Le 10 proposte che mi impegno a portare avanti in Consiglio Comunale.
Se le condividi, prima clicca "Condividi" poi, il 25 maggio, metti una croce su "Il Faro" e scrivi affianco "Casadei".
1. L’obiettivo è quello di aumentare
i soldi nelle tasche dei cittadini.
Conseguendo il quale, all’aumen-
to dei consumi, dovrà corrispondere
l’aumento del numero e della qualità
dei servizi. Come raggiungere questo
obiettivo? Battendo 2 strade:
valorizzando ed ottimizzando le ri-
sorse a nostra disposizione: territo-
rio, arte, cultura e talenti in primis;
agevolando l’apertura e lo sviluppo di
nuove attività di impresa locali.
In quest’ottica, questi sono i 10 motivi per i quali
domenica #scriveròilmiocognome.
1
INCREMENTO QUANTITATIVO
E QUALITATIVO DELL’OFFERTA TURISTICA
Pesaro si può e si deve vendere 12 mesi l’anno, ven-
derla 12 mesi l’anno significa quadruplicare introiti
ed indotti. Puntiamo a questo obiettivo attraverso:
CREAZIONE PACCHETTI TURISTICI, che significa (fi-
nalmente cominciare a) vendere in maniera sinergi-
ca ed organizzata l’oro che abbiamo a disposizione:
le cinte murarie complete di Montefabbri ed il Pinot
Nero sul San Bartolo, i 3 Parchi Naturali ed il Museo
Morbidelli, l’Oliveriano e le botteghe dove si sbalza
il rame, il tramonto sul mare ed il graffito di Blu. No,
il graffito non più;
ADEGUAMENTO DELLE FASCE ORARIE per eventi ed
attività di impresa sul mare e non, in modo da in-
centivare sia il turismo giovanile quanto l’offerta ai
cittadini;
FESTA NAZIONALE su ciò che caratterizza Pesaro. Gli
studi di settore ci dicono che questi elementi sono
il mare, l’enogastronomia, la musica, la bici e la vita
sociale. Mettiamoli insieme, sapendo che qualsiasi
giornalista musicale, oggi, alla domanda “Qual’è la
città italiana con il maggior fermento ?” risponde
“Pesaro”, ed organizziamo un festival che si rispetti.
E lo facciamo a
ROCCA COSTANZA, che deve essere vissuta e diven-
tare l’Area Eventi della città. Se non ci muoviamo,
diventerà l’archivio. E non è uno scherzo. Rocca Co-
stanza è nostra, deve tornare nostra e deve essere
il centro di attività culturali. Largo alle associazioni
e largo al Comune, ma con proposte che rispettino il
luogo, i cittadini e la loro intelligenza.
2
AZIENDA AGRICOLA MUNICIPALE
È un progetto al quale lavoro da tempo e che è pron-
to a partire. Al momento ha trovato terreno fertile in
Provincia, ora ci vuole che il Comune lo faccia pro-
prio e lo sviluppi. E a dovere.
Prende vita nel HYPERLINK “https://www.facebook.
com/groups/parcosanbartolo/” Parco Naturale Mon-
te San Bartolo presso l’ex allevamento selvaggina,
altro tesoro prima depauperato e che ora attende di
essere svenduto allo straniero coi soldi. Prima che
questo accada, il mio obiettivo è quello di avviarci
l’Azienda Agricola Municipale che:
- nasce con risorse provenienti dagli unici soggetti al
momento nelle condizioni di poter e voler sovven-
zionare impresa e sviluppo: la Regione e l’Europa. I
soldi ci sono, bisogna saperli e volerli prendere. Una
volta presi, vanno impiegati in attività che portino
benefici nell’immediato ed in prospettiva;
- privilegia, in tutte le fasi di lavoro, l’impiego di
mano d’opera proveniente da categorie svantaggia-
te, per motivi di reddito e/o salute;
- intrattiene rapporti commerciali con sole aziende
locali, e ne promuove lo sviluppo;
#scriveròilmiocognome
Casadei
2. - produce l’orzo ed in generale i cereali che verranno
poi maltati dall’unica malteria agricola in Italia che,
neanche a farlo apposta, si trova ad Ancona: il CoBi;
- collabora con l’Istituto Agrario Cecchi per lo svi-
luppo di una o più tipologie autoctone di luppolo.
I terreni del Cecchi, neanche a farlo apposta, sono
confinanti con quelli dell’azienda;
- dal suo malto e dal suo luppolo, sviluppato dai ra-
gazzi del suo territorio (unico caso al mondo) produ-
ce la Birra di Pesaro;
- offre ospitalità ai turisti e non, con bungalows ed
un’attrezzata area camping;
- organizza percorsi guidati che illustrano i vari pro-
cessi produttivi, le bellezze naturali del Parco e delle
zone limitrofe, le mille attrattive in termini ambien-
tali e culturali che abbiamo da offrire;
- è una vetrina del nostro territorio, di cosa offre, di
cosa sa fare e di cosa può fare;
- impiega gli utili per migliorare numero e qualità
dei servizi e per sovvenzionare l’apertura di nuove
imprese: il prodotto birra si vende 12 mesi l’anno da
Piazza del Popolo a Sidney, passando per Brasilia e
Copenaghen. Il prodotto turistico idem.
3
ISTITUTO MUNICIPALE DI SVILUPPO
Abbiamo tante risorse da poter valorizzare e tanti
cittadini con la voglia e/o la necessità di vedere le
proprie idee prendere forma. Non sempre però alla
volontà di fare impresa corrispondono competen-
ze e risorse. Le banche non sono mai state ricettive
all’input “competenze” ed hanno sempre trattato la
questione “risorse” non certo in funzione di promuo-
vere lo sviluppo della neonata azienda. Questa è una
lacuna che ora più che mai deve essere colmata, ed
a mio avviso è l’amministrazione che deve assumer-
sene l’impegno. Come? Mettendo a disposizione del
cittadino che voglia fare impresa a Pesaro, una strut-
tura municipale che, sinergicamente alle associazioni
di categoria, si occupi di:
- valutarne la fattibilità. Una volta redatti business
plan, piani degli investimenti, piani di cassa e piani
di rientro, in caso di valutazione positiva:
- offrire la necessaria consulenza nell’attività di re-
perimento fondi e gestione dei propri, provenienti
dalle attività di impresa cittadine (l’Azienda Agricola
di cui sopra è una di queste), attività di ottimizza-
zione (ad esempio i mancati resti del trasporto pub-
blico, ne parlerò poi) ed erogati secondo le modalità
illustrate di seguito;
- offrire i servizi integrati, dalla grafica alla forma-
zione;
- offrire controlli anti anatocismo ed anti usura sui
conti correnti;
- offrire un efficace controllo di gestione, soprattutto
sui principali indici di bilancio, per almeno 12 mesi
dalla data di inizio attività.
Come detto la struttura, tra le altre cose, deve aiutare
la futura impresa nel reperimento fondi ed erogare
i propri, provenienti da tutte quelle attività che ver-
ranno individuate a tal fine, secondo modalità che
privilegino l’alleggerimento dei costi della neonata
azienda e l’autofinanziamento della struttura muni-
cipale stessa. In particolare:
- la restituzione del capitale inizia in un momento
successivo all’apertura dell’attività;
- il costo del finanziamento copre i soli servizi of-
ferti, senza essere gravato da alcuna componente
speculativa. Che significa offrire un finanziamento
ad un costo assolutamente concorrenziale in quanto
nella composizione dello stesso si godrà anche di im-
portanti economie di scala. Al costo concorrenziale
corrisponde un pacchetto di servizi professionali ed
Casadei
3. organizzati che nessun istituto di credito offre;
- la quota capitale viene reinvestita come sopra: ri-
comincia il ciclo.
4
SVILUPPO DEL DIGITALE
NELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE
Lo smartphone oramai ce l’abbiamo tutti. Spesso ab-
biamo anche un tablet. Attraverso questi dispositivi,
le pubbliche amministrazioni oltreconfine e in tante
zone virtuose d’Italia erogano la maggior parte dei
servizi.
Maggiore efficienza: la gestione telematica è attiva
24h su 24;
file in meno: più tempo da dedicare a lavoro, fami-
glia e vita sociale;
carta in meno, facendo così contenti ambiente e cas-
se comunali;
ottimizzazione del costo del dispositivo, questione
che interessa solo i genovesi ma che invece dovreb-
be interessarci tutti quanti.
Ecco, sarebbe ora di cominciare a farlo anche noi, in-
sieme ad un serio sviluppo della banda larga e ad un
sito chiaro, completo e fruibile, che parli della città
ed aiuti a conoscerla ed a viverla.
Tutte cose che, sempre lì torniamo, aiuterebbero an-
che a venderla ed a venderla meglio.
5
START UP A BUROCRAZIA ZERO
Allo scopo di favorire imprenditorialità ed occupa-
zione, soprattutto giovanile, prevediamo aree di im-
presa a burocrazia zero, e lo facciamo contestual-
mente alla digitalizzazione dei servizi.
Meno tempo sprecato, meno file, meno stress e meno
barzellette da raccontare su Facebook.
La buona idea deve trasformarsi in realtà, e deve
poterlo fare in tempi congrui.
6
LAVORI PUBBLICI
In questo ambito, la proposta è quella di individua-
re a bilancio una quota dei fondi destinati ai lavori
pubblici, da suddividere in interventi da 10000€ di
spesa ciascuno.
Nel macrointervento è solo la macroazienda a poter
offrire prezzi concorrenziali, interventi così struttu-
rati rappresenterebbero invece occasioni di lavoro
che potranno cogliere le imprese locali medio-picco-
le, posto anche che per budget di questa entità siamo
nell’ambito dell’assegnazione diretta.
Un censimento tra i pesaresi, che listi i lavori da
coprire con tali interventi, sarebbe quindi un utile
strumento per coinvolgere la cittadinanza nell’etico
stanziamento di fondi pubblici: cittadini che propon-
gono la manutenzione o miglioria da effettuare nella
propria area di residenza e che saranno gli stessi a
verificare tempi e modalità di intervento dell’azien-
da locale che effettuerà i lavori, fornendo così al
contempo un utilissimo feedback che l’amministra-
zione utilizzerà per le assegnazioni future.
In cinque anni, due milioni e mezzo di euro così ge-
stiti significherebbero 250 opportunità. Tra il 2010
ed il 2014 sono stati destinati in viabilità e trasporti
ed in gestione del territorio e dell’ambiente 70 milio-
ni di euro: parliamo circa del 3,5%.
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TRASPORTO PUBBLICO
La Bicipolitana è una realtà ed una conquista che va
valorizzata e sviluppata. Senza dimenticarci però di
chi la bicicletta non la può usare per i più svariati
motivi.
Il trasporto pubblico è un servizio che riguarda di-
rettamente la qualità della vita del cittadino quanto i
bilanci pubblici, è quindi di fondamentale importan-
za massimizzarne l’efficienza.
Casadei
4. Autobus pieni=meno tempo per una visita speciali-
stica.
Per riempire gli autobus, cominciamo con:
- rendere le tabelle orarie più comprensibili e fruibi-
li, sia quelle poste alle fermate che, soprattutto, quel-
le on-line; aggiornarle in tempo reale e permettere
di poterle consultare in modi più agevoli di dover
aprire un pdf per linea;
- assicurare che la biglietteria automatica, presen-
te su ogni linea, emetta titoli di viaggio riportanti
l’esatto orario di inizio corsa. Oggi non è così, ed il
problema è stato risolto con la correzione manuale
da parte dell’autista. Posto che l’occasione fa l’uomo
ladro, fate 1+1;
- assicurare che dette biglietterie forniscano il resto
(quanti di voi hanno sempre 15 centesimi nelle ta-
sche? Il biglietto costa 1,15€ e la macchina si tiene
tutto) e, nel caso di effettiva impossibilità, utilizzare
questo surplus “indebito” in maniera etica e/o so-
ciale, ad esempio destinandolo al miglioramento del
numero e della qualità dei servizi ed ai fondi per lo
sviluppo di nuove imprese;
- permettere l’acquisto on-line degli abbonamenti, e
non solo il rinnovo;
- mettere, non dico 100, ma almeno tre panchine alla
fermata di Piazzale Falcone Borsellino, perchè vede-
re gli anziani che attendono appoggiati ai lampioni è
imbarazzante, come è imbarazzante pensare a quan-
ti turisti torneranno a Pesaro dopo che, scesi dal tre-
no e raggiunta la fermata dell’autobus, hanno dovu-
to chiedere dove attendere la loro linea perchè gli
orari sono incomprensibili per i pesaresi, figuriamoci
per chi di Pesaro non è. A quel punto hanno dovuto
sedersi sulle loro valigie perchè al nostro capolinea
non è presente una panchina che sia una.
Cose semplici ed immediate, come immediato sareb-
be il ritorno.
Adriabus è una società in attivo. Soprattutto è una
società a maggioranza pubblica, che significa essere
allo stesso tempo proprietari e clienti: il proprietario
ha potere di indirizzo, il cliente paga. Gli strumenti ci
sono tutti, bisogna utilizzarli.
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TANA DELLE ASSOCIAZIONI
Le associazioni FANNO.
Eventi, manifestazioni e tanto altro. Tutte cose che
nutrono l’anima e che nel contempo creano fatturati
e indotti. L’amministrazione è tenuta a prendere in
considerazione entrambi gli aspetti ed a farlo seria-
mente. La proposta è innanzi tutto quella di indivi-
duare un luogo in cui far lavorare sia le associazioni
culturali che non hanno casa che quelle che una casa
ce l’hanno e sanno che associazionismo e coopera-
zione hanno lo stesso DNA.
Una tana vetrina che abita nei quartieri, vicino alle
sedi scout e/o alle scuole, per creare una rete di sa-
pienze e di necessità di sapere, tra giovanissimi e
grandi. Un luogo in cui il semplice “traffico” crei cu-
riosità, possibilità di conoscere e possibilità di fare.
Un hub di culture popolari e artigianato, gestito in
partnership da Comune e associazioni.
Aiutare le associazioni a lavorare, metterle nelle
condizioni di poter far leva su economie di scala
altrimenti inaccessibili e di condividere il proprio
know-how, significa fare la cosa giusta e sbloccare
ed aumentare fatturati ed indotti di cui sopra.
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COWORKING PESARO
Cos’è un Coworking? È un co-working, innanzitutto.
Affitta scrivanie con web, è caldo quando fuori è
freddo e freddo quando fuori è caldo.
Crea fermento: la modalità openspace abitua realtà
diverse a lavorare insieme. Condividere gli spazi, le
idee, i fornitori, i partner, ti porta a specializzarti nel
tuo lavoro conoscendo meglio quello degli altri ed
a godere di economie di scala fino al giorno prima
Casadei
5. impensabili.
Abitua ad avere un’idea del mondo lavorativo più
chiara e attuale.
Questa è efficienza e non è il futuro: è il presente.
Il Coworking è anche un hub per l’amministrazio-
ne. Si connette con locali, musei, biblioteche, centri
d’aggregazione, mette in vetrina e mostra al pubbli-
co le nuove professioni e si sostiene essendo attivo
24 ore su 24.
È, insieme ai Fablab, l’anello di connessione per ri-
portare le aziende in città. Specie a Pesaro, quindi, il
Coworking deve stare in centro, vicino alle scuole e
alla città “che cammina”, e deve essere motivo d’or-
goglio per la città che lo ospita.
10
QUIPIT,
VALORIZZATORE DI EVENTI
“A Pesaro non c’è mai nulla”. Mica tanto vero. Chi la
vive attivamente, con curiosità, progettando e/o cer-
cando eventi, sa che in realtà succedono molte cose
interessanti e in ambiti molto diversi: dai motori alla
musica, dal cinema all’enogastronomia.
Perchè chi vive a Pesaro non sa cosa succede a Pe-
saro? Perchè Pesaro “non parla” e quando parla, lo
fa male: non esiste un modo univoco di comunica-
re, pubblico e privato non si confrontano, i privati
non si confrontano, il pubblico non si confronta: gli
assessorati alla cultura, allo sport ed al turismo co-
municano con 3 marchi diversi, quindi con 3 canali
diversi. Il risultato è la dispersione di risorse.
Una comunicazione univoca, che sia anche chiara e
completa, è una necessità primaria per l’amministra-
zione e quindi per la città. Quipit nasce da questa
esigenza.
Cos’è Quipit?
È un applicativo nato da un’ idea che si è strutturata
da una serie di osservazioni effettuate all’interno del
Coworking, che è anche un osservatorio in costan-
te aggiornamento, analizzando le esigenze raccolte
partecipando alla vita attiva della città, negli ambi-
ti progettati da e per i giovani. Anche quelli solo di
spirito.
Tutti questi input arrivati dalla disordinata rete della
creatività pesarese hanno portato alla creazione di
un applicativo web pensato per organizzare ed au-
mentare la visibilità degli eventi in città, valorizzan-
done i contenuti specifiici e catalogandoli affinchè
possano essere individuati per categorie di interes-
se. Facilmente indicizzati ed organizzati in maniera
tale da fornire una panoramica sulla varietà e la qua-
lità degli eventi presenti in città.
Uno strumento di grande utilità per il cittadino, l’am-
ministratore e soprattutto l’esercente, facilmente
fruibile e dalle immense potenzialità commerciali e
non.
Quipit c’è. È molto più di un embrione e con le cure
del solo Coworking non diverrà mai grande. L’am-
ministrazione deve adottarlo, sostenerne sviluppo e
messa in rete e quindi farsene vanto.
Casadei
6. OBIETTIVO: AUMENTO
DI REDDITO IN TEMPI
CONGRUI.
CONSEGUENZE:
AUMENTO DEI CONSUMI,
MIGLIORAMENTO QUALITÁ
E NR. DEI SERVIZI OFFERTI
COME: VALORIZZAZZIONE
DELLE RISORSE A NOSTRA
DISPOSIZIONE ( TERRITORIO,
ARTE, CULTURA E TALENTI)
AGEVOLAZIONE ALL'APER-
TURA E ALLO SVILUPPO
DI NUOVE ATTIVITÁ
DI IMPRESA;
OTTIMIZZAZIONE RISORSE.
Casadei