5. I FIUMI della PROVINCIA
Sono circa 45 i corsi d'acqua del territorio bresciano.
Gli unici corsi d'acqua che si possono definire veri e propri fiumi
sono 3, il fiume OGLIO, il fiume CHIESE ed il fiume MELLA divisi
nelle tre valli principali.
•Il fiume Oglio
•Il fiume Chiese
•Il fiume Mella
Nasce dal Corno dei Tre
Signori, attraversa la Valle
Camonica, forma ed alimenta il lago
d'Iseo, prosegue toccando tutti i
comuni a ridosso tra le province di
Brescia e Bergamo, infine ingloba
Mella e Chiese lungo la bassa
bresciana e cremonese .
Nasce dal passo del Maniva e
percorre la Valtrompia. Prosegue il
suo corso nella bassa occidentale e
sfocia nel fiume Oglio al confine con
la provincia di Cremona.
Nasce nel gruppo dell'Adamello in
Trentino, percorre la valle del Chiese
e forma il lago d'Idro. Percorre la
Valle Sabbia e parte della bassa
bresciana orientale entrando, in
territorio mantovano, nel fiume Oglio.
7. PALEOLITICO
Il paleolitico è il primo periodo dell'età della pietra.
L'uomo del Paleolitico:
• E’ in grado di lavorare la pietra con la tecnica della
scheggiatura.
• Conosce l'uso del fuoco.
• Vive di caccia e di pesca.
• Pratica una vita nomade.
• I morti sono sepolti con il rito dell'inumazione insieme agli
oggetti di uso comune.
• Si ciba di tuberi, semi, radici, insetti
Il Paleolitico si può dividere in tre periodi:
Paleolitico inferiore o antico (650.000 > 170.000 a.C.)
• Paleolitico medio (170.000 > 35.000 a.C.)
• Paleolitico superiore o recente (35.000 > 8.000 a.C.)
8. PAESE LOCALITA’ COSA E’ STATO
TROVATO?
PONCARALE
Il Monte Netto Oggetti di selce:
punte a dorso
punte a curva, un
raschiatoio
laterale, bulini.
PREVALLE
“Büs dei Lader”
(Monte Budellone)
•Manufatto in
pietra
•Materiali
faunistici:
frammenti di
ossami di orso
speleo, bisonte,
marmotta, talpa.
RITROVAMENTI
IN PROVINCIA DI
BRESCIA
PALEOLITICO
11. MESOLITICO
Il mesolitico o epipaleolitico è il periodo
intermedio dell'Età della pietra.
L’uomo del Mesolitico:
• Si adatta a cacciare animali di taglia inferiore.
• Inizia a praticarela pesca.
• Cattura volatili.
• Forma insediamenti stabili.
• Inizia la suddivisione dei compiti.
• Si ciba di semi, radici, tuberi e carni di
animale.
12. PAESE LOCALITA’ COSA E’ STATO
TROVATO?
PONCARALE Monte Netto •Armature
romboidali
•Carota pollinica.
SERLE Altopiano delle
Cariadeghe
•Grattatoi
•Perforatori
•Lame ritoccate
• Armature
geometriche di
forma
trapezioidale
MANERBA Colline
Moreniche del
Garda
•Manufatti in
selce scheggiata
alcuni millimetrici
a forma di
triangolo scaleno
RITROVAMENTI
IN PROVINCIA DI
BRESCIA
MESOLITICO
15. NEOLITICO
Il neolitico è l'ultimo periodo dell'età della pietra.
L'uomo del Neolitico
• Specializza le tecniche di levigatura della pietra.
• Costruisce arnesi e strumenti più affilati .
• Coltiva la terra e alleva gli animali.
• Inizia una economia stanziale.
• Abbandona il nomadismo.
• Costruisce villaggi di capanne.
• Si ciba di carni animali che cuoce.
16. PAESE LOCALITA’ COSA E’ STATO
TROVATO?
GAVARDO Colle di San Martino •Reperti fittili
•Elementi di
falcetto in selce
PAITONE Bus del Fic di Soina •Reperti fittili
•Un recipiente
cilindrico a bocca
ristretta
•Un coltello a lama
serpeggiante
MANERBA “Riparo Valtenesi”
Rocca di Manerba
•Bivacco del
Neolitico Antico.
VILLANUOVA Monte Covolo •Vasellame vario
•Ossa umane
•Resti di recipienti
(vasi campaniformi)
•Punte di freccia
•Pugnali in selce
NEOLITICO
RITROVAMENTI
IN PROVINCIA DI
BRESCIA
19. ENEOLITICO
In questo periodo l'uomo inizia a lavorare il
rame e ad utilizzare i metalli (nasce la
metallurgia). E’ anche conosciuto come età del
rame.
L’uomo dell’Eneolitico:
•Inizia a lavorare il rame.
•Compie l’inumazione dei morti.
•Diviene un abile artigiano di manufatti.
•Inventa l’aratro, la ruota, il carro a quattro ruote.
•Si nutre di
frumento, orzo, miele, formaggio, carni, vegetali.
20. RITROVAMENTI
IN PROVINCIA DI
BRESCIA
PAESE LOCALITA’ COSA E’ STATO
TROVATO?
GAMBARA Monticelle di Sotto •Strumenti in selce e
osso
REMEDELLO Remedello di Sotto
Dovarese
•Pugnale in selce
•36 esemplari di
lame
•Vasi di terracotta
•Sepoltura
femminile
rannicchiata sul
fianco sinistro.
CADIMARCO e
FIESSE
Santa Cristina •Due tombe
•Ascia piatta di rame
•Una zanna di
cinghiale
•Ciottoli levigati
NAVE Vhò •Oggetti in pietra e
ceramica con
decorazioni del tipo
Lagozza
ENEOLITICO
23. ETA’ DEL BRONZO
L’età del bronzo è un periodo di transizione tra l’Età
del rame e del ferro.
L’uomo dell’Età del Bronzo:
•Realizza utensili ed armi utilizzando il bronzo.
•Vive in comunità villaggio.
•Inizia la cremazione dei defunti e la sistemazione.
delle ceneri in urne di ceramica.
•Si nutre di carni, pane, vegetali.
24. PAESE LOCALITA’ COSA E’ STATO
TROVATO?
ISEO Bus del Quai
Buco della Tana
•Resti di un
villaggio
palafitticolo
•Spillone a
capocchia conica
COCCAGLIO Brolo Tonelli
centro paese
•Centinaia di
recipienti in
terracotta
GAVARDO •Le Schiave
•San Martino
•Fondo di
capanna
•Ceramiche
SOIANO Lucone •Vasca lignea
DESENZANO
LONATO
•Polada-Lavagnone
•Palude Lunga
•Testimonianze di
palafitte
•Reperti ceramici,
ossei, litici e
bronzei/lisciatoio
•Aratro in legno di
quercia
SENIGA Regona •Reperti vari ossei
e bronzei
GOTTOLENGO Castellaro •Testimonianze di
un insediamento
di Terramare
ETA’ DEL BRONZO RITROVAMENTI
IN PROVINCIA DI BRESCIA
26. IL CASTELLARO DI GOTTOLENGO
Gottolengo è il paese in cui vivo: qui, nella
campagna sulla strada vecchia per Gambara,
tra il fiume locale "Guarinello" e il fiume
Gambara, c’è un grande campo rialzato, di
proprietà della famiglia Boffelli, dove sono
stati rinvenuti moltissimi oggetti, alcuni in
mostra nel museo civico locale , altri, come
un prezioso corno in terracotta, al Museo
Tigorini di Roma. Non è raro, ancora oggi,
che, durante la lavorazione del terreno,
vengano rinvenuti importanti testimonianze
del passato.
27. L’INSEDIAMENTO: Il “Castellaro” oggi si presenta come
un terrazzo artificiale, spianato alla sommità, di forma
vagamente rettangolare, che si erge sulla pianura
alluvionale circostante. Lo scavo mise alla luce una serie di
buchi di palo, sostegni delle palificate di legno,
particolarmente numerosi lungo il lato orientale. E’ questa
una caratteristica tipica degli insediamenti dell’età del
bronzo, le cosidette “terramare. Il nome “terramare” deriva
dal dialetto “terramarne” e serve ad indicare questo tipo di
stazioni palafitticole.
I popoli di questi insediamenti, che qui abitavano fin da
2000 anni prima di Cristo, sceglievano un terreno
sopraelevato in vicinanza di uno o più corsi d’acqua.
Intorno all’appezzamento si scavava un fossato e la terra
dello scavo veniva accumulata lungo il lato esterno
dell’insediamento, costituendo un terrapieno sorretto da più
file di pali.
IL FIUME
GAMBARA NEL
TRATTO
GOTTOLENGHESE
ALCUNI
REPERTI
28. LA VITA SULLA TERRAMARA
Sul tavolato ricavato all’altezza del terrapieno veniva costruita la
capanna. All’interno del fossato di protezione si svolgevano le normali
attività domestiche. I cibi erano conservati in vasellame di ottima
fattura.
I reperti in bronzo sono la testimonianza del grado di civiltà raggiunto
da queste popolazioni terramaricole. Le attività principali rimanevano
quelle agricole per le quali si producevano falcetti per le messi, ma
anche rasoi per vari usi e scalpelli. L’allevamento era principalmente
riservato agli ovini, pecore soprattutto. Si cacciavano cervi e cinghiali, ci
si dedicava alla pesca. Le asce e gli scalpelli erano riservati ai carpentieri
addetti alla costruzione, manutenzione o ricostruzione della struttura
portante dell’abitato.
In notevole quantità sono gli oggetti ornamentali come spilloni di varia
foggia, alcuni con la testa a tre anelli, in bronzo: altri, lavorati in osso e
corno di cervo, sono pettini finemente decorati con motivi a
cerchielli, aghi, spilloni.
I terramaricoli erano anche popolazioni guerriere se si dotavano di armi
in bronzo come pugnali, spade, lance. Diversi sono i tipi di sepoltura
trovati nei pressi degli abitati terramaricoli. Essi introdussero l’usanza
della cremazione. Su una catasta di legna, posta al di fuori
dell’abitato, bruciavano il cadavere ancora vestito. Poi raccoglievano le
ceneri in un vaso di terracotta e lo conservavano in una sorta di “città
dei morti”.
29. BIBLIOGRAFIA
- Tesi: L’ultimo anello- Sintesi dell’Attività Laboratoriale
dell. A.S. 2002/2003, Reti Scolastiche n°12-13
-Angelo Bonaglia, Gottolengo: dalle origini neolitiche
all’età dei Comuni, Apollonio Ed.
SITOGRAFIA
www.brescia invetrina.it
www.wikipedia.it
www.okpedia.com
www.lombardiabeniculturali.it
www.gottolengo.com
Le immagini sono state copiate da google immagini.
Le immagini della provincia di Brescia sono state
realizzate a mano su carta lucida, scannerizzate e
modificate con Paint.net.