2. ARGOMENTI
ARGOMENTI
• OBIETTIVI E RESPONSABILITA’
• TUTA DA LAVORO
• PROTEZIONE PIEDI - GAMBE
• PROTEZIONE MANI - BRACCIA
• PROTEZIONE OCCHI - VOLTO
• PROTEZIONE VIE RESPIRATORIE
• PROTEZIONE UDITO
• PROTEZIONE TESTA
• IMBRACATURA DI SICUREZZA
• SALVAGENTE
3. OBIETTIVI E RESPONSABILITA’
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE
qualsiasi attrezzatura destinata ad essere indossata e tenuta
dal lavoratore allo scopo di proteggerlo contro uno o più
rischi suscettibili di minacciare la sicurezza o la salute
durante il lavoro, nonché ogni complemento o accessorio
destinato a tale scopo.
DPI
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE
4. OBIETTIVI E RESPONSABILITA’
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE
Nel DVR e nelle varie schede tecniche viene fatto
sempre riferimento all’utilizzo dei dispositivi di
Protezione Individuale durante le attività lavorative
di vario genere.
DVR DPI
5. OBIETTIVI E RESPONSABILITA’
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE
È di fondamentale importanza che i lavoratori non
considerino i DPI come oggetti inutili cui è possibile
rinunciare facendo affidamento sulla propria
esperienza e capacità
7. OBIETTIVI E RESPONSABILITA’
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE
I DPI devono essere impiegati quando i rischi
non possono essere evitati o ridotti da:
MEZZI DI
PROTEZIONE
COLLETTIVA
MISURE, METODI E
PROCEDIMENTI DI
ORGANIZZAZIONE
DEL LAVORO
MISURE TECNICHE
DI PREVENZIONE
8. OBIETTIVI E RESPONSABILITA’
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE
Ai fini delle responsabilità:
a. il datore di lavoro deve mettere a disposizione dei
lavoratori i DPI previsti per i tipi di lavoro che saranno
effettuati e dovrà disporre che essi vengano utilizzati in
qualsiasi momento durante il lavoro, a seconda del preciso
scopo ed uso
b. il lavoratore deve utilizzare i DPI predisposti dal datore di
lavoro
RESPONSABILITA’
9. OBIETTIVI E RESPONSABILITA’
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE
È obbligatorio indossare e conservare correttamente i
DPI forniti, non apporre modifiche di propria iniziativa
e segnalare al preposto/dirigente la loro eventuale
inadeguatezza o mancanza
È obbligatorio per i preposti/dirigenti vigilare affinché i
DPI vengano utilizzati correttamente
10. OBIETTIVI E RESPONSABILITA’
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE
Tutti i DPI commercializati dal 1 luglio 1995
devono essere marcati
REQUISITI GENERALI DPI
devono essere accompagnati dalla
documentazione con le istruzioni di uso e
manutenzione
devono essere adeguati al rischio da
prevenire (evitare che il DPI sia un rischio
maggiore di quello da prevenire)
Adeguati alle esigenze economiche e di
salute del lavoratore
11. OBIETTIVI E RESPONSABILITA’
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE
1a categoria
DPI di progettazione semplice destinati a salvaguardare la
persona da rischi di danni fisici di lieve entità. progettati in modo
che chi li indossa possa valutarne l’efficacia [ ad esempio: alcuni
tipi di guanti da lavoro; indumenti protettivi contro gli agenti
atmosferici]
CATEGORIE DEI DPI
2a categoria
DPI che non rientrano nelle altre due categorie. [ad esempio DPI
per mani e braccia quali guanti, manopole]
3a categoria
DPI di progettazione complessa destinati a salvaguardare da
rischi di morte o di lesioni gravi e di carattere permanente. [ad
esempio DPI costruiti per fornire protezione contro le cadute
dall'alto quali cinghie, agganci per lavori ad alta quota;
protezione agenti chimici; protezione vie respiratorie]
13. TUTE DA LAVORO
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE
hanno una funzione diversa dalle divise e dalle uniformi, in quanto
oltre a preservare dalla sporcizia, hanno il compito fondamentale
di proteggere da influssi esterni che potrebbero recare danni alla
integrità fisica del lavoratore. Ne esistono vari tipi:Le tute di lavoro,
(durature o monouso)
TUTE DA LAVORO
Possono essere durature o monouso
14. TUTE DA LAVORO
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE
TUTE DA LAVORO
Tuta da lavoro: è un abito monopezzo, da utilizzare sempre in
navigazione e/o in locali macchina, per proteggersi dalla polvere
e dalla sporcizia. E’ consigliato il tipo in cotone e con le maniche
lunghe. Deve essere lavata regolarmente per prevenire le
dermatiti.
Tuta anti umidità (cerata): è un abito in due pezzi in PVC.
Protegge dalla pioggia, dall’acqua e da alcuni prodotti chimici
leggeri. Deve essere di colore altamente visibile per le operazioni
in coperta. Può essere lavata con detergenti leggeri e deve
essere scartata quando molto sporca.
Protezione termica (tenuta da navigazione): è un abito in due
pezzi per proteggersi dal freddo quando si lavora in
coperta/plancia nei climi freddi. Può essere indossata sotto una
tuta in PVC, quando le condizioni meteo lo richiedano.
15. PROTEZIONE PIEDI - GAMBE
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE
Possono avere varie caratteristiche tecniche in funzione del tipo di
pericolo presente.
I principali rischi per i piedi sono:
Schiacciamento
Perforazione della suola
Contatto con materiali incandescenti
Caduta di oggetti
Urti con ostacoli fissi
Scariche elettriche
Contatto con prodotti chimici
Scivolamento
16. DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE
Calzature da lavoro
Hanno la peculiarità di non presentare in punta un puntale.
Calzature di protezione
Hanno la peculiarità di presentare in punta un puntale rigido
capace di resistere senza rompersi alla caduta di un peso di
circa 20 chilogrammi (200 Newton) da mezzo metro di altezza
(100 Joule di energia trasmessa).
Calzature di sicurezza
Hanno la peculiarità di presentare in punta un puntale rigido
capace di resistere senza rompersi alla caduta di un peso di
circa 20 chilogrammi (200 Newton) da 1 metro di altezza (200
Joule di energia trasmessa).
PROTEZIONE PIEDI - GAMBE
18. PROTEZIONE MANI - BRACCIA
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE
Tutte le lavorazioni che comportano rischi per mani e braccia
devono essere effettuate con mezzi di protezione come i
guanti.
Norme generali di comportamento:
Usare guanti specifici in funzione del
tipo di lavorazione da eseguire
Usare guanti di spessore costante,
senza fori e facilmente calzabili
Con sostanze tossiche usare guanti
lunghi fino all’avambraccio
Controllare l’integrità dei guanti
prima dell’utilizzo
19. DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE
PROTEGGONO DA:
• Rischi meccanici ed elettrostatici
• Rischi elettrici/folgorazione
• Rischi chimici e microbiologici
• Rischi da freddo
• Rischi da calore e fuoco
• Rischi da vibrazioni
VARI MATERIALI:
• Plastica
• Gomma
• Cuoio
• Materiale dielettrico
• Maglie metalliche
PROTEZIONE MANI - BRACCIA
20. DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE
RISCHI MECCANICI: proteggono da aggressioni
fisiche e meccaniche causate da abrasione, taglio
da scorrimento, foratura o strappo
RISCHI DA CALORE: isolano termicamente gli arti
superiori evitando la trasmissione del calore nelle
sue forme: calore per contatto, convettivo, radianti,
spruzzi di metallo fuso
RISCHI DA FREDDO: permettono di mantenere
una temperatura tale da non creare problemi
all’operatore per il tempo necessario alle operazioni
RISCHI ELETTRICI: permettono di effettuare lavori
in potenziale presenza di tensioni elettriche
pericolose o sotto tensione
RISCHI CHIMICI E BIOLOGICI: strutturalmente
impermeabili che pongono una barriera tra cute e
agente chimico-biologico
PROTEZIONE MANI - BRACCIA
24. DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE
Nelle lavorazioni in cui è possibile un danneggiamento degli
occhi e/o del volto è necessario utilizzare protezioni come
occhiali e visiere
AGENTI DI RISCHIO
Meccanici: schegge, urti con
materiali solidi, aria compressa ecc.
Ottici: raggi infrarossi, raggi laser,
luce molto intensa, raggi ultravioletti
Termici: sostanze liquide e solide
calde, calore radiante
Chimici: sostanze fluide (gas e
liquidi), sostanze solide
PROTEZIONE OCCHI - VOLTO
25. DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE
Protezione degli occhi
Protezione degli occhi e delle
cavità oculari
Protezione dell’intero volto
PROTEZIONE OCCHI - VOLTO
26. DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE
QUALITA’ OTTICA
3 classi ottiche da 1 a 3
(1 lenti di migliore qualità)
PROTEZIONE MECCANICA
CODICE RESISTENZA MECCANICA
- RESISTENZA MINIMA
S RESISTENZA RINFORZATA
F PARTICELLE ALTA VELOCITA’ - BASSA ENERGIA
B PARTICELLE ALTA VELOCITA’ - MEDIA ENERGIA
A PARTICELLE ALTA VELOCITA’ - ALTA ENERGIA
PROTEZIONE OCCHI - VOLTO
27. DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE
SALDATURA – SCELTA DEI VETRI INATTINICI
La scelta deve essere fatta con attenzione
per conciliare la protezione degli occhi con
la capacità di vedere il lavoro in corso
Il livello di protezione è il grado DIN (da 1 a
14)
Saldature autogene
Dipende dalla portata di ossigeno
Saldature ad arco
Dipende dal metodo di saldatura e dalla
corrente utilizzata
PROTEZIONE OCCHI - VOLTO
28. PROTEZIONE VIE RESPIRATORIE
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE
In ambienti di lavoro con presenza di polveri, gas o altri
inquinanti aerodispersi, è obbligatorio l’uso di idonei mezzi di
protezione delle vie respiratorie
AGENTI DI RISCHIO
Polveri: di varia natura
Gas tossici: modificano il normale
funzionamento del sangue e del
sistema nervoso
Gas soffocanti-irritanti: producono
danni ai polmoni e alle vie respiratorie
Gas asfissianti: rendono impossibile la
respirazione, sostituendosi all’ossigeno
dell’aria
29. DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE
Mezzi filtranti
Filtrano l’aria prelevata dall’ambiente in
cui si trova il lavoratore
Autorespiratori
In ambienti inquinati in cui non è
necessaria lunga presenza del
lavoratore. Prelevano aria da bombola
o cartuccia
Respiratori a presa d’aria
In ambienti inquinati in cui è necessaria
una lunga presenza del lavoratore.
Prelevano aria da ambiente esterno.
PROTEZIONE VIE RESPIRATORIE
GRUPPI
30. DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE
Facciale filtrante
Semimaschera
con filtri
intercambiabili
Maschera intera
con filtri
intercambiabili
PROTEZIONE VIE RESPIRATORIE
TIPOLOGIE
Autorespiratori
Adatti per polveri, fumi e
nebbie con gradi di
protezione diversi
Purificano l’aria con azione di
filtrazione meccanica, chimica
o elettrostatica.
L’azione filtrante è svolta da
un filtro strutturato.
Indicati per gas e vapori di
natura nota
Permettono di isolare la
respirazione dall’ambiente
inquinato
31. DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE
• Non devono assolutamente essere
impiegati se il contenuto di ossigeno
risulta inferiore al 17%
• La tenuta sul viso può essere
compromessa da barba e baffi
• Non indossare e togliere il dispositivo
in area inquinata
3 TIPOLOGIE
Antipolvere (polveri, fibre, fumi, nebbie)
Antigas (gas e vapori)
Combinati (antipolvere e antigas)
PROTEZIONE VIE RESPIRATORIE
MEZZI FILTRANTI
32. DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE
PROTEZIONE VIE RESPIRATORIE
ANTIPOLVERE
CLASSE GRADO DI
PROTEZIONE
EFFICIENZA FILTRANTE
Polveri - Fumi Nebbie
P1 Basso
TLV > 10 mg/mc
>80% -
P2 Medio
TLV tra 0,1 e 10
mg/mc
>94% >98%
P3 Alto
TLV < 0,1 mg/mc
>99,95% >99,99%
TLV: valore medio di esposizione su 8 ore
34. PROTEZIONE UDITO
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE
I mezzi di protezione dell’udito sono di varie tipologie ed è
necessario identificare quello più adatto in funzione del tipo di
rumore e delle caratteristiche della persona esposta
35. PROTEZIONE UDITO
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE
CRITERI DI SCELTA OTOPROTETTORI
SNR
Il dato di targa caratteristico degli
otoprotettori è il valore di SNR.
Le cuffie sono idonee all’impiego in
un determinato locale se:
dB(A)-SNR < 80dB
dove:
bB(A): livello sonoro del locale
SNR: valore di targa delle cuffie
36. PROTEZIONE UDITO
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE
CRITERI DI SCELTA OTOPROTETTORI
INSERTI
• In ambienti con alta temperatura e
umidità
• Alta sudorazione
• Con occhiali da vista
• Frequenti movimenti del capo
• Con altri DPI come elmetti e occhiali
CUFFIE
• Frequente esposizione a rumori di
breve durata
• Necessità di rimuoverle spesso
• Processi di infiammazione delle
orecchie
37. PROTEZIONE TESTA
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE
La testa può essere sottoposta a numerose occasioni di
pericolo, come urti e cadute di materiali dall’alto. In questi casi
è opportuno proteggere il capo con idoneo elmetto.
Possono essere di vari tipi e materiali
(policarbonato, fibra di vetro, kevlar,
alluminio o lega leggera).
38. PROTEZIONE TESTA
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE
CARATTERISTICHE
Assorbimento urto
Resistenza perforazione
Non infiammabilità
Proprietà dielettriche
su ogni esemplare o componente deve figurare la data di fabbricazione
e/o, se possibile, di scadenza, impressa in modo indelebile e senza
possibilità di interpretazione erronea. All’interno del casco oltre alla
marcatura CE – EN 397 – completata dal contrassegno numerico
dell'organismo di controllo, c’è il nome del fabbricante e un cerchio nel
quale è indicato sia il mese che l’anno di costruzione del casco.
La durata di impiego dei caschi termoplastici può essere fissata in 5 anni .
39. PROTEZIONE ANTICADUTA
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE
CINTURA DI SICUREZZA
IMBRACATURA DI SICUREZZA
ANTICADUTA
IMBRACATURA DI SICUREZZA
PER SOLLEVAMENTO
40. PROTEZIONE ANTICADUTA
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE
CINTURA DI SICUREZZA
E’ un dispositivo di trattenuta che, in caso di caduta,
trattiene l’operatore impedendone lo scivolamento
e/o il rotolamento (la lunghezza del cordino e il
posizionamento dell’ancoraggio rende impossibile la
caduta). Non deve assolutamente essere utilizzato
per arrestare una caduta dinamica.
E’ costituito da un insieme di nastri e/o cinghie, che
avvolgono sul punto vita. E’ dotata di uno o più
elementi di attacco sui fianchi, conformati ad anello,
al fine di vincolarla al sistema di trattenuta. Può in
alcuni casi avere cinghie per le spalle e per le
gambe
Non può essere considerato un DPI di arresto
caduta ai fini di anticaduta dall’alto
41. PROTEZIONE ANTICADUTA
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE
IMBRACATURA DI SICUREZZA ANTICADUTA
E’ un dispositivo che ha una “unzione di supporto
rivolto principalmente all’arresto caduta. È concepito
per distribuire in caso di caduta le tensioni sul corpo
mantenendo l’operatore in sospensione”.
appartiene alla terza categoria e necessita
formazione e addestramento per il suo utilizzo”.
E’ dotata di bretelle e cosciali ed è collegata ad una
fune di sicurezza, ancorata ad un punto fisso, con
interconnesso un assorbitore
Deve limitare la caduta a non oltre 1,5 metri