrazione comunale.
ARCELLA
Sergio Lironi
architetto
112. Vanno esplicitate le ragioni dei conflitti e del senso di
insicurezza, individuando spazi di mediazione e di incontro.
Spazi di incontro e di mediazione culturale
In una situazione quale quella dell’Arcella, divenuta un
arcipelago di etnie e realtà sociali fortemente differenziate e
spesso conflittuali, va chiesto ad associazioni e comitati di
superare la frammentazione e l’eccessivo localismo delle
richieste e delle problematiche affrontate.
Esistono oggi tra gli immigrati diverse associazioni di mutuo
sostegno per i propri connazionali. Associazioni che svolgono
un’attività meritoria, ma da parte delle quali va anche
sollecitato il confronto con le problematiche della sfera
pubblica, della vita comunitaria e delle politiche urbane.
Presupposto necessario per la costruzione di nuove regole
condivise di convivenza nel quartiere.
ARCELLA
Sergio Lironi
architetto
113. Le iniziative della Libreria Limerick
Sorge accanto al cinema Astra ed è diventata un punto di riferimento per i
residenti: la libreria Limerick è il sogno di due studentesse che da dieci anni
vivono nel quartiere Arcella. Puntano su libri illustrati e graphic novel per
diffondere la cultura del libro tra piccoli e adulti
ARCELLA
Sergio Lironi
architetto
115. La nostra cucina propone soprattutto piatti vegetariani,
utilizzando soprattutto verdure, cereali e legumi. Siamo
convinti che un consumo limitato di carne sia fondamentale
per la sostenibilità ambientale. I pochi prodotti a base di carne
che proponiamo, come i formaggi, provengono da allevamenti
biologici e locali.
Osteria
di Fuori Porta
Padova, via Tiziano Aspetti
ARCELLA
Sergio Lironi
architetto