Una breve introduzione ad Elsa Morante, vita e opere
Una ricerca artistica senza fine
1. PierLuigi Albini
UNA RICERCA ARTISTICA SENZA FINE
ATTUALITÀ DEL FUTURISMO
Spunti interpretativi per una visita alla Mostra sul Futurismo
Roma, Palazzo delle Esposizioni
luglio 2001
revisione .pdf novembre 2010
2. 2
Non aspettatevi, da questa
chiacchierata, una specie di pre-guida
alla Mostra sul Futurismo in corso al
palazzo delle Esposizioni di Roma.
Non l‟ho nemmeno vista, ancora.
Piuttosto, l'obiettivo di questa
iniziativa riguarda un certo modo di
vedere il fenomeno „Futurismo‟.
Cercheremo di individuare insieme
una chiave di lettura che – con l'aiuto
delle immagini che verranno
proiettate – ci dovrebbe permettere di
vedere poi la Mostra, avendo un‟idea
più precisa di dove si colloca il
Futurismo nelle vicende del
Novecento. Ma, soprattutto, quali
rapporti possiamo immaginare che ci
siano tra il futurismo e noi, visto che
tutto si può dire di questo movimento, ma non che non abbia avuto nipotini numerosi. E che, come
cercherò di dimostrare, ha anticipato temi e problemi che ci occupano intensamente anche oggi. Almeno,
questa è la mia lettura.
[tecnica ancora divisionista del dipinto]
3. 3
Umberto Boccioni: “Noi ci siamo chiamati i primitivi di una nuova sensibilità non completamente
trasformata, perché sentiamo alle volte in noi l‟incertezza dei primitivi nella ricerca del mezzo adeguato
per esprimerlo e lo stupore per lo spettacolo che ci circonda”. Dunque, una nuova sensibilità visiva,
un'estetica che ci faccia capire il mondo moderno. Una rivoluzione antropologica [questa è una parola
chiave che dobbiamo tenere in mente]: ossia il superamento dell'inadeguatezza del vecchio uomo e di
tutto il suo bagaglio mentale rispetto al mondo moderno; insomma, per i futuristi ci sarebbe una specie di
'ritardo evoluzionistico'
Il contesto: età del positivismo, del simbolismo (ritorno dello spiritualismo) e della reazione
idealista; delle innovazioni tecniche (fotografia, telefono, automobile, strade ferrate, aereo, fonografo
ecc.) …
[tecnica tra il divisionista e il pointillisme, ma
già ricerca della dinamicità]
La situazione in Italia (Italietta): le
condizioni sociali arretrate e il persistenza di
una struttura agricola, lo sviluppo
industriale tuttavia incipiente, specialmente
nel nordovest, il protezionismo, le imprese
coloniali, l'irredentismo. Caratteristiche
antiromane del futurismo (quello della Lega
non è una gran novità). Il futurismo fu in
Italia una forma di reazione alla tradizione
di Roma e fu di moda in Italia fino al 1919
nel movimento vociano e futurista: il tema è
quello della lotta al burocratismo, e contro
la retorica tradizionale e accademica
(„uccidete il chiaro di Luna‟); AntiVenezia:
[che è poi, più o meno, come verrà
realizzata Porto Marghera]
atteggiamento antiromantico e
antiaccademico; perciò anche
AntiFirenze (Papini), e contro
l'economia del turismo (tutti
commercianti e albergatori),
vendiamo all'estero i beni culturali
…
4. 4
Mi sembrano temi di grandissima
attualità e di vivace discussione
Caratteri del
Futurismo: i debiti culturali
maggiori riguardano l'idealismo e il
pensiero negativo di Schopenhauer
(e il suo antifemminismo), il
superuomo di Nietzsche,
l'intuizionismo di Bergson, il
positivismo, più Herbert Spencer e,
alla lontana, anche Voltaire e
Rousseau, ma anche Gentile e il
pragmatismo di Henri James
(ripresi da Papini e Prezzolini con il
movimento fiorentino). Nel campo
dell'arte il debito (riconosciuto dai
futuristi) riguarda ovviamente gli
impressionisti, ma poi anche la scapigliatura milanese e il divisionismo …[tecnica]. Un po' troppo un
patchwork culturale. Un frullato non amalgamato di tendenze contraddittorie, tutte accolte e unificate
nell'individualismo che scardina i limiti imposti dalla cultura e dalla società, nel mito della giovinezza e
dell'opposizione violenta al passato. Per certi versi, ma solo per certi versi, una situazione che ricorda da
vicino l'attuale condizione postmoderna. Poi, un anticlericalismo violento, antivaticano e antipapista (che
si stempererà con il tempo).
Lo Zarathustra di Nietzsche, il
superuomo che dovrà nascere
per adeguarsi alla vita moderna,
superando l‟uomo del
classicismo e del cristianesimo,
sente però il disagio del
presente rifugiandosi
nell‟avvenire, cioè evadendo..
cerca, senza riuscirci fino in
fondo evidentemente, un
aggancio con la trasformazione
sociale. Invece il Futurismo è
stato anche un tentativo di
saldatura tra scientismo e
irrazionalismo: della loro
risoluzione in una sintesi più
alta: un'operazione secondo me
impossibile, destinata a
naufragare sempre ma che è di
nuovo attuale oggi.
[inquietudini culturali];
il tema della sperimentazione artistica permanente. Siamo alle radici dell'arte moderna: non è che prima
non ci fosse sperimentazione, ma nessun movimento ne aveva fatto l‟oggetto della propria arte, almeno
non al livello toccato dal Futurismo, se pensiamo all‟Impressionismo e al Divisionismo, cui il Futurismo
deve ovviamente molto. Il Novecento è stato un grande secolo per l'arte: non c'è mai stata prima un'epoca
così vivace e multiforme nella sperimentazione artistica.
5. 5
[dipinto dopo un
soggiorno, nel 1911, in
Francia; influenze cubiste:
un cavallo montato passa al
galoppo, in un paesaggio
moderno (tralicci);
elasticità=compenetrazione
delle cose, dello sguardo,
della memoria e della
velocità]
Quasi all'improvviso,
l'arte ha aperto tutte le
porte e le finestre della
rappresentazione, il
dentro e il fuori
dell'uomo, il sotto e il
sopra del mondo, il bello
e il brutto come
protagonisti estetici. Una
conquista progressiva di
tutti i possibili gradi di
libertà. All'origine di questa esplosione c'è la scienza, c'è la sua espansione progressiva e inarrestabile. E
c'è la prima avanguardia moderna: il Futurismo. D'altra parte, le arti non potevano più competere con la
fotografia sul piano della riproduzione della realtà e persino della sua interpretazione, perché anche la
fotografia si faceva arte. Le arti tradizionali sono state così costrette a passare dalla rappresentazione
dell'esterno e del concreto a quelle dell'interno e dell'astratto. (P. Odifreddi) Come è accaduto anche per
una parte importante della letteratura del Novecento. Pensiamo a Proust e a Joyce, ma anche a Kafka, e
non solo a loro, ovviamente.
Che cos‟è la
sperimentazione artistica?
Claudia Salaris: “il
movimento è la fucina in
cui il fare è privilegiato
rispetto all‟opera in sé, il
laboratorio è più
interessante del capolavoro
finito”. C'è qui un pizzico
di romanticismo o meglio
una sua evoluzione sul
piano sperimentale. Il
romanticismo privilegiava il
non-finito, lo sfumato, tutto
ciò che permetteva
all'immaginazione di
scatenarsi e quindi la non
definitività della forma, ma
la forma rimaneva quella
tradizionale, dell'imitazione
della natura esteriore delle
cose, rappresentata attraverso metafore. Il Futurismo tenta di andare oltre questa forma. Nel Manifesto dei
pittori futuristi si dice: “I pittori ci hanno sempre mostrato gli oggetti e le persone piazzati davanti. Noi
invece piazzeremo lo spettatore al centro del quadro”
6. 6
In che senso il Futurismo è
stato la prima avanguardia,
come si dice sempre? la
rottura antropologica, un
cambiamento di approccio
alla realtà, abbiamo prima
detto.
Insomma si tratta di una rottura estetica, dal confronto presente/passato si passa al
presente/confrontato con il futuro (intravisto): il modello non è più nel passato ma viene proiettato nel
futuro; (ricordiamo: per il classicismo il modello era l'antichità, per i romantici il Medioevo); questa
rottura non era una novità, la sua radice è nell'Illuminismo e nella questione degli antichi e dei moderni,
7. 7
che nel Settecento fece scorrere fiumi d'inchiostro e dove la risposta fu a favore dei secondi: ma il
Futurismo cerca di metterla in pratica;
l'uomo e la macchina (anticipazione dell'attuale estetica del cyborg, come si dice su una rivista
underground italiana che si definisce 'meccanico-scapigliata', Avatar, "Il cyborg è il punto di arrivo di un
cammino convergente tra uomo e macchina". Il Futurismo dichiarava: “Esaltiamo … l‟amore per la
macchina … Bisogna dunque preparare l‟imminente e inevitabile identificazione dell‟uomo col motore,
facilitando e perfezionando uno scambio incessante di intuizione, di ritmo, di istinto e di tipo non umano
… e meccanico, costruito per una velocità onnipresente”
Fedele Arari, scrittore futurista, aggiungeva: “Noi già sentiamo in questi primi esseri della
generazione futura, non solo l‟innegabile principio di vitalità ma anche un embrione di vitalismo e di
intelligenza meccanica, proiettate in essi dall‟inventore che le creò ma che diventano quasi autonome
appena la macchina comincia a muoversi ed operare per conto proprio sia pure sotto la guida e il freno
dell‟uomo. Noi abbiamo delle macchine parlanti, abbiamo delle vere macchine ragionanti quali sono le
calcolatrici pittorescamente definite „cervelli d‟acciaio‟. Chissà cosa avrebbe scritto nell'età dei computer
Ora, a livello estetico, anche se con illustri precedenti letterari, il cammino del cyborg è cominciato
proprio con il Futurismo.
Lo sviluppo del Futurismo: primo e secondo Futurismo; 1° a Milano (Diaghilev, il grande impresario
di balletti, Picasso, Cocteau, Goncharova); Roma 2° dopo la prima guerra mondiale, morte di Boccioni
e di Sant'Elia … Manifesto, L‟arte meccanica (Prampolini e altri, 1922)… qui sembra addirittura esserci
una delle radici della fantasy contemporanea come fusione di emozioni e di realtà [magia+tecnologia]…
Insisto su questo punto.
8. 8
Una mistica della meccanica,
come vedete; un po‟ da
baraccone e molto ingenua,
ma, come ho detto,
fortemente anticipatrice del
mito del cyborg che
attraversa tutto
l‟immaginario popolare
moderno]; Firenze, Torino
furono gli altri centri, e poi
ovunque (avanguardia di
massa); [da Boccioni =
drammatica tensione
esistenziale a Balla = gioiosa
inventività sempre rinnovata]
… Salaris: “I caratteri del
Futurismo romano [ma Balla
era torinese] si distinguono
da quelli del Futurismo
milanese – dove è più forte il
culto della modernità – per un più disteso senso ludico, ma anche per la mancanza di dogmatismo,
condizione, questa, che consente ai seguaci del movimento di convivere pacificamente con gli esponenti
di altre tendenze moderniste” (meno rigore o, se vogliamo, meno fanatismo, più adattabilità, o forse fu,
più semplicemente, una questione di inesistenza di un tessuto e di una cultura industriali a Roma).
Alcuni temi costanti dell’ispirazione futurista
Michelangiolesca; la
scultura è piccola, soluzione
geniale perché valorizza il
movimento e la leggerezza;
se fosse stata grande avrebbe
dato un senso di pesantezza,
di barocco] [Il rinvio teorico
qui è al Manifesto futurista
su pittura, suoni, odori]
9. 9
il dinamismo:
Boccioni nell‟estate del 1914,
mentre dipingeva il suo primo
grande quadro futurista scrive:
“Se potrò (e spero) l‟emozione
sarà data ricorrendo il meno
possibile agli oggetti che
l‟hanno suscitata. L‟ideale per
me sarebbe un pittore che
volendo dare il sonno non
corresse con la mente all‟essere
(uomo animale ecc.) che dorme,
ma potesse per mezzo di linee e
colori suscitare l‟idea del sonno,
cioè il sonno universale al di
fuori delle accidentalità di tempo
e di luogo” [questo è un punto
importante, da tenere a mente,
quando guardiamo un'opera futurista]
10. 10
I sentimenti:
[treno un addio dinamico, lungo quanto un treno che parte, il sentimento si espande come il treno in movimento, si
mescola con la sua dinamica]
Boccioni: “dipingendo la pura sensazione, noi fermiamo l‟idea plastica prima che si localizzi in
un senso e si determini con una qualsiasi ripercussione sensoria (musica, poesia, pittura). Risaliamo fino
alla sensazione prima, universale che il nostro spirito già percepisce per la sintesi acutissima di tutti i
sensi in un unico universale che ci farà tornare attraverso la nostra millenaria complessità alla
semplicità primordiale. Noi vogliamo cioè che il soggetto si identifichi con l‟oggetto” (c‟è qui una
straordinaria anticipazione di tendenze culturali attuali, basti pensare a certi filoni NewAge).
Ancora i sentimenti: E c'è
anche un'anticipazione di tutte le
esperienza plastiche successive
nel „Manifesto per una
ricostruzione futurista
dell'universo‟, secondo cui la
costruzione materiale di un
complesso plastico deve
utilizzare: fili metallici, di
cotone, lana, seta, d'ogni
spessore, colorati. Vetri , specchi,
làmine metalliche, stagnole
colorate e tutte le sostanze
sgargiantissime. Congegni
meccanici, elettrotecnici;
musicali e rumoristi; liquidi
chimicamente luminosi di
colorazione variabile; molle;
leve; tubi, ecc. Insomma, una
sperimentazione totale della materia.
La simultaneità:
[il primo: una donna si
affaccia e la sua visione
della piazza circostante
divine tutt‟uno nel
vorticare della veduta; chi
guarda è al centro del
quadro e la raffigurazione
vorticosa esprime la non
staticità della scena; il
secondo: due donne]
11. 11
La città:
[qui sopra] Russolo alla Galleria comunale d‟arte moderna di Roma, qui accanto: tocco divisionista,
influenza della pittura lombarda, un certo simbolismo nelle linee e nei colori; Fillia (Luigi Colombo),
scrive anche un romanzo di fantascienza „La vita di domani‟ nel 1925
Lo spazio:
Balla inizia anche in questo periodo le
ricerche plastiche utilizzando materiali
diversi, Prampolini muore nel 1956.
12. 12
La velocità:
[Balla, vortice, linee,
frecce, ali=velocità;
Benedetta, è a Capri? Il
motoscafo praticamente
non c‟è, se ne intuisce
l‟esistenza dagli effetti
della velocità,
splendido:
geometria+percezione
visiva modernissima]
La donna e la figura umana
13. 13
Inserisco questo tema collegandolo alla supposta mancanza di vocazione ritrattistica del futurismo,
secondo alcuni critici. Vedi Boccioni, sopra, vicino alla lettura cubista ed espressionista.
Tamara de Lempicka, tra cubismo e futurismo: episodio di Parigi, quando con Marinetti vogliono dare
fuoco al Louvre, ma i vigili hanno portato via la macchina di lei, in divieto di sosta, e l'infiammato
progetto fallisce. In una prima fase, la misoginia, l‟antifemmismo di Marinetti, un vero e proprio
disprezzo della donna furono espliciti, in quanto la donna era per lui l'incarnazione dell'amore romantico e
della debolezza. La sua bestia nera era Fogazzaro, se avete presente il clima lacrimoso delle sue eroine.
Ma la risposta a Marinetti viene da Valentine di Saint-Point, futurista anche lei e nipote di Victor Hugo,
che nel 1912 scrive un 'Manifesto della donna futurista‟ ["E' assurdo dividere l'umanità in donne e
uomini; essa è composta soltanto di femminilità e di mascolinità (...). Un individuo esclusivamente virile
non è altro che un bruto; un individuo esclusivamente femminile non è altro che una femmina (...). Ciò
che manca di più alle donne come agli uomini è la virilità (...)] e nel 1913 un „Manifesto futurista sulla
lussuria' contestando l'idea di una sessualità come sola attività di riproduzione della specie: "La Lussuria,
concepita fuor da ogni concetto morale e come elemento essenziale del dinamismo della vita, è una forza
….La Lussuria incita energie e scatena forze…" Insomma non è la Lussuria che annichila, ma il patetico,
le gelosie artificiali, la sentimentalità: "tutto l'istrionismo dell'amore". Intanto, sulla rivista Lacerba il
futurista Italo Tavolato scriveva articoli a favore delle prostitute, contro il matrimonio e la morale
sessuale corrente, scatenando scandali e polemiche a ripetizione. Un'arte dello scandalo verbale, di azione
[pensiamo agli attuali happenings] e di rappresentazione che - per inciso - il Futurismo ha insegnato a
tutta l'arte moderna.
Balla, in un ritorno al figurativo; Fillia, più languore, quasi erotica la composizione, cattolico, senso del peccato.
14. 14
Nella sua seconda fase il Futurismo propone: il divorzio libero, l‟abolizione dell‟autorizzazione
maritale, il libero amore, i figli di Stato, al fine di attuare una vera "democrazia futurista" di stampo
radicale e libertario. Poi, con il tempo, l'amore diventerà per Marinetti una manifestazione essenziale
della vita.
Oggi: Donna Haraway nel Manifesto cyborg: propone di pensare il nuovo femminismo insieme alla
tecnologia più avanzata, e propone di utilizzare la tecnologia come paradigma; l'idea che il soggetto
possa essere ripensato con la cibernetica, cioè su un modello impersonale, multiplo fatto di connessioni
costanti, è per lei un punto chiave per ripensare tutta la questione dei generi.
Le ambizioni politiche
Organizzazione (direzione nazionale e organizzazione territoriale), pensiero politico ed economico,
che balla tra l'esproprio generalizzato delle terre e la cooperazione capitale-lavoro, un nazionalismo
sfegato, il ruolo della guerra; il ruolo delle serate futuriste
ribellismo e nazionalismo; le nuove generazioni, non soltanto in Italia del resto, vedono nel
conflitto mondiale – che sollecitano, contrapponendosi così in senso nazionalistico
all‟internazionalismo socialista, posto tuttavia in notevole crisi dal conflitto stesso – un‟occasione
di rinnovamento rispetto all‟eredità culturale borghese: di rinnovamento culturale ma anche
sociale, sia pure senza la consapevolezza che ebbe Lenin della possibilità di utilizzazione del
conflitto ai fini della rivoluzione di classe; c'era però a Torino un filone quasi filoperaio e a Parma
filocomunista.
la mistica della guerra come “sola igiene del mondo”; attraverso essa passa il rinnovamento del
mondo; i futuristi sono vagamente anarchici e socialisti, ma si oppongono subito poi al riformismo
non rivoluzionario del socialismo italiano. I due tempi e i due diversi giudizi di Gramsci:
Lunacharskij, Commissario alla cultura della Russia rivoluzionaria, al Congresso
15. 15
dell‟Internazionale del 1920 sostiene che in Italia esiste un intellettuale rivoluzionario:. Marinetti
…. E Gramsci scrive sull‟Ordine Nuovo del 5 gennaio 1921 un articolo dal titolo „Marinetti
rivoluzionario‟:
Nel 1922 in una lettera a Trockij Gramsci scrive che i 4/5 delle ventimila copie di Lacerba sono
vendute tra gli operai e che durante le manifestazioni dei futuristi questi erano spesso difesi da operai e a
Genova dai portuali. 2. Nei Quaderni dal carcere, nel passo in cui esamina il carattere non nazional-
popolare della letteratura italiana e il futurismo di Marinetti, scrive che il futurismo "ha urtato contro un
ostacolo: l'assenza di carattere dei loro protagonisti e le loro tendenze carnevalesche e pagliaccesche, da
piccoli borghesi scettici ed aridi … il popolo regionale era visto paternalisticamente dall'esterno, con
spirito disincantato, cosmopolitico, da turista in cerca di sensazioni forti e originali per la loro crudezza"
e in altri passi continua ad insistere sul carattere pagliaccesco di Papini e dei futuristi … vede il futurismo
come forma del romanticismo contemporaneo; un giudizio sprezzante. E' evidente che qui G. ha presente
l'esito politico disastroso del Futurismo, il suo identificarsi - sia pure con qualche sofferenza e contrasto -
nel fascismo.
la parabola di F. T. Marinetti: inserito nel Fascismo, ma attaccato continuamente dalla destra
conservatrice: attacco di Giuseppe Prezzolini nel 1923, il quale dice che il Futurismo non può
andare d‟accordo con il fascismo, e lo dice da fascista… Marinetti diventa Accademico d'Italia,
con tanto di feluca e di spadino… azioni contraddittorie di Marinetti: non è d‟accordo col
Concordato, col Patto d‟Acciaio, aiuta Parri, è contrario alle leggi razziali e così via. ma aderisce
alla fine alla Rsi, con la speranza che il fascismo torni allo spirito del diciannovismo [osservo che
certi comportamenti contraddittori degli intellettuali odierni, certi incredibili salti di campo e
cambio di posizioni, ricordano molto il marinettismo, che forse è proprio un vizio nazionale].
16. 16
Estensione del Futurismo
Un progetto globale e totale (scrivono un Manifesto sulla ricostruzione futurista dell‟universo…;
l‟intervento futurista è in tutti i campi possibili e immaginabili, dalle arti maggiori a quelle minori, dalle
scienze alle tecnologie, dalla politica alla sessuologia”; Salaris: “in questo voler cambiare con l‟arte non
solo il gusto ma proprio il vivere quotidiano, risiede una delle principali eredità del futurismo,
l‟imprinting da esso tramandato al dadaismo e al surrealismo” : l'arte come mutamento della realtà, oltre
la pittura e le arti plastiche.
• cinema
• architettura
Sant‟Elia e altri: oggi che
con la domotica la casa si
informatizza e diventa un
contenitore tecnologico;
Bauhaus, e razionalismo;
contraddizioni tra enunciati e
progetti: non leggerezza né
caducità.
18. 18
Come non registrare l‟assonanza di certe spunti visionari dell‟architettura futurista co le icone
della fantascienza e con alcuni esiti dell‟architettura contemporanea?
Nonostante il loro
anticlericalismo (ma Fillia era
un fervente cattolico), i futuristi
produssero anche una
architettura sacra.
19. 19
• fotografia
Boccioni era contrario
alla fotografia come arte.
Qui Balla mostra un
confronto tra pittura e
fotodinamica, cercando di
fare con concorrenza al
cinema e alla fotografia
• musica
Il futurismo elabora una
vera e propria teoria
musicale, che affermava
una cosa oggi data per
scontata: che esiste una
storia della percezione
uditiva e che un uomo
del Settecento avrebbe
respinto come
inascoltabile la musica
dei secoli successivi:
l'intonarumori:
esponenti di spicco:
Francesco Pratella,
Luigi Russolo, anche
pittore: i rumori della
vita quotidiana, ululati,
rombi, sibili, stropiccii,
ronzii (interesse di
Stravinskij; John Cage e
la sua musica concreta degli anni '60 debbono molto alla sperimentazione futurista).
20. 20
• moda
• design e
arredamento
Il rapporto arte-
industria era colto
dai futuristi soltanto
sotto il profilo del
rinnovamento
dell‟immaginazione
formale-strutturale
dei prodotti, ma
scavalcando il
momento di analisi
delle nuove
metodologie di
produzione, che
praticarono invece
sia il Vkutermas
sovietico sia il
Bauhaus tedesco. Ci
torneremo sopra;
comunque,
l‟influenza sullo stile e sul design ci fu..
24. 24
• tipografia
Da questa veloce carrellata possiamo convenire sul tramonto dello stile futurista, come tratto,
disegno, come interpretazione della realtà, nel senso di un'estetica che avvertiamo datata; quella
particolare associazione tra spirito geometrico-meccanico e violenza oggi ci respingono, anche se si
riproducono sotto altre forme.
Rapporto tra Futurismo e altri movimenti europei
Confronto/scontro con Cubisti e Francia
(Apollinaire, orfismo/ “pittura di stati
d‟animo”: presa di distanza dal cubismo di
Picasso, accusato “di tendenza alla
staticità e alla elaborazione formale
disgiunta da una rapporto emotivo reale-
ambientale; … “Una delle caratteristiche
che distinguono nettamente il Futurismo
dal Cubismo, e che per alcuni critici vale
come motivo di condanna o limitazione
per il movimento italiano, è l‟urgenza così
sentita dai Futuristi di andare oltre il
ristretto campo tradizionale delle arti
figurative, per creare un universo
totalmente nuovo” - soprattutto per quanto
riguarda Balla e il movimento romano, ma
Boccioni polemizzava molto prima con il
cubismo: questione della staticità.
25. 25
Unione sovietica
/costruttivismo, Vladimir
Majakoskij e lo splendore di
Kasimir Malevitch e del suo
Suprematismo: la corrente
pittorica che si è dedicata alla
ricerca dell‟assoluta purezza
di forma e di colore, come
"agire creativo liberato da
ogni finalità e funzionalità
oggettive". Poi il regime
sovietico gli impedì di
proseguire nelle sue ricerche
pittoriche, definendo le sue
opere „sterili ricerche di
laboratorio‟.
Germania, Inghilterra (il
vorticismo), Sud America,
Giappone (dopoguerra Gutai)
e altrove.
26. 26
Solo alcuni esempi dall’elenco appena fatto
E ancora: Feininger: scelto
perché con Klee, Kandiskij e
Jawlenskij fonda il gruppo dei
4 azzurri, nell‟ambito del
Bauhaus: esattezza geometrica
come ideale
Ma anche un filone della metafisica
27. 27
L‟Internazionale situazionista
(1957-1972) e il lettrismo
(derivato dall‟esperienza
futurista di parolibere).
L‟Internazionale situazionista
ci tiene a differenziarsi dal
Futurismo, dal Surrealismo
e dal Dada, ma inaugura il
suo primo congresso con
una mostra sul Futurismo, e
esprime una linea di
intervento sia artistica che
sociale, proprio come il
Futurismo - teorizzando
l‟avvento della società dello
spettacolo egemonizzata dal
capitalismo Pur essendo
una piccola setta, arriva al
maggio parigino del 1968
facendo diventare parole
d‟ordine di massa le sue
elaborazioni: tipica quella dell‟ „immaginazione al potere‟, “Dopo aver degradato Essere in Avere, la
società dello spettacolo ha trasformato Avere in Apparire”. Quanto all'architettura e all'urbanistica, siamo
all‟incirca al programma futurista. La progettazione urbana di Constant - per quanto attaccato ed espulso
dai suoi correligionari - prevede città sospese con circolazione sopra e sotto il piano urbano, secondo un
modello che ricorda le città sospese di LeCorbusier e, prima ancora, dell‟architettura futurista. Tracce di
situazionismo si ritrovano oggi in frange politiche estremiste e anche in movimenti violenti.
astrattatismo e
astrattismo
geometrico, a partire
da Malevitch e anche
da Mondrian
28. 28
Con Lucio Fontana, il cui manifesto si richiama esplicitamente al Futurismo: "un miscuglio di
futurismo e surrealismo, un magma creativo non ancora raffreddato". Per capire il Manifesto dello
Spazialismo (anche questo movimento procede per Manifesti, secondo lo stile futurista) occorre rifarsi
esplicitamente alla situazione argentina dell'epoca (Lucio Fontana era argentino), al suo passaggio da una
società prevalentemente agraria ad una industriale e modernizzante. Non è un caso che Lo Spazialismo
attecchisce in Italia proprio nel secondo e più definitivo periodo di passaggio da una società fortemente
agricola ad una compiutamente industriale. E, infatti, nel Manifesto degli spazialisti (Fontana&C),
Mi chiedo se il cyberpunk non possa essere definito come neofuturismo], anche se c‟è un
movimento che si dichiara esplicitamente neofuturista.
Prampolini anticipò il concetto, oggi comune, di 'Matrice', ma riferito alla materia, come materia matrix,
laddove la letteratura cyberpunk (Gibson, in particolare), passata dal paradigma chimico-meccanico a
quello informatico, la riferirà naturalmente all'informazione, alle rete Internet. Ma c‟è anche la body art
che, con la sua estetica del brutto converge verso il cyborg.
Sicché alcune delle tendenze, anche cinematografiche, possono avere come ascendenza l‟esperienza
futurista, Claudia Salaris, ne documenta con precisione la possibilità.
Ma penso anche all‟Immediatismo di Hakim Bey: inventore delle T.A.Z (Zone temporaneamente
autonome): alcune tematiche care ai centri sociali, l‟estetica Hacker.
29. 29
C‟è o c‟è stato per esempio il movimento dei Programmatori futuristi di Paul Haerbeli, Bruce Karsch
e altri (tutti californiani), in cui si riduce l'obiettivo dei futuristi alla celebrazione della tecnologia
moderna e alla liberazione dell'arte dalla psicologia del passato e in cui si dettano i principi futuristi
applicabili alla programmazione informatica: Seguono poi una serie di principi e di specifiche tecniche da
applicare contro il predominio dei sistemi informatici ufficiali e commerciali. In qualche misura, una
cultura confinante e talvolta intrecciata al fenomeno hacker.
Influenze letterarie
All‟influenza delle parolibere futuriste sul lettrismo ho già detto: i precursori sono stati Mallarmé
e Jarry e, secondo alcuni, anche gli alessandrini, ma si corre un po‟ troppo indietro nel tempo.
Piuttosto, appare meglio motivata la discendenza ripetutamente analizzata dal secentismo italiano.
L’abolizione del culto della tradizione sia in poesia che nel linguaggio; rigetto della sintassi e delle parti
qualificative del discorso (avverbi e aggettivi); uso di parole senza legame sintattici e grammaticali tra di
loro; uso di elementi linguistici disparati: dialetti, neologismi, onomatopee di suoni meccanici e animali,
sono tutte caratteristiche della letteratura futurista (anche se non mancano prove del tutto tradizionali). Gli
scrittori futuristi maggiori o che ne hanno subito l‟influenza o che hanno aderito al movimento per un
periodo sono stati: Marinetti, Soffici, Palazzeschi, Papini, per un certo periodo, Luciano Folgore e altri,
ma il futurismo ha avutoanche una certa influenza su Pirandello, di cui Depero curò alcune messe in
scena. Ma anche Pound e Corrado Govoni
30. 30
Ma non bisogna dimenticare il Teatro e il tattilismo, i rapporti con Petrolini (le prime esperienze di
teatro futurista, scendendo tra e coinvolgendo gli spettatori, sono del 1913: “un labirinto di sensazioni
improntate alla più esasperata originalità e combinate in modi imprevedibili”: lo spettacolo era intitolato
"Oracoli. Il suono dell'acqua dice quello che pensi" e era organizzato in modo da coinvolgere tutti i
cinque sensi lungo un percorso individuale dentro una specie di labirinto: creazione e regia di Enrique
Vargas. Il teatro totale futurista di Marinetti del 1933: "Noi facciamo circolare gli spettatori intorno a
molti palcoscenici tondi su cui si svolgono simultaneamente azioni diverse con una vasta graduatoria di
intensità con una perfetta organizzazione collaborante di cinematografia, - radiofonia - tattilismo -
telefono - luce elettrica - luce neon".
Il secondo futurismo
C‟è ancora discussione sul come collegare il Primo con il Secondo futurismo (primo dopoguerra).
Alcuni negano la possibilità di un collegamento estetico, non apparendo sufficiente la continuità della
presenza e dell‟azione promozionale di Marinetti.
Tanto più che l‟esperienza nelle arti visive del secondo futurismo solo raramente esce dalla mediocrità e
da una stanca ripetitività che risente dell‟influenza bolza del regime dell‟epoca. Mi riferisco in particolare
all‟aeropittura, che però potrebbe essere considerata come una specie di Land Art in nuce sul versante di
una percezione mobile, con il sogno di chiudere dentro i 36° del cono visuale del quadro uno sguardo che
si muove a 360°.
In realtà, l‟affermazione del mezzo aereo stimola un nuovo modo di guardare il mondo dall‟alto e oggi,
quella esperienza estetica continua in qualche modo nella teorizzazioni di R. Notte sulla “razza stellare”.
32. 32
L'estetica
Sull‟estetica delle emozioni abbiamo già detto e visto … Facciamo parlare ancora Boccioni, nella
raccolta di saggi intitolata 'Pittura e scultura futuriste' …
33. 33
Solo molti anni dopo McLuhan parlerà di villaggio globale, mentre oggi si teorizza un‟estetica
della razza stellare. In effetti, la nostra rappresentazione cosciente e incosciente del mondo è cambiata
molto da quanto vediamo le foto della terra riprese dal satellite. Se vi chiedo di immaginare la terra come
pianeta, non vi viene subito in mente un'immagine ripresa dallo spazio? Pensate che sia la stessa che
l'umanità aveva quaranta anni fa?)… Sul cambiamento dell‟uomo prodotto dalla scienza, abbiamo già
molto insistito. Nella citazione proiettata non c‟è forse un‟anticipazione delle filosofie olistiche moderne
[il particolare è dentro il generale e deriva da quello] e quindi di molti filoni della New e Next Age? Ma
anche di filoni più seri del pensiero?
Un‟estetica del Brutto.
Cominciata già nell‟Ottocento
(si pensi a Baudelaire a ai
teorici dell‟estetica). Per i
futuristi, oltre a tutte le
dichiarazioni dei loro scritti e
alle loro opere, vediamo
Valentine de Saint-Point, la
quale sostiene che „è il bruto
[il brutto] che si deve proporre
a modello‟. "Noi sbrigammo
già il funerale grottesco della
Bellezza passatista
(romantica, simbolista e
decadente)" recita uno dei
tanti Manifesti sulla pittura
futurista, anche se cercava una
nuova Bellezza geometrica e
meccanica.
Un'elaborazione cominciata
nell‟Ottocento e portata avanti in tutto il Novecento, fino all‟estetica della Scuola di Francoforte, di
Adorno in particolare, secondo il quale: "il brutto appare superiore al bello ufficiale, in quanto
rappresenta quel tesoro di negatività dialettica che l'arte moderna deve rivendicare contro il bello
convenzionale". Insomma, il brutto è ciò che facendosi strada contro l‟ufficialità, il potere, il dominante,
si rovescerà nel suo contrario. È l'antigrazioso perché il Bello ufficiale è divenuto il grazioso. Così, il
Sublime si è incrociato con l'orrido, con l'inquietante, con l'innaturale, fino alle pratiche attuali della
letteratura pulp e splatter, dell'incrocio tra gotico e tecnologico nella letteratura fantastica a sfondo
ipertecnologico. “Il figlio della macchina, barbaro ed evoluto al tempo stesso, pensa in modo rapido,
analogico, laconico, ha un‟intelligenza visiva molto sviluppata, è veloce nel recepire e nel comunicare”,
è un altro passo futurista [non sembra la descrizione di un videogiocatore o di uno dei tanti eroi di certo
cinema moderno d‟avventura e di letteratura fantasy?] Lo spaesamento diviene l'effetto estetico
continuamente ricercato. Estetica del brutto non significa però assenza di rigore, di regole. Piuttosto le
regole sono tutte interne all'opera, sono create quasi ex novo dall'artista. La pittura futurista è rigorosa,
mentre il Brutto, il vero Brutto, è ciò che è gratuitamente asimmetrico, il guazzabuglio, il fuori posto,
l'insensato. C'è una grammatica, un rigore - ripeto - interni all'opera che vanno rispettati, e che si
associano ad una capacità tecnica, ad un mestiere notevoli, come abbiamo potuto constatare dalle
immagini che abbiamo visto.
Un'estetica della meccanica, dell'elettricità e della velocità: si sente l'urgenza della grande
industria, anche se nel F. non ci poteva essere il respiro della grande industrializzazione nordeuropea e
americana, viste le condizioni ancora prevalentemente agrarie dell'Italia del tempo. Si trattava più un fatto
estetico, di un'anticipazione, appunto, che aveva alle spalle un retroterra nazionale ancora immaturo.
Forse proprio per questo possiamo apprezzare la carica visionaria del Futurismo, ma anche misurare, ad
esempio, la grande differenza tra la produzione artistica futurista e l'arte seriale inventata decenni dopo da
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Andy Warhol. [Campbell, Monroe ecc.] L'arte e l'oggettistica futurista rimangono nella sfera
dell'artigianato, dell'oggetto unico e irripetibile, non della serialità industriale, della potenza industriale.
Un riscontro di quanto sto
dicendo lo si può avere
nel confronto con il
Bauhaus. Si può scontare
la precocità e una certa
influenza Futurista anche
in questo campo (mi
riferisco al funzionalismo
in architettura, dove non
sono gli orpelli e i decori
a dettare la forma, ma la
funzione cui sono
destinate le costruzioni e
la natura del tutto nuova
dei materiali impiegati).
Insomma, il Futurismo
dimostra ciò che può una
fantasia liberata e
scatenata a partire dalla
tecnica, concepita non
come „altro da sé‟, ma
come parte integrante di vita, estensione e protesi dell‟uomo nell‟ambiente che lo circonda. Ci sono qui
in primi tentativi di una percezione totale, impegnando contemporaneamente, simultaneamente, più sensi.
Pensiamo di nuovo all‟esempio del teatro attuale di Vargas. Eppure, anche qui, mentre nella Bauhaus si
avverte il rigore e la razionalità della produzione industriale, un pensiero produttivo che si occupa non
solo dell' 'immaginare' ma anche della 'costruibilità', degli oggetti, i disegni di Sant'Elia e degli altri
conservano qualcosa dell'Art Nouveau e dell'artigiano.
Con tutto ciò, non
possiamo guardare gli
schizzi che ci sono rimasti
senza un vago senso di
inquietudine: quei volumi
massicci, eppure slanciati,
quelle soluzioni estetiche
verticali, quel collocare
all‟esterno degli edifici gli
ascensori, ci ricordano
tante ambientazioni di città
del futuro immaginate nel
cinema, come nel caso
della città postmoderna di
Blade Runner, ma anche in
certa architettura di New
York degli anni '30. Ma,
soprattutto, un'influenza
futurista fortissima
sull'architettura del
realismo socialista.
35. 35
In conclusione, possiamo tranquillamente dire che il Futurismo e il Cubismo sono il Novecento.
Ma mentre il Cubismo ha influenzato tutta l‟arte moderna e contemporanea dal punto di vista della
sensibilità visiva, del modo di percepire le cose, il Futurismo ha tentato non solo un‟operazione estetica,
ma di estendere l‟estetica a tutta la realtà. E, salvo casi sporadici di ammissioni a mezza bocca degli
artisti, un po‟ vergognosi di questa pretesa dell‟arte di cambiare la realtà, in effetti questo filone ha
continuato ad attraversare tutta l‟arte contemporanea, ma anche il costume e quello che una volta veniva
chiamato „il gusto‟ di un‟epoca. E giunge oggi fino a noi attraverso mediazioni, reinterpretazioni, varianti
e rielaborazioni. Proprio oggi, mentre siamo presi di nuovo dal vecchio discorso hegeliano sulla „morte
dell‟arte‟ e mentre essa è ormai in affanno di due secoli sulla scienza.
Noi, che non sappiamo più dire se
l‟artista è davvero il premonitore
e l‟anticipatore di una sensibilità
futura, ma che stiamo ormai
scandagliando sperimentalmente
la fisiologia del processo creativo.
E che siamo passati - come storia
umana - dalla profezia teologica,
all'anticipazione artistica e, oggi,
alla previsione scientifica. Intanto,
ci opprime l‟inquietante
interrogativo del nostro rapporto
con la tecnica, che nei pensatori e
nella letteratura italiana – salvo
pochi casi, come Italo Calvino – è
stata marcata da un'ossessionante
tecnofobia, piuttosto che da uno
sforzo di comprensione. [Ah! La
pretesa e la prevalenza di una
cultura falsamente umanistica e
priva di educazione scientifica,
morta alla comprensione del
mondo prima ancora di nascere,
ma che parla, parla e scrive e
conta molto]. Come, di fronte ad
una tale palude, non avere
qualche indulgenza per le
esagerazioni e per l'estremismo
dei Futuristi? E come uscire da
quell'altra palude rappresentata dal postmodernismo – ancora di moda, anche se un po‟ in declino - in cui
Paperino e Monna Lisa hanno lo stesso valore? Oggi che registriamo una frequentazione delle macchine
ormai diventate una seconda pelle e che ci apprestiamo a vestire di microchip, tanto da aggiornare gli
ingenui entusiasmi futuristi per l‟uomo-macchina nella promessa di un‟umanità-cyborg, di un dissolversi
o risolversi dell‟umanità nella realtà virtuale. "Indossando il mondo intero come una seconda pelle"
Perciò, interrogarsi sul Futurismo, vederne il percorso e le opere non può rispondere solo ad
un‟operazione di estetica e di storia dell‟arte, ma equivale a porsi la domanda: e ora, noi? Pensando ai
mille fili e temi che dal Futurismo si dipartono e che possiamo riassumere così.
Di fronte a tutto ciò che la civiltà moderna ha creato, di fronte alle sue tragedie e ai suoi splendori,
noi siamo adeguati? Sembra che non possiamo più permetterci l‟acritico ottimismo dei Futuristi. C‟è
stata troppa violenza nel Novecento. E troppa potenza. E un‟etica che ancora balbetta, ripetendo precetti
vecchi di troppi millenni.
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Ma se le intenzioni del Futurismo, partito da posizioni positiviste e materialiste e da molti pasticci
culturali, ebbero un esito spiritualista e politicamente reazionario, perché non interrogarsi su un possibile
itinerario diverso, e stare nello stesso tempo molto in guardia e combattere contro certe culture di ritorno?
Forse possiamo scortecciare il Futurismo e raccoglierne la parte vitale e accettabile, proprio oggi che i
cedimenti antiscientifici si fanno sempre più preoccupanti. Alcuni autori cominciano a prendere atto
(Terrosi), che le nuove tecnologie mettono a portata di mano il sogno futurista dell'opera totale, quello
cioè di unire in un unico processo estetico l'aspetto visivo, quello sonoro, la luce, il colore, la forma e
anche la generazione di nuovi significati sul mondo e del mondo. C'è in corso da qualche tempo una
ridefinizione dell'arte come operare creativo diffuso - proprio grazie alle nuove tecnologie; come volontà
democratizzante, di massa, tesa ad estendere l'operare estetico nella vita quotidiana. Per certi versi, l'esito
del postmoderno potrebbe essere proprio questo. Ma, questo, non era, appunto, il sogno futurista?
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38. 38
Manifesto futurista PITTURA, SUONI, ODORI
11 agosto 1913, Carlo Carrà
CONTRO
1. Il volgarissimo trompe-l'oeil prospettico, giochetto degno tutt'al più di un accademico, tipo Leonardo, o di
un balordo scenografo per melodrammi veristi.
2. Il concetto dell'armonia coloristica, concetto e difetto caratteristico dei Francesi, che li costringe
fatalmente nel grazioso, nel genere Watteau, e perciò nell'abuso del celestino, del verdino, del violettino e
del roseo. Abbiamo già detto più volte quanto disprezziamo questa tendenza al femminile, al soave, al
tenero.
3. L'idealismo contemplativo, definito mimetismo sentimentale della natura apparente. Questo idealismo
contemplativo contamina le costruzioni pittoriche degl'impressionisti, come contaminava già quelle dei
loro predecessori Corot e Delacroix.
4. L'aneddoto e il particolarismo che (pure essendo, come reazione, un antidoto alla falsa costruzione
accademica) li trascina quasi sempre nella fotografia.
A FAVORE
1. I rossi, rooooosssssi roooooosssissssimi che griiiiiidano.
2. I verdi, non mai abbastanza verdi, veeeeerdiiiiiisssssimi, che striiiiiidono; i gialli non mai
abbastanza scoppianti; i gialloni-polenta; i gialli-zafferano; i gialli-ottoni.
3. Tutti i colori della velocità, della gioia, della baldoria, del carnevale più fantastico, dei fuochi
di artifizio, dei cafè-chantants e dei music-halls, tutti i colori in movimento sentiti nel tempo
e non nello spazio.
4. L'arabesco dinamico come l'unica realtà cresta dall'artista nel fondo della sua sensibilità.
5. L'urto di tutti gli angoli acuti, angoli della volontà.
6. Le linee oblique che cadono sull'animo dell'osservatore come tante saette dal cielo, e le linee
di profondità
7. La sfera,l'ellisse che turbina, il cono rovesciato, la spirale e tutte le forme dinamiche
8. La prospettiva ottenuta non come oggettivismo di distanza ma come
compenetrazione soggettiva di forme velate o dure, morbide o taglienti.
9. Come soggetto universale e sola ragione d'essere del quadro, la significazione della sua
costruzione dinamica (insieme architetturale polifonico).
9. Il cono rovesciato (forma naturale dell'esplosione), il cilindro obliquo e il cono obliquo.
10. L'urto di due coni per gli apici (forma naturale della tromba marina) coni flettili o formati da
linee curve (salti di clown, danzatrici).
11. La linea a zig-zag e la linea ondulata.
12. Le curve elissoidi considerate come rette in movimento.
13. Le linee, i volumi e le luci considerati secondo il loro caratteristico grado d'incurvazione o di
obliquità, determinato dallo stato d'animo del pittore.
14. Gli echi di linee e volumi in movimento.
15. Il complementarismo plastico (nella forma e nel colore) basato sulla legge dei contrasti
equivalenti e sull'urto dei colori più opposti dell'iride.
16. La continuità e la simultaneità delle trascendenze plastiche del regno minerale, del regno
vegetale, del regno animale, e del regno meccanico.
17. Gl'insiemi plastici astratti, cioè rispondenti non alle visioni ma alle sensazioni nate dai suoni,
dai rumori, dagli odori, e da tutte le forze sconosciute che ci avvolgono.
Sappiatelo dunque! Per ottenere questa pittura totale, che esige la cooperazione attiva di
tutti i sensi, pittura-stato d'animo plastico dell'universale, bisogna dipingere, come gli
ubriachi cantano e vomitano, suoni, rumori e odori!