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JOHN MAULDIN'STHOUGHTS FROM THE FRONTLINE
Newsletter settimanale - Versione Italiana a cura di Horo Capital

Ci sarà un contagio.
di John Mauldin | 10 marzo 2012 - Anno 3 - Numero 10

In questo numero:
Sarkozy: problema risolto, o ... la Germania a Sarkozy: non è ancora finita
Il prossimo passo dell'ISDA
Non ci sono vincitori nella partita sul debito greco, solo lezioni
A proposito, chiudete i vostri confini
La prossima tragedia greca
Orlando, Stoccolma, Parigi e sentirsi ancora giovane

... (11 dicembre 2009) – il primo ministro Greco, George Papandreou, ha detto Venerdì a
Bruxelles ai giornalisti che il presidente della Bce Jean-Claude Trichet e il primo ministro
lussemburghese Jean-Claude Juncker non vedono "alcuna possibilità" per un default della
Grecia, ha riferito Bloomberg News. Papandreou ha anche detto che non vi alcuna
possibilità che la Grecia possa lasciare la zona dell'euro, sempre secondo la nota
riportata.

... (29 gennaio 2010) - Non vi è alcun piano di salvataggio e nessun "piano B" per
l'economia greca, perché non vi è alcun rischio di default rispetto al suo debito, così ha
detto Venerdì, il commissario europeo degli affari monetari, Joaquin Almunia.

... (16 settembre 2010) - "La ristrutturazione non ci sarà. Ci sarebbero delle ampie
implicazioni per la zona euro se la Grecia dovesse ristrutturare il proprio debito. Le
persone non riescono a vedere i costi, sia per la Grecia che per la zona euro nel caso di
una ristrutturazione: il costo per i suoi cittadini, il costo per l'accesso ai mercati. Se la
Grecia ristruttura, perché mai la gente dovrebbe investire nelle altre economie periferiche?
Si tratterebbe di una fondamentale rottura verso l'unione dell'euro zona". - George
Papaconstantinou, ex ministro delle Finanze greco

... (9 marzo 2012) - ISDA EMEA DC ha detto un evento per la ristrutturazione del credito si
è verificato nei confronti della Grecia

... (Questa settimana) - Prendete a vostra scelta tra le decine di citazioni dei vari leader
europei: "Un default greco non ha alcun reale impatto sul resto della zona euro. Non ci
sono altri paesi a rischio.». Oppure: "L'effetto domino' dato dal contagio dalla Grecia non è
più minaccia per il resto dell'Europa, secondo Marco Buti, direttore generale per gli affari
economici della Commissione europea. Inoltre, il Portogallo e l'Irlanda hanno detto che si
trovano 'in una situazione molto migliore', mentre la credibilità della Spagna e dell'Italia è
'aumentata'".

I titoli delle prime pagine sono per la Grecia, ma la vera storia non è la Grecia, ma chi sarà
il prossimo. I leader europei avevano il diritto di essere preoccupati solo poco tempo fa
sugli effetti di contagio di un default della Grecia sull'intero sistema Euro, che naturalmente
ora dicono che non esiste. Questa settimana esaminiamo ancora l'Europa, e proviamo a
muoverci attraverso le implicazioni sempre più affascinanti delle notizie che sono riportate
nei titoli di oggi.
Sarkozy: problema risolto, o .... la Germania a Sarkozy: non è ancora finita

La Grecia sta avendo un "ordinato" default. I contribuenti Europei stanno in teoria andando
a prestare €130 miliardi alla Grecia al fine di poter rimborsare i €100 miliardi di debito
greco che sono posseduti dai finanziatori privati. La Grecia deve superare diverse prove
molto difficili, al fine di poter ricevere il denaro. €100 miliardi di debito nei confronti dei
finanziatori privati verranno cancellati. Così l'effetto netto sarà che essi devono solamente
€30 miliardi. Come funziona questo aiuto la Grecia, tranne che per il fatto che ricevono
ulteriori €30 miliardi che non possono pagare?

Il "nuovo" debito viene già trattato nel mercato, anche se non è ancora stato effettivamente
concesso. (I trader non si preoccupano troppo dei dettagli, a loro basta fare l'affare.)
Questa pagina da Bloomberg è troppo carina per non essere stampata, mi è stata inviata
per gentile concessione di Dan Greenhaus di BTIG. Essa mostra i nuovi titoli greci che
vengono scambiati con uno sconto del 71-79%, a seconda della durata dei titoli. Nota :
questo DOPO il taglio del 53% già imposto. Questo mi dice che il valore originale di
mercato del debito greco è ora tra il 12 e il 14% del valore nominale originario. Non ho per
caso scritto in questa lettera, all'inizio dello scorso anno che il debito greco sarebbe finito
con il subire un taglio attorno al 90%? Mi permetto di suggerire ai miei critici, che ciò che
sembrava essere pessimistico alla fine della giornata può invece risultare essere
ottimistico.




Oltre il 90% (con alcuni report che dicono fino a 95,7%) degli obbligazionisti greci hanno
offerto i loro titoli per lo swap. I rimanenti titolari delle obbligazioni saranno costretti dal
governo greco ad accettare l'offerta a seguito della clausola di azione collettiva, o della
CAC. Ma che ci sia stato il 90% + di tasso di partecipazione dei possessori di obbligazioni,
che sono disposti a prendersi la loro quantità questo sembra essere particolarmente
sospettoso, come Art Cashin ha scritto questa mattina:

"Alcuni trader esperti (ma molto cinici) pensano che la forte partecipazione potrebbe
essere stata strutturata. Ipotizzano che per raggiungere l'accordo e costringere alcune
banche ad accettare, su istruzioni del governo potrebbero aver pagato un premio ai
partecipanti un po' 'riluttanti'. Questo al fine di far uscire tutti allo scoperto ed avere un
maggior numero di offerte da parte dei compratori. Nessuna prova – solo congetture"

La Grecia stessa è in caduta libera. I "benefici" dati dal piano di austerità non sono ancora
diventati evidenti, in quanto l'economia greca ha visto il suo tasso di crescita del -0,2% nel
2008, -3,3% nel 2009, -3,4% nel 2010, -6,9% nel 2011, e ...? Il 4° trimestre dello scorso
anno ha visto un calo del PIL del 7,5%. Ci vedete un trend qui? L'economia greca è
caduta di quasi un quinto in meno di cinque anni. La disoccupazione è salita al 20% e al
50% tra i giovani, molti dei quali stanno ora lasciando il paese. Il risentimento tra i greci è
cresciuto a causa della medicina dell'austerity imposta da parte dei creditori internazionali,
che ha ulteriormente aggravato il dolore. I giornali greci sono pieni di storie dove accusano
la Germania per i loro problemi.

Al di la di qualsiasi punto di vista, ci sarà presto un calo del 20% del Pil che potrà essere
classificato come una depressione. Non c'è nulla all'orizzonte che possa suggerire che la
situazione cambierà molto velocemente. Il rapporto del debito pubblico-PIL del paese è
attualmente al 160% del prodotto interno lordo nominale, DOPO la ristrutturazione del
debito. Se la Grecia potrà trovare qualcuno che gli possa prestare ancora più soldi, questo
non farà altro che peggiorare la situazione.

L'attuale accordo con l'UE non migliorerà l'economia, ma richiederà ancora più tagli
salariali, tagli alla spesa pubblica, e maggiori tasse e aumenterà la disoccupazione. Il
problema è che se la Grecia lascia l'euro, questi problemi non scompaiono, prendono solo
una forma diversa. C'è ancora una grande quantità di dolore economico che la Grecia
deve sopportare come conseguenza delle decisioni prese in passato. È triste, ma non c'è
altra scelta, a meno che il resto d'Europa o del mondo, attraverso il Fondo Monetario
Internazionale, dia semplicemente alla Grecia tutto il denaro che desiderano. Ma dopo,
come si fa a smettere?

I cittadini della California hanno scelto di lasciar fallire una serie di città, con dei forti tagli
sulla polizia e sui vigili del fuoco, sulla sanità e su altri servizi. L'Europa ha avuto tutto il
piacere di poter salvare la Grecia in quanto era gestibile, ed è chiaramente pronta ora nel
dire: "Basta!" E' tutto molto triste, ma questa è la conseguenza del troppo debito e della
troppa leva. E ogni nazione è soggetta a tali conseguenze, se non mantiene in ordine in
casa propria, la politica fiscale ed economica. Ogni nazione.


 Absolute Return Partners di Niels C. Jensen - www.arpllp.com - è la società partner di
                      John Mauldin per il mercato Europeo.

    Horo Capital - www.horocapital.it - è il partner di Absolute Return Partners per il
                                   mercato Italiano.

                           Tel. 02 89096674 - rcarraro@horocapital.it


Il prossimo passo dell'ISDA

L'ISDA (International Swaps and Derivatives Association) oggi ha dichiarato che la Grecia
è ufficialmente in default. Si tratta di un comitato di 15 membri dell'industria dei derivati,
che rappresenta le maggiori banche e gli acquirenti di derivati - tutti i soliti sospetti. Ho
iniziato a scrivere la settimana scorsa circa la loro titubanza, ma era molto tecnico e ho
pensato che probabilmente avrebbero emesso la loro sentenza che di fatto è avvenuta
questa settimana. Ci sono alcune cose che dobbiamo notare in merito a questa decisione.

In primo luogo, vi è una diffusa incomprensione che l'ISDA è la risposta definitiva sul fatto
che una nazione è in default. La risposta corretta è: dipende. I credit default swap sono
contratti tra due parti private. Il vero contratto originale è il documento del governo. Mentre
la maggior parte dei contratti effettuati dall'ISDA sono l'arbitro finale del default, ma ci sono
molti che non lo facevano. Alcuni esperti hanno detto ai loro clienti che c'era un problema
con la scelta di un gruppo industriale autonomo interessato ad essere il giudice finale, ed
erano molto precisi nei loro contratti su quanto si considera un vero e proprio default.
(Grazie a Janet Tavakoli, che ha trascorso un'ora di una sua notte per spiegarmi
pazientemente gli arcani e i dettagli sui credit default swap. Lei ha scritto un libro - e non
solo uno ma tre - sugli swap.)

Non ci vuole una rilevante conoscenza finanziaria nel capire che se non si riceve indietro il
proprio denaro, questo è semplicemente un qualche tipo di default. Se l'ISDA non avesse
confermato il default della Grecia, loro avrebbero cessato di far si che avessero un valore
tutti i futuri contratti che sono stati scritti. Sarà interessante vedere come saranno
strutturati i contratti in futuro.

In secondo luogo, il numero che continua ad essere consegnato alla stampa è che ci sono
solo $3 miliardi di credit default swap sul debito greco. Questa è vero soltanto a metà. La
realtà è che c'è un netto di $3,2 miliardi di CDS sul debito greco. L'importo totale LORDO
degli swap sottoscritti è stimato in circa $60-70 miliardi (Dan Greenhaus, Chief Global
Strategist, BTIG). Questo è dato dai circa 4.323 contratti che si conoscono.

In termini di esposizione netta, si presume che la perdita sia probabilmente meno rispetto
ai $3,2 miliardi, a meno che il debito greco arrivi ad un valore pari a zero assoluto. Ma
questo non racconta tutta la storia. Per esempio, solo una “bad bank” austriaca di
proprietà dello Stato, KA Finanz, si è beccata €1 miliardo di euro ($1,31 miliardi dollari) di
buco nel suo bilancio, dalla ristrutturazione debito greco. Tale perdita, che sarà a carico
dei contribuenti austriaci, è di qualcun altro che invece ci guadagnerà. Il numero netto non
significa niente per loro - perdono tutto, più di un terzo della perdita totale prevista.

Ogni banca e hedge fund, società di assicurazione e fondo pensione hanno una propria
situazione. Siete pronti a scommettere che le grandi banche non vorranno vincere anche
in questo trade? La mia scommessa è che ci saranno più di $30 miliardi di perdite, e forse
qualcuno farà circa $27 miliardi di dollari di guadagno.

Sarà la controparte che ha i CDS che sarà in grado di pagare? Saranno tutti i contribuenti
che saranno così accomodanti come l'Austria? C'è qualcuno che pensa che i contribuenti
salveranno un hedge fund che non può pagare il suo debito, se vende la protezione e
accetta il default?

Vorrei che fossero "solo" di $3 miliardi le perdite che vengono ripartite tra quelli che hanno
subito delle ampie perdite. Sarebbe banale nel grande schema delle cose. Sarà davvero la
Grecia a mettere sotto stress il sistema, come è stato stressato nel 2008? La risposta è,
probabilmente no, dal momento che i contribuenti europei hanno trovato €100 miliardi per
coprire il debito e la BCE ha stampato più di €1 trilione, e ha rimandato una crisi del debito
nell'immediato futuro. Ma la domanda che dobbiamo porci e che arriva da questi pochi
paragrafi, quanti più paesi dovranno ristrutturare il loro debito?

Non ci sono vincitori sulla partita del debito greco, solo lezioni

Poche ore fa, mentre stavo finendo questa lettera, mi sono imbattuto in questo blog di
Michael Casey del Wall Street Journal, intitolato "Non ci sono vincitori sulla partita del
debito greco, solo lezioni." E' molto attuale, quindi diamo uno sguardo ai suoi commenti di
apertura:

"I Tecnocrati di Atene, Berlino e Washington, Venerdì non hanno avuto dubbi a
congratularsi a vicenda per la progettazione di uno swap del taglio di più di €100 miliardi di
euro sulla montagna del debito della Grecia.

"Ma non prendiamoci in giro: i due anni di storia passati dietro questa ristrutturazione del
debito sono un brutto affare per la politica, con grandi perdite di tempo e qui non ci sono
vincitori, e i perdenti stanno aumentando e con una ramificazione di vasta portata.

"Ci sono, tuttavia, delle lezioni da trarre da questi eventi. La cosa più importante è che il
nostro sistema finanziario è ancora intrappolato dal dilemma delle banche too-big-to-Fail
(troppo grandi per fallire). Sono passati quattro anni da quando c'è stata la crisi dei mutui
statunitensi. I lobbisti del settore finanziario che sostengono che adesso non è il momento
di concentrarsi sulle disfunzioni del sistema, dovrebbero ricevere una lettura completa
sulla storia della Grecia.

"I funzionari gracchiano sul fatto che ci sarebbe voluta una conversione più alta del
previsto 83% sulle vecchie obbligazioni della Grecia pretendendo una giustificazione per
l'attivazione delle clausole di azione collettiva che costringeranno i restanti detentori dei
titoli allo scambio. Ma senza quella spada di Damocle appesa su di loro, e senza la
pressione dei governi e delle banche centrali nazionali esercita sulle banche e sui fondi
pensione da Grecia, Germania e Francia, avrebbero accettato di buon grado un taglio di
oltre il 73%?

"Come ha detto di recente il CEO di Commerzbank, Martin Blessing, questo accordo è
stato 'volontario come una confessione durante l'inquisizione spagnola.'

"A dire il vero, la Grecia può giustamente sostenere che non aveva altra scelta che usare
la coercizione. Con qualsiasi cifra al di sotto del 95% di partecipazione l'Unione Europea
non avrebbe approvato l'ultimo piano di salvataggio da € 130 miliardi di euro, lasciando il
paese solo nel pagare i suoi conti, con una spinta ancora più dannosa verso un default
disordinato".

A proposito, chiudete i vostri confini

Il tessuto dell'Unione Europea si sta consumando intorno ai bordi. George Friedman di
Stratfor ha sottolineato che l'immigrazione è una priorità molto alta tra molti elettori europei
al fine di mantenere l'euro. Non se ne parla nei circoli politici, ma diventa visibile nei
sondaggi. Il mio amico Dennis Gartman che è in linea con questo pensiero, e non è mai
stato accusato di essere politicamente corretto, pone alcune domande molto dure. In
alcuni paragrafi dal titolo provocatorio "A proposito, chiudete anche voi i vostri confini
mentre lo fanno anche gli altri ...", scrive:

"L'inimicizia tra la Grecia e i suoi "cugini" del nord Europa come la Germania e l'Austria è
già molto alta, ma sta crescendo ancora di più. E' quasi sul punto in cui i limiti gentili della
correttezza politica sono in procinto di essere spezzati in due, alcuni personaggi politici
tedeschi e austriaci stanno chiedendo alla Grecia di sigillare i suoi confini e fermare il
flusso di 'stranieri' attraverso la Grecia verso il resto dell'UE.

"Ieri, il ministro degli affari interni austriaco, la signora Johanna Miki-Leitner, in poche
parole ha aperto un fronte, piuttosto razzista quando ha dichiarato: 'Dobbiamo fare
pressione, il più rapidamente possibile, sulla politica reale della Grecia in materia di
autorità di asilo. Questo confine è aperto come la porta di una stalla.'

"E' là ... sotto gli occhi di tutti: l'insoddisfazione del nord Europa e il disprezzo per il Sud e
per gli 'stranieri' in generale, e non è solo per la Grecia che gli austriaci e tedeschi temono
che ci sia una porta d'ingresso per gli "stranieri" verso l'Europa, lo temono anche per
l'Italia; l'Italia è stata una porta attraverso la quale i nordafricani, in fuga dal caos della
Tunisia, e dal maggiore caos della Libia e dell'Egitto, sono arrivati in numero
incredibilmente alto verso le coste europee. Gli 'stranieri' hanno ottenuto l'accesso in
Europa attraverso l'Italia e attraverso la Grecia, ma per il momento è più facile per un
politico austriaco prendersela con la Grecia piuttosto che con l'Italia, e così la Grecia ha
questo onere.

"Il ministro tedesco della Giustizia, il signor Hans-Peter Friedrich, piuttosto sinistramente
ha detto ieri, 'La questione rimane, cosa succede quando un paese non è in grado di porre
in sicurezza le sue frontiere, come la Grecia fa in questo momento. E' possibile ripristinare
il controllo dei confini? Ci tengo a precisare che questa è ancora parte della nostra
discussione.'

"Il che fa sorgere allora questa domanda: la Germania si assume la responsabilità di
proteggere i confini della Grecia? Vogliamo percorrere ora questa strada, lo vogliamo fare"

La prossima tragedia greca

Come ho sottolineato sopra, i leader europei stanno cadendo tutti nel dirci, che il default
greco non suggerisce in alcun modo che sia possibile per un altro paese fare default.

Kiron Sarkar espone i punti seguenti, che condivido:

"La Spagna unilateralmente ha imposto il suo deficit di bilancio per il 2012 al 5,8% del Pil,
molto superiore al 4,4% precedentemente concordato con l'Unione Europea. Il deficit di
bilancio si attesta al 8,5% dello scorso anno, ancora una volta superiore all'obiettivo del
6,0%. La 'discussione' tra la Spagna e l'Unione Europea è inevitabile, tanto più che (ad
oggi) l'Unione Europea ha insistito sul fatto che la Spagna ha mancato il suo impegno
precedente. Uno sviluppo piuttosto interessante, soprattutto perché è avvenuto il giorno
stesso che 25 dei 27 paesi dell'UE (esclusi Regno Unito e Repubblica Ceca) hanno
firmato il 'fiscal compact' che, una volta approvato da ogni Parlamento nazionale di ogni
paese (l'Irlanda avrà bisogno di un referendum), introdurrà l'ispirazione tedesca del 'freno
all'indebitamento' nelle loro costituzioni; impegnando sostanzialmente i 25 paesi
dell'Unione Europea a ridurre i prestiti e, anzi, a riequilibrare i loro deficit di bilancio.

"La disoccupazione spagnola è salita di un enorme +2,4% nel mese di febbraio, con il
tasso di disoccupazione dei giovani (sotto i 25 anni) oltre il 50%. L'UE ha un compito
difficile. Se si fanno concessioni alla Spagna, queste poi se le aspetteranno anche il
Portogallo, l'Irlanda, ecc., e quindi presenteranno le proprie richieste. 'Tuttavia, non riesco
proprio a vedere come la Spagna sia in grado di soddisfare il suo impegno precedente.
Ufficialmente, il PIL è previsto tra il -1,0% e il -1,7% quest'anno, anche se in realtà il
risultato effettivo sarà più vicino (anzi potrebbe superare) alle previsioni più pessimistiche".

E la relazione sul Portogallo non è molto migliore. Questa ci viene fornita da Lew Rockwell
(3 febbraio 2012):

"Le cose si stanno svelando molto rapidamente anche in Portogallo. Adesso si parla di un
taglio per gli investitori privati sul debito portoghese.

"Di seguito viene riportato un pezzo da un recente articolo del Telegraph …

"Un rapporto dell'Istituto di Kiel per l'economia mondiale ha detto che il Portogallo
dovrebbe avere un avanzo primario di bilancio di oltre il 11pc del PIL per evitare che la
dinamica del debito vada fuori controllo, che potrebbe avvenire anche in uno scenario
positivo con crescita annuale del 2pc.

"Il debito del Portogallo è insostenibile. Questa è l'unica conclusione possibile, ha detto
David Bencek, il co-autore, avvertendo che nessun paese può ottenere un avanzo
primario di bilancio al di sopra 5pc per un lungo periodo. 'Non so' cosa farà esplodere la
situazione , ma le persone stanno per iniziare a guardarla da vicino e a rendersi conto che
il Portogallo è nella stessa situazione della Grecia di un anno fa."

"Purtroppo, tale articolo ha ragione. Il Portogallo sta marciando esattamente lungo la
stessa strada della Grecia. Il rendimento dei titoli portoghesi a 5 anni è ora salito al record
di un 19,8 per cento. Un anno fa, il rendimento su quelle obbligazioni era solo a circa il 6
per cento. Questa è la stessa cosa che è successa alla Grecia. Un anno fa, il rendimento
dei titoli greci a 5 anni era circa il 12 per cento. Ora il rendimento su questi titoli è
superiore al 50 per cento".

Il mondo sta affrontando una crisi del debito diversa da un qualsiasi cosa mai visto prima,
e l'Europa è proprio al centro di questa crisi.

L'Italia può uscire dal suo collasso, ma avrà bisogno di aiuto da parte della BCE, sotto
forma di debito emesso ai dei tassi correnti più bassi del mercato. Ma se vengono dati
all'Italia, non si dovrebbe fare lo stesso per la Spagna e il Portogallo? E mentre le loro
economie sono nettamente peggiori, il loro rapporto debito pubblico-PIL non è così male.
E non fatemi neanche iniziare con la Francia, che probabilmente diventerà una crisi di
proporzioni bibliche entro la metà del decennio. Vorrei far notare che la Francia non è la
Grecia. In realtà è troppo grande per essere salvata. La Francia farà la differenza quando
si entrerà nel suo problema. E la probabile elezione di Hollande non farà nulla per
attenuare le eventuali preoccupazioni. (Nota: Questo non mi impedirà di godermi qualche
settimana a Parigi, né eliminerà una speranza per una vacanza nei prossimi anni nella
Valle della Loira).

Ci sono solo due modi in cui i paesi europei possono tenere i loro deficit sotto controllo e
cominciare a far diminuire il loro rapporto debito-PIL. Possono far crescere più
velocemente il PIL rispetto al debito, o ridurre il loro debito. Come può la Spagna, con il
20% di disoccupazione e un disavanzo previsto del 6%, crescere abbastanza?
Certamente non nei prossimi anni. Il Portogallo ha gli stessi problemi. L'austerità di cui
avranno presto bisogno renderà la crescita ancor meno probabile, ma prendendo in
prestito più soldi significa tassi d'interesse sempre più alti, a meno che la BCE sia pronta a
stampare o l'Europa disposta a tassare i paesi del nord Europa per salvare quelli
meridionali. Provate a vendere questo in una campagna elettorale.

A causa della disponibilità attuale dei leader europei ad attingere dai loro contribuenti e
della Banca centrale europea a stampare denaro, la crisi è stata scongiurata, almeno per il
momento. Per questo, gli Stati Uniti e il mondo possono esserle grati. La probabilità di una
recessione quest'anno negli Stati Uniti è in calo, in quanto una crisi nella UE avrebbe
potuto essere il grilletto che avrebbe spinto l'economia in una lenta recessione.

Ma non facciamo errori. La crisi del debito sovrano non è finita. Non in Europa, non in
Giappone, e non negli Stati Uniti. E' in un periodo di tregua. E non propinatemi quel
vecchio detto "Il mercato ci sta dicendo che la crisi è finita." Il mercato sa molto meno di
quanto molti esperti credono. Che cosa sapeva il mercato a metà 2007? Non molto, anche
se i segnali di allarme erano chiari, almeno per alcuni di noi.

Purtroppo il focus della crisi ora passa ad altri paesi europei. L'aritmetica economica dei
paesi periferici, non è molto migliore di quella della Grecia di pochi anni fa. Le dichiarazioni
e le garanzie da parte dei leader europei sono più o meno quelle di qualche anno fa. Il
totale del debito europeo è al 443%, ben al di sopra del debito degli Stati Uniti che
ammonta al 350%. Le banche europee hanno una leva di oltre 30 a 1, almeno il doppio di
quella delle banche americane che sono già abbastanza provate.

E' il tempo del Endgame. Ci sarà il contagio. E' già arrivato sul territorio.

Orlando, Stoccolma, Parigi e sentirsi ancora giovane

Io volerò ad Orlando domani mattina per un discorso che farò sull'Endgame con il mio co-
autore Jonathan Tepper. Sarà bello rivederlo. Poi la prossima settimana sarò a Stoccolma
e la settimana seguente soggiornerò a Parigi per partecipare alla GIC, conferenza sulle
banche centrali, dove sarò lì solo per imparare. Il titolo della conferenza è: riesaminando
l'ortodossia della Banca centrale in periodi di tempo non ortodossi. Sarà un momento
affascinante per parlare di banche centrali in Europa.

E poi di nuovo in Texas per un paio di giorni, e poi il fine settimana successivo a San
Francisco per la Life Extension Conference. Farò alcune brevi osservazioni, ma ancora
una volta sono lì soprattutto per imparare. La mia intenzione è di scrivere questa lettera
per un periodo di tempo molto lungo.

Sto cercando di scrivere un libro sull'occupazione, e il mio sospetto è che il prossimo mese
o giù di lì questa lettera rifletterà proprio questo punto. Io amo Internet. È la ricerca di
qualcosa, che conduce a qualcos'altro, ... sto imparando molto e spero di essere in grado
di farlo in un libro piuttosto piccolo e molto leggibile.

Questo fine settimana si celebra il compleanno di Tiffani, con la maggior parte dei bambini.
Evviva! Devo sottolineare che Parigi ha visto molte crisi nel corso dei secoli. Mi aspetto
che possa sopravvivere bene ai problemi attuali. Penso che una visita al Louvre sarà
obbligatoria. Non vedo l'ora di visitarlo.

E' tempo di premere il pulsante di invio, in quanto è notte tarda o sono già le prime ore del
mattino. Il mio letto sta chiamando, ma mi alzerò per andare in palestra. Abbiate una
grande settimana.
Il tuo analista pronto a scrivere qualcosa di veramente diverso sulla Grecia,




John Mauldin
John@FrontLineThoughts.com

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Ci sarà un contagio

  • 1. SCENARI FINANZIARI JOHN MAULDIN'STHOUGHTS FROM THE FRONTLINE Newsletter settimanale - Versione Italiana a cura di Horo Capital Ci sarà un contagio. di John Mauldin | 10 marzo 2012 - Anno 3 - Numero 10 In questo numero: Sarkozy: problema risolto, o ... la Germania a Sarkozy: non è ancora finita Il prossimo passo dell'ISDA Non ci sono vincitori nella partita sul debito greco, solo lezioni A proposito, chiudete i vostri confini La prossima tragedia greca Orlando, Stoccolma, Parigi e sentirsi ancora giovane ... (11 dicembre 2009) – il primo ministro Greco, George Papandreou, ha detto Venerdì a Bruxelles ai giornalisti che il presidente della Bce Jean-Claude Trichet e il primo ministro lussemburghese Jean-Claude Juncker non vedono "alcuna possibilità" per un default della Grecia, ha riferito Bloomberg News. Papandreou ha anche detto che non vi alcuna possibilità che la Grecia possa lasciare la zona dell'euro, sempre secondo la nota riportata. ... (29 gennaio 2010) - Non vi è alcun piano di salvataggio e nessun "piano B" per l'economia greca, perché non vi è alcun rischio di default rispetto al suo debito, così ha detto Venerdì, il commissario europeo degli affari monetari, Joaquin Almunia. ... (16 settembre 2010) - "La ristrutturazione non ci sarà. Ci sarebbero delle ampie implicazioni per la zona euro se la Grecia dovesse ristrutturare il proprio debito. Le persone non riescono a vedere i costi, sia per la Grecia che per la zona euro nel caso di una ristrutturazione: il costo per i suoi cittadini, il costo per l'accesso ai mercati. Se la Grecia ristruttura, perché mai la gente dovrebbe investire nelle altre economie periferiche? Si tratterebbe di una fondamentale rottura verso l'unione dell'euro zona". - George Papaconstantinou, ex ministro delle Finanze greco ... (9 marzo 2012) - ISDA EMEA DC ha detto un evento per la ristrutturazione del credito si è verificato nei confronti della Grecia ... (Questa settimana) - Prendete a vostra scelta tra le decine di citazioni dei vari leader europei: "Un default greco non ha alcun reale impatto sul resto della zona euro. Non ci sono altri paesi a rischio.». Oppure: "L'effetto domino' dato dal contagio dalla Grecia non è più minaccia per il resto dell'Europa, secondo Marco Buti, direttore generale per gli affari economici della Commissione europea. Inoltre, il Portogallo e l'Irlanda hanno detto che si trovano 'in una situazione molto migliore', mentre la credibilità della Spagna e dell'Italia è 'aumentata'". I titoli delle prime pagine sono per la Grecia, ma la vera storia non è la Grecia, ma chi sarà il prossimo. I leader europei avevano il diritto di essere preoccupati solo poco tempo fa sugli effetti di contagio di un default della Grecia sull'intero sistema Euro, che naturalmente ora dicono che non esiste. Questa settimana esaminiamo ancora l'Europa, e proviamo a muoverci attraverso le implicazioni sempre più affascinanti delle notizie che sono riportate nei titoli di oggi.
  • 2. Sarkozy: problema risolto, o .... la Germania a Sarkozy: non è ancora finita La Grecia sta avendo un "ordinato" default. I contribuenti Europei stanno in teoria andando a prestare €130 miliardi alla Grecia al fine di poter rimborsare i €100 miliardi di debito greco che sono posseduti dai finanziatori privati. La Grecia deve superare diverse prove molto difficili, al fine di poter ricevere il denaro. €100 miliardi di debito nei confronti dei finanziatori privati verranno cancellati. Così l'effetto netto sarà che essi devono solamente €30 miliardi. Come funziona questo aiuto la Grecia, tranne che per il fatto che ricevono ulteriori €30 miliardi che non possono pagare? Il "nuovo" debito viene già trattato nel mercato, anche se non è ancora stato effettivamente concesso. (I trader non si preoccupano troppo dei dettagli, a loro basta fare l'affare.) Questa pagina da Bloomberg è troppo carina per non essere stampata, mi è stata inviata per gentile concessione di Dan Greenhaus di BTIG. Essa mostra i nuovi titoli greci che vengono scambiati con uno sconto del 71-79%, a seconda della durata dei titoli. Nota : questo DOPO il taglio del 53% già imposto. Questo mi dice che il valore originale di mercato del debito greco è ora tra il 12 e il 14% del valore nominale originario. Non ho per caso scritto in questa lettera, all'inizio dello scorso anno che il debito greco sarebbe finito con il subire un taglio attorno al 90%? Mi permetto di suggerire ai miei critici, che ciò che sembrava essere pessimistico alla fine della giornata può invece risultare essere ottimistico. Oltre il 90% (con alcuni report che dicono fino a 95,7%) degli obbligazionisti greci hanno offerto i loro titoli per lo swap. I rimanenti titolari delle obbligazioni saranno costretti dal governo greco ad accettare l'offerta a seguito della clausola di azione collettiva, o della CAC. Ma che ci sia stato il 90% + di tasso di partecipazione dei possessori di obbligazioni, che sono disposti a prendersi la loro quantità questo sembra essere particolarmente sospettoso, come Art Cashin ha scritto questa mattina: "Alcuni trader esperti (ma molto cinici) pensano che la forte partecipazione potrebbe essere stata strutturata. Ipotizzano che per raggiungere l'accordo e costringere alcune banche ad accettare, su istruzioni del governo potrebbero aver pagato un premio ai partecipanti un po' 'riluttanti'. Questo al fine di far uscire tutti allo scoperto ed avere un maggior numero di offerte da parte dei compratori. Nessuna prova – solo congetture" La Grecia stessa è in caduta libera. I "benefici" dati dal piano di austerità non sono ancora diventati evidenti, in quanto l'economia greca ha visto il suo tasso di crescita del -0,2% nel
  • 3. 2008, -3,3% nel 2009, -3,4% nel 2010, -6,9% nel 2011, e ...? Il 4° trimestre dello scorso anno ha visto un calo del PIL del 7,5%. Ci vedete un trend qui? L'economia greca è caduta di quasi un quinto in meno di cinque anni. La disoccupazione è salita al 20% e al 50% tra i giovani, molti dei quali stanno ora lasciando il paese. Il risentimento tra i greci è cresciuto a causa della medicina dell'austerity imposta da parte dei creditori internazionali, che ha ulteriormente aggravato il dolore. I giornali greci sono pieni di storie dove accusano la Germania per i loro problemi. Al di la di qualsiasi punto di vista, ci sarà presto un calo del 20% del Pil che potrà essere classificato come una depressione. Non c'è nulla all'orizzonte che possa suggerire che la situazione cambierà molto velocemente. Il rapporto del debito pubblico-PIL del paese è attualmente al 160% del prodotto interno lordo nominale, DOPO la ristrutturazione del debito. Se la Grecia potrà trovare qualcuno che gli possa prestare ancora più soldi, questo non farà altro che peggiorare la situazione. L'attuale accordo con l'UE non migliorerà l'economia, ma richiederà ancora più tagli salariali, tagli alla spesa pubblica, e maggiori tasse e aumenterà la disoccupazione. Il problema è che se la Grecia lascia l'euro, questi problemi non scompaiono, prendono solo una forma diversa. C'è ancora una grande quantità di dolore economico che la Grecia deve sopportare come conseguenza delle decisioni prese in passato. È triste, ma non c'è altra scelta, a meno che il resto d'Europa o del mondo, attraverso il Fondo Monetario Internazionale, dia semplicemente alla Grecia tutto il denaro che desiderano. Ma dopo, come si fa a smettere? I cittadini della California hanno scelto di lasciar fallire una serie di città, con dei forti tagli sulla polizia e sui vigili del fuoco, sulla sanità e su altri servizi. L'Europa ha avuto tutto il piacere di poter salvare la Grecia in quanto era gestibile, ed è chiaramente pronta ora nel dire: "Basta!" E' tutto molto triste, ma questa è la conseguenza del troppo debito e della troppa leva. E ogni nazione è soggetta a tali conseguenze, se non mantiene in ordine in casa propria, la politica fiscale ed economica. Ogni nazione. Absolute Return Partners di Niels C. Jensen - www.arpllp.com - è la società partner di John Mauldin per il mercato Europeo. Horo Capital - www.horocapital.it - è il partner di Absolute Return Partners per il mercato Italiano. Tel. 02 89096674 - rcarraro@horocapital.it Il prossimo passo dell'ISDA L'ISDA (International Swaps and Derivatives Association) oggi ha dichiarato che la Grecia è ufficialmente in default. Si tratta di un comitato di 15 membri dell'industria dei derivati, che rappresenta le maggiori banche e gli acquirenti di derivati - tutti i soliti sospetti. Ho iniziato a scrivere la settimana scorsa circa la loro titubanza, ma era molto tecnico e ho pensato che probabilmente avrebbero emesso la loro sentenza che di fatto è avvenuta questa settimana. Ci sono alcune cose che dobbiamo notare in merito a questa decisione. In primo luogo, vi è una diffusa incomprensione che l'ISDA è la risposta definitiva sul fatto
  • 4. che una nazione è in default. La risposta corretta è: dipende. I credit default swap sono contratti tra due parti private. Il vero contratto originale è il documento del governo. Mentre la maggior parte dei contratti effettuati dall'ISDA sono l'arbitro finale del default, ma ci sono molti che non lo facevano. Alcuni esperti hanno detto ai loro clienti che c'era un problema con la scelta di un gruppo industriale autonomo interessato ad essere il giudice finale, ed erano molto precisi nei loro contratti su quanto si considera un vero e proprio default. (Grazie a Janet Tavakoli, che ha trascorso un'ora di una sua notte per spiegarmi pazientemente gli arcani e i dettagli sui credit default swap. Lei ha scritto un libro - e non solo uno ma tre - sugli swap.) Non ci vuole una rilevante conoscenza finanziaria nel capire che se non si riceve indietro il proprio denaro, questo è semplicemente un qualche tipo di default. Se l'ISDA non avesse confermato il default della Grecia, loro avrebbero cessato di far si che avessero un valore tutti i futuri contratti che sono stati scritti. Sarà interessante vedere come saranno strutturati i contratti in futuro. In secondo luogo, il numero che continua ad essere consegnato alla stampa è che ci sono solo $3 miliardi di credit default swap sul debito greco. Questa è vero soltanto a metà. La realtà è che c'è un netto di $3,2 miliardi di CDS sul debito greco. L'importo totale LORDO degli swap sottoscritti è stimato in circa $60-70 miliardi (Dan Greenhaus, Chief Global Strategist, BTIG). Questo è dato dai circa 4.323 contratti che si conoscono. In termini di esposizione netta, si presume che la perdita sia probabilmente meno rispetto ai $3,2 miliardi, a meno che il debito greco arrivi ad un valore pari a zero assoluto. Ma questo non racconta tutta la storia. Per esempio, solo una “bad bank” austriaca di proprietà dello Stato, KA Finanz, si è beccata €1 miliardo di euro ($1,31 miliardi dollari) di buco nel suo bilancio, dalla ristrutturazione debito greco. Tale perdita, che sarà a carico dei contribuenti austriaci, è di qualcun altro che invece ci guadagnerà. Il numero netto non significa niente per loro - perdono tutto, più di un terzo della perdita totale prevista. Ogni banca e hedge fund, società di assicurazione e fondo pensione hanno una propria situazione. Siete pronti a scommettere che le grandi banche non vorranno vincere anche in questo trade? La mia scommessa è che ci saranno più di $30 miliardi di perdite, e forse qualcuno farà circa $27 miliardi di dollari di guadagno. Sarà la controparte che ha i CDS che sarà in grado di pagare? Saranno tutti i contribuenti che saranno così accomodanti come l'Austria? C'è qualcuno che pensa che i contribuenti salveranno un hedge fund che non può pagare il suo debito, se vende la protezione e accetta il default? Vorrei che fossero "solo" di $3 miliardi le perdite che vengono ripartite tra quelli che hanno subito delle ampie perdite. Sarebbe banale nel grande schema delle cose. Sarà davvero la Grecia a mettere sotto stress il sistema, come è stato stressato nel 2008? La risposta è, probabilmente no, dal momento che i contribuenti europei hanno trovato €100 miliardi per coprire il debito e la BCE ha stampato più di €1 trilione, e ha rimandato una crisi del debito nell'immediato futuro. Ma la domanda che dobbiamo porci e che arriva da questi pochi paragrafi, quanti più paesi dovranno ristrutturare il loro debito? Non ci sono vincitori sulla partita del debito greco, solo lezioni Poche ore fa, mentre stavo finendo questa lettera, mi sono imbattuto in questo blog di
  • 5. Michael Casey del Wall Street Journal, intitolato "Non ci sono vincitori sulla partita del debito greco, solo lezioni." E' molto attuale, quindi diamo uno sguardo ai suoi commenti di apertura: "I Tecnocrati di Atene, Berlino e Washington, Venerdì non hanno avuto dubbi a congratularsi a vicenda per la progettazione di uno swap del taglio di più di €100 miliardi di euro sulla montagna del debito della Grecia. "Ma non prendiamoci in giro: i due anni di storia passati dietro questa ristrutturazione del debito sono un brutto affare per la politica, con grandi perdite di tempo e qui non ci sono vincitori, e i perdenti stanno aumentando e con una ramificazione di vasta portata. "Ci sono, tuttavia, delle lezioni da trarre da questi eventi. La cosa più importante è che il nostro sistema finanziario è ancora intrappolato dal dilemma delle banche too-big-to-Fail (troppo grandi per fallire). Sono passati quattro anni da quando c'è stata la crisi dei mutui statunitensi. I lobbisti del settore finanziario che sostengono che adesso non è il momento di concentrarsi sulle disfunzioni del sistema, dovrebbero ricevere una lettura completa sulla storia della Grecia. "I funzionari gracchiano sul fatto che ci sarebbe voluta una conversione più alta del previsto 83% sulle vecchie obbligazioni della Grecia pretendendo una giustificazione per l'attivazione delle clausole di azione collettiva che costringeranno i restanti detentori dei titoli allo scambio. Ma senza quella spada di Damocle appesa su di loro, e senza la pressione dei governi e delle banche centrali nazionali esercita sulle banche e sui fondi pensione da Grecia, Germania e Francia, avrebbero accettato di buon grado un taglio di oltre il 73%? "Come ha detto di recente il CEO di Commerzbank, Martin Blessing, questo accordo è stato 'volontario come una confessione durante l'inquisizione spagnola.' "A dire il vero, la Grecia può giustamente sostenere che non aveva altra scelta che usare la coercizione. Con qualsiasi cifra al di sotto del 95% di partecipazione l'Unione Europea non avrebbe approvato l'ultimo piano di salvataggio da € 130 miliardi di euro, lasciando il paese solo nel pagare i suoi conti, con una spinta ancora più dannosa verso un default disordinato". A proposito, chiudete i vostri confini Il tessuto dell'Unione Europea si sta consumando intorno ai bordi. George Friedman di Stratfor ha sottolineato che l'immigrazione è una priorità molto alta tra molti elettori europei al fine di mantenere l'euro. Non se ne parla nei circoli politici, ma diventa visibile nei sondaggi. Il mio amico Dennis Gartman che è in linea con questo pensiero, e non è mai stato accusato di essere politicamente corretto, pone alcune domande molto dure. In alcuni paragrafi dal titolo provocatorio "A proposito, chiudete anche voi i vostri confini mentre lo fanno anche gli altri ...", scrive: "L'inimicizia tra la Grecia e i suoi "cugini" del nord Europa come la Germania e l'Austria è già molto alta, ma sta crescendo ancora di più. E' quasi sul punto in cui i limiti gentili della correttezza politica sono in procinto di essere spezzati in due, alcuni personaggi politici tedeschi e austriaci stanno chiedendo alla Grecia di sigillare i suoi confini e fermare il
  • 6. flusso di 'stranieri' attraverso la Grecia verso il resto dell'UE. "Ieri, il ministro degli affari interni austriaco, la signora Johanna Miki-Leitner, in poche parole ha aperto un fronte, piuttosto razzista quando ha dichiarato: 'Dobbiamo fare pressione, il più rapidamente possibile, sulla politica reale della Grecia in materia di autorità di asilo. Questo confine è aperto come la porta di una stalla.' "E' là ... sotto gli occhi di tutti: l'insoddisfazione del nord Europa e il disprezzo per il Sud e per gli 'stranieri' in generale, e non è solo per la Grecia che gli austriaci e tedeschi temono che ci sia una porta d'ingresso per gli "stranieri" verso l'Europa, lo temono anche per l'Italia; l'Italia è stata una porta attraverso la quale i nordafricani, in fuga dal caos della Tunisia, e dal maggiore caos della Libia e dell'Egitto, sono arrivati in numero incredibilmente alto verso le coste europee. Gli 'stranieri' hanno ottenuto l'accesso in Europa attraverso l'Italia e attraverso la Grecia, ma per il momento è più facile per un politico austriaco prendersela con la Grecia piuttosto che con l'Italia, e così la Grecia ha questo onere. "Il ministro tedesco della Giustizia, il signor Hans-Peter Friedrich, piuttosto sinistramente ha detto ieri, 'La questione rimane, cosa succede quando un paese non è in grado di porre in sicurezza le sue frontiere, come la Grecia fa in questo momento. E' possibile ripristinare il controllo dei confini? Ci tengo a precisare che questa è ancora parte della nostra discussione.' "Il che fa sorgere allora questa domanda: la Germania si assume la responsabilità di proteggere i confini della Grecia? Vogliamo percorrere ora questa strada, lo vogliamo fare" La prossima tragedia greca Come ho sottolineato sopra, i leader europei stanno cadendo tutti nel dirci, che il default greco non suggerisce in alcun modo che sia possibile per un altro paese fare default. Kiron Sarkar espone i punti seguenti, che condivido: "La Spagna unilateralmente ha imposto il suo deficit di bilancio per il 2012 al 5,8% del Pil, molto superiore al 4,4% precedentemente concordato con l'Unione Europea. Il deficit di bilancio si attesta al 8,5% dello scorso anno, ancora una volta superiore all'obiettivo del 6,0%. La 'discussione' tra la Spagna e l'Unione Europea è inevitabile, tanto più che (ad oggi) l'Unione Europea ha insistito sul fatto che la Spagna ha mancato il suo impegno precedente. Uno sviluppo piuttosto interessante, soprattutto perché è avvenuto il giorno stesso che 25 dei 27 paesi dell'UE (esclusi Regno Unito e Repubblica Ceca) hanno firmato il 'fiscal compact' che, una volta approvato da ogni Parlamento nazionale di ogni paese (l'Irlanda avrà bisogno di un referendum), introdurrà l'ispirazione tedesca del 'freno all'indebitamento' nelle loro costituzioni; impegnando sostanzialmente i 25 paesi dell'Unione Europea a ridurre i prestiti e, anzi, a riequilibrare i loro deficit di bilancio. "La disoccupazione spagnola è salita di un enorme +2,4% nel mese di febbraio, con il tasso di disoccupazione dei giovani (sotto i 25 anni) oltre il 50%. L'UE ha un compito difficile. Se si fanno concessioni alla Spagna, queste poi se le aspetteranno anche il Portogallo, l'Irlanda, ecc., e quindi presenteranno le proprie richieste. 'Tuttavia, non riesco proprio a vedere come la Spagna sia in grado di soddisfare il suo impegno precedente. Ufficialmente, il PIL è previsto tra il -1,0% e il -1,7% quest'anno, anche se in realtà il
  • 7. risultato effettivo sarà più vicino (anzi potrebbe superare) alle previsioni più pessimistiche". E la relazione sul Portogallo non è molto migliore. Questa ci viene fornita da Lew Rockwell (3 febbraio 2012): "Le cose si stanno svelando molto rapidamente anche in Portogallo. Adesso si parla di un taglio per gli investitori privati sul debito portoghese. "Di seguito viene riportato un pezzo da un recente articolo del Telegraph … "Un rapporto dell'Istituto di Kiel per l'economia mondiale ha detto che il Portogallo dovrebbe avere un avanzo primario di bilancio di oltre il 11pc del PIL per evitare che la dinamica del debito vada fuori controllo, che potrebbe avvenire anche in uno scenario positivo con crescita annuale del 2pc. "Il debito del Portogallo è insostenibile. Questa è l'unica conclusione possibile, ha detto David Bencek, il co-autore, avvertendo che nessun paese può ottenere un avanzo primario di bilancio al di sopra 5pc per un lungo periodo. 'Non so' cosa farà esplodere la situazione , ma le persone stanno per iniziare a guardarla da vicino e a rendersi conto che il Portogallo è nella stessa situazione della Grecia di un anno fa." "Purtroppo, tale articolo ha ragione. Il Portogallo sta marciando esattamente lungo la stessa strada della Grecia. Il rendimento dei titoli portoghesi a 5 anni è ora salito al record di un 19,8 per cento. Un anno fa, il rendimento su quelle obbligazioni era solo a circa il 6 per cento. Questa è la stessa cosa che è successa alla Grecia. Un anno fa, il rendimento dei titoli greci a 5 anni era circa il 12 per cento. Ora il rendimento su questi titoli è superiore al 50 per cento". Il mondo sta affrontando una crisi del debito diversa da un qualsiasi cosa mai visto prima, e l'Europa è proprio al centro di questa crisi. L'Italia può uscire dal suo collasso, ma avrà bisogno di aiuto da parte della BCE, sotto forma di debito emesso ai dei tassi correnti più bassi del mercato. Ma se vengono dati all'Italia, non si dovrebbe fare lo stesso per la Spagna e il Portogallo? E mentre le loro economie sono nettamente peggiori, il loro rapporto debito pubblico-PIL non è così male. E non fatemi neanche iniziare con la Francia, che probabilmente diventerà una crisi di proporzioni bibliche entro la metà del decennio. Vorrei far notare che la Francia non è la Grecia. In realtà è troppo grande per essere salvata. La Francia farà la differenza quando si entrerà nel suo problema. E la probabile elezione di Hollande non farà nulla per attenuare le eventuali preoccupazioni. (Nota: Questo non mi impedirà di godermi qualche settimana a Parigi, né eliminerà una speranza per una vacanza nei prossimi anni nella Valle della Loira). Ci sono solo due modi in cui i paesi europei possono tenere i loro deficit sotto controllo e cominciare a far diminuire il loro rapporto debito-PIL. Possono far crescere più velocemente il PIL rispetto al debito, o ridurre il loro debito. Come può la Spagna, con il 20% di disoccupazione e un disavanzo previsto del 6%, crescere abbastanza? Certamente non nei prossimi anni. Il Portogallo ha gli stessi problemi. L'austerità di cui avranno presto bisogno renderà la crescita ancor meno probabile, ma prendendo in prestito più soldi significa tassi d'interesse sempre più alti, a meno che la BCE sia pronta a stampare o l'Europa disposta a tassare i paesi del nord Europa per salvare quelli
  • 8. meridionali. Provate a vendere questo in una campagna elettorale. A causa della disponibilità attuale dei leader europei ad attingere dai loro contribuenti e della Banca centrale europea a stampare denaro, la crisi è stata scongiurata, almeno per il momento. Per questo, gli Stati Uniti e il mondo possono esserle grati. La probabilità di una recessione quest'anno negli Stati Uniti è in calo, in quanto una crisi nella UE avrebbe potuto essere il grilletto che avrebbe spinto l'economia in una lenta recessione. Ma non facciamo errori. La crisi del debito sovrano non è finita. Non in Europa, non in Giappone, e non negli Stati Uniti. E' in un periodo di tregua. E non propinatemi quel vecchio detto "Il mercato ci sta dicendo che la crisi è finita." Il mercato sa molto meno di quanto molti esperti credono. Che cosa sapeva il mercato a metà 2007? Non molto, anche se i segnali di allarme erano chiari, almeno per alcuni di noi. Purtroppo il focus della crisi ora passa ad altri paesi europei. L'aritmetica economica dei paesi periferici, non è molto migliore di quella della Grecia di pochi anni fa. Le dichiarazioni e le garanzie da parte dei leader europei sono più o meno quelle di qualche anno fa. Il totale del debito europeo è al 443%, ben al di sopra del debito degli Stati Uniti che ammonta al 350%. Le banche europee hanno una leva di oltre 30 a 1, almeno il doppio di quella delle banche americane che sono già abbastanza provate. E' il tempo del Endgame. Ci sarà il contagio. E' già arrivato sul territorio. Orlando, Stoccolma, Parigi e sentirsi ancora giovane Io volerò ad Orlando domani mattina per un discorso che farò sull'Endgame con il mio co- autore Jonathan Tepper. Sarà bello rivederlo. Poi la prossima settimana sarò a Stoccolma e la settimana seguente soggiornerò a Parigi per partecipare alla GIC, conferenza sulle banche centrali, dove sarò lì solo per imparare. Il titolo della conferenza è: riesaminando l'ortodossia della Banca centrale in periodi di tempo non ortodossi. Sarà un momento affascinante per parlare di banche centrali in Europa. E poi di nuovo in Texas per un paio di giorni, e poi il fine settimana successivo a San Francisco per la Life Extension Conference. Farò alcune brevi osservazioni, ma ancora una volta sono lì soprattutto per imparare. La mia intenzione è di scrivere questa lettera per un periodo di tempo molto lungo. Sto cercando di scrivere un libro sull'occupazione, e il mio sospetto è che il prossimo mese o giù di lì questa lettera rifletterà proprio questo punto. Io amo Internet. È la ricerca di qualcosa, che conduce a qualcos'altro, ... sto imparando molto e spero di essere in grado di farlo in un libro piuttosto piccolo e molto leggibile. Questo fine settimana si celebra il compleanno di Tiffani, con la maggior parte dei bambini. Evviva! Devo sottolineare che Parigi ha visto molte crisi nel corso dei secoli. Mi aspetto che possa sopravvivere bene ai problemi attuali. Penso che una visita al Louvre sarà obbligatoria. Non vedo l'ora di visitarlo. E' tempo di premere il pulsante di invio, in quanto è notte tarda o sono già le prime ore del mattino. Il mio letto sta chiamando, ma mi alzerò per andare in palestra. Abbiate una grande settimana.
  • 9. Il tuo analista pronto a scrivere qualcosa di veramente diverso sulla Grecia, John Mauldin John@FrontLineThoughts.com Copyright 2010-2012 John Mauldin. All Rights Reserved Copyright 2010-2012 Horo Capital. Tutti i Diritti Riservati Disclaimer: La presente pubblicazione è distribuita da Horo Capital srl. Pur ponendo la massima cura nella traduzione della presente pubblicazione e considerando affidabili i suoi contenuti, Horo Capital srl non si assume tuttavia alcuna responsabilità in merito all’esattezza, completezza e attualità dei dati e delle informazioni nella stessa contenuti ovvero presenti sulle pubblicazioni utilizzate ai fini della sua predisposizione. Di conseguenza Horo Capital srl declina ogni responsabilità per errori od omissioni. Horo Capital srl si riserva il diritto, senza assumersene l'obbligo, di migliorare, modificare o correggere eventuali errori ed omissioni in qualsiasi momento e senza obbligo di avviso. La presente pubblicazione viene fornita per meri fini di informazione ed illustrazione, non costituendo in nessun caso offerta al pubblico di prodotti finanziari ovvero promozione di servizi e/o attività di investimento né nei confronti di persone residenti in Italia né di persone residenti in altre giurisdizioni, a maggior ragione quando tale offerta e/o promozione non sia autorizzata in tali giurisdizioni. Le informazioni fornite non costituiscono un'offerta o una raccomandazione per effettuare o liquidare un investimento o porre in essere qualsiasi altra transazione. Esse non possono essere considerate come fondamento di una decisione d'investimento o di altro tipo. Qualsiasi decisione d'investimento deve essere basata su una consulenza pertinente, specifica e professionale. Tutte le informazioni pubblicate non devono essere considerate una sollecitazione al pubblico risparmio o la promozione di alcuna forma d'investimento né raccomandazioni personalizzate ai sensi del Testo Unico della Finanza trattandosi unicamente di informazione standardizzata rivolta al pubblico indistinto. Né Horo Capital srl né John Mauldin potranno essere ritenuti responsabili, in tutto o in parte, per i danni (inclusi, a titolo meramente esemplificativo, il danno per perdita o mancato guadagno, interruzione dell’attività, perdita di informazioni o altre perdite economiche di qualunque natura) derivanti dall’uso, in qualsiasi forma e per qualsiasi finalità, dei dati e delle informazioni presenti nella presente pubblicazione. Ogni decisione di investimento e disinvestimento è pertanto di esclusiva competenza del Cliente che può decidere di darvi o meno esecuzione con qualsivoglia intermediario autorizzato; qualsiasi eventuale decisione operativa presa dal Cliente in base alle informazioni pubblicate è, infatti, da considerarsi assunta in piena autonomia decisionale e a proprio esclusivo rischio. Il Contenuto presente nella pubblicazione può essere riprodotto unicamente nella sua interezza ed esclusivamente citando il nome di Horo Capital srl e di John Mauldin, restandone in ogni caso vietato ogni utilizzo commerciale. Si intende per Contenuto tutte le analisi, grafici, immagini, articoli i quali sono tutti protetti da copyright. Horo Capital srl ha la facoltà di agire in base a/ovvero di servirsi di qualsiasi elemento sopra esposto e/o di qualsiasi informazione a cui tale materiale si ispira ovvero è tratto anche prima che lo stesso venga pubblicato e messo a disposizione della sua clientela. Horo Capital srl può occasionalmente, a proprio insindacabile giudizio, assumere posizioni lunghe o corte con riferimento ai prodotti finanziari eventualmente menzionati nella presente pubblicazione. In
  • 10. nessun caso e per nessuna ragione Horo Capital srl, sarà tenuta, ad agire conformemente, in tutto o in parte, alle opinioni riportate nella presente pubblicazione. Ogni violazione del copyright in qualsiasi modo si esprima ai danni di Horo Capital srl e John Mauldin, sarà perseguita legalmente. Per iscriversi alla newsletter GRATUITA settimanale SCENARI FINANZIARI cliccare qui: www.scenarifinanziari.it/Registrazione.aspx Per modificare il proprio indirizzo email di invio della newsletter, effettuare il login su www.scenarifinanziari.it e andare sulla pagina di registrazione. Per cancellare l'iscrizione alla newsletter scrivere una mail a:info@scenarifinanziari.it Thoughts from the Frontline 3204 Beverly Drive Dallas, Texas 75205 Horo Capital Independent Financial Advisory Firm Via Silvio Pellico, 12 20121 Milano Tel. 02 89096674