Partecipazione della classe 2^ D Cat dell'I.I.S. Vincenzo Capirola al progetto didattico 2013-14 "Dall'archivio alla scuola, al territorio". Insegnanti Milena Moneta, Graziella Freddi, Violeta Piria.
2. VILLA BADIA:
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È stata edificata agli inizi dell'800 per conto di
Alessandro e Giovanni Dossi.
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In questo anno l'avvocato Alessandro insieme al
fratello medico acquistarono l'area sulla quale
persisteva ancora una parte degli edifici abbaziali.
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I Dossi trasferiti in campagna dovettero affrontare il
problema della demolizione di quanto rimaneva del
complesso monastico.
3. STORIA:
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Alessandro Dossi agli inizi del XIX secolo si ritirò a
Leno con la sua famiglia e si dedicò alla
sistemazione della sua proprietà.
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Del cantiere degli inizi dell'800 non sappiamo nulla
né sulle date né sulla paternità della costruzione.
5. COSTRUZIONE:
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Alessandro Dossi si rivolse
ad un architetto aggiornato
sulle nuove tendenze,
infatti l'abitazione
riprendeva la tipologia della
villa isolata che rileva un
impianto ad U con fronte
rivolto a sud e l'ingresso
principale verso Contrada
dell'Abbazia in parte
coincidente con l'attuale
ingresso.
6. DIVISIONE DELLA VILLA
ATTUALE:
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La mappa napoleonica mostra invece la
situazione precedente e forse riferibile al
cantiere stesso: il corpo della villa appare
ancora frammentata in tre unità distinte e la
porzione maggiore presenta un impianto a
L simile all'attuale.
7. ●
Alla morte di Alessandro Dossi, la villa passò per
eredità ai suoi sette figli.
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Nel 1863, uno dei figli, Carlo e Alessandro Legnazzi
ereditarono i beni della famiglia mentre nel 1872 ne
risulta proprietario solo Alessandro.
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La villa, passata ai Legnazzi, fu radicalmente
ristrutturata e corrisponde all‘edificio attuale.
11. SUCCESSIONE DEI
PROPRIETARI:
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Nel 1899 la villa viene venduta ad Antonio
Signorelli e Andrea Battaglia;
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Nel 1929 la villa passa a Iside Signorelli,
erede Battagliola e venne frazionata
longitudinalmente.
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Attuale villa è di proprietà di Cassa padana
BCC di Leno
12. Entrata della Villa
• All’entrata della villa venne
collocato un cancello d’entrata
con quattro pilastri. Inoltre il
‘grande fronte’ presentava
sessanta metri di lunghezza
attraverso il probabile accesso
carraio centrale.