Non primi, non secondi, ma neanche terzi - operazione altro che cucù
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NON PRIMI, NON SECONDI,
MA NEANCHE TERZI
Operazione «Altro che cucù»
23 novembre 2012 a cura di Renato Brunetta
2. Il fallimento della politica estera di Terzi:
1° – I nostri marò e lo schiaffo di New Delhi a Roma
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Febbraio 2012: Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, due nostri marò, vengono
accusati di aver ucciso due pescatori a largo delle coste indiane e successivamente
arrestati
Essendo il fatto imputato ai due marò accaduto in acque internazionali, deve essere
applicata la legge italiana, come italiana era la bandiera battuta dalla Enrica Lexie
sulla quale si trovavano i marò
Non è difficile capire che si tratta di una caso di violazione del diritto internazionale
su cui l'Italia avrebbe piena giurisdizione, ma il governo indiano comunica che non
riconosce alcuna legittimità all’accordo che garantisce ai militari utilizzati sulle navi in
funzione antipirateria alcuna immunità
3. Il fallimento della politica estera di Terzi:
1° – I nostri marò e lo schiaffo di New Delhi a Roma
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Forse un congelamento dei trattati vigenti o il ritiro dell’Ambasciatore e dei funzionari
diplomatici sono le immediate contromisure attese … e invece la Farnesina che fa?
Prima lunghe trilaterali esteri-difesa-armatore per capire cosa stesse accadendo, con
tanto di telefonate arrivate in ritardo ed ordini dati senza precisione.
Poi la mossa di confermare un tour in Asia già pianificato mesi prima per il rilancio
delle relazioni economiche: forse la sorte di due ragazzi in divisa dietro le sbarre non
vale la pena di essere difesa
A rendere la situazione paradossale i toni “cordiali” dell’incontro avvenuto in India con
il ministro degli esteri Krishna.
4. Il fallimento della politica estera di Terzi:
1° – I nostri marò. E l’Unione Europea dov’è?
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Luglio 2012: nota a firma del presidente della Commissione Ue, Josè Manuel Barroso
“Le istituzioni dell’Unione Europea non possono intervenire attivamente in questo caso particolare.
Infatti, sebbene in qualità di soggetto del diritto internazionale l’Unione Europea nelle sue
relazioni con il più ampio mondo è obbligata a contribuire alla stretta osservanza e sviluppo del
diritto internazionale, tuttavia questo caso verte su questioni come l’applicazione della
giurisdizione della bandiera di Stato e l’immunità funzionale per membri delle forze armate dello
Stato, che chiaramente eccedono le competenze dell’Unione Europea. Nel presente esempio, tali
questioni saranno affrontate da contatti bilaterali diplomatici tra Italia ed India. Noi siamo a
conoscenza di questo incidente pur non essendo in possesso di tutti i suoi dettagli. In linea di
principio noi sosteniamo una positiva e specifica risoluzione del problema. Come parte contraente
della Convenzione delle Nazioni Unite sul diritto del mare (Unclos), l’Unione Europea si impegna
per una corretta applicazione della sopracitata Convenzione”
L’Ue si tiene fuori dalla diatriba in corso tra India e Italia … e Monti? E Terzi?
5. Il fallimento della politica estera di Terzi:
1° – I nostri marò. UN? Oltre al danno la beffa
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Settembre 2012: con un discorso all'Onu davanti al mondo intero l’India sferra
l’ennesimo schiaffo all’Italia nella vicenda dei marò
I punti salienti del discorso del ministro degli Esteri, S. M. Krishna, all’Assemblea delle
Nazioni Unite:
L'India «attribuisce massima priorità alla lotta alla pirateria al largo delle coste della
Somalia. Proseguendo le nostre operazioni anti-pirateria nel Golfo di Aden solleciteremo
la comunità internazionale ad affrontare il problema serio dei marinai presi in ostaggio
dai pirati»
A dir poco imbarazzante se tale affermazione arriva dopo aver sbattuto in galera
Salvatore Girone e Massimiliano Latorre, che sono ancora trattenuti in India, proprio
per aver difeso una nave italiana da un sospetto attacco dei pirati
6. Il fallimento della politica estera di Terzi:
2° – Il caso Lamolinara
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Marzo 2012: Nigeria
Le teste di cuoio inglesi compiono un blitz contro militanti di Al Qaeda per liberare
due ostaggi: uno era l'italiano Franco Lamolinara che ci ha rimesso la vita
Il problema?
I corpi speciali di sua maestà hanno agito lasciando all'oscuro gli italiani
«Se non mi chiamava Cameron non ne sapevo nulla», avrebbe affermato Monti
piuttosto infuriato per il fatto che neppure ne era stato informato
La Farnesina è stata avvisata dalle autorità britanniche a operazione avviata
Significa fondamentalmente che gli inglesi non si fidano degli italiani
7. Il fallimento della politica estera di Terzi:
2° – Il caso Lamolinara
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Le dichiarazioni del ministro degli esteri si rifanno ad un tono controllato ed
esageratamente sproporzionato rispetto alla tragedia e alla rabbia per come
sono andate le cose
Napolitano e Monti organizzano un vertice sulla Nigeria nei saloni del Colle
…
E l’invito non è stato recapitato alla Farnesina.
Un episodio che non ha precedenti, dal momento che il ministro degli esteri è un
tutt’uno con il Presidente del Consiglio, in particolar modo nelle situazioni di crisi
Una gestione peggiore di questa è difficile da immaginare
8. Il fallimento della politica estera di Terzi:
3° – Rossella Urru
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18 luglio 2012: Rossella Urru viene liberata dopo 9 mesi di prigionia in Algeria
… ma facciamo un passo indietro
Sanremo: Geppi Cucciari lancia un appello per la liberazione di Rossella
La Farnesina non commenta
Di li a qualche giorno Fiorello incalzerà con un video appello su Twitter
Ancora nessun commento
9. Il fallimento della politica estera di Terzi:
3° – Rossella Urru
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E allora Monti, nell’imbarazzo generale, richiama Terzi ad una qualche azione, e
cosa decide di fare?
Di depotenziare ancora una volta l’Ambasciatore e di investire del problema
Margherita Boniver, inviato speciale della Farnesina per le emergenze umanitarie
Panorama, il 10 marzo 2012, ce lo racconta così:
«Subito una missione in Mauritania per lei, ma Terzi va al risparmio e le stacca un
biglietto su un volo di linea con scalo a Parigi che deve fare i conti anche con il litigio
a bordo di un passeggero ed imbarazzanti ritardi
La fortuna continua a non girare dalla sua parte:
arriva la fuga di notizie sulla presunta liberazione della ragazza sarda, poi la
strategia del silenzio e la lobotomizzazione degli uffici del ministero preposti a
gestire il delicato caso»
10. Il fallimento della politica estera di Terzi:
4° – Il «caso Mario Vattani»
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Nel maggio 2011 il Console in Giappone, Mario Vattani, è stato filmato mentre
cantava inni dai contenuti fascisti in un raduno di Casapound
Si alternano una lunga serie di dichiarazioni contraddittorie, mielose e fragili, che
espongono Terzi ad inferocite reazioni
Perché una reazione così morbida e in ritardo?
Si vocifera che la risposta sia dietro il legame di amicizia che lo lega ad Umberto
Vattani, padre di Mario, e primo sponsor dell’importante carriera che Terzi ha
maturato negli ultimi quindici anni
11. Il fallimento della politica estera italiana:
5° – Terzi e il cordoglio per Zenawi
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"Profondo dolore per la scomparsa di Zenawi, leader che ha dedicato la vita a
combattere la povertà garantendo il progresso del suo popolo"
È questo il testo di un messaggio twitter del ministro degli esteri Giulio Terzi, dopo
la scomparsa del premier etiope Meles Zenawi
Peccato che Zenawi è stato accusato di violazioni dei diritti umani e di violenze
contro i suoi oppositori
12. Il fallimento della politica estera italiana:
6° – Farnesina depotenziata
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Già Monti e Moavero hanno sottratto alla Farnesina il principale dossier di politica
estera, quello su Bruxelles e sulla cicatrizzazione di vecchie ferite con i partner
europei
Andrea Riccardi, che ha reclamato alungo la delega alla cooperazione, è stato
accontentato forzando il ministro degli Esteri a cedergli un ufficio alla Farnesina
sebbene sia un delegato della presidenza e dunque con gli Esteri non dovrebbe
avere nulla a che fare
13. Il fallimento della politica estera italiana:
7° – Terzi e l’operazione «Yes man»
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Terzi, dopo il suo insediamento, dà anche il via alla cosiddetta «operazione repulisti»,
l’obiettivo è quello di circondarsi di «yes man» di fiducia, declassando o
depotenziando possibili «nemici interni»
Uno degli errori più grandi è quello di aver richiamato «i suoi yes man» dagli Stati
Uniti nell’anno più importante per la politica americana, tutta proiettata alle elezioni
presidenziali;
o quello di aver ridotto il rapporto con il segretario generale della Farnesina,
Giampiero Massolo, a mera relazione di cortesia, in momenti in cui l’esperienza di un
«uomo di palazzo» di quel livello sarebbe stata indispensabile