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2. PEDAGOGIAMODERNA
Prof.ssa Lucia Gangale
1769
Apre l’impresa agricola di Neuhof con la moglie Anna. Essa serve per
formare buoni lavoratori.
1798
Avvia l’istituto di Stans, per orfani di patrioti uccisi e bimbi abbandonati
nell’epoca napoleonica. Lo scopo è di formare l’uomo in quanto tale.
Anche i figli di gente povera dovevano sviluppare le facoltà cognitive.
1799
Nasce la Repubblica Elvetica
1804
Apre la scuola di München-buchsee
1805-1825
Apre a Yverdon
Coeducazione fra allievi poveri e ricchi. La scuola gli diede fama europea.
LE SCARSE CAPACITA’ AMMINISTRATIVE FECERO FALLIRE UNA
DOPO L’ALTRA LE SCUOLE APERTE DA PESTALOZZI.
JOHAN
HEINRICH
PESTALOZZI
Zurigo, 12 gennaio 1746
– Brugg, 17 febbraio 1827
3. PEDAGOGIAMODERNA
Prof.ssa Lucia Gangale
Il suo pensiero è ispirato a Rousseau. Difatti il figlio si chiamò Hans-Jacob (che
tradotto in francese corrisponde a Jean-Jacques)
1781-1785
Scrive il romanzo pedagogico in quattro volumi Leonardo e Gertrude
Donna e maestro sono i motori dell’educazione popolare
EDUCAZIONE POPOLARE
- Non basta solo punire i bambini per orientarli al bene
- Mente, cuore, mano Il bimbo prima intuisce il bene, poi lo compie, infine lo
interiorizza
JOHAN HEINRICH
PESTALOZZI
4. PEDAGOGIAMODERNA
Prof.ssa Lucia Gangale
La visione romantica di Pestalozzi esalta la madre educatrice e la forza dei sentimenti.
La madre è il modello femminile profondamente educativo per affettuosità e dolcezza
(ved. rapporto di Pestalozzi con la madre, che fu basilare per la sua esistenza).
Pestalozzi inverte la scala di valori napoleonici, che favoriva la severità e l’autorità
paterna.
JOHAN HEINRICH
PESTALOZZI
Attaccamento materno
Fondamentale per il sano sviluppo
emotivo dei figli
-Fondamentale la relazione con la
madre che si instaura fin dai primi
giorni dopo la nascita (disagio degli
orfani).
-Pestalozzi è contrario ai brefotrofi,
privi di calore materno
-Lo Stato dovrebbe tutelare le
ragazze madri
Grandi romanzi pedagogici
1801 – Come Gertrude educa i suoi figli
1801 – Il libro delle madri
1818-1819 - Madre e figlio
5. PEDAGOGIAMODERNA LA SCUOLA
NAPOLEONICA
- Sistema laico e statale
- Sistema innovativo
- Scuole elementari gestite da congregazioni religiose (molto stimate) e scuole
superiori controllate dallo Stato napoleonico
- Creazione dei Licei, per preparare l’élite di governo
- Studenti risiedenti all’interno degli istituti scolastici
- Superamento delle fallimentari écoles centrales, dove gli studenti
personalizzavano il proprio corso di studi
- 17 marzo 1808 – La legge vara l’Università imperiale
6. PEDAGOGIAMODERNA LA SCUOLA
NAPOLEONICA
17 marzo 1808 – La legge vara l’Università imperiale
Nominava i Rettori
(a capo delle accademie)
Le accademie vigilavano sugli Istituti superiori pubblici e privati,
pensionati e scuole elementari
Il personale amministrativo era tenuto al celibato
Una legge del 1811 prevedeva di potenziare l’intervento dello
Stato. Ma un freno all’espansione dei Licei fu dovuto alle difficoltà
economiche della Pubblica Istruzione ed alla capillare presenza di
scuole religiose sul territorio francese.
7. JEAN PAUL
FRIEDRICH
RICHTER
Wunsiedel, 21 marzo 1763
Bayreuth, 14 novembre 1825
PEDAGOGIAMODERNA
1807 – Pubblica il saggio educativo Levana, dea
dell’antica Roma, che tutelava il riconoscimento paterno
del figlio appena nato. Si firmò solo Jean Paul.
- Il bambino =
è colui che guarda alla realtà in modo giusto, cioè
ingenuo ed ottimistico.
Con Rousseau rifiuta una pedagogia fatta solo di
norme e regole precostituite
Al contrario di Rousseau reputa i precetti ed
insegnamenti degli adulti necessari per trasmettere valori
morali ed estetici.
- Fondamentale il gioco dei bambini
- Bambini ‘educatori degli educatori’
Le opere di Pestalozzi e Richter sono i risultati più maturi
della riflessione pedagogica tedesca.
8. JEAN MARIE
GASPARD
ITARD
Oraison, Francia, 24 aprile
1775 – Parigi, 5 luglio 1838
PEDAGOGIAMODERNA
E’ considerato il padre fondatore della pedagogia
speciale, specializzato nel lavoro con i ragazzi
sordomuti.
Nel 1800 nei boschi dell’Aneyron, a Sud della
Francia, viene catturato un ragazzo allo stato
animalesco. Il ‘selvaggio di Aneyron’ era privo di
qualsiasi educazione. Alla sua storia si è ispirato il
regista François Truffaut nel film del 1969 ‘Il
ragazzo selvaggio’.
Itard era convinto della possibilità di studiare il
caso per rispondere alla domanda che si era posto
anche Rousseau: chi è l’uomo nello stato di natura
prima che la società lo modifichi?
9. JEAN MARIE
GASPARD
ITARD
Oraison, Francia, 24 aprile
1775 – Parigi, 5 luglio 1838
PEDAGOGIAMODERNA
Per la prima volta nella storia, venne sperimentata
l’ineducabilità di un essere umano che non avesse
ricevuto gli insegnamenti dovuti al momento
opportuno.
Il percorso di recupero durò 5 anni. Alla fine Itard
concluse che l’uomo nello stato di natura non è
perfetto e che l’uomo senza la società è un essere
incompiuto.
Itard dà origine alla pedagogia speciale, che si
occupa di educare soggetti con disabilità.
10. PEDAGOGIAMODERNA JOHANN
FRIEDRICH
HERBART
Oldenburg, 4 maggio 1776 –
Gottinga, 14 agosto 1841
Nel 1861 = 75% di analfabeti
Nel 1900 = 50% di analfabeti
XIX secolo = processo che conduce alla ‘società alfabeta’
> Nascita della modernità (laicismo, industria,
razionalismo, ottimismo)
> Modello di vita borghese
> Progressi nella conoscenza
- Herbart succedette a Kant sulla cattedra all’Università
di Königsberg per un ventennio (1809-1833)
- Precettore presso l’importante famiglia svizzera dei
von Steiger (anni 1797-1799)
- Ebbe rapporti personali con Pestalozzi
11. PEDAGOGIAMODERNA JOHANN
FRIEDRICH
HERBARTLa pedagogia secondo Herbart
È una disciplina specifica
Fa riferimento alla filosofia morale da un lato, per
individuare i fini dell’educazione, ed alla psicologia (non
scientifica ma filosofica) dall’altro, per le modalità attraverso
cui avviene l’apprendimento.
Influenza di Kant = l’educazione forma la moralità personale
La conoscenza è un flusso continuo di rappresentazioni, che
possono varcare o meno la soglia della coscienza
(espressione che avrà molta fortuna nella storia della
psicologia)
Le idee modello (libertà, perfezione, benevolenza, diritto,
carità) stanno a fondamento del retto agire e della virtù
«Istruzione educativa» = trasmettere al soggetto il sapere e
plasmarne la moralità
12. PEDAGOGIAMODERNA JOHANN
FRIEDRICH
HERBARTIl metodo di Herbart
PER GLI ALLIEVI
1-Governo
Ambiente ben organizzato dove i
fanciulli sono continuamente assistiti e
corretti dall’autorità amorevole dei
maestri
2-Disciplina
Premi e castighi ben ponderati
Apprendimento continuo che rinforza la
volontà
3-Istruzione
L’esercizio intellettuale esercita la
volontà e forma l’etica della persona
PER GLI INSEGNANTI
1-Chiarezza: necessario un
insegnamento improntato alla
chiarezza. Programmare lezioni
concatenate
2-Associazione: dare agli allievi
adeguati esercizi
3- Ordine sistematico: acquisizione di
un metodo attraverso astrazione e
generalizzazione
4-Metodo: pervenire ad un livello
successivo di conoscenza
13. PEDAGOGIAMODERNA JOHANN
FRIEDRICH
HERBARTSuccesso del metodo di Herbart
Fino alla seconda metà dell’800 il metodo
di Herbart resta solo una teoria, poi viene
rilanciato dai suoi allievi, con enorme e
straordinario successo.
Motivi del successo del metodo di
Herbart:
- Rispondeva alle esigenze della
scolarizzazione di massa
- Convergenza/compresenza tra
procedure razionalistiche, del metodo
e nuova mentalità scientifica
- Alfabetizzazione incanalata nei valori
della società borghese
14. PEDAGOGIAMODERNA
MUTUO INSEGNAMENTO
-Si diffonde negli anni in cui Herbart elaborava la sua pedagogia
-È rivolto ai ceti popolaru
È opera di educatori inglesi: Andrew Bell (1753-1832) e Joseph Lancaster
(1778-1838) che indipendentemente l’uno dall’altro ebbero la medesima
intuizione: gli allievi già alfabetizzati potevano aiutare i principianti.
15. PEDAGOGIAMODERNA
MUTUO INSEGNAMENTO
ANDREW BELL
Pastore anglicano, a Madras diresse
una scuola per orfani di militari
inglesi a corto di insegnanti. Aveva
visto il mutuo insegnamento nelle
scuole all’aperto dei maestri indù.
Slogan: «Il metodo con il quale una
scuola intera o una famiglia può
istruirsi da sé stessa sotto la
vigilanza di un solo maestro»
JOSEPH LANCASTER
Pastore quacchero, nella sua scuola
per poveri i ragazzi erano assegnati
ad allievi già formati, detti i
‘monitori’.
I due non si conoscevano
16. PEDAGOGIAMODERNA
MUTUO INSEGNAMENTO
METODO DELLE SCUOLE MUTUE
-Lettura e scrittura - Lezioni in un unico stanzone
-Calcolo - Grandi cartelloni alle pareti
-Cucito (per le bambine) con l’alfabeto e calcoli semplici
PREGI
1-Aprono all’insegnamento
contemporaneo di letture,
scrittura e calcolo, prima
distanti fra loro in modo
consequenziale
2-Utilizzano materiali visivi
(cartelloni)
3-Scolarizzazione femminile
accanto a quella maschile
DIFETTI
1-Ostilità dei ceti conservatori e diffidenza della
Chiesa cattolica (erano esperienze protestanti)
2-Base mnemonica adatta a persone destinate
a restare umili
3-Differenza col metodo di Herbart, oneroso
perché richiedeva una rete capillare di maestri
adeguatamente formati.
Per via di tutte queste difficoltà le scuole
mutue si esaurirono.
17. PEDAGOGIAMODERNA ARISTIDE
GABELLI
Belluno, 22 marzo 1830 –
Padova, 6 ottobre 1891
-Membro del consiglio superiore della Pubblica
Istruzione
-1880-scrive «Il metodo d’insegnamento nelle scuole
elementari d’Italia»
-Riflette sull’arretratezza sociale e culturale del
popolo all’indomani dell’unificazione
-Metodo intuitivo
Attenzione del maestro al singolo individuo
No nozionismo, ma imparare a pensare
«Lezione di cose», cioè niente esercizi astratti, ma
continuo riferimento alle esperienze degli allievi
Massima attenzione alla psicologia infantile
Come Herbart, era lontano dalla visione libertaria
di Rousseau
HERBART
Il protagonista del processo didattico è il
maestro che relazione dettagliatamente
sui progressi dei fanciulli.
GABELLI
Il protagonista del processo didattico è il
fanciullo attivo e consapevole
18. PEDAGOGIAMODERNA FERRANTE
APORTI
San Martino dall'Argine, 20 novembre 1791
– Torino, 29 novembre 1858
Nell’800 scuole per l’infanzia nascono in Inghilterra,
Francia, Svizzera. In Piemonte i marchesi Tancredi e
Giulia Barolo aprono istituti per l’infanzia povera.
Ferrante Aporti è un abate
- 1815 è ordinato sacerdote
- 1816-1819 è aVienna al Collegium Theresianum
- A Cremona è nominato direttore della scuola
elementare maschile dal governo austriaco
Ferrante Aporti avvia l’esperimento di scuola per bimbi
maschi appartenenti a famiglie agiate, poi lo allarga ai
bambini poveri. Infine apre anche una scuola femminile
ed un’altra per bambini di campagna.
19. PEDAGOGIAMODERNA FERRANTE
APORTI
1791-1858Le scuole aportiane garantiscono
> buona assistenza materiale
> mirano allo sviluppo completo del bambino
> è importante l’educazione religiosa
> l’esercizio fisico nella forma del gioco
> attenzione all’uso corretto della lingua
> pulizia del corpo, alimentazione sana
> no alle punizioni corporali o alla privazione di cibo
> anticipare la scuola elementare tra i 2 anni e mezzo ed i 6 anni
Il modello aportiano decade con la nascita della scuola di
massa e con l’introduzione dei giardini d’infanzia di Fröbel.
20. PEDAGOGIAMODERNA FRIEDRICH
FRÖBEL
Oberweißbach, 21 aprile 1782
– Marienthal, 21 giugno 1852
È l’inventore del ‘Giardino d’infanzia’, esperienza
molto pratica, non teorica, luogo di libera
espressione del bambino non condizionato dalle
regole della vita adulta.
Esponente di una visione romantica –
Naturalphilosophie – in cui la natura è guidata
dall’intelligenza immanente che regola l’evoluzione
delle cose. Panteismo
1826 Esce L’educazione dell’uomo, la sua opera più
importante
> Fu assistente di Pestalozzi e quindi aprì la sua
prima scuola a Keilhav, ed in seguito altre scuole
21. PEDAGOGIAMODERNA
FRIEDRICH
FRÖBEL
1840 A Bad Blankenburg aprì il primo
Kindergarten (Giardino d’infanzia)
Esaltazione dell’azione educativa della donna
Importanza del gioco come baricentro
dell’educazione infantile, mentre molti educatori lo
avevano considerato una perdita di tempo o mera
ricreazione
I ‘doni’ (Geschenke) = giocattoli col potere simbolico
di far intuire al bambino le leggi che regolano il
mondo. Palle, sfera, cubo, cilindro sono usati per
dimostrare l’armonia che si cela anche nelle cose
apparentemente contrarie
Le attività svolte dai bambini: doni, canzoncine,
modellaggio, cucito, intrecci di carta. Sono definite
«occupazioni».
22. PEDAGOGIAMODERNA FRIEDRICH
FRÖBEL
Il progetto di Fröebel non ebbe successo perché
era visto come troppo innovativo e, per alcuni,
addirittura rivoluzionario.
Dopo la sua morte i Giardini si diffusero in tutta
Europa e negli Stati Uniti, grazie all’opera della
baronessa Bertha von Marenholtz-Bülow, grande
sostenitrice di Fröbel.
Tutti i pedagogisti del primo Novecento, da
Dewey a Maria Montessori, si confrontarono con
l’esperienza dei Giardini d’Infanzia.
23. PEDAGOGIAMODERNA
L’epoca romantica
«Fatta l’Italia occorre fare gli Italiani» - MASSIMO
D’AZEGLIO
L’istruzione diventa una necessità impellente sia per
la Destra che, successivamente, per la Sinistra
storica. Alto tasso di analfabetismo tra il popolo.
Interventi legislativi
Legge Casati (1859)
Prevedeva due cicli di istruzione:
Ciclo inferiore, biennale, obbligatorio e gratuito, ed
almeno 50 alunni in età da frequenza;
Ciclo superiore, biennale, presente solo nei comuni sede di
istituti secondari o con popolazione superiore a 4.000
abitanti
Massimo D’Azeglio
24. PEDAGOGIAMODERNA
L’epoca romantica
Legge Casati (1859)
L’istruzione secondaria era articolata in biennio (ginnasio) e
triennio (liceo), con successivo sbocco verso gli studi universitari.
Anch’essa era a carico dello Stato.
La scuola tecnica, invece, durava tre anni, era gratuita ed a carico
dei comuni, seguita dall'istituto tecnico, di tre anni, a carico dello
Stato. All’Università, accanto alle facoltà tradizionali, Teologia,
Legge, Medicina, se ne aggiungevano delle nuove: lettere e
filosofia e scienze fisiche, matematiche e naturali.
La legge sanciva l'obbligatorietà e la gratuità del primo biennio
dell'istruzione elementare, ma visto che le pene per i
contravventori non furono mai specificate, essa fu quasi
completamente disattesa. Seguirono le leggi Bon Compagni e
Lanza, ma si dovrà attendere il 1877 perché l’obbligo scolastico
elementare sia elevato a tre anni, dai sei ai nove anni di età.
Gabrio Casati,
esponente della
Destra Storica
25. PEDAGOGIAMODERNA
L’epoca romantica
Legge Coppino (1877)
Con l’avvento al potere della Sinistra Storica, cambia la
percezione dei problemi del popolo, anche perché la Destra ha
riportato in pareggio il bilancio tra non pochi sacrifici.
> Alla stesura del testo della Legge Coppino partecipa anche il
pedagogista Aristide Gabelli, seguace del Positivismo e teorico
della ‘lezione di cose’.
Scuola elementare obbligatoria e gratuita per gli indigenti.
Sanzioni per chi non faceva frequentare ai figli la scuola.
Tuttavia le spese rimasero a carico dei singoli comuni, non
sempre in condizione per mantenerle. La legge non trovò
piena attuazione. Tuttavia contribuì a ridurre
l’analfabetismo nell’Italia di fine Ottocento.
Taglio positivista e laico della legge poco accettato dai
cattolici intransigenti.
Michele Coppino,
esponente della
Sinistra Storica
26. PEDAGOGIAMODERNA
L’epoca romantica
GIOVANNI
BOSCO
Castelnuovo d’Asti, 1815-
Torino, 1888
Di umili origini, è il fondatore della famiglia
salesiana, attiva in tutto il mondo
È noto come «il santo dei giovani»
I suoi oratori, nati nella Torino ottocentesca, un
po’ clericale, un po’ laica e positivista, riscuotono
generale apprezzamento, e sono diretti
all’educazione della «gioventù pericolante»
Nell’oratorio di Valdocco ci sono anche dei
laboratori artigiani. La preghiera ed il lavoro si
alternano
Centrale nella sua opera è l’attività editoriale e
giornalistica – vedi Letture cattoliche, Biblioteca
della gioventù ed il Bollettino salesiano – come
reazione all’imponente pubblicistica protestante.
27. PEDAGOGIAMODERNA
L’epoca romantica
GIOVANNI
BOSCO
Castelnuovo d’Asti, 1815-
Torino, 1888
Il 1855 è l’anno della soppressione degli ordini
religiosi contemplativi e perciò «inutili».
Il ministro Urbano Rattazzi, nonostante il suo
anticlericalismo, elargisce fondi per la
ristrutturazione e gli oratori di don Bosco.
Nel 1872 don Bosco fonda a Mornese (AL) la
congregazione femminile delle Figlie di Santa
Maria Ausiliatrice. Ne è madre superiora Maria
Domenica Mazzarello (morta a soli 44 anni)
Nel 1874 parte la prima missione salesiana nel
mondo, con destinazione l’Argentina.
28. PEDAGOGIAMODERNA
L’epoca romantica
GIOVANNI
BOSCO
Castelnuovo d’Asti, 1815-
Torino, 1888
LA PEDAGOGIA DI SAN GIOVANNI BOSCO
Accoglienza
Fiducia nella parola, scritta e parlata
Gioia, gioco, preghiera e lavoro negli oratori
Ascolto incessante
Importanza della musica
«Il buono risultato nell’educazione della gioventù
consiste specialmente nel saperci fare amare per
farci di poi temere».
29. PEDAGOGIAMODERNA
L’epoca romantica
VINCENZOCUOCO
Civitacampomarano, 1770
Napoli, 1823
VINCENZO CUOCO, autore del Saggio storico sulla rivoluzione
napoletana del 1799, ritiene che:
1. L’educazione fa prosperare il popolo;
2. La scuola deve essere aperta al popolo e cementare il
sentimento civico;
3. Il fine dell’istruzione è l’elevazione delle persone, ma deve
essere calibrata sull’abitatore di campagna e sull’abitatore di città.
GIUSEPPE MAZZINI, la politica è una missione, una «religione
civile». Pensiero ed azione. Nascita della Giovane Italia e della
Giovane Europa. Molti motivi romantici: amor di patria, culto
delle tradizioni, culto religioso della nazione. Nella nazione,
hegelianamente, si manifesta il divino (vedi B. Spaventa e F. De
Sanctis). Idee e sommosse progettate dall’esilio inglese.
ANTONIO ROSMINI, cattolicesimo liberale, cioè unione tra fede
religiosa e liberalismo politico.
Concetto di persona al centro della sua riflessione, con 4
importanti conseguenze: 1) fede e Chiesa al servizio della
persona; 2) educazione diritto inalienabile della p.; 3) educazione
diritto naturale, anche del popolo; 4) gradualità
nell’insegnamento.
GIUSEPPE MAZZINI
Genova, 1805 – Pisa, 1872
ANTONIO ROSMINI
Rovereto, 1797 –Stresa, 1855
30. PEDAGOGIAMODERNA
Per secoli l’insegnamento impartito nelle scuole
dai maestri è stato uguale per tutti gli allievi.
Solamente nel Novecento è entrata nelle scuole
una didattica individualizzata. Questo lo si deve
a due fattori:
> La scolarizzazione di massa
> La nascita della psicologia scientifica
Il clima nel quale nascono tali innovazioni
pedagogiche, che comunque richiederanno alcuni
decenni per essere attuate, sono: l’avvento del
Positivismo, l’industrialismo, le migliori condizioni di
vita, la fiducia nel progresso, le nuove scoperte nella
medicina e le nuove pratiche igieniche, insomma tutto
il complesso dei cambiamenti avvenuti tra Ottocento e
Novecento, portarono anche a ripensare il ruolo degli
insegnanti e l’attività educativa.
L’ATTIVISMO PEDAGOGICO
Occorre un nuovo
tipo di formazione
atta a rispondere alle
esigenze produttive e
sociali del mondo
moderno.
Incremento delle
lingue e della cultura
tecnico scientifica al
posto di quella
umanistica. Freni
all’innovazione sono
la povertà,
l’analfabetismo, il
monopolio di Chiesa
e famiglia sul
«disciplinamento del
fanciullo»
31. PEDAGOGIAMODERNA
JOHN DEWEY
Burlington, 1859 - NewYork, 1952
Filosofo e pedagogista americano, Dewey
fonda la «scuola attiva».
CHE COS’ È
La “scuola attiva” è quella in cui al centro del
processo educativo vi è il fanciullo, non il
maestro. È agli interessi degli allievi che
occorre guardare, alle potenzialità di ciascuno,
non all’apprendimento codificato.
Cambiamento di prospettiva:
Non più scuola «magistocentrica», ma scuola
«puerocentrica».
Rivoluzione copernicana nell’educazione.
L’ATTIVISMO PEDAGOGICO
32. PEDAGOGIAMODERNA
JOHN DEWEY
Burlington, 1859 - NewYork, 1952
PUNTI CARDINE
- Piani di lavoro e di sviluppo personalizzati
- Stretto rapporto tra scuola e vita
- Valorizzazione dell’intelligenza operativa e pratica
- Spazio privilegiato alle attività manuali
- La cultura scientifica è considerata al pari della classica.
L’ATTIVISMO PEDAGOGICO
Lo spirito innovatore di Dewey lo mise in contrasto con l’ambiente accademico.
Ci fu così la rottura dei rapporti con l’Università di Chicago, presso la quale, con
l’aiuto della moglie Alice Chipman, aveva aperto una scuola infantile ed
elementare di nuova concezione. Dal 1905 fu alla Columbia University di New
York, dove insegnò fino al termine della carriera, nel 1929.
33. PEDAGOGIAMODERNA
JOHN DEWEY
Burlington, 1859 - NewYork, 1952
OPERE FONDAMENTALI DI PEDAGOGIA
- Il mio credo pedagogico (1897)
- Scuola e società (1897)
- Come pensiamo (1910)
- Democrazia ed educazione (1916)
- Esperienza e educazione (1938)
- Libertà e cultura (1939).
L’ATTIVISMO PEDAGOGICO
Un respiro universale ed intuizioni attuali
Per dare un respiro universale alla sua visione della
democrazia, Dewey compì numerosi viaggi in varie
parti del mondo.
Molte sue intuizioni sono attualissime: l’attenzione
all’allievo, il fare che precede il conoscere, la
democrazia come principio di riferimento per la scuola
e la società, legame tra educazione e sviluppo sociale.
34. PEDAGOGIAMODERNA EDOUARD
CLAPARÈDE
Ginevra, 1873 – 1940
L’ATTIVISMO PEDAGOGICO
Mentre l’attivismo pedagogico americano si
forma intorno a Dewey, la sua diffusione in
Europa si deve a Édouard Claparède , figura di
studioso di estrazione borghese e calvinista,
laureato in Medicina nel 1897 e poi avviatosi con
successo verso le ricerche psicologiche a Lipsia.
A Claparède, ed al filosofo Pierre Bovet, si deve la
fondazione, nel 1912, dell’Institut Jean-Jacques
Rousseau a Ginevra, dove operò anche Jean
Piaget. Tale istituto doveva fornire un’adeguata
preparazione agli insegnanti. Claparède era
convinto che l' insegnante nuovo dovesse essere
uno “scienziato dell'educazione” quindi capace di
osservare, sperimentare, innovare continuamente
la propria attività professionale.
35. PEDAGOGIAMODERNA EDOUARD
CLAPARÈDE
Ginevra, 1873 – 1940
L’ATTIVISMO PEDAGOGICO
La sua fondamentale convinzione era che
l’efficacia dell’azione educativa dipende dalla
preparazione psicologica degli insegnanti e dal
loro “spirito scientifico”.
La pedagogia doveva avere come base la
psicologia e costituirsi come scienza
sperimentale.
La “scuola su misura” doveva tenere ben presente
lo sviluppo mentale e le relative capacità del
fanciullo, consentendogli di percorrere con
serenità le proprie tappe evolutive.
Claparède iniziò la propria attività di medico-
psicologo riservando particolare attenzione ai
ragazzi anormali e ritardati, ed allo scopo compì
un viaggio a Bruxelles per approfondire la
conoscenza dei metodi utilizzati da Ovide
Decroly.
36. PEDAGOGIAMODERNA EDOUARD
CLAPARÈDE
Ginevra, 1873 – 1940
L’ATTIVISMO PEDAGOGICO
Dedicatosi ormai completamente alla psicologia,
e dopo aver pubblicato la fortunata opera
Psicologia del fanciullo e pedagogia sperimentale,
Claparède diede vita all’istituto di Ginevra, che, a
partire dall’anno accademico 1929-1093, sarà
accorpato alla Facoltà di Lettere dell’Università di
Ginevra, dando così vita all’Institut de Science de
l’Education. Verso il termine della sua vita,
nell’Europa attanagliata dai totalitarismi e dalle
guerre, studiò lucidamente i drammatici eventi in
corso, suggerendo nella cooperazione tra i popoli
e nella libertà di ricerca scientifica l’antidoto ai
mali del XX secolo.
Opera fondamentale: Una scuola su misura
(1950) – Al centro dell’azione educativa vi è il
bambino ed i suoi individuali bisogni ed interessi.
37. PEDAGOGIAMODERNA EDOUARD
CLAPARÈDE
Ginevra, 1873 – 1940
L’ATTIVISMO PEDAGOGICO
IDEE PORTANTI
No programma unico per tutti, sì classi
parallele
Sì discipline opzionali e schede di ricerca
autocorrettive
Sì ai reali interessi del bambino (L’educazione
funzionale)
Pedagogia funzionale che debba far leva ed
assecondare il naturale bisogno di apprendere
del bambino
Il gioco ha una particolare valenza educativa
Sì ad una scuola aperta alla vita ed alla società
38. PEDAGOGIAMODERNA EDOUARD
CLAPARÈDE
Ginevra, 1873 – 1940
L’ATTIVISMO PEDAGOGICO
IDEE PORTANTI
No programma unico per tutti, sì classi
parallele
Sì discipline opzionali e schede di ricerca
autocorrettive
Sì ai reali interessi del bambino (L’educazione
funzionale)
Pedagogia funzionale che debba far leva ed
assecondare il naturale bisogno di apprendere
del bambino
Il gioco ha una particolare valenza educativa
Sì ad una scuola aperta alla vita ed alla società
39. PEDAGOGIAMODERNA EDOUARD
CLAPARÈDE
Ginevra, 1873 – 1940
L’ATTIVISMO PEDAGOGICO
LE 3 LEGGI DELL’EDUCAZIONE
Claparède, debitore alle teorie dell’evoluzionismo,
individua tre leggi che regolano l’educazione:
1. Legge del bisogno: qualsiasi attività, anche quella
mentale, è generata dal bisogno;
2. Legge dell’interesse momentaneo: in ogni
momento l’organismo agisce seguendo il suo interesse
più forte;
3. Legge del tatonnement: si ha quando la situazione è
inedita ed il soggetto ricorre al tatonnement, cioè a
successivi “tentativi ed errori” per ripristinare al più
presto il suo equilibrio.
40. PEDAGOGIAMODERNA MARIA
MONTESSORI
Chiaravalle (Ancona), 1870 –
Noordwijk (Olanda), 1952
IL DEBITO VERSO IL POSITIVISMO
Maria Montessori ha avuto un’enorme influenza sulla
pedagogia moderna e scuole montessoriane sono
ancora oggi in piena attività.
Laureata in Medicina a Roma (1896), ella non ha mai
dato vita a scuole pedagogiche, come Dewey e
Claparède, perché oltremodo osteggiata dal
fascismo, tanto da preferire di espatriare negli anni
Trenta, fondando scuole in Inghilterra e in India.
Precedentemente era stata in Spagna.
La sua tesi di laurea riguardava il ritardo mentale dei
bambini. È la prima donna medico italiana dell’Italia
post-unitaria. La prima era stata Anna Kuliscioff,
laureatasi a Padova nel 1886 con una tesi sull’origine
batterica delle febbre puerperali.
41. PEDAGOGIAMODERNA MARIA
MONTESSORI
Chiaravalle (Ancona), 1870 –
Noordwijk (Olanda), 1952
IL DEBITO VERSO IL POSITIVISMO
Dopo la laurea si specializza in neuropsichiatria
infantile con Sante De Sanctis, fondatore della
neuropsichiatria infantile in Italia.
Comincia il tirocinio in una clinica psichiatrica
universitaria, lavorando con bambini con disabilità
intellettive. Collabora con Giuseppe Montesano (con
cui ha una sfortunata storia d’amore e dal quale, nel
1898, ebbe un figlio, Mario) esperto in freniatria, e
pubblica “Antropologia pedagogica”, riprendendo
alcune tesi di De Sanctis nel suo lavoro con i bambini:
1. L’accoglienza e l’organizzazione degli spazi;
2. La ‘carta biografica’ del bambino compilata in
ingresso;
3. La preparazione dei maestri che lavorano con
‘bambini anormali’;
4. Prime sperimentazioni di una possibile educabilità
dei bambini ‘idioti’.
42. PEDAGOGIAMODERNA MARIA
MONTESSORI
Chiaravalle (Ancona), 1870 –
Noordwijk (Olanda), 1952
IL DEBITO VERSO IL POSITIVISMO
1905 – La Montessori si laurea anche in Filosofia ed
ottiene la libera docenza in Antropologia.
È a Parigi per un congresso di freniatria
Legge itard e Séguin
1907 – È chiamata a dirigere una Casa dei Bambini
nel popolare quartiere di San Lorenzo a Roma, che
essa definisce un “laboratorio di psicologia”.
43. PEDAGOGIAMODERNA MARIA
MONTESSORI
Chiaravalle (Ancona), 1870 –
Noordwijk (Olanda), 1952
IL DEBITO VERSO IL POSITIVISMO
LE CASE DEI BAMBINI
L’ambiente, per arredamento e materiali didattici , è
fatto a misura di bambino;
L’insegnante è l’organizzatore dell’ambiente educativo:
guida e aiuta, ma non distribuisce premi o castighi;
Influenzata da positivismo ed evoluzionismo,
Montessori parla di “maestri scienziati”, con una
predisposizione particolare per l’osservazione, e con una
preparazione di spirito che vada oltre la semplice
didattica.
Triangolo bambino-ambiente-insegnante: il bambino
facendo esperienza di autoeduca, ma la sua spontaneità
è posta nelle condizioni di fargli acquisire un
comportamento responsabile. È grande la fiducia nelle
potenzialità dei bambini.
44. PEDAGOGIAMODERNA MARIA
MONTESSORI
Chiaravalle (Ancona), 1870 –
Noordwijk (Olanda), 1952
IL DEBITO VERSO IL POSITIVISMO
LE CASE DEI BAMBINI
Ed ancora:
I materiali didattici consistono in oggetti da manipolare
e sui quali ragionare: sfere, tavolette, campanelli,
matasse colorate solidi geometrici;
Grande spazio è riservato ai giochi ed alle attività
sociali;
La pedagogia montessoriana è incentrata sulle
esperienze reali piuttosto c;
Più tarda è la scoperta della «mente assorbente»: i
bambini sono dotati di un enorme potere di
assimilazione, anche inconsapevole. Occorre stimolarlo
con il gioco, la creatività, la fantasia.
45. PEDAGOGIAMODERNA MARIA
MONTESSORI
Chiaravalle (Ancona), 1870 –
Noordwijk (Olanda), 1952
IL DEBITO VERSO IL POSITIVISMO
LE ACCUSE…
E LA FORTUNA DEL METODO MONTESSORIANO
Le Case dei Bambini iniziarono a moltiplicarsi in
Italia, ma l’avvento del fascismo e della corrente
neoidealista di matrice gentiliana, avversa alla
pedagogia scientifica della Montessori, che l’aveva
teorizzata nel Manuale di pedagogia scientifica,
portarono alla chiusura delle sue scuola ed all’esilio
in Inghilterra. Maria Montessori viene arrestata e
deportata in un campo di prigionia in India.
Liberata, incontra Rabindranath Tagore e Gandhi e
rimane influenzata dalle filosofie indiane.
46. PEDAGOGIAMODERNA MARIA
MONTESSORI
Chiaravalle (Ancona), 1870 –
Noordwijk (Olanda), 1952
IL DEBITO VERSO IL POSITIVISMO
LE ACCUSE…
E LA FORTUNA DEL METODO MONTESSORIANO
Studiosi come Dewey e Giuseppe Lombardo-Radice
la accusarono di essere debole sul piano della
psicologia infantile e di rimanere ferma agli aspetti
sensomotori della vita psichica. Lei portò avanti le
proprie idee ed il proprio metodo. Un metodo in cui si
fondono insieme ambiente dinamico, libertà e
organizzazione, affettività e gioiosità. Oggi
funzionano oltre ventimila scuole montessoriane in
circa cento paesi del mondo. Il che dimostra la
grande fortuna, dovuta al sapiente equilibrio dei
fattori sopra indicati, del metodo montessoriano.
47. PEDAGOGIAMODERNA MARIA
MONTESSORI
Chiaravalle (Ancona), 1870 –
Noordwijk (Olanda), 1952
IL DEBITO VERSO IL POSITIVISMO
IN CONCLUSIONE…
Maria Montessori ha vissuto le due guerre mondiali,
ha visto gli orrori del fascismo e del nazismo e la
discriminazione nei confronti degli ebrei.
L’educazione, allora, è rispetto dell’altro, relazione
sana, sviluppo equilibrato di tutte le potenzialità del
bambino.
L’educazione è, quindi, la premessa necessaria per
una società pacifica, tollerante, aperta al dialogo. La
premessa per un mondo di pace.
49. PEDAGOGIAMODERNA JEAN PIAGET
(1896-1980)
Psicologo svizzero
Compie studi sullo sviluppo dell’intelligenza
dal neonato all’età adulta.
Definizione di intelligenza:
- L’intelligenza è una caratteristica
dell’organismo nel suo insieme. Nel corso
dell’evoluzione gli organi delle varie specie
hanno sviluppato alcune capacità sensoriali e
l’adattamento all’ambiente. L’intelligenza è
una forma evoluta e complessa di
adattamento con cui l’uomo conosce
l’ambiente ed agisce per modificarlo.
LE FASI DELLO SVILUPPO DEL BAMBINO
50. PEDAGOGIAMODERNA JEAN PIAGET
(1896-1980)
Psicologo svizzero
Le trasformazioni del bambino che cresce sono spiegate attraverso 3 concetti:
- SCHEMA: strategie poste in essere dal soggetto per conoscere il mondo ed
agire su di esso (azioni semplici: scuotere un oggetto; azioni complesse:
trovare tutti i triangoli rossi in un insieme di figure geometriche)
- ASSIMILAZIONE: Il neonato assimila la realtà esterna (dalla suzione del
latte a quella di altri oggetti)
- ACCOMODAMENTO: Il bambino classifica le cose in base alle caratteristiche
comuni.
Quindi:
l’adattamento è un equilibrio tra assimilazione e accomodamento,
un’acquisizione di strategie di pensiero sempre più complesse, che consentono
l’apprendimento.
L’apprendimento avviene soprattutto attraverso l’azione, l’esperienza in prima
persona.
51. PEDAGOGIAMODERNA JEAN PIAGET
(1896-1980)
Psicologo svizzero
STADI DELLO SVILUPPO
0-2 anni - Stadio sensomotorio
Il bambino esplora il mondo con i sensi e con il movimento e attraverso
l’intenzionalità comincia a differenziare il proprio corpo dagli oggetti (rompe i
giocattoli, lancia gli oggetti lontano). Tra i 18-24 mesi il bambino non agisce solo
attraverso prove ed errori, ma immagina (anticipa) le azioni che può compiere
(pensiero rappresentativo)
2-6 anni – Stazio preoperatorio
Il bambino si avvale dell’immaginazione, ma non sa compiere operazioni mentali
reversibili.
Progressi nel pensiero rappresentativo. Capacità di risolvere problemi complessi.
Gioco simbolico. Sviluppo del linguaggio. Acquisizione delle prime regole sociali.
Egocentrismo = incapacità di valutare oggetti e situazioni dal punto di vista degli
altri.
52. PEDAGOGIAMODERNA JEAN PIAGET
(1896-1980)
Psicologo svizzero
STADI DELLO SVILUPPO
2-6 anni – Stadio preoperatorio
Linguaggio egocentrico, inefficace alla comunicazione, contrapposto al linguaggio
socializzato.
ECOLALIA MONOLOGO
MONOLOGO
COLLETTIVO
Il bambino imita gli
adulti ripetendo
sillabe e parole di cui
non conosce il
significato
Il bambino
accompagna con le
parole le proprie
azioni
In presenza di altre
persone
53. PEDAGOGIAMODERNA JEAN PIAGET
(1896-1980)
Psicologo svizzero
STADI DELLO SVILUPPO
7-12 anni - Stadio delle operazioni concrete
Il bambino è capace di azioni mentali reversibili: cioè sa mettere in relazione con il
pensiero più azioni.
Un esempio di Piaget è quello dei gettoni.
A 5 anni per il bambino il mucchietto di gettoni è più numeroso della fila di gettoni.
A 7 anni il mucchietto può diventare di nuovo una fila di gettoni.
Vi è la comprensione dell’idea di serie e nasce la capacità di classificazione.
Superamento dell’egocentrismo.
La morale da eteronoma comincia a diventare autonoma
Da 12 anni in poi - Stadio delle operazioni formali
Il pensiero diviene astratto. Acquisizione dell’autonomia dell’adolescente, inizio di
pensieri e progetti autonomi.
54. PEDAGOGIAMODERNA LEVVYGOTSKIJ
(Gomel, 1896- Mosca 1934)
Psicologo russo
FONDATORE DELLA SCUOLA PSICOLOGICA
‘STORICO-CULTURALE’
La coscienza umana è fortemente influenzata dai
fatti sociali e culturali.
Stalin mette al bando la sua opera, che avrà ampia
diffusione alla morte del dittatore.
LA SCUOLA STORICO-CULTURALE
I fenomeni psicologici hanno un’origine sociale. I
punti di osservazione sono spazi di vita sociale
come scuole, fabbriche, ospedali. Il fine: azioni di
miglioramento della società Sovietica.
LA SCUOLA STORICO-CULTURALE
55. PEDAGOGIAMODERNA LEVVYGOTSKIJ
(Gomel, 1896- Mosca 1934)
Psicologo russo
L’IMPORTANZA DEL LAVORO
Secondo Vygotskij l’uomo realizza la sua vita nel
lavoro. Egli si differenzia dalle altre specie animali
per l’utilizzo di strumenti nell’attività lavorativa
(attrezzi agricoli, computer, macchinari industriali).
ANIMALE: azione diretta sull’ambiente circostante
UOMO: azione indiretta, attraverso gli strumenti del
proprio lavoro
Il lavoro è un’attività collettiva che richiede
collaborazione e comunicazione. Nascono così i
«segni»
56. PEDAGOGIAMODERNA LEVVYGOTSKIJ
(Gomel, 1896- Mosca 1934)
Psicologo russoI «SEGNI»
Strumenti per comunicare e pensare. Essi consistono in:
Linguaggio verbale
Disegni
Numeri
Mappe
Scrittura
I segni modificano la percezione, l’attenzione, la
memoria.
Il linguaggio verbale nasce insieme al pensiero. Il
linguaggio verbale organizza le esperienze comuni con
altri bambini e adulti.
Le credenze e i valori della cultura vengono trasmessi
attraverso il linguaggio e in particolare attraverso la
NARRAZIONE, lo strumento privilegiato della
trasmissione culturale. Consente di organizzare
l’esperienza, di costruire e trasmettere significati.
Fornisce inoltre le basi per il PENSIERO NARRATIVO.
58. PEDAGOGIAMODERNA LEVVYGOTSKIJ
(Gomel, 1896- Mosca 1934)
Psicologo russo
Il linguaggio nasce subito come linguaggio
sociale. Secondo Vygotskij il bambino
egocentrico non è un limite, ma ha funzione
comunicativa e sociale.
Linguaggio egocentrico = il bambino pensa ad
alta voce
Linguaggio interiore = il bambino pensa
silenziosamente attraverso il linguaggio
interiore
IL LINGUAGGIO
59. PEDAGOGIAMODERNA LEVVYGOTSKIJ
(Gomel, 1896- Mosca 1934)
Psicologo russo
Per Vygotskij l’apprendimento resta un processo per molti versi
ancora misterioso.
L’apprendimento
Egli pensa che vi siano due ambiti di apprendimento
La differenza tra questi due ambiti è detta area potenziale dello sviluppo
Quello nel quale il bambino
apprende da sé, in base alla
sua intelligenza ed attitudini
Quello nel quale il bambino
apprende grazie alla guida
degli adulti ed imitandoli.
Importanza della dimensione
sociale dell’apprendimento.
60. PEDAGOGIAMODERNA
BRUNER
Jerome Seymour Bruner
NewYork, 1915
ILLINGUAGGIOE LA NARRAZIONE
Jerome Bruner è nato a New York da famiglia di ebrei
tedeschi. Si è laureato in Psicologia nel 1941.
Durante la guerra è stato in Francia dove ha lavorato per
l’ufficio informazione militare. Qui ha conosciuto Sartre.
A guerra finita è stato ad Harvard, a contatto con gli
psicologi della Gestalt.
Nel 1956 ha conosciuto Piaget ed ha collaborato con la
scuola di Ginevra.
Negli anni ‘60 legge Vygotskij e fonda ad Harvard il
“Center of Cognitive Studies” .
Si interessa dei problemi dell’apprendimento e della
pragmatica del linguaggio.
Bruner può essere considerato il precursore delle scienze
cognitive.
61. PEDAGOGIAMODERNA
BRUNER
Jerome Seymour Bruner
NewYork, 1915
LO SVILUPPOCOGNITIVO
Per Bruner il linguaggio è “responsabile” dello sviluppo
mentale quale “amplificatore” sociale della capacità
innata dell’essere umano.
La sua analisi dello sviluppo cognitivo dell’individuo si
avvale della metafora del viaggio: «Viaggio alla ricerca
della mente».
Egli elabora le sue teorie dell’apprendimento in un clima di
pieno dominio del comportamentismo americano, verso il
quale è molto critico.
62. PEDAGOGIAMODERNA
BRUNER
Jerome Seymour Bruner
NewYork, 1915
LO SVILUPPOCOGNITIVO
Bruner è influenzato dalla teoria storico-culturale di
Vygotskij, ma anche dalla scienza cognitiva.
Con Piaget egli sostiene che le abilità cognitive si
sviluppino attraverso l'interazione attiva. Ma non
esistono stadi di sviluppo ben delineati. A differenza
di Piaget, e d’accordo con Vygotskij, egli sostiene
l’importanza dei fattori sociali e del linguaggio per la
crescita cognitiva.
Lo sviluppo cognitivo:
Non dipende da strutture interne (Piaget)
Non dal conformismo dell’individuo all’ambiente
(comportamentisti)
Esso è piuttosto dato dallo sviluppo di strategie
che servono organizzare i dati dell’esperienza.
63. PEDAGOGIAMODERNA
BRUNER
Jerome Seymour Bruner
NewYork, 1915
LO SVILUPPOCOGNITIVO
Il comportamento intelligente permette all’individuo
di adattarsi all’ambiente.
Lo sviluppo delle strategia dipende dal tipo di
rappresentazione che caratterizza le varie età del
bambino.
Alcune capacità sono presenti nel bambino fin dalla
nascita. Già a 10-12 settimane, il bambino è capace di
compiere delle rappresentazioni, cioè di ipotizzare
delle soluzioni anche se l’oggetto non è a portata di
mano.
64. PEDAGOGIAMODERNA
BRUNER
LO SVILUPPOCOGNITIVO
Per acquisire il pensiero maturo, secondo Bruner il
bambino passa attraverso tre forme di
rappresentazione:
Esecutiva
La realtà viene codificata
attraverso l’azione
Iconica
La realtà viene codificata
attraverso le immagini
Simbolica
La realtà viene codificata
attraverso il linguaggio e
altri sistemi simbolici
65. PEDAGOGIAMODERNA
BRUNER
LO SVILUPPOCOGNITIVO
Tali rappresentazioni restano invariate per tutto lo sviluppo e non si trasformano nella
successiva come per la teoria di Piaget. Tali rappresentazioni sono legate e
interdipendenti fra loro.
Esecutiva
Caratterizza il primo anno di
vita. È legata all’azione fisica,
al contatto, alla manipolazione
al fare.
Iconica
È legata alle percezioni di vista
e udito. È il sistema di
decodifica più utilizzato fino ai
6-7 anni, benché il linguaggio
verbale compaia già alla fine
del secondo anno di vita.
Simbolica
È legata alle capacità
linguistiche ed è il sistema di
codifica più potente dei
precedenti. Infatti il linguaggio è
arbitrario e consente di
ragionare in termini astratti,
mentre l’immagine conserva una
stretta somiglianza con la realtà
che rappresenta.
Rappresentazioni
66. PEDAGOGIAMODERNA
BRUNER
LO SVILUPPOCOGNITIVO
La rappresentazione simbolica
Consente al bambino e all’adolescente di trattare le informazioni in modo
evoluto: formulare aspettative e inferenze, costruire ipotesi, concetti e
conoscenze che manipolano e trasformano la realtà, oppure la inseriscono in
sistemi più ampi.
Riprendendo Vygotskij, Bruner sostiene che i processi mentali hanno un
fondamento sociale e che la cognizione umana è influenzata dalla cultura,
attraverso i suoi simboli, artefatti e convenzioni
Scaffolding
La cultura forma la mente degli individui e la sua influenza è resa possibile
precocemente dal contatto con le persone che si prendono cura del bambino. Il
ruolo dell’adulto è, in tal caso, quello di scaffolding, «fornire l’impalcatura».
68. PEDAGOGIAMODERNA
BRUNER
LO SVILUPPOCOGNITIVO
Il ruolo della narrazione
Il ruolo della narrazione La narrazione è lo strumento privilegiato della
trasmissione culturale, perché permette di
organizzare l’esperienza, costruire e
trasmettere significati.
Gli appartenenti ad una cultura condividono le
narrazioni di quella cultura: storie, miti,
racconti religiosi. Sia per Vygotskij che per
Bruner l’esperienza culturale è il fattore
cardine dello sviluppo intellettuale.
Piaget,Vygotskij e Bruner sono poi concordi
nell’affermare che l’individuo è una mente
attiva che ordina l’universo.
Importanza del linguaggio
per trasmettere strumenti e
contenuti della cultura
69. PEDAGOGIAMODERNA
BRUNER
LO SVILUPPOCOGNITIVO
Scaffolding
Scaffolding
Ruolo dell’adulto
Il ruolo dell’adulto sta nel compensare
il dislivello fra le abilità richieste nello
svolgere un compito e le ancora
limitate capacità del bambino,
consentendo a quest’ultimo di
realizzare completamente l’attività e
facendolo progredire verso livelli più
avanzati di partecipazione.
70. PEDAGOGIAMODERNA
BRUNER
LO SVILUPPOCOGNITIVO
L’apprendimento del bambino: 4 modi
1.PER IMITAZIONE. Si tratta di un modello tipico delle società tradizionale e
dell’apprendistato, basati su una scarsa distinzione fra il “cosa” e il “come” dell’apprendimento
e sulla convinzione che ciò che conta è soprattutto il “saper fare” piuttosto che il “conoscere” o
“comprendere”.
2.PER ESPOSIZIONE DIDATTICA. Presuppone l’«ignoranza» e la passività del discente.
3. I BAMBINI COME PENSATORI. In tal caso si ritiene che i bambini siano costruttori attivi di
un modello del mondo, che deve essere mediato e ampliato nello scambio intersoggettivo
dell’attività formativa. L’insegnante si sforza di penetrare il mondo interiore del bambino e
dialogare con esso.
3. I BAMBINI SOGGETTI INTELLIGENTI. Sono in grado di distinguere tra saperi personali ed
‘oggettivi cioè depositati nella cultura. Con l’aiuto dell’insegnante completano quest’opera di
distinzione e si impadroniscono dei saperi della propria cultura.
71. PEDAGOGIAMODERNA
BRUNER
LA PROPOSTA DIDATTICA
In estrema sintesi, la proposta didattica
di Bruner è di orientamento
strutturalista, in quanto essa cerca di far
convergere il momento psicologico e il
momento culturale.
Dopo la stagione puerocentrica, ci si sposta sui
contenuti del sapere, ma senza ricadere nel nozionismo
o nella pedagogia dell’autorità.
Grande importanza è data al linguaggio come mezzo
per interiorizzare le esperienze e all’insegnamento.
Bruner sostiene che si possa insegnare al bambino
qualsiasi cosa, purché si tenga conto delle sue capacità
attuali di elaborare il messaggio.
Jerome Seymour Bruner
NewYork, 1915
72. PEDAGOGIAMODERNA
Per secoli l’insegnamento impartito nelle
scuole dai maestri è stato uguale per tutti gli
allievi. Solamente nel Novecento è entrata
nelle scuole una didattica individualizzata.
Questo lo si deve a due fattori:
La scolarizzazione di massa
La nascita della psicologia scientifica
L’insegnamento individualizzato
74. PEDAGOGIAMODERNA
Il grande pedagogista Ovide Decroly (1873-1940), è
necessario trasmettere il sapere ai bambini e ai
ragazzi non in modo formale, ma attraverso
esperienze concrete che partano dall’ambiente nel
quale l bambino vive. A tale scopo è utile, ad
esempio, «tenere nell’aula piante e animali dei quali i
fanciulli possano seguire lo sviluppo». Non è ancora
la pratica dell’insegnamento individualizzato, ma ne
è il presupposto: invece di dare troppa importanza
ad un programma astratto, occorre capire le
esigenze dei bambini.
L’insegnamento individualizzato
Ovide Decroly (Ronse,
1871 – Ukkel, 1932)
Pedagogista, neurologo
e psicologo belga
75. PEDAGOGIAMODERNA
E.Claparède, O.Decroly, M.Montessori, W.Kilpatrick, R.Dottrens sono
esponenti dell’ Attivismo novecentesco, cioè di quella corrente della
Pedagogia che pone al centro il bambino. Si passa dalla scuola
«magistocentrica» a quella «puerocentrica».
1) Al centro vi è l’allievo e non l’insegnamento astratto;
2) Il fare precede il conoscere
3) L’apprendimento pone al centro l’ambiente in cui si svolge e non il
sapere codificato. Stretto rapporto tra scuola e vita.
Questo nuovo tipo di scuola verte sulla conoscenza della mente e delle
sue potenzialità. Intervenire su di esse accresce il successo formativo.
John Dewey parla di una rivoluzione copernicana per definire il
cambiamento di prospettiva con cui si cominciò a guardare in
pedagogia al processo educativo.
L’insegnamento individualizzato
L’Attivismo pedagogico
76. PEDAGOGIAMODERNA
Roger Cousinet: nel 1925 pubblica Un metodo di lavoro libero per gruppi.
Essenziale è il lavoro storico, organizzando i documenti in schedari per
materia. Nel 1950 esce L’educazione nuova, in cui sviluppa teorie di
educazione progressista (ispirate a Rousseau ed aTolstoj).
Célestin Freinet: non è un teorico dell’attivismo, ma il suo metodo è
basato sulla cooperazione ed incentrato sulla stamperia a scuola, sul testo
libero, sul giornalino. Nel 1949 esce Nascita di una pedagogia popolare.
Ovide Decroly: medico belga, noto per i ‘centri di interesse’ e per la
valorizzazione di un approccio globale alla conoscenza.
Edouard Claparède: crea la scuola di Ginevra intorno all’Istituto ‘Jean
Jacques Rousseau’, dove operò anche Jean Piaget.
Adolphe Ferrière: ispirandosi a Bergson, propone un attivismo in chiave
bio-psicologico-spiritualista.
Maria Montessori: apre le ‘Case dei Bambini’, elabora la concezione di
‘mente assorbente’, i materiali strutturati, la liberazione del fanciullo e
dell’uomo, l’ educazione alla pace.
L’insegnamento individualizzato Teorici dell’attivismo
77. PEDAGOGIAMODERNA
Edouard Claparède
Nella sua opera fondamentale Una scuola su
misura (1950), dimostra di mettere al centro
dell’azione educativa il bambino, i suoi
bisogni, interessi e differenze con gli altri
allievi.
Al posto del programma unico per tutti,
Claparède propone l’esperimento delle classi
parallele, discipline opzionali e schede di
ricerca autocorrettive. Apre la strada alla
moderna didattica.
L’insegnamento individualizzato
Edouard
Claparède
(Ginevra, 1873-1940)
Psicopedagogista svizzero
78. PEDAGOGIAMODERNA
Benjamin Samuel Bloom
È tra i principali artefici del cosiddetto mastery
learning – apprendimento per la padronanza –
tecnica di istruzione individualizzata che ha lo
scopo di far acquisire a tutti gli allievi le
conoscenze e competenze di base per ogni ordine
scolastico. La tecnica è incentrata su:
1. Rispetto dei tempi e dei ritmi di
apprendimento di ogni allievo;
2. Verifiche continue;
3. Lezioni ed esercitazioni di recupero;
4. Valutazioni formative, per monitorare;
l’apprendimento e programmare i recuperi;
5. Tassonomie: individuazione degli obiettivi
educativi, contenuti specifici e collegate
abilità cognitive.
L’insegnamento individualizzato
Benjamin
Samuel
Bloom
(1913-1999)
Psicologo dell’educazione
statunitense
79. PEDAGOGIAMODERNA
Anna Freud e Doroty Burlingham
Sono artefici di fondamentali studi sul bambino
in età prescolare. Durante la seconda guerra
mondiale aprono le Hampstead Nurseries, nidi
residenziali dove accolgono i bambini che hanno
genitori dispersi o non sono in condizione di
accudirli. In essi le due studiose hanno modo di
osservare i piccoli nella condizione di distacco dai
genitori. Ne ricavano che, anche se ben accuditi
dalle maestre in un ambiente confortevole,
sviluppano problemi emotivi anche gravi, in
accordo con le teorie di Freud sull’importanza
del legame con i genitori, in particolare la madre.
Le Nursery fondate da Anna Freud dopo la
guerra costituiranno un modello educativo
importante negli Stati Uniti.
L’insegnamento individualizzato
Anna Freud
(Vienna 1895 – Londra 1982)
Figlia del fondatore della
psicoanalisi
Doroty Burlingham
(1891– 1979)
80. PEDAGOGIAMODERNA
L’Idealismo di Giovanni Gentile
Contrario al determinismo biologico e sociale di
Darwin e Spencer
Fautore della nazione etica
Riforma scolastica Gentile nel 1923
Gentile è ministro della Pubblica Istruzione nel
governo Mussolini. La riforma viene attuata nel
giro di pochi mesi.
Tra i collaboratori della stessa: Giuseppe
Lombardo-Radice, Ernesto Codignola, Ugo
SpiritoVito Fazio-Allmayer
La reazione antipositivista
Giovanni Gentile
(Castelvetrano, 1875 –
Firenze, 1944)
81. PEDAGOGIAMODERNA
L’Idealismo di Giovanni Gentile
Definita da Mussolini «la più fascista delle
riforme», nelle intenzioni di Gentile essa era
invece ispirata più a principi culturali che politici,
con una visione elitaria del ruolo della scuola.
- Scuola elementare finalizzata
all’alfabetizzazione del popolo
- Liceo rivolto a pochi
- Importanza della cultura classica.
- In secondo piano cultura scientifica e lingue
straniere
- Vertice dell’istruzione: il Liceo Classico
- A scalare: liceo scientifico, istituto
magistrale, istituti tecnici.
La reazione antipositivista
Giovanni Gentile
(Castelvetrano, 1875 –
Firenze, 1944)
82. PEDAGOGIAMODERNA
La riforma Gentile
- Abolizione della visione puerocentrica
- La scuola è scuola del maestro e della cultura
- Sistema scolastico altamente meritocratico
- Esami specifici di passaggio da un ciclo all’altro
- Insegnamento della religione
- Massimo valore formativo della filosofia
- Pedagogia come «scienza dello spirito»
- Pedagogia che si risolve nella filosofia
- No dualismo, ma fusione tra maestro e allievo
- Nella scuola di regime, ampio spazio alla
funzione nazionale della scuola
- Rifiuto della visione strumentale ed
economica della scuola (solo diploma o solo
ingresso al lavoro)
- La nazione incarna la storia e lo spirito
La reazione antipositivista
Giovanni Gentile
(Castelvetrano, 1875 –
Firenze, 1944)
83. PEDAGOGIAMODERNA
La riforma Gentile
- Rifiuto dell’attivismo: opposizione alle
pedagogie scientifiche centrate sull’analisi
biologica o psicologica e sociologica dell’essere
umano. La pedagogia che si illude di trovare la
sua identità nei dati empirici si smarrisce e
diventa pseudoscienza. La sua identità è invece
salvata dalla filosofia, in quanto riflessione sulla
natura e sull’uomo.
- Alcuni studiosi hanno parlato del neoidealismo
gentiliano come di un positivismo rovesciato:
come nel Positivismo la scienza vuole spiegare
ogni cosa, così in Gentile la filosofia rivendica
l’autosufficienza.
La reazione antipositivista
Giovanni Gentile
(Castelvetrano, 1875 –
Firenze, 1944)
Opere pedagogiche
fondamentali: Il concetto
scientifico della pedagogia
(1901), Sommario di
pedagogia come scienza
filosofica (1912), Preliminari
allo studio del fanciullo
(1924), La riforma
dell’educazione (1920)
84. PEDAGOGIAMODERNA
Cardini portanti:
- la nascita dell”uomo nuovo”, alternativo a
quello borghese della società capitalistica;
- il collegamento tra pedagogia e politica;
- la centralità del lavoro;
- un modello di scuola politecnica;
- l’opposizione allo spontaneismo ingenuo;
- la trasformazione del modello di istruzione e
di società borghese.
Il marxismo In Italia questa corrente ha
avuto come autorevole
esponente ANTONIOGRAMSCI
(1891-1937), il quale criticò il
carattere classista della scuola
di regime, così com’era stata
disegnata dalla riforma Gentile.
Nei suoi Quaderni dal carcere,
pubblicati postumi tra il 1948 ed
il 1951, egli si sofferma più volte
sulla scuola, vista come luogo
aperto a tutti e ricca di cultura
politecnica, cioè umanistica e
scientifica insieme. Egli fu anche
contrario all’attivismo
pedagogico, nel quale ravvisava
i caratteri del capitalismo
avanzato.
85. PEDAGOGIAMODERNA
Anton Semënovič Makarenko
È considerato “la più forte personalità della pedagogia
sovietica nella prima fase di sviluppo” per via della sua
attività di direttore per circa vent’anni di istituti di
ragazzi sbandati e orfani che lo formò. È esponente
della pedagogia marxista-leninista, cioè quella atta a
produrre un buon cittadino comunista.
Dopo il diploma come maestro fondò la prima colonia
di lavoro, la colonia Gorki, in cui veniva inculcato il
senso del dovere ed una rigida disciplina. Fu anche
vicedirettore della sezione delle colonie di lavoro
ucraine e la critica sovietica approvò il suo come
modello educativo.
Nelle sue scuole la vita dei ragazzi era divisa in 4 ore di
studio e 4 di lavoro.
Frutto della sua esperienza nella colonia di Gorki è il
Poema pedagogico (1933-1935).
Il marxismo
Anton Semënovič
Makarenko
(Belopole, Ucraina, 1888-
Mosca 1939)
86. PEDAGOGIAMODERNA
Anton Semënovič Makarenko
- No all’idea dell’educazione come sviluppo naturale
e spontaneo.
- Formazione dell’ “uomo nuovo”, o “uomo
socialista”.
- Società senza classi ed azione direttiva sistematica
per ottenerla
- Ognuno è chiamato a fare la sua parte nella
società
- “Gli interessi del collettivo stanno al di sopra di
quelli dell’individuo”
- Collettività: gruppo di persone unito per un lavoro
comune avente per capo una direzione unica
- Sentimenti che cementano la collettività: l' onore,
il dovere, la disciplina, il coraggio
- Coincidenza educazione-politica
Il marxismo
Anton Semënovič
Makarenko
(Belopole, Ucraina, 1888-
Mosca 1939)
87. PEDAGOGIAMODERNA
Célestin Freinet
Comunista convinto, Freinet è l’espressione più
originale della pedagogia comunista. Convinto
sostenitore delle risorse personali degli alunni, della
loro fantasia, creatività e gioia di vivere, egli pensa
alla società come ad un luogo in cui ci si aggreghi
spontaneamente, senza schemi precostituiti come
avveniva nei partiti comunisti.
Il marxismo
Célestin Freinet
(Gars, 1896 – Saint-Paul-de-
Vence, 1966)
È stato esponente di una pedagogia popolare, cioè di
una presa di coscienza politica nei ceti popolari,
coincidente con il comunismo. È stato invece molto
critico nei confronti della pedagogia attiva, troppo
teorica, secondo lui, incapace di fare presa sul popolo
e tantomeno di cambiare la vita dei maestri.
88. PEDAGOGIAMODERNA
Il marxismo
Célestin Freinet
(Gars, 1896 – Saint-Paul-de-
Vence, 1966)
La sua vita fu spesa nell’insegnamento e nella
sperimentazione di innovazioni didattiche. Freinet fu
un convinto pacifista e la sua sensibilità alla
sofferenza e fragilità umana gli venne dalla sua
esperienza, da giovanissimo, nell’esercito francese, e
dalle gravi ferite riportate durante un combattimento.
Iniziò la sua carriera nel 1920 come maestro in un
piccolo villaggio del Sud della Francia, a Bar sur Loup
e contemporaneamente si dedicò alla militanza
politica comunista.
89. PEDAGOGIAMODERNA
Il marxismo
Célestin Freinet
(Gars, 1896 – Saint-Paul-de-
Vence, 1966)
LE CELEBRITECNICHE FREINET
Sono tecniche atte a promuovere
l’autoapprendimento e la liberazione di energie
positive degli allievi, orientandole ad un pensiero
autonomo e creativo.
- Il testo libero: produzione di un tema libero, senza
costrizioni sull’argomento da trattare e sui modi in cui
farlo. Discussione collettiva sul tema trattato
- Il giornale scolastico, dove sono ospitati anche gli
articoli di altre scuole;
- La tipografia in classe;
- Il calcolo vivente, dove la matematica parte da
problemi concreti e quotidiani, come il mandare avanti
la famiglia o la tipografia della scuola.
90. PEDAGOGIAMODERNA
Il Personalismo
Il personalismo è una corrente filosofica che si sviluppa in Francia alla metà
degli anni Trenta intorno alla rivista “Esprit”, diretta dal filosofo Émmanuel
Mounier. In pieno totalitarismo, gli intellettuali raccoltisi intorno a questa
rivista analizzavano la spersonalizzazione dell’essere umano, assoggettato a
logiche economico-produttive. Tale movimento, perciò, si basa sull’unicità e
centralità della persona, in opposizione sia all’uomo totalitario, sia esso di
destra o di sinistra, sia all’uomo produttivo, divenuto semplice ingranaggio di
un processo produttivo. Esso è lontano anche dall’esistenzialismo, col suo
prevalere dell’esistenza sull’individuo stesso, cui invece il personalismo
riconosce piena dignità esperienziale soggettiva. La matrice del movimento
è religiosa, in quanto rifacentesi alla tradizione ebraico-cristiana della
persona, alla quale rivendica valore assoluto e libertà come dono di Dio. I
personalisti utilizzano spesso la croce come emblema dell’esistenza umana.
La dimensione verticale indica che la fine ultima è “al di là del mondo”,
mentre la dimensione orizzontale ricorda che il cristiano non vive “per” il
mondo ma vive “nel mondo”.
91. PEDAGOGIAMODERNA
Personalismo
Jacques Maritain
(Parigi, 1882 –Tolosa, 1973)
Nasce a Parigi nel 1882. Si laurea alla Sorbona, dove
conosce anche la moglie Raïssa, studentessa ebrea russa, e
con la quale, nel 1906, riceve il battesimo nella chiesa
cattolica. Dal 1914 al 1939 insegna presso l’Institut
Catholique e scrive molto. Tra l’altro esce il libro
Umanesimo integrale (1936). Collabora alla rivista “Esprit”
di Émmanuel Mounier e quindi, nel 1940, si trasferisce negli
Stati Uniti dove insegna presso le università di Princeton e
Columbia a New York. Nel 1943 scrive L’educazione al bivio.
Tra il 1945 ed il 1948 è ambasciatore di Francia presso la
Santa Sede, quindi rientra negli Stati Uniti dove rimane
fino alla morte della moglie, nel 1960. Ritorna quindi in
Francia, a Tolosa, presso la comunità dei Piccoli Fratelli di
Gesù, dove muore nel 1973.
Il suo pensiero è ispirato alla filosofia di Tommaso
d’Aquino e la sua pedagogia prende il nome di umanesimo
integrale.
92. PEDAGOGIAMODERNA
Personalismo
Jacques Maritain
(Parigi, 1882 –Tolosa, 1973)
L’EDUCAZIONEAL BIVIO
1) Pensare l'uomo come prodotto dell’evoluzione naturale
e dello sviluppo sociale; 2) Pensarlo come “persona che si
possiede per mezzo dell'intelligenza e della libertà”
L’opera si compone di due parti:
-Nella prima è contenuta la denuncia agli errori gli errori
dell'educazione contemporanea: il misconoscere i fini, il
pragmatismo che mortifica la spiritualità.
- Nella seconda è delineato il programma dell’educazione
liberale e definita la struttura del programma di studi.
93. PEDAGOGIAMODERNA
Personalismo
Jacques Maritain
(Parigi, 1882 –Tolosa, 1973)
Per una filosofia dell’educazione
-I soggetti dell’educazione sono due: l’educando e
l’educatore. Il primo è chiamato a realizzarsi. Il secondo
a promuovere l’educazione.
- Gli apporti della psicologia e della sociologia non sono in
contrasto col fine di elevazione spirituale dell’educazione,
purché queste non pretendano di sostituirsi alla filosofia.
- Educare l’essere umano significa anche, per Maritain,
educare dei cittadini.
94. PEDAGOGIAMODERNA
Personalismo
Jacques Maritain
(Parigi, 1882 –Tolosa, 1973)
I quattro errori della moderna educazione
- sociologismo
- pragmatismo
- intellettualismo
- volontarismo
In tali ideologie l’educazione è sottoposta:
- alle regole sociali
- dello sviluppo
- dell’educazione intellettuale
- della formazione della volontà.
95. PEDAGOGIAMODERNA
Personalismo
Jacques Maritain
(Parigi, 1882 –Tolosa, 1973)
Infine, l’ultimo errore è quello di ridurre tutto il processo
educativo alla sola istruzione, come se ogni cosa,
saggezza inclusa, potesse essere insegnata.
A fronte di questi errori, Maritain suggerisce l’educazione
liberale
Essa ha di mira la formazione dell’essere umano integrale
L’espressione è mutuata dal mondo medievale, quello
delle arti liberali suddivise in trivio e quadrivio, che
costituivano la premessa degli studi universitari.Tali
L’educazione liberale
96. PEDAGOGIAMODERNA
Personalismo
Jacques Maritain
(Parigi, 1882 –Tolosa, 1973)
Le buone regole che devono accompagnare il
piano di studi
1) promuovere le energie positive degli allievi invece che
reprimere i comportamenti negativi;
2) impartire un’educazione all’affettività, che non è
legata solo agli impulsi ed agli istinti, come ritiene la
psicoanalisi;
3) parlare alla totalità della persona, come unità di
corpo, mente, sentimento, aspirazione all’infinito;
4) assicurarsi la comprensione delle conoscenze e non
solo la loro memorizzazione.
L’educazione liberale
97. PEDAGOGIAMODERNA
LE SORELLE AGAZZI
Volongo (CR)
La scuola materna
A Mompiano le sorelle Rosa e Carolina Agazzi
fondano la prima «scuola materna» della storia.
In essa il bambino trova il clima ideale, di tipo
familiare, per realizzare in maniera fiduciosa e
spontanea la propria crescita.
Le sorelle Agazzi si discostano dalle idee di Maria
Montessori.
Secondo loro il bambino “è un germe vitale che
ispira il suo intero sviluppo”.
Fondamentale, per una crescita ordinata, è la
dimensione religiosa dell’educazione.
Il loro modello educativo si diffonde nel mondo
dopo la prima guerra mondiale grazie a Giuseppe
Lombardo Radice.
98. PEDAGOGIAMODERNA
La psicoanalisi
Sigmund Freud
(Freiberg, 1856 – Londra, 1939)
SigmundFreud
La psicoanalisi segna la scoperta dell’inconscio, delle
pulsioni irrazionali, della sessualità infantile.
Le esperienze emotive vissute nei primi anni dal bambino
segnano l’intero corso della sua vita.
La psicoanalisi ha fornito il suo apporto anche alle
tematiche dell’educazione, soprattutto in tre ambiti:
1. Scuola antiautoritaria
2. Aspetti emotivo-affettivi
3. Formazione dei formatori
99. PEDAGOGIAMODERNA
La psicoanalisi
SCUOLAANTIAUTORITARIA
Il metodo psicanalitico suggerisce una strada per
evitare che i bambini cadano vittima delle nevrosi o
delle psicosi. Essa è la scuola antiautoritaria, cioè
improntate ad una pedagogia non repressiva, cioè esente
da punizioni e regole imperative e fondata sulla
dimensione affettiva. Durarono tuttav ia per poco tempo,
anche perché si ponevano, più che come modello
realizzabile, come denuncia delle prassi autoritarie del
tempo. Ne furono esempi: 1. l’Istituto Baugmarten di
Vienna, fondato nel 1919 da Siegfred Bernfeld; 2. la scuola
di Summerhill (Inghilterra), fondata nel 1921 da Alexander
S. Neill; 3. l’asilo di Vera Schmidt aperto a Mosca sempre
nel 1921; 4. la Malting House School di Cambridge (1924-
1929) di Susan Isaacs; 5. la Hampstead Nursery di Londra
(1941) di Anna Freud
Freiberg, 6 maggio 1856 – Londra, 23 settembre 1939
100. PEDAGOGIAMODERNA
La psicoanalisi
LA DIMENSIONEAFFETTIVA
Alcuni importanti studiosi, come Melanie Klein, John
Bowbly, René A. Spitz, hanno evidenziato l’importanza
della gratificazione affettiva per il corretto sviluppo del
bambino.
Bowbly, per esempio, ha elaborato la notissima teoria
dell’attaccamento.
Questi studi modificano ed integrano la teoria freudiana:
l’individuo non ha come problema prioritario quello di
gestire le pulsioni sessuali, ma di ricevere sicurezza fisica e
psichica.
Melanie Klein
John Bowbly
101. PEDAGOGIAMODERNA
La psicoanalisi
Alfred Adler
LA FORMAZIONEDEGLI EDUCATORI
La psicoanalisi rileva che tra le doti dell’educatore vi è
quella di aver fatto chiarezza in se stesso.
Gli apporti in questo campo sono diversi, ma possiamo
ricordarne due:
Alfred Adler, allievo di Freud, nel 1920 fonda a Vienna i
primi centri psicopedagogici per aiutare genitori ed
insegnanti ad affrontare le difficoltà evolutive del
bambino;
Carl Rogers ha proposto la figura del «docente
facilitatore», cioè non di un docente regolatore unico della
classe, ma di un docente in grado di organizzare
l’ambiente in modo che ogni allievo senta dentro di sé la
spinta ad imparare e a migliorare. Non è un ambiente
permissivo, ma di un ambiente in cui ciascuno può
esprimersi al meglio. Carl Rogers
102. PEDAGOGIAMODERNA
Don Lorenzo Milani
Lorenzo Milani
(Firenze, 1923 – Firenze 1967)
Pedagogie del dialogo e della parola
Sviluppatesi nel Novecento, hanno una base filosofica
che evidenzia il valore della relazione interpersonale nel
processo educativo, più che nel dirigere ed ordinare i
discenti.
Ne sono esponenti Martin Buber (l’alterità dell’alunno),
Romano Guardini (l’incontro con l’altro) e don Lorenzo
Milani (la padronanza della parola).
Sono pedagogie che privilegiano la partecipazione
personale e che si pongono come terza alternativa alle
altre due: 1. primato della cultura e autorità del maestro;
2. puerocentrismo
103. PEDAGOGIAMODERNA
Don Lorenzo Milani
Lorenzo Milani
(Firenze, 1923 – Firenze 1967)
Don Lorenzo Milani si occupò dell’istruzione dei ragazzi
poveri del piccolo borgo di Barbiana, che condensarono le
loro esperienze in un libro a più mani, Lettera a una
professoressa.
Don Milani privilegia la parola come strumento di
apertura all’altro, di positivo inserimento in società e di
liberazione dall’egoismo e dalla solitudine .
L’empatia che permette al maestro di porsi in sintonia con
l’allievo, e ciò che consente loro di intraprendere un
«cammino comune», all’insegna della sincerità e
comprensione reciproca.
La scuola non deve emarginare, bensì dare la parola a tutti
ed aiutare i deboli, i poveri, ad uscire dalla loro condizione,
ascoltandoli.
104. PEDAGOGIAMODERNA
NUOVE EMERGENZE
EDUCATIVE
• Femminismo e ‘pedagogia della differenza’.
• Problema ecologico.
• Intercultura.
• Educazione permanente.
• L’umano oltre l’umano (genetica, uomo-virtuale….)
• Scuola e globalizzazione.
• Educazione e nuovi media.
• Educazione alla cittadinanza.