2. Nell’impero austro-
ungarico convivevano
numerose etnie differenti.
Di fatto Austria ed Ungheria
erano due paesi
indipendenti, ma uniti
dall’obbedienza ad un unico
imperatore.
3. Fra 1911 e 1913 furono
combattute le cosiddette
guerre balcaniche;
Serbia, Bulgaria e Grecia si
allearono per sottrarre
Albania e Montenegro
all’impero ottomano e
subito dopo entrarono in
guerra fra di loro per la
spartizione di questi
territori.
Inoltre nel 1908 l’impero
austro-ungarico aveva
annesso la Bosnia-
Erzegovina dove viveva un
consistente numero di Serbi.
4. Nella penisola balcanica erano
da poco diventati indipendenti
dall’impero ottomano stati
come la Serbia verso i quali sia
l’impero austro-ungarico sia la
Russia avevano mire di
conquista.
5.
6. Le principali rivalità che determinarono
lo scoppio della prima guerra mondiale
furono:
1) Fra Francia e Germania a seguito
della sconfitta francese del 1870 (a
seguito della quale la Francia
cedette l’Alsazia e la Lorena);
2) Fra Gran Bretagna e Germania per
la contesa di territori coloniali in
Africa e per la superiorità
economica;
3) Fra Russia ed impero austro-
ungarico per la contesa dei territori
dell’area balcanica divenuti
indipendenti dall’impero
ottomano. La Russia sta infatti
cercando uno sbocco sul
Mediterraneo.
4) Fra Italia e impero austro-ungarico,
poiché i territori del Trentino-alto
adige e del Venezia- Giulia erano
ancora in mano austriaca;
7. Nel 1882 si costituisce
la TRIPLICE ALLEANZA
di cui fanno parte
AUSTRIA, GERMANIA
ED ITALIA e nel 1907 la
TRIPLICE INTESA di cui
fanno parte
FRANCIA, GRAN
BRETAGNA E RUSSIA.
8. 28 giugno del 1914 a
Il
Sarajevo, in Bosnia, territorio
dell’impero austro-
ungarico, uno studente serbo-
bosniaco uccise l’erede al
trono, arciduca Francesco
Ferdinando.
L’Austria accusò la Serbia di
aver favorito l’attentatore
e, assicuratasi l’appoggio
dell’alleato impero
tedesco, dichiarò guerra alla
Serbia.
10. Da guerra lampo a
guerra di posizione I generali tedeschi avevano
preparato una rapida guerra di
movimento: intendevano
puntare direttamente alla
conquista di Parigi, prima che la
Russia potesse reagire.
L’esercito tedesco fu però
fermato lungo il fiume
Marna, quello che sarà da allora
il FRONTE OCCIDENTALE.
Il conflitto si trasforma in una
logorante guerra di posizione
basata soprattutto sull’uso di
artiglieria. Si scavano trincee e si
costruiscono fortificazioni.
11. In un primo momento l’Italia decise di non
entrare in guerra; la maggior parte del paese era
contraria all’ingresso in guerra (soprattutto i
socialisti ed i cattolici) ed anche il governo del
liberale Giolitti era per il neutralismo.
Benchè in minoranza, gl’interventisti (molti dei
quali nazionalisti) organizzarono manifestazioni
a favore dell’entrata in guerra.
Il 23 maggio 1915 il re col sostegno della nuova
maggioranza parlamentare dichiara guerra
all’Austria.
L’Italia cambia dunque fronte ed entra in guerra
contro gli stati coi quali era stata alleata; il
principale motivo è la speranza di ottenere i
territori del Trentino Alto Adige, della Venezia
Giulia, oltre a Fiume e alla Dalmazia.
12. Dopo tre anni di guerra estenuante che
stava mettendo in ginocchio tutti i paesi
europei coinvolti, la fine del conflitto
sembrava ancora lontana.
In quest’anno avvennero due fatti
rilevanti:
1) La Russia è costretta a ritirarsi dalla
guerra perché all’interno del paese è
scoppiata una rivoluzione che ha portato
al potere il partito comunista
bolscevico, deponendo la monarchia.
2) Entrano in guerra gli Stati Uniti;
ufficialmente per l’affondamento della
nave Lusitania a causa di un sottomarino
tedesco, ma anche perché da tempo gli
interessi economici americani erano
legati a quelli dei paesi europei.
13. Gli imperi centrali tentarono di sferrare gli
attacchi finali prima dell’arrivo degli
americani.
Così gli italiani furono duramente sconfitti a
Caporetto, anche perché essendosi liberati del
fronte orientale contro la Russia, gli austriaci
potevano concentrare a ovest i propri sforzi.
http://www.youtube.com/watch?v=3h234hId
Xsc
Gli eserciti dell’Intesa riuscirono tuttavia a
coordinare gli interventi e anche l’esercito
italiano che sembrava sull’orlo del tracollo, si
riorganizzò e ebbe la sua rivincita a Vittorio
Veneto, dove sconfisse gli austriaci.
Fra l’ottobre e il novembre del 1918 gli eserciti
degli imperi centrali si arresero
14. Crollarono i grandi imperi: quello austro-ungarico, quello russo, quello ottomano, quello tedesco.
Dall’impero austro-ungarico nacquero la Cecoslovacchia, l’Austria, l’Ungheria, la Iugoslavia. Da territori di
Russia, Germania , impero austro-ungarico nacque la Polonia.
L’Italia completò l’unità nazionale con il Trentino, l’Alto Adige, Trieste e l’Istria (ma non Fiume e la
Dalmazia).
In Germania venne deposto l’imperatore e nacque una repubblica. L’Alsazia e la Lorena passano alla
Francia; le colonie tedesche vengono divise fra Francia, Inghilterra e Giappone.
Dall’impero ottomano nacque la repubblica turca.
15. Il declino dell’Europa
Alla fine della guerra è chiaro soprattutto che le potenze europee non sono più in
grado di risolvere da sole i loro problemi; infatti l’intervento degli Stati Uniti è stato
determinante. Ciò segna la fine dell’egemonia europea nel mondo.
Alla conferenza di pace di Versailles del 1919 i paesi europei (Francia e
Inghilterra, soprattutto) sembravano più interessate ad umiliare la Germania, che
non a creare un nuovo equilibrio più duraturo.
Gli europei non seguirono i consigli del presidente americano Wilson che li invitava
a seguire il principio di autodeterminazione dei popoli, secondo cui ogni nazione
avrebbe dovuto scegliere il proprio territorio e la propria forma di governo.
Il declino è anche economico. Finita la guerra i paesi europei sono indebitati con
gli Stati Uniti e perdono il controllo dei mercati internazionali. Le colonie asiatiche
diventano motivo di scontro tra USA e Giappone; in India nascono i primi
movimenti indipendentisti; in medio oriente sono nati: la Turchia, l’Iraq, l’Arabia
Saudita, lo Yemen.