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Istituto Capirola -Leno-
“I cassettI
della
memorIa”
Nicolò Ghidelli
classe 1^D
A.S. 2012/2013
LA LINEA DEL
TEMPO
I FIUMI BRESCIANI
I FIUMI della PROVINCIA
Sono circa 45 i corsi d'acqua del territorio bresciano.
Gli unici corsi d'acqua che si possono definire veri e propri fiumi
sono 3, il fiume OGLIO, il fiume CHIESE ed il fiume MELLA divisi
nelle tre valli principali.
•Il fiume Oglio
•Il fiume Chiese
•Il fiume Mella
Nasce dal Corno dei Tre
Signori, attraversa la Valle
Camonica, forma ed alimenta il lago
d'Iseo, prosegue toccando tutti i
comuni a ridosso tra le province di
Brescia e Bergamo, infine ingloba
Mella e Chiese lungo la bassa
bresciana e cremonese .
Nasce dal passo del Maniva e
percorre la Valtrompia. Prosegue il
suo corso nella bassa occidentale e
sfocia nel fiume Oglio al confine con
la provincia di Cremona.
Nasce nel gruppo dell'Adamello in
Trentino, percorre la valle del Chiese
e forma il lago d'Idro. Percorre la
Valle Sabbia e parte della bassa
bresciana orientale entrando, in
territorio mantovano, nel fiume Oglio.
PALEOLITICO
PALEOLITICO
Il paleolitico è il primo periodo dell'età della pietra.
L'uomo del Paleolitico:
• E’ in grado di lavorare la pietra con la tecnica della
scheggiatura.
• Conosce l'uso del fuoco.
• Vive di caccia e di pesca.
• Pratica una vita nomade.
• I morti sono sepolti con il rito dell'inumazione insieme agli
oggetti di uso comune.
• Si ciba di tuberi, semi, radici, insetti
Il Paleolitico si può dividere in tre periodi:
Paleolitico inferiore o antico (650.000 > 170.000 a.C.)
• Paleolitico medio (170.000 > 35.000 a.C.)
• Paleolitico superiore o recente (35.000 > 8.000 a.C.)
PAESE LOCALITA’ COSA E’ STATO
TROVATO?
PONCARALE
Il Monte Netto Oggetti di selce:
punte a dorso
punte a curva, un
raschiatoio
laterale, bulini.
PREVALLE
“Büs dei Lader”
(Monte Budellone)
•Manufatto in
pietra
•Materiali
faunistici:
frammenti di
ossami di orso
speleo, bisonte,
marmotta, talpa.
RITROVAMENTI
IN PROVINCIA DI
BRESCIA
PALEOLITICO
FALANGE DI
BISONTE
SFRUTTAMENTO DI
CARCASSE ANIMALI
MANUFATTI IN
PIETRA
MESOLITICO
MESOLITICO
Il mesolitico o epipaleolitico è il periodo
intermedio dell'Età della pietra.
L’uomo del Mesolitico:
• Si adatta a cacciare animali di taglia inferiore.
• Inizia a praticarela pesca.
• Cattura volatili.
• Forma insediamenti stabili.
• Inizia la suddivisione dei compiti.
• Si ciba di semi, radici, tuberi e carni di
animale.
PAESE LOCALITA’ COSA E’ STATO
TROVATO?
PONCARALE Monte Netto •Armature
romboidali
•Carota pollinica.
SERLE Altopiano delle
Cariadeghe
•Grattatoi
•Perforatori
•Lame ritoccate
• Armature
geometriche di
forma
trapezioidale
MANERBA Colline
Moreniche del
Garda
•Manufatti in
selce scheggiata
alcuni millimetrici
a forma di
triangolo scaleno
RITROVAMENTI
IN PROVINCIA DI
BRESCIA
MESOLITICO
GRATTATOI,
PERFORATORI,
LAME….
ALTPIANO DELLE
CARIADEGHE - SERLE
OGGETTI IN
SELCE
VARI TIPI
DI LAME
NEOLITICO
NEOLITICO
Il neolitico è l'ultimo periodo dell'età della pietra.
L'uomo del Neolitico
• Specializza le tecniche di levigatura della pietra.
• Costruisce arnesi e strumenti più affilati .
• Coltiva la terra e alleva gli animali.
• Inizia una economia stanziale.
• Abbandona il nomadismo.
• Costruisce villaggi di capanne.
• Si ciba di carni animali che cuoce.
PAESE LOCALITA’ COSA E’ STATO
TROVATO?
GAVARDO Colle di San Martino •Reperti fittili
•Elementi di
falcetto in selce
PAITONE Bus del Fic di Soina •Reperti fittili
•Un recipiente
cilindrico a bocca
ristretta
•Un coltello a lama
serpeggiante
MANERBA “Riparo Valtenesi”
Rocca di Manerba
•Bivacco del
Neolitico Antico.
VILLANUOVA Monte Covolo •Vasellame vario
•Ossa umane
•Resti di recipienti
(vasi campaniformi)
•Punte di freccia
•Pugnali in selce
NEOLITICO
RITROVAMENTI
IN PROVINCIA DI
BRESCIA
COLTELLO A LAMA
SERPEGGIANTE
MONTE COVOLO
VILLANUOVA
PUGNALI
IN SELCE
VASELLAME
ENEOLITICO
ENEOLITICO
In questo periodo l'uomo inizia a lavorare il
rame e ad utilizzare i metalli (nasce la
metallurgia). E’ anche conosciuto come età del
rame.
L’uomo dell’Eneolitico:
•Inizia a lavorare il rame.
•Compie l’inumazione dei morti.
•Diviene un abile artigiano di manufatti.
•Inventa l’aratro, la ruota, il carro a quattro ruote.
•Si nutre di
frumento, orzo, miele, formaggio, carni, vegetali.
RITROVAMENTI
IN PROVINCIA DI
BRESCIA
PAESE LOCALITA’ COSA E’ STATO
TROVATO?
GAMBARA Monticelle di Sotto •Strumenti in selce e
osso
REMEDELLO Remedello di Sotto
Dovarese
•Pugnale in selce
•36 esemplari di
lame
•Vasi di terracotta
•Sepoltura
femminile
rannicchiata sul
fianco sinistro.
CADIMARCO e
FIESSE
Santa Cristina •Due tombe
•Ascia piatta di rame
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cinghiale
•Ciottoli levigati
NAVE Vhò •Oggetti in pietra e
ceramica con
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Lagozza
ENEOLITICO
REMEDELLO: LO SCHELETRO
ADAGIATO SUL FIANCO E IL
PUGNALE
LAME IN
SELCE E
RAME
VASELLAME
ETA’ DEL
BRONZO
ETA’ DEL BRONZO
L’età del bronzo è un periodo di transizione tra l’Età
del rame e del ferro.
L’uomo dell’Età del Bronzo:
•Realizza utensili ed armi utilizzando il bronzo.
•Vive in comunità villaggio.
•Inizia la cremazione dei defunti e la sistemazione.
delle ceneri in urne di ceramica.
•Si nutre di carni, pane, vegetali.
PAESE LOCALITA’ COSA E’ STATO
TROVATO?
ISEO Bus del Quai
Buco della Tana
•Resti di un
villaggio
palafitticolo
•Spillone a
capocchia conica
COCCAGLIO Brolo Tonelli
centro paese
•Centinaia di
recipienti in
terracotta
GAVARDO •Le Schiave
•San Martino
•Fondo di
capanna
•Ceramiche
SOIANO Lucone •Vasca lignea
DESENZANO
LONATO
•Polada-Lavagnone
•Palude Lunga
•Testimonianze di
palafitte
•Reperti ceramici,
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SENIGA Regona •Reperti vari ossei
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GOTTOLENGO Castellaro •Testimonianze di
un insediamento
di Terramare
ETA’ DEL BRONZO RITROVAMENTI
IN PROVINCIA DI BRESCIA
LISCIATOIO e ARATRO
COMPLETO RINVENUTI A
LONATO
RESTI DELLAPALAFITTA DI
LAVAGNONE-LONATO
ISEO, IL
BUS DEL
QUAI
IL CASTELLARO DI GOTTOLENGO
Gottolengo è il paese in cui vivo: qui, nella
campagna sulla strada vecchia per Gambara,
tra il fiume locale "Guarinello" e il fiume
Gambara, c’è un grande campo rialzato, di
proprietà della famiglia Boffelli, dove sono
stati rinvenuti moltissimi oggetti, alcuni in
mostra nel museo civico locale , altri, come
un prezioso corno in terracotta, al Museo
Tigorini di Roma. Non è raro, ancora oggi,
che, durante la lavorazione del terreno,
vengano rinvenuti importanti testimonianze
del passato.
L’INSEDIAMENTO: Il “Castellaro” oggi si presenta come
un terrazzo artificiale, spianato alla sommità, di forma
vagamente rettangolare, che si erge sulla pianura
alluvionale circostante. Lo scavo mise alla luce una serie di
buchi di palo, sostegni delle palificate di legno,
particolarmente numerosi lungo il lato orientale. E’ questa
una caratteristica tipica degli insediamenti dell’età del
bronzo, le cosidette “terramare. Il nome “terramare” deriva
dal dialetto “terramarne” e serve ad indicare questo tipo di
stazioni palafitticole.
I popoli di questi insediamenti, che qui abitavano fin da
2000 anni prima di Cristo, sceglievano un terreno
sopraelevato in vicinanza di uno o più corsi d’acqua.
Intorno all’appezzamento si scavava un fossato e la terra
dello scavo veniva accumulata lungo il lato esterno
dell’insediamento, costituendo un terrapieno sorretto da più
file di pali.
IL FIUME
GAMBARA NEL
TRATTO
GOTTOLENGHESE
ALCUNI
REPERTI
LA VITA SULLA TERRAMARA
Sul tavolato ricavato all’altezza del terrapieno veniva costruita la
capanna. All’interno del fossato di protezione si svolgevano le normali
attività domestiche. I cibi erano conservati in vasellame di ottima
fattura.
I reperti in bronzo sono la testimonianza del grado di civiltà raggiunto
da queste popolazioni terramaricole. Le attività principali rimanevano
quelle agricole per le quali si producevano falcetti per le messi, ma
anche rasoi per vari usi e scalpelli. L’allevamento era principalmente
riservato agli ovini, pecore soprattutto. Si cacciavano cervi e cinghiali, ci
si dedicava alla pesca. Le asce e gli scalpelli erano riservati ai carpentieri
addetti alla costruzione, manutenzione o ricostruzione della struttura
portante dell’abitato.
In notevole quantità sono gli oggetti ornamentali come spilloni di varia
foggia, alcuni con la testa a tre anelli, in bronzo: altri, lavorati in osso e
corno di cervo, sono pettini finemente decorati con motivi a
cerchielli, aghi, spilloni.
I terramaricoli erano anche popolazioni guerriere se si dotavano di armi
in bronzo come pugnali, spade, lance. Diversi sono i tipi di sepoltura
trovati nei pressi degli abitati terramaricoli. Essi introdussero l’usanza
della cremazione. Su una catasta di legna, posta al di fuori
dell’abitato, bruciavano il cadavere ancora vestito. Poi raccoglievano le
ceneri in un vaso di terracotta e lo conservavano in una sorta di “città
dei morti”.
BIBLIOGRAFIA
- Tesi: L’ultimo anello- Sintesi dell’Attività Laboratoriale
dell. A.S. 2002/2003, Reti Scolastiche n°12-13
-Angelo Bonaglia, Gottolengo: dalle origini neolitiche
all’età dei Comuni, Apollonio Ed.
SITOGRAFIA
www.brescia invetrina.it
www.wikipedia.it
www.okpedia.com
www.lombardiabeniculturali.it
www.gottolengo.com
Le immagini sono state copiate da google immagini.
Le immagini della provincia di Brescia sono state
realizzate a mano su carta lucida, scannerizzate e
modificate con Paint.net.

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I cassetti della memoria

  • 1. Istituto Capirola -Leno- “I cassettI della memorIa” Nicolò Ghidelli classe 1^D A.S. 2012/2013
  • 3.
  • 5. I FIUMI della PROVINCIA Sono circa 45 i corsi d'acqua del territorio bresciano. Gli unici corsi d'acqua che si possono definire veri e propri fiumi sono 3, il fiume OGLIO, il fiume CHIESE ed il fiume MELLA divisi nelle tre valli principali. •Il fiume Oglio •Il fiume Chiese •Il fiume Mella Nasce dal Corno dei Tre Signori, attraversa la Valle Camonica, forma ed alimenta il lago d'Iseo, prosegue toccando tutti i comuni a ridosso tra le province di Brescia e Bergamo, infine ingloba Mella e Chiese lungo la bassa bresciana e cremonese . Nasce dal passo del Maniva e percorre la Valtrompia. Prosegue il suo corso nella bassa occidentale e sfocia nel fiume Oglio al confine con la provincia di Cremona. Nasce nel gruppo dell'Adamello in Trentino, percorre la valle del Chiese e forma il lago d'Idro. Percorre la Valle Sabbia e parte della bassa bresciana orientale entrando, in territorio mantovano, nel fiume Oglio.
  • 7. PALEOLITICO Il paleolitico è il primo periodo dell'età della pietra. L'uomo del Paleolitico: • E’ in grado di lavorare la pietra con la tecnica della scheggiatura. • Conosce l'uso del fuoco. • Vive di caccia e di pesca. • Pratica una vita nomade. • I morti sono sepolti con il rito dell'inumazione insieme agli oggetti di uso comune. • Si ciba di tuberi, semi, radici, insetti Il Paleolitico si può dividere in tre periodi: Paleolitico inferiore o antico (650.000 > 170.000 a.C.) • Paleolitico medio (170.000 > 35.000 a.C.) • Paleolitico superiore o recente (35.000 > 8.000 a.C.)
  • 8. PAESE LOCALITA’ COSA E’ STATO TROVATO? PONCARALE Il Monte Netto Oggetti di selce: punte a dorso punte a curva, un raschiatoio laterale, bulini. PREVALLE “Büs dei Lader” (Monte Budellone) •Manufatto in pietra •Materiali faunistici: frammenti di ossami di orso speleo, bisonte, marmotta, talpa. RITROVAMENTI IN PROVINCIA DI BRESCIA PALEOLITICO
  • 9. FALANGE DI BISONTE SFRUTTAMENTO DI CARCASSE ANIMALI MANUFATTI IN PIETRA
  • 11. MESOLITICO Il mesolitico o epipaleolitico è il periodo intermedio dell'Età della pietra. L’uomo del Mesolitico: • Si adatta a cacciare animali di taglia inferiore. • Inizia a praticarela pesca. • Cattura volatili. • Forma insediamenti stabili. • Inizia la suddivisione dei compiti. • Si ciba di semi, radici, tuberi e carni di animale.
  • 12. PAESE LOCALITA’ COSA E’ STATO TROVATO? PONCARALE Monte Netto •Armature romboidali •Carota pollinica. SERLE Altopiano delle Cariadeghe •Grattatoi •Perforatori •Lame ritoccate • Armature geometriche di forma trapezioidale MANERBA Colline Moreniche del Garda •Manufatti in selce scheggiata alcuni millimetrici a forma di triangolo scaleno RITROVAMENTI IN PROVINCIA DI BRESCIA MESOLITICO
  • 13. GRATTATOI, PERFORATORI, LAME…. ALTPIANO DELLE CARIADEGHE - SERLE OGGETTI IN SELCE VARI TIPI DI LAME
  • 15. NEOLITICO Il neolitico è l'ultimo periodo dell'età della pietra. L'uomo del Neolitico • Specializza le tecniche di levigatura della pietra. • Costruisce arnesi e strumenti più affilati . • Coltiva la terra e alleva gli animali. • Inizia una economia stanziale. • Abbandona il nomadismo. • Costruisce villaggi di capanne. • Si ciba di carni animali che cuoce.
  • 16. PAESE LOCALITA’ COSA E’ STATO TROVATO? GAVARDO Colle di San Martino •Reperti fittili •Elementi di falcetto in selce PAITONE Bus del Fic di Soina •Reperti fittili •Un recipiente cilindrico a bocca ristretta •Un coltello a lama serpeggiante MANERBA “Riparo Valtenesi” Rocca di Manerba •Bivacco del Neolitico Antico. VILLANUOVA Monte Covolo •Vasellame vario •Ossa umane •Resti di recipienti (vasi campaniformi) •Punte di freccia •Pugnali in selce NEOLITICO RITROVAMENTI IN PROVINCIA DI BRESCIA
  • 17. COLTELLO A LAMA SERPEGGIANTE MONTE COVOLO VILLANUOVA PUGNALI IN SELCE VASELLAME
  • 19. ENEOLITICO In questo periodo l'uomo inizia a lavorare il rame e ad utilizzare i metalli (nasce la metallurgia). E’ anche conosciuto come età del rame. L’uomo dell’Eneolitico: •Inizia a lavorare il rame. •Compie l’inumazione dei morti. •Diviene un abile artigiano di manufatti. •Inventa l’aratro, la ruota, il carro a quattro ruote. •Si nutre di frumento, orzo, miele, formaggio, carni, vegetali.
  • 20. RITROVAMENTI IN PROVINCIA DI BRESCIA PAESE LOCALITA’ COSA E’ STATO TROVATO? GAMBARA Monticelle di Sotto •Strumenti in selce e osso REMEDELLO Remedello di Sotto Dovarese •Pugnale in selce •36 esemplari di lame •Vasi di terracotta •Sepoltura femminile rannicchiata sul fianco sinistro. CADIMARCO e FIESSE Santa Cristina •Due tombe •Ascia piatta di rame •Una zanna di cinghiale •Ciottoli levigati NAVE Vhò •Oggetti in pietra e ceramica con decorazioni del tipo Lagozza ENEOLITICO
  • 21. REMEDELLO: LO SCHELETRO ADAGIATO SUL FIANCO E IL PUGNALE LAME IN SELCE E RAME VASELLAME
  • 23. ETA’ DEL BRONZO L’età del bronzo è un periodo di transizione tra l’Età del rame e del ferro. L’uomo dell’Età del Bronzo: •Realizza utensili ed armi utilizzando il bronzo. •Vive in comunità villaggio. •Inizia la cremazione dei defunti e la sistemazione. delle ceneri in urne di ceramica. •Si nutre di carni, pane, vegetali.
  • 24. PAESE LOCALITA’ COSA E’ STATO TROVATO? ISEO Bus del Quai Buco della Tana •Resti di un villaggio palafitticolo •Spillone a capocchia conica COCCAGLIO Brolo Tonelli centro paese •Centinaia di recipienti in terracotta GAVARDO •Le Schiave •San Martino •Fondo di capanna •Ceramiche SOIANO Lucone •Vasca lignea DESENZANO LONATO •Polada-Lavagnone •Palude Lunga •Testimonianze di palafitte •Reperti ceramici, ossei, litici e bronzei/lisciatoio •Aratro in legno di quercia SENIGA Regona •Reperti vari ossei e bronzei GOTTOLENGO Castellaro •Testimonianze di un insediamento di Terramare ETA’ DEL BRONZO RITROVAMENTI IN PROVINCIA DI BRESCIA
  • 25. LISCIATOIO e ARATRO COMPLETO RINVENUTI A LONATO RESTI DELLAPALAFITTA DI LAVAGNONE-LONATO ISEO, IL BUS DEL QUAI
  • 26. IL CASTELLARO DI GOTTOLENGO Gottolengo è il paese in cui vivo: qui, nella campagna sulla strada vecchia per Gambara, tra il fiume locale "Guarinello" e il fiume Gambara, c’è un grande campo rialzato, di proprietà della famiglia Boffelli, dove sono stati rinvenuti moltissimi oggetti, alcuni in mostra nel museo civico locale , altri, come un prezioso corno in terracotta, al Museo Tigorini di Roma. Non è raro, ancora oggi, che, durante la lavorazione del terreno, vengano rinvenuti importanti testimonianze del passato.
  • 27. L’INSEDIAMENTO: Il “Castellaro” oggi si presenta come un terrazzo artificiale, spianato alla sommità, di forma vagamente rettangolare, che si erge sulla pianura alluvionale circostante. Lo scavo mise alla luce una serie di buchi di palo, sostegni delle palificate di legno, particolarmente numerosi lungo il lato orientale. E’ questa una caratteristica tipica degli insediamenti dell’età del bronzo, le cosidette “terramare. Il nome “terramare” deriva dal dialetto “terramarne” e serve ad indicare questo tipo di stazioni palafitticole. I popoli di questi insediamenti, che qui abitavano fin da 2000 anni prima di Cristo, sceglievano un terreno sopraelevato in vicinanza di uno o più corsi d’acqua. Intorno all’appezzamento si scavava un fossato e la terra dello scavo veniva accumulata lungo il lato esterno dell’insediamento, costituendo un terrapieno sorretto da più file di pali. IL FIUME GAMBARA NEL TRATTO GOTTOLENGHESE ALCUNI REPERTI
  • 28. LA VITA SULLA TERRAMARA Sul tavolato ricavato all’altezza del terrapieno veniva costruita la capanna. All’interno del fossato di protezione si svolgevano le normali attività domestiche. I cibi erano conservati in vasellame di ottima fattura. I reperti in bronzo sono la testimonianza del grado di civiltà raggiunto da queste popolazioni terramaricole. Le attività principali rimanevano quelle agricole per le quali si producevano falcetti per le messi, ma anche rasoi per vari usi e scalpelli. L’allevamento era principalmente riservato agli ovini, pecore soprattutto. Si cacciavano cervi e cinghiali, ci si dedicava alla pesca. Le asce e gli scalpelli erano riservati ai carpentieri addetti alla costruzione, manutenzione o ricostruzione della struttura portante dell’abitato. In notevole quantità sono gli oggetti ornamentali come spilloni di varia foggia, alcuni con la testa a tre anelli, in bronzo: altri, lavorati in osso e corno di cervo, sono pettini finemente decorati con motivi a cerchielli, aghi, spilloni. I terramaricoli erano anche popolazioni guerriere se si dotavano di armi in bronzo come pugnali, spade, lance. Diversi sono i tipi di sepoltura trovati nei pressi degli abitati terramaricoli. Essi introdussero l’usanza della cremazione. Su una catasta di legna, posta al di fuori dell’abitato, bruciavano il cadavere ancora vestito. Poi raccoglievano le ceneri in un vaso di terracotta e lo conservavano in una sorta di “città dei morti”.
  • 29. BIBLIOGRAFIA - Tesi: L’ultimo anello- Sintesi dell’Attività Laboratoriale dell. A.S. 2002/2003, Reti Scolastiche n°12-13 -Angelo Bonaglia, Gottolengo: dalle origini neolitiche all’età dei Comuni, Apollonio Ed. SITOGRAFIA www.brescia invetrina.it www.wikipedia.it www.okpedia.com www.lombardiabeniculturali.it www.gottolengo.com Le immagini sono state copiate da google immagini. Le immagini della provincia di Brescia sono state realizzate a mano su carta lucida, scannerizzate e modificate con Paint.net.