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Semelhante a Twitter e lavoro sul Secolo XIX (20)
Twitter e lavoro sul Secolo XIX
- 1. dal mondo
MANAGER USA AVEVA SCRITTO IL MESSAGGIO POCO PRIMA DI SALIRE IN AEREO
Tweetrazzista
sulSudafrica
delladirigente:
licenziata
«Lì rischio di prendere
L’arte di tacere
dal Settecento
a oggi
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l’Aids? Ma no, sono bianca»
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perdonarmi». Aggiungendo: «È stato stupido postare una cosa del genere. Volevo fare una battuta ma mi
si è ritorta contro». Concludendo:
«Hoappenasaputodiesserestatalicenziata. Me l’aspettavo. Sono davvero dispiaciuta e pentita». Ha, inoltre, denunciato di aver subito minacce di morte. E ha invitato a fare
donazioni per la ricerca contro l’Aids.
Non era probabilmente la prima
volta che un tweet di Justine sollevava polemiche. A gennaio, aveva
scritto:«Nonpossoesserelicenziata
per cose dette da sbronza, giusto?».
Bastano, allora, 140 caratteri per
perdere il lavoro? Ebbene sì: «Non
mi stupisce perché Twitter, è ormai
diventato uno strumento di comunicazione pubblica», afferma Luca
Conti, autore di “Comunicare con
Twitter” (Hoepli, 2010) e consulente in social media marketing. «Lo è
se hai un profilo seguitissimo o pochi follower. Non ci si può difendere
dicendo che si trattava di uno scherzo. L’immagine di un’azienda è legata anche a quella dei suoi dipendenti. Quindi, è normale che prenda
provvedimenti per dissociarsi».
Meglioilsilenziorispettoauncinguettio stonato. «Non esiste il tweet
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LA STORIA
dalla prima pagina
All’improvvisa popolarità del
tweet – presto cancellato e sparito
(come l’account) – di un suo manager, l’azienda non ha perso tempo.
Ha reagito licenziando la dirigente,
senza attenuanti. «È un commento
vergognoso e offensivo – ha sottolineato in una nota la società – che
non riflette il punto di vista e i valori
di Iac. Sfortunatamente, il dipendente in questione è irraggiungibile
su un volo internazionale, ma è una
questione molto seria e stiamo
prendendo le iniziative appropriate». La Iac controlla 50 marchi in 40
Paesi. Tra gli altri: About.com, Match.com, Ask.com, Meetic, The Daily Beast, Dictionary.com, Vimeo.
Arrivata a Città del Capo, Sacco
non si aspettava una popolarità tale.
I flash dei reporter l’hanno subito
colpita. Ha, così, chiesto scusa, ma
per farlo ha dovuto aprire un nuovo
account, dove ha scritto: «Ehi ragazzi, appena atterrata in Sudafrica.
Chiedo sinceramente scusa per il
miotweetignoranteesperovogliate
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Le regole d’oro
dell’abate Dinouart
da non dimenticare
al tempo di Twitter
È bene parlare solo quando si deve dire qualcosa
che valga più del silenzio.
Vi è un tempo per tacere, come vi è un momento
per parlare.
Nell'ordine, il momento di tacere deve venire sempre prima:
solo quando si sarà imparato a mantenere il silenzio,
si potrà imparare a parlare rettamente.
Tacere quando si è obbligati a parlare è segno di debolezza
e imprudenza, ma parlare quando si dovrebbe tacere,
è segno di leggerezza e scarsa discrezione.
In generale è sicuramente meno rischioso tacere
che parlare.
Mai l'uomo è padrone di sé come quando tace:
quando parla sembra, per così dire, effondersi e dissolversi
nel discorso, così che sembra appartenere meno a se stesso
che agli altri.
Quando si deve dire una cosa importante, bisogna stare
particolarmente attenti: è buona precauzione dirla prima
a sé stessi, e poi ancora ripetersela, per non doversi pentire
quando non si potrà più impedire che si propaghi.
Il silenzio può talvolta far le veci della saggezza
per il povero di spirito e della sapienza per l'ignorante.
Da: Joseph Antoine Tousaint Dinouart, L’arte di tacere (1771), Sellerio 1989
La replica di una donna
Cara Justin Sacco, non sei troppo
bianca per essere una disoccupata.
Benvenuta in Africa!!!
perfetto – precisa Conti –esiste il
buon senso. Bisogna utilizzare i social network come se parlassimo in
pubblico, dove in genere non diffamiamo. Internet è un’estensione
della nostra persona e immagine,
perciò Twitter o Facebook diventanostrumentidirettamentecollegati
alla nostra reputazione professionale».
La rete ha sentenziato con una ve-
locità estrema nei confronti dell’ex
manager di Iac. È stato registrato,
pure, un dominio justinesacco.com,
reindirizzato, però, al sito “Aid For
Africa”.«Stiamovivendo–conclude
Conti – una fase in cui processi un
tempo lenti, ora succedono in pochi
minuti.Arendereiltuttocosìrapido
è la diffusione del mobile».
MAURO RAVARINO
© RIPRODUZIONE RISERVATA
IL SECOLO XIX
DOMENICA
22 DICEMBRE 2013
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FALSO E TENDENZIOSO
BABBO NATALE TWITTA
SONO DIVENTATO NEGRO
PAOLO CRECCHI
BISOGNA stare attenti, con i tweet. Ci si può rovinare. Il Secolo XIX è entrato in possesso di una serie di cinguettii che per fortuna non sono stati
realmente inviati, ma che avrebbero potuto mettere in gravi difficoltà i loro estensori.
«Quante storie per un evaso. L’Italia è un paese
di evasori, perché devo pagare solo io?». Salvatore Mazzeo, direttore del carcere di Marassi.
«Se avessi saputo dei suoi problemi di salute,
Gaglianononsarebbeevasoperchél’avreiaiutato
io».AnnamariaCancellieri,ministrodellaGiustizia.
«Non è vero che Marassi è sovraffollato, anche
quest’anno facciamo meno spettatori della Sampdoria». Enrico Preziosi, presidente del Genoa.
«Se ci fosse stata la Gronda, Gagliano lo avremmopresosubito».WalterBertini,dirigentedel- Paolo Crecchi
inviato del Secolo
la Filse.
XIX è anche sag«Inutile girarci attorno, su noi donne i pregiudicatihannoillorofascino».FrancescaPascale, gista, sceneggiatore di fumetti e
compagna di Silvio Berlusconi.
«Quando esce gli propongo di fare l’assessore autore satirico
all’urbanistica. Bernini si è reinserito, alla fine».
Marco Doria, sindaco di Genova.
«È venuto il tempo dei sogni concreti, dell’immaginazione al volante,
della libertà di essere, di viaggiare, di condividere. È l’ora di Panda: verde?». Sergio Marchionne, amministratore delegato della Fiat, illustrando lo slogan della piccolissima della casa.
«Ma scusate, qui si insultano l’Africa, i negri e i malati di Aids e voi fate
itweet sull’evasodiGenova»?CecileKyenge,ministrodell’integrazione.
«Ha detto negri! Quell’orango ha detto negri: politicamente scorrettissima!». Roberto Calderoli, vicepresidente del Senato.
«Che poi, se uno prova a ripulirli e a farli diventare bianchi, succede il finimondo». Federico Miragliotta, direttore del Centro immigrati di
Lampedusa.
«Deh,ciccini,iounc’eromaistatomadevodireche ancheilampedusani
son belli scuri: per forza vengan tutti hui! Il richiamo della foresta!». Matteo Renzi, segretario del Pd, ieri a Lampedusa.
«Fratèliesoréle,stopensandoineffettidimettermil’abitonegropersolidarietà. Nero in spagnolo si dice negro, eh? Nessun rassismo». Jorge
Maria Bergoglio, papa.
«Io ho scoperto l’altro ieri di essere negro! L’ho letto sul giornale, non ci
potevo credere». Natale, babbo.
«Babbo Natale negro non può vivere a Rovaniemi allevando renne... E
allora chi è che poi tira la slitta»? Sauli Niinisto, presidente della Finlandia.
«Mandela è morto...». Laura Boldrini, presidente della Camera, ritornata assieme al fidanzato dalle solenni esequie in onore del Padre sudafricano.
«Voi dateci Babbo Natale che a tirar la slitta qualcuno lo troviamo. Abbiamo le zebre, le antilopi, gli oppositori...». Robert Mugabe, presidente
dello Zimbabwe.
«Se vi diamo Babbo Natale ve lo mangiate: cannibali! Assassini!». Bartolomeo Gagliano, professione: serial killer.
crecchi@ilsecoloxix.it